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DI STILE

DI STILE

Una cavalcata appassionante e travolgente, tale da unire un’intera città non sempre incline a facili entusiasmi. L’annata 20222023 della Pallacanestro Forlì 2.015 va in archivio tra gli applausi di una tifoseria innamorata. Grata per una stagione chiusa a un passo dal sogno: vinte a suon di record la regular season e la fase 2, i ragazzi di coach Antimo Martino hanno regalato agli amanti della palla a spicchi gioia allo stato puro. Riaccendendo quella ‘corresponsione di amorosi sensi’, mai così focosa in tempi recenti. Per i meno giovani, il privilegio di rivivere emozioni antiche eppur sempre nuove. Partiti a fari spenti, i biancorossi hanno imboccato da subito la corsia di sorpasso, acquisendo fiducia partita dopo partita e macinando primati su primati: 77% di vittorie sul totale dei match disputati, 27 giornate al vertice della classifica, 15 trionfi lontano dalle mura amiche e una striscia di ben 11 successi. La sconfitta

LA TIFOSERIA BIANCOROSSA È IMPAGABILE NEL tifoseria forlivese, fa appello a una sola parola per tratteggiare il campionato appena consegnato agli annali: semplicemente “incredibile. Non partivamo da favoriti e abbiamo raggiunto un risultato straordinario, superiore a qualsiasi aspettativa,” dichiara il leader degli ultras forlivesi, dal 1978 al seguito della squadra e reduce da 11.000 chilometri per assistere dal vivo a tutte le partite dell’ultima stagione. “Eccezion fatta per la trasferta di Pistoia, siamo stati in partita dal primo all’ultimo minuto in ogni singola gara.” contro Cremona nella sfida per agguantare un posto nell’olimpo della massima serie non intacca quanto di buono fatto nel corso dei dieci mesi precedenti. Un’ottima base su cui edificare il futuro. Davide Bravi, presidente del Club Marini, culla della

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SUPPORTARE LA SQUADRA NEI MOMENTI DI GIOIA COME ANCHE NEI RARISSIMI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ: UN GRANDE SPIRITO DI GRUPPO PERCEPITO ANCHE DA QUESTA SQUADRA DI CESTISTI DI GRANDE TALENTO E PROSPETTIVA.

Un grande spirito di gruppo percepito e fatto proprio dai tifosi, impagabili nel supportare la squadra anche nei rarissimi momenti di difficoltà.

Altrettanto carico e già impegnato a programmare il futuro è Riccardo Pinza, presidente del settore giovanile. “Abbiamo raggiunto un traguardo storico: con grande emozione, dopo 28 anni siamo tornati a giocarci la promozione,” dichiara. “Contemporaneamente la squadra under 17 si è aggiudicata il bronzo alle finali nazionali: un traguardo mai raggiunto prima dal basket giovanile forlivese. Due risultati straordinari nello stesso anno, frutto di un investimento sul lungo periodo. Ci auguriamo di poter proseguire sulla stessa linea, stiamo lavorando per questo.” Alcuni dei ragazzini terribili hanno già provato l’ebbrezza del debutto in prima squadra, per altri le porte dell’Unieuro Arena si chiuderanno presto. “Come dice il responsabile delle giovanili Lorenzo Gandolfi, sarebbe un sogno portare un giocatore del vivaio nei primi dieci entro tre anni e in quintetto entro cinque. Abbiamo posto le basi per provarci: alcuni classe 2005 come Borciu, Munari e Zilio hanno esordito; poi ci sono le ottime annate 2006 e 2007.” Cestisti di grande talento e prospettiva, coccolati con gli occhi dai tifosi: poco più di un anno fa furono addirittura mille i sostenitori, per lo più giovanissimi, accorsi al Villa Romiti a supportare l’under 19 nel big match contro Treviso. La società fa molto affidamento sul sesto uomo.

“L’auspicio è quello di fidelizzare la tifoseria sulla base di un amore per la maglia che prescinda dai risultati, sia pure importantissimi.” L’affetto manifestato dalla torcida alla prima squadra dopo la fine dei giochi contro Cre- mona lascia ben sperare. “Nessuna recriminazione: abbiamo perso perché gli altri sono stati più bravi, solo di poco superiori a noi. Abbiamo dato tutto, raggiungendo il massimo traguardo. Il coach e lo staff ci hanno davvero fatto divertire. Anche per il prossimo anno stiamo allestendo una squadra competitiva ai massimi livelli.” Considerati i recenti risultati, sarà difficile nascondersi.

“Al contrario, partiamo a fari spentissimi: altre squadre di vertice hanno fatto investimenti importanti. Nonostante l’aumento dei costi di almeno il 25% per effetto della riforma fiscale sul lavoro sportivo, Verona, Cantù, Udine, Treviglio, Trapani e Trieste si sono rinforzate. Rispetto a loro, come lo scorso anno partiamo da underdog, consapevoli tuttavia che non si vin- cono i campionati con i freddi numeri e le figurine. Confidiamo in giocatori molto motivati: il risultato potrebbe essere analogo a quello dell’ultima stagione o addirittura migliore.” Molto più che una professione di fede.

“ABBIAMO DATO TUTTO, RAGGIUNGENDO IL MASSIMO TRAGUARDO. IL COACH E LO STAFF CI HANNO DAVVERO FATTO DIVERTIRE. ANCHE PER IL PROSSIMO ANNO STIAMO ALLESTENDO UNA SQUADRA COMPETITIVA AI MASSIMI LIVELLI.”

L’AZIENDA A CONDUZIONE FAMIGLIARE È LEADER INTERNAZIONALE NELLA

PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E INSTALLAZIONE DI IMPIANTI DI STOCCAGGIO, TRASPORTO, DOSAGGIO E AUTOMAZIONE DELLE MATERIE PRIME.

Advertorial Cepi Al Cuore Della Tecnologia

La storia di CEPI è una di quelle che vale la pena raccontare. L’intuizione e la perseveranza dei quattro soci fondatori hanno creato, nel 1985, non solo un’impresa ma una fabbrica di idee. CEPI nasce dall’incontro tra Pierdomenico Ceccarelli e Giuseppe Milanesi, a cui si uniscono poi anche Marino Montalti e Giancarlo Riccardi, tutti originari dell’Appennino forlivese. Dietro a quest’azienda che progetta, realizza e installa impianti di stoccaggio, trasporto, dosaggio e automazione delle materie prime in cinque continenti, c’è la storia di tre famiglie: un cuore pulsante che trova la sua linfa vitale nella centralità della tecnologia e che si fonde con il territorio in un abbraccio sincero e sicuro.

E dopo 38 anni, eccoci qua, leader non solo in Italia ma anche nel mondo. La nuova sede di CEPI, a

Villa Selva di Forlì, non passa inosservata. “La nostra casa sorge su un’area di circa 15.000 metri quadri tra produzione, logistica e uffici,” racconta Giancarlo Riccardi, Presidente del Consiglio di Amministrazione. “È un edificio a basso impatto ambientale, il cui progetto è emerso da un senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente: l’impianto fotovoltaico da 430 kw/h, il riscaldamento a pavimento radiante e il sistema di recupero del calore ne sono un esempio. Ma non solo. Nel nuovo stabilimento c’è anche la testimonianza della nostra dedizione alla ricerca: una sala prove e prototipazione di 240 mq dotata di sala metrologica. Crediamo molto in un metodo di lavoro chiavi in mano, che sviluppa innovazioni su misura per i nostri clienti,” conclude Riccardi. Quella di CEPI è anche una storia di emigrazione, riscatto e integrazione. “Ci piace definirci un’azienda a conduzione familiare con uno sguardo internazionale,” racconta Sandra Ceccarelli, figlia di Pierdomenico e CFO . “Mio padre e chi ha avviato l’azienda con lui partivano da una forte esperienza di lavoro nei mercati esteri. Questo ci ha permesso di guardare all’Europa fin dall’inizio, creando un modello relazionale che costruisce, giorno dopo giorno, rapporti di collaborazione e crescita reciproca. Il risultato è una salda rete di partner commerciali in cinque continenti,” afferma Sandra. “E se siamo ciò che siamo è anche e soprattutto grazie ai nostri dipendenti, un gruppo solido di circa 150 persone. Senso di appartenenza, fidelizzazione reciproca e un programma di welfare premiato nell’ambito di Welfare Index PMI:

DURATURA CHE SI ADATTA AL MODELLO DI ECONOMIA CIRCOLARE.” questi alcuni degli ingredienti alla base della nostra forza.” La continuità storica in CEPI è anche valoriale. “Per veicolare questo,” continua Sandra, “CEPI ha declinato, in chiave personale, le ‘5P’ dell’agenda 2030: persone, pianeta, partnership, prosperità e pace. Tutti elementi che da sempre si sono tradotti in scelte concrete in ambito di cura, sicurezza e accrescimento per i nostri dipendenti e per il territorio.”

Il principio della restituzione è valore fondante del lavoro di CEPI, che fornisce attivamente sostegno al territorio supportando numerosi enti e associazioni nell’ambito del sociale. Ne è un perfetto esempio il laboratorio di saldatura della Casa Circondariale di Forlì, avviato insieme ad Altremani e volto a formare figure professionali in piena regola favorendone il reinserimento lavorativo. “In CEPI, stiamo pianificando un ulteriore aumento della capacità produttiva che si traduce anche in un investimento in persone e formazio- ne, tema a noi particolarmente caro. La collaborazione con gli enti erogatori e la costruzione di percorsi formativi ad hoc per rispondere a esigenze lasciate scoperte dai mercati ci rendono particolarmente orgogliosi,” racconta Davide Saputo, AD e socio di Altremani.

La sostenibilità riguarda anche il prodotto di CEPI: impianti costruiti principalmente in acciaio inossidabile con un alto indice di circolarità materiale.

“Uno dei nostri punti di forza è il revamping, cioè la capacità di dare nuova vita a impianti che altrimenti verrebbero dismessi,” spiega Stefania Montalti , Responsabile della Comunicazione e Coordinatrice della Strategia di Sostenibilità. “Alcuni sistemi che abbiamo realizzato 30 anni fa funzionano ancora in modo efficiente,” continua. “Il nostro metodo di lavoro raggiunge due obiettivi: rendere gli utenti indipendenti e soddisfare le loro esigenze specifiche, e fornire loro un’installazione duratura che si adatta al modello di economia circolare,” conclude Stefania. Cepi lavora con tutti i mercati dell’industria alimentare, costruendo impianti altamente personalizzati a livello globale. Igor Riccardi, Direttore Commerciale, spiega: “Investiamo nell’internalizzazione delle competenze: tutte le fasi del progetto sono gestite internamente, dall’analisi di processo e prodotto fino alla progettazione meccanica ed elettronica, produzione, installazione, avviamento e tutta l’assistenza post-vendita. Il nostro obiettivo è, da un lato, l’ulteriore ampliamento della nostra rete, in particolare negli Stati Uniti. Parallelamente, la nostra strategia è quella di investire in altri settori del food & beverage (fra cui gelato, cioccolato, premiscelati) senza mai perdere di vista il bakery, che resta il nostro core business.”

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