TERRITORIO
CONNUBIO PERFETTO STORIA, ARTE E BUON CIBO A SANT’ANGELO IN VADO
DI FABIO FRATERNALI
Mettiamo insieme alcuni ingredienti: un fiume, il Metauro; una storia millenaria; dell’oro che cresce sottoterra, il tartufo. Questi elementi danno vita a un luogo, lo caratterizzano, lo raccontano, ci parlano. Nell’antica regione ecclesiastica della Massa Trabaria, della quale fu anche la capitale, troviamo Sant’Angelo in Vado, con un territorio che sfiora i confini con l’Umbria e la Toscana. L’attuale Sant’Angelo in Vado nacque dalle ceneri dell’antica Tifernum Mataurense, distrutta a seguito delle guerre tra Bizantini e Ostrogoti nel VI secolo dopo Cristo, guerre che determinarono la fine di tanti insediamenti urbani romani ma anche la nascita di nuove realtà. Furono probabilmente i Longobardi a iniziare la costruzione del nuovo centro abitato, come si può dedurre dal nome “Sant’Angelo”, una chiara allusione a San Michele Arcangelo, un Santo molto venerato da quella popolazione. La seconda parte del nome, “in Vado”, sarebbe da mettere in relazione al “guadare” 28
il fiume, oppure alla presenza di una pianta, il guado, dalla quale si estrae ancora oggi il famoso blu, utilizzato fin dall’antichità per tingere stoffe e per dipingere. Passeggiando per la cittadina è tutt’altro che raro trovare sontuosi palazzi, eleganti ville e magnifiche chiese, segno del fatto che Sant’Angelo in Vado fu nei secoli, prima sotto i Brancaleoni, ed in seguito con i da Montefeltro e i della Rovere, uno degli abitati più ricchi e fiorenti della zona, fino alla sua elevazione, nel 1636, al rango di Città e Diocesi per volere di Urbano VIII Barberini. La nostra passeggiata vadese inizia da fuori le mura del centro storico, dal grande complesso di Santa Maria extra muros, un tempo convento dei Servi di Maria, la cui chiesa fu consacrata nel 1331. Oggi Santa Maria extra muros è sede di un meraviglioso Complesso Museale che accoglie al suo interno svariate opere d’arte. Tra queste, alcune sono uscite dal pennello di grandi pittori vadesi, come i fratelli Taddeo e Federico Zuccari, o France-