Guida ai Ristoranti della Romagna

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GUIDA

DELLA

ROMAGNA E DI PESARO-URBINO

collana

Consulta il sito: www.inmagazine.it www.ristorantidellaromagna.it

presenta

GUIDA DELLA ROMAGNA E DI PESARO- URBINO a cura di

Davide Eusebi e Otello Renzi



collana

presenta

GUIDA DELLA ROMAGNA E DI PESARO- URBINO a cura di

Davide Eusebi e Otello Renzi


GUIDA A cura di Davide Eusebi e Otello Renzi con la collaborazione di Claudia Del Magna e Valentina Renzi Direttore Editoriale: Andrea Masotti Redazione: Mariavittoria Andrini, Andrea Biondi, Valeria Del Sordo, Serena Focaccia, Francesca Renzi, Liza Vallicelli Artwork: Lisa Tagliaferri Impaginazione: Sabrina Montefiori Collaborazione all’impaginazione: Francesca Fantini, Agnese Lodola Controllo Produzione e Qualità: Isabella Fazioli Ufficio Commerciale: Gianluca Braga, Irena Coso, Laura De Paoli Web: Thomas Bandini, Gianluca Ponti

Edizioni IN MAGAZINE Via Napoleone Bonaparte, 50 47122 Forlì Tel. 0543 798463 www.inmagazine.it Stampa: Graph s.n.c. - San Leo Chiuso per la stampa nel mese di novembre 2010 ISBN 978 889569 4153


Edizioni IN Magazine

Edizioni IN Magazine, nata a Forlì nel 1998 all’interno dell’agenzia di comunicazione Menabó, è una casa editrice attenta a tutto quanto accade nel territorio. Ha festeggiato il decennale “IN Magazine”, il periodico di approfondimento dedicato alle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Pesaro-Urbino. A questo nel 2006 si affianca “Premium”, rivista dedicata alle eccellenze di Emilia Romagna e Marche, distribuita su tutto il territorio nazionale. Nel 2005 nasce la prima guida sulla ristorazione con Guida ai Ristoranti, a cadenza biennale. Nel 2006 prende vita la collana “52” con 52 domeniche in Romagna (giunta alla terza edizione), cui fa seguito 52 storie e luoghi di Romagna e, nel 2009, 52 luoghi spirituali in Romagna. Nell’ottobre 2010 è uscito il quarto volume della collana, 52 domeniche di golf in Emilia Romagna. Nel 2009, in collaborazione con il Comitato per il Millenario della Basilica di Sarsina, sono andati in stampa Il cammino di San Vicinio e Diavoli e Santi a bagno maria. A questa attività si aggiunge la realizzazione di libri prevalentemente a carattere turistico. Sono invece dedicati all’architettura i volumi fotografici La Pandolfa, dalla storia all’eternità (2009) e Predappio e la valle del Rabbi, storie del Novecento (2010). Dal 2008 Edizioni IN Magazine pubblica anche l’Agenda Filosofica, giunta alla sua terza edizione.


gli autori

Davide Eusebi, nato a Pesaro e laureato in Lettere, è giornalista professionista de “il Resto del Carlino” per il quale cura rubriche di enogastronomia e per cui ha scritto Marche da bere, dizionario dei vini marchigiani. Ha collaborato con la guida de “l’Espresso” Ristoranti d’Italia, sotto la direzione di Edoardo Raspelli, e con alcune delle principali riviste di enogastronomia, vincendo premi nazionali. Otello Renzi nato a Pesaro, è sommelier, enogastronomo, ristoratore e albergatore. Già presidente di AIS Marche, è relatore in numerosi convegni dedicati al marketing del territorio. È consulente per la valorizzazione dei prodotti tipici per l’azienda speciale per l’enogastronomia “Terre di Rossini e Raffaello”, della Camera di Commercio di Pesaro-Urbino, per la Provincia di PesaroUrbino, il Comune di Pesaro e la Regione Marche.


presentazione

Dialogando con pianure e colline, fino al mare, abbiamo scoperto cucine e cantine con un vocabolario ricco e originale. Romagna e provincia di PesaroUrbino: vi sono, tra le due “regioni” enogastronomiche, affinità organolettiche che affondano le proprie radici nella storia: dai Malatesta ai Montefeltro il passo è breve. I ristoranti, le locande, le osterie, le trattorie della Romagna e di Pesaro-Urbino stanno bene, stanno raccontando una storia vera. Sorprende, in questo viaggio che non vuole affatto vergare giudizi irreversibili, la spontaneità: quella degli attori, dai patron agli chef, che sono capaci ancora di accogliere con calore e semplicità l’avventore anche sconosciuto; quella degli ambienti, nella maggior parte dei casi rispettati e valorizzati, recuperati con filologica pazienza e sacrificio economico non da poco; quella dei piatti. Vi è un costante richiamo al territorio nei locali proposti da questa guida, un incedere senza pausa alla ricerca delle buone cose della nostra terra, con qualche parentesi internazionale (ma del resto come scampare alla contaminazione globalizzante? L’importante è che questa non diventi la regola, semmai l’eccezione). Questa opera degli osti, dei cuochi e dei loro gestori ha una valenza culturale, oltreché organolettica. Anche un buon piatto di pasta e fagioli può raccontare gli umori e le atmosfere perdute, così come la scelta di formulare un menù di mare mutevole, in base al pescato del giorno, rivela niente affatto poca chiarezza, semmai rispetto del peschereccio e dei suoi uomini, delle loro fatiche, della qualità della materia prima. E che dire della scelta di valorizzare il maiale del posto, Mora Romagnola in primis, o la carne certificata come la Marchigiana, un tempo bestia da tiro, oggi, se ben frollata, bocconcino saporoso di morbide fibre? Altri indizi che fanno una prova: chi ha la fortuna di transitare per la Romagna e per Pesaro e Urbino, può ancora trovare luoghi e sapori doc. Quanto ai vini, vi è la conferma che ormai sono diventati cibi: carte dettagliate, ricche, scelte, di grande qualità, a premiare cantine che nel tempo hanno saputo migliorarsi tanto. Restano, certo, traguardi da raggiungere: l’olio extravergine di oliva sta entrando in cucina, ma sarebbe auspicabile che ciò avvenisse consumando olio di fattoria, valorizzando le piccole produzioni di qualità e in particolare i produttori di biologico che allungano una carezza salutare al nostro palato: amici cuochi, aumentate magari di 50 centesimi il conto, ma garantite un buon extravergine di oliva ai vostri clienti anche durante la preparazione in cucina, per la felicità del piatto (che può essere svilito o al contrario esaltato da un sorso di buon olio) e della digestione. Così come sarebbe gradito avere sul menù, al fianco delle portate, la provenienza della materia prima, anche questa, pratica che si sta fortunatamente diffondendo: la crisi si affronta con il coraggio della trasparenza, è questo il vero investimento per il futuro.



“Bevemmo noi tre, sotto il portico che dava sui prati. Non capivo se tanta dolcezza passava dal vino all’aria o viceversa. Sembrava di bere il profumo di fieno.� (Cesare Pavese)


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territorio

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Simbologia

Quattro categorie, che non sono classifiche né vogliono rappresentare un giudizio: sono suggerimenti, riservati ad alcuni tra i locali segnalati in guida. Preziosi spunti per aiutare il lettore, indirizzandolo alla scelta del locale più adatto a soddisfare, in ogni occasione, il suo piacere gastronomico.

Gli Unici Una sosta irripetibile, dove alla cucina eccellente si unisce la capacità di presentare i piatti e di calarli in un contesto che non scorderete per qualità e piacevolezza.

I Tipici Piatti elaborati sulla base dei prodotti del territorio, con un’attenzione particolare alle produzioni locali, valorizzando i buoni artigiani della zona e salvaguardando la tradizione.

Gli Emozionanti Un locale dove le passioni si mescolano ai sapori, dove lo chef scalda con il calore delle proprie ricette e della sua professionalità il cuore della gente, in un’atmosfera accogliente.

Le Soste Premiate Per chi è in viaggio e desidera un momento d’evasione, una sosta appagante, di cui vale la pena approfittare. In una parola: piacevole.

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I prodotti tipici

All’interno di ogni Provincia, dopo l’indice e prima delle descrizioni dei ristoranti, troverete una pagina dedicata alle “perle” di quel territorio. Un piccolo vademecum per sapere, prima di degustarli a tavola, quali sono le eccellenze gastronomiche tutelate a livello istituzionale, tra Romagna e nord Marche. DOP (Denominazione di Origine Protetta) “Il nome di una regione, di un luogo determinato o di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, luogo o paese e le cui qualità o le cui caratteristiche siano dovute essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori naturali ed umani e la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avvengano nell’area delimitata”. IGP (Indicazione Geografica Protetta) “Il nome di una regione, di un luogo determinato o di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, luogo o paese e di cui una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica possa essere attribuita all’origine geografica e la cui produzione e-o trasformazione e-o elaborazione avvengono nell’area geografica determinata”. Presidio Slow Food I presidi Slow Food sono progetti che mirano a “proteggere” le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire: valorizzano territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione tradizionali, salvano dall’estinzione razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta.

Indice Per Province

Bologna Ravenna Forlì - Cesena Rimini Pesaro - Urbino San Marino

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p. 14 p. 20 p. 57 p. 110 p. 154 p. 193


Ravenna Cervia

Cervia - Milano Marittima

Locanda dei Salinari

Osteria del Gran Fritto

Ristorante

Ristorante

Via XX Settembre, 67 Tel. 0544.971133 Fax 0544.971133 locandadeisalinari@libero.it

Via Leoncavallo, 11 Tel. 0544.974348 Fax 0544.974348 www.osteriadelgranfritto.com milanomarittima@osteriadelgranfritto.com

Titolare: Gianni Berti e Barbara Sirri Giorno di chiusura: mercoledì Ferie: variabili, in ottobre Orari di apertura: 12-14 e 19-23 Prezzo medio di un pasto completo: 45 € (bevande escluse) Carte di credito: tutte tranne American Express e Diners Coperti: 40 interni e 20 esterni

Titolare: Stefano e Andrea Bartolini Giorno di chiusura: sempre aperto Ferie: sempre aperto Orari di apertura: 12-14.30 e 19-22.30 Prezzo medio di un pasto completo: 30 € (bevande escluse) Carte di credito: tutte, tranne American Express e Diners Coperti: 120 interni e 100 esterni

L’ambiente: ristorante accogliente dai toni classici ed eleganti che sorge in una delle prime case dei salinari. Ha un piccolo giardino, dove cenare al fresco nelle sere d’estate.

L’ambiente: luminosità e brezza di mare, colori chiari e sobrietà. Sono queste le caratteristiche principali del locale, adagiato sulla spiaggia vicino al molo di Milano Marittima, sul quale si affaccia anche la terrazza con i tavoli all’aperto.

Tipo di cucina: creativa, di pesce. Piatti forti: assaggio di crudo; passatelli di Romagna con scampi e fiori di zucca; millefoglie di triglia; stracotto di Mora Romagnola; fagottino di mele e pinoli con crema al limone.

Tipo di cucina: tradizionale marinara. Piatti forti: risotto alla moda di una volta; gran fritto di pesce del mare Adriatico; saraghina alla griglia; cozze di Cesenatico gratinate; terrina morbida alla crema.

Carta dei vini: 150 etichette nazionali e francesi.

Carta dei vini: 30 etichette italiane e francesi.

Buono a sapersi: la cucina è a vista e c’è a disposizione un menù per bambini.

Buono a sapersi: in cucina si fa uso di olio extravergine.

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Ravenna Cervia

Cervia - Milano Marittima

Locanda dei Salinari

Osteria del Gran Fritto

Ristorante

Ristorante

Via XX Settembre, 67 Tel. 0544.971133 Fax 0544.971133 locandadeisalinari@libero.it

Via Leoncavallo, 11 Tel. 0544.974348 Fax 0544.974348 www.osteriadelgranfritto.com milanomarittima@osteriadelgranfritto.com

Titolare: Gianni Berti e Barbara Sirri Giorno di chiusura: mercoledì Ferie: variabili, in ottobre Orari di apertura: 12-14 e 19-23 Prezzo medio di un pasto completo: 45 € (bevande escluse) Carte di credito: tutte tranne American Express e Diners Coperti: 40 interni e 20 esterni

Titolare: Stefano e Andrea Bartolini Giorno di chiusura: sempre aperto Ferie: sempre aperto Orari di apertura: 12-14.30 e 19-22.30 Prezzo medio di un pasto completo: 30 € (bevande escluse) Carte di credito: tutte, tranne American Express e Diners Coperti: 120 interni e 100 esterni

L’ambiente: ristorante accogliente dai toni classici ed eleganti che sorge in una delle prime case dei salinari. Ha un piccolo giardino, dove cenare al fresco nelle sere d’estate.

L’ambiente: luminosità e brezza di mare, colori chiari e sobrietà. Sono queste le caratteristiche principali del locale, adagiato sulla spiaggia vicino al molo di Milano Marittima, sul quale si affaccia anche la terrazza con i tavoli all’aperto.

Tipo di cucina: creativa, di pesce. Piatti forti: assaggio di crudo; passatelli di Romagna con scampi e fiori di zucca; millefoglie di triglia; stracotto di Mora Romagnola; fagottino di mele e pinoli con crema al limone.

Tipo di cucina: tradizionale marinara. Piatti forti: risotto alla moda di una volta; gran fritto di pesce del mare Adriatico; saraghina alla griglia; cozze di Cesenatico gratinate; terrina morbida alla crema.

Carta dei vini: 150 etichette nazionali e francesi.

Carta dei vini: 30 etichette italiane e francesi.

Buono a sapersi: la cucina è a vista e c’è a disposizione un menù per bambini.

Buono a sapersi: in cucina si fa uso di olio extravergine.

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prodotti Tipici COLLINE DI ROMAGNA (DOP)

Questo olio extra vergine Dop si produce nelle prime colline del territorio di ForlìCesena e riminese e si ottiene da olive di varietà Frantoio o Correggiolo. Il colore va dal verde al giallo oro, e l’odore è fruttato intenso.

FORMAGGIO DI FOSSA DI SOGLIANO (DOP)

Questo formaggio stagionato e dai profumi intensi, si ottiene da latte ovino, vaccino o misto. Le forme vengono deposte in fosse seguendo rituali di infossatura, stagionatura e sfossatura per non meno di tre mesi.

PERA COCOMERINA (Presidio Slow Food)

Questa pera, piccola ma molto profumata, quasi dimenticata, si produce in un ristretto territorio dell’Appennino Tosco-Romagnolo, a Ville di Montecoronaro, da circa 40 piante.

PESCA E NETTARINA DI ROMAGNA (IGP)

Questo succoso frutto viene prodotto prevalentemente nelle province di Ravenna e Forlì. A polpa gialla e bianca, comprende numerose tipologie di pesche e nettarine (esclusivamente a buccia liscia).

PIADINA ROMAGNOLA (IGP in via di riconoscimento)

Piatto della tradizione a base di farina, strutto o olio di oliva, sale e bicarbonato di sodio, da cuocere nel tradizionale “testo” di terracotta o su piastre metalliche. Si può farcire con formaggi o affettati.

RAVIGGIOLO DELL’APPENNINO TOSCO ROMAGNOLO (Presidio Slow Food)

Formaggio molle da consumare fresco dalla consistenza leggermente burrosa, dal sapore delicato. Viene prodotto nelle vallate forlivesi di Montone, Rabbi, Bidente e Savio. Solitamente è adagiato su rametti di felce maschio.

RAZZA SUINA MORA ROMAGNOLA (Presidio Slow Food)

La Mora Romagnola è un suino di colore nero, dalle carni sapide, morbide ma compatte, e grasse. Si ottengono dalle sue carni salumi di pregio, quali il culatello o la spalla cruda.

SCALOGNO DI ROMAGNA (IGP)

è un bulbo dal sapore più delicato dell’aglio e della cipolla. Si produce in zone collinari e su terreni asciutti, nello stesso terreno ogni 5 anni.

SQUACQUERONE DI ROMAGNA (DOP in via di riconoscimento)

Formaggio fresco a pasta molle ottenuto da latte vaccino intero delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. Molto gustoso, privo di crosta e dal colore bianco, la sua maturazione può comprendersi fra 1 e 4 giorni.

VITELLONE BIANCO DELL’APPENNINO CENTRALE (IGP)

Comprende i bovini di razza Chianina, Marchigiana e Romagnola di età fra i 12 e i 24 mesi, iscritti al Registro Genealogico del Giovane Bestiame, prodotti in diverse regioni italiane fra le quali Marche e parte dell’Emilia Romagna.

VINI (Doc e Docg)

I vini Doc della Romagna sono: Cagnina, Trebbiano, Colli di Faenza, Colli di Rimini, Colli di Imola, Colli Romagna Centrale, Bosco Eliceo, Pagadebit, Sangiovese di Romagna e Romagna Albana Spumante. Vino a Docg è l’Albana di Romagna. | 60 |


Forlì Cesena Bagno di Romagna - San Piero in Bagno

Locanda al Gambero Rosso Trattoria con alloggio Via G. Verdi, 5 Tel. 0543.903405 Fax 0543.903405 www.locandagamberorosso.it locanda@locandagamberorosso.it Titolare: Giuliana Saragoni Giorno di chiusura: domenica sera, lunedì e martedì, a gennaio e febbraio anche il mercoledì Ferie: variabili Orari di apertura: 12.30-14 e 20-21.30 Prezzo medio di un pasto completo: 30 € (bevande escluse) Carte di credito: tutte tranne American Express Coperti: 50 interni L’ambiente: trattoria di grande fascino a gestione familiare, ubicata nel suggestivo borgo, con ambienti semplici e caldi; una saletta ha il camino. Tipo di cucina: tradizionale, territoriale tosco-romagnola con materie prime dell’alto Savio e del Casentino. Piatti forti: tortello nella lastra; basotti; zuppa di erbe di campo (stagionale); tortelli di patate al formaggio di fossa; spiedino di carne di Mora Romagnola; spezzatino di carne bovina di razza Romagnola; caffè in forchetta. Carta dei vini: 150 etichette in prevalenza romagnole, ma anche di altre regioni. Buono a sapersi: menù dedicato ai bambini. Nota di merito: è il 1951 quando Diva e Cecco Saragoni rilevano la gestione della vecchia osteria dove solo si mesceva vino, accendendo i fornelli e mutando il nome: da Gambero Rosso a Trattoria Verdi. Salvo poi fare ritorno alla definizione originaria su richiesta dei clienti, conquistati dalla pasta tirata a mano da Diva e dallo spiedo di Cecco. Nasce, tra i profumi della cucina, una bella bimba, Giuliana, che col tempo rileva l’attività dei genitori con una missione: salvare i piatti del territorio, dare dignità e lustro alla cucina povera dei contadini del luogo e valorizzare la cultura gastronomica dei genitori, con una cucina che stupisca nella semplicità, a tratti commovente. Un obiettivo raggiunto. Qui gli sguardi hanno ancora un significato e sono chiari: lo sguardo dolce di Giuliana e quello mite di suo marito. Persone che vi faranno sentire a casa, che non hanno la pretesa di stupirvi con effetti speciali, con una cucina abbagliante, con abbinamenti spericolati, tantomeno con ingredienti strani o di dubbia provenienza estera, ma semplicemente comunicando al vostro palato la bontà della memoria, la semplicità della tradizione e del territorio con la “t” maiuscola. Un sosta invernale al Gambero vi scalderà il cuore, mentre se capitate qui nella buona stagione degusterete la fragranza e i profumi di questi luoghi meravigliosi.

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