Pesaro IN Magazine 02/2022

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n.2 2022 www.inmagazine.it RAFFAELLA PIERATTONI IL MIO ROCK INDIPENDENTE pesaro TALENTI CONTAGIOSI COLTIVARE LA CREATIVITÀ SAN LORENZO IN CAMPO IL BORGO MEDIEVALE

Un nuovo numero ricco di storie e di spunti di riflessione, con la copertina dedicata alla giovane rockstar Raffaella Pierattoni, in arte Raffi, che per Vasco Rossi spacca. Per Pesaro Capitale della cultura 2024, acceso è il dibattito tra intellettuali e artisti della città. Spazio anche a talenti contagiosi tra architettura, design e moda, che cambiano il mondo con la loro creatività. Per gli amanti della storia, del territorio e della natura, si parla di piazza del Popolo a Pesaro, del borgo di San Lorenzo in Campo e del parco San Bartolo di Pesaro. Spazio anche allo sport con Ario Costa e i suoi progetti per i giovani e con la campionessa di volley under 21 Valentina Bartolucci. Ci sono poi l’orto sociale de Il Grano e la Zizzania che conquista i cittadini, il Cantiere Rossini, la Gioielleria Bartorelli e la conces sionaria Gabellini che festeggia 90 anni.

Edizioni IN Magazine s.r.l.

Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì | T. 0543.798463 www.inmagazine.it | info@inmagazine.it Anno XVI N.2

dicembre/gennaio Reg. di Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n.6

Direttore Responsabile: Andrea Masotti

Redazione centrale: Clarissa Costa

Coordinamento di redazione: Simonetta Campanelli Artwork e impaginazione: Francesca Fantini

Ufficio commerciale: Gianluca Braga, Laura De Paoli

Stampa: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) Chiuso per la stampa il 30/11/2022

Collaboratori: Fabio Fraternali, Elisabetta Marsigli, Alice Muri, Deborah Papisca, Giovanna Patrignani, Michele Romano, Silvia Sinibaldi

Fotografi: Nicolò Camprini, Fabio Cucchetti, Laura De Paoli, Nathalie Krag, Luca Toni

Tutti

in formato elettronico e/o cartaceo puoi chiedere la cancellazione del tuo nominativo dal nostro database scrivendo a privacy@inmagazine.it

EDITORIALE
48 18 / CULTURA IL VALORE DEI CONTENUTI 10 58 36 24 / VISIONI TALENTI CONTAGIOSI 33 / STORIA CUORE PULSANTE 36 / TERRITORIO IL BORGO MEDIEVALE 48 / NATURA TRA MARE E COLLINA 51 / COMUNITÀ ORTO SOCIALE 55 / CAMPIONI VINCERE, CHE EMOZIONE 58 / NAUTICA CANTIERI ROSSINI 63 / GIOIELLI SPAZIO BRILLANTE 66 / ANNIVERSARI 90 ANNI A TUTTO GAS 04 / PILLOLE NOTIZIE DALLA PROVINCIA 10 / PROFILI RAFFAELLA PIERATTONI
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PILLOLE

NUOVO ALLESTIMENTO

PESARO | Riapre al pubblico dal 13 dicembre con il nuovo allestimento il Museo Archeo logico Oliveriano dell’Ente Oli vieri, uno dei più antichi delle Marche che documenta mille anni di storia del territorio. Nato grazie alla donazione di Anni bale Degli Abbati Olivieri (con lascito testamentario del 1756 e ulteriore lascito del 1787) il Museo, insieme alla Biblioteca Oli veriana, possiede un patrimonio straordinario di volumi e reperti collezionati dall’Olivieri, ma anche quelli appartenenti a Giovan Battista Passeri, che volle seguire l’esempio dell’amico mecenate. In occasione dell’inaugurazione, le nove città finaliste a Capitale Italiana della Cultura 2024 si sono riunite a Pesaro (11-13 dicembre) per partecipare alla Masterclass finale del progetto “Cantiere Città”.

VR46 STORE NEGOZIO-MUSEO

PESARO | Il “Giorno dell’Unità d’Italia e la Giornata delle Forze Armate” è stata l’ultima ce rimonia ufficiale del prefetto Tommaso Ricciardi che va in pensione dopo una vita dedicata allo Stato. Nel Salone Metaurense della Prefettura, ha premiato personalità della sanità, dello sport, della scuola e dell’imprenditoria. Per l’occasione sono state consegnate le “Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” a 18 cittadini della provincia Pesaro-Urbino. Tra i pesaresi: il riconoscimento di Cavaliere della Repubblica a Paolo Campanelli (pilota e centauro); il titolo di Ufficiale a Marcella Tinazzi (dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale); il titolo di Grande Ufficiale ad Alberto Dolci (im prenditore).

TAVULLIA | Due anni di lavoro del designer Marco Morosini e dei ragazzi del team per il negozio VR46 Store di 400 metri quadri, recentemente inaugurato nel centro di Tavullia. A tagliare il nastro, Valentino Rossi. Non solo un negozio ma anche un museo: lo spazio, infatti, consente ai visitatori di vivere un’esperienza straordinaria nel mondo dell’ex campione. Trofei, foto e cimeli sono esposti con suggestivi giochi avvolgenti di luce ed effetti tra i prodotti, le linee e le collezioni di abbigliamento e accessori in vendita nell’area shopping. Simulatori posizionati all’interno dello spazio giallo permettono di provare l’emozione della guida della Bmw M4, con la quale Vale correrà nella nuova stagione.

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RIAPRE PALAZZO PERTICARI

PESARO | Chiuso per più di 13 anni, palazzo Perticari di Pesaro riapre le sue porte dopo il restauro a cura dell’imprenditore Franco Signoretti, titolare di Xa nitalia. Sarà dato rilievo sia alla fruibilità della sua collezione, sia alla biblioteca con più di 40 mila volumi di argomento artistico (la terza in Italia dopo quelle di Roma e Firenze). Ci sarà anche una casa editrice che offrirà a studiosi e studenti la possibilità di pubblicare ricerche. Poi saranno allestite sale espositive a tema, dedicate alla memoria di Costanza Monti. Il palazzo, visitato da migliaia di persone nelle giornate del FAI, sarà nuovamente aperto per altre visite guidate.

PECCO BAGNAIA CAMPIONE DEL MONDO

NUMERI AD ALTA VOCE

PESARO | Nel 2022 l’associazione Le Voci dei Libri ha prodotto una intensa attività di lettu re ad alta voce su tutto il territorio provinciale. 152 i soci iscritti con un incremento del 25% rispetto al 2019, data della sua fondazione. Nel corso dell’anno, più di 250 voci di lettori, si sono alternate negli oltre 30 appuntamenti, alcuni dei quali anche replicati. Sono state fatte anche letture celebrative in omaggio a personaggi di lustro e, sotto la sapiente regia e preparazione di Lucia Ferrati, presidente della associazione, si sono tenuti diversi corsi di lettura espressiva ad alta voce, che hanno formato i soci.

PESARO | “Bellissimo, è stata la gara più dura della mia vita e di questa stagione,” racconta Francesco Bagnaia, neo campione mondiale che ha trionfato nella classe regina del Motomondiale 2022. Al pilota della Ducati, cresciuto nelle Marche e sotto la guida dell’Academy di Valentino Rossi, verrà riconosciuta anche la cittadinanza onoraria di Pesaro.

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RAFFAELLA

ROCKSTAR ELEGANTE E INDIPENDENTE CHE COLPISCE NEL SEGNO E AFFASCINA

PIERATTONI

Se Vasco dice che spacca allora davvero tutti zitti e buoni. Raffi, che fa rima con graffi, gli artigli li ha nel Dna di implume rockstar dall’esordio baciato dal sole. Un’emergente dalla tigna tutta pesarese con la quale esprime un talento non comune. Voce, presenza scenica, capacità interpretative, assoluta coincidenza con l’epoca che canta, senza timori, virata sulla libertà e sull’essere donna: guida la sua band con invidiabile piglio. Anni 23, tre brani nell’arco di ventiquattro mesi che hanno subìto colpito nel segno: il segno del rock dentro al quale è cresciuta grazie alle passioni musicali paterne e al fiuto musicale di Roberto Casini che ne fa un talent scout selettivo e vincente. Per farsi spazio nel mon do della musica Raffaella Pierattoni ha scelto il diminutivo che la connota da sempre, Raffi appunto, come da sempre le si agita in cuore la passione per il canto.

L’esordio? “Alle elementari, quando in una recita mi è stata affidata la parte della cantante,” ricorda sorridendo. “Ero felicissima e

credo di aver capito fin da piccola che quello era ciò che mi piaceva fare. Oggi direi il focus della mia vita.” Si sa, il talento ha bisogno di un caso che lo identifichi. Nella breve storia di Raffaella il caso è un bar di Fano dove Roberto Casini si beve un caffè. Giusto per rinverdire i ricordi di pochi smemorati, va detto che Casini è stato lo storico batterista di Vasco Rossi dal 1979 al 1985 ed è coautore del rocker di Zocca per brani del calibro di Va bene va bene così, E già, Colpa del whisky. Vive a Bologna ma ha uno studio di registrazione nella città della Fortuna. In quel bar, in quel giorno, a quell’ora precisa c’è Raffaella. Inizia una casuale conversazio ne, lei racconta la sua passione per la musica e il più è fatto. Si fa per dire. Si avvia così un intenso lavoro in studio sotto la guida di Roberto: “Il mio vero punto di riferimento, la persona che ascolto in religioso silenzio,” un percorso dal quale è venuta alla luce Per nessuno. Immediato e importante l’impatto sulle piattaforme, un incoraggiamento che fa

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PROFILI
DI SILVIA FOTO LAURA DE PAOLI

bene a Raffaella, tutt’altro che un’improvvi satrice dal tratto estemporaneo. Senza mai perdere di vista la sua passione, infatti, non solo ha frequentato per tre anni il Conserva torio Rossini studiando pianoforte e seguen do contemporaneamente le lezioni al liceo classico, ma una volta conseguita la maturità si è iscritta all’università laureandosi in Giurisprudenza. Insomma una tipa tosta che sa il fatto suo.

Niente talent? “Con Roberto ci abbiamo pensato,” rivela. “Ma lui, e io condivido in pieno il suo pensiero, ritiene che un artista debba fare la sua gavetta. Farsi le ossa e le spalle larghe direttamente sul palco. Certo, i talent sono una grande trampolino di lancio

A 23 ANNI, RAFFI HA RAGGIUNTO IL SUCCESSO IN DUE ANNI CON I BRANI PER NESSUNO, VIVO SENZA TE E DOPO DI ME LANCIATA DA ROBERTO CASINI IN ESTATE, HA APERTO I CONCERTI DI VASCO ROSSI IN GIRO PER L’ITALIA.

che rischia però di non essere duraturo. Io voglio percorrere la mia strada senza scorciatoie.” Dopo il brano Per nessuno, Raffaella lancia nell’etere Vivo senza te e replica e am plifica i consensi del debutto. Testi e titoli ri velano la sua personalità: “Sono giovane ma agguerrita. Ho la cazzimma. Il tema dell’autodeterminazione delle donne mi interessa profondamente e voglio esprimere l’energia di fare capo a se stesse, di non aver paura di dire, di denunciare, di fare. C’è sempre qualcuno che ti ascolta e forse dai voce anche a chi non è ha.” L’ultima incisione Dopo di me conferma il cammino che ha scelto e ha aper to le porte a una estate straordinaria. “Aprire i concerti di Vasco Rossi è un’emozione che

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PROFILI

non so descrivere. Una carica di adrenalina pazzesca e la realizzazione di un desiderio fortissimo.” Insomma il debutto a Bari, davanti a 60.000 persone in attesa del Blasco, non le ha fatto tremare le ginocchia. Sul palco con lei la sua band, gli XX Energy, cinque giovanissimi musicisti reclutati da Casini tra Pesaro e Fano, talenti capaci di non farsi intimidire. “Il gruppo è nato nel lo scorso giugno ma ci siamo subito trovati, c’è grande affiatamento, sento il loro supporto e questa armonia arriva dritta al cuore del pubblico.” E ancora: “Era la prima volta che entravo in uno stadio. Non ci ero mai stata né per una partita né per un concerto. Un impatto da stordimento.” Due chitarre, Tommaso Baldini e Giorgio Martini, al bas so Andrea Vanzini, alle tastiere Andrea Boidi e Luca Giavon alla batteria. Raffi la loro front woman. Quando aprono il concerto di Vasco Rossi ad Ancona c’è già un gigantesco striscione che cita il perentorio giudizio del Komandante a commento dell’esibizione

allo stadio San Nicola: “La Raffi spacca,” e come se non bastasse, va bene che giocava in casa, il pubblico al Del Conero intona “Olè, Olè, Raffi, Raffi”. Il ritornello che solitamen te richiama i protagonisti sul palco. “Non ci potevo credere.” Tutto talmente bene che arriva subito il fuori programma: “È vero, abbiamo aperto anche il concerto di Vasco a Torino.”

“Assurdo” è il suo intercalare più frequente: mostra lo stupore, il candore e la gioia con cui ha accolto l’improvviso, per quanto rapidissimo, successo. “Il mio rock? Elegante e indipendente.” Prima le parole o la musica? “Per me prima le parole ma può succedere anche il contrario.” Il segreto del consenso? “Essere veri, non barare, onestà intellettua le, passione e grande concentrazione. Niente compromessi e avere chiaro il proprio obiet tivo. Per me è la musica.” Nel futuro cantautrice o interprete? “Non lo so, per ora prendo appunti nel mio cellulare e fermo ogni idea, ogni stimolo, ogni emozione che provo.”

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IL VALORE

IDEE A CONFRONTO PER PESARO CAPITALE DELLA CULTURA 2024

DEI CONTENUTI

Pesaro è una città dal grande valore culturale che, negli ultimi anni, ha vinto sfide incredi bili: dal riconoscimento Unesco di Città della Musica nel 2017, a quello di Capitale italiana della Cultura 2024, raggiunto a marzo di quest’anno e che coinvolgerà tutte le re altà dell’intera Provincia in un unico grande progetto che si dipanerà in un intenso 2024. Sinergie vecchie e nuove che si svilupperanno per guardare a una Pesaro che non c’è, ovvero una città del futuro, costruita con l’apporto di una intera comunità creativa e produttiva. Un luogo ideale che si pone in ascolto e sposa con coraggio le idee.

Nelle divertenti e originali graphic novel del musicista e fumettista pesarese Guido Brualdi, la città è la base da cui partire per raccontare le sue storie. “Mai come ora,” racconta, “mi sto rendendo conto di come una città la facciano le persone. È una città che, nonostante i cambiamenti generazionali, ri esce sempre ad alimentare una sorta di fuoco creativo. Penso a luoghi storici della scena

musicale di qualche anno fa, come il Men ga, ma anche allo Skate Park, dove gruppi di ragazzi organizzano festival dedicati ai giovanissimi.” Come esce la Pesaro disegnata da Brualdi? “Riprendo i posti meno pop: c’è il lungomare, dove si va a bere la sera, ma rappresentato da alcuni scorci a cui non si fa attenzione. Posti non riconoscibili, quasi un gioco con i miei lettori pesaresi. Ma Pesaro per me è un luogo dove la creatività si riesce a sviluppare: se ti dai da fare, sei sempre ben accolto. Questo ti rende parte di una grande famiglia e ti mette a tuo agio.”

Quasi un’attrazione fatale per molti dei suoi cittadini che spesso decidono di tornare, dopo esperienze di maturazione professio nale svolte anche all’estero, come nel caso dell’eclettico fotografo e scrittore Alberto Giuliani

“Ho abitato a Milano, Bombai, Buenos Ai res, solo per citarne alcune, ma sono tornato a Pesaro tre anni fa,” racconta. “Le ragioni sono molteplici: sicuramente una questione

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CULTURA
DI
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affettiva, di radici, ma l’ho scelta per la sua dimensione straordinaria, il suo aspetto umano e culturale. Le Marche hanno molta ‘grazia’, che non ho trovato in altri territori, e conservano una certa sincerità e valore della parola data.”

Una grazia intesa come dolcezza, “forse propria di questo territorio che declina dolcemente sul mare e addolcisce gli animi. Un terreno fertile dove ci si può confrontare, condividere e parlare con una certa libertà.” Arte, musica e spettacolo che convivono in armonia, che fotografano una città in conti nua crescita: “Dal punto di vista culturale,”

continua Giuliani, “il mio auspicio è che si possa osare anche di più. Grazie alla globalizzazione non c’è più bisogno di essere New York per fare certe cose: in qualunque terri torio si potrebbe essere provocatori e padroni di una scena globale. Ecco, mi piacerebbe poter ‘giocare’ sulle nostre attitudini, per dire qualcosa al mondo. Mi piacerebbe che la città fosse in grado di dare un segnale forte di cambiamento, di rottura. Pesaro 2024 po trebbe essere il trampolino di lancio per essere orgogliosi del proprio patrimonio: è la nostra occasione, ma non bisognerà fermarsi qui. Dopo l’anno di capitale della cultura si

20 CULTURA
IL FUMETTISTA GUIDO BRUALDI SI DIVERTE A DISEGNARE LA SUA PESARO, MENTRE PER QUESTIONI AFFETTIVE, IL FOTOGRAFO E SCRITTORE ALBERTO GIULIANI È RIENTRATO IN CITTÀ.

“L’amore per la terra, la passione per il vino, la cultura del biologico.”

Un lavoro davvero faticoso, ma che ripaga tutti gli sforzi facendoti sentire la potenza della vita e anche quella della vite!

Il nostro vino è rivolto a chi abbia voglia di con cedersi del tempo per degustarlo e per coloro che sono curiosi di scoprire nuove forme di emozioni.

La cantina vitivinicola nasce dall’esigenza di provare le emozioni che portano alla creazione di un prodotto incredibilmente vivo e di carat tere. La degustazione dei nostri preziosi vini è letteralmente un viaggio attraverso i frutti, colori e sapori della nostra terra.

Siamo orgogliosi di produrre un vino biologico La vendemmia è rigorosamente fatta a mano con l’ausilio di piccole cassette. Le uve raccolte nei vigneti, essendo molto vicine

alla cantina, vengono trasportate in continua zione e lavorate immediatamente per prevenire processi ossidativi e prefermentativi Sfruttiamo il concetto di economia circolare, non sprechiamo nessuno scarto in eccesso e utilizziamo in maniera sostenibile quello che re sta delle fasi di produzione.

Le vinacce e le fecce diventano sottoprodotti da impiegare in altri cicli produttivi del vino e dei di stillati, sarà disponibile a breve anche la nostra prima grappa Il nome scelto denota l’importanza dei fatti sto rici accaduti nel Borgo di Candelara e rappre senta il marchio della nostra produzione vinicola impostata sul massimo rispetto dell’ambiente e del territorio.

Anche le nostre prime due etichette (Il Castello e L’Orologio) sono strettamente collegate al Borgo di Candelara e sono state disegnate da Michael Bardeggia, illustratore pesarese anno ’93 diplo mato all’accademia delle belle arti di Urbino.

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LA SFIDA PER PESARO 2024 “HA DATO UN’ULTERIORE SPINTA PROPOSITIVA AL DIALOGO NON SCONTATO TRA REALTÀ GRANDI E PICCOLE, STIMOLANDO LE IDEE E I RAPPORTI,” AFFERMA DELLA CHIARA. “TUTTI INDICANO PESARO COME UNA CITTÀ RICCA DI STIMOLI, DOVE SAREBBE BELLO TRASFERIRSI.”

deve proseguire su questa linea, continuare a creare spazi di accoglienza per gli artisti, sia locali che stranieri, dove offrire residenze creative, per mantenere e continuare a nutri re questo fermento.”

Partire dall’esistente per ampliare gli orizzonti: non ha mai interrotto la sua crescita la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, un altro dei grandi ‘contenitori di con tenuti’ presente a Pesaro da 58 anni, come conferma il direttore organizzativo Cristian Della Chiara. “Per il 2024 abbiamo un progetto con il festival del cinema di Sarajevo,” ricorda, “un’apertura verso i Balcani che si basa su diverse suggestioni e conoscenza del territorio. Sarà l’occasione per confermare la capacità di relazione fra le varie istituzioni, verso la costruzione di nuove sinergie.” Un

percorso non casuale e coerente che parte dalla valorizzazione dei talenti del nostro territorio. “È bello sentire commenti estremamente positivi sulla nostra città dai fruitori dei nostri festival: tutti la indicano già come una città ricca di stimoli, dove sarebbe bello trasferirsi.” Questa nuova sfida per Pesaro 2024 “ha dato un’ulteriore spinta propositiva al dialogo non scontato tra realtà grandi e piccole, stimolando le idee e i rapporti. Non è un caso,” conclude Della Chiara, “che il video realizzato per il dossier di candidatura ci abbia fatto scoprire il giovane Elia Mazzini che ha inaugurato il festival di quest’anno. Creare una comunità partendo da solide basi è un processo partecipato e attivo che stimola e permette di costruire un futuro ancora più solido a livello culturale e artistico.”

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IN ALTO, IL DIRETTORE ORGANIZZATIVO DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA, CRISTIAN DELLA CHIARA.

L’esperienza dello Scudiero è un viaggio Gastronomico, che partendo dalle radici sicule di Chef Daniele Patti, abbraccia tutto il nostro Paese fino a spaziare oltre i confini nazionali.

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TALENTI

ARCHITETTURA, DESIGN E MODA: LA CREATIVITÀ CHE CAMBIA IL

CONTAGIOSI

Andare oltre la propria abilità, allenarla co stantemente per portarla verso gli altri in modo che possa essere fruibile quanto più possibile. Qualcosa di incontrollabile da coltivare. Essere curiosi. Non pensare di bastare da soli. Tutto ciò identifica un talento. E quelli veri sono molto critici verso se stessi, non hanno bisogno di dichiararsi a parole, quanto piuttosto dimostrare di esserlo. È così per tre noti professionisti pesaresi come Leonardo Di Chiara, Gloria Bellardi e Caterina Mosca.

Leonardo Di Chiara, architetto e ingegnere trentenne, specializzato in edilizia abitativa e micro-architettura, è un perfezionista, come si evince anche dal progetto Tiny House che gli ha dato fama e successo. “Il mio talento? Essere caparbio, non arrendersi mai come mi hanno insegnato in famiglia, andare alla ricerca di qualcosa di inesplorato, avventurarsi in mondi che non hanno ancora soluzioni.” Cos’è Tiny House e con quali obiettivi nasce?

24 VISIONI

“Finiti gli studi universitari, sognavo di co struirmi una casa tutta mia e contempora neamente di viaggiare per vedere il mondo. Sono andato a Berlino per conoscere un architetto che iniziava a costruire delle case su ruote. È iniziata così l’avventura: costruire la mia casa, quella che sognavo. L’ho realiz zata come un abito su misura. Denominata aVOID, è la più piccola Tiny House su ruote mai costruita in Italia, uno spazio abitativo di 9 mq dotato di ogni comfort necessario per la vita di tutti i giorni, caratterizzato da una forte adesione a principi minimalisti e a uno stile di vita più sostenibile.”

Il suo è anche un progetto di ricerca… “Per sperimentare un modello di quartiere urbano migratorio, che possa favorire un processo di rigenerazione urbana su aree inutilizzate nelle grandi metropoli. Per me è stato determinante l’incontro con Van Bo Le-Mentzel, l’architetto del One Sqm House (la casa da 1 metro quadro, Nda.), che ha fondato la Tinyhouse University e che ha

coinvolto diversi professionisti dell’abitare per avviare con loro una ricerca sull’architet tura sociale, che possa sostenere l’uomo nelle molteplici difficoltà emergenti.”

Come si sta evolvendo il progetto? “Dall’inizio della pandemia ho iniziato a raccogliere le impressioni di coloro che hanno visto la casa e di altri che l’hanno testata. Ora sto progettando e costruendo un nuovo prototipo, che presenterò l’anno prossimo, che si avvale anche della collaborazione con un ingegnere meccanico di Fano, Dimitri Zambernardi, un talento anche lui con il quale ho in comune la voglia di sperimenta re. Quello che sta nascendo sarà un oggetto legato al design e anche tecnico, funzionale ed emozionale. Allo stesso tempo una casa e un veicolo, in grado di viaggiare per tanti chilometri senza limitazioni.”

Gloria Bellardi è una fashion designer che insegue nuove sfide. Alle spalle ha quasi vent’anni di esperienza nell’industria della moda. Oggi è a Milano, nel distretto del fa

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SOPRA, L’ARCHITETTO E INGEGNERE LEONARDO DI CHIARA. A FIANCO, LA SUA TINY HOUSE.

shion più importante al mondo. “Non spetta a me dire se sono un talento,” dice subito. “Certamente sono una persona eclettica, po liedrica e versatile, che dispensa creatività a seconda dei progetti a cui lavoro e che possono riguardare l’area del design, della moda, del costume, della direzione artistica, del tu toring.”

Lavora con le maggiori maison della moda: cosa hanno trovato in lei?

“Competenza, flessibilità mentale e soprat tutto una persona della quale fidarsi.” Com’è stato lavorare a Pesaro nella moda, un settore che non è proprio tra quelli più radicati nel territorio?

“Molto difficile. Il contesto in cui viviamo condiziona fortemente la capacità e la possi bilità di esprimersi. Questo, ovviamente, vale per me e per quello che voglio rappresentare

e realizzare. Sono felice di aver sperimentato la mia professione a Pesaro: è stata la confer ma della necessità di vivere in un ambiente più internazionale e più orientato al cambiamento. Con Pesaro mantengo comunque un rapporto personale indissolubile.”

Caterina Mosca si considera una persona “curiosa e tenace, appassionata di design e arte contemporanea, affascinata dalla ricerca, dall’innovazione, dalla capacità progettuale ed estetica a volte visionaria di desi gner, artisti, grafici, fotografi.” Caterina è fondatrice nel 2011, con Valerio Castelli, di MoscaPartners, che realizza con le proprie manifestazioni e attraverso un’accurata se lezione dei protagonisti provenienti da tut to il mondo, dei veri hub internazionali per la promozione di conoscenze e il confronto di idee tra i professionisti e un pubblico di

26 IN ALTO, LA FASHION DESIGNER GLORIA BELLARDI.

IL TALENTO PUÒ AVERE

MOLTEPLICI FORME: DAI PROGETTI DI MICROARCHITETTURA DI LEONARDO DI CHIARA, ALLA VERSATILITÀ ECLETTICA DELLA FASHION DESIGNER GLORIA BELLARDI, FINO ALLA CAPACITÀ DI SAPER DIFFONDERE L’ARTE E LA CULTURA DI CATERINA MOSCA.

esperti e appassionati del mondo dell’archi tettura e del design.

Ha lavorato cinque anni nello Studio Dolcini Associati: cosa le è rimasto di quel periodo?

“È stata una bellissima esperienza, ricca e va riegata, in cui ho avuto la possibilità di conoscere e confrontarmi con persone per me interessanti e stimolanti, tant’è che alcuni sono diventati anche amici. Ho imparato che la creatività è frutto di metodo, applicazione, disciplina e competenza, che poi ho utilizzato per perseguire i miei obiettivi e ottenere risultati. D’altra parte, provengo da una fami glia con uno spiccato senso del dovere dove il merito, conquistato con passione e fatica, è stato sempre un valore importante.”

Come si è sviluppata negli anni la vision di MoscaPartners?

“L’obiettivo è di contribuire e promuovere la cultura del progetto, cercando contenuti di qualità e innovazione che diano valore alle aziende e ai designer e a tutti quelli che partecipano alle nostre manifestazioni. Ho ca pito che non bisogna avere paura di pensare in grande e di avere progetti ambiziosi, e che non bisogna rinunciare ai propri sogni anche se per realizzarli bisogna uscire dalla propria comfort zone.”

Gli eventi che lei organizza sono estremamente attrattivi…

“Sono luoghi di incontro, confronto e opportunità tra professionisti del settore e un pubblico internazionale di esperti e appassio nati del mondo dell’architettura e del design. Credo che riusciamo ad essere attrattivi perché creiamo opportunità, che naturalmente poi bisogna saper cogliere.”

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CONSEGUIMENTO

CUORE

L’EVOLUZIONE SOCIALE E URBANA DI PIAZZA DEL POPOLO A PESARO

PULSANTE

Piazza del Popolo è delimitata sui quattro lati dal Palazzo Du cale, sede della Prefettura, dal la Direzione provinciale delle Poste e Telegrafi ricavata dalla demolizione della duecentesca chiesa di San Domenico, dal Pa lazzo Baviera in passato Paggeria, costruita nei secoli XVI-XVII, e dal Palazzo Comunale, costruito nel 1954 sull’area del cinquecen tesco Palazzo della Comunità, demolito nel 1932.

Nel 1588 fu collocata al centro della piazza la fontana pubblica, ripristinata fedelmente nel 1960 su quella seicentesca, distrutta nel 1944.

La medioevale platea magna era chiamata Piazza Grande nei secoli XVI-XVII, poi Piazza Mag giore; nel periodo della Repub blica Cisalpina, il 9 luglio 1798 venne denominata Piazza del Popolo. Chiamata poi Piazza Vittorio Emanuele II con delibe ra comunale del 6 aprile 1866, il plebiscito popolare del 3 maggio 1945 le ha dato di nuovo il nome di Piazza del Popolo.

L’impianto urbano di fondazio ne di Pisaurum, risalente al 184 a.C., era costituito da assi ortogonali corrispondenti alle due strade principali ancora ben riconoscibili, che s’incrociano

nella piazza: il cardo (via San Francesco e corso XI Settembre), coincidente con il tron co urbano della via consolare Flaminia aperta nel 220 a. C. e il decumano (via Branca e via

Rossini) della originaria città romana, di cui la piazza, fin da allora fulcro della vita cittadina, costituiva il forum. Seppure ben diversa nell’antichità da quella attuale, è sempre

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stata il centro politico e sociale cittadino. Proprio per questo era considerata luogo privilegiato ri spetto alle altre zone della città: la pena per colui che vi turbasse in qualunque modo la tranquillità e il buon ordine era dop pia, tripla o quadrupla rispetto a quelle applicate in altre parti della città o fuori dai borghi. Norme statutarie prescrivevano inoltre misure e dimensioni di tettoie, portici e balconi. La medioevale platea magna era di dimensioni inferiori a quelle della piazza odierna, occupando ne soltanto una parte, all’incirca la metà nord. Alla platea magna erano collegate alcune piazze minori: la piazzetta del Quarto (oggi largo Mamiani), la piaz zetta di Pescaria (sull’angolo tra quella del Quarto e l’attuale via San Francesco) e la piazzetta di San Domenico sull’attuale via Branca. Da ciò si può arguire che già in epoca medioevale alla

Piazza Maggiore erano demandate principalmente funzioni rappresentative, perché quelle economiche, di mercato, erano scaricate nelle piazzette laterali, in una concezione degli spazi articolati secondo le necessità pratiche. Quando il signore di Pesaro Alessandro Sforza, intorno al 1450, promosse la costruzione dell’imponente avancorpo del Palazzo Ducale, costituito dal loggiato e dal sovrastante salone, l’area della piazza venne pressoché dimezzata. Circa un seco lo dopo, a metà Cinquecento, l’ampliamento roveresco della piazza, connesso con la grande ristrutturazione del Palazzo Du cale, diede risposta alle esigenze funzionali della città con il riu nire, nella piazza stessa e nelle immediate adiacenze, tutti i pubblici uffici e i mercati, portando sostanzialmente la piazza alle dimensioni attuali. Il progetto

DA SEMPRE CENTRO POLITICO E SOCIALE CITTADINO, LA PIAZZA HA ACQUISITO L’ASPETTO ATTUALE NEL 1621, PER LE NOZZE DI FEDERICO UBALDO DELLA ROVERE, SOTTO LA GUIDA DELL’ARCHITETTO DUCALE NICCOLÒ SABBATINI.

di riorganizzazione della piazza fu affidato all’architetto ducale Filippo Terzi, l’interprete, fedele e originale al tempo stesso, della politica urbanistica e di riqualificazione urbana perseguite dal duca Guidubaldo II della Rovere, finalizzate al soddisfacimento delle esigenze funzionali e ad assicurare il decoro formale della città.

Nel 1621, per le nozze di Fede rico Ubaldo della Rovere con Claudia de’ Medici, sotto la guida dell’architetto ducale Niccolò Sabbatini, fu ampliato il Palazzo Ducale e fu definitivamente sistemato l’assetto della piazza, che in tale occasione venne per la prima volta ammattonata e ri partita con liste marmoree, che convergono verso la fontana, so stituite nel 1733 con altre in pietra bianca di Rovigno. Ancora oggi la piazza presenta un selcia to geometricamente suddiviso da bianche strisce di pietra.

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IN ALTO, “PIAZZA GRANDE” NELLA PIANTA DI PESARO PUBBLICATA DAL CARTOGRAFO E STAMPATORE OLANDESE JOAN BLAEU NEL 1663. IN APERTURA, PIAZZA DEL POPOLO OGGI.

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RATTI BOUTIQUE

UN RESTYLING TRA MODA E ALTA PASTICCERIA

DALLA COLLABORAZIONE

TRA RATTI BOUTIQUE

E IGINIO MASSARI NASCE UN NUOVO POP-UP STORE DOVE LA MODA INCONTRA L’ALTA PASTICCERIA.

Ratti Boutique e Iginio Massari Alta Pasticceria, in collaborazio ne, inaugurano un nuovo Pop-up del brand del celebre Maestro Pasticcere all’interno della stori ca sede pesarese, meta indiscus sa dello shopping e della creativi tà del centro Italia.

Il Pop-up di Iginio Massari Alta Pasticceria offrirà una selezione di prodotti del Maestro Massari tra cui macarons, praline, cremi ni, torte confezionate, plumcake, biscotti, tavolette di cioccolato e i protagonisti indiscussi del Na tale: il Pandoro e il Panettone, disponibile classico, al cioccola to, al cacao e cioccolato, al pi

stacchio e nella versione senza lattosio. Il Pop-up si inserisce nel restyling degli spazi delle Bouti que Uomo e Donna ideati dallo Studio Baciocchi & Associati: il progetto è stato sviluppato negli spazi storici del negozio, riattua lizzandoli in maniera più fluida e contemporanea mantenendo gli elementi della tradizione e rinnovandoli attraverso colori e materiali quali cemento, resina, specchi e vetro, scelti per creare giochi di luci, prospettive nuove e ideali nella shopping experience che questo luogo da sempre ri serva alla sua clientela.

Altra grande novità di questo

restyling è lo spazio dedicato all’home decor dove sono pro poste le collezioni di textile e oggettistica dei migliori brand di moda. Al piano terra dei rinnova ti spazi di Ratti Boutique Donna, dove si trova il Pop-up di Iginio Massari Alta Pasticcera, si snoda no tra totem illuminati le propo ste di pelletteria, calzature e de cor. Dalla storica scala in legno, si accede poi ai saloni affrescati al piano superiore dove si trovano le selezioni di pret-à-porter ita liano e internazionale. Nella Boutique Uomo si ritrova no giochi di specchi e resina in un’atmosfera dal design contem

poraneo dove convivono le mai son più prestigiose con i brand di ricerca.

Nella primavera 2023, di fronte alla sede storica, Ratti aprirà an che la prima boutique dedicata al bambino. La collaborazione con Iginio Massari e il nuovo concept design scelto per il restyling confermano Ratti Boutique qua le meta dedicata allo shopping esperienziale, dove la selezione di brand e di eccellenze della moda e della creatività italiana e mondiale dialogano e sono proposti con uno stile esclusivo caratterizzato dalla cura del ser vizio offerto ai suoi clienti.

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TERRITORIO IL BORGO SAN LORENZO IN CAMPO, UN LUOGO DOVE IL TEMPO È SOSPESO MEDIEVALE DI FABIO FRATERNALI FOTO NICOLÒ CAMPRINI

A metà strada tra il mare Adriatico e l’Appennino umbro-mar chigiano, nella valle bagnata dal fiume Cesano, si può ancora go dere di un piccolo luogo prezioso, dove sembra che il tempo si sia fermato. Arrivare a San Lorenzo in Campo è come percor rere un viaggio dell’anima: che si venga dal mare o dalle dolci colline dell’entroterra, l’effetto è sempre sorprendente. La storia della piccola cittadina lauren tina è antica e particolare. Essa sorse in prossimità della romana città di Suasa, in un paesaggio ben diverso da quello attuale, più ricco di boschi che di campi coltivati.

La nascita dell’abitato di San Lo renzo in Campo si deve all’arri vo, prima dell’anno Mille, di un gruppo di monaci benedettini, provenienti da Sant’Apollinare in Classe, che iniziarono la co struzione di un’abbazia dedicata a San Lorenzo e una progressiva bonifica della zona, con lo scopo di ‘strappare’ terra alla natura

per impiantarvi coltivazioni. Al riguardo, è singolare apprendere che in origine San Lorenzo por tasse l’appellativo in silvis e che solo in seguito mutò nell’attuale in campo L’Abbazia benedettina di San Lorenzo in Campo, dal 1943 elevata al rango di Basilica, sebbene modificata nei secoli, presenta ancora oggi, soprattut to all’interno, caratteri che ne ricordano l’antichità. Tra questi elementi risultano sorprendenti le maestose colonne in granito egizio, materiale ‘di spoglio’ pro veniente dal vicino sito romano di Suasa Senonum. Tra le peculiarità di quest’edificio ecclesiastico vi è la presenza di alcune reliquie di San Demetrio, santo venerato sia dalla comunità cristiana cat tolica che ortodossa. Le reliquie di San Demetrio, rinvenute nel Cinquecento a San Lorenzo in Campo, tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento sono state in gran parte restituite alla città di Salonicco. Lasciata l’Abba-

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FONDATA DA UN GRUPPO DI MONACI BENEDETTINI, LA LOCALITÀ OSPITA UN’ABBAZIA CON ALCUNE RELIQUIE DI SAN DEMETRIO, IL PALAZZO DELLA ROVERE E IL MUSEO DELLE TERRE MARCHIGIANE.

zia, addentrandosi per le piccole vie, non sarà difficile scorgere un maestoso palazzo che, quasi fosse una quinta teatrale, chiude un’ariosa salita, è il Palazzo della Rovere. Non va dimenticato infatti che, tra le tante famiglie che ebbero giurisdizione sulla cittadina laurentina, ci fu anche un ramo cadetto dei Duchi di Urbino, quello dei Marchesi di San Lorenzo in Campo, originatasi dal Cardinale Giulio Feltrio della Rovere (1533-1578). Il palazzo è caratterizzato da un’imponente ed elegante facciata sulla quale campeggia, al centro, un singolare orologio con un quadrante che reca ancora ‘l’ora italiana’, ovve

ro con sei ore, in luogo delle più usuali dodici. Questo grazioso palazzo, dismesso da tempo il suo compito di dimora nobiliare, è sede del prezioso Museo Archeologico del Territorio di Suasa che, attraverso una serie di interessanti reperti, guida il visitatore alla scoperta della storia del territorio dal Neolitico all’alto medioevo. Il palazzo della Rovere, al primo piano, ospita poi un piccolo gioiello, il Teatro Mario Tiberini, ricavato in quello che doveva essere il salone di rappre sentanza della dimora roveresca. Fu realizzato tra il 1813 e il 1816 e intitolato inizialmente Tea tro Trionfo, una denominazione

LASCIATA L’ABBAZIA, ADDENTRANDOSI PER LE PICCOLE VIE NON SARÀ DIFFICILE SCORGERE UN MAESTOSO PALAZZO CHE, QUASI FOSSE UNA QUINTA TEATRALE, CHIUDE UN’ARIOSA SALITA: È IL PALAZZO DELLA ROVERE.

che fu mantenuta sino al 1880 quando mutò nell’attuale pochi mesi dopo la scomparsa del tenore laurentino Mario Tiberini (1826-1880), celebre interprete rossiniano. La sala teatrale, che sino al 1812 ospitava un teatrino ‘alla francese’, si presenta con una platea a ferro di cavallo cir condata da due ordini di palchi e da un loggione. Le decorazioni, eseguite a cavallo tra Ottocento e Novecento, si dispiegano dal soffitto sino alle balconate dei palchi con raffigurazioni floreali, grottesche, festoni dai colori vibranti. Questo piccolo e prezioso scrigno è ancora oggi sede di importanti eventi musicali. Tra

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IN QUESTE PAGINE, ALCUNI SCORCI DEL BORGO MEDIEVALE DI SAN LORENZO IN CAMPO.

L’ABBAZIA BENEDETTINA

DI SAN LORENZO IN CAMPO PRESENTA ANCORA OGGI, SOPRATTUTTO ALL’INTERNO, CARATTERI CHE NE RICORDANO L’ANTICHITÀ. TRA LE PECULIARITÀ, VI È LA PRESENZA DI ALCUNE RELIQUIE DI SAN DEMETRIO.

le caratteristiche di San Lorenzo in Campo va infine ricordata anche la presenza di un museo particolare, dedicato alla civiltà rurale e alla cultura marchigiana: il Museo delle Terre Marchigiane – Collezione Straccini. Attraverso le varie sezioni museali, che vantano l’esposizione di mi gliaia di pezzi databili tra il XIX ed il XX secolo, è possibile riscoprire i luoghi di vita, di svago, d’incontro e gli antichi mestieri che caratterizzavano l’entroterra marchigiano sino ai primi decenni del Novecento.

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IN QUESTA PAGINA, DALL’ALTO, SAN DEMETRIO E L’ABBAZIA BENEDETTINA DI SAN LORENZO.

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PROGETTI

ARIO COSTA AL LAVORO PER I GIOVANI SPORTIVI

IN CAMPO

La pallacanestro da oltre set tant’anni è il centro di gravità permanente della città di Pesaro e Ario Costa uno dei suoi elementi più rappresentativi: ex cestista della Scavolini Pesaro, con cui conquista due scudetti e due Coppa Italia, terminata la carriera di giocatore non si sepa ra dalla sua passione, e dal cam

po alla direzione il passo è stato breve. Ora è presidente di quella realtà che per anni l’ha visto in azione con una palla da basket stretta tra le mani: la VL (l’U.S. Victoria Libertas Pallacanestro, Scavolini Pesaro prima e attualmente nota come Carpegna Prosciutto Pesaro per motivi di sponsorizzazione, Nda). Impe

gnato anche in diversi progetti dedicati in particolare ai giovani, Ario Costa sottolinea l’importanza dello sport in ambito sociale ed etico: “uno degli ele menti fondamentali nello sport di qualsiasi genere è il rispetto. Non posso accettare che manchi nei giocatori né nei tifosi,” di chiara con forza.

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SPORT
DI DEBORAH FOTO LUCA TONI

SPORT

Costa, in più, sottolinea la diffe renza sostanziale tra chi pratica lo sport e chi lo segue. Nel primo caso c’è una conoscenza d’obbligo del rispetto delle regole e del seguirle con rigore, vige un senso deontologico importante da comprendere e mettere in pratica, c’è una necessaria quan to costruttiva apertura mentale che porta alla buona educazione, tolleranza e accettazione dell’avversario o compagno di squadra di qualsiasi etnia appartenga.

Diverso è il secondo caso, dove tutti questi aspetti fondamentali purtroppo, a volte, sfuggono e vengono tradotti in intolleranza, parole pesanti e inaccettabili che contribuiscono a infangare il senso reale di una partita. E proprio sui tifosi la Vuelle punta l’attenzione per prevenire situazioni che possano generare violenza e disequilibri e lo fa con un progetto interessante: creare

una nuova identità della curva, incoraggiando la tifoseria a un atteggiamento di buona educazione civica durante le partite La Fan Zone, così si chiama, coinvolge i giovani di tutte le fasce di età a partire dai bambini delle scuole elementari occupandosi anche di un altro aspetto fondamentale: “I ragazzi, oggi, avrebbero bisogno di dedicarsi all’attività fisica come non mai, di capire l’importanza dell’aggregazione e della condivisione. Lo sport, in questo senso, è una fon te illimitata di occasioni. Aiuta a mantenersi in buona salute e a prevenire uno stile di vita se dentario, cosa al momento estre mamente facile se consideriamo quanto tempo i giovani trascorrano davanti a un cellulare o un Pc, spesso chiusi per ore intere nelle loro camere, seguendo, per giunta, un’alimentazione a base di cibo spazzatura. I ragazzi di

questa generazione in particola re non riescono più a beneficiare del sano gioco che si faceva in strada o nel giardino sotto casa, è cambiato radicalmente il loro stile di vita.”

In futuro è previsto anche un centro polisportivo, Casa Vuelle (nella sede della piscina in via Togliatti, Nda), una realtà ricca di servizi e attività di tutti i tipi (nuoto, palestra, e il padel che è molto in voga), in cui i ragazzi potranno incontrare e interagire anche con i giocatori della Vuel le e che sarà base operativa della società con nuovi uffici. “Un contesto accogliente, creativo, un luogo di congregazione che ci auguriamo ottenga la massima affluenza,” spiega Costa che condivide il suo lavoro con il forte desiderio di poter dare una mano ai ragazzi, aiutarli a riacciuffare il senso di praticare il basket vivendo con e attraverso esso.

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TRA MARE

STEFANO MARIANI E IL FUTURO DEL PARCO SAN BARTOLO DI PESARO

E COLLINA

Una delle bellezze naturali più preziose di Pesaro è sicuramente il Parco San Bartolo, che si caratterizza principalmente per il tratto di costa alta, in gran par te rappresentata da falesia viva, rara in tutto l’Adriatico. Questo rilievo montuoso che collega Pesaro a Gabicce è stato istitu ito dalla Regione Marche nel 1994 ed è divenuto pienamente operativo nel maggio del 1997. Al suo interno è costituito dal paesaggio rurale che, fino agli anni Cinquanta, era attivamen te coltivato anche in luoghi oggi impensabili, ai limiti del mare. Il Colle San Bartolo si presenta dunque con due ambienti di stinti, ma in armonia: la falesia a mare e il versante interno. La spettacolare visione che se ne ha dal mare è quella di una falesia che emerge dalle basse acque marine e da strette spiagge ciottolose come un susseguirsi ondulato di speroni e valli, interval late da pareti a strapiombo. E da terra, le sommità del rilievo che

sfiorano i 200 metri permettono un’ampia visione sulla costa e sull’Adriatico, e costituiscono un paesaggio inusuale rispetto alle coste sabbiose tipiche della Romagna e Marche. Il paesaggio rurale, che si scorge nel tratto che degrada dolcemente verso la Statale Adriatica, trasmette un senso di armonia, una sorta di intreccio vitale e gradevole tra i coltivi, i campi abbandonati rinaturalizzati e i filari di alberi e siepi. “Il nostro è un parco un po’ atipico,” spiega il presidente dell’Ente Parco Stefano Mariani, “un grossissimo parco cittadino che non può essere inteso come gli altri parchi marchigiani dei Sibillini o del Sasso Simone e Simoncello. È una zona estremamente antropizzata, divisa dalla statale e che ospita tante attività.”

“Nonostante tutto, però, ha mantenuto le sue caratteristiche, senza abusi edilizi, fino alla definizione nel 1994 di ‘Parco’ da cui è iniziata una prospettiva

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NATURA
DI ELISABETTA MARSIGLI FOTO LUCA TONI

diversa che punta alla possibilità di implementare gli aspetti naturalistici della biodiversità e della riproduzione animale.”

Il 98% del Parco è gestito da privati: è attraversato dalla stra da panoramica e dalla Statale 16, ma “mantiene la sua natura selvaggia. L’agricoltura serve an che per il controllo del territorio ed è il giusto mix per la conservazione di questo parco, tra coloro che hanno le loro attività e gli aspetti naturali e ambientali,” prosegue Mariani. “La sensibili tà nei confronti dell’agricoltura biologica è un segno importante che permette di aggiungere valo re ai prodotti coltivati.”

È curioso, ma è stato proprio durante il lockdown del 2020 che si è potuta apprezzare ancora di più la natura selvaggia del par co: dove non c’è l’uomo che la calpesta e utilizza, la natura si riprende i suoi spazi. Il parco, ora, deve progettare e lanciare idee: unendo Pesaro e Gabicce si può investire sulla qualità dei

servizi e della tutela ambientale, accedendo anche ai fondi Gal (Gruppo di Azione Locale). Guardando al futuro, oltre alla prestigiosa guida della Lonely Planet, che ne include le pecu liarità e bellezze, occorre dunque essere in grado di progettare. “Questo territorio non può tra sformarsi in un parco giochi,” chiosa Mariani, “occorre un’educazione ambientale per sensibilizzare il rispetto, rivolta a chi viaggia in bicicletta, in moto o a piedi, ed è importante iniziare dai bambini.

Il parco investe molto sui giovani e la messa in atto di pro getti europei destinati alle aree Gal è il nostro obiettivo. Prima di tutto per destagionalizzare il turismo e poi, perché no, dopo la messa in funzione della caletta per la riabilitazione delle tarta rughe marine (in collaborazione con la Fondazione Cetacea di Riccione), iniziare anche a ri flettere su un Parco marino per la riproduzione dei pesci.”

Chiuso domenica e lunedì
106x155daMarcoNew3 29-03-2017 13:01 Pagina 1
Tra le vie del Centro storico di Pesaro, nel 2017, è nato Hiro10, frutto dell’esperienza del maestro e Chef Kentaro Mori, originario di Tokyo e della passione di Valentina Ceccolini L’obiettivo della famiglia Hiro10 è garantire a clienti e amici non un semplice pasto, ma un’esperienza unica in un ambiente raffinato ma informale tra canne di bambù, tende Noren, tazze di sakè e scatole Bentō.
C M Y CM MY CY CMY K
NEL FUTURO DEL PARCO SAN BARTOLO SONO PREVISTI INVESTIMENTI SULLA QUALITÀ DEI SERVIZI E PER LA TUTELA AMBIENTALE, SUI GIOVANI E LA MESSA IN ATTO DI PROGETTI EUROPEI DESTINATI ALLE AREE GAL.

ADVERTORIAL

FISIORADI MEDICAL CENTER FILOSOFIA DEL BEN-ESSERE

PAOLO PAGNINI, PROFESSIONISTA DELLA COMUNICAZIONE, RACCONTA FISIORADI MEDICAL CENTER, POLIAMBULATORIO DI FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE.

Non è facile imbattersi, in città, in qualcuno che non sappia chi è Maurizio Radi e che non co nosca la sua ‘creatura’: Fisioradi Medical Center. Fino a tre anni fa io ero uno di quei pochi che ancora non lo conoscevano. Poi la collaborazione con Rossini TV mi ha portato a incontrarlo e a essere conquistato dal suo ca risma e dalla sua passione: nel corso delle dieci puntate di Una ruota tira l’altra ho avuto modo di conoscere e intervistare tanti suoi amici e collaboratori e di en trare nella filosofia che Maurizio, attraverso tutte le sue attività, porta nella vita quotidiana non solo di atleti e sportivi ma anche di chiunque condivida la scelta di occuparsi di quello che a Fisiora di Medical Center chiamano benessere. Col trattino.

La grande intuizione di Maurizio infatti è stata quella di accomu nare sotto uno stesso tetto e in una scelta di ben-essere sia chi ha la necessità di ripristinare una condizione fisica momentanea mente compromessa da un in fortunio (del resto, il concetto originario di fisioterapia nasce

proprio dall’idea della ‘riabilita zione’), che chi ha invece la for tuna di poter liberamente deci dere e scegliere di prendersi cura del suo corpo e di conseguenza della sua salute psicofisica. Di qui il concetto di ben-essere che passa naturalmente per la nuova curatissima struttura di via Lambro 15, che non ha uguali in quanto a confortevolezza de gli spazi, design e gradevolez za di arredi e colori, modernità delle attrezzature tecnologiche e soprattutto a un clima diste so e rilassato, dove il sorriso e la gentilezza sono la caratteristica dell’intero team medico e tecni

co e in definitiva il complemen to fondamentale alla formula vincente di Fisioradi Medical Center. L’altra felice intuizione è stata infatti quella di puntare sulla costruzione di un team con caratteristiche di eccellenza non solo professionale, ma anche umana, e avviare, attraverso la creazione della Academy Fisio radi, un percorso di formazione permanente, di altissimo livello, affidato ai più noti e apprezzati personaggi del panorama italia no e internazionale. Un team vin cente che possa integrare tutti i migliori aspetti della professione dal punto di vista medico e tecni co, ma anche da quello della co municazione e del rapporto rela zionale con ciascun paziente, e in generale con chiunque frequenti il centro, nell’ottica di chi mette la persona e non più il paziente al centro dei propri valori. In questi anni di collaborazione con questa realtà mi sono sem pre più reso conto che occuparsi del proprio ben-essere è il mi glior modo di guardare con fidu cia e positività al futuro. Quando penso a Maurizio Radi e al suo Fi sioradi Medical Center mi viene in mente una parola: privilegio. È un privilegio per la città poter vantare un centro come il suo, e per noi di avere la possibilità di frequentarlo. È un privilegio per i suoi collaboratori far parte del lo staff, per tutti di partecipare ai suoi eventi, e per i “suoi” atleti di essere seguiti e sostenuti nelle loro imprese sportive.

Via Lambro, 15 Pesaro
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ORTO

IL GRANO E LA ZIZZANIA DI MICHELA VALDINOCCI ED ELEONORA ANTONELLI

SOCIALE

Il grano e la zizzania, due ele menti che secondo la parabola del Vangelo non collimano, sono in contrasto. Come può, di fatto, una erbaccia infestante, la zizzania, crescere in armonia con il frumento più prezioso e antico del mondo, il grano?

In realtà c’è un posto dove la loro coesistenza è possibile: un orto socio-culturale che li unisce e rende in simbiosi. Fondato dalle pesaresi Michela Valdinocci ed Eleonora Antonelli, Il Grano e la Zizzania mette le radici a Villa Fastiggi a maggio 2021, e appena due mesi dopo apre le porte al pubblico gratuitamente, diven tando nel giro di poco tempo un punto di riferimento per tante persone.

Ma cosa si fa esattamente in questo posto? “Inizialmente il progetto nasce con un unico intento: quello di offrire spazi mirati alla coltivazione di un orto,” dichiarano Eleonora e Mi chela. “Poi da cosa è nata cosa, il grande riscontro ottenuto ci ha fatto ben pensare di organizzare in loco anche eventi di vario tipo, dalle presentazioni di libri a incontri a tema dedicati all’a limentazione o all’ambiente, per citarne solo qualcuno.”

I promotori principali sono

gli stessi frequentatori/cultori dell’orto sociale che, grazie alle loro proposte e idee in ambito di incontri e eventi, hanno fatto sì che questo grande spazio di con divisione e comunione vestisse anche gli abiti di un contesto culturale sempre più apprezzato dai cittadini.

Tra le tante iniziative in calen dario c’è l’Orto Aromatico, in cui si impara a realizzare muretti a secco per le erbe aromatiche, bancali rialzati per i fiori e tun nel specifici per le piante ram picanti. Per gli amanti del focolare e dei racconti fatti come una volta, I Racconti dell’Orto

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COMUNITÀ
DI DEBORAH PAPISCA FOTO LUCA TONI

è l’appuntamento ideale: basta portare da casa una tazza, un plaid, per vivere un’atmosfera fatta di allegra compagnia intorno al fuoco con un caldo e profumato vin brulé da sorseggiare. Non sono rari nemmeno gli incontri introspettivi e di cono scenza di se stessi in cui vengono affrontati temi come L’incontro tra il maschile e il femminile, in cui si analizza il concetto di entrare in contatto con se stessi attraverso la narrazione archetipica e pratiche di mindfulness

Per i più pratici c’è la possibilità di vestire i panni di un buon fa legname e costruire oggetti come porta spezie in legno attraverso

la guida di mani esperte. Se si è desiderosi di dare il pro prio contributo per costruire un pollaio, sistemare lo spogliatoio, ripristinare una tettoia, non si deve fare altro che contattare Eleonora e Michela e il gioco è fatto.

Il Grano e la Zizzania, aperto a tutti dalla primavera all’autunno, si avvale di un team di 10-12 persone pronte a dare il benve nuto a chi desidera cimentarsi in una qualsiasi delle tante attività di questo luogo che sembra essere tornato indietro nel tempo per ridare il senso di semplicità e genuinità alla vita di ciascuno dei partecipanti.

NATO PER OFFRIRE SPAZI PER LA COLTIVAZIONE DI UN ORTO, OGGI IL GRANO E LA ZIZZANIA SI È TRASFORMATO IN UN GRANDE SPAZIO DI CONDIVISIONE E COMUNIONE, VESTENDO GLI ABITI DI UN CONTESTO CULTURALE.

La vasta area che accoglie questa originale idea è principalmente suddivisa in una decina di pic coli campi che vengono affidati alle persone in modo casuale e ‘ciascun agricoltore’ riceve drit te utili dagli esperti del team, i nonni, per seminare bene e rac cogliere anche meglio.

Un progetto quello di Michela ed Eleonora, apprezzato dai cit tadini, che cattura l’essenza di un tempo, in cui la bellezza si poteva respirare attraverso ogni piccolo germoglio che spuntava dalla terra, ogni frutto che na sceva dalla pianta, e assaporare la gioia che solo la purezza delle piccole cose riusciva a regalare.

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COMUNITÀ
IN ALTO, MICHELA VALDINOCCI ED ELEONORA ANTONELLI DE IL GRANO E LA ZIZZANIA.
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CHE EMOZIONE

Campionessa europea di volley a soli 19 anni. Valentina Bartolucci, pesarese doc, classe 2003, non potrà mai dimenticare la grandissima emozione provata quando ha indossato al collo la medaglia d’oro del campionato europeo under 21 di pallavolo Una sensazione indescrivibile che Valentina spiega benissimo

a parole, nonostante l’emozione sia ancora ben impressa nella sua mente e nel suo cuore: “È il risultato a cui sono indubbiamente più legata,” ammette la dician novenne, “perché mi ha per messo di provare delle sensazioni incredibili, che si vivono poche volte nella vita. Questa vittoria per me è coincisa anche con la

prima convocazione in nazionale, perciò stavo sognando davvero a occhi aperti.” La passione per il volley, Valentina, ce l’ha davvero nel sangue. Un amore che non è sbocciato subito, ma a cui, alla prima occasione, non ha più potuto rinunciare, anche perché ad averlo praticato per tanti anni è stata proprio la ma-

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CAMPIONI
VINCERE VALENTINA BARTOLUCCI CAMPIONESSA D’ITALIA DI VOLLEY UNDER 21
DI ALICE MURI FOTO FABIO CUCCHETTI

dre della neocampionessa. “La mia passione per la pallavolo è nata all’età di 7 anni,” ammette, “ma in realtà non è stato il primo sport che ho praticato, perché prima ho fatto un anno di danza. Su consiglio di mia madre, che ha sempre giocato a pallavolo, ho cambiato sport. Si è rivelato un gran consiglio, perché poi non ho più lasciato questa mia passione e grazie a questo ho avuto l’occasione di poter vivere proprio un sogno, come la vittoria degli europei.” Valentina racconta tutte le emozioni della finale: “Penso che non dimenticherò mai quel gior no e tutto quello che è accaduto dopo,” racconta la pesarese. “È stato molto difficile affrontare la partita a livello mentale perché

la Serbia è una grande squadra, inoltre l’avevamo già battuta 3-2 ai gironi, quindi aveva una gran de voglia di riscatto. Siamo state brave a rimanere unite e a non perdere di vista il nostro obiettivo, che era quello di salire sul gradino più alto del podio: passo dopo passo siamo riuscite a con quistare l’oro!” E aggiunge: “Mi sento molto fortunata perché ho avuto la possibilità di rappresentare l’Italia in un anno così speciale,” dice, “perciò sono grata a chi ha creduto in me e ha fatto sì che potessi raggiungere questo traguardo.”

Valentina parla poi del suo futu ro, guardando avanti con grande determinazione, senza mai dimenticare però di tenere sem pre i piedi per terra. “In questo

momento tutte le mie attenzioni sono rivolte alla pallavolo,” spiega. “Per ora voglio pensare a crescere giorno dopo giorno, lavorando sodo in palestra, ma senza lasciare da parte lo studio: lo scorso giugno mi sono diplomata al liceo linguistico e ora sto studiando Lettere moderne.” Per quanto riguarda gli hobby al di fuori della pallavolo, che insieme allo studio è l’attività giornaliera sempre in cima ai suoi pensieri, Valentina aggiunge: “Al mo mento non posso dire di avere un hobby in particolare, come tutti i ragazzi della mia età mi piace molto stare in compagnia ma amo prendere anche del tempo da dedicare al riposo e a me stessa.” Tanti sono i progetti a lungo raggio per il futuro, le possibilità che le si apriranno durante la sua carriera, ma la diciannovenne ci tiene a non dimenticare il legame con le proprie radici e con la città di Pesaro. “Sono molto legata alla mia città,” dice Valentina, “adoro il mare, il sole, il caldo, la spiaggia: se potessi passerei pomeriggi interi a giocare a beach volley o a pallavolo in acqua.” In ogni occasione, la sua grande passione è sempre al primo posto. Ed è impossibile darle torto.

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IN ALTO, VALENTINA BARTOLUCCI CON LA MEDAGLIA D’ORO DEL CAMPIONATO EUROPEO UNDER 21 DI PALLAVOLO.
CAMPIONI
PH LUCA TONI

BEES PESARO

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BEES PESARO SCUOLA MINIBASKET

DAL 2004

ATTRAVERSO LO SPORT, LA SOCIETÀ BEES PESARO AFFIANCA I PROPRI PICCOLI ATLETI E LE FAMIGLIE NELLE FASI EDUCATIVE E

FORMATIVE: CORSI, TORNEI, SUMMER CAMP E PROGETTI CON LE SCUOLE.

La società Bees Pesaro, dal 2004 ad oggi, non ha mai smesso di crescere e di cercare nuove strade, guidando e affiancando i propri piccoli atleti nelle fasi edu cative e formative attraverso le innumerevoli attività proposte. Divertimento e apprendimento sono i componenti inscindibili, come recita il loro slogan: Ci di vertiamo imparando, impariamo divertendoci!

“Ogni anno partecipiamo a circa 20 tornei in Italia, Spagna e Fran cia,” raccontano, “ organizziamo da 10 anni il torneo NBeesA de dicato ai nostri mini atleti e col laboriamo con la Victoria Liber

tas Pesaro alla realizzazioni della Vuelle Summer League.” Bees Pesaro propone corsi di minibasket per i bambini dai 5 ai 12 anni e corsi di Baby Sport dai 3 ai 4 anni. Cercando di soddi sfare al meglio le aspettative dei ragazzi e le esigenze delle loro famiglie, oltre ai corsi che vanno da settembre a giugno, la società organizza nel periodo estivo an che il BeesCamp: 10 settimane di basket e altre attività multisport, tutte le mattine da giugno ad agosto. “Dal 2012 organizziamo il nostro Torneo ‘Halloween Bees’ a cui partecipano 48 squadre da tutta Italia e non solo. Ogni anno

promuoviamo poi il gioco-sport Minibasket nelle scuole elemen tari, dove i nostri istruttori affian cano le insegnanti dei vari plessi scolastici nella formazione e nel la crescita educativa e motoria dei bambini. Dal 2016 abbiamo stretto una collaborazione con la Montesi Volley e la Gimnall Pesaro per la realizzazione della società SR16. Oltre a questo,” concludono, “siamo tanto altro, non ci stanchiamo e non ci fer miamo mai. La nostra passione per cercare di aiutare le famiglie nella crescita dei propri figli è la carica che ogni giorno ci spinge a fare tanto e sempre meglio.”

NAUTICA CANTIERE QUANDO L’INDUSTRIA INCONTRA IL DESIGN E ARRICCHISCE IL TERRITORIO ROSSINI
DI MARIA ROBERTA MORSO

Per fare bene le cose non bisogna avere paura di osare. Questa fra se esemplifica l’approccio che ha portato un gruppo di investitori stranieri a far sorgere a Pesaro un magnifico cantiere di yacht refitting, l’attuale Cantiere Rossini. La scelta di Pesaro come sede di un cantiere di yacht refitting da parte degli investitori di Lisa Group non è stata casuale: il sito del vecchio Cantiere Navale di Pesaro – specializzato nella costruzione di navi gasiere e mercantili, e condannato al fal limento – aveva tutte le poten zialità per nascere a nuova vita, considerando le sue dimensioni, la sua ottima collocazione all’in terno delle acque protette del porto canale e le caratteristiche della città stessa.

Pesaro infatti, trovandosi all’interno del distretto nautico mar chigiano, offre la possibilità di accedere facilmente a una filiera di fornitori, tecnici e aziende in grado di garantire l’esecuzione

GRAZIE AGLI INVESTIMENTI DI LISA GROUP, IL CANTIERE ROSSINI HA SCELTO LA VIA DELLA QUALITÀ ANCHE SOTTO IL PROFILO ARCHITETTONICO E DI RISPETTO PER L’AMBIENTE, A DIMOSTRAZIONE CHE LE ATTIVITÀ INDUSTRIALI POSSONO DIVENTARE ELEMENTI DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO.

vizi di vario genere. Com’è noto, i grandi yacht han no bisogno di costanti manuten zioni e molti di essi sono oggetto di profonde modifiche. In Adriatico, un mare che è divenuto una meta sempre più ambita per gli yacht di lusso, non c’erano cantieri di refitting all’altezza delle aspettative di una clientela tanto facoltosa quanto esigen te; la decisione di Lisa Group è stata quella di creare un cantiere di refitting modello, sotto ogni aspetto.

dei più complessi lavori di yacht refitting. Il fatto di essere una cittadina turistica è poi un ulte riore vantaggio per gli equipaggi dei grandi yacht che hanno la necessità di poter accedere a ser

Cantiere Rossini si estende su una superficie di 15.000 metri quadrati, con un marina che dispone di una banchina lunga 180 metri con 12 ormeggi per yacht fino a 50 metri, un grande piazza le per la sosta degli yacht in refitting e due magnifici capannoni gemelli lunghi 74 metri, larghi 22 e alti 28 metri. Dotati di im pianti di estrazione di polveri e solventi separati, sono riscaldati con un sistema geotermico che utilizza un gas refrigerante non

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NAUTICA

IL CANTIERE ROSSINI OFFRE UN AMBIENTE DI LAVORO, EFFICIENTE, ECOFRIENDLY E BELLO SOTTO IL PROFILO ESTETICO. BELLEZZA E ATTIVITÀ INDUSTRIALE POSSONO ANDARE A BRACCETTO.

inquinante, l’ammoniaca, e l’ac qua del mare come fonte di energia termica.

Quello che il Cantiere Rossini offre è un ambiente di lavoro efficiente, eco-friendly e bello sotto il profilo estetico. Bellezza e attività industriali possono andare a braccetto ma troppo spes so valutazioni di tipo economico fanno optare per le soluzioni meno costose, in barba all’estetica del sito e del suo ambiente circostante. Non è il caso di Cantiere Rossini, i cui proprieta ri e manager hanno scelto la via della qualità anche sotto il profilo architettonico. Cardini del progetto sono la sua capacità di essere il meno invasivo possibile sotto l’aspetto dell’impronta carbonica e il desiderio di costruire manufatti che rappresentassero un’occasione di riqualificazione dell’intera area portuale della

città. Da qui la scelta di costruire sia i grandi capannoni che gli uffici con complesse strutture in legno

Il cantiere di proprietà di Lisa Group si è rivolto a X-Lam Dolomiti per la realizzazione del progetto sviluppato dalla società di ingegneria 24U. I due imponenti capannoni sono costituiti da elementi curvi di legno d’a bete proveniente da foreste certificate, e il loro design richiama due grandi scafi rovesciati, il cui colore grigio azzurro, qua e là punteggiato da sprazzi di bianco, li fa sparire sullo sfondo del cielo. All’esterno, oltre la coibenta zione che assicura un notevole risparmio energetico, i capan noni sono rivestiti in pannelli in alluminio realizzati e montati dall’azienda valtellinese Nieder Non è da meno l’edificio che ospita gli uffici. Certamente non

monumentale come i capannoni, il blocco uffici è stato anch’esso costruito interamente in legno da X-Lam Dolomiti. Sono due gli elementi di design di spicco di questo edificio, elementi che cromaticamente richiamano il rosso lacca del logo del cantiere: le pareti rivolte a nord e a est ri vestite da elementi in alluminio, a forma di piccole onde (sempre di Nieder), e il blocco delle scale di servizio che è cilindrico e anch’esso rivestito di elementi ondulati d’alluminio rosso lacca. Il Cantiere Rossini, grazie a investitori ‘illuminati’, è la dimostrazione concreta che le attività industriali possono essere gestite con intelligenza e rispetto per l’ambiente naturale, e che con una progettazione di qualità possono diventare elementi di ar ricchimento e valorizzazione del territorio.

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Tradizione, gentilezza, visione giovanile, nuove prospettive: sono queste le qualità sinergiche e le caratteristiche distintive che fanno di Paolo Bartorelli e del suo staff la differenza e del la Gioielleria Bartorelli uno dei più splendidi e inestimabili spazi della città.

Romagnolo di origine, Paolo Bartorelli può dirsi ormai citta dino pesarese d’adozione a tutti gli effetti: era il 20 gennaio del 1990 quando Bartorelli rilevò l’allora ex gioielleria Herschak, e da anni le vetrine della sua boutique di preziosi riluccicano in via Branca e la illuminano di rara e singolare bellezza. Sempre attivo e attento alle attività della città, Bartorelli organizza periodicamente nella sua Gioielleria eventi di inso lita risonanza ed eleganza. La recente e riuscitissima serata fatta in anteprima su tutte le altre località italiane è stato un appuntamento di grande richia mo: dopo Milano, infatti, nella nostra città è stata presentata la nuova collezione My Happy Hearts della Maison Chopard in un ambiente allestito come un giardino incantato. Ma da incanto sono anche gli altri eccellenti marchi che la Gioielleria

SPAZIO

L’INCANTEVOLE SERATA DI FESTA ALLA GIOIELLERIA BARTORELLI

BRILLANTE

Bartorelli propone alla sua clientela per un’ampia possibilità di scelta tra i più raffinati e preziosi brand: in primis Rolex e poi Cartier, Bulgari, IWC, Tudor, Gucci Damiani, Pomellato, Dodo, Benini, Longines. Tutta da scoprire è anche la linea personalizzata di

gioie e tesori esclusivi: le creazioni Paolo Bartorelli Gioielli rea lizzate con la passione e l’amore per il proprio lavoro. Paolo Bartorelli, non finisce di stupire. Le sue idee, i suoi progetti, sono proiettate in un futuro sempre più radioso. Quale?

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GIOIELLI
DI SIMONETTA CAMPANELLI
IN ALTO, LA FAMIGLIA BARTORELLI INSIEME ALLA MADRINA D’ECCEZIONE FRANCESCA SOFIA NOVELLO, ALLA PRESENZA DI SIMONA ZITO, DIRETTORE CHOPARD.

“I miei figli sono ancora ragazzi, ma sto pensando al loro futuro in azienda e a quello della clientela emergente. I clienti giovani hanno visioni innovative ed evolu tive. Perciò i miei obiettivi sono finalizzati a garantire loro strategie stabili e visioni commerciali fattibili e attuabili a medio ter mine.”

Qual è il successo della Gioielleria Bartorelli?

“Credo che sia la sintonia collaborativa, la consapevolezza dello stato delle cose e dell’andamen to del mercato e la preparazione professionale che tutto lo staff dimostra. Sono collaboratrici e collaboratori che lavorano con me da più o meno lungo tem po; sono tutte ottime persone e

BARTORELLI ORGANIZZA

PERIODICAMENTE NELLA SUA GIOIELLERIA EVENTI DI INSOLITA RISONANZA ED ELEGANZA. LA PIÙ RECENTE È STATA L’INCANTEVOLE E BEN RIUSCITA SERATA DI PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA DELLA NUOVA COLLEZIONE MY HAPPY HEARTS DELLA MAISON CHOPARD.

sono orientate al comune fine di sostenere l’azienda, al supporto reciproco e alla grande attenzione e disponibilità nei confronti della clientela.”

Come vanno le vendite in questo ‘enigmatico’ tempo?

“Siamo consapevoli dei momenti difficili che il mondo attraversa.

Tuttavia sono positivo: le ven dite vanno bene. I prodotti di marca sono sempre richiesti e la clientela, di questi tempi, è tornata ad apprezzare i gioielli clas sici, le pietre preziose, la raffinata bellezza che persiste nel tempo.

La clientela è cambiata. Tutto cambia sempre e lentamente, impercettibilmente, e per questo motivo il mio prossimo progetto è mirato ai giovani.”

64 GIOIELLI

90 ANNI

LA STORICA CONCESSIONARIA GABELLINI FESTEGGIA UN IMPORTANTE ANNIVERSARIO

A TUTTO GAS

È stata una serata suggestiva e coinvolgente, tutta dedicata alla storia della concessionaria. Una serata per ripercorrere la nascita di una attività, dai suoi arbori attraverso i percorsi evolutivi, le sfide del tempo, i mutamenti dei mercati, le crisi e poi le glorie, i successi del noto autosalone: così si è festeggiato in Concessiona ria Gabellini, con clienti, amici, staff e ospiti.

Nel 1932 Augusto Gabellini, in un tempo storicamente gravoso, apre a Cattolica la sua officina

meccanica alla quale si dedi ca con passione e avvedutezza. Oggi, quel piccolo garage d’epoca, è uno dei saloni d’auto più noti del territorio “Una storia che nasce con i miei nonni Augusto e Lucia, la storia di una famiglia che decide di intraprendere una grande avventu ra con dedizione e costanza, che viene continuata con impegno e attaccamento dai miei genitori Giorgio e Diana,” racconta Juri Gabellini, oggi amministratore unico dell’azienda. “A questo si aggiunge anche che ogni nostro collaboratore è stato sempre coinvolto con entusiasmo e slancio, capace di dare il proprio contributo concreto e speciale per rendere la concessionaria così longeva.”

Negli anni Quaranta l’auto salo ne inizia la sua crescita. Alla fine degli anni Novanta avviene l’importante incontro con Gerhard Richard Gumpert, fondatore e primo presidente di Volkswagen È un incontro straordinario che, presto, si consolida non solo in un notevole rapporto lavorativo, ma anche in una grande e solidale amicizia: Gumpert e Gabellini diventano il perfetto binomio tra impegno e affidabilità. Attualmente, tra le tante diffi-

coltà dovute al particolare pe riodo di crisi internazionale, la concessionaria Augusto Gabellini rimane un’eccellenza per il settore automobilistico del terri torio. “Da tanti anni,” continua Juri Gabellini, “ci siamo dovuti adeguare alle richieste del mercato e al suo profondo cambia mento. Tuttavia perseveriamo nel porci in sintonia con i clien ti, ascoltiamo le loro esigenze e i loro suggerimenti. Così manteniamo la nostra azienda sempre profittevole per dare sostenibilità agli investimenti in corso. Dopo Fano, Pesaro, Gabicce e Ancona si aprirà un altro importate capitolo della storia della Con cessionaria Gabellini. Tra poche settimane,” conclude l’amministratore, “apriremo un’altra sede a Cesena. Questo traguardo è un grande onore per me, che guido l’impresa perché, insieme a tutta la nostra preziosa e pregevole squadra, possiamo testimoniare l’evoluzione e la crescita della azienda che ci rappresenta nella storia del suo progresso. Mi piace pensare, come dice Mark Twain, che “il segreto del successo nella vita sia fare della propria vocazione il proprio divertimento”. Ed è quello che facciamo tutti noi dello staff da sempre.”

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IN ALTO, L’EVENTO DEI 90 ANNI DI GABELLINI. ANNIVERSARI
DI
RELAX VISTA MARE: QUI IL BENESSERE INIZIA DAGLI OCCHI Al secondo piano del Boutique Hotel Excelsior, 600 mq di SPA con: Piscina riscaldata | Vasca idromassaggio | Sauna finlandese | Percorso Kneipp | Doccia emozionale Cromoterapia | Cabina Vichy | Hammam Suite | Solarium | Hydro-Suite Cabine vista mare con trattamenti Thalgo Cryosauna | Sala fitness Technogym Lungomare Nazario Sauro, 30/34 61121 Pesaro (PU), Italia Tel: +39 0721 630015 Email: spa.excelsior@lbhs.it Sito: www.spaexcelsiorpesaro.it Regalati o regala un momento rigenerante: visita il sito, scegli i nostri voucher SPA e sorprendi chi ami! www.spaexcelsiorpesaro.it/idee-regalo/ Vi aspettiamo da Marzo 2023!

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