7 minute read

TERRITORIO

Next Article
PILLOLE

PILLOLE

CONNUBIO PERFETTO STORIA, ARTE E BUON CIBO A SANT’ANGELO IN VADO

DI FABIO FRATERNALI

Advertisement

Mettiamo insieme alcuni ingredienti: un fiume, il Metauro; una storia millenaria; dell’oro che cresce sottoterra, il tartufo. Questi elementi danno vita a un luogo, lo caratterizzano, lo raccontano, ci parlano. Nell’antica regione ecclesiastica della Massa Trabaria, della quale fu anche la capitale, troviamo Sant’Angelo in Vado, con un territorio che sfiora i confini con l’Umbria e la Toscana. L’attuale Sant’Angelo in Vado nacque dalle ceneri dell’antica Tifernum Mataurense, distrutta a seguito delle guerre tra Bizantini e Ostrogoti nel VI secolo dopo Cristo, guerre che determinarono la fine di tanti insediamenti urbani romani ma anche la nascita di nuove realtà. Furono probabilmente i Longobardi a iniziare la costruzione del nuovo centro abitato, come si può dedurre dal nome “Sant’Angelo”, una chiara allusione a San Michele Arcangelo, un Santo molto venerato da quella popolazione. La seconda parte del nome, “in Vado”, sarebbe da mettere in relazione al “guadare” il fiume, oppure alla presenza di una pianta, il guado, dalla quale si estrae ancora oggi il famoso blu, utilizzato fin dall’antichità per tingere stoffe e per dipingere. Passeggiando per la cittadina è tutt’altro che raro trovare sontuosi palazzi, eleganti ville e magnifiche chiese, segno del fatto che Sant’Angelo in Vado fu nei secoli, prima sotto i Brancaleoni, ed in seguito con i da Montefeltro e i della Rovere, uno degli abitati più ricchi e fiorenti della zona, fino alla sua elevazione, nel 1636, al rango di Città e Diocesi per volere di Urbano VIII Barberini. La nostra passeggiata vadese inizia da fuori le mura del centro storico, dal grande complesso di Santa Maria extra muros, un tempo convento dei Servi di Maria, la cui chiesa fu consacrata nel 1331. Oggi Santa Maria extra muros è sede di un meraviglioso Complesso Museale che accoglie al suo interno svariate opere d’arte. Tra queste, alcune sono uscite dal pennello di grandi pittori vadesi, come i fratelli Taddeo e Federico Zuccari, o France-

sco Mancini, che nella prima metà del Settecento fece fortuna a Roma, o Raffaellino del Colle, artista originario di Sansepolcro, che fu uno degli ultimi allievi del Divino Raffaello. Tra le varie pale d’altare della chiesa, risulta interessante quella di Sant’Eligio, opera del pittore baroccesco Girolamo Cialdieri. Questo dipinto ci svela una peculiarità della cittadina vadese, quella della lavorazione orafa, documentata già a partire dal XVI secolo; ai piedi del Santo troviamo infatti alcuni angeli intenti ad armeggiare con diverse tipologie di argenterie liturgiche e, in basso a sinistra, un vero e proprio espositore di gioielli. Proseguendo, attraversato il ponte sul fiume Metauro, ci si apre davanti agli occhi l’ordinato Corso Garibaldi che, fino alla Porta Albani, scandisce la passeggiata con la presenza di importanti edifici, come il Palazzo Grifoni-Nardini-Ridarelli. Questa fu l’antica dimora del condottiero Matteo Grifoni, che fu al soldo del Duca Federico da Montefeltro e di Venezia, come testimoniato dalla presenza, sulla facciata del palazzo, del Leone di San Marco. Attraversando le piccole e strette vie del centro arriviamo al trecentesco Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come il Campanon per via della grossa campana posta all’apice dell’alta torre, e alla Basilica Cattedrale di San Michele Arcangelo con la sua elegante e sinuosa facciata settecentesca. Addentrandoci ancor di più nei pressi della piazza principale, Piazza Umberto I, conosciuta come piazza del Papa per via della presenza del monumento a Clemente XIV Ganganelli, troviamo uno di fronte all’altro due piccoli scrigni di bellezza: Santa Caterina “delle bastarde” e San Filippo, due edifici religiosi che affascinano per la presenza, al loro interno, di un tripudio di stucchi e decorazioni da togliere il fiato. Per scoprire meglio le antiche origini di Sant’Angelo in Vado, però, dobbiamo allontanarci dal centro e raggiungere l’area del Campo della Pieve, dove troviamo una stra-

ATTRAVERSANDO LE STRETTE VIE DEL CENTRO ARRIVIAMO AL TRECENTESCO PALAZZO DELLA RAGIONE, CONOSCIUTO COME IL CAMPANON, E ALLA SETTECENTESCA BASILICA CATTEDRALE DI SAN MICHELE ARCANGELO.

ordinaria testimonianza romana, la cosiddetta Domus del Mito. Una villa costruita nel I secolo dopo Cristo, un’abitazione di quasi 1.000 mq che conserva il più importante corpus di pavimenti a mosaico della Regione Marche. Mosaici che, attraverso le eleganti raffigurazioni mitologiche, fitomorfe e geometriche, hanno in parte ancora oggi il compito di raccontare la vita di quest’antica casa e la ricchezza della famiglia che l’abitava. Ma la visita non è completa senza l’aspetto gastronomico: quando pensiamo a Sant’Angelo in Vado, l’associazione con il tartufo è pressoché immediata. Tuttavia, oltre a questo prezioso frutto della terra utilizzato come ingrediente in innumerevoli ricette, la tradizione culinaria vadese può annoverare un delizioso dolce, il Lattarolo (el latajòl). Di che si tratta? È un dolce simile a un budino, a base di latte, uova, zucchero, con l’aggiunta di qualche chicco di caffè e di scorza di limone. Il primo passaggio per creare questa prelibatezza è quello di caramellare lo zucchero in una teglia, facendo aderire il caramello sia sul fondo che sui lati. In seguito occorre far bollire un litro di latte con la scorza di limone e i chicchi di caffè e, a parte, sbattere otto uova e 150 gr. di zucchero, unendo poi i due composti fuori dal fuoco. Si prosegue con una cottura molto lenta, girando il tutto con un cucchiaio di legno seguendo sempre lo stesso senso. Quando inizierà ad addensare, si verserà il tutto nella teglia con il caramello e si procederà a cuocere a bagnomaria per circa un’ora. Prima di servirlo attendete che si raffreddi!

PISAURUM BODY LAB

RINNOVARE CORPO E MENTE

PRENDERSI CURA DI CORPO E MENTE IN UNO SPAZIO INTERAMENTE DEDICATO:

MASSIMILIANO

ASCOLILLO HA MESSO IN PIEDI IN MENO DI UN ANNO UNA REALTÀ DA OLTRE 1.300 ISCRITTI.

Se cercate una dimensione in cui l’attività fisica si fonde con il benessere mentale potete trovarlo nel progetto Pisaurum Body Lab: nata da un’idea dell’imprenditore Massimiliano Ascolillo, dal suo grande interesse per il mondo del fitness e del wellness e da un desiderio assoluto – dare vita a una palestra multidisciplinare. “Si è trattato di un iter che ha richiesto impegno, tempo, conoscenza di tutti gli aspetti tecnici, gestionali, digitali senza dimenticare due ingredienti fondamentali: credo e passione che hanno reso concreto questo mio grande sogno”, racconta Ascolillo. Pisaurum Body Lab è una palestra per definizione, ma un vero e proprio percorso di rinnovamento psicofisico per natura. Dotata di un’ampia sala pesi con attrezzi di ultima generazione, si avvale di professionisti di alto livello e di attività innovative come il Calisthenics, allenamento fitness di base per atleti, militari, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e per chiunque voglia seguire un’attività mirata a donare forza e bellezza. Se si desidera, invece, un programma di rafforzamento fisico che prevede diverse attività motorie, esercizi di potenziamento a corpo libero e con attrezzi, il Crosstraining è l’ideale. C’è poi Doss Academy, il metodo di allenamento specifico basato sull’esperienza pluriennale del Prof. Eliano Crudelini, che prevede una preparazione atletica personalizzata per potenziare o ristabilire un equilibrio motorio sia posturale che di performance specifica. Queste e molte altre discipline offerte da Pisaurum Body Lab, con un’attenzione particolare a quelle dedicate a bambini e ragazzi che possono beneficiare degli insegnamenti del maestro di Mixed Martial Art, Gregorio Romeo, dall’ esperienza pluriennale, che segue i propri allievi con attenzione, cura e oltre a insegnare le tecniche di combattimento ne eleva prima di tutto i princìpi, trasmettendo l’importanza della difesa, del rispetto verso l’avversario, il rigore e la concentrazione.

“IL NOSTRO LOGO RIEVOCA LA PAROLA MAORI KORU, PIANTA IL CUI GERMOGLIO A FORMA DI SPIRALE È UN SIMBOLO DI NUOVO INIZIO, ARMONIA NELLA VITA, CRESCITA FISICA E SPIRITUALE,” RACCONTA IL FONDATORE MASSIMO ASCOLILLO.

Ma non finisce qui: Pisaurum Body Lab si occupa e preoccupa della salute delle persone avvalendosi di un nutrizionista, osteopata, fisioterapista, di esperti in Riflessologia Plantare e massaggio Shiatsu. “Pisaurum Body Lab è un posto dove il cliente si sente come a casa”, spiega Ascolillo, “dove può trovare per prima cosa l’essenza dei concetti racchiusi nel nostro logo di riferimento, che rappresenta una spirale e rievoca la parola di origine Maori Koru che si riferisce a una particolare pianta di felce originaria della Nuova Zelanda, il cui germoglio è a forma di spirale ed è simbolo di un nuovo inizio, dell’armonia nella vita, di una crescita fisica e spirituale, tutti elementi in cui credo fortemente e che desidero ogni giorno trasmettere alle persone che si affidano a Pisaurum Body Lab.” A solo un anno dalla sua nascita la palestra vanta oltre 1300 iscritti, e viene incontro a tutte le esigenze con la sua politica di apertura 7 giorni su 7, dalle 6.00 alle 22.00. I costi contenuti sono il risultato delle attenzioni di Ascolillo alle difficoltà degli ultimi tempi, per offrire a tutti l’opportunità di fare attività fisica, stare bene con se stessi ed essere in buona salute.

IN QUESTE PAGINE, GLI SPAZI DEL PISAURUM BODY LAB E I SUOI PROFESSIONISTI AL LAVORO.

This article is from: