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ARTE
MURALES AZIONI DI ARTE PUBBLICA PER COINVOLGERE E TOCCARE L’ANIMA
DI BARBARA BARONIO UMANI
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FOTO PAOLO VERONICA
Scegliere uno scorcio di città, guardarlo con occhi diversi, ideare un progetto che lo sappia raccontare e condividere con le persone che lo abitano: questa è l’arte pubblica e Marcello Di Camillo, artista e tra i fondatori della cooperativa Casa del Cuculo, ne è uno dei massimi esponenti a livello provinciale. Opere intime, dal significato profondo, che toccano l’anima e che si rendono capaci di rivelare anche quello che a volte è difficile spiegare a parole. Ne è un esempio l’opera che Di Camillo ha realizzato al cimitero di Magliano a Forlì. “Il cimitero,” racconta l’artista forlivese, “è un luogo delicato che tutti noi frequentiamo in situazione spesso alterate. Per alcuni a volte diventa un luogo quotidiano, per altri lo è meno, e con la mia opera ho voluto provare a parlare della morte, senza essere invasivo. Ho dipinto una bambina che si affaccia a una finestra e tramite questo passaggio entra idealmente all’interno della struttura cimiteriale. La bambina sembra compiere un giro all’interno per poi ripresentarsi allo spettatore con uno sguardo misto a stupore e l’aria quasi divertita.” Un lavoro reso possibile anche dalla Curia di Forlì che non solo ha dato il nulla osta affinché Di Camillo potesse procedere con la sua idea, ma gli ha consentito di dare il via alla realizzazione di nuove opere sempre in spazi e strutture della Diocesi. “Quando
scelgo un luogo entro nella vita
di tante persone, mi metto in piazza e incontro diverse anime che mi offrono un loro contributo. Oggi abbiamo bisogno di questo scambio umano. Un tempo lo spazio comune era visto come una responsabilità della comunità, ogni residente spontaneamente interveniva con gesti di cura per renderlo bello e mantenerlo pulito, oggi invece accade il contrario. Spesso ci si preoccupa delle singole proprietà e non si sa se si può agire sulla parte pubblica. Le persone sono timorose e questo di certo limita le opportunità buone che possono nascere da un’iniziativa anche privata.” Un lavoro alla Ex Fabbrica Battistini, luogo che racchiude momenti storici della città di Forlì
QUELLE DI MARCELLO DI CAMILLO SONO OPERE INTIME, CAPACI DI RIVELARE QUELLO CHE A VOLTE È DIFFICILE SPIEGARE A PAROLE. “QUANDO SCELGO UN LUOGO ENTRO NELLA VITA DI TANTE PERSONE. OGGI ABBIAMO BISOGNO DI QUESTO SCAMBIO UMANO.”
NELLE PAGINE PRECEDENTI, MARCELLO DI CAMILLO CON ALCUNE SUE OPERE. QUI SOPRA IL MURALES DEL GALLO DI RONCADELLO DI DANIELE TAMBURRO. fino al 1980, è stato reso possibile grazie a un’azione di crowdfunding, di raccolta fondi. “Per iniziare a progettare i dipinti delle mura della fabbrica ho collocato un armadio nella piazzetta antistante la struttura e ho invitato le persone a lasciarvi dentro ciò che desideravano che io raccontassi. Dopo qualche tempo ho raccolto tantissimi contributi: chi ha lasciato mele, libri, fiori e oggetti. Ho fatto tesoro di questi spunti e ne è nata un’azione di arte pubblica con la collaborazione di Casa del Cuculo e su invito del Comitato Scarpe Spaiate, dalla quale sono stati ricavati una ventina di murales in questo palazzo del centro storico di Forlì: I Racconti dell’Umano. Negli ultimi anni ho lavorato su immagini di bambini che stimolano molte domande e molto
spesso le immagini di riferimento sono quelle dei miei tre
figli, ad esempio all’Ex fabbrica Battistini c’è un’opera in cui ho raffigurato mia figlia Lara.” Delicatissimo il dipinto realizzato in collaborazione con la scuola materna de “La Pianta” di Forlì dove Di Camillo ha lavorato con un team di maestre e oltre 60 bimbi che hanno contribuito colorando le farfalle del murales. “I bambini della scuola, dopo due anni di chiusure, grazie a questo progetto hanno ripreso il contatto con il quartiere, l’azione artistica li ha messi in relazione con l’altro e ne è nata un’esperienza di grande valore educativo. Anche questa è la forza dell’arte.” Di Camillo attualmente ha ripreso in mano anche il disegno, pubblicando dei quaderni con le proprie opere e, insieme con la cooperativa Casa del Cuculo, sta lavorando anche per creare dei momenti educativi con le scuole che abbiano come obiettivo lo sviluppo dell’immaginazione. “Il murales ha la potenza di trasformare un luogo. C’è un lavoro a monte incredibile, fatto di misure e proporzioni da studiare perché la parete bianca non è come una tela, ma può arrivare a sovrastare l’artista che deve sapersi sempre ritrovare”: ecco le parole di Daniele Tamburro, classe 1960, orafo ma dedito alla pittura fin dall’infanzia, autore
del murales del Gallo di Ronca-
dello. Un’immagine forte e colorata in cui lo spettatore è quasi protagonista. “Il tema del Gallo mi è stato indicato dal committente, poi la scelta di inserire dei dettagli di Forlì, come San Mercuriale, è stata mia per attribuire al dipinto una precisa collocazione spazio-temporale.” Tamburro, che è anche docente di discipline artistiche, ha dipinto altri murales a Quarna sopra vicino al Lago d’Orta in Piemonte e sotto San Domenico a Forlì dove ha realizzato un’opera dedicata alla natura. “L’arte di strada coinvolge le persone, le collega all’artista che si pone come su un palcoscenico e accetta anche le critiche. È a tutti gli effetti un’arte estemporanea, non è presente l’atmosfera intima dello studio e l’artista fa i conti subito con la lettura che il pubblico darà del suo lavoro. Non è semplice, ma è un modo veramente coinvolgente di vivere l’arte.”
Teatro Bonci
Stagione 22/23
Acquista i nuovi abbonamenti a posto fisso e le CARD a scelta libera in biglietteria fino al 2 agosto e dal 6 settembre CARD online anche nel mese di agosto su www.vivaticket.com
La Veronal Silvio Orlando Lella Costa Josef Nadj Marco Foschi Familie Flöz Pockemon Crew Marco Manchisi Irene Petris Sentieri Selvaggi RezzaMastrella Franco Battiato Keri-Lynn Wilson Ivo Pogorelich Claudia Castellucci Danilo Nigrelli Serena Sinigaglia Roberto Andò Michela Lucenti David Bowie Manuel Agnelli Enda Walsh Valter Malosti Balletto Civile Elia Schilton Conservatorio Cantelli Raffaele La Capria Carlo Boccadoro MusicAeterna Conservatorio Maderna Michelangelo Campanale Frank Zappa Steve Reich Filarmonica Arturo Toscanini Massimo Popolizio Romeo Castellucci Emma Dante Giacomo Garaffoni Emanuele Trevi Giuseppe Albanese Alfredo Persichilli Mario Brunello Jacopo Rivani Stavros Mantis Guido Barbieri Orchestra Arcangelo Corelli Lorena Nogal Susanne Kennedy Markus Selg Rodrik Biersteker GUP Alcaro Michael Nyman
Teatro Bonci ⁄ Cesena
Piazza Guidazzi 8 info@teatrobonci.it 0547.355959
Orari biglietteria
Fino al 2 agosto dal lunedì al sabato ore 16–20 il mercoledì e il sabato anche ore 10–13 Dal 6 settembre dal martedì al sabato ore 11–14 e 16–19
Emilia Romagna Teatro Fondazione Teatro Nazionale
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CASTA PROFESSIONAL COOKING EQUIPMENT
LA QUALITÀ IN CUCINA CHE FA STORIA DA 50 ANNI
LEADER NELLA PRODUZIONE DI CUCINE INDUSTRIALI
FESTEGGIA IL TRAGUARDO DEI 50 ANNI DI ATTIVITÀ.
Una grande festa in famiglia per condividere la gioia e l’emozione di una bella favola. Quasi cinquecento persone hanno preso parte all’appuntamento conviviale organizzato per i primi cinquant’anni di CASTA Professional Cooking Equipment, azienda forlivese leader nella produzione di cucine industriali. Sistemi completi, al 100% made in Italy, sviluppati nei tre comparti della ristorazione standard, etnica e innovativa. Una realtà costruita su valori saldi quali passione, qualità, dedizione, competenza. Pietre miliari di un’avventura iniziata agli albori degli anni Settanta, quando Remo Cangini, già direttore di produzione di un’azienda forlivese del settore OMGas, dà prova di grande dinamismo imprenditoriale fondando CASTA. Vent’anni più tardi il passaggio di testimone: l’imprenditore si ritira dall’attività e individua in quattro dipendenti il talento, la capacità e l’abnegazione necessarie a non interrompere il sogno e a garantire continuità alla sua ‘creatura’. Una scelta lungimirante, a giudicare da quanto sarebbe accaduto negli anni successivi. Nel 1993 inizia la seconda fase della storia di CASTA. Grazie all’acquisto di storiche linee di cottura e di certificazioni CE, allo sviluppo dei processi produttivi e al rilancio delle strategie commerciali, negli anni l’azienda vive un’ascesa costante fino a diventare un punto di riferimento nel mercato di settore. Nel 2001 la crescita produttiva prelude l’inaugurazione della nuova sede di via fratelli Lumiere, cui farà seguito l’apertura degli stabilimenti CASTA 2 e CASTA 3, indispensabili a fronteggiare l’espansione legata alle richieste del mercato. La rete commerciale viene consolidata e ampliata, si schiudono nuovi orizzonti. I tre soci Loretta Carbonetti, Maurizio Casanova e Paolo Valmorri, legati da unità di intenti e dalla medesima visione aziendale, investono sia nella produzione di cucine professionali standard, sia in quella di nicchia, puntando su piastre per piadina, forni per pizza e cucine wok. Tutte le
CON I SUOI TRE STABILIMENTI E GRAZIE ALL’UNITÀ DI INTENTI DEI TRE SOCI, OGGI CASTA È SINONIMO DI RISTORAZIONE PROFESSIONALE E INNOVATIVA IN TUTTO IL MONDO, UN SUCCESSO CHE SI DECLINA ANCHE NEL LANCIO DI NUOVI PRODOTTI DALLE ALTE PRESTAZIONI ED ESTETICA.
linee vengono costantemente arricchite fino alla realizzazione del catalogo completo di oggi. Il 60% del fatturato matura oltreconfine, dove la brand reputation tocca livelli altissimi. Tra le chiavi del successo, la flessibilità che permette di sposare i vantaggi della produzione industriale all’unicità della lavorazione artigianale, servendo con la stessa cura la piccola cucina, il ristorante esclusivo, le grandi catene alberghiere. Strategico anche il cospicuo investimento di risorse economiche e umane in ricerca e sviluppo. La capacità di anticipare le tendenze del mercato e lo stretto contatto con la clientela consentono di evolvere costantemente la produzione a livello di prestazioni e affidabilità, estetica e design. L’innovazione è declinata anche nella creazione di nuovi prodotti, come TEPP-ICE, la piastra refrigerata per ice roll e granite, e Broilygrill, la griglia in grado di cucinare senza fumo riproducendo le performance del potere calorifico della brace. Gioielli esclusivi, nati dalla creatività e dalle competenze acquisite, e fortemente identitari, caratterizzati da precisi tratti distintivi. Ricchi di una personalità che rispecchia le idee e riflette la grinta dei titolari. Una forza ben espressa nel periodo di lockdown: durante l’emergenza sanitaria CASTA non ha mai chiuso i battenti, trasmettendo l’immagine di un’azienda efficiente, viva e vitale. Dove ogni difficoltà viene trasformata in opportunità, ogni problema stimola la ricerca di una soluzione. In periodo Covid la sfida si è tradotta nella creazione di colonnine igieniche. Una scelta che ha permesso ai dipendenti di accendere la speranza e la capacità di vedere la luce in fondo al tunnel. Un approccio che ha compattato ulteriormente la grande famiglia di CASTA, pronta ad affrontare serenamente i momenti complessi. Peculiarità che si declinano anche a livello di immagine, comunicazione e marketing: logo, colori, slogan del brand rispecchiano l’animo da combattenti e l’ingegno dei titolari. Dalla vespina gialla, emblema di dinamismo e libertà, al compasso, che richiama la precisione, al numero 8, frutto dell’intersezione di due cerchi, rappresentazione dell’infinito. Simboli protagonisti anche nella grande festa del mezzo secolo di vita: non un punto di arrivo ma l’occasione per rivisitare ciò che è stato fatto, valorizzando quindi la storia guardando al futuro. Carichi di un’energia nuova, con entusiasmo e passione!