Forlì
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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00
Anno XIII - N. 4 - agosto 2010
Osti per
Passione
Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi
Campigna e Cullacce Passeggiata nel bosco Cesare Serra La grinta e la grazia La dolce vita... forse Ricordi di un'epoca
Editoriale
Ventata
d’aria
Fresca
di Andrea Masotti
Godetevela salendo in collina, come abbiamo fatto noi a Pianetto di Galeata, incontrando la coppia alla guida dell’Osteria La Campanara. Un viaggio non solo nei sapori del passato, ma in un presente vivo e vivace, che va “controcorrente” per riscoprire un modo di vivere (e lavorare) più genuino. Perché il clima che si respira incontrando gli “osti per passione” Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi rappresenta quasi una lezione di vita, in questo numero a cavallo delle ferie d’agosto. La loro storia va letta sotto l’ombrel-
Forlì
Cesena
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lone, magari in abbinamento con un libro, che vi consigliamo, e che ben si abbina alla storia di copertina: Adesso basta, di Simone Perotti (Chiarelettere). Un caso editoriale (forse molti di voi lo conosceranno) che ci racconta una storia di vita non dissimile dalla nostra tutta romagnola. In inglese si dice downshifting: in parole povere vuol dire accettare la sfida di mettersi in gioco, seguire le passioni anche mettendo in secondo piano il benessere economico, per tracciare la strada dei propri sogni, e provare a realizzarla.
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Rimini
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Anno VII - N. 3 - GIUGNO - 2010
Anno XIII - N. 4 - Agosto 2010
Anno X - N. 3 - LUGLIO 2010
Massimo
Osti per
Passione
Il sogno diventato realtà
Pironi
Campigna e Cullacce Passeggiata nel bosco Cesare Serra La grinta e la grazia La dolce vita... forse Ricordi di un'epoca
La forza di un gruppo straordinario riporta il Cesena in A
Riminesi per “mestiere” Dall’Italia alla Riviera Giancarlo Dall’Ara Turismo da diffondere Enrico Casagrande “Motus” perpetuo
Grazie ragazzi!
Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi
Ravenna
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Faenza
Un anno da Sindaco
Pesaro-Urbino
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Anno V - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO 2010 Anno IX - N. 3 - LUGLIO 2010
Andrea
Montanari Un ravennate...al Quirinale
Carlo Zoli Dritto...e Diritto Mauro Bendandi Sentimento del presente Trail Romagna Sulle note del trekking
Supplemento a “Ravenna IN Magazine” - N. 3 - 2010
Carlo
Zoli Un avvocato... in campo
Andrea Montanari Un ravennate... al Quirinale Mauro Bendandi Sentimento del presente Trail Romagna Sulle note del trekking
Silvia
Cecchi
Il volto elegante della Legge
Imprenditori “geniali” Economia dell’intuizione Le “spiagge” del territorio Un’estate... al fiume Francesca Pascucci La signora delle chiocciole
Chi ce la fa, certamente, può ritenersi fortunato. Ma forse, per tutti, la nostra storia d’amore gastronomico potrà essere uno stimolo: fosse solo per rendere meno un dovere, e più un piacere, il mestiere quotidiano. Non cambieremo vita, magari cambieremo un po’ mentalità. Una storia simile ce l’hanno altri quattro forlivesi, che per scelta o per necessità, hanno cambiato vita, e che ora raccontano che, alla fine, meno male che la loro strada è cambiata, altrimenti non avrebbero potuto cogliere l’occasione che il destino gli aveva offerto. Ha ancora molta strada davanti a sé Cesare Serra, giovanissimo ballerino e primo forlivese ammesso all’accademia di danza del Teatro alla Scala di Milano. Un promettente futuro lo attende: noi gli facciamo in bocca al lupo, consci che il ragazzo ha carattere per affrontare la dura disciplina che porta al risultato. Durissimo, ma ora dolcissimo, è stato anche il percorso della Fulgor Libertas, che torna tra le grandi del basket italiano, approdando in Legadue. E ricordandovi le consuete rubriche dedicate all’arte, ai forlivesi all’estero e all’interior design, chiudiamo da dove siamo partiti, invitandovi ancora a prendere un po’ d’aria fresca, questa volta fisicamente, in Campigna, a percorrere un sentiero tra i boschi dell’alto Appennino. Appuntamento a fine settembre!
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Sommario 3 Editoriale
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6 Annotare | Brevi IN 14 Essere | Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi 20 Cambiare | Quattro storie forlivesi 24 Danzare | Cesare Serra 28 Abitare | Attico a Milano Marittima
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32
38
32 Camminare | Campigna e Cullacce 38 Vincere | Fulgor Libertas 42 Migrare | Fabio Di Iorio
Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 47100 Forlì tel. 0543.798463 fax 0543.774044
www.inmagazine.it
44 Ricordare | Franco Ghirotti
inmagazine@menabo.com Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)
46 Visitare | La dolce vita… forse 48 Navigare | Easea>Tour 50 Scegliere | Shopping
Direttore Responsabile: Andrea Masotti. Redazione centrale: Andrea Biondi, Valeria Del Sordo, Francesca Renzi. Progetto grafico: Lisa Tagliaferri
Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli. Ufficio commerciale: Gianluca Braga. Collaboratori: Mariavittoria Andrini, Annalisa Balzoni, Francesca Leoni, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Matteo Ranucci, Giorgio Sabatini, Roberto Zoli. Chiuso per la stampa il 3/08/2010 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Impaginazione: Francesca Fantini
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Annotare | Brevi IN
A settembre i Piadina Days Forlì - L’11 e 12 settembre saranno i “giorni della piadina”: 120 eventi sul tema, 27 Comuni coinvolti nel territorio provinciale, 300 locali aderenti e 12 pacchetti turistici appositamente studiati. I Piadina Days, promossi dalla Provincia in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori dei colli di Forlì-Cesena e Apt Servizi, sono un’iniziativa unica, nata dall’idea di Iglis Bellavista, assessore provinciale al Turismo, Cultura e Sport. Un weekend interamente dedicato alla piadina, alla sua tradizione e ai “matrimoni di sapore” con i tanti prodotti tipici locali, durante il quale, oltre a degustare piadina appena sfornata, i partecipanti avranno la possibilità di imparare e sperimentare la vera ricetta romagnola, apprenderne la storia, visitare le aziende agroalimentari e divertirsi con i molti spettacoli. Il tutto immersi nei luoghi più belli della provincia, a vantaggio di quel binomio consolidato tra cultura e enogastronomia d’eccellenza, che è da sempre un incentivo per il turismo in Romagna. Infine, una curiosità: sabato 11 a Bertinoro si tenterà di realizzare la piadina da Guinness dei Primati, 4 metri di diametro che verranno poi certificati da un notaio del Guinness World Record. www.piadinadays.it (V.D.S.)
Bontavola: il gusto della Pausa Forlì - Una gustosa novità firmata Gemos: la cooperativa faentina, specializzata nella ristorazione dal 1975, ha ricevuto in concessione dal Comune per i prossimi 33 anni, attraverso un project financing, la mensa interaziendale di Coriano. Un vero e proprio ristorante self service, completamente rimodernato, grazie a un investimento di 2,6 milioni di euro. La filosofia della “varietà a prezzi contenuti” guida la scelta di offrire menù diversifi-
cati, che spaziano dai piatti unici a fascia bassa convenzionata, dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, alla pizza, dai prodotti equo-solidali ai piatti senza carne di maiale e ai menù per celiaci. Fondamentale l’attenzione all’ambiente: la struttura, inaugurata il 29 luglio, è dotata di pannelli fotovoltaici, per la produzione di energia elettrica e acqua calda e sistemi computerizzati per i cicli di gestione del centro. www.gemos.it (V.D.S.)
Nuovo riconoscimento per Massimiliano Bonoli Londra - Il giovane forlivese, direttore creativo e designer del marchio di alta gioielleria Mattia Cielo, nominato “designer italiano di gioielli dell’anno” dalla rivista inglese Retail Jeweller. La cerimonia di premiazione si è svolta a metà luglio, presso l’Hotel Grosvenor House nella capital inglese. Massimiliano Bonoli, già finalista dell’edizione 2009, ha presentato alla giuria il suo progetto creativo e alcuni pezzi dell’attuale collezione Mattia Cielo, da lui creati: “Ghiaccio”, “Iguana” e “Pavone”, testimoni di un mix fra tradizione orafa italiana, innovativi processi di design industriale e sperimentazione di nuovi materiali. Questo riconoscimento si somma ad altri ottenuti da Bonoli nella sua ancora giovane, ma già “brillante” carriera professionale.
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Tracce di Bontà Cesena - Per la Centrale del Latte tracciabilità è sinonimo di garanzia: ogni giorno, consultando il sito internet, i consumatori possono scoprire la provenienza di latte, formaggio e gelato, semplicemente inserendo data di scadenza e lotto di produzione. Un servizio importantissimo, che assicura qualità, genuinità e freschezza, e permette di risalire addirittura alla zona di mungitura e alla stalla di produzione. Il Consorzio, formato da 50 soci delle province di Forlì-Cesena,
Ravenna, Rimini e Ferrara, raccoglie circa 250 quintali di latte ogni giorno: la caratterizzazione esclusivamente locale degli allevamenti è il punto di forza dell’azienda, che opera da cinquant’anni nel segno della tradizione e della genuinità. Insomma, nessuna bugia: il prodotto, garantito sotto l’aspetto qualitativo, nutrizionale e igienico-sanitario, è così sincero da mostrare sempre le tracce della sua storia. www.centralelattecesena.it (V.D.S.)
La migliore “voce
nuova”
Alla ricerca dell’eccellenza
Castrocaro Terme - Ha anima black e una voce straordinaria Nicola Traversa, vincitore della 53° edizione del Festival Voci Nuove. Il talento ventiseienne, pugliese d’origine e abruzzese d’adozione, ha messo d’accordo pubblico e giuria, guadagnando un’unanimità di consensi che vanta pochi precedenti nella kermesse canora. La gara non è mai stata davvero in discussione, anche se le ottime performance dei dieci finalisti hanno confermato ancora una volta l’eccellente livello della manifestazione. Musica per le orecchie del patron Giuliano Casalini: l’edizione 2010 va così in archivio come una delle migliori di sempre. www.festivalcastrocaro.it (F.M.)
Il dopofestival al Grand
Hotel
Castrocaro Terme - Lo scorso 16 luglio lo spettacolo è iniziato a luci spente, quando ci si è trasferiti in blocco al cocktail di Mezzanotte del Grand Hotel Terme, teatro del dopo Festival. I finalisti del Voci Nuove, tra cui Caroline Koch, già vincitrice del premio Volti Nuovi 2009, hanno cenato con il conduttore dello show Fabrizio Frizzi, il maestro Demo Morselli, il mago Cremona e i dirigenti Rai, soddisfatti dell’esito di uno show tornato ai fasti di un tempo. E mentre la kermesse canora va in archivio, consacrata da critica e dati Auditel (oltre 2.500.000 spettatori per un 18% di share) già ci si proietta verso il futuro. Frizzi, amico di lungo corso delle Terme, tornerà presto per provare uno dei nuovi percorsi proposti dalla Clinica del Benessere, che il maestro Demo Morselli ha già testato. www.termedicastrocaro.it (F.M.)
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Il saluto di Franco Fabbri Forlì - Una brillante “carriera” conclusa, lo scorso 30 giugno, dopo ben 37 anni: per l’ultimo giorno di lavoro è stato organizzato un brindisi con i colleghi, alla presenza dell’assessore comunale alla Cultura, Patrick Leech. Tanti ricordi e manifestazioni di stima, anche da parte di chi ha “incrociato” Franco Fabbri per un solo anno lavorativo: “Mi ritengo privilegiato – ha detto Leech - di aver potuto lavorare in questo breve periodo con un dirigente di altissima esperienza professionale e culturale. Il mio primo anno da amministratore ha coinciso con il suo ultimo a Teatro, ma gli sono debitore del generoso scambio di opinioni e di conoscenza che abbiamo avuto”. Si concludono così molti anni di onorato servizio, durante i quali il teatro forlivese è diventato punto di riferimento nazionale, al secondo posto in regione dopo Bologna, in base alla classifica Agis. www.teatrodiegofabbri.it (V.D.S.)
Vino, Yoga e... Volvo Bertinoro - Il nuovo gioiello di casa Volvo, la S60, un concentrato di tecnologia e sicurezza, è stata presentata lo scorso 8 luglio nella splendida cornice della cantina vitivinicola Campo del Sole. Alla serata sono intervenuti Andrii Diachkov, nuovo martello ucraino della Yoga Volley, il presiden-
S60
te della squadra Giovanni Gavelli e il coach Piero Molducci. Il vernissage è stato organizzato da Romagnauto, azienda da sempre vicina alla prima squadra della Romagna, per presentare in anteprima il nuovo modello a tutti i clienti e amici di Forlì e Cesena. www.romagnauto.it (V.D.S.)
La Bocconi dà ragione a Formula Servizi Forlì - L’innovazione di Formula Servizi, applicata alla logistica nell’ospedale Morgagni-Pierantoni, ha prodotto un recupero di efficienza importante, oltre a un miglioramento della sicurezza dei servizi sanitari e delle condizioni di lavoro e a una rilevante economicità per l’Ausl. Lo testimonia una ricerca condotta dal Cergas, Centro di Ricerca sulla Logistica Sanitaria dell’Università Bocconi, che ne ha studiato modello organizzativo, operatività, tecnologie e sistemi informativi impiegati, lay-out e organizzazione degli spazi. Il risparmio sulla spesa storica dell’azienda sanitaria, precedente all’esternalizzazione dei trasporti a Formula Servizi, è pari al 59%. Il 23 giugno scorso, presso il padiglione Morgagni, il prof. Stefano Villa, responsabile dell’area Gestione delle operations e logistica Cergas Bocconi, ha presentato i risultati e ha sottolineato la qualità del sistema logistico forlivese (in relazione ad altri casi studio italiani ed europei), alla presenza dei vertici di Ausl e Formula Servizi. www.formulaservizi.it (V.D.S.)
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XII Premio Ugo Rocca San Casciano - Un appuntamento che non tradisce. Anche quest’anno il premio Fondazione Ugo Becattini, lo scorso 24 luglio, ha stregato il pubblico di piazza Garibaldi, anfiteatro-bomboniera del paese. Azzeccata la scelta dei protagonisti: un istrionico Gigi Proietti, versatile nel passare con innata nonchalance da Pierino e il lupo di Proko’fiev a Gastone di Ettore Petrolini, una très charmant Catherine Spaak, un vitale Tonino Guerra. Senza dimenticare la straordinaria prova dell’Orchestra sinfonica Mitteleuropea, guidata dalla bacchetta del maestro Michelangelo Galeati. Un trionfo che
Becattini porta anche la firma del direttore artistico Massimo Mercelli, deus ex machina di Emilia Romagna Festival. w w w.fondazioneugobecattini.org
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L’indomito Artias
Nuovo presidente del Lions Forlì Host
Cervia - Walter Neri è il nuovo presidente del Lions Club Forlì Host per l’anno 2010/2011. Il passaggio di consegne ufficiale si è tenuto lo scorso 26 giugno al Golf Club di Cervia. L’ex presidente Vera Roberti ha passato il testimone al successore, eletto dall’Assemblea dei soci. Ad affiancare Neri in veste di vicepresidente è Battista Bassi. www.lionsforlihost.it (V.D.S.)
Ferragosto, festa con i Buskers Santa Sofia - Acrobati, saltimbanchi, musicisti, equilibristi, clown e giocolieri: ad agosto Corniolo e Santa Sofia prendono le sembianze di un grande circo a cielo aperto, dove ogni piazza e ogni giardino si trasformano in un insolito palcoscenico per le esibizioni di artisti provenienti da ogni parte del mondo, che si incontrano in questa magica atmosfera. Come ogni anno si alterneranno spettacoli di ogni genere, mentre l’evento clou del festival farà alzare gli occhi al cielo per seguire le evoluzioni di un affascinante “spettacolo verticale”. Parallelamente, la rassegna “Il Borgo e la Piazza” farà rivivere antichi giochi e mestieri e via Martiri si riempirà di bancarelle. Immancabili, i fuochi d’artificio di ferragosto chiuderanno ufficialmente la festa, che proseguirà comunque, come da tradizione, all’interno del Buskers Park, nel Parco Giorgi, con spettacoli nati dall’improvvisazione degli artisti. www.santasofiabuskers.it (F.R.)
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Cervia e Bagnacavallo - Il sodalizio tra i due Comuni, con l’intervento di CNA Ravenna, nel 2010 si ripropone con la grande mostra dedicata all’artista francese, ma italiano di adozione, Philippe Artias. Ai Magazzini del Sale di Cervia sono esposti, fino al 29 agosto, i lavori degli anni ’70 e ’80, mentre al Convento di San Francesco di Bagnacavallo, dal 12 settembre al 10 ottobre, saranno esposte le ultime produzioni. La rassegna L’indomito intende rimarcare la vitalità quasi ribelle dell’artista, sia come creatore di immagini che come difensore dei valori di libertà e uguaglianza. Artias si orientò fin dagli esordi al figurativo antinaturalistico, sviluppando però una pittura mai fredda, in cui il se-
gno si fa colore e la percezione visiva si fa sensazione. (A.S.)
Il Consorzio Agrario Cresce Cesena - Si chiama “Insieme per crescere” il progetto, avviato lo scorso anno e previsto fino al 2015, di ristrutturazione, riposizionamento e ottimizzazione delle strutture del Consorzio Agrario Interprovinciale, cooperativa di servizi per l’agricoltu-
ra da oltre un secolo: un programma che si è concretizzato con il riposizionamento e l’ammodernamento di diverse Agenzie (Forlì, S.Giorgio, Cesena, Macerone e Calisese) e anche con l’ingresso nel mondo del giardinaggio e del fai da te, attraverso l’adesione al network “Tuttogiardino”. “L’idea è nata dall’esigenza di diversificare i nostri servizi, – spiega il direttore Adamo Zoffoli – abbiamo cercato la realtà più strutturata nel mondo del garden e abbiamo trovato ‘Tuttogiardino’, nato nel Consorzio Agrario di Bolzano, di cui siamo diventati un franchising. Una scelta vincente: tra 2009 e 2010 abbiamo già aperto cinque punti vendita, che, nonostante la crisi, non hanno conosciuto battute d’arresto, e tra settembre e il prossimo anno ne apriremo altrettanti.” www.caiforli.com (V.D.S.)
Premio Sportilia Santa Sofia - Marino Bartoletti a condurre e Simona Banchetti, come madrina, hanno presentato a inizio agosto l’edizione 2010 del Premio. Oltre ai vari premiati, folta come sempre la schiera di protagonisti dello sport romagnolo: dalla squadra del Cesena, neopromossa in A, a Miranda Cicognani, la ginnasta forlivese
2010
Marco Lodola alla Rocca
prima portabandiera donna a Helsinki 1952, alle medaglie olimpiche di Roma 1960 Livio Berruti e Sante Gaiardoni. Finale, come sempre, con gli arbitri, in ritiro a Sportilia: protagonisti, in particolare, Nicola Rizzoli, miglior arbitro della stagione, e il promettente fischietto Paolo Valeri. Predappio Alta - Opere luminose nei suggestivi terrazzamenti all’aperto delle vecchie mura della Rocca. Fino al 15 settembre, in concomitanza con le aperture serali, sono visibili le installazioni dell’artista: una decina di pezzi in plexiglas colorato e neon luminosi, inneggianti alla musica e al ritmo. La mostra è organizzata da “La Maya Desnuda” di Forlì.
Il Centro Stile Ferrettigroup
Le “poesie nel sole” Cesenatico - I colori di Tonino Guerra, autore delle venti tende realizzate artigianalmente dalla Bottega Pascucci di Gambettola, sono protagonisti della XIII edizione di Tende al Mare, la nota rassegna estiva d’arte contemporanea considerata tra le più originali manifestazioni artistiche all’aperto. Le tele disegnate dal Maestro, nel suo stile eclettico e inesauribile, sono state messe all’asta lo scorso 9 luglio, durante la cena di beneficenza che ha raccolto fondi per la Consulta Comunale per il Volontariato di Cesenatico, e restano esposte fino al 29 agosto nella spiaggia libera di Piazza Andrea Costa. L’edizione 2010 ritrova dunque le antiche origini: le tele sono state infatti realizzate con la tradizionale tecnica della stampa romagnola su tela, con cui le
antiche stamperie le creavano a inizio secolo per riparare i bagnanti dal sole, prima dell’avvento degli ombrelloni. (V.D.S.)
Forlì - Pensato e voluto da Norberto Ferretti, per essere uno dei centri di design e decor navale più avanzati al mondo: è il nuovo Centro Stile Ferrettigroup, guidato da Gilberto Grassi e composto da circa una trentina tra architetti e designer, che collaborerà con i più rinomati architetti e studi di progettazione navale al mondo. Il Centro si inserisce all’interno della Direzione Industriale del Gruppo e affianca anche la Direzione Commerciale, realizzando un network di competenze per sostenere, consolidare e sviluppare la ricerca stilistica che caratterizza i brand Ferretti. www.ferrettigroup.com
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Tre Terme e la nuova comunicazione
Bagno di Romagna - Le acque termali hanno secoli di storia, soprattutto nella località termale più antica del territorio. Ma questo patrimonio naturale si concilia perfettamente con la modernità, creando un connubio di tradizione e innovazione: i due stabilimenti Roseo Hotel Euroterme e Hotel Terme di Sant’Agnese offrono cicli di cure personalizzate e trattamenti costantemente aggiornati, avvalendosi della professionalità di medici specialisti e operatori termali qualificati. E, in linea con questo spirito, il consorzio Tre Terme ha puntato su uno stile comunicativo al passo coi tempi: l’innovativa campagna pubblicitaria realizzata dall’agenzia Menabò, si compone, infatti, di un sito tattico, in cui trovare speciali offerte web e richiedere preventivi, e della presenza sui più importanti social networks (come facebook e twitter), blog e forum. www.terme-salute.com (V.D.S.)
Vincenzo Baldini in mostra a Londra Londra - Il pittore forlivese ha partecipato alla collettiva “Art in Mind” organizzata da una delle più attive gallerie dell’East end. Le tre opere inedite, presentate alla Brick Lane Gallery, affrontano il tema dei malati mentali nei vecchi manicomi: proprio la capacità espressiva di Baldini ha destato l’interesse nei manager della galleria. Al suo esordio in Inghilterra, l’artista romagnolo è stato ben accolto anche dalla critica. Vincenzo Baldini ha esordito nel 1983 e da allora ha esposto diverse volte. www.baldinivincenzo.it (V.D.S.)
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Le novità Lialsport Forlì - Lialsport pensa in grande e rinnova l’immagine dell’outlet di via Zotti, nella zona industriale. Nel nuovo spazio di 200 mq, la cui inaugurazione è prevista per fine settembre, saranno esposti articoli di tendenza d’intimo, moda mare e piscina. Tutti i marchi dell’azienda si presenteranno in una nuova veste: Fichissima amplierà l’assortimento della collezione “intima basic”, con modelli e colori per tutti i gusti; Master riproporrà l’alto livello qualitativo e il vasto assortimento delle linee di moda mare e intimo; Lial, marchio leader dei costumi da bagno, offrirà un ampio ventaglio di nuove proposte; infine Aikon continuerà ad accompagnare gli sportivi nel mondo della piscina con prodotti altamente specializzati. Mare, ma non solo: la novità assoluta
sono articoli di calzetteria, fitness e accessori, che diverranno protagonisti per la realizzazione di un perfetto total look. www.lialsport.it (V.D.S.)
Giuliano Razzoli visita Technogym Gambettola - La medaglia d’oro nello slalom speciale alle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010, in Romagna per partecipare ai Beach Games, ha fatto visita a Technogym per scegliere personalmente le innovative attrezzature della sua nuova palestra personale. Il campione di Villa Minozzo,
ha incontrato Nerio e Pierluigi Alessandri e si è allenato nella palestra Technogym con i nuovi attrezzi per il training cardiovascolare ed il potenziamento muscolare, dialogando con i collaboratori Technogym che hanno accolto con entusiasmo il campione olimpico. www.technogym.com
Elisa Santarelli indossa occhiali Mykita
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Essere | Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi
Osti
Passione
per
testo Roberto Zoli - foto Giorgio Sabatini
L’amore per la filosofia “slow”, il rispetto dei prodotti del territorio e un sogno diventato realtà: un’osteria dove far riscoprire i sapori tradizionali, quelli di un tempo. è la storia di Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi, coppia nella vita e in cucina.
Stregati da Slow Food, conquistati dall’austera eleganza di un’antica canonica, in gran parte diroccata, sufficientemente incoscienti da cimentarsi in un’attività loro sconosciuta, ma sorretti da quella passione incontrollabile che sta sempre alla base delle imprese di successo, sei anni fa hanno maturato una decisione. Aprire un’osteria nel rispetto assoluto della filosofia gastronomica teorizzata dal movimento a cui si ispirano. Il locale, oggi, ha un’anima, è grazioso e accogliente, frutto di un paziente lavoro di restauro eseguito con materiali d’epoca per mantenerne intatta l’architettura della canonica. Un’operazione condotta con la cura e la passione che caratterizzano chi ha in mente un progetto e non rinuncia al risultato, anche a prezzo di sacrifici. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. La vecchia struttura che si ergeva accanto alla chiesa di Pianetto, frazione di Galeata, comune dell’entroterra forlivese, oggi è una piccola, ma rino-
14 | IN Magazine
mata osteria che ha preso il nome dall’attività dell’ultima inquilina, un’anziana che, in cambio affitto, aveva il compito di suonare le campane. Da qui il nome “La Campa-
nara” voluto da Roberto Casamenti, geometra 46enne originario di Santa Sofia e Alessandra Bazzocchi, insegnante forlivese, compagna nella vita e insostituibile supporto nell’esperienza che hanno intrapreso nel mondo della ristorazione di qualità. Sintomatico e, per certi versi, unico, il fatto che entrambi provengano da esperienze lavorative di tutt’altro genere rispetto al mondo della ristorazione.
“Grazie ad alcuni amici, abbiamo conosciuto Slow Food e ci siamo immediatamente appassionati alla filosofia alla base del movimento - sottolinea Roberto - abbiamo partecipato a laboratori e manifestazioni e ci siamo innamorati delle proposte che insegnano a godere della diversità delle ricette e dei sapori, a riconoscere la varietà dei luoghi di provenienza e il nome dei
produttori, a rispettare i ritmi delle stagioni. Slow Food, infatti, afferma la necessità dell’educazione del gusto come migliore difesa contro la cattiva qualità dei prodotti e come unica difesa contro l’omologazione di ciò che viene servito a tavola. Ha, poi, come scopo finale la salvaguardia delle cucine locali, delle produzioni tradizionali, delle specie vegetali e animali a rischio di estinzione e sostiene un nuovo modello di agricoltura meno intensivo e più pulito. Ecco! Di tutto questo ci siamo innamorati, con l’incoscienza tipica di chi non sa dove andrà a finire, ma con la passione di chi vuole rimettersi in gioco in una sfida con se stesso e con il sogno che culla.”
“Ogni volta che visitavamo un’osteria - aggiunge Alessandra - pensavamo, forse come tanti, come l’avremmo voluta noi, da clienti. Considerazioni in libertà che evidentemente, in fondo al nostro animo maturavano. Così un bel giorno, quando a Roby venne af-
Sopra, Alessandra e Roberto nella cucina della Campanara. A destra in basso, il bancone del bar su cui spicca la coppa vinta a “La Prova del Cuoco”.
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fidato dal parroco di Pianetto il compito di vendere la canonica semidiroccata, visto che nessuno si offriva, abbiamo pensato che poteva essere la nostra osteria. Un sogno che stava per prendere forma, un posto fatto a nostra immagine, con un numero limitato di piatti, preparati però con ingredienti freschissimi, una cucina stagionale e tradizionale, con i produttori segnalati nel menù per coinvolgerli personalmente e responsabilizzarli. Questo accadeva sei anni fa.” Roberto sottolinea, poi, come, per i primi mesi, l’offerta de “La Campanara” non superasse le dieci persone, perché non si sentivano in grado di accontentare una clientela maggiore, visto che nessuno dei due aveva esperienza nel settore. Certo altri tempi, considerando che oggi può contare su quattro dipendenti ed è in grado di “mettere a tavola” una cinquantina di persone, sempre su prenotazione.
Un’insegnante e un geometra, dunque, accomunati da una grande passione per la cucina tradizionale di qualità, una coppia bene assortita,
ma, come da loro stessi confermato, senza un retroterra culturale di tipo gastronomico. Chi è, allora, che realizza le ricette? “Senza dubbio il ‘cuoco col cappello’ non sono io - ammette Roberto - chi spazia nella tradizione, riscoprendo antichi menù, accostando prodotti di stagione, elaborando ricette della cucina tosco-romagnola è Alessandra.” Ecco un elemento che qui sta alla base della gastronomia: la cucina della Romagna Toscana, con i suoi “mangiari” semplici, elaborati con la sapienza e la saggezza di chi conosceva la fame, ma anche il gusto di raccogliere dalla natura ciò che di buono e unico sapeva offrire. “Va anche detto - ribadisce Alessandra - che la madre di Roby, originaria di Corniolo, è un’autentica
m o r e l l a t o h a m i l t o n
depositaria delle tradizioni locali delle due regioni confinanti e le ricette nascono così, da un confronto tra le esperienze di cucine contigue, ma anche profondamente
p i a n e g o n d a
diverse. Una volta studiata ed elaborata, la ricetta passa alla fase di realizzazione, quindi è sottoposta al giudizio di Roby. È lui il nostro assaggiatore: se ottiene il suo placet viene promossa.” È bene ricordare, però, che qui non si trovano ricette particolarmente elaborate. Contano gli ingredienti, il pane buono, fatto da un amico con lievito madre e lasciato riposare 15 ore, l’olio extravergine di oliva, le verdure di stagione e, come spiega Roberto con orgoglio, “il complimento più bello è quando un cliente dice di essersi
Ritrovare i sapori perduti
Castrocaro Terme
viale Marconi, 7 • 0543.767305
B a u m e & m e r c i e r
c h i m e n t o
ricordato delle polpette della nonna e di aver ritrovato sapori dimenticati.” Il menù cambia settimanalmente in base ai prodotti reperibili, nel senso che, quando un prodotto termina il suo ciclo, la lista inevitabilmente cambia. Ogni menù propone quattro antipasti, quattro primi fatti al tagliere, altrettanti secondi, numerosi dolci, anche questi rigorosamente di produzione propria, come pure le confetture, servite con i profumati formaggi. “Per quanto riguarda la carne, va detto che non facciamo grigliate - aggiunge Roberto. Utilizziamo, volutamente, i
cosiddetti ‘tagli poveri’ della Bovina Romagnola, una razza straordinaria, fornitaci da ‘Il Magnifico’ consorzio di 17 allevatori locali che producono vitelli straordinari.” Insuperabili e da assaggiare assolutamente, ossi buchi, spezzatino, polpette fatte con il lesso, lingua di vitello, zucchine e patate ripiene, o la carne macinata (le svizzere) oggi chiamata hamburger. Come dire, chi vuole godere del piacere della gola, senza temere di finire nel terzo girone dell’Inferno dantesco, come Ciacco, il goloso fiorentino, non può prescindere dal mettere in calendario una visita a Pianetto. Qui si entra nel mondo della qualità assoluta, che ha fatto meritare all’osteria la Chiocciola Slow Food, massimo riconoscimento che il movimento assegna a chi fa gastronomia nel rispetto del disciplinare imposto. Un premio che Roberto
e Alessandra hanno ritirato nel novembre 2009 in Campidoglio a Roma. Ed è stata in quella occasione che hanno incontrato il funzionario Rai incaricato di selezionare i ristoratori da invitare a “La Prova del Cuoco”. Una partecipazione che ha consacrato, a livello nazionale, Roberto e Alessandra, che, coi loro
piatti, hanno sbaragliato per ben sette volte consecutive, altrettanti qualificati chef. “È stata una bellissima esperienza e un’eccezionale occasione di marketing per il territorio - sottolinea Roberto. Venti minuti, per sette giorni, alle 13, su Rai 1, costituiscono un’occasione irripetibile, nella quale abbiamo parlato dei prodotti del territorio e, poiché era possibile portare in trasmissione un gruppo di supporto locale, ci siamo fatti accompagnare da rappresentanti dei comuni limitrofi, opportunità che
Sotto, da sinistra, prodotti tipici e prelibatezze in esposizione alla Campanara e l’ingresso dell’osteria.
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ci hanno permesso di mostrare i prodotti della nostra tradizione.” Visibilità nazionale, soddisfazioni personali, un sogno realizzato: tutto in sei anni e tanto ancora da conquistare. L’avventura di Alessandra e Roberto si è tinta dei colori del successo e quello che appariva un desiderio irrealizzabile si è concretizzato. Oggi “La Campanara” è una realtà e presto, si augurano i due coniugi, sarà affiancata da una locanda. Nulla a che vedere con i moderni agriturismi, ma poche stanze a disposizione di chi segue l’itinerario del gusto e viaggiano per l’Italia alla ricerca dei locali che hanno fatto propria la filosofia Slow Food. Poiché il territorio e i suoi prodotti sono alla base di ogni menù, Alessandra e Roberto vogliono che anche Pianetto e la valle del Bidente possano entrare, a pieno diritto, nelle mete del gusto. IN
Proposte che inquadrano ogni tuo desiderio.
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Cambiare | Quattro storie forlivesi
Inseguire
Sogno
un
testo Francesca Leoni - foto Giorgio Sabatini
Scegliere una nuova strada, per caso, passione o necessità. Arrivando dove non si sarebbe neppure immaginato. Massimiliano Castellucci, Bruno Tassinari, Maurizio Tassani e Mario Pini: quattro forlivesi ci raccontano le loro “storie di vita”.
Cambiare vita, lasciando indietro quello che si faceva per inseguire qualcosa di nuovo. Per scelta, necessità o per caso. A volte la vita è imprevedibile e ci porta dove non avremmo immaginato, a volte basta scegliere e cambiare... Così è stato per Massimo Castellucci, che dopo otto anni in banca ha iniziato ad avvertire qualche problema di salute legato allo stress. Per curarsi ha cominciato a fare yoga e, da li, ad avvicinarsi alla filosofia orientale. In poco tempo il desiderio di fare una vita più tranquilla e legata alla natura ha preso il sopravvento. Quando ha saputo che a Predappio c’era un podere in vendita in tre giorni ha depositato la caparra e preso la sua decisione. Ora è viticoltore e coltivatore biologico. “Ho dovuto rimpiazzare i vigneti, perché vecchi. Poi ho fatto diversi corsi finanziati dalla regione su come fare il vino e ora produco Sangiovese Doc. L’agri-
Ma la scelta di Massimo non si è fermata all’agricoltura: “Avevo anche voglia di vedere il mondo e quindi ho fatto un primo viaggio con Avventure nel Mondo. Ora sono una delle loro guide. Le mie mete prefe-
rite sono dove la gente vive ancora allo stato naturale.” Ora Massimo si trova in Nepal, nel villaggio più alto del mondo (4mila metri d’altezza), raggiungibile solamente dopo venti giorni di trekking. Un altro amante dei viaggi, Mario Pini, aveva avuto varie esperienze all’estero ma solo nel 2000 ha lasciato Forlì, per trasferirsi alle Isole Vergini. “Avevo visitato quei luoghi nel ’97 e mi erano subito piaciuti. Così, mia moglie (originaria del luogo, ndr) ed io abbiamo deciso di trasferirci. Come prima cosa dovevamo scegliere una attività da ‘trasferire’: la scelta è stata quella del gelato artigianale.” Prima di trasferirsi Pini era titolare della palestra Nautilus a Forlì. “Ho
coltura biologica, invece, nasce dal-
dovuto fare dei corsi per imparare
la necessità di mangiare naturale e
a fare il gelato, mente mia moglie
andare incontro al mio nuovo stile di
ha lavorato in diverse gelaterie per
vita, più tranquillo e rilassato.”
capire come funzionavano. Poi ab-
biamo comprato il macchinario e ci siamo trasferiti.” Adattarsi ad un nuovo paese e una nuova cultura non sempre è facile: “ La popolazione del luogo è al 90% di colore, quindi ho sofferto una specie di razzismo al contrario.” L’altro lato della medaglia però ha compensato il disagio. “Alle Isole Vergini c’è pochissima burocrazia e tasse, quindi è molto facile gestire un’attività. In più, per hobby e per necessità, mi sono messo a fare i lavori di rifinitura della casa comprata vicino al mare e dove vivo con mia moglie Pearl e mia figlia Angelica.” Ma Pini non è riuscito a lasciare del tutto il mondo del fitness: insegna ginnastica, incaricato dal governo locale, nelle scuole dell’isola per qualche ora a settimana. “Quel-
lo che mi manca dell’Italia sono i sapori tipici come la mozzarella e l’olio d’oliva, che mi faccio spedire dai miei fratelli.” C’è chi parte e chi, invece, ritorna al luogo d’origine. È il caso di Bruno Tassinari, che aveva lasciato Premilcuore per andare a Bologna a studiare giurisprudenza. “Non
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A fianco, dall’alto, Maurizio Tassani e Mario Pini con la moglie Pearl e la figlia Angelica nella loro gelateria alle Isole Vergini. In apertura, dall’alto, Massimo Castellucci e Bruno Tassinari con uno dei suoi muli per il trasporto della legna.
nuocere, a volte ti possono far scoprire qualcosa che non sapevi di avere. Maurizio Tassani, titolare della palestra Black Star e bodybuilder, aveva appena superato un intervento ai polmoni quando il foniatra che si occupava di fargli fare esercizi gli fece notare che era molto intonato. Quando capì che c’era la potenzialità per fare canto lirico, iniziò a prendere lezione. “Ho sempre ascoltato musica classica, i cantanti americani anni ’50 e Frank Sinatra, quindi si è trattato di mettere in pratica quello che già ascoltavo.” Nel ’97 il debutto come cantante lirico all’Alighieri di Ravenna. “Ho fatto concerti lirici
era nei miei piani tornare, ma la vita all’improvviso ti cambia.” Nel suo caso, la morte del padre aveva lasciato l’azienda di famiglia senza una guida. Così Tassinari è tornato per prendersi cura dell’allevamento equino e boschivo. “ Ora, dopo 20 anni, so di aver preso la decisione giusta, amo il mio lavoro, non potrei fare nient’ altro.”
da dove sono arrivati: sono fondamentali. A parte questo sono molto legato ai miei animali, in caso di necessità riesco a improvvisarmi anche veterinario. Il mio lavoro ce l’ho nel sangue visto che era una attività di famiglia. Quando lavoro non porto orologi o cellulari: quando mi sveglio alla mattina non vedo l’ora di ricominciare!”
L’azienda comprende circa 15 caval-
Un amore per il lavoro cosi gran-
li, altrettanti muli e la produzione
de che lo porta, nei fine settimana,
di legna. I muli infatti servono per trasportare la legna dai luoghi del bosco dove nessun altro mezzo riesce ad arrivare. “ Riescono a trasportare fino a 2 quintali di legna e sono in grado di ritornare da soli
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ad aiutare la sorella nell’alimentari tabacchi all’entrata della città.
“Bisogna stimolare i giovani a riscoprire i vecchi mestieri e la vita vicino alla natura.” Non sempre i mali vengono per
per anni, poi sono passato a musical con il gruppo teatrale Quaos. E per cinque anni ha cantato sulle navi da crociera.” Con Mario Versari ha allestito la Tassani Broadway Band con la quale si esibisce in Romagna e in Italia. “Lo scorso anno mi sono iscritto a Italia’s Got Talent e sono stato selezionato tra 7mila finalisti. Da li sono successe molte cose, sono stato chiamato dalla Rai e ho partecipato ad alcune trasmissioni. Ora sta uscendo il mio singolo in spagnolo Tu eres mi vida. Il futuro? Continuare a fare questo mestiere cercando di portare la voce all’italiana a massimi livelli.” IN
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Danzare | Cesare Serra
La grinta
e la
Grazia
testo Mariavittoria Andrini - foto Giorgio Sabatini
Ha scoperto la danza a cinque anni. Da allora, per Cesare Serra è diventata una grande passione e, soprattutto, il suo futuro. Ora al giovanissimo ballerino (è il primo forlivese a raggiungere questo traguardo) si sono aperte le porte dell’Accademia della Scala di Milano.
“Il mio futuro non è incerto: so quello che voglio. La danza è la mia più grande passione e da adulto vorrei diventare un ballerino dalla brillante carriera.” Questa è una
frase di un compito in classe di quinta elementare di Cesare Serra. Le idee le ha ben chiare da quando a cinque anni gli capita di vedere, scegliendo dalla biblioteca di casa,
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ricca di una miriade di proposte di spettacoli, arte e natura, una cassetta video con il famoso balletto “Il Lago dei Cigni”. Già era un bambino pieno di curiosità e d’interesse per l’arte in generale, però quei ballerini eterei ma forti, aggraziati ma potenti gli fanno scattare la famosa “scintilla”. È quello il momento in cui decide il
suo futuro. “I primi passi della sua vita erano già passi di danza”, racconta la mamma. “Quando è entrato in classe la prima volta e per tutti i cinque anni delle elementari non camminava ma danzava”, raccontano le sue maestre della “Diego Fabbri”. Perché col sacro fuoco dell’arte e della danza ci si nasce. Cesare, al di là di ogni possibile commento, è un bambino fortunato. Non ha mai dovuto lottare in famiglia per imporre il suo amore per la disciplina della danza. I genitori hanno, infatti, sempre intelligentemente assecondato le sue inclinazioni e l’hanno sostenuto in ogni momento. Non è poco quando ti devi confrontare, già da piccolo, con buona parte del mondo che considera “da maschi” prendere a calci un pallone e da “femminucce” calzare le scarpette da ballo. È, anzi, tanto, quando a scuola sei preso di mira da compagni di classe colpevoli, troppo spesso, di avere genitori con poca apertura mentale. Per fortuna Cesare, dotato di una sensibilità non comune, di un’intelligenza vivace e di una determinazione assoluta
Ha carattere e disciplina su ciò che vuole per sé, si è fatto scivolare addosso tutto e ha proseguito imperterrito per la sua strada. E molti di quanti avevano “sorriso” per quelle sue movenze così piene di delicatezza avranno rosicato quando, primo ragazzino in tutta la storia forlivese, ha superato le durissime prove per entrare all’Accademia della Scala di Milano,
tempio indiscusso della danza mondiale. A seguirlo in questo percorso sono stati i suoi insegnanti di danza, Noemi Briganti e Serge Manguette della scuola “Arte e Danza University” di Forlì. “Ci siamo subito resi conto che avevamo fra le mani un bambino che poteva avere tutte le carte in regola per diventare un ballerino: un viso bellissimo, una struttura fisica armoniosa, un grande senso della musica, ma, soprattutto, un carattere che non prova timore alcuno di fronte alla dura fatica, alla disciplina ferrea, al dolore delle vesciche nei piedi,
In apertura, Cesare Serra insieme alla sua insegnante Noemi Briganti. A fianco, il giovanissimo ballerino impegnato sul palcoscenico.
agli inevitabili rimproveri, ai sacrifici. Lui sa che deve imparare a sopportare tutto questo perché solo così potrà diventare un grande ballerino di danza classica.” La vita di Cesare da adesso in avanti sarà tutta diversa, e lui ne è consapevole: ancora più impegnativa, ma per molti versi anche più stimolante. A Milano, in una città nuova, lontano da tutto ciò che ha avuto fino ad oggi, in una classe frequentata esclusivamente da ragazzi dell’Accademia, con pomeriggi alla sbarra a ripetere, sotto l’occhio vigile di insegnanti attenti, passi ripetitivi e, per i profani, anche un po’ noiosi, alla ricerca di un’agognata perfezione. Dietro a tanta leggerezza e leggiadria pochi fra il pubblico immaginano, e
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quindi comprendono, la dura fatica del danzatore, la sua sopportazione stoica del dolore ai piedi o a tutte le articolazioni, continuamente sottoposte a grandi pressioni. Ma gli applausi del pubblico o danzare, su un palcoscenico famoso, il meraviglioso “volo” del Lago dei Cigni, che ha fatto scattare la
magia in un bimbo di 5 anni, faranno dimenticare tutto questo e daranno senso a tanta fatica fatta in nome di una grande passione. Questo è l’obiettivo di Cesare Serra, 11 anni appena. Non un bambino qualunque, ma un piccolo uomo con la grinta di un leone e la grazia di una farfalla. IN
Giovani ballerini di successo Grandi festeggiamenti, quest’anno, alla scuola “Arte e Danza University” di Forlì. Oltre a Cesare Serra, infatti, ora allievo dell’Accademia della Scala di Milano, anche Guglielmo Garavini, 14 anni, si trasferirà a Roma, per iniziare il suo percorso all’Accademia Nazionale di Danza. Incetta di premi, poi, all’11° Edizione del “Premio Internazionale di Danza” di Tolone, in Francia: categoria Assolo, Lorenzo Epifani, Cesare Serra e Beatrice Culiersi, rispettivamente 1°, 2° e 3°; categoria PreProfessionali, Carlotta Testa, 3° premio; categoria Gruppi, 1° premio al balletto “Cantando sotto la pioggia” con Mattia Massa, Cesare Serra, Lorenzo Epifani e Nicola Rosetti; categoria Duo, 1° premio a Guglielmo Garavini e Margherita Urbini. Il Premio Speciale per la Miglior Coreografia è andato a Serge Manguette.
dipinto di Vincenzo Baldini
arte in luce
la magia della resina unita alla luce dell’arte
Alcuni quadri d’autore della collezione Venerom
Venerom è un’azienda da sempre interessata alla ricerca di nuovi linguaggi nel campo della resina. Un’indagine che attraversa il percorso imprenditoriale di Venerom e si incrocia, nei differenti momenti, coi mondi della tecnologia, del design e oggi, dell’arte. Il progetto “arte in luce” è l’ultimo nato in Venerom. Si propone di sondare la resina, l’arte figurativa e
astratta, dando vita a una collezione di “vissuti luminosi. La sua vocazione all’innovazione non poteva che condurla a sposare una luce filmica, ambientale, ecologica e sensoriale che, letteralmente “da vita” all’immagine in resina che viene fissata, dall’artista, su un film trasparente retro-illuminato... l’effetto è un’altra volta, magico!
è un progetto
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Abitare | Attico a Milano Marittima
Stanze
Panorama
da
testo Annalisa Balzoni - foto Giorgio Sabatini
Un elegante attico vista mare con terrazzo, a Milano Marittima, in cui tra pezzi di antiquariato e moderno comfort la luce domina incontrastata.
In apertura, scorcio del salotto e della vetrata che dà sull’esterno. A fianco, la credenza del ‘600 con sullo sfondo la zona cucina. Sotto, la camera padronale. In basso a destra, l’ampio terrazzo sul mare.
Un altro viaggio in questo clima estivo; usciamo, per la bella stagione, da Forlì e ci dirigiamo verso il mare. La nostra nuova meta si trova a Milano Marittima, è un attico situato in zona centrale, a ridosso del mare. Dal terrazzo, che avvolge l’intera superficie, lo sguardo abbraccia il mare e le colline retrostanti, regalando allo spettatore una piacevole sensazione di pace e di relax. Posto all’ultimo piano di un palazzo tipico degli anni Sessanta, ha trovato una nuova dimensione e una nuova veste due anni fa, grazie all’intervento dell’architetto forlivese Danilo Pucci e dell’interior designer milanese Sissi Valassina. L’azzurro del cielo e del mare si rispecchia all’interno dell’appartamento grazie alle grandi vetrate, riflettendosi sulle pareti, sulle quali i colori utilizzati partono dal bianco per degradare verso un azzurro pastello molto delicato e al tempo stesso elegante.
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All’esterno l’ampio terrazzo, dalla pavimentazione lignea, è stato arredato con gusto da Dedon fornito da Zoli Arredamenti di Forlì, creando una raffinata zona relax e una pranzo, incorniciata dallo splendido panorama. L’ambiente giorno è stato sapientemente sviluppato e suddiviso in modo da creare un angolo cucina in laminato color indaco, studiato e progettato dall’architetto Danilo Pucci e realizzato su misura da Metrocubo Arredamenti di Alessandro Amaducci di Forlì: una zona pranzo caratterizzata da un tavolo
Arredamenti sono invece l’armadio a muro nella zona ingresso in laminato blu e il tavolo porta televisore anch’esso in laminato color indaco. Dalla zona pranzo si intravede il salotto, costituito da un bel divano fornito da Minotti Tendenze Arredamenti di Forlì e da una splendida poltrona in tessuto girevole Fendi, disponibile presso Fendi Casa and Kenzo Maison by Luxury Living di Milano Marittima, così come il tavolino ovale dal top rivestito in pelle.
di fine ‘800 con gamba a cipolla at-
ne anche sottolineata dalla scelta
torniato da sedie imbottite, il tutto
della pavimentazione: pietra color grigio piasentina per l’angolo cucina, che si innesta nel listone in teak utilizzato per la zona pranzo, per quella relax e per la zona notte. Selezione effettuata presso Salaroli di Forlì. Sempre presso Salaroli sono stati scelti i copri riscaldanti, che arredano parte delle pareti di tutto l’appartamento.
affiancato da una bellissima credenza del ‘600 di provenienza veneta, magistralmente restaurata dai
Fratelli Monticelli di Carate Brianza e da un piccolo comodino Luigi XVI. Tutti i mobili di antiquariato citati appartengono da generazioni alla famiglia proprietaria. Sempre prodotti da Metrocubo
La delimitazione degli spazi vie-
L’eleganza degli ambienti viene anche caratterizzata e sottolineata dai punti luce costituiti da elementi a forma di foglia in ferro battuto con pendenti in cristallo risalenti ai primi anni del Novecento, di provenienza lombarda, e dai tendaggi che avvolgono la parete vetrata realizzati dalla ditta L’imbottito di Gianni Di Cereda Giovanni, di Aicurzio, nel milanese; della stessa ditta sono le imbottiture delle poltroncine nella zona pranzo. Attraverso le porte color bianco di Rimadesio entriamo nella camera da letto padronale, dove troneggia un letto imbottito creato dalla ditta Cereda, affiancato da comodino Fendi di forma quadrata rivestito in pelle stampata. La zona bagno rivestita con ceramiche (fornite da Salaroli,
Il cielo e il mare fanno da cornice naturale all’attico Forlì) dai colori bianchi e blu, creano un uno spazio intimo, semplice ed elegante. Terminiamo questo nostro “viaggio” a Milano Marittima dando un nuovo sguardo al cielo e al mare, che fanno da cornice a questo attico, tanto da diventarne elemento di arredo naturale fondamentale. Mentre all’interno antico e moderno si incontrano e si incrociano, trovando nella scelta di colori, materiali e degli arredi un connubio prezioso, che regala al visitatore una sensazione di benessere e di serenità senza confini. IN
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Camminare | Campigna e Cullacce
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Passeggiata
Bosco
nel
testo Matteo Ranucci foto Giorgio Sabatini
La piacevole camminata da Campigna alle Cullacce, tra alberi maestosi e sorgenti d’acqua: un sentiero pianeggiante, tra la natura del Parco Nazionale.
Una sbarra in legno non consente l’accesso ai mezzi motorizzati. La sterrata parte da qui, dove la strada piega a sinistra e scavalca un ruscello che precipita in una pozza artificiale, per poi ridiscendere, irregolare, lungo il pendio. La località è una delle più belle del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Campigna: due alberghi, un presidio della Forestale, fabbricati in pietra e un oratorio, quello della Concezione, ricostruito nel 1954 sui resti di una chiesa del ’600 distrutta durante la Seconda guerra mondiale. Gli edifici sono stretti fra loro nel fitto della foresta. Rivoli di acqua e torrenti animano il sottobosco. L’acqua sarà uno degli elementi dominanti del paesaggio, secondo solo alla foresta che lascia intravvedere qualche stralcio di blocchi di arenaria. Fossi, ruscelli, rigagnoli, scendono dai fianchi della montagna che a destra volge verso il valico della Calla, Pian Carbonai, il Poggione. Trasversali al crinale che dividono Romagna e Toscana, le linee di acqua si riversano sul
lato opposto della carrareccia in una serie di conche e balzi: alcuni è difficile definirli ruscelli, scorrono nel sottobosco appena percettibili, per poi ricongiungersi a valle, in un territorio lontano qualche centinaio di metri. È nei pressi di Sant’Agostino e Ca’ Fiumari che prenderanno consistenza e cominceranno a formare un ramo, quello di Campigna, del Bidente. Il sentiero corre più a monte. È facile, taglia di sbieco la costa e non esce quasi mai dalla foresta. Si chiama anello Campigna-Cullacce-Campigna, è uno dei percorsi segnati dell’area naturalistica. Un classico, ideale per passeggiare, per pedalare, per spingere un passeggino.
La traccia scivola nel bosco che in questa porzione non possiede la sua tipica veste. Gli abeti bianchi lasciano spazio ad altre specie, aceri, carpini, faggi, ontani, tigli selvatici. Si cammina in un falsopiano tra discese, salite impercettibili e lunghi tratti di pianura senza mai discostarsi troppo dai mille metri. Dopo aver camminato per un paio di chilometri si raggiunge Loca-
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Un tratto del sentiero delle Cullacce, facilmente percorribile a piedi e in mountain bike.
Botryobasidium sassofratinoense, fungo sconosciuto alla scienza La scoperta di una nuova specie di fungo, sconosciuta fino a poche settimane fa alla scienza, avvalora, se ce ne fosse ancora bisogno, le qualità naturalistiche di questo territorio, il suo aspetto selvaggio e ancora per certi versi poco conosciuto, la necessità conseguente di tutelarlo. Il Botryobasidium sassofratinoense, questo il nome dato alla nuova varietà, è avvenuta in marzo nell’area limitrofa al fosso delle Cullacce in corrispondenza del margine settentrionale della Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino. Si tratta di un fungo lignicolo, non commestibile e la cui esistenza è legata ai processi di decomposizione dei legni che avviene nei fossi, in particolare nelle ceppaie di Abies alba. Questa varietà non era mai stata vista e catalogata prima. Gli studi condotti nell’ambito di ricerche coordinate dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio sono stati guidati dalla micologa professoressa Annarosa Bernicchia in collaborazione con il collega tedesco Prof. Langer di Gottinga ed a quello spagnolo Perez Gorjon. Questo conferma il valore internazionale dell’area naturalistica, vero laboratorio scientifico per la tutela e lo studio della biodiversità. Con questa nuova specie, chiamata Botryobasidium sassofratinoense per ricordare il luogo della sua prima scoperta, le varietà di funghi all’interno dell’area a tutela integrale sono 545.
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lità Madonnina. Qualche metro a
monte in una nicchia nella roccia si trova una celletta e la statua della Vergine. La si raggiunge salendo alcuni scalini scivolosi. I visitatori hanno lasciato due rosari appesi alla piccola grata di ferro, alcuni fiori viola, un lume, un santino dedicato alla Madonna della Neve e una bottiglietta di plastica bianca riempita con acqua benedetta. La strada forestale è larga, ben segnalata. Senza problemi d’orientamento rimane il tempo per pensare, parlare, contemplare il bosco. L’aria è fresca anche in estate, profumata e bagnata nei pressi dei fossi. Qui il sottobosco di terra
e foglie s’imbrunisce, appesantito
dall’umidità, la roccia luccica illuminata dal sole e prende sfumature verdastre. La luce penetra in certi tratti a fatica nella macchia che segue il cammino donando riflessi, riverberi e bagliori. In altri la foresta si apre verso est e lascia intravvedere l’alta valle, la costa e l’altopiano di San Paolo in Alpe. I tronchi degli abeti si alternano a distanze regolari e rivelano la loro natura di piantagione voluta dall’uomo, appartenuta, fino all’unità d’Italia, all’Opera del Duomo di Firenze, negli anni in cui il legname era bene prezioso e pregiato. Si sfiora lo scheletro mozzato di un grande faggio secolare, si raggiunge Poggio Termini e
poi si scavalca il Fosso della Ruota. L’acqua scivola tra gli strati del sottosuolo, fuoriesce dalle coste e si getta in conche che in primavera creano salti d’acqua e piccole cascate. Una traccia sottile e ripida si stacca dalla via principale a sinistra. Il segnavia 243 indica la strada per
covero misura 2 metri per 2 o poco più. Ha il tetto di lastre d’arenaria, muri di pietra ed è perfettamente mimetizzato, quasi fosse opera della natura. Aperto e ben conservato, sorge isolato su una linea contorta che continua a valle per poi risalire, impervia, verso Campigna. Si sceglie di percorrere a ritroso la
Si cammina in un falsopiano il Ballatoio: una deviazione consi-
gliata. Si cammina in discesa per 15 minuti su un sentiero stretto nel primo tratto caratterizzato da grandi massi per raggiungere i 907 metri del piccolo rifugio. Due panche e un tavolo di legno, una candela incastrata in una bottiglia di vetro, il camino ad angolo. Il ri-
deviazione ignorando il cartello in legno che indica 1 ora di cammino per località Villaneta. L’erta è impegnativa, l’aria della conca è afosa. Ritornati sulla strada principale, si continua a sinistra. Il cammino ritorna pianeggiante, comodo e permette di rifiatare. Si raggiunge una fontana, la fonte del Raggio. Dall’alto, il rifugio del Ballatoio e la statua della Vergine a pochi metri di distanza dal sentiero principale.
Informazioni utili Come arrivare: Campigna si trova a circa 64 km da Forlì. Per raggiungerla, prendere la SP 4 e proseguire lungo la Val Bidente per Santa Sofia. Da Corniolo continuare per circa 10 km verso Passo della Calla Partenza e arrivo: Campigna (nei pressi dell’Albergo lo Scoiattolo) Mezzo consigliato: a piedi o mountain bike Lunghezza: 10 km circa Dislivello in salita (e discesa): circa 70mt Periodo consigliato: aprile-novembre Punti acqua: Campigna, Fonte del Raggio (a seconda dalle condizioni climatiche) Cartografia: Carta Escursionistica Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Scala 1:25.000, Selca, Firenze, 2005, 4° edizione Bibliografia Consigliata: La Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino: 1959 2009. 50 anni di conservazione della Biodiversità, a cura di A. Bottacci, ed. Cfs/Utb, 2009; Storia di uomini e foreste: economia e società nell’Appennino forlivese dal fascismo all’istituzione del parco nazionale, a cura di Mauro Maggiorani. Bologna, 2003, A Piedi nel Parco, a cura di Sandro Bassi. Ed. ComunicAzione, 2006 Internet: www.campigna.it; www.parcoforestecasentinesi.it
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In estate è spesso priva d’acqua. La s’incontra a destra, indicata da un cartello in legno e da un basamento in pietra con incisa la data 1911 e la sagoma di un gatto. Era un luogo importante dove viandanti, carbonai e taglialegna potevano trovare acqua fresca e pulita di sorgente. Mancano poche centinaia
di metri alla conclusione. Si sono percorsi poco meno di 5 km. La traccia di ghiaia si perde in un piccolo fazzoletto d’erba alta, al confine con un bosco fitto, quasi impenetrabile. Le Cullacce è al tempo stesso meta finale e giro di boa dell’itinerario. La strada termina all’improvviso, dopo una curva su un confine speciale, quello della Riserva Integrale di Sasso Fratino, interdetta all’uomo, in cui la natu-
ra è lasciata libera di progredire, seguendo leggi tutte sue. Il toponimo del nome, traducibile in “pietra spaccata”, rivela l’asperità del territorio. Questa’area a tutela speciale si estende per oltre 750 ettari sul lato forlivese del Parco Nazionale: il Poggione, Poggio Scali, La Lama, Poggio Cornacchia, Ponte alla Sega, Poggio della Serra, Fosso della Porta ne segnano il confine. Dalla Piana delle Cullacce si deve ripercorrere a ritroso il sentiero. Ruotando lo sguardo di 180 gradi si osservano sassi, tronchi, fiori, coste, montagne da una visuale contrapposta.
Si cammina ora verso ovest ma resta inalterato il retroscena del bosco: il silenzio della foresta interrotto dai suoni del fogliame
Uno dei numerosi giochi d’acqua nei ruscelli che fiancheggiano il sentiero.
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mosso dal vento, il sottile rumore dei corsi d’acqua che fendono il sottobosco, le voci ovattate degli escursionisti. Il palazzo ottocentesco del Granduca, sede di un albergo, e il campanile dell’Oratorio si intravvedono a tratti a destra dove i rami della macchia si diradano svelando la meta finale del sentiero, facendone percepire la distanza. Le tinte bianche e grigie delle poche case di Campigna risaltano in lontananza, una macchia spezza il manto verde increspato che sembra ricoprire ogni cosa. La foresta si richiude e il sentiero riprende il suo incedere all’interno del bosco, di taglio sulla costa, scavalcando fossi e linee d’acqua, fino allo sbarramento nei pressi di Campigna, dove termina il sentiero. IN
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Vincere | Fulgor Libertas
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grande
testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini
Una LegaDue sospirata, raggiunta qualche tempo dopo la finale con la Fortitudo: merito di una squadra forte e di una società dalla grande solidità. Le voci della dirigenza e dei primi sostenitori raccontano l’emozione vissuta dalla FulgorLibertas e dall’intera città.
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Volli, sempre volli, fortissimamente volli. Il motto di Vittorio Alfieri? No, l’imperativo categorico di società, squadra, staff tecnico, sponsor e tifosi della FulgorLibertas. Obiettivo di tanta ostinata determinazione, il ritorno nell’olimpo del basket. Un traguardo centrato in maniera sospirata, con quel pizzico di suspence che mette a dura prova le coronarie ma poi fa esplodere l’urlo liberatorio prima strozzato in gola. Una catarsi che segue undici, lunghissimi, anni di purgatorio. Un periodo che ha assistito al passaggio dalla lira all’euro, o ancora alla ridefinizione di confini geografici e marmellate politiche. Conclusa l’interminabile fase di “espiazione” la Vem è nuovamente lassù, ripescaggio o vittoria sul campo, poco importa. Soprattutto per una squadra che fino all’ultimo secondo di gara 5 con la Fortitudo aveva un piede in LegaDue. Soprattutto per una società che, ogni anno, presenta bilanci in regola dimostrando una solidità economica ignota ai più.
Poco importa se non ci sono stati caroselli di auto, retine tagliate, bagni di folla e spumante. Oggi il sogno ha finalmente i contorni della realtà. E tanto basta per gioire. “La promozione ce la siamo realmente meritata sul campo - dichiara con toni pacati ma decisi il presidente Erio Masoni. Un successo che ha premiato un intenso anno di lavoro di società, tecnici e giocatori e gratifica la città. La squadra opera sul territorio da 60 anni, nel 1999 ci siamo rimboccati le maniche costruendo ex novo una realtà cestistica, oggi finalmente tornata ai livelli che le competono. Tuttavia per far fronte a questa nuova, splendida avventura avremo bisogno di lavorare in sinergia, con il sostegno del pubblico, presente al Palafiera non solo in occasione dei derby ma anche negli incontri con Omegna e Barcellona, e delle aziende locali.” Plaude alla grande rentrée Sergio Mazzi, presidente di Cariromagna, tra gli sponsor. “Sono molto felice. Il basket è lo sport che ha maggiore
A fianco, Erio Masoni, presidente della società con Maurizio Camurani, patron di Vemsistemi.
attrattiva nel territorio. La FulgorLibertas ha meritato pienamente questo risultato. Ora, agguantata la LegaDue c’è un solo obiettivo: rimanerci!”. Sulla stessa lunghezza d’onda Gianni Genesi: “Era ora! - allarga il sorriso il dirigente. Siamo rientrati nel nostro habitat naturale. Già vent’anni fa tornammo tra i pro grazie a un ripescaggio. In quell’occasione riuscimmo addirittura a centrare l’A1. Chissà che non sia di buon auspicio. Certo è cambiato il contesto economico e sociale, speriamo che il basket funga da traino per la città.” Chi crede ciecamente nel futuro è Maurizio Camurani, patron di Vemsistemi. “Stiamo godendo appieno del successo, lo sognavamo da tanto. Ora l’attenzione si sposta alla prossima stagione, dovremo operare con grande impegno, fermo restando che le scelte tecniche sono di esclusiva competenza societaria.” Si proietta al 2011 anche Luca Pan-
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zavolta, dirigente di Conad, altro
sponsor biancorosso. “In tutta sincerità non mi intendo molto di basket ma considerata l’importanza della palla a spicchi per la città, continueremo senz’altro a sostenere i colori della FulgorLibertas.” Non può mancare la “benedizione” del primo cittadino, Roberto Balzani. “Forlì è tornata con pieno merito fra le grandi del basket italiano. Merito di uno staff societario, tecnico e sportivo che da anni ha costruito un percorso importante e pronto alle sfide di massimo livello. A nome della città rivolgo alla squadra e ai soste-
nitori un ‘in bocca al lupo’ per la prossima stagione, con l’augurio di rappresentare al meglio la grande tradizione del basket forlivese.” L’aura ectoplasmatica di Griffin e McAdoo, Fumagalli e Niccolai ora può diradarsi, consegnata allo scrigno dei ricordi. Un’intera città è pronta a ripartire, a tuffarsi nel sogno. Dopo aver visto il buio, i tifosi
hanno ritrovato il sorriso. Come in una sorta di sliding doors. Ed è proprio il caso di dire: Matteo Malaventura (il giocatore della Fortitudo che aveva segnato il punto decisivo sul fil di sirena, in gara 5), chi era costui? IN
Un ultra… dal Sudafrica Tra i supporter più accesi, quel Marino Bartoletti che, composto e serafico davanti ai microfoni, si conferma inossidabile ultra biancorosso nell’animo. Persino a distanza, dall’altro capo del globo. “Nonostante a inizio estate fossi in Sudafrica per i Mondiali di Calcio - confessa -, non ho mai smesso di seguire con trepidazione le sorti della Vem. Attraverso internet mi sono informato sull’andamento delle sfide con la Fortitudo. In seguito ho sperato e gioito per le notizie provenienti dal Consiglio Federale. Nel felice momento dello sport forlivese, il ritorno della FulgorLibertas rappresenta la ciliegina sulla torta. Ma attenzione, non deve essere un punto d’arrivo bensì di partenza.”
Migrare | Fabio Di Iorio
Successo
in
Trasferta
testo Francesca Miccoli
Curiosità, intraprendenza, senso della famiglia. Non è possibile riassumere in tre rapide asserzioni i 34 anni di Fabio Di Iorio, “ingegnere non ingegnere” dalla vena romantica e lucidamente sognatrice. È lui stesso a raccontarsi in maniera cordiale, lontano anni luce dalle tracimanti esondazioni di ego che si impadroniscono spesso dei giovani manager rampanti. Fabio è così, fedele alle origini, nonostante una carriera sfolgorante che lo ha proiettato nell’elite del design sportivo. Il primo indizio che trapela dalle parole del forlivese di Francia è l’amore per il nido domestico, frutto di un forte senso di radicamento, non tanto ai luoghi quanto alle persone. Una scala di valori fondata sui rapporti umani, intessuti attraverso trame d’affetto e condivisione. “Ho due genitori fantastici e un ‘fratellino’ di 6 anni più giovane, Manuel. In realtà il mio nucleo familiare è ora compo-
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sto da Barbara, mia futura sposa, e Lorenzo, il nostro meraviglioso figlioletto di due anni. Siamo uniti e ci sosteniamo a ogni passo. Questo è il nostro segreto.” Al termine di un lungo percorso di studi, “intrapreso un po’ per vocazione, un po’ per temerarietà”, Fabio si laurea in Ingegneria Meccanica con una tesi sulle scarpe da running e la loro influenza sugli infortuni. “Un
progetto sbocciato all’improvviso durante i sei mesi trascorsi in Scozia all’Università di Strathclyde”. Dopo la consegna della pergamena, l’invio del curriculum alla Adidas apre le porte del sogno. “Nel maggio 2003 sono partito per Norimberga. Ho lavorato tre anni per il brand tedesco come responsabile dello sviluppo dei prodotti moda, a contatto con i migliori tecnici e le più importanti fabbriche asiatiche.” Un’attività che avvicina Fabio al collezionismo delle cosiddette sneakers. “In realtà a me le scarpe
piace portarle, tuttavia rimango sempre qualche istante incantato davanti a modelli storici come le Nike air Jordan 1 o le Adidas di Jesse Owens.” Dopo l’esperienza in Adidas Fabio “trasloca” a Le Coq Sportif, storico marchio d’oltralpe. Dal rigore teutonico alla “douce France”. All’ombra di Montmartre diventa responsabile marketing e merchandising dell’intera gamma di prodotti. Poi il grande salto. “Nel 2009 ho deciso di tentare l’avventura: fondare un nuovo marchio.” Nasce così SAWA - Made in Africa. “Assieme a due amici, Frederic e Medhie, sto mettendo in piedi un business economicamente impegnato a sviluppare lavoro dove ce n’è particolare bisogno.” Felicemente costretto a frequenti viaggi a contatto “con realtà inimmaginabili”, il forlivese rimpiange famiglia e amici, vecchie abitudini romagnole e giornate al mare. “Ma non è il momento di rientrare. C’è ancora un po’ di strada da fare.” Comprensibile, per chi vede la scoperta come uno dei motori dello spirito. “La curiosità è la spinta che mi aiuta a ripartire sempre, una volta raggiunto un obiettivo.” Una professione di fede. IN
Ricordare | Franco Ghirotti
Un ricordo
Personale
testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini
La saracinesca di Polvere, storico negozio d’antiquariato di corso Diaz non si solleverà più. Franco Ghirotti, illustre esponente della cultura forlivese e anima dell’esercizio commerciale di fronte al teatro Diego Fabbri, è stato tradito da quel cuore malandato che già in giovane età lo aveva costretto a lunghi periodi di convalescenza. “Franco era una persona vera. Un
L’omaggio a due “cover” Ci hanno lasciato nel corso di questi mesi altri due noti personaggi del mondo economico e imprenditoriale forlivese, già copertine di “Forlì IN Magazine”. Mario Pezzi, fondatore della Fattoria Paradiso di Bertinoro e tra gli artefici del risveglio enologico della Romagna. Pezzi fu una delle primissime copertine della rivista, che qualche anno fa si è occupata di Vitaliano Brasini, “capitano d’impresa” di Conad, scomparso a inizio giugno a 70 anni. La redazione li ricorda testimoniando la vicinanza alle loro famiglie.
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esteta, amante del bello nelle sue mille declinazioni.” A ricordarlo è Luciana Prati, dirigente della Pinacoteca forlivese, provata dalla scomparsa dell’amico venuto a mancare lo scorso 5 luglio all’età di 68 anni. “Eravamo legati da amicizia fin dagli anni verdi, motivi professionali e affinità elettive avevano poi incrociato nuovamente le nostre strade.” Coriandoli di memoria,
aneddoti si affollano nella mente, ostacolando il normale fluire delle parole. Difficile esprimere verbalmente l’emotività in un momento di grande turbamento interiore. “La sua scomparsa crea un grande vuoto - continua. L’avevo visto poche ore prima che il suo cuore, già provato, si fermasse. Era in spiaggia a Milano Marittima a godersi il clima ventilato.” Aveva un carattere scostante, a tratti brusco, ma come argomentava Montanelli, un’indole ruvida è sinoni-
mo di personalità. Temperamento figlio della sua innata sensibilità.
Ghirotti era sempre generoso nel dispensare consigli, condivideva il suo patrimonio di conoscenze scrivendo per riviste di settore e partecipando all’organizzazione di rassegne, in particolare alla Fiera di Forlì. Con Luciana Prati aveva avviato negli anni un’intensa attività di collaborazione. “Quando è stata restaurata Villa Saffi, Franco si è prodigato nella cura dell’arredamento, lavorando con dedizione e senza trascurare il minimo dettaglio. Aveva inoltre curato splendide edizioni di ‘Tavole Apparecchiate’, organizzate a Palazzo Albertini dal Soroptimist. Era sempre disponibile, penso ad esempio a quando prestò una grande libreria in occasione della personale di Miria Malandri.” Una sensibilità palesata anche nella docenza: teneva lezioni sulla storia del mobile all’Università degli adulti. “Un aneddoto? - conclude la dirigente comunale - Era un magnifico tanguero. Sì, ci mancherà.” IN
Franco Ghirotti con Luciana Prati e Grazia Bartolini durante l’edizione 2002 di “INsieme al Gala”, organizzato da Menabò al Circolo della Scranna.
Visitare | La dolce vita… forse
Ricordi
Epoca
di un’
testo Sabrina Marin
1960 - La dolce vita... forse: una mostra, ma non solo, per ripercorrere, tra foto e proiezioni, l’Italia del boom. A Cesena, fino al 3 ottobre.
Gino Montesanto a Cesenatico Casa Moretti e Museo della Marineria, fino al 19 settembre ospitano una mostra - curata da Manuela Ricci e Orlando Piraccini - sullo scrittore Gino Montesanto (1922-2009). Cesenatico, la città alla quale Montesanto è stato legato, è custode della memoria dello scrittore. Casa Moretti e Biblioteca Comunale conservano, infatti, l’archivio e i libri donati dall’erede di Montesanto, Giuseppe Pisciotta: un’eredità importante, un bene comune ordinato e conservato presso le istituzioni culturali cesenaticensi, e che con questa mostra s’inizia a far conoscere alla collettività. www.casamoretti.it
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Un viaggio nel tempo, per recuperare atmosfere, emozioni e sogni di cinquant’anni fa, quando l’Italia viveva il boom economico, sulle strade correvano le 500 e Anita Ekberg faceva il bagno nella fontana di Trevi. Tutto questo è 1960 - La dolce vita… forse, evento d’ampio raggio (promosso dall’Assessorato alla Cultura di Cesena), che si articola in mostre, proiezioni cinematografiche, concerti, spettacoli, pubblicazioni, fino al 3 ottobre. Cuore della manifestazione la Galleria Comunale d’arte Ex Pescheria, con quattro sezioni espositive. La prima è “1960 l’anno mirabile del cinema italiano” ed espone foto di scena di alcuni dei più importanti film italiani usciti in quella stagione irripetibile: fra le molte pellicole spiccano tre capolavori assoluti, L’avventura di Antonioni, Rocco e i suoi fratelli di Visconti e, soprattutto, La dolce vita di Fellini. Gran parte delle immagini pro-
viene dal ricchissimo archivio del Centro San Biagio, cui si affiancano scatti dalle agenzie romane Archivio Storico del Cinema/ Afe e Reporters Associati e dalla collezione milanese di Lorenzo Pellizzari. Nel corso della mostra sono previste anche proiezioni in galleria. Uno spaccato della ‘dolce vita cesenate’ e delle abitudini dei giovani di allora sarà offerto, invece, dalle fotografie scattate da Gino Zangheri
in occasione della Settimana Cesenate (popolarmente chiamata “la mostra”), quando al termine dell’estate la vita si trasferiva in viale Carducci per due settimane di “piaceri mondani”. Poi si ritornava al solito tran tran, in attesa del futuro carnevale e della successiva stagione degli amori. A completare il quadro, “La dolce vita… atto secondo”, che metterà in mostra alcuni abiti vintage del periodo. www.sanbiagiocesena.it IN
Navigare | Easea>Tour
Emozionarsi
Mare
in
testo Roberto Zoli
Sono partiti il 22 luglio scorso da Cattolica, sede dell’esposizione permanente delle imbarcazioni degli otto brand del Gruppo Ferretti, per raggiungere la marina di Hvar in Croazia. Tre gioielli del mare, Pershing 64’ di Pershing, Itama FiftyFive di Itama e Rivale di Riva sono i protagonisti di “Easea>Tour” l’emozionante viaggio itinerante dedicato a clienti, prospect e dealer del Gruppo nautico forlivese. Il tour, che dopo la tappa in Croazia, approderà in Montenegro nell’affascinante marina di Budva, offre agli armatori la possibilità di vivere il comfort offerto dagli yacht del Gruppo Ferretti, in un clima rilassato, regalando a tutti divertimento e relax nel pie-
anche raccontato in tempo reale dall’on board diary, magazine digitale che, con video, immagini e news rappresenta una sorta di reportage del viaggio, sfogliabile su web, smartphone e connesso ai principali social network (http://diary.easeatour.com). Easea>Tour 2010 rappresenta, dunque, un evento inedito ed estremamente importante per il Gruppo, come ha testimoniato Lamberto Tacoli, Chief Sales &Marketing Officer. Un’esperienza che sottolinea la volontà di soddisfare le esigenze dei clienti, senza prescindere dal forte legame col territorio e con Cattolica, che ospita Easea>Show, l’esposizione permanente degli yacht del Gruppo, leader nella pro-
presidente e fondatore Norberto Ferretti e dall’Ad Salvatore Basile, è da sempre ai vertici della nautica da diporto, in virtù di una costante innovazione di prodotto e processo e alla continua ricerca di soluzioni all’avanguardia in campo tecnologico. L’ampia gamma d’imbarcazioni offerte è progettata da tecnici e ingegneri specializzati dell’AYT Advanced Yacht Technology, uno dei centri di ricerca e progettazione navale più avanzati al mondo ed è prodotta nei moderni stabilimenti sia in Italia, sia in Usa. Il Gruppo Ferretti, fondato nel 1968, è presente in Asia con un ufficio di rappresentanza a Shanghai e negli Stati Uniti attraverso la Allied Marine, una delle più accreditate
Da sinistra, Itama FiftyFive, Pershing 64’ e Rivale, i tre yacht protagonisti del “tour” Ferretti.
no della stagione estiva. Durante il mese di agosto “Easea>Tour” sbarca invece, in Costa Azzurra dopo aver visitato località di eccezionale bellezza quali Taormina, Panarea, Capri, Porto Cervo e Porto Vecchio. Tappa finale il 28 agosto ad Antibes/Saint Tropez. Un viaggio
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gettazione, costruzione e commercializzazione di prodotti di altissima qualità. È, infatti, titolare dei più famosi ed esclusivi brand della nautica mondiale: Ferretti Yachts, Pershing, Itama, Bertram, Riva, Mochi Craft, CNR, e Ferretti Custon Line. Il Gruppo guidato dal
società attive nella distribuzione di imbarcazioni e nella fornitura di servizi nautici in nord America. Infine, un network esclusivo di 85 dealer garantiscono la presenza in oltre 80 paesi e alla clientela i più elevati livelli di assistenza nelle marine di tutto il mondo. IN
IN Magazine | Special ADV
LA CULTURA DELLA BELLEZZA È la FiloSoFia Che Da oltRe 40 anni GuiDa il GRuppo SalaRoli, peR RenDeRe uniCi i pRopRi Spazi Di vita
Pavimenti e rivestimenti, ma i risultati conseguiti, sia in termini qualitativi Un “filo rosso” che accompagna, da oltre 40 anche proposte per l’arredo bache economici, ma di guardare avanti peranni, la crescita del Gruppo Salaroli: una belgno, le cucine e gli accessori. seguendo il nostro progetto industriale, che lezza sinonimo non solo di lusso, ma che valomira a una cosciente politica di sviluppo, rizza il fascino, l’eleganza e l’esclusività anche in un periodo di recessione come l’attuale. Senza fare di soluzioni di arredo, in grado di garantire quel valore agscelte avventate o passi al buio: vogliamo consolidare la giunto per rendere unici i nostri spazi di vita. nostra presenza nel territorio romagnolo ed allargarla Oggi, anche di fronte a una difficile situazione economica, in ad aree limitrofe con l’apertura di nuovi show-room, atItalia e nel mondo, Salaroli continua a perseguire con succestualmente in fase di studio.” so la propria mission, che l’ha portato a guidare con efficacia e Oggi il Gruppo Salaroli, grazie alla propria solidità commerciasaggezza il proprio sviluppo, sia in termini di espansione terrile e a partnership con le migliori aziende produttrici sta realiztoriale che di soluzioni commerciali, partendo dal settore tradizando un altro sogno: rendere alla portata di tutti soluzioni zionale (pavimenti e rivestimenti) e poi allargando le proposte d’arredo che esaltino fascino ed eleganza. “Questa - conprima all’arredo bagno, poi alle cucine e agli accessori. clude Monica Marchini - è la sfida imprenditoriale che stiamo Il gruppo, guidato con lungimiranza da Davide e Giancarlo perseguendo: la nostra flessibilità gestionale, unita a un ottiSalaroli, oggi, grazie ad un posizionamento di leadership conmo potere d’acquisto, ci permette di proporre prodotti e solusolidato, è punto di riferimento del settore con gli eleganti zioni d’alta qualità, prima riservati alla sola clientela d’elite, a show-room di Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza e Rimicondizioni veramente interessanti. Chi varcherà gli ingressi dei ni e si distingue per l’eccellenza delle proprie proposte, per nostri show-room troverà piacevolissime sorprese, in grado di l’esclusività dei materiali, per il design raffinato delle soluzioni coniugare efficacemente le aspirazioni in termini di bellezza di arredo bagno e cucine. dell’arredo con le concrete disponibilità del proprio portafoglio.” In termini commerciali Salaroli ha perseguito, negli ultimi anni, risultati d’assoluto prestigio: il gruppo si trova a vivere un periodo in forte controtendenza, rispetto alle criticità del Salaroli mercato. “La nostra mission - afferma Monica Marchini, trade Via Balzella, 4/E Forlì (FC) Tel. 0543 794511 manager del gruppo - c’impone di non cullarci sugli allori per www.salaroli.it
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