Pesaro-Urbino
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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00
AnnoAnno V - N. - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO V 2- N. 3 - OTTOBRE/NOVEMBRE 2010
Silvia Valori in
Cecchi Eredità
Il volto elegante della Legge Maurizio Testaguzzi e Gianfranco Tonti
Imprenditori “geniali” Economia dell’intuizione Federico Mondelci Una musica può fare Le “spiagge” territorio fiume Valdel Tarugo Dove ilUn’estate... tempo si è al fermato Francesca LaPresidente signora delle chiocciole PaoloPascucci Andreani a tutto tondo
www.dondup.com - foto agnes spaak
Editoriale
Il mestiere del
Fare
di Franco Bertini e Andrea Masotti
specie dopo la crisi finanziaria, l’azienda pesarese dell’arredo di locali pubblici può dire di avere da anni, come suo fiore all’occhiello, una grande attenzione per ricerca tecnologica, innovazione e design, insieme all’impegno a favore dello sport locale, grande e piccolo che sia, e del territorio. Così i nostri uomini da copertina rappresentano davvero una seconda generazione che ha saputo raccogliere l’eredità di Umberto Cardinali, il fondatore di IFI che questi valori “etici” li portava con sé in tempi non sospetti.
Un binomio fatto di professionalità e passione apre il nuovo “PesaroUrbino IN”. Gianfranco Tonti e Maurizio Testaguzzi, guide solide e riconosciute della Ifi spa, non sono solo top manager efficienti e attenti ai “numeri” dell’azienda. Questo è un mestiere che sanno fare bene, non c’è bisogno di ricordarlo. A noi interessava raccontare gli uomini: e, in questo caso, anche gli spunti che possono fornirci e gli insegnamenti che hanno ricevuto in eredità. Sì, perché ora che l’etica nell’impresa è tornata “di moda”,
Pesaro-Urbino
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ravenna
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Faenza
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AnnoAnno V - N. - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO V 2- N. 3 - OTTOBRE/NOVEMBRE 2010
Silvia Valori in
Cecchi Eredità
Il volto elegante della Legge Maurizio Testaguzzi e Gianfranco Tonti
Economia dell’intuizione Federico Mondelci Una musica può fare Imprenditori “geniali” Le “spiagge” territorio fiume Valdel Tarugo Dove ilUn’estate... tempo si è al fermato Francesca PaoloPascucci Andreani
LaPresidente signora delle chiocciole a tutto tondo
rimini
Filippo
Donati L’arte dell’accoglienza
Ravenna WebTV Antenne nella rete Il Candiano Alle “sorgenti” del Canale Karin-Silvia Retzlaff Dipingere sogni e visioni
Forlì
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Supplemento a “Ravenna IN Magazine” - N. 3 - 2010
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Anno IX - N. 4 - settembre 2010
Carlo
Zoli Un avvocato... in campo
Andrea Montanari Un ravennate... al Quirinale Mauro Bendandi Sentimento del presente Trail Romagna Sulle note del trekking
Cesena
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Anno VII - N. 3 - GIUGNO - 2010
Anno XIII - N. 4 - Agosto 2010
Paolo, Silvia, Lisa e Ivana Rambaldi
Il turismo d’affari La Riviera dei congressi Benessere in hotel Accoglienza da Spa Jamil Sadegholvaad Politica è partecipazione
Osti per
Passione
Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi
Campigna e Cullacce Passeggiata nel bosco Cesare Serra La grinta e la grazia La dolce vita... forse Ricordi di un'epoca
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40 anni in...
Miniatura
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Anno X - N. 4 - settembre 2010
Il sogno diventato realtà
Grazie ragazzi! La forza di un gruppo straordinario riporta il Cesena in A
E parlando di seconde generazioni, lo sono di fatto alcuni giovani imprenditori che abbiamo incontrato per sapere come si sono affacciati al mondo del lavoro nell’azienda “di famiglia”, alle spalle di storici leader della provincia, come Livi, Paolini, Verdini, Bruscoli e Sperandini. Dopo l’avvio all’insegna dell’economia viriamo sulla cultura, con la figura del sassofonista, ma anche emerito direttore d’orchestra, Federico Mondelci. E parlando di cultura, si passa facilmente al valore culturale, artistico e naturale di un territorio bello come il nostro: si sale così in Val Tarugo, scrigno di un simile patrimonio. Poi una vicenda che sempre incuriosisce e affascina: i gemelli. Cinque coppie pesaresi ci raccontano la loro vita “a strettissimo contatto”. Infine le rubriche: una nuova puntata sulla salute, con Luigi Francesco Agnani, il classico approfondimento sulla gastronomia (stavolta riscopriamo la crescia sfogliata) e gli incontri ravvicinati con personalità eccellenti del territorio, come il fanese Paolo Andreani, da un anno alla presidenza di Confindustria Marche. A Fano restiamo per il Film Festival dei corti, mentre in chiusura si sale a Urbino, per la mostra “Metamorfosi del libro”, che non potrebbe avere location migliore della città dei duchi.
IN Magazine | 5
Sommario 3
Editoriale
6
Annotare | Brevi IN
16
16 Essere | Gianfranco Tonti e Maurizio Testaguzzi 22 Gestire | Imprese e passaggio generazionale 29 Suonare | Federico Mondelci 32 Incontrare | Pesaresi gemelli
29
36
36 Camminare | Val Tarugo
42 Curare | Luigi Francesco Agnani
44 Gustare | La crescia sfogliata
46 Proiettare | XXII Fano International Film Festival
48
Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 47100 ForlĂŹ tel. 0543.798463 fax 0543.774044
www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com Coordinamento redazione Pesaro: Simonetta Campanelli via Pantano, 163 cell. 335.5262743
nelli@simonettacampanelli.it Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)
48 Guidare | Paolo Andreani
Direttore Responsabile: Andrea Masotti.
Impaginazione: Francesca Fantini Controllo produzione: Isabella Fazioli. Ufficio commerciale: Irena Coso, Laura De Paoli. Collaboratori: Benedetta Andreoli, Alberto Berardi, Franco Bertini, Simonetta Campanelli, Elisabetta Ferri, Ettore Franca, Glauco Maria Martufi, Silvia Sinibaldi, Simona Spagnoli, Maria Rita Tonti. Fotografi: Laura De Paoli, Leonardo Mattioli, Marco Sènsoli, Luca Toni. Chiuso per la stampa il 12/10/2010
Redazione centrale: Andrea Biondi, Valeria Del Sordo, Francesca Renzi.
50 Urbino | Ars Libraria 2010
Progetto grafico: Lisa Tagliaferri.
IN Magazine | 7
Annotare | Brevi IN
Le proposte Continua la campagna Avis
Pesaro - Nuova campagna pubblicitaria dell’Associazione donatori volontari sangue che utilizzando la testimonial Francesca Mari e la disponibilità di giovani donatori pesaresi, ha invitato sempre più cittadini ad avvicinarsi alla donazione. Diventare donatori è semplice: basta recarsi a digiuno al Centro Trasfusionale dell’ Ospedale di Pesaro per una serie di esami gratuiti, per definire la propria idoneità fisica. Successivamente telefonando al 0721.31466 è possibile prenotare ora e giorno per la propria donazione. (S.C.)
del
Pesaro - A fine ottobre inaugurazione “invernale” del Tormentina Sky Lounge - show dinner club: un ambiente over per un pubblico adulto, di stile e gusto raffinato. Il ristorante panoramico del Cruiser resta aperto tutti i giorni a pranzo, dal lunedì al venerdì. Lo chef propone menu del giorno à la petite carte, pranzi e cene personalizzati in un mix di qualità e semplicità, nei prodotti offerti e nelle idee elaborate con carattere e ricercatezza. Il mercoledì e il venerdì poi, al Tormentina Club Restaurant, serate no
Cruiser stress: cene con live music o DJ per incontri piacevoli e affascinanti, distensivi e dilettevoli. Il piano panoramico - dove si trovano anche la Sala Moby Dick adatta a feste e ricorrenze e il gradevole ambiente del foyer - offre spazi armonici disegnati espressamente per creare accessibilità, modernità e promuovere l’interazione e il piacere allo stato puro. Gli ambienti sono accoglienti e tanta è la luce che fa risaltare una sintonia di stile, volumi, spazi e design. www.cruiser.it (S.C.)
Concerti d’autunno Pesaro - Sembra non temere la crisi l’Ente Concerti, che si accinge a definire la stagione 2010/2011. “Continuano a sostenerci - sottolinea il presidente Guidumberto Chiocci - istituzioni, enti e sponsor ‘storici’ che si uniscono al piccolo contributo del Ministero, per il quale dobbiamo realizzare almeno 33 concerti l’anno, numero che superiamo ampiamente. L’Ente lavora per garantire un’edizione eccellente, adeguata alle richieste di un pubblico fedele ed esigente.” Sono sufficienti due nomi: il grande violinista Salvatore Accardo, che salirà sul palcoscenico del Rossini verosimilmente per il concerto inaugurale, e la pianista Marta Argerich, garanzia di altissimo profilo interpretativo. Il resto del cartellone è ‘top secret’ ma l’arma vincente dell’Ente Concerti è il progetto Unesco “Pesaro città della musica”, di cui l’avvocato Chiocci è promotore, che aspira al riconoscimento della città come luogo d’arte e storia e centro produttore di alta cultura. (M.R.T.)
8 | IN Magazine
Bmw golf trophy
Carpoint
San Giovanni in Marignano - Lo scorso 3 ottobre sul green del Rivieragolfresort si è svolto il trofeo 18 buche Stableford by Bmq Carpoint. 120 i giocatori sul green. A trionfare il marignanese Enrico Bernabè. In seconda categoria il gabiccese Gianluca Mariani, in terza il misanese Elio Giangiulio seguito dal pesarese Andrea Baroni, autore anche di un bellissimo hole in one alla buca 15, par 3 di 125 metri. Il sammarinese Elia Casali
si è classificato primo lordo. Nella categoria Senior, a distinguersi è stato Bruno Baschetti di Misano. Prima tra le ‘Lady’ la pesarese Nicoletta Ricci.
Addio signora Moto in divisa
Pesaro - Ancora una volta il Registro Storico Benelli e il Moto Club Pesaro “T. Benelli” hanno puntato sulla cultura. L’annuale mostra estiva, organizzata in collaborazione con l’associazione “The Green Liners” ha messo in esposizione mezzi militari dagli anni ’10 del secolo scorso sino ad oggi. Sei diorami, una cinquantina di motoveicoli, fotografie e riviste hanno raccontato, nella sala “Giuseppe Benelli” delle Officine Benelli, l’evoluzione e la storia delle motociclette legate alle forze armate.
Il settimo sigillo di Ivan Lazzarini
Pavia - Il circuito di Ottobiano ha visto trionfare, per la settima volta, Ivan Lazzarini quale campione italiano Supermoto. Una vera e propria battaglia tra il pesarese e l’alfiere della TM Davide Gozzini, conclusa al fotofinish, in gara 2, vinta da Lazzarini. Continua la fantastica avventura che da un decennio lo vede protagonista, col team Assomotor.
10 | IN Magazine
dell’
Eleganza
Pesaro - Un sogno iniziato nel 1945 e oltre mezzo secolo di brillante realtà imprenditoriale, insieme al marito Pietro, nel mondo dell’abbigliamento e della moda, dall’apertura del primo negozio fino alla sede attuale della “azienda” in via Rossini: per una storia che continua, proprio grazie al suo insegnamento. È scomparsa a inizio ottobre Lica Pezzodipane Ratti, a 87 anni. Assoluta dedizione al lavoro e scelte coraggiose l’hanno spinta sempre verso nuove sfide, ampliando la presenza delle boutique ad Ancona e Bologna; ne ricordiamo, poi, l’attenta sensibilità alle vicende cittadine, che l’hanno resa sostenitrice dei principali eventi culturali. Le redazione di “Pesaro-Urbino IN Magazine”, che l’ha ospitata in copertina insieme alla figlia Silvana e alla nipote Matilde, si unisce alle condoglianze.
Banca Marche Pesaro - ByMarche, la web tv territoriale di Banca Marche, si è aggiudicata l’Interactive Key Award (IKA) bissando il successo dell’edizione 2009 e dopo aver ricevuto il Premio Web Italia lo scorso luglio a Città Sant’Angelo. Alla Iulm, in una sala gremita della migliore creatività italiana legata al mondo digitale, la tv firmata dalla web agency pesarese Websolute, ha ricevuto il Key Award nella categoria “Social Marketing”. La giuria, composta dai migliori professionisti nel campo del giornalismo e della comunicazione, ha premiato ByMarche per l’intelligente utilizzo dei social media come strumenti di promozione del territorio e coinvolgimento della Co-
Web TV munità nella valorizzazione dei luoghi nei quali vive. www.bymarche.it
Excelsior, turismo a
5 Stelle
Pesaro - Un sogno diventato realtà, con le Marche portatrici di una qualità che trova espressione in una struttura che concreta “impegno, volontà e cuore” Così il sindaco Luca Ceriscioli è intervenuto nel corso dell’inaugurazione ufficiale, a fine luglio, del primo hotel 5 stelle in regione: l’Excelsior. L’ultima impresa di Nardo Filippetti, presidente di Eden Viaggi, che dell’albergo è proprietario: un nome che richiama caratteristiche precise, perché eccellenza, come ha sottolineato lo stesso imprenditore, significa saper fare le cose come vanno fatte. Al battesimo sono intervenuti numerose autorità locali, oltre al Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, e al vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi. Turismo d’eccellenza, per un settore che è il secondo motore di sviluppo per la regione Marche. sull’importanza del piacere dell’accoglienza ha insistito Filippetti, affiancato dall’architetto Marco Gaudenzi: qualità, buon vivere, accoglienza per il primo 5 stelle delle Marche, affacciato sull’Adriatico, tra palazzine anni ’50 della costa di Pesaro, che spicca con la sua fisionomia inconfondibile. www.excelsiorpesaro.it
Claudio Cintoli retrospettiva in
Pescheria
Pesaro - Dipinti realizzati con tecniche miste sperimentali di matrice pop e tele iperrealiste degli ultimi anni di Claudio Cintoli, morto a soli 43 anni: una personalità ossessionata dall’ambiguità tra vita e morte, libertà e costrizione, corpo e anima. E sculture realizzate con materiali poveri e legate alle performance dell’artista, documentate da videoproiezioni e sequenze fotografiche dell’amico Pino Abbrescia. Incidenti Onirici, curata da Ludovico Pretesi e Daniela Ferraria, è allestita al Centro Pescheria, fino al 21 novembre. www.centroartivisivepescheria.it (S.C.)
L’estate 2011 di
Presentato lo stage per odontotecnici Pesaro - Il 27 settembre scorso è stato presentato il progetto di stage a tempo prolungato presso laboratori odontotecnici, realizzato da Confartigianato Pesaro-Urbino in collaborazione con l’istituto I.P.S.I.A. Benelli, con la partecipazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e NIBA Forniture Dentali di Angelo Conte e il patrocinio della Provincia. Finalità dell’iniziativa è migliorare la qualità dell’offerta di formazione professionale nella scuola, per rispondere in modo più incisivo alle esigenze di allievi e mondo occupazionale, attraverso l’unione della formazione teorica con l’esperienza pratica in laboratorio Per gli studenti più meritevoli del 3°, 4° e 5° anno della sezione odontotecnici del Benelli, è previsto un percorso di stage di 4 ore settimanali per circa 8 mesi, durante l’anno scolastico: un’opportunità per una formazione di qualità. In provincia è presente una vasta rete di scuole professionali, con circa 4000 alunni iscritti. L’attuale crisi economica ha reso ancora più evidente la necessità di investire in educazione e innovazione, e al contempo l’insufficienza di risorse a disposizione delle scuole rende la conoscenza diretta del mondo del lavoro attraverso percorsi di alternanza con la scuola un’esperienza imprescindibile per una formazione qualificata. Questo progetto di stage, inoltre, si differenzia da quelli tradizionalmente organizzati: per la la maggior durata (in genere circa 1 mese), per l’arricchimento culturale degli orizzonti professionali. Infine l’aspetto educativo del progetto: in fase di ideazione dello stage sono stati volutamente inseriti concetti come meritocrazia e spinta al miglioramento. La partecipazione allo stage formativo è infatti subordinata al rendimento scolastico nell’anno precedente. www.confartps.it
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Dondup
Milano - Lo scorso 23 settembre si è svolta la presentazione della collezione Dondup primavera/estate 2011 donna. “Woman on the road” il tema ispiratore della stilista Manuela Mariotti che ha immaginato una donna spesso in giro per il mondo alla ricerca di oggetti, culture, sensazioni, odori ed esperienze. Simbolo del viaggio, la coperta per riposare sotto le stelle. Abiti fluidi mixati, tessuti doppiati, sete sovrapposte, accessoriato da piume leggere di ogni colore. Per celebrare la nuova collezione l’Ad Massimo Berloni e Manuela Mariotti hanno offerto una cena esclusiva a lume di candela con piatti tipici della tradizione marchigiana. Presenti alla serata, altre ai numerosi giornalisti dei più celebri magazine italiani, gli amici che da anni seguono la maison
come Billy Costacurta e Martina Colombari, Massimo Ambrosini, Elena Santarelli, Justine Mattera, Jeanine Fox, Katia Pedrotti, Ascanio Pacelli, Paola e Chiara, Elenoire Casalegno, Marco Mordente, Omar Pedrini, Francesca Fioretti, Nora Mogalle, Francesca Sarcina delle Vibrazioni e Noemi. Special guest Albertino che con la sua musica ha animato il party.
A “Brend” new
Idea
Pesaro - A brand new idea, a brand new business: Brendhouse: un’idea nuova per una nuova maison. Come quando Maurizio Brenda decise di creare un emporio del fascino per vendere gusto e dettagli, creatività e raffinatezza, oggi il marchio è trasmesso a Brendhouse Eventi. “Solamente una continuazione di un ramo d’azienda - dice Maurizio - sviluppato ed evoluto nel tempo, in seguito a situazioni professionali in cui mi sono ripetutamente trovato. Con l’inserimento di due nuovi partners Chiara Lungarini e Guido Carpi , provenienti, rispettivamente, lei dal mondo della moda (Vogue e segreteria Armani a Parigi, ndr) e lui dall’organizzazione di eventi motoristici e automobili a Bologna e Fano, vogliamo proporre la nostra
nuova società, con grande esperienza pluriennale, a clienti per i quali siamo in grado di organizzazione eventi di prestigio offrendo una particolare attenzione ai dettagli e alla singolarità delle specifiche manifestazioni.” www.brendhouse.com (S.C.)
Riconoscimenti Piatti fatti e matti in via Venturini
Pesaro - Piatti fatti e matti in via Venturini è una raccolta di ricette della cucina tipica pesarese; “Per Uldergo, nomade della ristorazione, passo veloce, tratto elegante, sorriso accogliente…” è la dedica del Magnifico Rettore di Bologna, Ivano Dionigi. Un libro fatto di pranzi, cene, pesci, personaggi ed episodi, in tutte le salse, del “mitico” Uldergo Antonelli ad Alberto Pancrazi e Enzo Polverigiani: “La sera andavamo in via Venturini - così scrivono i due - perché c’era l’antro magico del nostro amico Uldergo, pieno di sapori e profumi di mare. E di pesce tanto fresco da fare immaginare la processione di spigole, triglie, sardoncini, seppie e compagnia che saltellavano e si infilava in quella stradina del centro storico… era in tutto e per tutto un amarcord pesarese.” E Mauro Tamburini aggiunge che “Eva mangiò la prima mela, cotta, nel primo ristorante del leggendario Uldergo, all’Eden. Più tardi la filosofia aristotelica configurò, in uno studio apposito svolto proprio sotto i suoi coperchi, l’esistenza di quelli che da quel momento furono chiamati i ‘cinque sensi’. Questo all’inizio. Il leggendario andò oltre e si persuase che in ogni piatto - povero o ricco - tutti questi sensi scoperti nelle sue cucine dovessero convivere… in ogni posto dove piantò le sue tende, portò la sua arte e la sgranò. Io, e a migliaia, gli siamo grati e ovunque vada lui, sempre attacchiamo, e attaccheremo, il nostro cavallo.” Mangiare per credere… leggere per ricordare. (S.C.)
14 | IN Magazine
per
Pesaro - A due anni dall’apertura il ristorante conquista la scena nazionale, aggiudicandosi ottimi piazzamenti sulle più prestigiose guide italiane. Dopo il giudizio favorevole di Luigi Cremona, critico per il Touring Club e la Rai,la riconferma per “l’Espresso”, la rivista “Il Gambero Rosso” a settembre con l’anticipazione della
Fiumana Guida 2011, assegna ben due gamberi alla piccola osteria fluviale, giudicandola rivelazione della riviera marchigiana. Risultati ottenuti grazie all’impegno dei gestori Emmanuele Baldassarri, in sala, e Stefano Bragina, che propone una cucina fresca e innovativa, che fa della tradizione un punto di partenza.
Sapori tra storia e
Gradara - Adriano Rossi rappresenta una parte importante della storia gastronomica recente di Gradara: una storia legata al Mastin Vecchio e alla ricerca del cibo come quotidiana necessità di un piacere, che deve appartenere a tutti. Come spesso ac-
Futuro
cade, la storia si ripete. E i ritorni diventano piacere, se si cercano luoghi che possono “rappresentare” senza copiare. Rauol e Simone Rossi, figlio e nipote di Adriano, sono tornati a Gradara per la “Locanda quinto canto”. In spazi sotterranei, che risalgono all’impianto originale del castello, in grotte dove si dice di riunissero i templari si inizia un percorso non archeologico, ma nella cucina che le esperienze di Raul e la voglia di Simone sanno proporre. Il rispetto della tradizione marchigiana non manca, e si lega a un padre e di un nonno così famoso. Ma la tradizione è integrata, per un viaggio gastronomico che parte dalla stanza ottagonale dei templari e arriva a domani.
Evagarden Pesaro - Prodotti pensati ad hoc per i make up artist, perfetto punto d’incontro tra le esigenze dei professionisti e i desideri di tutte le donne: altissima qualità, estrema durata e facilità di applicazione. Il make up EvaGarden by Paolo Guatelli diventa un vero e proprio trattamento di bellezza, grazie ai principi attivi contenuti. A fine settembre è stato lanciato l’ultima collezione, la Natural Glam Collection colori “natural” dall’inclinazione glamour abbinati a texture di ultima generazione. È il trionfo del naturale che non esclude il sofisticato. La collezione è composta da matite con glitter incastonati all’interno della mina, da gloss “brilliant”, da smalti a lunga durata e da due nuove formulazioni di ombretti: Glamour e Celestial. I primi con una texture dal perfetto equilibrio di pigmenti minerali micronizzati e perle che garantiscono confort e perfetta scrivenza; i secondi caratterizzati da un’altissima
Make Up percentuale di speciali perle per un effetto cosmico, da utilizzare abbinati o anche da soli, regalano profondità allo sguardo impreziosendolo di un glamour naturale. Una collezione in edizione limitata che affascinerà e sedurrà. Da scoprire presso gli EG make up Lounge di Pesaro, di Riccione (presso Bottega Brandina), la spa dell’Hotel Excelsior e in Italia presso istituti di bellezza e parrucchieri. www.evagarden.com
“Dentro” il territorio
Pesaro - Si chiama “BiesseInside… Pesaro & Urbino” il progetto di promozione del territorio, sviluppato da Biesse e dall’associazione “Salviamo il centro storico”: un connubio tra pubblico e privato, per creare una sinergia tra le diverse realtà economiche e turistiche del territorio. Il progetto, presentato all’Hotel Excelsior lo scorso 27 settembre, prende avvio durante BiesseInside, evento che l’azienda organizza dal 7 al 9 ottobre; venerdì 8 ottobre, inoltre, il centro storico di Pesaro vede l’apertura serale dei negozi aderenti all’iniziativa (con sconti per clienti e dipendenti Biesse). In programma anche mini eventi, itinerari culturali e gastronomici.
Memorial Ford per AIL
Pesaro - Una nobile causa da sostenere e Scavolini Siviglia Basket scende in campo. Amichevole con l’Enel Brindisi, persa, ma il canestro vincente è segnato!“Non ci costa sacrificio regalare l’ingresso a tutti per una nobile causa - ha detto Franco Del Moro, presidente Vuelle. Vorrei sottolineare che anche l’Aspes Spa ci è venuta incontro, concedendoci l’utilizzo gratuito del Palas, per questo mi sento di dire: date una mano concreta all’AIL, nel nome di Alphonso Ford.Nel “Memorial Ford” è stata devoluta alla locale sezione - rappresentata dalla presidente Franca Muretto - una consistente somma che i pesaresi hanno donato per finanziare le attività benefiche statutarie. (S.C.).
Lo “scacco matto” di Elisa
Melissa Agnoletti concept
Pesaro - Il 12 giugno 2010 Melissa Agnoletti ha inaugurato il suo primo concept store in via Gavelli 6, in pieno centro storico. L’apertura di questo spazio costituisce l’affermazione di un marchio giovane e attento alle nuove tendenze. La designer pesarese continua il suo percorso presentando una nuova linea di borse dallo stile inconfondibile ed arricchendo le proposte
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del suo atelier attraverso la selezione di prodotti di alta qualità. Ed Hardy, Magazzini del Sale e le ballerine di CocoRose sono solo alcuni dei marchi attentamente selezionati da Melissa che intende offrire alla sua clientela accessori unici e ricercati.Eleganza e creatività sono le note distintive che si assaporano tra le mura dell’atelier. www.melissaagnoletti.com
La “casa” dei
Pesaro - Tessuti e tendaggi per creare ambienti originali e personalizzabili, offrendo una consulenza globale: tutto questo è “Maison Decor”, dove Mara Nanni Vampa, dal 2004, concretizza le più belle idee di decoro, mettendo a disposizione la propria esperienza e creatività. Un viaggio tra Pesaro - Autocontrollo, capacità di prevedere le conseguenze e assumere decisioni determinanti, unitamente alla fantasia sono, per Elisa Ugolini, 8 anni, lo “scacco matto” della sua giovane carriera di scacchista. Un vero talento, allenato con costanza dal papà, “1° Nazionale”, e occasionalmente dal “Maestro” Gustavo Licor, che l’ha portata a vincere il titolo di Campionessa Italiana Under 8. Elisa rappresenterà l’Italia ai Mondiali Giovanili di Scacchi, dal 19 al 31 ottobre in Grecia. (S.C.)
Store
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Essere | Gianfranco Tonti e Maurizio Testaguzzi
Una storia che
Continua
testo Franco Bertini - foto Laura De Paoli
I valori di un’impresa che era già “etica” prima che l’etica in azienda diventasse “di moda”. Sono quelli che hanno guidato Umberto Cardinali, fondatore di Ifi. Gli stessi di Gianfranco Tonti e Maurizio Testaguzzi, ora ai vertici dell’azienda di Tavullia.
Dite Tavullia e sembra difficile resistere al cannibalismo del nome e della fama del “dottor” Valentino Rossi, ma se su e giù per la collina prendete per via di Selva Grossa, che un suo sapore evocativo e fiabesco ce l’ha, prima o poi vi troverete di fronte alla Ifi Spa, azienda che realizza arredi per locali pubblici e, come si potrebbe dire (ma
in questo caso sarebbe freddamente limitante e non esauriente), leader del settore. Difficile spiegare invece, in questo mondo ubriaco di modernità, che cosa significhi affermare che Ifi è un’azienda dotata di ethos: a metterle, nel cuore e nell’anima, questo gene della norma di vita e di costume è stato il suo fondatore, Umberto Cardinali, imprenditore che, tanto per definire il tipo, arrivava in ufficio alle sette del mattino e se telefonava qualcuno diceva di chiamare più tardi perché lui era solo l’addetto alle pulizie. Dopo una vita avventurosa e piena di cose, Cardinali è scomparso all’età di 100 anni e a difendere, proteggere, allargare, incrementa-
re quell’azienda che oltre ad essere una realtà economica è anche una memoria viva del fondatore ci sono ormai da anni, come due dioscuri, il presidente Gianfranco Tonti e l’amministratore delegato Maurizio Testaguzzi. Diversi nelle modalità, simili nello spirito, i rispettivi primi incontri col carisma del fondatore e con la realtà dell’azienda. “Sono arrivato nel 1967 come impiegato d’ordine - racconta il presidente - seguivo l’arrivo delle merci in magazzino e sono felice di aver fatto quella gavetta. Controllavo la corrispondenza della quantità di materiale descritta in bolletta con quella realmente presente nei contenitori. Il signor Cardinali mi aveva dato questa disposizione: se la merce è di meno, ma anche se è di più rispetto al dovuto, comunicalo subito al fornitore. Avevo trovato un uomo che continuava a infondermi il senso morale che mi era stato trasmesso in famiglia.”
Diverso il percorso, simile la conclusione per l’amministratore delegato Testaguzzi: “Dopo quasi
un ventennio trascorso in Montecatini Edison con crescenti responsabilità, il compianto avvocato Carlo Gaudenzi mi avvicinò all’Ifi di Umberto Cardinali, che desiderava strutturare l’azienda con l’inserimento di una nuova figura di area amministrativa. Al secondo incontro definimmo gli accordi, ma già dal primo risultò evidente la sensazione di una reciproca disponibilità. Eravamo alla fine degli anni Ottanta e più di un ventennio è trascorso: l’azienda, che già si avvaleva dell’opera di Gianfranco Tonti, è cresciuta e si è naturalmente modernizzata. Purtroppo Umberto Cardinali non è più a darci conforto, ma a noi amministratori compete il ruolo di preservare i valori fondanti, che facilmente si intrecciano con i nostri.”
Sullo stesso binario viaggia anche la memoria di Tonti: “A distanza di 44 anni, tante cose restano vive dello spirito fondatore; a noi spetta il compito di non fare disperdere quell’esempio che è stata la traccia della nostra vita: l’alto profilo
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morale nel perseguimento dei fini aziendali. E fare impresa così mi entusiasma ed è un grande onore inviare al futuro questo messaggio: nella nostra azienda non c’è un euro fuori libro paga, non un euro che non sia fatturato, non inquiniamo, tutta la nostra produzione è a sostenibilità dell’ambiente e delle persone.” Ascolti, scorri mentalmente alcune delle iniziative create o partecipate dall’Ifi e ti rendi conto che quello che stanno dicendo è pienamente supportato dalla realtà. “Tonda”, la prima gelatiera rotante al mondo, nata con la collaborazione di un genio della grafica come Michele Provinciali; il sostegno continuo e appassionato al Campionato di giornalismo fra le scuole medie della provincia di Pesaro-Urbino organizzato dal “Carlino” di Pesa-
ro; le vacanze lavorative dei ragazzi a fianco dei loro genitori dipendenti dell’azienda; ancora, il supporto sempre più convinto e sostanzioso al basket cittadino e l’intervento a favore dei propri fornitori, nei momenti più duri della crisi. Dice Tonti: “ Nel nostro pensare c’è il concetto della funzione sociale dell’impresa, che è figlia del terri-
torio dove è nata e si è sviluppata e a cui vanno destinate le buone risorse. Ci resta comunque l’amaro in bocca per i ‘no’ che dobbiamo purtroppo dire e per tutti i ‘sì’ che non riusciamo a dire.” Gli fa eco Testaguzzi: “È di questi tempi il nostro ulteriore avvicinamento e supporto alla causa del basket, che ha avuto particolare evidenza sulla stampa locale, dettata dalla passione che accomuna tanti tifosi di questo sport. Ciò ci
gratifica, ma non meno importante è il sostegno e l’attenzione a numerose attività sociali e culturali, artistiche, umanitarie e a favore delle associazioni che operano in questi settori, meno soggetti a fare notizia. Auspico e confido che le condizioni economiche e di mercato della società, con cui dobbiamo ovviamente confrontarci, possano consentirci di proseguire questo bel viaggio, nonostante il divenire del tempo. Ma, come spesso dico, ho due magnifici figli in giovane età e questo aiuta a sentirsi, comunque, giovani.” Non sono parole vuote neppure la voglia continua e profonda di ricerca e innovazione che informano la produzione. “Dalla fine degli anni Sessanta - afferma con orgoglio Tonti - abbiamo portato in un mercato pieno di soluzioni arti-
Sotto, Gianfranco Tonti e Maurizio Testaguzzi all’interno dell’area produttiva di Ifi. In apertura, davanti alla sede dell’azienda, a Tavullia.
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A fianco, Gianfranco Tonti nel suo ufficio con alle spalle il quadro che ritrae il fondatore di Ifi Umberto Cardinali. Sotto, Maurizio Testaguzzi in azienda.
gianali il primo banco industriale. All’inizio fummo anche criticati, poi attraverso gli anni quello è diventato lo standard di riferimento per tutti. Così è sempre stato anche dopo, siamo come esploratori che avanzano in una terra sconosciuta...”. E Testaguzzi: “Quotidianamente ci confrontiamo in merito alle problematiche aziendali con un chiaro filo conduttore, attento anche alle istanze che vengono dal territorio, nella convinzione che il radicamento possa costituire un valore aggiunto al nostro operare e, senza falsa modestia, possa anche contribuire allo sviluppo di corrette e sane relazioni di cui la nostra società civile avverte, a mio parere, la necessità.”
È come parlare con due padroni di casa che raccontano con tranquilla convinzione e giusto orgoglio le questioni di famiglia seduti accanto a un caldo camino e con un buon bicchiere in mano. Ci avviciniamo alla conclusione, prima dell’ultimo sorso: “Non ci fermiamo al libro paga - commenta il presidente - siamo estesi a tutti coloro con cui siamo in relazione e abbiamo sempre cercato di interpretare i momenti economici... Sono stati 44 anni vis-
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suti con spirito meraviglioso che ha annullato la fatica.” Torna, in chiusura, la figura di Cardinali: “Lo spirito e le modalità con cui governava i suoi rapporti aziendali - conclude l’amministratore delegato - erano improntati a discrezione, dedizione e umiltà lungimirante, che apparteneva a una
generazione rara, vocata al fare e con poco desiderio di apparire. Era nota anche la sua grande passione per la bicicletta con cui disputò Giri d’Italia nella categoria dei cosiddetti ‘isolati’. Ecco, quel termine usato allora credo che
esprimesse anche il suo carattere forte, nel senso che anche da solo e con leale impegno doveva trovare la forza per arrivare.” Se Cardinali, come è certo, voleva lasciare non tanto freddi eredi ed esecutori testamentari della sua opera, ma testimoni e prosecutori vivi e appassionati, allora l’accoppiata Tonti - Testaguzzi è una garanzia assoluta che tutto quanto è possibile fare per l’Ifi sarà sempre fatto. E magari anche di più. C’è da scommetterci. E Umberto Cardinali può continuare a pedalare tranquillo e beato per le strade del cielo. IN
Gestire | Imprese e passaggio generazionale
Generazione di
Successo
testo Silvia Sinibaldi - foto Luca Toni
Per tutti entrare nell’azienda di famiglia è stata una scelta ponderata e mossa da grande passione e rispetto. Sono figli e nipoti di grandi imprenditori del territorio, che si destreggiano con capacità tra il passato e un futuro in cui vogliono fare la loro parte.
Cresciuti a pane e impresa, dotati di quello sguardo acuto e dello spirito un po’ speciale con cui si trasforma un destino in una vocazione, al punto che la parola che accomuna sei imprenditori del territorio, impegnati in settori diversi, seconda o terza generazione di famiglie il cui nome è legato a un capostipite d’ingegno, temerarietà e carattere, la parola più gettonata è passione. Eppure resta il dubbio guardandoli dall’esterno: succedere è un onore o un onere? Daniele Livi, 39 anni, porta nel cognome il suo primo legame con Fiam e si racconta con la trasparenza di vetri e cristalli: “Da ragazzo - spiega - l’idea di occuparsi dell’azienda di famiglia ha il sapore di un futuro obbligato. Poi si cresce e si comprende che il tuo dna ha selezionato una vocazione.” Altro concetto comune a tutti i giovani
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imprenditori. “Fondamentale però è stata l’esperienza lavorativa esterna. Fondamentale è scoprirsi impegnati, responsabilizzati e coinvolti in un impegno professionale. A me è accaduto così. Solo dopo quell’esperienza ho avuto il desiderio, forte e cosciente, di rientrare nell’azienda di famiglia. Una scelta che va fatta per se stessi.” Con che spirito si affronta l’obbligo di essere all’altezza di un genitore vincente, che ha già forgiato un marchio unico e riconoscibile? “Con un’idea personale del lavoro, dei risultati e dell’azienda stessa. Con una
passione interiore che ispira l’idea di poter comunque lasciare un proprio personale segno.” Qual è il segreto per non demoralizzarsi? “Sentire l’azienda propria, esserne coinvolti, avere passione, accettare i rimproveri e non sperare in complimenti.” L’obiettivo? “Crescere
insieme all’azienda.” Il motto? “Meglio prendersi uno schiaffo da una persona intelligente che una carezza da chi non lo è. Così si impara l’equilibrio necessario ad affrontare le imprese della vita.” Fiorella Paolini, 35 anni, incarichi prestigiosi anche esterni alla sua PRB, trasmette passione per il suo lavoro attraverso voce, gesti e nella progressiva disponibilità a prolungare il colloquio. Alla riflessione aggiunge due elementi nuovi: le parole chiave persone e giovani. Perchè si sceglie l’azienda di famiglia? “Per amore del lavoro, indipendentemente dal settore. L’esigenza di impegnarsi e la coscienza di dover dare il massimo. Bisogna amare l’azienda nel suo complesso, a partire dalle persone che fanno l’azienda stessa e avere il desiderio di produrre insieme, sapendo che insieme si passerà
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A fianco, Fiorella Paolini impegnata in PRB e attuale presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Pesaro-Urbino. In apertura, Daniele Livi di Fiam.
fondamentali, nel mio caso un’azienda che deve produrre, creare profitto, ma non a tutti i costi, con persone capaci che debbono avere la possibilità di esprimersi. La qualità nel lavoro deve essere la linea guida.” Un consiglio? “Fare un’esperienza lavorativa, anche piccola, al di fuori dell’azienda.” Il suo pallino? “ I giovani, le loro grandi potenzialità, la gioia di scoprire la rapidità con cui imparano e la generosità con cui si impegnano. Sui
I Giovani di Confindustria Non è un caso che Fiorella Paolini abbia espresso la sua grande fiducia nei giovani e nelle loro capacità innovative. Lei è, infatti, il presidente del gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Pesaro-Urbino: “un gruppo coeso e con molta voglia di impegnarsi per promuovere iniziative specifiche per le giovani generazioni, con lo scopo di sensibilizzare i componenti sui temi economici, sociali, politici e tecnici dell’industria”. Accanto a lei, che rappresenta la PRB di Paolini Luigi& Figli, il vicepresidente Alberto Bruscoli dell’Imab Group e un consiglio direttivo di 13 imprenditori di nuova generazione. Il gruppo è composto da 261 soci.
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e i valori di chi l’ha fondata. Valori
giovani oggi ci sono tanti luoghi comuni, zero comprensione e pochissimo futuro. Chi non capisce questo gioca col fuoco. Quest’anno in azienda una trentina fanno la loro esperienza-lavoro. Per me è una grande soddisfazione!” “Per noi - racconta Silvia Verdini, con un plurale che include sua sorella Gisella e il fratello Massimo - è stata questione d’atmosfera, di aria respirata fin da piccoli. Una sorta d’iniziazione indiretta per la quale occuparsi di un’azienda piccola ma estremamente complessa come la FastVerdini è sembrato naturale. Abbiamo tutti cominciato con le vacanze estive. Vietato bighellonare: si muovevano i primi passi in azienda. Nel tempo impari
forse oggi sottotraccia ma per me
a sentirla tua, ad avere la volontà
tanto tempo e si vivranno tante emozioni.” Per esemplificare il concetto sceglie un episodio di grande efficacia. “L’inaugurazione del nuovo impianto di zincatura a caldo è stata preceduta ovviamente da mesi di grande stress per tutti. Quando abbiamo effettuato la prima immersione e verificato che tutto era andato come doveva, è stata una festa. Una specie di parto del quale abbiamo annotato giorno e ora; perfino immortalandolo con una fotografia. Per noi è stata una grande gratificazione.” Cosa si eredita insieme a un’impresa. “Il privilegio di tramandare la cultura
Da sinistra, Silvia Verdini, impegnata insieme ai fratelli Gisella e Massimo in FastVerdini; Marianna Bruscoli di Imab Group.
di impegnarti. Tra l’altro acquisti
familiarità e coscienza di quanti sacrifici ci siano alle tue spalle e di come sarebbe irrispettoso non considerarli e magari mandare all’aria un patrimonio di storia, ingegno e forza di volontà.” Quanto al privilegio di ereditare un futuro certo, Silvia spiega: “Un passo in più rispetto a chi non ha le tue opportunità, ma sia chiaro: inserirsi non è facile, devi guadagnarti la stima della famiglia e di coloro che lavorano in azienda. Per noi è stato faticoso, c’è voluta tenacia per avere l’autorevolezza di imporre nuovi ritmi e regole dettate dal mercato e dalla globalizzazione, affermando una visione dell’azienda diversa da quella consolidata dei genitori: un’esperienza vincente che vorrebbe non piegarsi alle novità. Una battaglia su tutte? Convincere i genitori a cambiare il marchio: quello storico era superato.” Marianna Bruscoli ha 26 anni,
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due bambine piccole, vive una stagione di impegno non assoluto nell’azienda di famiglia. Per questo dirotta l’intervista sul fratello maggiore (loro sono la terza generazione della Imab Group) ma quando le poni la prima domanda non sa tirarsi indietro e mentre due piccine gorgheggiano accanto al telefono, lei non resiste e ti trasmette la sua passione. “Quando si nasce figli di imprenditori seguire le loro orme è naturale - spiega. Andavo
in azienda fin da piccola, dopo la scuola, a fare i compiti. Si annusa il clima e diventa naturale sentirsi destinati portarne avanti le sorti, ed essere all’altezza di chi ti ha preceduto. Poi subentra un enorme senso di responsabilità: con noi lavorano 500 persone, altrettante famiglie. Non puoi permetterti di fallire. E allora si lavora tantissimo pensando quanto meno di consolidare quello che hanno creato i tuoi nonni e poi i tuoi genitori.” Lo definisci giovane e lui si scher-
nisce. Sarà un Paese di vecchi ma Ruggero Sperandini, 49 anni, si sente un imprenditore adulto rappresentando la terza generazione dell’Icomas. Anche per lui una scelta meditata, non certo l’assecondare un destino.
“In azienda ci sono per scelta, semplice. Sono stato funzionario di banca, con un lavoro mio e soddisfacente. Solo dopo ho sentito il desiderio di occuparmi dell’Icomas.” Con la speranza di lasciare un segno? “Piuttosto con l’idea di lavorare e fare bene. Non sento questo genere di sfida. Per me l’obiettivo è lavorare dando il massimo e senza lasciarmi condizionare da pressioni esterne o da considerazioni diverse dall’impegno e la qualità del proprio lavoro”. Cosa suggerirebbe all’ipotetico rampollo di un capitano d’industria? “Di fare un’esperienza lavorativa fuori dall’azienda di famiglia e solo dopo fare la sua scelta.” IN
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Suonare | Federico Mondelci
Una musica può
Fare
testo Maria Rita Tonti - foto Luca Toni
A volte una grande passione accompagna tutta la vita e, se si è fortunati, può diventare anche un mestiere. Per Federico Mondelci, sassofonista di fama mondiale, è andata proprio così.
Federico Mondelci, sassofonista di
fama mondiale, è anche direttore d’orchestra e docente di sassofono presso il Conservatorio di Musica “G. Rossini”. Da alcuni anni è direttore artistico dell’Ente Concerti di Pesaro che, consapevole di aver fatto un fortunato “acquisto”, lo ha ribattezzato Federico il Grande. La sua è una carriera internazionale costellata di successi che non gli ha fatto perdere naturalezza e simpatia.
“Ho cominciato a suonare a 12 anni nella scuola di musica a indirizzo bandistico di Ostra Vetere, dove sono nato. Due anni dopo sono entrato a far parte di un’orchestrina di musica leggera, diretta da Giovanni Fenati. A 15 anni mi sono iscritto al Conservatorio ‘Rossini’ nella classe di sassofono del M° Romano Mauriello, il cui insegnamento è stato determinante per la mia formazione.” Quando ha capito che il sax sarebbe
Qual è stato il primo approccio con
stato la sua vita?
la musica?
“Molto presto. Ricordo l’emozione
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A fianco e in apertura, Federico Mondelci impegnato con i suoi “strumenti” di lavoro.
‘registro’ del bandoneon, con un tessuto orchestrale di archi. In poco tempo avevo già realizzato un’intera suite da proporre a varie orchestre.” Le sue incisioni - come il cd dedicato a Giacinto Scelsi che ha meritato il “Diapason d’or” - e i concerti evidenziano un interesse profondo per la musica contemporanea. Quale pensa possa essere la chiave per avvicinare il grande pubblico a
Da molti anni è docente di sassofono al “Rossini” e tiene corsi di perfezionamento in Italia e all’estero. Che cosa le interessa trasmettere ai suoi allievi?
“Prima di tutto il bagaglio d’esperienza necessario a una corretta formazione professionale, attraverso la straordinaria esperienza didattica che ho avuto la fortuna di acquisire sotto la guida di grandi maestri. In secondo luogo cerco di assecondare la natura e le inclinazioni dei giovani, guidandoli in un percorso personale, per ottenere il massimo del rendimento e dell’entusiasmo.”
e la soddisfazione che provai quando, ancora studente, vinsi il primo premio assoluto al Concorso Internazionale di Ancona, consegnatomi da Goffredo Petrassi, e il primo premio a Stresa.”
questo genere?
Dopo il diploma al Conservatorio
Nell’85 ha fondato l’Italian Saxopho-
Federico Mondelci?
Superiore di Bordeaux è cominciata la sua collaborazione con le più pre-
ne Quartet e dieci anni dopo l’Italian Saxophone Orchestra. Che rapporto
stigiose orchestre internazionali,
ha con queste sue creature?
come quella del Teatro alla Scala di Milano e la Moscow Chamber Orchestra, con la quale ha inciso un cd dedicato al tango di Piazzolla che ha avuto un successo straordinario.
“Il sassofono, inventato a metà ’800, possiede una letteratura significativa ma relativa a un periodo piuttosto breve, pertanto il repertorio solistico di cui si dispone è abbastanza limitato. Allargare gli orizzonti verso la musica da camera è stata una sfida non solo vinta ampiamente ma che mi ha regalato soddisfazioni. Per quanto riguarda l’orchestra di sassofoni, volevo raggiungere e comunicare la bellezza di un amalgama timbrico così particolare.”
“Concerti, collaborazioni con orchestre e società di concerti, teatri e festival in Italia e nel mondo, tanta didattica e la voglia di incrementare il repertorio in stretta collaborazione con i compositori.”
Com’è nato il feeling con Piazzolla?
“Nell’84, sull’onda dell’entusiasmo per l’esecuzione di suoi due brani con il quartetto di sassofoni, decisi di orchestrare alcuni tanghi e milonghe in una versione in cui il sax fosse protagonista assoluto, una sorta di anima ‘a fiato’ o un
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“Occorre promuovere, come accade nei paesi nord-europei, l’integrazione tra tutte le forme di espressione dell’arte moderna, compresa la musica contemporanea.”
Che cosa c’è nel futuro artistico di
Quando non è impegnato a suonare o dirigere, come trascorre il tempo libero?
“Amo stare con i miei figli, con gli amici. Faccio lunghe passeggiate in campagna, tra le colline marchigiane. Viaggio molto, non solo per motivi professionali. Mi piace leggere e ho una passione per le lingue: ora sto studiando il russo…” IN
Incontrare | Pesaresi gemelli
Come due gocce d’
Acqua
testo Elisabetta Ferri - foto Laura de Paoli e Marco Sènsoli
Nati e cresciuti insieme, spesso hanno scelto studi e mestieri simili e qualcuno, talvolta, si è anche scambiato di identità per gioco. Cinque storie di gemelli pesaresi.
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Rimane uno dei misteri che più affascinano il genere umano. I gemelli accendono fantasie, suscitano domande, indirizzano studi. Noi abbiamo scelto cinque coppie pesaresi, scoprendo che spesso non solo sono andati a scuola insieme ma hanno scelto poi lo stesso lavoro. Insomma, inseparabili. Patrizia e Nadia Della Costanza sono gemelle monocoriali, che è più di monozigoti: significa un ovulo poi diviso in due. Entrambe infermiere, lavorano al San Salvatore dove tutti le conoscono come Pappi e Nani. Classe ‘52, nate sotto il segno
della Vergine: “Siamo cresciute in simbiosi, il nostro rapporto è qualcosa d’ineguagliabile pur avendo un carattere molto diverso, io più aperta lei più riservata, ma sotto sotto siamo mattarelle tutte e due - racconta Pappi. Condividiamo le stesse passioni: gatti, libri, storia; il mestiere di infermiera l’ha scelto lei, io l’ho seguita: e ho fatto bene, perché in ospedale abbiamo espresso al meglio le nostre personalità. Due persone simili scatenano curiosità e fantasie e i rapporti interpersonali sono intriganti.” Sauro e Sergio Mezzanotti sono in-
vece proprietari di un locale, il Dolce&Caffè di Borgo S. Maria, conosciuto come il bar dei gemelli, sempre pieno per colazioni e aperitivi. Nati nel ‘68 sotto il segno dell’Acquario, hanno fatto tutto insieme: scuola, militare e lavoro. “E siamo single entrambi, scrivilo che ci serve”, ride Sergio. Che poi rivela: “Nella mia patente c’è la sua foto, ma non se n’è mai accorto nessuno. Siamo talmente uguali che ogni tanto ci siamo scambiati anche qualche ragazza! Caratterialmente io sono il trascinatore, l’ultimo che decide. Ogni tanto abbiamo dei battibecchi, ma ci vogliamo molto bene.” C’è anche chi è stato cresciuto dai genitori in maniera opposta al solito: niente vestiti uguali da piccoli, scuole separate, amicizie diverse. Eppure, alla fine Roberto e Riccardo Tombesi sono stati travolti dalla passione divorante per la pallanuoto. Il primo ha giocato ad alti livelli e oggi
Sopra, Federico e Filippo Bartoli; a destra, dall’alto, Roberto e Riccardo Tombesi e le sorelle Sabrina e Cristina Convertino, unite anche dalla passione per il nuoto sincronizzato. In apertura, Sauro e Sergio Mezzanotti e le sorelle, entrambe infermiere, Nadia e Patrizia Della Costanza.
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milita ancora in serie C, il secondo è allenatore. “Ho allenato pure il mio gemello - racconta Riccardo. Ha sempre rispettato le mie scelte, anche quando una volta l’ho messo fuori squadra.” Nati nel ‘62 sotto il segno del Capricorno, c’è un episodio che non scorderanno: “Ero militare, per la prima volta separato dal mio ambiente e una sera provai un disagio fortissimo. Non chiamai nessuno, ma Roberto lo sentì e proprio quella sera venne a trovarmi.” Lo sport, una passione spesso condivisa fra gemelli. È il caso delle sincronette Sabrina e Cristina Convertino, nate nell’83 sotto il segno del Toro. “Nuotiamo nella stessa squadra da quando abbiamo 10 anni, ma come doppiste non funzioniamo. La soddisfazione sportiva più grande è stata partecipare
insieme ai Mondiali Master di Riccione nel 2004”, racconta Sabrina. Che continua: “Ci siamo separate solo all’università, oggi io lavoro in uno studio di consulenza per la sicurezza sul lavoro, mentre Cristina ha aperto una ditta di maglieria. Siamo identiche, ma non abbiamo mai imbrogliato nessuno, solo una volta, per scherzo.” Federico e Filippo Bartoli, identici, sono entrambi pizzaioli e insieme hanno aperto “Dal geme”, a Baia Flaminia: “L’idea è venuta a Filippo, poi però qui si sentiva stretto ed è andato a lavorare in giro per il mondo, da Londra a New York. La mia specialità è la pizza col pesto, mentre lui è più completo come cuoco”. Nati nel ‘75 sotto il segno dei Pesci, dunque sognatori, Federico avverte: “Siamo due garanzie per le donne, ma solo per mangiare!” IN
Camminare | Val Tarugo
Dove il tempo si è
Fermato
testo Glauco Maria Martufi - foto Leonardo Mattioli
Alla scoperta dei piccoli borghi racchiusi nella Val Tarugo, passando per tortuose stradine di campagna costeggiate da boschi e vigneti.
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Nascosta dal Monte Paganuccio, c’è una valle appartata in una campagna ancora pressoché priva di insediamenti moderni con paesi in pietra bianca immersi nei boschi. La strada che la risale arriva ad un’antica Pieve, alta sulla montagna, con dei bellissimi affreschi trecenteschi: è la Val Tarugo, che si trova al centro della nostra provincia. Se già non la conosci, non ci passi per caso e non è neppure facile trovarla, eppure da Fossombro-
ne è la via più breve per arrivare a Pergola e fino a ventidue secoli
fa, prima che i Romani aprissero il passaggio nella gola del Furlo, questa era la strada degli Umbri verso il mare. Dalla superstrada ci si arriva uscendo a Sant’Ippolito e seguendo poi la direzione per Pergola: subito la campagna rivela il suo aspetto antico, con viti a filari maritate agli alberi da frutta. Percorrendo la valle si intravedono, in alto sulla sinistra, piccoli centri murati di collina come Sorbolongo
o Reforzate, mentre a destra una strada sale fino alla rocca di Montalto Tarugo. Il primo borgo che si incontra a fondovalle è Isola di Fano, frazione di Fossombrone con un centro antico ben conservato (i numeri di alcune case hanno ancora il fascio littorio) che culmina nella grande chiesa parrocchiale, il cui abside rotondo domina la campagna dallo sperone su cui è il paese. Oltrepassata Isola si risale la valle fino a Cartoceto di Pergola: è questo il luogo in cui, forse fuggendo ai saccheggi, vennero fatti a pezzi e sotterrati i famosi ‘Bronzi dorati di Cartoceto’. La splendida opera statuaria romana ritrovata casualmente nel 1946, è stata a lungo contesa da Ancona ma oggi si trova definitivamente al Museo di Pergola. La strada per Pergola sale da Car-
Una perla felice e sconosciuta Come altri santuari di montagna nell’Appennino centrale (quello bramantesco di Macereto, presso Visso, nei Sibillini, quello di Rocca Calascio, ai margini del Gran Sasso) Santa Maria delle Stelle presso Cagli è a pianta centrale, ma di quelli è sicuramente più antico. Nasce alla fine del XV secolo per racchiudere una celletta affrescata nel XIV da un maestro di scuola umbro-marchigiana. Sulle pareti della celletta una doppia teoria di santi guida alla Madonna, cui è dedicata. Il terremoto dell’Umbria ne ha lesionato le strutture e ha facilitato l’ingresso dei saccheggiatori di arredi sacri ma il restauro ha messo in luce su tutte le pareti cicli di affreschi cinquecenteschi di grande interesse, finora sconosciuti.
toceto attraversando i boschi con panorami sempre più ampi che si aprono all’improvviso alla vista del Catria. Attorno a Cartoceto, negli anni dell’unità d’Italia, si muovevano liberamente i banditi della Banda Grossi, creandovi quasi una “Repubblica dei Fuorilegge”; qui essi si credettero padroni e qui si svolse il sanguinoso epilogo delle loro imprese. Attorno al paese ancora si favoleggia dei loro “tesori” nascosti. La Valle del Tarugo, oltre Cartoceto, prosegue diritta, segnata da una suggestiva stradina nel bosco che sbuca ai piedi di Torricella di Fossombrone, disposta su uno sperone del Monte Paganuccio. Il paese, uno dei più belli della pro-
Sotto, Santa Maria delle Stelle. In apertura un suggestivo scorcio panoramico della Val Tarugo.
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vincia, digrada, con le sue case in pietra bianca, dalla torre medievale alla sommità del borgo fino all’abside della parrocchiale, del tutto analoga a quella di Isola, che si sporge sulla vallata. È un minuscolo insediamento intatto, ben conservato e quasi completamente abitato. I fiori ai balconi e i giochi per i bambini, i panni stesi e i richiami della gente sono testimoni di una piacevole eccezione, in un’area molto colpita dallo spopolamento. Non ci sono alberghi, risto-
ranti, agriturismi: solo il rumore del torrente in basso e quello del vento fra gli alberi. Torricella è l’estrema frazione di Fossombrone. Poco oltre, dalla strada che si inoltra nella vallata, boscosa e deser-
Sopra, dall’alto, scorcio di Isola di Fano e la Pieve di Monte Paganuccio. A destra, case in pietra bianca a Torricella di Fossombrone.
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ta, si ha netta l’immagine del suo ruolo difensivo a sbarrare il passo a chi scendesse da Cagli. La strada si stringe e, per un breve tratto, non è asfaltata, prima di allargarsi di nuovo nella conca dov’è il Tarugo, frazione di Cagli. Poche case, una chiesa e un antico mulino presso un crocicchio di strade. Da qui, prendendo sulla sinistra, si può salire ai Fenigli, castello abbandonato del Comune di Pergola. Prendendo invece poco oltre sulla destra si può salire al monte Paganuccio. Verso la sommità della salita, seguendo l’indicazione per un agriturismo sulla destra, si va alla Pieve dell’omonimo monte. La chiesa ha davanti un giro di piante, ciliegi e querce; sotto queste si gode un panorama sconfinato, che va dai lontani Sibillini fino a San Marino, passando per il Catria e il Nerone, più vicini, e il Carpegna. Se, infine, si segue la testata della valle in direzione di Cagli, si sale
fino a Molleone e davanti ci si trova il Castello di Frontone e il massiccio del Catria. Qui, prendendo sulla destra e, dopo circa un chilometro ancora sulla destra, si arriva al piccolo nucleo di monte Martello. Presso la piazzetta erbosa, dove fino al dopoguerra confluivano per le fiere i mercanti dalle valli vicine, c’è la magnifica chiesa di Santa Maria delle Stelle. La sua eleganza, la perfetta muratura e le monofore lobate sui fianchi hanno fatto supporre l’intervento di Francesco di Giorgio Martini ma all’interno nasconde un altro tesoro: una cappellina affrescata da un Maestro trecentesco. Da monte Martello la via più breve per il ritorno scende ripida alla Smirra e alla superstrada per Fano ma nella discesa, a Pigno, passa ai piedi di una maestosa casa-torre, forse la più grande, certo la più imponente, di tutta la zona. IN
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testo Simona Spagnoli - foto Luca Toni
La malattia non è solo, e sempre, una perdita di salute, può essere anche l’inizio di una nuova dimensione. Friedrich Nietzsche riteneva che alcuni malati hanno, in realtà, esperienza di quella che lui stesso chiamava la “grande salute”, ossia una percezione diversa di se stessi e del mondo che ci circonda. Così facendo, il filosofo tedesco in qualche modo abbracciava l’idea ippocratica secondo la quale “dal cervello, e dal cervello solamente, hanno origine i pensieri, le gioie, il riso come anche i nostri dispiaceri.” A duemilacinquecento anni di distanza da questa intuizione, ancora oggi ci interroghiamo su cosa conosciamo del mondo che vive dentro di noi e che si proietta all’esterno nei nostri comportamenti, del rapporto tra mente e corpo, tra uomo e malattia, tra cultura e scienza. Se ne occuperà anche un congresso internazionale, in programma il prossimo ottobre tra Pesaro e Urbino, che aprirà la
discussione a medici provenienti da diversi paesi europei sul tema “I processi di comunicazione nel cervello dei mammiferi e nelle loro società”. Ispiratore dell’iniziativa è Luigi Francesco Agnati, pesarese, professore di Fisiologia Umana, titolare della cattedra di Fisiologia Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena e, tra le altre cose, autore
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di quattro monografie di fisiologia umana tra cui spicca quella dedica-
ta a Il cervello dell’uomo tra scienza e cultura. In questo libro l’autore suggerisce che si possono comprendere alcuni aspetti culturali attraverso lo studio del cervello, così come chiarire alcuni meccanismi che sono alla base della funzione cerebrale attraverso un’analisi dei prodotti culturali. Di qui l’idea che si possa curare anche con la cultura. “Nel trattato sulla natura umana – spiega Agnati - il filosofo Hume descriveva la mente umana come un teatro interiore, anche se non era in grado di spiegare come si costruivano e di quale materiale si formavano le scene rappresentate. Oggi questa indagine è compito delle neuroscienze e della specu-
lazione filosofica. Ma entrambe hanno bisogno dell’analisi attenta dei prodotti della cultura, perché questi sono l’estrensicazione di ciò che produce il nostro cervello. Non per nulla - prosegue Agnati esiste un’intera branca della medicina denominata Terapia Artistica che, attraverso i prodotti dell’arte, mira a definire un intervento terapeutico sul paziente, o almeno, una diagnosi più precisa.” Questi studi hanno implicazioni importantissime nel contesto sociale: ad esempio, aprono una visione più umanistica della medicina che rende evidente come alla base della pratica clinica vi sia l’ascolto tra medico e malato perché, come spiega il professore, “il paziente non è un carico, ma una possibilità di crescita interiore. Ho ricevuto molti riconoscimenti - osserva - ma la soddisfazione maggiore l’ho avuta dal rapporto sempre proficuo con i miei studenti, che mi ha arricchito. Lo stesso rapporto il medico deve instaurarlo con il paziente. C’è un bellissimo quadro di Goya in cui lui è abbracciato da un medico che lui chiama amico. Dice ‘lui mi ha salvato la vita non con i farmaci, ma con saggezza e prudenza’. Credo che questo quadro dovrebbe essere mostrato a tutti i giovani che si avviano a svolgere questa impegnativa professione.” IN
Gustare | La crescia sfogliata
Specialità
Antica
testo Ettore Franca - foto Leonardo Mattioli
Se si pensa a Urbino, si pensa ai torricini e torna in mente che dev’esserci “…qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico…” de “L’aquilone” di Pascoli, studiato alle elementari quando usava mandare a memoria le poesie. Passano Raffaello, Federico da Montefeltro, il Rinascimento, Federico Barocci, papa Clemente XI Albani e altri
grandi fino a Paolo Volponi. Pochi associano Urbino alla crescia sfogliata che, sopraffatta dalla piadina romagnola, riacquista dignità nel ruolo di street food in una città invasa da 20.000 studenti e dal milione e mezzo di turisti che sciamano nelle strade (tutte e sempre in salita!) verso il palazzo ducale di Federico, oggi Galleria Nazionale delle Marche. La crescia sfogliata “sembra” una piadina, ma non lo è, fin dalla nascita che la vede antica, medievale;
cibo da ricchi che, oltre alla farina e l’acqua della sorella romagnola, potevano permettersi uova, latte e strutto. Ma il blasone che l’associa alle cucine dei palazzi è il pepe, al tempo non certo ingrediente dei poveri ma spezia preziosa alla portata solo dei nobili e oggi, trasmessa di madre in figlia col suo alone di leggende, è ricetta patrimonio popolare. La crescia sfogliata di Urbino è simile alla piadina (un disco rotondo di poco spessore, “pane povero”, piatto semplice e veloce da fare), ma ha colore dorato ed è un prodotto diverso, complesso nella preparazione, raffinato di consistenza e sapore. Non è una ricetta semplice e, perché la crescia risulti
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“sfogliata”, ci vuole tempo, c’è da lavorare: mezz’ora di mani e olio di gomito alla spianatoia, un’ora di lievitazione, cottura sulla piastra e, quando le cresce sono quasi cotte, vanno su una graticola sulla brace a scolare l’unto in eccesso e tornano sulla piastra ricevendo, su metà del disco, la farcitura prescelta su cui ripiegare l’altra metà. La tradizione vuole che la farcia siano erbe cotte e pezzi di un formaggio che si sciolga al calore ma, cibo di strada, chioschetti o bar la propongono con prosciutto cotto e mozzarella per un gusto delicato, o formaggio e salame per chi lo ama deciso. I golosi preferiscono prosciutto crudo e casciotta d’Urbino ed eccola,
calda, per una merenda o un pranzo veloce ma fuori dall’ordinario, specialmente se lasciate da parte birre e cocacole varie. Ci vuole un Bianchello del Metauro, fresco, e siete a posto! Di sicuro la crescia sfogliata di Urbino, assaggiata, lascia il ricordo di sé come a Giovanni Pascoli che, a un amico, ricordava: “... sono più di trent’anni che non vedo Urbino ma nulla m’è uscito di mente, comprese le cresce della ‘Baciocca’...”. L’osteria non c’è più ma, tranquilli, le cresce sfogliate sono le stesse. IN
Proiettare | XXII Fano International Film Festival
La festa dei
Corti
testo Benedetta Andreoli
Il Fano International Film Festival spegne le sue 22 candeline dal 17 al 23 ottobre prossimi. La manifestazione dedicata al cortometraggio - fondata e diretta da Pierangelo Pucci, docente ed esperto cinematografico - festeggia un altro compleanno illustre: i 50 anni de La Dolce Vita di Fellini con una serie di iniziative che prendono il via domenica 17 ottobre alle 17.30 nell’ex Chiesa di San Michele in largo Arco d’Augusto, con l’inaugurazione della mostra dell’artista Manuela Sain, I colori de La Dolce Vita e l’Italia del boom economico dal 1952 al 1973. Vent’anni di cinema e di storia del Belpaese (ingresso libero e catalogo in mostra; visite fino a sabato 23 ottobre in orario 17 19.30). “Le proiezioni - annuncia Fiorangelo Pucci - iniziano lunedì 18 ottobre alle 21.15 al Teatro della Fortuna con la serata dedicata a Charlie Chaplin: viene proiettato
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Il monello, il restaurato capolavoro muto in bianco e nero, accompagnato musicalmente dall’Augusto Vagnini Quintet. Quindi la Sala Verdi del Teatro ospita, martedì dalle 21.15, la vetrina internazionale, ovvero il meglio del cinema corto internazionale del 2010 con una proiezione di ben 25 corti.” Il festival prosegue mercoledì alle 21.15 nella Sala Verdi con le opere segnalate dalla giuria con una menzione speciale e, giovedì 21, con la serata dedicata ai cortometraggi di animazione internazionali di alto livello del 2010. Anche la Mediateca Montanari ha un ruolo da protagonista: ospita, martedì, mercoledì e giovedì dalle 16 alle 19.30, le proiezioni di corti cinematografici italiani e di corti documentari e, venerdì, il seminario di formazione per docenti su “Multimedialità e didattica”. Sempre venerdì dalle 21.15 nella
Sala Verdi sono proiettati i corti vincitori delle sezioni “Scuola” e quelli realizzati da autori marchigiani. Il gran finale sarà sabato 23 alle 21.30 nella cornice del Teatro, con il gala di premiazione e la proiezione delle opere vincitrici alla presenza dei registi e dei migliori attori. Il Festival è organizzato dall’associazione Fotovideocineclub di Fano con il contributo e la collaborazione di Assessorato alla Cultura del Comune, Provincia, Regione Marche, Agis e Mediateca della Marche. Vengono assegnati premi anche a: miglior film di autore internazionale; miglior film di autore italiano; miglior autore marchigiano; miglior attore e migliore attrice; migliore tesi di laurea di argomento cinematografico. L’ingresso è sempre libero e gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. www.fanofilmfestival.it IN
La Dolce Vita in mostra “La mostra - racconta l’artista Manuela Sain - si basa sui colori che la Dolce Vita ha impresso in quegli anni. Inoltre rendo omaggio ai trascorsi fumettistici di Fellini: in alcune opere ci sono anche simboli o figure legate al fumetto. Come sempre, la mia passione per il cinema ha ispirato le opere, in pittura acrilica su tela. Lo sceicco bianco, I vitelloni, La strada, Anitona, Marcello, I paparazzi, 8 e mezzo, Amarcord, Vacanze romane.”
Guidare | Paolo Andreani
Presidente a tutto
Tondo
testo Alberto Berardi - foto Luca Toni
La rivista “Panorama” il 29 aprile 2010 ha pubblicato una sua enorme foto a tutta pagina, o meglio su due, a dimostrazione della considerazione di cui gode Paolo Andreani, da un anno presidente di Confindustria Marche. Una Regione che ha individuato, prima di altre, un filone che potrà assicurare un futuro di sviluppo: il sistema casa. Robotica, elettrodomestici, industria del mobile, produzioni che affondano le radici in un passato glorioso e che oggi hanno un solo obiettivo: la riduzione dei consumi
e all’innovazione di molte aziende leader nei rispettivi settori, e dalla Regione, il cui presidente Gianmario Spacca ha dimostrato una sensibilità non comune per l’industria, consapevole che la stessa ha permesso ai marchigiani di uscire da una condizione ultrasecolare di arretratezza economica. Andreani è certamente la persona giusta al posto giusto, il suo curriculum lo dimostra. Aveva appena 17 anni quando, come addetto all’Ufficio Acquisti e del personale, cominciò a lavorare in un’azienda privata con oltre 100 dipendenti e da allora non si è mai fermato. A 24 anni insieme a due soci costituisce la sua prima società, “Gumas
srl”, infissi in alluminio e carpenteria metallica con oltre cento dipendenti. Nel 1971 nasce “Isa Industrie Serramenti Alluminio” che diventa ben presto leader a livello nazionale. Oggi ha cambiato nome, “Isa Spa” ma le sue realizzazioni spaziano dal rifacimento del Grattacielo Pirelli a Milano all’A-
eroporto di Fiumicino a Roma, passando per il grattacielo Enel a Napoli. Dal 1997 è Presidente dalla “Gisam Spa”, società capogruppo di manifatturiere quali : “Nuova Saf” (progettazioni interni), “Flonal Spa” (padelle e pentole in alluminio antiaderenti) che esporta il 90% della produzione, “Oikos Spa” (cucine componibili), “Domo Srl” (ancora pentole antiaderenti), “Espansione Srl” (immobili industriali), “Monteconero Srl” (società immobiliare). Un’agenda, la sua, decisamente “piena”, ma non basta. Sono altrettanto note le sue responsabilità nell’ambito sociale, in Confindustria, e pubbliche, come consigliere presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e come vicepresidente di “Carifano Spa”. C’è, infine, il suo grande amore per il mare, tanto da costituire la “An-
dreani Paolo&Yachting Sas”, partecipare e vincere importanti regate e pubblicare un libro 25 anni in barca a vela, sul rapporto con il vento, naturalmente in poppa. IN
energetici.
Andreani, nel giugno 2009 chiamato a guidare gli imprenditori delle Marche (un’impresa ogni nove abitanti, la regione più manifatturiera d’Italia), da un anno si muove con saggia determinazione per superare la crisi, aiutato in questo dall’apertura alla ricerca
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Chi è Paolo Andreani La contrazione c’è stata e il recupero non sarà rapido ma il calo di fatturato e produttività si è sempre tenuto al di sotto della media nazionale”, parola di del fondatore e leader del gruppo Gisam, 60 milioni di fatturato. Nato a Orciano di Pesaro e residente a Fano, dal giugno 2009 guida Confindustria Marche. Una grande responsabilità nel momento delicato che l’economia sta vivendo. Andreani però ama le sfide.
IN Magazine | Special ADV
Mauro Manzini
Personal trainer al servizio del benessere femminile Il preparatore sportIvo pesarese, certIfIcato dall’amerIcan college of sports medIcIne, c’Introduce alla mIglIore preparazIone per la donna, rIbaltando vecchI preconcettI. perché oggI allenarsI coI pesI, seguItI daI consIglI dell’esperto, aIuta a dImagrIre!
Dopo 20 anni d’attività come preparatore m’imbatto ancora in luoghi comuni sull’effetto dell’allenamento femminile con i pesi. Resta un timore diffuso di ottenere eccessivo sviluppo muscola-
Studi scientifici dimostrano che allenare la massa muscolare permette la perdita di massa grassa nelle donne.
guire molti esercizi per le gambe con tempi di recupero estremamente ridotti. Ma queste metodiche provocano forte produzione di acido lattico, il cui accumulo è un fattore
re. Studi scientifici già negli anni ’70 dimostravano che è un
negativo, in quanto predispone alla cellulite. andiamo ai
timore immotivato: alle donne manca un corredo ormonale
suggerimenti pratici: eseguire programmi di allenamento
per provocarlo. Altri studi scientifici dimostrano, inoltre, che
circuit-training alternando esercizi per gli arti inferiori, con 6
l’allenamento della massa muscolare è un’efficace via per
ripetizioni ma un carico che ne permetterebbe 10/11 massima-
ottimizzare anche la perdita di massa grassa: fare pesi aiu-
li, ed esercizi per gli arti superiori a 10 ripetizioni, o intervallare
ta a dimagrire! È di primaria importanza migliorare la
esercizi per gli arti inferiori e brevi sessioni aerobiche.
capacità dell’organismo di utilizzare ossigeno: risultato
In questo modo è possibile ottenere beneficio musco-
che si ottiene con allenamenti aerobici a circuito, ad alta e
lare senza produrre un’ipertrofia limitando i problemi
bassa intensità, su attrezzi cardiofitness, controllando la fre-
dell’acido lattico. Alla fine dell’allenamento, almeno 10 mi-
quenza cardiaca e stimolando con i pesi i settori muscolari. Il
nuti di attività aerobica blanda, per bruciare l’acido generato.
cardiofitness diventa collegamento fra gli esercizi, una sorta di “stazione defaticante”. Queste forme di allenamento sono personalizzabili, dinamiche e divertenti. Nell’immaginario collettivo si pensa che l’allenamento con i pesi per le donne preveda un numero alto di ripetizioni veloci per ottenere notevole dispendio energetico e raggiungere un dimagrimento organico; oppure ese-
mauro manzini c/o Athletic Club via Respighi 10 Pesaro Tel. 0721.415260 www.athleticlubpesaro.com
Urbino | Ars Libraria 2010
Metamorfosi del
Libro
testo Glauco Maria Martufi
La storia d’amore fra Urbino e il libro è antica di almeno sei secoli. Questa storia continua anche con l’ultima accessione urbinate, la Biblioteca “Carlo e Marise Bo”. Oltre al rapporto d’amore, c’è però anche un’idea di trasformazione: la Metamorfosi del Libro ha nella città ducale un luogo ideale. In questo ambiente è nata la “Scuola del Libro”, che ha costituito prima la perpetuazione dell’antica editoria d’arte, poi ha saputo cogliere il meglio delle nuove tecniche e tecnologie editoriali. Oggi, mentre il libro affronta con l’elettronica una metamorfosi da molti paragonata a quella del tempo di Gutemberg,
Urbino presenta fino al 31 ottobre Ars Libraria 2010 - Le Metamorfosi del libro.
Un evento molto articolato: la mostra nelle sale del Castellare a Palazzo Ducale espone esemplari della Biblioteca Universitaria di Urbino, della Biblioteca “Carlo e Marise Bo”, della Scuola del Libro e delle biblioteche pesaresi Oliveriana e Fondazione Rossini. Al centro della mostra, una rara edizione, proveniente da una biblioteca privata, in cui Picasso interpreta le Metamorfosi di Ovidio mentre nella Sala del Maniscalco è la parte dedicata a “La metamorfosi nella narrativa per l’infanzia”. IN
TRIBUNALE DI PESARO ordinanza P.Q.M. Il Tribunale di Pesaro, in persona del giudice Vincenzo Pio Baldi , sommariamente pronunciando sulla domanda cautelare proposta da Intercontact s.r.l. nei confronti di Campanelli Simonetta, con ricorso depositato in data 25.03.2010, così prevede: a) ordina alla Campanelli di cessare ogni attività imprenditoriale per la durata di cinque anni decorrenti dall’1/04/2009 avente per oggetto quanto indicato dall’art. 1 del contratto stipulato nella predetta data con la Intercontact s.r.l., ossia il disbrigo di pratiche di relazioni pubbliche, servizi sociali, ricerche di mercato, affari pubblicitari servizi turistici, organizzazione eventi, convegni e congressi e attività analoghe, ad eccezione che con i clienti Riz e Katyna Ortolani, CTC Production e Fondazione Berloni con i quali detta attività è consentita;
b) ordina la pubblicazione del rispetto del dispositivo del presente provvedimento, con caratteri doppi rispetto al normale, a spese della Campanelli, per due numeri consecutivi sulla rivista “Pesaro-Urbino IN Magazine”, nonché, negli stessi termini, per due volte a distanza di una settimana l’una dall’altra, sul quotidiano “il Resto del Carlino” edizione di Pesaro; c) condanna la Campanelli al pagamento delle spese processuali sostenute dalla società ricorrente liquidate in € 1.210,00 per diritti, € 30,00 per spese vive ed € 2.600,00 per onorario, oltre spese forfettarie, Iva e cassa. Si comunichi a cura della cancelleria. Pesaro, 3/06/2010