€ 3,00 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ -
IMPRONTE DI STILI. Neri MARCORè, Fabio SCOZZOLI, Il segreto dell’ALTA HOTELLERIE, Cartoline dal GIAPPONE,
La Ferrara di SAX MACHINE.
SPECIAL DOME. architettura e interior design BAGNO DI ROMAGNA: Container Architecture, SANTARCANGELO DI ROMAGNA: Contemporaneo in bianco,
RAVENNA: Il Settecento ritrovato.
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Sommario Premium
SOMMARIO - PREMIUM impronte di stili
Editoriale Accenti
7
46
8
Ever Green
18
Blue Notes
22
Leadership
26
Gourmandise
30
Decantare
32
Accenti 78 Container architecture 80 da Bagno di Romagna al mondo. Contemporaneo in bianco 86 interni minimal e glamorous.
Tra Le Righe 34 Creative Papers
36
Idee di fondo
38
Il Settecento ritrovato palazzo Cavalli, oggi Casa Savini, nel cuore e nella storia di Ravenna.
Versiliana 40 Dolomite 42 52
special DOME
architettura e interior design
Neri Marcorè genialità eclettica. Alla Leonardo Da Vinci.
46
Fabio Scozzoli il balzo della rana.
52
92
80
Il segreto dell’alta hôtellerie 58 turismo stellato tra Romagna e Marche. Cartoline dal Giappone talenti “Made in Italy” nel paese del Sol levante.
64
La Ferrara di Sax Machine 70 ... o città bene avventurosa ... la gloria tua salirà tanto ch’avrai di tutta Italia il pregio e ‘l vanto ...
Direttore Responsabile: Andrea Masotti. Redazione centrale: Andrea Biondi, Roberta Brunazzi, Francesca Ricci. Segreteria di redazione: Liza Vallicelli. Progetto grafico: Lisa Tagliaferri. Impaginazione: Sabrina Montefiori. Ufficio commerciale: Gianluca Braga, Irena Coso, Laura De Paoli, Ilaria Marianini. Collaboratori commerciali: Lucia Accardo, Marina Cabrini.
Fotografi: Massimo Fiorentini, Mario Flores, Riccardo Gallini, Filippo Rubin, Giorgio Sabatini, Luca Toni, Gianmaria Zanotti. Collaboratori: Mariavittoria Andrini, Linda Antonellini, Lorenzo Barbieri, Barbara Baronio, Pier Antonio Bonvicini, Marco Giovenco, Roberta Giurioli, Federico Graziani, Lucia Lombardi, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Veronica Tarabella, Ilaria Traditi, Matteo Tosi, Cristina Vannuzzi, Roberto Zoli. Controllo produzione: Isabella Fazioli. Chiuso per la stampa il 1/06/2011
“IN MAGAZINE PREMIUM” anno VI - n° 1 giugno-luglio-agosto 2011 Reg. al Tribunale di Forlì il 28/10/2005 n. 43 Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: 47100 Forlì - Via Napoleone Bonaparte, 50 tel. 0543.798463 - fax. 0543.774044 www.inmagazinepremium.it www.inmagazine.it www.menabo.com inmagazinepremium@menabo.com Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)
Sommario Premium / 5
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Editoriale
EDITORIALE di Andrea Masotti
Emilia-Romagna e Marche raccontate a più voci in questo nuovo numero di Premium, attraverso le rubriche, gli articoli e lo speciale DOME dedicato ad architettura e design, che questa volta ci accompagna in un viaggio in tre tappe tra futuro, presente e passato. Le rubriche di apertura, golf e nautica, portano in primo piano due giovani imprenditori come Raimondo Finocchi e Giovanna Rivetti, il primo titolare del laboratorio che a Montegranaro (FM) produce scarpe da golf su misura e la seconda manager al timone della Marelift di Fano, azienda specializzata nel refitting di imbarcazioni. Giovani imprenditori del settore alimentare presentano quindi le loro ricette per il futuro del Food Made in Italy, mentre le rubriche dedicate a gastronomia ed enologia ci accompagnano prima in un viaggio sulle colline tra Faenza e Brisighella e poi alla scoperta del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Seguono spunti per letture estive in tinte noir e idee per visitar mostre a Parma e Ravenna, dedicate ad Antonio Ligabue e all’arte italiana del secondo dopoguerra, con successivo resoconto del premio internazionale giornalistico tenuto al palace Hotel di Milano Marittima. Le tradizionali rubriche “fuori zona”, Versiliana e Dolomite, ci parlano infine di Adriano Panatta e del Cortina Gourmet Festival, in programma a fine agosto. Il “cuore” della nostra rivista si apre con un’intervista esclusiva a Neri Marcorè, attore, imitatore e cantante oggi tra i volti più popolari e amati del piccolo e grande schermo. Anche il giovane campione forlivese Fabio Scozzoli, promessa mantenuta del nuoto italiano, si racconta
Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ -
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su Premium, tra ambiziosi obiettivi in vasca e vita privata. Passiamo poi al turismo stellato tra Romagna e Marche con una panoramica attraverso le voci di alcuni tra i principali rappresentanti dell’alta hotellerie, che illustrano i risultati messi a segno nel presente e le loro idee per il futuro, fondamentali per questo settore costantemente spinto dell’innovazione e della qualità dei servizi. Cartoline dal Giappone firmate da Alberto Zaccheroni, Wilma Vernocchi, Andrea Trombini e Alberto Tedeschi arrivano quindi a raccontare il volto di un paese sconvolto dal terremoto ma già pronto a ripartire con grinta. Una cartolina da Ferrara, invece, è quella spedita ai lettori da Andrea “Poltro” Poltronieri, scanzonato Sax Machine che ci accompagna alla scoperta dell’affascinante centro storico ferrarese.
IMPRONTE DI STILI. Neri MARCORè, Fabio SCOZZOLI, Il segreto dell’ALTA HOTELLERIE, Cartoline dal GIAPPONE,
La Ferrara di SAX MACHINE.
SPECIAL DOME. architettura e interior design BAGNO DI ROMAGNA: Container Architecture, SANTARCANGELO DI ROMAGNA: Contemporaneo in bianco,
RAVENNA: Il Settecento ritrovato.
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Lo speciale DOME, infine, ci porta dentro al mondo dell’architettura e del design, attraverso tre modi dell’abitare che rappresentano quasi un ideale viaggio nel tempo. Si parte dal futuro, con la container architecture sperimentata anche in Italia da art_container, azienda che a Bagno di Romagna lavora container iso marittimi trasformandoli in spazi abitativi originali, comodi ed ecocompatibili. A Santarcangelo di Romagna, invece, un appartamento anni ’90 traduce al presente un’idea di casa minimalista dalle atmosfere rarefatte. Une delle più lussuose dimore di Ravenna, a Palazzo Cavalli, ci porta infine indietro nel tempo fino al XVIII secolo, alla scoperta dell’antica residenza del Cardinale Alidosi e dei pregevoli complementi d’arredo selezionati e ambientati dall’attuale padrona di casa.
Editoriale / 7
Accenti
Recline Personal, pedalare su Internet. Milano - La nuova cyclette Recline Personal, con il design di Antonio Citterio, permette di “pedalare su internet”. È la novità Technogym presentata al Salone del Mobile di Milano, resa possibile grazie al display VISIOweb integrato, che permette il collegamento con la propria e-mail, i siti o social network preferiti, l’accesso alla TV e al proprio iPhone. Innovativa è anche l’ergonomia della cyclette: la seduta, studiata assieme a Vitra ed Antonio Citterio, riproduce stile e caratteristiche del nuovo ID Chair Concept di Vitra. L’integrazione su Recline Personal di Wellness System, software Technogym che permette di attivare l’attrezzo sul proprio programma di allenamento e di salvare i dati su di un portale web, rende l’allenamento più facile e veloce, un’ottima soluzione per chi ha poco tempo a disposizione. (F.Ri.)
Bob e Nico in mostra per l’IRST.
Bologna - Bob e Nico protagonisti della mostra bolognese a Palazzo Pepoli, aperta fino al 6 agosto. Dietro questi pseudonimi si nascono due personaggi centrali per la storia del cinema e della cultura italiana, Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, insieme per raccontare la loro avventura umana e artistica con un percorso ricco di filmati, video, foto, testi, locandine, costumi e oggetti di scena, dai tempi passati a oggi. Se è indubbio il prestigio che Benigni ha acquisito nel panorama cinematografico mondiale, altrettanto centrale è il ruolo
8 / Accenti
svolto da Nicoletta come musa ispiratrice, coprotagonista dei suoi film, sua produttrice e soprattutto compagna di vita. È nata così la mostra “Roberto Benigni Nicoletta Braschi - Bob e Nico”, che ha lo scopo di raccogliere fondi da destinare all’IRST, l’Istituto Romagnolo per lo Studio e la cura dei Tumori di Meldola. Un impegno importante reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, del Ministero per i Beni culturali e della Regione Emilia Romagna. (F.Ri)
Scavolini, mezzo secolo in un libro. Pesaro - “La più amata dagli Italiani. Scavolini 1961-2011. 50 anni di cucine” è il titolo del volume edito da Skira, che racconta un importante capitolo del design italiano e, allo stesso tempo, è un album di ricordi che intreccia la storia dell’azienda a quella della famiglia Scavolini. Curato da Massimo Martignoni, il libro accompagna il lettore in un viaggio attraverso la storia del marchio e del nostro Paese: il percorso di Scavolini si lega, infatti, all’evoluzione sociale, economica e industriale italiana. Sfogliando il volume si coglie l’impegno e la passione dei fondatori, i fratelli Elvino e Valter Scavolini, protagonisti di questa eccellenza italiana. www.scavolini.com
Accenti
Tra Marche e Romagna. Cesena - “Le Terre della Pittura tra Marche e Romagna” è il titolo della mostra che Cesena dedica alla collezione Altomani-Ciaroni, 35 dipinti dal Quattrocento al Settecento che dal 25 giugno al 28 agosto saranno esposti alla Galleria comunale d’arte di Palazzo del Ridotto. Le opere raccontano le vicende di
due terre vicine, Marche e Romagna, che hanno visto fiorire nei secoli un’arte andata ben oltre i confini regionali. La mostra è promossa dall’Assessorato ai servizi e istituzioni culturali del Comune di Cesena ed è curata dall’artista e storico dell’arte Massimo Pulini. www.cesenacultura.it
L’imprevedibile leggerezza della materia. Roma - L’arte della ghisa tra Ottocento e Novecento approda al Museo della Casina delle Civette a Roma, in una mostra sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica che vede protagoniste leggiadre creazioni provenienti dalla Fondazione Neri - Museo Italiano della Ghisa. Lampioni, maschere, statue, vasi,
ringhiere e oggetti destinati all’arredo di interni ed esterni, affiancati da cartoline d’epoca e da tavole didattiche che illustrano il processo di lavorazione della ghisa. Inaugurata il 12 aprile, l’esposizione rimane aperta fino al 25 settembre, tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 9 alle 19. www.museivillatorlonia.it
Benessere nella natura. Bagno di Romagna - Sei weekend promozionali per scoprire l’Appennino toscoromagnolo tra passeggiate, cultura, piaceri enogastronomici e incontri con i grandi della fotografia. È l’obiettivo dell’iniziativa “Benessere nella Natura” lanciata dai centri termali Ròseo Hotel Euroterme e Hotel Terme di Santa Agnese, per un approccio al territorio a 360°. Una sorta di viaggio per il corpo e la mente che continua anche di sera, con i grandi della fotografia, in
10 / Accenti
un ciclo di appuntamenti il sabato sera a Palazzo del Capitano. Gli incontri (ore 21,30), presentati da Vincenzo Venuto, Salvatore Pianella e Giulio Ielardi vedono in veste di relatori fotografi naturalisti: dopo Elio Della Ferrera, Enrico Caracciolo e Stefano Unterthiner, il ciclo prosegue con Bruno D’Amicis (25 giugno), Andrea Alburno (2 luglio), Bruno Zanzottera e Alessandro Gandolfi (16 luglio). www.benesserenellanatura.it (F.Ri.)
Villaggio Olimpico da premio. Forlì - Con il progetto “Tokyo Trusswork” lo studio AUS - Pasini Ranieri di Forlì si è aggiudicato il prestigioso TOTO Prize, premio speciale della multinazionale giapponese sponsor della National Convention 2011 dell’American Institute of Architects. Nel corso della convention, tenuta il 12 maggio a New Orleans, sono stati annunciati i vincitori della AIA YAF/COD Ideas Competition. Oltre ai premi e menzioni speciali andati ai grandi studi statunitensi WDG Architecture di Washington DC, Eskew+Dumez+Ripple di New Orleans e KGD di Rosslyn, la giuria presieduta dall’architetto Michael Graves ha riservato il TOTO Prize allo studio AUS (nella foto il design team, Roberto Pasini, Andrea Ranieri, Alice Ranieri, Matteo Lucca), per il progetto del Villaggio Olimpico di Tokyo 2020. “Tokyo Trusswork” prevede 4mila unità residenziali ciascuna dotata di un “Neo-Bathroom”, inteso come uno spazio separato dal mondo esterno, completamente rivestito in lastre di travertino e pannelli specchianti, dedicato al riposo fisico e alla meditazione personale. Dopo New Orleans, il progetto dello studio forlivese si sposterà a Tokyo per la AIA Design Conference dell’area del Pacifico, in programma per il prossimo novembre.
www.dondup.com
Accenti
Una “Lambruscheria” nel cuore di Milano. Milano - Inaugurata il 19 aprile allo Star Hotel Ritz, a due passi da Corso Buenos Aires, una “Lambruscheria”, locale all’aperto dove ogni settimana si alternano esperti enologi che guidano il pubblico alla conoscenza del Lambrusco. Ad inaugurare questa serie di lezioni sul vino emiliano è stata l’Azienda Vinicola “Fiorini”, che ha presentato le etichette Sorbara Corte degli Attimi e il Grasparossa di Castelvetro Terre del Sole. L’atmosfera della degustazione è quella classica della
tradizione emiliana, con semplici tovaglie bianche e rosse che rievocano le trattorie di campagna. Insieme al Lambrusco si possono gustare piatti che esaltano i profumi e i sapori di questo vino come salumi, paste fatte a mano, piatti vegetali o di carne caldi o freddi. Nella lista dei vini è presente un’intera pagina dedicata al Lambrusco con vini di 9 cantine selezionate. L’aperitivo con degustazione costa 10 euro e si può prenotare al 349 7288185, Via Spallanzani, 40, angolo Via Broggi. (Mitsuka)
I sapori dell’Emilia Romagna a Lugano. Lugano - Il Palazzo dei Congressi di Lugano, in Svizzera, lo scorso marzo ha ospitato la terza edizione di “Gusto in Scena”, manifestazione biennale ideata e organizzata dal giornalista gastronomo Marcello Coronini. Tema di quest’anno era “Alta cucina con grassi e senza grassi”, ed ha interessato sia i numerosi professionisti presenti sia i salutisti della gastronomia. Si sono alternati sul palco 18 famosi chef italiani, che hanno presentato altrettanti piatti abbinati a vini scelti fra 64 cantine. Per l’Emilia Romagna Massimo Spigaroli, chef del ristorante “Al Cavallino Bianco” nel parmense e proprietario della famosa “Antica Corte Pallavicina”, azienda leader nel settore di salumi e carni, ha presentato piatti rievocativi dell’Unità d’Italia abbinati ad un video sulla storia del Tricolore. Erano presenti con stand anche le prestigiose “Carni by Marco Migani” di Rimini e il Formaggio della Rocca del Montefeltro. (Mitsuka).
Gran galà al Swiss Diamond Hotel di Lugano.
Artusi e la buona cucina.
Lugano - Presentato il 23 maggio con una cena di gala al ristorante Lago del Swiss Diamond Hotel, prestigioso 5 stelle lusso di Lugano, il nuovo house organ intitolato “Whispering”, assieme al rilancio del “Metodo Primo”, programma nutrizionale senza obbligo di pesare gli alimenti messo a punto dal professor Primo Vercilli. Questa nuova concezione di equilibrio alimentare è proposta al Diamond Medical Center, vera e propria oasi di
Forlimpopoli - Di nuovo in tavola con Pellegrino Artusi. La quindicesima edizione della Festa Artusiana anima le piazze, le strade e i vicoli di Forlimpopoli dal 18 al 26 giugno, ogni sera dalle 19 alle 24. L’omaggio ad Artusi è ancora più sentito quest’anno in cui ricorre il centenario della sua morte, che coincide con l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il padre della moderna cucina italiana, autore de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, viene celebrato dai ristoranti forlimpopolesi che presentano menù gustosi ispirati alle sue ricette. Tanti gli eventi in programma e la gastronomia, protagonista indiscussa, lascia spazio anche alle mostre, all’arte e all’artigianato, incontri culturali, spettacoli e concerti. Partecipa con un proprio spazio anche la Condotta Slow Food di Forlì. Tra gli eventi speciali tornano il Premio Artusi e il Premio Marietta ad Honorem. (F.Ri.)
12 / Accenti
remise en forme inserita nel grande Wellness Center del Swiss, fiore all’occhiello della struttura che si affaccia sul suggestivo Lago di Ceresio, ad appena 7 chilometri dal centro di Lugano, caratterizzandosi per suoi preziosi marmi, colonne in travertino e l’eleganza dei suoi arredi. La serata è stata anche l’occasione per presentare la guida “52 Domeniche di Golf in Emilia Romagna” alla stampa svizzera, e anticipare l’uscita della guida nazionale. (M.A.)
Accenti
Studio 40, l’arte al Centergross. Bologna - Nuova creatività al Centergross. Negli ampi spazi del polo economico bolognese è nato lo Studio 40, galleria e spazio espositivo reso possibile grazie al genio di Giovanna Guglielmi, stilista ed imprenditrice bolognese che insieme ai figli Matteo e Andrea ha sviluppato un progetto che unisce l’idea di un laboratorio creativo a quello di uno spazio d’esposizione. Studio 40 è un contenitore multiculturale e multidisciplinare, inaugurato lo scorso 7 aprile con un vernissage in cui si sono potuti ammirare gli abiti di Issey Miyake, le sculture di cartapesta di Patrizia Fratus e i libri di Manuela Candini, disposti in oltre mille metri quadri. Ospiti d’eccezione Iskra Menarini, Cesare Cremonini e Maria Cristina Marri. (F.Ri.)
Mercelli primo italiano all’EFA.
Sambuy, novantanove pesci più uno. Bologna - La Galleria Forni di Bologna ospita fino al 30 giugno la mostra “Aimone Sambuy, novantanove pesci più uno”. Artista di origini torinesi, Sambuy sceglie come protagonisti unici delle sue opere i pesci, ritratti all’asciutto e di profilo su fondi geometrici dai colori brillanti. Pesci comuni, triglie o sardine, che rappresentano in novantanove tele il possibile abitante di tutti i mari. Un altro tema legato al mare e caro
Imola - Massimo Mercelli, presidente e direttore artistico di Emilia Romagna Festival, è stato eletto vice presidente dell’EFA, European Festival Association, prestigiosa associazione internazionale che riunisce i maggiori festival d’Europa. Il musicista imolese è il primo italiano a ricoprire l’ambita carica, ufficializzata lo scorso 30 aprile durante l’Assemblea Generale dell’EFA a Varna, in Bulgaria. Flautista di spicco a livello internazionale, Mercelli è stato scelto per il suo spirito innovatore, la sua attività concertistica e i rapporti di collaborazione con molti artisti ed istituzioni liriche e orchestrali attraverso l’Emilia Romagna Festival, che quest’anno si terrà dal 7 luglio al 13 settembre. (F.Ri.)
all’artista è quello che emerge nell’unica tela, la centesima, che non propone il leit-motiv dei pesci. È il grande dipinto di cm. 100 x 150 dal titolo “Bay of Bombay” che rappresenta la nave, tema al quale Sambuy ha dedicato molte opere in passato. La personale, a cura di Antonia Jannone, è già stata presentata a Roma, e dopo Bologna è attesa per luglio e agosto a Ragusa. (F.Ri.)
Nuovo sovrintendente al Comunale.
Bologna - Francesco Ernani è il nuovo sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, nominato dal CdA della Fondazione lirico-sinfonica nel gennaio scorso. Nato ad Ancona 73 anni fa succede a Marco Tutino, sovrintendente del Comunale dal 2006. Ernani vanta una lunghissima esperienza nel settore: è stato sovrintendente all’Arena di Verona, al Carlo Felice di Genova, al Maggio musicale fiorentino e al Teatro dell’Opera di Roma.
14 / Accenti
Non un abito, il tuo abito
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Accenti
ISKO promuove il territorio. San Benedetto del Tronto - ISKO promuove il territorio ascolano al fianco di Piceno Promozione e del Consorzio Vini Picenos, istituti dedicati alla valorizzazione delle eccellenze di questo territorio marchigiano. L’occasione è stato il secondo
appuntamento del seminario internazionale promosso da ISKO, azienda leader del settore del denim, tenuto il 19 e 20 maggio. Il seminario, vero e proprio percorso formativo dalla fibra al capo finito dedicato ai processi di lavanderia e gestione tintoriale del denim, ha riunito un pubblico internazionale nella ISKOTECA, sede di ISKO a San Benedetto del Tronto, location che ha permesso di far scoprire ai partecipanti i suggestivi paesaggi e la ricca offerta enogastronomia e artigianale della regione Marche. I partecipanti sono stati ospiti anche di ITACLAB e FIMATEX, due tra le lavanderie più all’avanguardia nei processi di lavaggio del denim.
Palazzo Schifanoia. Ferrara - Nuova guida di Palazzo Schifanoia di Ferrara a cura di Giovanni Sassu, conservatore presso i Musei Civici d’Arte Antica. La pubblicazione mette a disposizione degli amanti dell’arte ferrarese un nuovo agile e prezioso strumento di consultazione e informazione sull’antico palazzo estense, e in particolare, sul magistrale Ciclo dei Mesi ormai consacrato come la più alta espressione artistica mai raggiunta dall’”officina ferrarese” grazie all’opera, tra gli altri, di Francesco del Cossa e di Ercole de’ Roberti.
Sneaker ecosostenibili. Milano - Nata dalla mente di Marco Cimorosi, giovane imprenditore marchigiano, la Linea Kin porta sul mercato delle calzature la filosofia dell’impatto zero, con scarpe prodotte senza conseguenze sull’ambiente. È nata così la sneaker attenta all’ambiente: pelle o tessuto, sempre tutto ecosostenibile, con la suola creata attraverso la rimacinazione di
materiale di recupero di stampaggio, e l’utilizzo di materiale ecologico ecopawer. Nasce inoltre un importante progetto di co-marketing, che vede il posizionamento sul mercato nazionale ed estero di un total look BAGHEERA by KIN, connubio tra i due brand dall’identica mission per una linea che guarda decisamente verso una nuova era. (F.Ri.)
Nuova Ferrari FF. Maranello - Il Museo Ferrari a Maranello ha ospitato la presentazione della nuova FF ai clienti della Concessionaria Motor. La dealership Ferrari per l’Emilia Romagna ha dedicato una serata speciale all’ultima nata del Cavallino Rampante nella quale gli ospiti, accolti dal Presidente della Motor, Andrea Trombini, e da tutto lo staff
16 / Accenti
della Concessionaria, hanno potuto ammirare la nuona FF. Disegnata da Pininfarina, è la prima Ferrari a quattro ruote motrici, che si stacca profondamente dal passato riuscendo a conciliare, per la prima volta, prestazioni estreme con la fruibilità di una vera GT e un design fortemente innovativo.
L’Italia nelle stampe romagnole. Dozza - L’Unità d’Italia si festeggia a Dozza nel segno della tradizione, del buon vino e della poesia di Tonino Guerra. Fino al 19 giugno le cantine della Rocca Sforzesca di Dozza ospitano le tele stampate con il metodo tradizionale romagnolo dalla stamperia Pascucci su disegni di Tonino Guerra. Le opere evocano l’atmosfera di sogno tipica dell’artista nel festeggiare un’Italia che, questo il suo augurio, possa prendere il volo sulle ali di una farfalla. Dal 19 giugno a fine agosto l’esposizione di stampe romagnole proseguirà con la serie “I colori che ridono”, anch’essa su disegni del maestro Tonino Guerra.
SP.AD - San Patrignano Ad+Design.
Buona. Leggera. Sostenibile. Che pizza.
Farine tradizionali e biologiche, al kamut, ai cereali e alla crusca tostata, farciture di soli prodotti DOP e SGT, pizze classiche e accostamenti insoliti, per una pizza che non è solo indimenticabile, ma anche altamente digeribile. Da O’Malomm, la pizzeria di SP.accio, vivrete un’esperienza stupefacente. E non solo per la pizza. O’Malomm, infatti, è all’interno di Sp.accio, il concept store di SanPatrignano. Qui troverete i nostri rinomati vini, i prodotti agroalimentari a kilometro zero, ma anche mobili, complementi d’arredo, borse, abbigliamento e tessuti pregiati; tutto “made in SanPatrignano”, frutto del nostro impegno e della nostra passione.
Qualità stupefacente. Linguine alle alici
Il nostro Hamburger
IL CONCEPT STORE DI SANPATRIGNANO
Via San Patrignano 67, Coriano (RN) - Negozio: tel. 0541 362476, aperto dalle 10.00 alle 22.00 chiuso il lunedì - Pizzeria O’Malomm: tel. 0541362488
Pizza la cruda
Ever Green
SCARPE DA GOLF D’AUTORE
fatte a mano con materiali naturali, le “Raimondi” calzano i golfisti di tutto il mondo. a cura di Mariavittoria Andrini
Un paio di scarpe da golf, fatte per te, solo per te. Forse non possono cambiarti la vita (quello succede solo nella favola di Cenerentola), ma sicuramente ti regalano il piacere dell’esclusività, quello più vero. In tempi in cui le economie di scala hanno portato alla massificazione del prodotto anche di fascia alta, non è certo facile trovare calzolai che, con gesti antichi, ma sempre attuali, “costruiscono” sul tuo piede le calzature. A Montegranaro, nelle Marche, da più di cinquant’anni opera “La Raimondi”, azienda artigianale a carattere famigliare che propone un prodotto frutto di una lavorazione fatta interamente a mano. Oggi Raimondo Finocchi, omonimo del nonno fondatore dell’azienda, prosegue con successo la tradizione di famiglia. Da dieci anni o giù di lì questo calzaturificio, oltre alle storiche calzature classiche e da passeggio, viene apprezzato in Italia ed all’estero per una sua particolare produzione, le scarpe da golf, realizzate con disegni personalizzati, pelli raffinate e ricercate, riuscendo però a mantenere prezzi contenuti e accessibili a molti. Raimondo, in-
18 / Ever Green
Ever Green
Un “lusso” accessibile. Per le loro camminate lungo i fairway ed i green, gli intenditori trovano le “Raimondi golf” nei pro-shop (negozi specializzati) dei più esclusivi club golfistici italiani, europei, dell’America e del Medio Oriente, ma anche nello show room aziendale in via Risorgimento 29, a Montegranaro. Mescole morbide, membrane antibatteriche, solette in cuoio, fodere di vitello e fibre naturali rendono questa scarpa assolutamente traspirante, fresca in estate e calda in inverno. Un mercato nettamente in crescita specie da quando Raimondo ha incontrato sulla sua strada Ornella P., appassionata golfista, che gli ha aperto le porte dei mercati esteri. Nel 2010 i dati di fatturato hanno avuto un’impennata del 35%, e nei primi 3 mesi del 2011 un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. www.raimondigolf.com
fatti, ha trasferito la sua passione per questo sport in un’attività che, in appena un decennio, è diventata il top in questa nicchia di mercato così esclusiva. Merito senz’altro della passione che mette nel proprio lavoro e che subito colpisce quando lo senti raccontare del suo “imprinting”: “Ho cominciato a respirare il profumo della pelle fin da quando ero piccolo, addirittura nella culla che i miei genitori tenevano accanto quando lavoravano nel laboratorio di famiglia. Mio padre, per far divertire me e mia sorella Marialaura, ci costruiva veri e propri quadri a mosaico, incollando ritagli di pelle colorata”. Raimondi ha saputo coniugare la praticità e l’efficienza che si richiede ad una scarpa da destinare alla pratica sportiva con l’eleganza inconfondibile della calzatura italiana: possiedono scarpe Raimondi non golfisti qualsiasi, ma nientemeno che il grandissimo Miguel Angel Jimenez, campionissimo sul campo e, per chi lo conosce bene, amante di tutte le cose belle della vita, e altri grandi quali Barry Lane, Rafa Ecenique, Eduardo Romero, Ricardo Gonzalez, Seve Benson, Tano Goya, per citarne solo alcuni. Dopo aver acquisito con pazienti rilievi tutte le misure necessarie (qui non si ordina solo un 42 o un 43), prendono il via non meno di 250 passaggi di lavorazione, in esito ai quali si ottengono le scarpe del cliente, le sue e solo le sue. E non è un caso se a suggello di tanta esclusività ogni scarpa reca impresse in oro le iniziali del fortunato proprietario, quasi come si conviene ad un principe o ad una principessa… Ma quella di Cenerentola era poi una favola o no?
A fianco, Raimondo Finocchi nel suo laboratorio di Montegranaro (FM), assieme al maestro calzolaio Doriano Marcucci. A destra, Finocchi in compagnia del campione Miguel Angel Jimenez.
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Ever Green
I campi da golf emiliano romagnoli in giro per l’Europa. Emilia Romagna - Incessante l’attività promozionale di Emilia Romagna Golf, l’associazione che raggruppa 24 campi da golf e 28 alberghi della regione. In collaborazione con il gruppo Italy Golf & More, che rappresenta sette Regioni italiane, Emilia Romagna Golf ha partecipato a varie manifestazioni nei più interessanti mercati golfistici internazionali, riscuotendo ovunque grande successo ed un forte interesse: a gennaio Golf & Wellness Reisen a Stoccarda, a febbraio Rhein Golf a Colonia e a marzo al Salon Du Golf di Parigi. Occasioni preziose anche per far conoscere, attraverso il golf, la cultura turistica e l’ospitalità emiliano romagnola oltre
all’eccellenza dei suoi prodotti gastronomici. “Nei prossimi mesi Emilia Romagna Golf - racconta il promoter Maurizio De Vito Piscicelli - proseguirà la sua intensa attività promozionale partecipando, nel mese di giugno al BMW International Open di Monaco, nel mese di luglio allo Scandinavian Masters di Stoccolma e nel mese di settembre al KLM Dutch Open di Amsterdam. L’attività promozionale si concluderà nel mese di novembre con la partecipazione all’International Golf Travel Maket, che si disputerà a Belek, in Turchia”. (Nella foto, Maurizio De Vito Piscicelli a Stoccarda). www.emiliaromagnagolf.com
52 domeniche di Golf in Italia: pronta in autunno. Forlì - è prevista per l’autunno l’uscita della nuova guida “52 Domeniche di Golf In Italia”, la prima guida che unisce golf, turismo ed enogastronomia e che racconta, in modo chiaro e completo, 52 club italiani scelti come eccellenze. La guida comprende una apposita sezione dedicata a tutti i campi presenti sul territorio nazionale. Questa opera, sempre a firma della giornalista Mariavittoria Andrini, segue il volume “52 Domeniche di Golf in Emilia Romagna”, edito da Edizioni In Magazine (243 pagine, 15 Euro), in vendita nelle librerie nazionali, nei golf club e on line sul sito www.52domenichedigolf.it.
Fonti di Castel San Pietro Trofeo Sharp in campo.
Costantino Rocca al Golf “I Fiordalisi” di Forlì.
Forlì - Costantino Rocca, il più grande giocatore italiano di tutti i tempi, ha partecipato il 24 e 25 maggio, alla Pro-Am organizzata dal Golf Club I Fiordalisi di Forlì.
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Al tee di partenza 21 squadre composte, ognuna, da un professionista e 3 dilettanti. Ha vinto, per la sezione individuale, Simone Severa mentre, per quella a squadre, sono saliti sul podio Deris Ortali, Alessandro Laghi, Alfonso Quaranta, capitanati dal professionista Adriano Cianciarelli. è stata una grande occasione per ammirare un campione come Costantino Rocca (nella foto), che può vantare la partecipazione a tre Ryder Cup, grande professionista ma anche grande persona. Da undici anni, infatti, ha costituito una Onlus “Un birdie per la vita” per raccogliere, attraverso gare golfistiche e concerti, fondi da destinare ad opere umanitarie (M.A.).
Castel San Pietro - Si è svolta domenica 22 maggio, al Golf Club “Le Fonti”, la seconda tappa del prestigioso Trofeo Sharp. “La nostra azienda - ha confermato l’Amministratore Delegato Aldo Meneghelli - è molto attenta all’ambiente e considera le gare non solo una competizione, ma soprattutto una giornata di distensione nell’assoluto rispetto della natura e dell’ecologia, lontano dalle problematiche lavorative”. A contendersi i numerosi premi in palio, 128 golfisti che, alla fine della gara si sono riuniti per il tradizionale cocktail di saluto. I vincitori sono stati: per la 1° categoria Carlo Fazziani, Alfonso Selleri e Marco Marchetti, per la 2° categoria Stefania Rondi e Federico Peschiera mentre per la 3° categoria Saverio Fabbri e Francesca Peschiera. Premi speciali sono stati assegnati ad Annarosa Guerrini, Gabriele Coleti e Attilio Castellano. L’organizzazione del Trofeo è stata affidata, come sempre, alla giornalista Anna Maria Gheroni.
Blue Notes
GIOVANNA RIVETTI una manager al timone. a cura di Marco Giovenco - foto H24/LucaToni
Competenza e passione del manager miste alla grinta femminile: Giovanna Rivetti, 41 anni, nata all’ombra della Mole ma col mare nelle vene, da un paio d’anni è al timone della Marelift di Fano, azienda specializzata nel refitting di imbarcazioni, servizi integrati e logistici dedicati al mondo del diporto e della pesca. Che sia un’imprenditrice arguta e tenace lo si capisce già da questo passo: nel 2009, anno “nero” per il comparto della cantieristica, lei, in piena controtendenza rispetto alle prospettive del periodo, abbandona la direzione del cantiere Benetti di Fano, vero colosso del settore, e insieme al compagno Carlo Tarabella fonda la Marelift, trasformando la sua passione per il mare in quotidianità lavorativa e creando un’azienda in sintonia con le dinamiche economiche del territorio. Imprenditrice e manager in un settore molto “maschile”. È stato difficile affermarsi in una posizione di vertice? “Ho sempre messo da parte i luoghi comuni sul genere. Sviano dai veri obiettivi. È necessaria, invece, la capacità di affrontare e gestire problemi complessi e non credo che essere donne possa agevolare o ostacolare la carriera. Contano le idee, e se c’è la passione per il proprio lavoro si riescono a conciliare tutti gli impegni, famiglia compresa”. Parla a ragion veduta Giovanna Rivetti, mamma da sei anni: nel 1997, fresca di laurea in architettura a Venezia e master in project management a Vicenza, inizia la sua brillante carriera all’interno dello stabilimento Azimut Benetti di Viareggio.
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Blue Notes
Tre anni dopo si concretizza l’avventura fanese, dove prende le redini della produzione del cantiere Moschini (che nel 2002 sarà acquisito da Azimut). A Fano, uno tra i principali poli nazionali della cantieristica, ha vissuto in pieno il periodo d’oro della nautica da diporto. Oggi si fanno i conti con la crisi. Pensa che Fano e le Marche abbiano saputo cogliere fino in fondo le opportunità di sviluppo? “Credo sia stato fatto molto. Certo, il paragone con Viareggio resta difficile, perché lì, storicamente, si è investito sempre di più nel settore della cantieristica. Nella provincia pesarese e nelle Marche sia gli enti locali sia le associazioni di categoria hanno creduto e sostenuto il comparto, solo che il periodo di crescita è stato troppo veloce e breve perché il sistema pubblico riuscisse a stare al passo. Comunque sono convinta che si è riusciti a gettare basi importanti, quelle che oggi permettono a tante realtà imprenditoriali, compresa la mia, di guardare con fiducia al futuro. Tutto ciò, comunque, non significa che manchino note dolenti”. Tipo? “La situazione del porto di Fano è drammatica, perché il mancato intervento di dragaggio delle darsene sta mettendo seriamente a rischio tutta l’economia legata all’area portuale: pesca, diporto e servizi connessi. E non stiamo parlando di piccoli numeri, perché pensi che soltanto la Marelift offre occupazione a una sessantina di addetti specializzati, e a questo si aggiunge un vasto indotto di servizi. Ma se le istituzioni pubbliche non risolvono un problema basilare come quello del dragaggio, è inutile parlare d’innovazione, ricerca e altri bei propositi di sviluppo”.
Marelift, profilo aziendale Fondata nel 2009 a Fano, con sede direttamente sul porto, è un’azienda specializzata nel refitting di imbarcazioni, servizi integrati e logistici dedicati al mondo del diporto e della pesca. Dispone di una struttura di 13.000 mq, suddivisa tra quattro capannoni. Per quanto riguarda il diporto le principali attività sono la manutenzione programmata per imbarcazioni a vela e motore; il refit navale e la revisione Rina. Per la pesca l’azienda assicura manutenzione, riparazione navale, demolizioni e revisione Rina. Sul fronte dei servizi logistici vengono effettuati alaggi con carrelli e gru; rimessaggio al coperto; trasporti via terra e mare; vari e interventi di emergenza. Marelift occupa direttamente dieci dipendenti e dieci professionisti esterni, oltre a decine di altri collaboratori legati all’indotto. www.marelift.it
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Blue Notes
Navetta 33 Crescendo. Forlì - Nuovo progetto firmato Ferretti Custom Line, brand del gruppo Ferretti. È la Navetta 33 Crescendo, evoluzione della linea semi-dislocante che s’inserisce nella sfera del più elevato stile Made in Italy. “Crescendo” nasce dalla collaborazione tra lo Studio Zuccon
International Project, l’AYT - Advanced Yacht Technology, il centro di ricerca e progettazione navale del Gruppo Ferretti e il team di architetti e designer del Centro Stile del Gruppo. Navetta 33 Crescendo condivide la filosofia dello “slow motion” che caratterizza questa linea di maxi yacht.
FANO YACHT FESTIVAL. Fano - Successo di pubblico per la VII edizione del Fano Yacht Festival, il salone nautico dell’Adriatico tenuto a Marina dei Cesari dal 12 al 15 maggio. “Siamo molto soddisfatti di questa edizione”, ha detto Marcello Di Piazza di Adriatic Festival srl, la società organizzatrice. “Il pubblico è stato quello delle grandi occasioni, e gli espositori hanno potuto non solo chiudere numerose trattative di vendita ma anche intercettare nuovi contatti”. Ora si è già al lavoro per l’edizione del 2012, che prevede novità a livello logistico e di programma. www.fanoyachtfestival.it
Wider 42’, open day-cruiser.
ISA-YACHT VARA LIBERTY. Ancona - Si chiama Liberty il nuovo 50 metri della International Shipyards Ancona, varato a maggio nella darsena del porto dorico. Un modello “sofisticato” progettato dall’architetto Andrea Vallicelli, in collaborazione con l’ufficio tecnico ISA. Volumi enormi, performance eccellenti
e consumi ridotti sono le caratteristiche principali di questa piattaforma. Una cabina padronale e 5 cabine ospiti consentono al Liberty di ospitare fino a 12 persone, oltre ai 10 membri dell’equipaggio. Grazie a due potenti motori lo yacht raggiunge una velocità massima di 16,8 nodi.
MAXI YACHT PERSHING 108’. Centocroci di Mondolfo (PU) Ha appena toccato l’acqua il Pershing 108’, primo modello trimotorico del cantiere di Centocroci di Mondolfo (PU) specializzato nella produzione di high performance open motor yacht. Un prestigioso maxi yacht
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da 32,90 metri, che si candida a diventare uno dei modelli di riferimento del panorama nautico mondiale. “Si tratta di un modello di punta del cantiere - afferma Nada Serafini, Brand Manager di Pershing - e grazie all’innovazione ingegneristica che prevede la presenza di tre motori e al design degli interni altamente personalizzato, il Pershing 108’ è il simbolo della filosofia aziendale: innovazione, tecnologia, performance, design e comfort”. Il 108’, nato dalla matita del designer Fulvio De Simoni in collaborazione con l’AYT (Advanced Yacht Technology) del Gruppo Ferretti ed il team di architetti e designer del Centro Stile Ferrettigroup, presenta 4 cabine ospiti e 3 cabine dedicate all’equipaggio.
Castelvecchio di Monteporzio (PU) L’azienda nautica Wider inaugura la categoria del wider cockpit con il Wider 42’, open day-cruiser in grado di offrire prestazioni di livello e a basso consumo. Il primo modello della flotta, nato dall’idea di Tilli Antonelli e caratterizzato nelle linee dal designer Fulvio De Simoni, è un day cruiser da 42 piedi dal carattere open. Un parco giochi da vivere in mare aperto ma, soprattutto, un’imbarcazione pronta ad adattarsi alle diverse esigenze, con soluzioni che offrono massimo comfort e relax. Grazie a due estensioni laterali dello scafo Wider 42’ raddoppia in soli 12 secondi le superfici calpestabili, assicurando stabilità e comfort.
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Leadership
Agroalimentare GIOVANE
imprenditori dinamici per costruire il futuro del Food Made in Italy. a cura di Ilaria Traditi
Focus sui giovani imprenditori impegnati nel settore agroalimentare. Che si tratti di vino, prodotti caseari o uova, ognuno nel suo campo sta dimostrando che impegno e determinazione sono la ricetta per allontanare la crisi, per portare ancora alto nel mondo il valore del Food Made in Italy. A colloquio con Luca Monaldi (Amministratore Delegato del Gruppo F.lli Monaldi di Petritoli - Ap), Simone Mariani (neo eletto vice presidente nazionale dei GI e AD del Gruppo Sabelli e Sabelli Distribuzione di Ascoli) e Gianmaria Cesari (AD della Umberto Cesari di Castel San Pietro Terme - Bo)
“A livello nazionale, il settore Agroalimentare ha subìto gli effetti della crisi con notevole ritardo rispetto agli altri settori - spiega Luca Monaldi, AD del Gruppo Fratelli Monaldi - dovuto al fatto che l’alimentare segue in genere un trend anticiclico. Ciò nonostante, dall’inizio dell’anno, si sono registrati a livello nazionale i primi cali del PIL anche nel nostro settore”. Su quali fattori puntare per la ripresa? “Le aziende non avranno alcuna speranza di futuro se, oltre a ridurre gli sprechi, non punteranno sull’innovazione, la ricerca, le produzioni ecosostenibili, la valorizzazione del territorio, la ricerca di nuovi mercati, la formazione del capitale umano, le sinergie tra imprese e, soprattutto, su un’attenta comunicazione. Oggi non è più sufficiente saper produrre: ci vuole ben altro per vincere la sfida!”. La guida di questa azienda avicola da parte di un Giovane Imprenditore ha comportato cambiamenti? “Molti, e non tutti dipendono dalla giovane età di un imprenditore, ma dalla capacità di comprendere i cambiamenti. Abbiamo individuato alcuni punti critici che ci hanno portato ai seguenti cambiamenti: l’internazionalizzazione (e non delocalizzazione) verso paesi emergenti, la presenza su tutto il territorio nazionale, la scelta strategica di puntare su produzioni alternative (ecosostenibili e a valore aggiunto), la creazione di uno spin-off per la ricerca applicata, diversificazione di prodotto attraverso la produzioni di uova in polvere per i mercati europei ed extraeuropei, inserimento di figure manageriali di alto livello”. Quali novità nei prossimi mesi?
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Leadership
Sotto, Luca Monaldi, AD del Gruppo Fratelli Monaldi. In basso, Gianmaria Cesari assieme ad Umberto, nel podere Laurento. Nella pagina a fianco, Simone Mariani, AD del Gruppo Sabelli.
“Entro l’anno partirà un ambizioso progetto nelle produzioni alternative e presto otterremo la certificazione ambientale ISO 22000. Il gruppo Monaldi sarà protagonista di importanti eventi e fiere a livello internazionale, e consoliderà la sua partecipazione come membro alla EEPA (European Egg Processors Association) e alla IEC (International Egg Commission)”. Gianmaria Cesari, amministratore delegato della Umberto Cesari, illustra la situazione del settore viticoltura: “Quando si parla di agroalimentare bisogna fare distinzioni. Il settore dell’agricoltura è in sofferenza, quello della viticoltura dopo un 2009 difficile inizia lentamente a riprendersi (l’azienda di Castel San Pietro ha fatto segnare il miglior risultato in Italia per incremento di ricavi: + 24,5% rispetto al 2009 ndr). Come mi dicevano da bambino ‘La terra non rende ricchi, ma è come una goccia che piano piano porta il suo contributo all’economia’. In fondo il vino è un prodotto di lusso, se ne potrebbe fare a meno”. Il Sangiovese, vitigno tipico del territorio, è la base di tutti i vini rossi dell’azienda. Vinificato in purezza o utilizzato in unione con Cabernet Sauvignon o Merlot, dà vita ad un’ampia gamma di vini dal carattere deciso e dalla personalità unica. E i risultati non mancano. Nella classifica de “Il Mondo”, che prende in considerazione le 69 aziende italiane con un giro d’affari superiore a 10 milioni di euro, la Umberto Cesari si è collocata colloca al 59esimo posto per fatturato, mentre svetta per incremento di ricavi: + 24,5% rispetto al 2009. A trainare la crescita sono state le vendite all’estero, che pesano per quasi l’80% del fatturato e sono cresciute del 28% (a fronte di una crescita media del comparto all’estero del + 9%). Tra le novità dell’azienda il premio MyOwnMAsterpiece per l’etichetta Moma: un concorso rivolto agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, vinto dalla giovane Elena Valentini. Nel 2010 sono state prodotte 3 milioni di bottiglie, più dell’80% destinate all’estero: Russia, Brasile e Cina i nuovi mercati. Importanti gli investimenti in ricerca e sviluppo, grazie anche ad accordi con l’Università di Agraria a Bologna e il Master post laurea “Alma graduate”. “Portiamo avanti progetti di educazione sul bere responsabile - afferma il giovane imprenditore - per contrastare la cultura dello sballo che oggi dilaga soprattutto tra i giovanissimi”. Tra i prossimi appuntamenti per Cesari c’è il “Vinexpo” di Bordeaux, che apre i battenti il 19 giugno. “Anche il 2011 sarà duro, ancora non siamo fuori dalla crisi”, afferma dal canto suo Simone Mariani, giovane AD del Gruppo Sabelli, storica industria casearia di Ascoli Piceno. “Ilconsumatore è più orientato ad acquistare nei periodi di promozioni e offerte. Le aziende, per difendersi dal mercato sempre più competitivo, non devono però puntare sul primo prezzo ma sulla qualità. Da parte nostra abbiamo pubblicato un bilancio di sostenibilità, anche per venire incontro ad un consumatore sempre più informato e responsabile nelle pratiche di consumo. Lavoriamo con 200 aziende agricole che ci conferiscono il latte, molte delle quali operano nei Parchi protetti del Gran Sasso e Monti Sibillini. Così la filiera è rintracciabile, e sempre all’insegna della qualità”.
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Special ADV
Gimmi Baldinini la mia vetrina sulla piazza Rossa. Per assaporare l’orgoglio, il piacere e la fatica di essere Made in Italy bisogna andare lontano. Ne sa qualcosa Gimmi Baldinini, al timone di una centenaria realtà imprenditoriale portata sulla scena mondiale, che a metà maggio ha inaugurato la sua ottava e più prestigiosa boutique a Mosca, al primo piano del grande magazzino GUM, costruito nel 1890 sulla centralissima Piazza Rossa. Dopo 50 negozi avviati in tutta la Federazione, di cui 12 solo nella capitale moscovita, lo stilista romagnolo non poteva che aprire una finestra su una delle piazze più famose del mondo che, non a caso, un tempo era detta “Piazza Bellissima”. Dal nuovo
flagship store di color rosso e nocciola, con specchi e cristalli, lo sguardo abbraccia 700 metri di lunghezza della piazza, con il Cremlino e le sue due fortezze di fronte. Un pezzo di Romagna nel cuore della Russia. L’orgoglio di essere italiano, per questo imprenditore schietto e deciso. Accompagnato dalla figlia Alessandra, da giornalisti e amici, Baldinini è stato accolto dai personaggi rappresentativi delle istituzioni italo - russe, da celebrità e da tanti appassionati della griffe. Tra i momenti più emozionanti della sua permanenza a Mosca la meritata nomina dell’“Honorary Consulate of the Russian Federationof Ancona”, onorificenza consegnatagli dal professor Armando Ginesi, Console della Federazione Russa ad Ancona, per la sua lunga esperienza e conoscenza del mercato russo nel suo settore, e per aver aperto la strada a molti altri imprenditori. Il grande evento inaugurale non poteva che finire nell’affascinante Cafè Bosco Ciliegi sulla Piazza Rossa, assieme al partner di molte attività sul territorio russo, Vartan Manukian, all’attrice e showgirl Natasha Stefanenko e a tanti amici. Proprio su quella stessa piazza, 27 anni fa, Baldinini fu il primo italiano a vendere le scarpe a Mosca, in un chiosco: “Avevo capito - dice - che il futuro del mercato sarebbe stata la Russia”. Un intuito formidabile per prevedere la direzione o l’inversione delle tendenze e dei mercati su cui ha costruito le basi di quello che, nel tempo, è divenuta un’eccellente industria delle calzature di moda. E grazie ai suoi artigiani, alla loro dedizione e alle alte capacità professionali l’azienda ha potuto festeggiare recentemente i suoi primi 100 anni, raccontati nel libro “100 anni - Un’unica passione”, scritto da Silvia Martinenghi. La longevità di un brand oggi è molto più importante di ieri. La garanzia di qualità è il più forte incentivo all’acquisto del prèt-a-portèr di lusso. Come spiegano i due esperti di brand management francesi Kapferer e Bastien, nel loro libro ”Luxury strategy”, “Le radici sono fondamentali per uno brand di lusso, tanto che special-
mente nel fashion system, anche chi non li possiede fa di tutto per inventarsele”. “Quando creo - dice Gimmi Baldinini - non ho l’impressione di lavorare. Lavoro e passione coincidono, tutto sembra convergere in una direzione…”. Una passione che, nel tempo, lo ha portato ad esordire anche in altri settori del fashion, profumi, accessori, eyewear, vini. Ma le sue idee e la voglia di essere presente sui nuovi mercati non finisce qui: in autunno è prevista l’apertura di un suo negozio in Rue Saint Honorè 350, a Parigi. La voglia di portare con orgoglio il Made in Italy nel mondo non ha i confini.
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Gourmandise
Tra Faenza e Brisighella
viaggio gastronomico nelle colline ravennati. Accompagnati da miele, olio e vino. a cura di Pier Antonio Bonvicini
“Non sempre ciò che viene dopo è progresso”, diceva il Manzoni. Ecco allora alcuni straordinari prodotti d’antica sapienza, piaceri terreni di elevata qualità. Che sono l’occasione per rivedere un territorio dove la bontà è di casa. Ma anche per sfuggire allo stress della vita quotidiana.
Basterebbero le ceramiche e la storia della città a riportarvi a Faenza. Ma stavolta ci tornerete per il miele. È uno straordinario prodotto naturale, energetico, digeribile, completo di oligoelementi, inseparabile compagno della buona alimentazione quotidiana. Conosciuto fin dall’antichità e apprezzato dai popoli più longevi. Per gli egizi era terapeutico e rituale, tanto da accompagnare i defunti nell’aldilà. Giove fu nutrito da questo nettare, mentre Pitagora si alimentava solo con pane e miele. E lo stesso fece Democrito, che attribuì al miele la sua longevità. I romani lo adoperavano per il vino, ma anche per conservare i cibi. Espressione della Provvidenza nell’Antico Testamento, emblema della leggerezza nel Medioevo, il miele è sempre stato il simbolo della
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Gourmandise
dolcezza in ogni epoca. Ovidio, nei Fasti, attribuisce a Bacco la scoperta del miele, però la vera storia è ancora incerta. Di sicuro c’è il grande ritratto di Piero di Cosimo, “la scoperta del miele”, che assieme a quello del Guercino, “Sansone porta il favo di miele ai genitori”, ci fanno meglio comprendere il valore dell’alimento. Storie a parte, troverete dell’ottimo miele, di produzione propria, all’azienda agricola Rondinini, in via Accarisi 118, a Faenza. Eccellente l’acacia (dal sapore delicato, ricca di fruttosio) ma anche le altre varietà, che sono il risultato di una produzione integrata, rispettosa dell’ambiente e della salute. Gioverà sapere, però, che se il prodotto non si consuma subito va mantenuto in locali oscuri, freschi e asciutti, lontano da fonti di calore. Perché il caldo è nemico del miele. Ora proseguite per Brisighella, borgo medievale di collina e terra d’elezione per l’extravergine di oliva, considerato tra i migliori oli del territorio nazionale. Tant’è che qui, nel 1996, fu ottenuta la prima dop italiana. Basterà percorrere la statale 302, l’antica strada che porta a Firenze, per ritrovarvi nel verde paesaggio brisighellese, tra frutteti, vigneti e oliveti. Nei poemi omerici si viene a conoscenza che l’olio garantisce eterna giovinezza. Quello di questo territorio probabilmente vi aiuterà a rimanere a lungo in buona salute. Essendo un portentoso alimento di alta digeribilità, con grassi vegetali ricchi di acido oleico, ritenuto grande amico del cuore. Così, visitando il punto vendita di “Terra di Brisighella”, in via Strada n. 2, potrete
Culinaria news: Faenza a tavola Non lontano dal centro, lungo la via Emilia Ponente 23, il ristorante Cinque Cucchiai è il miglior riferimento cittadino per la cucina di mare. Ai fornelli, due grandi professionisti del settore: Marco Laghi e Romano Landi. Per una cena di pesce sui 45-55 euro, bevande escluse. Tel. 0546 621527. Se si cerca la tradizione La Cantina d’Serna, condotta con passione e competenza da Mirco Benedetti, è la sosta ideale se si pranza in trattoria. Vera cucina del territorio, ambiente caratteristico, vantaggioso rapporto qualità-prezzo. E vini perlopiù romagnoli. In via Sarna 221, a Faenza, appena fuori città. Tel. 0546 43045.
acquistare extravergini da favola. Ne segnaliamo alcuni. Il “Brisighello” a denominazione di origine protetta, ottenuto al 100% dalla cultivar nostrana di Brisighella; il “Nobildrupa” ricavato interamente dalla varietà ghiacciola, autoctona della zona brisighellese; il “Milledrupe” composto dalle varietà leccino, pendolino, frantoio, moraiolo, colombina, correggilo, nostrana di brisighella e ghiacciola. Quanto al vino, Aristofane dice che “quando gli uomini bevono divengono ricchi, prosperano gli affari, vincono le cause, sono felici e aiutano gli amici”. Comunque vada, i vini dell’azienda vitivinicola “Fondo San Giuseppe”, in via Tura a Brisighella, vi sorprenderanno per la grande qualità. Che Stefano Bariani e Mariagrazia Rizzati hanno ottenuto con passione e capacità. Tutti i prodotti sono realizzati in modo artigianale, nel rispetto dell’ambiente e della salute del consumatore. Così l’uva è fermentata naturalmente senza l’aggiunta di lieviti e nutrienti. E il vino matura in botti di cemento, venendo ulteriormente affinato in bottiglia prima di essere commercializzato. Inoltre, per mantenere intatte le caratteristiche organolettiche, non è stato filtrato, nè chiarificato, nè modificato nelle sue componenti originarie. Allora segnaliamo il “Ciarla” da uve riesling, il “Caramore” da uve chardonnay, e il “Fiorile” da uve di Albana. Concludendo il tour tra questi prodotti d’antica sapienza, sarà il Manzoni a ricordarvi che “non sempre ciò che viene dopo è progresso”.
Brisighella a cena Un buon indirizzo è l’Osteria del Guercinoro, in piazza Marconi 7, tel. 0546 80464. Le stagioni e il mercato orientano la cucina. Gustosi primi piatti, secondi a base di carne e dolci casalinghi. Assolutamente da non perdere la ricca selezione di salumi e formaggi. Sui 30-35 euro vini esclusi.
In alto a sinistra, l’olio di Brisighella. A destra, Stefano Bariani, del Fondo San Giuseppe.
Gourmandise / 31
Decantare
IL VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI vino dorato che sa di mare e collina, reso grande dalla passione dei suoi produttori. a cura di Federico Graziani
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi nasce dalle vigne adiacenti alla valle dell’Esino (e del Misa). Man mano che si sale verso monte, il vino lascia le sensazioni del mare per quelle più ricche e strutturate, provenienti dal clima e dal suolo degli Appennini. Il suo percorso, a ritroso, dona forza e carattere ad un vino che è stato per troppo tempo sottovalutato e che oggi, soprattutto grazie all’applicazione e alla passione di Ampelio Bucci, può finalmente godere di una fama internazionale. Tre aziende sono state selezionate per rappresentare un territorio che da sempre ha avuto molti contrasti ed eccellenze. Si tratta di un vino capace di esprimersi qualitativamente, a differenza della maggior parte dei vini bianchi italiani, in modo proporzionale alla maturità e all’invecchiamento del vino stesso. Non sono rari i casi di “reperti” trovati e sorprendentemente appaganti al palato di Verdicchio, invecchiati anche oltre i 10-15 anni. Partiamo da Ostre Vetere dove troviamo appunto l’azienda simbolo della rinascita di questo vino e vitigno, Bucci. I vini di Ampelio, specialmente nelle “Riserva Villa Bucci” ma non solo, sorprendono per classe ed eleganza, mantengono intatta la componente aromatica di piccoli frutti bianchi e mandorla, biancospino e fiori secchi, esaltati nell’invecchiamento dalle spezie dolci. Saliamo fino a Cupramontana dove la microazienda di Corrado Dottori, La Distesa, produce in modo assolutamente genuino e rispettando i canoni non scritti della viticoltura naturale, un Verdicchio dei Castelli di Jesi “Terre Silvate” pulito e salino, di nervo, fresco e stuzzicante dal retrogusto marino. Chiudiamo poi il nostro ipotetico viaggio nella cantina di Lucio Canestrari, Fattoria il Coroncino, anche in questo caso un vignaiolo indipendente e razionale, per un Verdicchio che assume caratteristiche uniche nella versione Gaiospino Fumé e, che per le sue note di struttura e spessore, non disdice nemmeno l’abbinamento con carni bianche come faraona e coniglio. I vini sono connotati alla vista da un intenso colore dorato, frutta gialla matura e note affumicate di tè e di vaniglia. Sono vini del mare, nel ricordo della salinità e delle sensazioni marine-acide che li accompagna, ma anche e soprattutto, vini degli uomini, quelli capaci di rendere una terra Grande, attraverso il nettare di Bacco .
32 / Decantare
Tra le Righe
Emilia-Romagna in noir
tinte fosche colorano pagine avvincenti. Quattro titoli per un’estate da brivido. a cura di Francesca Miccoli
Emilia Romagna, terra sanguigna e buongustaia, ricca di storia e tradizione letteraria. La regione a più alto tasso di talenti del noir. Un giallo a tinte fosche, più che un colore uno stato d’animo. Una definizione che si associa a La visione cieca (Foschi) primo romanzo di Ilaria Milandri, pittrice, scenografa e pluripremiata autrice di testi teatrali. Un volume coinvolgente, capace di catturare il lettore: identità dell’assassino e movente dei delitti seriali, efferati e feroci, sono noti al lettore sin dall’inizio. Un’arguzia che solleva da indagini cervellotiche e trascina in un coinvolgente viaggio sensoriale. Lo rimarca con efficacia il prefattore d’eccezione, Eraldo Baldini. “Vista, udito, olfatto, tatto, gusto, in questo libro diventano le note di una sinfonia totalizzante, tutta da ascoltare (o da guardare? Da annusare? Da toccare? Da gustare?). Dunque sedetevi in poltrona, e che la musica cominci”. E proprio Eraldo Baldini torna in libreria con L’uomo Nero e la bicicletta blu (Einaudi). Teatro della storia, la disagiata Italia rurale degli anni ’60. Un microcosmo lontano anni luce dalla avida realtà urbana, in procinto di cavalcare uno sviluppo economico foriero di prosperità
e benessere. Una quotidianità filtrata attraverso gli occhi stupiti di un bambino fantasioso come tanti e disperato come pochi. Un piccolo sospeso tra dolore e bellezza, malinconia e amore, protagonista del travagliato passaggio tra meraviglia e disincanto. E della scoperta che l’uomo nero non esiste solo nelle fiabe e nei moniti invecchiati dal tempo e dalla coscienza. Tra gli Appennini tosco emiliani, in un bosco di castagni che abbraccia la minuscola frazione di Casedisopra, è ambientato Malastagione (Mondadori). Nel cuore di “una montagna bellissima, offesa, da difendere” la penna agile e affabulatrice di Loriano Macchiavelli incontra la vena creativa di Francesco Guccini. Già all’esordio un’immagine che atterrisce: un cinghiale con un piede umano tra le fauci. Nel fulcro dell’opera non emergono solo terrore e sgomento ma altresì la fotografia di una società in preda a una “malastagione”, tempo che assiste al tramonto delle vecchie generazioni, fiacche di ideali giudicati altrettanto vecchi. C’è però un bagliore di luce. È la speranza riposta in una gioventù non bruciata ma fiammeggiante. Brilla anche Le coincidenze necessarie (Kowalski) della docente bolognese Patrizia Marzocchi. Un noir sapientemente colorato, ora sfumato di giallo, ora di fugace rosa. Un testo insolito, delicato e persino umoristico. Protagonista è Jolanda, investigatrice low cost, fallita e squattrinata, assillata da uno psicanalista sanguisuga. “Una nuova promettente detective che non si negherebbe mai un pasticcino, tenera vittima dell’onestà intellettuale e sempre in vena di arditi travestimenti, capace di mettere in ginocchio la logica di Agatha Christie e scandagliare l’inconscio, suo e altrui”.
34 / Tra le Righe
Eraldo Baldini L’uomo Nero e la bicicletta blu (Einaudi) Prezzo: 17,50 € Patrizia Marzocchi Le coincidenze necessarie (Kowalski) Prezzo: 14,00 €
Ilaria Milandri La visione cieca (Foschi) Prezzo: 16,00 € Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli Malastagione (Mondadori) Prezzo: 18,00 €
Creative Papers
LA FOLLIA DEL GENIO
Antonio Ligabue in mostra a Parma fino al 26 giugno. a cura di Sabrina Marin
L’Italia s’è desta e Mosaique Magazine Fino al 26 giugno è possibile ammirare nelle sale Museo d’Arte della città di Ravenna la mostra “L’Italia s’è desta: 1945-1953. Arte italiana del secondo dopoguerra, da De Chirico a Guttuso, da Fontana a Burri” ovvero gli otto anni più vivaci, magmatici, contrastati del nostro Novecento. Le vicende artistiche dalla fine del secondo conflitto mondiale alla grande mostra di Picasso in Italia del 1953, a Roma e poi a Milano, che, per molti aspetti, segna uno spartiacque fra il dopoguerra del rinnovamento, dei dibattiti culturali, della costituzione di gruppi e movimenti, e la seconda parte degli anni Cinquanta. www.museocitta.ra.it Sempre a Ravenna è stato presentato il primo numero di “Mosaique Magazine” rivista, interamente dedicata all’arte del mosaico, con l’obiettivo di garantire ampia visibilità alle maggiori novità legate alla produzione artistica contemporanea. www.mosaiquemegazine.eu
Una grande antologica celebra colui che semplicisticamente a lungo è stato definito “il buon selvaggio” della pittura italiana. La mostra “Antonio Ligabue. La follia del genio” è visitabile fino al 26 giugno proprio nella Villa dei Capolavori, la raffinata dimora che fu di Luigi Magnani, a Mamiano di Traversetolo (PR). Circa 150 opere, un esemplare excursus su tutte le diverse anime d’artista: un’ampia selezione di celebri oli, un nucleo di disegni e incisioni e alcune delle sue intense sculture, realizzate dall’originale in argilla del suo amato Po, che l’artista masticava a lungo per renderla duttile. Ligabue è certamente uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo, un grande espressionista, al pari di Van Gogh e Munch. Il talento e le tensioni, infatti, sono quelli di un maestro sicuro e ben si colgono dalla potenza visionaria, dalla stesura pittorica e dai rimandi continui - come contrappunti - nello sviluppo della sua opera. Dal primitivismo incerto della prima fase, più ingenua e conclusasi con gli anni Trenta, all’esplosione espressionista dal colore violento e dalla pennellata convulsa. Una vita vissuta come conflitto che non lascia tregua, un’esistenza trascorsa fuori e dentro il manicomio, dove l’arte era puro e semplice mestiere di vivere e andava a coincidere con la vita stessa, in un mondo a lui sempre ostile. È particolarmente negli autoritratti che Ligabue dipinge il proprio dolore esistenziale, gridandolo con l’urgenza di una sensibilità intensa e ferina; è il tormento di un’anima che grazie alla pittura trova la propria voce e il proprio riscatto. www.magnanirocca.it
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Idee di Fondo
CINQUE STELLE AL GIORNALISMO a Milano Marittima premi alle penne della carta stampata e della Tv. a cura di Mariavittoria Andrini
Cultura e spettacolo al Palace Hotel, insieme per la sesta edizione del Premio Internazionale patrocinato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
È stata una serata speciale, tutta dedicata al giornalismo, quella che si è svolta al Palace Hotel di Milano Marittima il 7 maggio scorso. La sesta edizione del Premio Internazionale “Cinque Stelle al Giornalismo”, patrocinata dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, ha voluto, in questa occasione, ricordare i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia. La giuria, presieduta da Ruben Razzante, docente di Diritto dell’Informazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha assegnato l’ambito premio a sei professionisti che si sono contraddistinti “per l’indubbio valore, per puntualità e precisione sia per i loro interventi sulla
Sopra, il gruppo dei premiati posa assieme ad Antonio Batani, patron del Palace Hotel, al presidente della giuria Ruben Razzante e al presentatore della serata Massimo Giletti. A fianco, le modelle con abiti ispirati al Tricolore.
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carta stampata sia nei programmi televisivi”. Sono stati premiati: Beppe Boni vicedirettore de “Il Resto del Carlino”, Riccardo Signoretti direttore di “Vero”, “Vera”, “Vera Salute”, “Top”, “Stop”, Lorenzo Del Boca inviato de “La Stampa”, Benedetta Parodi giornalista Mediaset, Susanna Petruni vicedirettore TG1, Roman Arens inviato del “Basler Zeitung” e del “Salzburger Nachrichten”. Un premio speciale è stato assegnato alla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, in ricordo del giornalista scomparso nel 1974 a causa di una rara malattia incurabile. La serata, condotta da Massimo Giletti, ha visto susseguirsi sul palco numerosi ospiti d’onore fra i quali il poeta santarcangiolese Tonino Guerra che ha dispensato, dall’alto dei suoi 91 anni, molti simpatici aneddoti sulla storia e sulla cultura della Romagna. Presente all’evento anche Emanuele Filiberto di Savoia che, insieme a Lorenzo del Boca, ha scritto il libro dedicato alla sua famiglia “Maledetti Savoia, Savoia Benedetti”, storia e controstoria dell’Unità d’Italia. La serata è stata anche un’occasione per ascoltare la voce del giovane baritono Daniel Giulianini, sicura promessa della lirica, che ha cantato l’inno nazionale accompagnato al piano dal maestro Filippo Pantieri. La serata si è conclusa con la sfilata di tre splendide modelle che hanno sfoggiato, su abiti dai colori della bandiera nazionale, preziose parure, autentici pezzi unici di altissima gioielleria presentate dalla Maison Bartorelli di Riccione.
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Versiliana
ADRIANO PANATTA
dalla terra rossa all’azzurro del mare della Versilia. a cura di Cristina Vannuzzi
Sembra ieri che alzava al cielo la coppa Davis per presentarla al mondo, il 17 dicembre del 1976, giocatore di punta della nazionale che vinse l’unica Davis conquistata dall’Italia, bello come un antico romano, lui che romano lo è davvero; e a Roma. Dove vive in Trastevere, ha le sue passioni, la Roma, Francesco Totti, l’impegno politico, l’attuale lavoro con uno dei figli nel campo della comunicazione. Ma è in Versilia, terra che ha conosciuto per merito della sua bella moglie Rosaria, che ha scadenzato la sua vita, ha vissuto i suoi momenti più intimi, le sue incertezze da campione prima di un match, festeggiato i suoi trionfi, cresciuto i suoi tre ragazzi, con lo sfondo di un mare sospeso tra l’azzurro del cielo e la potenza delle Apuane, una terra vicina alla sua indole di ragazzo semplice, attento ai valori della famiglia e agli equilibri forgiati dallo sport. Tu e Rosaria, tua moglie, siete stati e siete la coppia glamour della Versilia. Sei stato il primo grande “testimonial” nel tennis, la tua immagine era strettamente legata anche ad un look: un marketing innovativo per quegli anni in cui di marketing non si parlava… In effetti un marketing non cercato... Inizialmente causato della famosa maglietta rossa, che rievoca le vicende di un tempo politicamente convulso, di incertezze, un momento di protesta che rischiò di non farci disputare la partita a Santiago, nel Cile, in un paese governato dal dittatore Augusto Pinochet. Fu una provocazione, senza un preciso significato politico. E poi, a seguire, l’eleganza innata della mia bellissima moglie Rosaria e la mia curiosità per la ricerca di materiali tecnologici e innovativi, che, col tempo, mi ha sempre seguito e dato un imprinting nel mio personale look di tennista. Hai portato ad un livello di enorme popolarità questo sport. Poi il tennis ha avuto una grande flessione: sei passato e hai conosciuto varie generazioni di campioni. Nelle foto, Adriano Panatta con la figlia Rubina, nella loro casa in Versilia.
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Nicola Pietrangeli, Bjorn Borg, Federer, Nadal, Guillermo Vilas, Toni Roche... E poi “luoghi sacri” come Roland Garros, il torneo più difficile del mondo, Houston, Roma, Wimbledon... Ho tanto vinto e anche perso. Le mie volèè in tuffo degli anni ’70, diventate celebri; il tennis attuale è molto più noioso, c’è poca speranza per lo spettacolo, giocato molto sulla fisicità e sulla potenza, amplificata dall’uso di materiali molto sofisticati che aiutano gli atleti a dare più forza ai colpi. E la Versilia, cosa rappresenta per te questa zona, dove sei di casa e amatissimo? È in Versilia che mi sono sempre isolato per ricaricarmi: me ne sono reso conto nel luglio del ’79 per il torneo di Wimbledon, dove letteralmente “scappai” dall’albergo di Gloucester e mi imbarcai a Heatrow per volare al Forte dei Marmi, per concentrarmi con Rosaria, sulla spiaggia del Bagno Piero. È qui che è nata la mia passione per il mare, quando da ragazzo venivo sul molo, impaziente di assistere alla partenza della Viareggio-Bastia-Viareggio. Oggi questa gara non esiste più, ci sono nuove leggi e un parco, il Santuario dei Cetacei, che va rispettato e protetto. La mia speranza è che si possa trovare un corridoio agibile e riportare in Versilia i grandi team dell’off-shore mondiale. Ed è qui in Versilia che l’anno scorso ho voluto presentare, all’Enoteca Marcucci di Pietrasanta, il mio libro che racconta questo magnifico sport, “usato” come pretesto per un flash di un’epoca e i suoi personaggi. Qui in Versilia vive la mia famiglia da sempre, in questa grande casa piena di cani, gatti, il cavallino di mia figlia Rubina, che dipinge le meravigliose nature di qui. I miei figli che vanno e vengono tornando poi sempre, nella nostra amata Versilia. Parola dell’ultima icona del tennis italiano.
B&B OPERA 01 Una maison de charme nel cUore di cattolica A cosa porta assecondare le proprie passioni? A creare bellezza. Come è successo a Lorena De Gennaro nel mettere in “opera” le sue doti, creando un luxury B&B dal nome metaforico, OPERA 01. Nato l’11 dicembre a Cattolica. “Ho voluto realizzare un qualcosa che non c’era”, dice, “seguendo la vera filosofia del B&B, ispirandomi alla conduzione francese”. Una dimora di lusso, a pochi metri dal mare, dotata di tre intime stanze, allestite in un villino d’epoca, che ora recupera la sua antica vocazione, quella di casa per le ferie. Ove Lorena stessa ha trasferito la sua residenza. Uno stile sobrio, ove antico e moderno si fondono per creare un ambiente quasi domestico, che Lorena cura nei minimi particolari, vezzeggiando i suoi clienti con piccole attenzioni quotidiane. “Ho cercato di riproporre un mio ideale di vacanza, nato da esigenze e passioni molto personali” chiosa.
Lorena proviene dall’ambito amministrativo, con un debole per i viaggi, il buon cibo e l’hôtellerie. Un elegante salone offre agli ospiti l’occasione di vivere gli spazi come fossero di casa, sfogliando una rivista o leggendo un libro davanti al camino. Mentre la sala da pranzo con terrazza si offre quale location ideale per la prima colazione. I nomi assegnati alle stanze giocano con quello della maison, ispirandosi a titoli di opere liriche: “Il flauto magico” con un romantico letto a baldacchino. “La madama Batterfly”, una suite dallo stile esotico. “I vespri siciliani”, due ampie stanze comunicanti, calde, adatte a famiglie o amici. La sauna pensata per due persone, “L’amico Fritz”, offre ai clienti l’occasione di una meritata pausa relax. Realizzare OPERA 01 è stata per Lorena una scommessa vinta! Perché il segreto di questo luogo è far felici le persone.
Via Del Prete Violante, 82- 47841 Cattolica RN T 0541.413755 - M info@opera01.it - W www.opera01.it Via Del Prete Violante, 82- 47841 Cattolica RN T 0541.413755 - M info@opera01.it - W www.opera01.it
Dolomite
Cortina riparte dal “buon gusto” prima edizione del Cortina Gourmet Festival, dal 24 al 27 agosto. a cura di Veronica Tarabella
Audi in City Golf Venerdì 15 e sabato 16 luglio Cortina si trasformerà in un vasto green per la seconda edizione di Audi in City Golf. Golf. Un torneo diventato evento grazie all’impegno di chi ha intravisto nel capoluogo ampezzano, Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, un ideale green a 18 buche. Alcuni dei luoghi più suggestivi di Cortina, dal Faloria allo Stadio Olimpico, dal trampolino del salto a Corso Italia sotto il campanile, dalla pista olimpica di Bob all’Hotel Cristallo, si trasformeranno in un fantastico circuito, che ospiterà in veste di atleti protagonisti, personaggi dello spettacolo e dello sport.
La montagna d’estate...? Da sempre oggetto di accese discussioni tra gli amanti del genere e le lucertole da spiaggia. Se si amano panorami mozzafiato premio di estenuanti salite, crostoni di roccia su cui arrampicarsi, ponticelli sospesi da attraversare e faticosissimi percorsi ciclabili dove non sei mai nella marcia giusta, è quello che fa per voi. Per chi non è propriamente un tipo sportivo Cortina in versione estiva è vista come un concentrato di immani fatiche. Meglio quindi restare al mare… tranquilli. Quest’anno, però, l’agosto ampezzano sorprenderà anche i più pigri e reticenti con una gustosa novità. La prima edizione del Cortina Gourmet Festival, una maratona di tre giorni dedicata all’alta gastronomia e alla scoperta dei migliori prodotti enogastronomici della zona. L’idea nasce all’interno di una realtà, la Events srl che già ha dato vita a Cortina, come
in altre località, al fenomeno Polo Gold Cup, che ogni anno richiama sul campo di Misurina migliaia di visitatori. Alvise Zuliani di Events spiega l’ambizioso progetto nato con lo scopo di creare una continuità con l’evento Polo, perché Cortina possa brillare sotto la luce dei riflettori anche durante la stagione estiva. “Sulla scia del Gourmet Festival di Sankt Moritz e del milanese Taste, allestiremo nel comprensorio del trampolino olimpico di Zuel il Gourmet Village, una cittadella del gusto con diversi gironi gastronomici, da quello dedicato ai prodotti autoctoni, già frutto di un’accurata selezione, a quello curato dai migliori ristoranti ed enoteche ampezzane, che offriranno le loro degustazioni, ad un area Perlage, dedicata allo Champagne. E, per finire, il cuore del comprensorio affidato a sei chef stellati Michelin, che presenteranno una loro reinterpretazione della cucina tipica delle Dolomiti”. La buona cucina, con fantasia, attira sempre. L’evento sarà aperto al pubblico? “La manifestazione sarà suddivisa in varie fasi: il Welcome Party sulla terrazza dell’Hotel de la Poste, dove gli chef prepareranno a vista i loro manicaretti, e la cena di chiusura all’Hotel Cristallo saranno su invito, riservati agli sponsor e ai loro ospiti. Il Village e i tanti eventi collaterali in giro per Cortina, tra cui degustazioni di vini e formaggi, sigari e Armagnac e un corso di cucina per signore saranno invece aperti al pubblico”. Su queste allettanti premesse possiamo affermare che quest’estate, a Cortina, ce ne sarà davvero per tutti i gusti...
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BEST WESTERN PALACE HOTEL L’eccellenza al vostro servizio.
ll Best Western Palace Hotel, punto di incontro ideale per chi desidera il massimo dei comfort, è situato vicinissimo alla Riviera ed allo stesso tempo al centro storico della Repubblica di San Marino. In un ambiente raffinato, dove l’ospitalità rappresenta il segno distintivo di uno stile unico nel suo genere, l’hotel dispone di 91 camere, junior suite e suite. Il Centro Congressi è il luogo idoneo per un incontro di lavoro, un meeting, un congresso o un incentive; siamo in grado di offrirvi diverse opzioni e grandi disponibilità di spazi. Se desiderate rimanere all’interno dell’Hotel, vi mettiamo a disposizione 3 diverse sale modulabili per incontri da 12 a 80 persone; se invece avete bisogno di spazi più ampi il Centro Congressi è in grado di ospitare sino a 800 persone in un’unica sala polivalente, divisibile anch’essa in aree di diverse dimensioni, con foyer, salette di lavoro, aree per lunch e dinner e coffe break. Tutti gli ambienti sono climatizzati e con le più moderne tecnologie ed attrezzature; assolutamente polifunzionali e modulabili per qualsiasi tipologia di incontro. Il nostro staff è sempre a disposizione per garantire le soluzioni ideali ed assistere i congressisti in ogni momento della giornata. E per concedersi un momento di pausa, regalatevi un po’ di relax: la piscina coperta panoramica ed il centro benessere con sauna, bagno turco, docce emozionali, solarium e sala massaggi sono a vostra disposizione. La tradizione enogastronomica del territorio si riscontra, prima fra tutte, nella nostra cucina, vera sorpresa per tutti coloro che ricercano qualità dei prodotti e legame con il territorio e la sua identità. Il nuovissimo Ristorante Palace è il luogo ideale per ritrovare la tradizione di un servizio ed una cucina eccellenti, in grado di offrire piatti tipici della nostra tradizione. Altissima la varietà e le opzioni a disposizione degli ospiti: dalla possibilità di consumare un leggero e veloce brunch alla possibilità di scegliere tra le varie portate del menu; dal menu del giorno, costruito in base alle primizie del periodo, sino alla possibilità di definire un menu dedicato ad eventi, incontri di lavoro, meeting o anniversari. Di rilievo la carta dei vini, con un’attenta selezione delle etichette più interessanti presenti sul territorio nazionale. Tutto questo è il Ristorante Palace: ospitalità eccelsa e cucina di qualità per soddisfare le esigenze anche della clientela più esigente.
Neri Marcorè
genialità eclettica. Alla Leonardo Da Vinci. testo Roberta Giurioli - foto Sebastiano Bontempi e Bepi Caroli
Attore, imitatore, doppiatore, cantante. Non ci sono limiti per la carriera artistica del “ragazzone” partito da Porto Sant’Elpidio, diplomato come interprete parlamentare e oggi divenuto uno dei volti più popolari e amati del piccolo e grande schermo.
Neri Marcorè
Attore, imitatore, doppiatore, conduttore televisivo, cantante. Una genialità eclettica alla Leonardo Da Vinci, che guarda caso ha le sue sembianze nello spot della Tim. E la parte gli sta a pennello. Animatore di spettacoli itineranti in giro per le Marche fin da giovanissimo, Neri Marcorè comunica molto di sé attraverso la voce. E il linguaggio. Alla Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori “Carlo Bo” di Bologna si diploma interprete parlamentare in inglese e tedesco. La stessa scuola che ho frequentato io, trovandomi fianco a fianco a questo ragazzone bravissimo di Porto Sant’Elpidio, che prendeva voti strabilianti mentre molti non riuscivano a superare gli esami. Ricordo quando ho visto la prima volta il tuo nome sulla bacheca dei risultati degli esami alla Scuola Interpreti a Bologna; il primo impatto è stato quello della sorpresa per lo strano cognome dato che, come molti altri, pensavo ti chiamassi Marco Re... Poi in un secondo momento c’è stato lo stupore nel leggere i tuoi ottimi voti negli scritti di inglese. Eri molto bravo e gli esami erano volutamente molto selettivi. “La Scuola Interpreti l’ho frequentata con impegno e passione - dice Neri - anche se poi il caso ha voluto che non praticassi mai la professione. Lo studio delle lingue straniere si è rivelato comunque utilissimo anche nel lavoro di attore, innanzitutto perché ‘interpretare’ significa anche cambiare prospettiva, vedere le cose da altre angolazioni, esercizio fondamentale per recitare, e anche nella vita... E poi perché comunque mi
Da Recanati a Torino. L’Ottocento secondo Marcorè Marcorè tra i protagonisti del 24° Salone Internazionale del Libro di Torino. L’evento tenuto dal 12 al 16 maggio al Lingotto Fiere ha visto presentare cinque incontri dedicati ai protagonisti del Risorgimento, con uno sguardo al futuro che vede nel libro digitale una nuova frontiera della lettura. Protagonista di due dei cinque incontri è stato appunto Neri Marcorè, in rappresentanza delle Marche, sua regione di provenienza e patria di Giacomo Leopardi. L’attore ha condotto il talk show “Leopardi oltre le Marche”, nel corso del quale sono stati presentati anche la mostra “Leopardi-Tolstoj. Il respiro dell’anima”, il Bicentenario dell’apertura al pubblico della Biblioteca di Monaldo Leopardi al pubblico prevista per giugno 2012, la nuova edizione del Catalogo della Biblioteca Leopardi in Recanati e il XIII Convegno internazionale su “Leopardi e la traduzione”, previsto per settembre 2012. Marcorè ha partecipato inoltre all’incontro “Giovani esordienti - La nuova narrativa dalle antologie ai premi letterari”: un’occasione per confrontarsi sulla scrittura giovanile, alla luce anche del concorso “Opera Prima” bandito nel 2011, che riconosce l’attività di studio e ricerca dei giovani laureati provenienti dalle Università della Regione Marche.
hanno facilitato il lavoro di doppiatore, negli anni in cui svolgevo soprattutto quello, e reso possibile ottenere ruoli in film stranieri come ‘The Tourist’, ‘Tous les soleils’ e ‘Como estrellas fugaces’, che inizio a girare a giugno”. Prima di buttarti nello spettacolo, comunque, pensavi al mestiere di traduttore... “Le lingue straniere mi hanno sempre affascinato. E studiare una cultura diversa significa fondersi, elaborare il pensiero come lo fa chi vive in quel Paese, visto che tradurre non è, come alcuni pensano, trasportare vocaboli da una lingua all’altra, ma trasformare completamente un pensiero per renderlo non solo comprensibile ma immediato e famigliare all’orecchio di chi ascolta. I traduttori automatici, usati in modo crescente, di sicuro agevolano questo tipo di lavoro scritto ma può capitare che travisino completamente il senso e che usino forme bizzarre. Anche in questa professione, come in molte altre, il contributo dell’uomo è fondamentale e le macchine difficilmente possono sostituirsi completamente ad esso”. La prima volta che ti ho visto recitare è stata quando hai fatto l’imitazione del direttore della nostra Scuola, in occasione della festa di fine anno… Eri veramente il suo sosia nei gesti, nella voce, nel modo di essere. Poi ti ho seguito nelle tue innumerevoli evoluzioni passando per la Rai con Raffaella Carrà (una domenica ero anche tra il pubblico), il cinema (ho assistito alla prima de “Il cuore Altrove”, girato nella “nostra” Bologna) e il teatro, fino al recente spettacolo su Giorgio Gaber in cui cantavi e
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Nome Rubrica
La carriera, in breve Neri Marcorè (Porto Sant’Elpidio, 31 luglio 1966) è attore, imitatore, doppiatore, conduttore televisivo e cantante. Diplomato interprete parlamentare in inglese e tedesco, dal 1993 lavora come doppiatore e attore teatrale. In TV inizia con Corrado, che lo lancia a “La Corrida”, prosegue poi con Gigi Sabani e Raffaella Carrà. Con Serena Dandini, Corrado Guzzanti e Sabina Guzzanti lo vediamo al “Pippo Chennedy Show”, “L’Ottavo Nano” e “Parla con me”; con la Gialappa’s band in “Mai dire Domenica”. Assieme a Piero Dorfles dal 2001 conduce su Rai 3 “Per un pugno di libri”, telequiz sui libri e relativi autori. Nel 2008 porta a Roma lo spettacolo “Un certo signor G.”, tributo a Giorgio Gaber. L’anno dopo a Montecitorio presenta il documentario “La rinascita del Parlamento”. Protagonista di fortunate fiction Rai (“Papa Luciani Il sorriso di Dio”, “Tutti pazzi per amore” 1 e 2), al cinema è spesso diretto da Pupi Avati: “Il cuore altrove” (2003), “La seconda notte di nozze” (2005), “Gli amici del bar Margherita” (2009) sono alcuni titoli in filmografia. Nel 2010 è nel cast de “La scomparsa di Patò”, film prossimamente in uscita nelle sale tratto dal romanzo di Camilleri. È direttore artistico del Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio. Dal 2008 al 2010 sperimenta anche il teatro canzone assieme a Luca Barbarossa, e ha condotto il Concerto del Primo Maggio 2011 a Roma.
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Neri Marcorè
recitavi in modo magistrale. Per non parlare delle imitazioni... Come hai fatto a gestire una carriera così ampia e diversificata? “Un mestiere, un amore, un viaggio non sai mai dove ti porteranno, quali cambiamenti implicheranno, però parti e vai. Lungo il percorso poi capisci cosa ti interessa e cosa meno, quali deviazioni fare, in certi momenti preferisci restare sulla strada maestra e in altri esplorare zone sconosciute, per poi tornare indietro o proseguire. Da quella festa di fine corso non potevo immaginare che più di vent’anni dopo mi sarei ritrovato con un bel bagaglio di esperienze che vanno dal teatro al cinema, alla radio, alla televisione. Ho solo seguito istinto e ragione nelle mie decisioni professionali, cercando soprattutto di non tradirmi mai. Intendo dire che, successi o insuccessi, col senno di poi, non ho mai fatto per soldi o convenienza qualcosa sapendo che in seguito avrei dovuto rinnegarla. Saper dire di no al momento giusto è probabilmente la regola più importante per tentare di gestirsi in modo duraturo e soddisfacente. Comunque mi piace variare e sperimentare in diversi campi nel mondo dello spettacolo, traendo da ogni esperienza e da ogni figura professionale gli spunti utili per potermi mettere in gioco nei vari ambiti. Poi, come succede in tutti i casi della vita, ci vuole un po’ di fortuna, ma bisogna anche riconoscerla, per sfruttare al meglio l’opportunità che hai davanti. È stato così per l’incontro con Pupi Avati, che mi aveva notato durante la conduzione di “Per un pugno di libri”.
Ph. Gettyimages
Ad inizio carriera hai fatto anche il doppiatore. Ho riconosciuto più di una volta la tua voce mentre guardavo i cartoni animati con i miei figli... “Sì, lo accennavo prima. È una disciplina molto affascinante, si impara tanto ed è un costante lavoro su se stessi, perché recitare davanti a un microfono, senza l’uso del corpo, utilizzando la giusta quantità e qualità di voce, alla giusta distanza, non è semplice come sembra. È un lavoro a volte sottovalutato, c’è chi pensa che avendo una bella voce potrebbe fare doppiaggio da un giorno all’altro. Non è affatto così, saper recitare resta l’aspetto determinante. Purtroppo ora mi capita molto meno di doppiare, ma ho ricordi meravigliosi di quegli anni che vanno dal ’94 al 2000, legati ad amici e colleghi bravissimi”. Devo dire che non sei affatto cambiato dalla fine degli anni ’80, quando ti ho conosciuto. Sei rimasto te stesso, bravo, pacato, molto riflessivo. Uno su cui si può contare. La popolarità non ti ha dato alla testa. Piaci a tutti forse proprio perché questo tuo essere passa attraverso le cose che fai. “Se non ti conoscessi bene direi che mi stai adulando…”, sorride Neri. Sai che non è così. Ammiro il modo in cui hai costruito una carriera lavorando come imprenditore di te stesso. Tuo padre, così come il mio, era un falegname. Qual è il testimone che ti ha passato? “Ciò che nasce dalla fatica di far bene le cose dà una grande soddisfazione personale. Mio padre era un gran lavoratore - conclude - scrupoloso e rispettoso del prossimo. La sua ricchezza era proprio nel saper fare senza ostentarlo”.
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Sopra, il cast del film “La scomparsa di Patò” alla premiere del 5° Film Festival Internazionale di Roma (ottobre 2010). Da sinistra, Roberto Herlitzka, Maurizio Casagrande, Nino Frassica, Alessandra Mortelliti, il regista Rocco Mortelliti, Neri Marcorè e Maurizio Nichetti.
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FABIO SCOZZOLI il balzo della rana.
testo Roberto Zoli - foto Giorgio Sabatini
Una vita da atleta scandita da ginnastica e allenamenti in acqua. E da una dieta che distingue in modo ferreo carboidrati e proteine. La costruzione di risultati importanti attraverso l’impegno e la costanza, sotto l’occhio attento di Tamas Gyertyanffy.
“Che cosa potrei fare di più? Mi sento come un fabbricante di automobili che ha costruito una macchina perfetta”. È entrata nella storia degli sport acquatici la frase pronunciata da Mark Spitz, il nuotatore statunitense che a Monaco di Baviera, nell’Olimpiade del 1972, vinse sette medaglie d’oro, stabilendo un record durato trentasei anni e superato, solo alle Olimpiadi di Pechino del 2008, dall’altro fenomeno del nuoto internazionale Michael Phelps. Ci si potrà chiedere perché scomodare i grandi che hanno scritto la storia del nuoto internazionale, ma la risposta è semplice e vuole essere bene augurante per un ragazzo che del nuoto ha fatto, al momento, la sua attività primaria, e dal nuoto sta ottenendo i risultati che lo hanno fatto entrare nell’albo d’oro. Il riferimento è al ventitreenne Fabio Scozzoli, nato a Lugo di Romagna ma forlivese da sempre, volto noto della specialità rana e campione di razza. Figlio di Graziano, coltivatore diretto, e Laura, ha una sorella più grande di tre anni, Silvia, laureata in Fisioterapia (“che il 4 settembre prossimo - sottolinea Fabio - convolerà a nozze”). Una precisazione voluta dal giovane atleta per sottolineare come la sua famiglia sia molto unita, così come gli piace ricordare l’hobby del padre, allevatore di cani, ulteriore indizio di quanto stretto sia il legame degli Scozzoli con la propria terra e con l’ambiente. Diplomato all’Istituto Tecnico Industriale di Forlì, specializzazione Meccanica, Fabio si è iscritto all’Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Scienze Motorie “come moltissimi altri nuotatori - aggiunge - gli studi sono spesso sacrificati dagli impegni gravosi che l’attività agonistica ad alto livello impone”. Il giovane campione parla disinvoltamente e con grande passione della sua attività agonistica, sicuro nel dialogo al pari delle bracciate che lo hanno portato a tanti trionfi. “Ho cominciato a nuotare a sette anni - spiega - più per comodità dei miei genitori che per mia convinzione. Silvia frequentava la piscina comunale di Forlì e per non lasciarmi a casa, papà e mamma
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preferivano portarmi con loro, e farmi prendere lezioni in acqua. Debbo dire, ad onor del vero, che tra il nuoto e il sottoscritto non è stato amore a prima vista, anzi! All’inizio la piscina non mi piaceva affatto. Poi, come spesso succede, sotto la guida attenta degli istruttori del Gruppo Sportivo Libertas Nuoto, ho iniziato ad appassionarmi, sostenuto anche dai risultati che mi vedevano spesso primeggiare nelle piccole gare tra iscritti ai corsi di nuoto. Ho avuto, inoltre, la fortuna di entrare in un gruppo di amici nuotatori con i quali si è stabilito un ottimo rapporto, che ha aiutato la ‘squadra’ ad affrontare i crescenti ritmi di allenamento in rapporto ai risultati conseguiti”. Una parte di merito dei successi del giovane forlivese va a Cristina Giorgini, istruttrice che Fabio ricorda con piacere, unitamente a Gianmarco Giorgini, il di lei fratello. Sono loro che hanno scoperto, nel ragazzo forlivese, le doti naturali e la predisposizione all’attività natatoria. Nel 2005 Scozzoli lascia la piscina di Forlì e passa alla Imola Nuoto unitamente ad altri due atleti, Carlotta Fiordoro, fidanzata di Fabio da quattro anni e Lorenzo Costa, suo coetaneo, col quale ha sempre nuotato fin dai primi anni di attività. Impegni che sono cresciuti in maniera esponenziale in rapporto ai traguardi che di volta in volta venivano identificati. Una vita, comunque, di grandi sacrifici, anche se mitigati dai successi e dalle medaglie che fanno dimenticare la fatica giornaliera, sotto la guida del suo attento e tenace allenatore, l’ungherese Tamas Gyertyanffy.
“La mia è una vita molto semplice e lineare”, aggiunge Fabio. “Il nuoto è totalizzante e non lascia spazio e tempo per altre attività. Per questo motivo non ho particolari hobbies. Certo come tutti i giovani, quando incontro gli amici, gioco a calcetto, mi distraggo con i cani seguendo mio padre nell’attività di allevatore di pastori tedeschi, ma sono tempi residuali, molti dei quali preferisco passarli con Carlotta, anche lei nuotatrice di belle speranze, che ha dovuto rallentare l’attività, essendo, quest’anno, impegnata nella maturità. La mia giornata inizia alle 6,30, cui segue un primo allenamento dalle 7 alle 9. Quindi c’è il ritorno a casa, il riposo ed il pranzo attorno alle 11,30. Alle 14,00 vado in piscina dove mi sottopongo ad un’ora di ginnastica, quindi dal-
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Una carriera folgorante Specializzato nei 50 e 100 metri rana, Fabio Scozzoli è anche un buon mistista. I primi successi arrivano nel 2007, con il titolo italiano dei 100 m rana ai campionati estivi. Nel 2009 è chiamato in nazionale: partecipa ai Giochi del Mediterraneo di Pescara come staffettista, e con la 4×100 m mista vince il bronzo. Nella semifinale dei 100 metri, alle Universiadi di Belgrado, migliora il primato italiano che Fioravanti deteneva (1’00”46) dalle Olimpiadi di Sydney 2000, nuotando in 1’00”14. Nella finale (6 luglio 2009) vince la medaglia d’argento e scende sotto il minuto (59”85); nei 50 m rana è finalista, nella staffetta mista vince l’argento. Nel novembre dopo, in coppa del mondo a Berlino, ottiene 26”25 nei 50 m e 57”42 nei 100 m in vasca corta, nuovi primati italiani. Agli Europei in vasca corta di Istanbul (dicembre 2009) si piazza quarto nei 50 m (con 26”23, primato personale) e nei 100 m rana, gara questa in cui giunge a 4 centesimi da Igor Borysik, migliorando il primato italiano a 57”01. Il 2010 è stato poi un anno grandioso per Scozzoli, con la vittoria di sette titoli italiani tra rana, misti (i suoi primi) e staffette; in agosto al debutto ai campionati europei a Budapest va in finale con la 4×100 m mista, arrivando quinto con Mirco Di Tora, Stefano Pizzamiglio e Filippo Magnini; vince la medaglia di bronzo nei 100 m rana con il tempo di 1’00”41, nuovo primato personale. Nei 50 m rana conquista a sorpresa l’oro, con il tempo di 27”38. Dai podi di Budapest il nuoto è diventato la sua vita: agli Europei in vasca corta di Eindhoven (novembre 2010) vince un oro nei 100 m rana, un argento con la 4×50 m mista e un bronzo nei 50 m rana; a Dubai (dicembre 2010), è secondo nei 100 m rana. Ai Campionati Assoluti a Riccione (aprile 2011) Fabio è argento nei 50 m rana. Dopo il ritiro a Tenerife con alcuni atleti della Nazionale, è pronto per il Campionato a squadre (11/12 giugno), Tofeo 7 Colli (17/19 giugno), Meeting di Parigi (25/26 giugno), Meeting di Milano (28/29 giugno). Ma gli appuntamenti di spicco sono quelli con Shangai, ai Mondiali, e con le Olimpiadi di Londra del 2012, grande obiettivo di Scozzoli.
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Nel dream team di Speedo Italia Che fosse un cavallo di razza lo si sapeva. L’oro Europeo nei 50 metri rana conquistato lo scorso anno ha consentito a Fabio Scozzoli di entrare nell’elite del nuoto azzurro. Timido quanto basta, potente come un vero campione, il forlivese ha davanti a sé una carriera straordinaria. Per proseguire nell’incetta di titoli e allori, Scozzoli ha scelto di vestire i colori di Speedo, brand leader nel mondo per i prodotti Swimwear, sviluppati attraverso design e tecnologie innovative studiate appositamente per i nuotatori. Il suo esordio “targato” Speedo è stato allo Swimmeeting di Bolzano nel novembre scorso, con costume, cuffia e occhialini “freschi di stampa”. Fabio è l’ultimo acquisto della scuderia Speedo: fanno parte del gruppo il veterano Filippo Magnini, Laura Letrari, Alessandro Terrin e la giovane promessa Luca Dotto.
In alto, Fabio Scozzoli assieme all’allenatore Tamas Gyertyanffy.
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le 15,00 alle 17,00 nuoto. Ancora riposo, cena molto presto, una visita a Carlotta. Poi a letto, non più tardi delle 22,30”. Una perfetta vita da atleta che riguarda anche l’alimentazione. “La mia non è una dieta stretta - commenta Fabio - ma so bene ciò che devo o non devo mangiare. Al mattino e a pranzo carboidrati, purché non siano grassi e la sera proteine e verdure, per mantenere il peso forma di 85 chili per un metro e 88 di altezza”. Che l’alimentazione sia un fattore fondamentale per un corretto allenamento è risaputo, ancor più se si pensa a quante energie vengono bruciate durante la preparazione agonistica. Fabio è un campione nella specialità rana, ma in allenamento nuota in tutti gli stili e quando si avvicina al top, o è in vista di una gara, i ritmi diventano ancora più pesanti. “Nel periodo di massimo carico si arriva a nuotare per oltre dieci chilometri al giorno. Che, tra l’altro, non sono moltissimi. Io sono un velocista e lotto sui cento metri. Chi fa gare più lunghe percorre ancora più chilometri, anche se con intensità di ritmo minore. Per la mia specialità, inoltre, è molto importante curare la tecnica, cosa che faccio sotto la guida dei miei allenatori Tamas e Cesare. Se tutto va come deve andare, senza errori, anche le bracciate sono stabilite. Diciannove per la prima vasca e ventidue nella seconda, perché nella prima si sfrutta il tuffo”. È piacevole parlare con Fabio Scozzoli, dalle cui affermazioni si comprende quanto ami il suo sport, ma il tempo, contro cui lotta quotidianamente, è tiranno anche in questo caso e dobbiamo chiudere la conversazione. Qualcuno lo aspetta in piscina, e a quell’appuntamento non si può mancare.
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Il segreto dell’alta hôtellerie
Il segreto dell’alta hôtellerie turismo stellato tra Romagna e Marche. testo Lucia Lombardi e Ilaria Traditi - foto Riccardo Gallini
Innovazione e qualità dei servizi, organizzazione, accessibilità e divertimento. Parole d’ordine per gli hotel d’eccellenza sulle sponde dell’Adriatico. Guidati da manager esperti, capaci di guardare al futuro con competenza e originalità.
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Oggi gli operatori turistici, anche i più lungimiranti, si trovano a dover fare i conti con un mercato mutevole che va scardinando le certezze dei decenni trascorsi. Ora si punta su design, innovazione, formazione, qualità, per connotare sempre meglio la propria concezione di hôtellerie. Indagheremo il settore attraverso le esperienze personalissime di alcuni rappresentanti di forti gruppi rivieraschi, che hanno saputo differenziarsi e proporre l’eccellenza sfidando la globalizzazione e le sfavorevoli congiunture economiche. Questa industria dà all’Italia il 10% del Pil nazionale. Bisogna pensare ad un sistema paese, decentrando il “turisdotto” dai flussi di Roma, Firenze e Venezia, valorizzando i 9mila siti culturali presenti in Italia. Puntare sulle eccellenze eno-gastronomiche e culturali può offrire proficui sbocchi. I più audaci si aprono a nuovi mercati. Secondo le proiezioni di Trademark le presenze in Riviera da maggio a settembre 2010 sono state 37.960.000. Durante gli altri mesi 3.544.000, con un incremento del 3,1%. La regione Emilia-Romagna per il 2011 conferma il primato di campione turistico europeo. Cinque gli elementi di questa leadership: l’organizzazione del sistema turistico, la qualità dell’ospitalità, l’accessibilità, la cordialità, il divertimento. Mentre il Grand Hotel di Rimini compiva 100 anni l’I-Suite, 5 stelle, nasceva. Marco Ermeti è il direttore dell’ultimo nato nel gruppo di famiglia Ambient Hotel, che consta di 4 strutture alberghiere distribuite nel riminese. “Lusso è sinonimo di qualità nel servizio e nel rapporto che il cliente instaura con il personale della struttura. Un concept moderno di hôtellerie fa leva sull’alta proposta dei servizi, di cui anche i cittadini locali possano fruire come avviene all’estero. La struttura diviene punto d’incontro o di relax nella beauty farm, all’ultimo piano panoramico. Il target cui I-Suite si rivolge è quello di un pubblico giovane, straniero, che ama deliziarsi con soluzioni tecniche. L’accoglienza avviene in maniera diretta, eliminando la frattura tra cliente e operatore. La sfida futura cui aspiriamo è un hotel che interpreti la filosofia low, competitiva ed attraente per i contenuti”. Rita Leardini, della Leardini srl, si occupa del commerciale, di marketing, di strategia della comunicazione e pr. Ereditata la passione dal padre albergatore, segue le attività col fratello Vincenzo, fondatore dell’azienda, cui si deve la crescita. Nel tempo hanno diversifi-
A fianco, Rita Leardini della Leardini Srl (in alto) e Paola Michelacci (sotto), alla guida di 14 strutture alberghiere. Nella pagina precedente, Marco Ermeti di I-Suite.
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A fianco, Paola Batani di Select Hotel assieme al padre Antonio. Sotto, a sinistra, Marika Caliolo, general manager di Premier Hotel, a destra Aldo Amleto Roscioni.
cato gli investimenti, tra food, catering, eventi e ospitalità. In questa direzione li ha spinti l’obiettivo di servire il cliente a 360°, proponendo la giusta location per cene sociali, post congress, team building. “Nei nostri due alberghi e nel residence - dice Rita Leardini l’ospite trova grandi novità, perciò nell’ultimo anno abbiamo proposto gli “Aparthotel” in stile Miami, appartamenti spaziosi con servizi e catering a 5 stelle”. La sfida è “offrire ai clienti ulteriori chance, come cene sotto le stelle nella nostra spiaggia o café break durante i meeting. Riccione ha un target high spender, proveniente dal nord Italia e dal Lazio. Con i nuovi voli dalla Sicilia attendiamo numerosi turisti”. La capacità di captare le esigenze del mercato è sempre stata una dote peculiare del Cavaliere del Lavoro Paola Michelacci, alla testa delle sue 14 strutture alberghiere, disseminate in quattro regioni. Fiore all’occhiello è il Grand Hotel di Gabicce. “Il turismo ha tempi sempre più rapidi che inseguono la tecnologia, quindi l’offerta deve esserlo altrettanto. Noi ci siamo proposti da subito di accogliere il turismo sportivo, come faremo in settembre per le gare di ciclismo a Gabicce. Il turismo è una risorsa per risollevare il paese dalla crisi, in questo bisogna che la filiera sia solidale nell’offerta, puntando ad alti livelli”. La sua sensibilità l’ha portata a contatto col turismo Kosher, un target di clientela che lei ha captato con successo precorrendo tempi e tendenze. Paola Batani di Select Hotel, gruppo di famiglia che nel portfolio ha dieci alberghi, tra i quali il Palace di Milano Marittima e il Grand Hotel di Rimini. Lei affianca il padre e il fratello, dedicandosi al congressuale e al marketing. “Le strutture sono indipendenti, ogni albergo ha il suo direttore. Ma a capo di tutto c’è una gestione familiare. Dopo i turisti russi ed un significativo ritorno dei tedeschi, ora ci volgiamo all’Oriente” dice. Come da tradizione felliniana al Grand Hotel di Rimini hanno fatto ritorno gli emiri. Il ‘quid’ della conduzione Batani è dato anche dai prodotti provenienti dall’azienda agricola di famiglia. I dettagli fanno la differenza. E tra il 201213 c’è in progetto di trasformare l’ex colonia veronese di Cesenatico in un albergo 5 stelle”. Se avete un cliente cinese non dategli la stanza numero quattro: parola di Marika Caliolo, General Manager, pluripremiata e dall’esperienza nazionale ed internazionale, chiamata a dirigere i prestigiosi Premier Hotel di Milano Marittima. Tra i suoi clienti enumera personaggi
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famosi dalle richieste esclusive, che lei cerca di soddisfare con soluzioni originali. “Il vero lusso è trovare privacy, discrezione, cura, offerte naturalmente”. Ecco perché, afferma, “È importante acuire i sensi per precedere le richieste, così come insegnare l’arte del ricevere anche ai propri collaboratori, saper accogliere con sensibilità il cliente in base alle singole tradizioni culturali”. Dalla Romagna alle Marche il passo è breve. Nel punto più panoramico e tranquillo della Riviera del Conero, in posizione suggestiva, sorge l’Hotel Fortino Napoleonico creato da un’antica fortezza. Trasformato in albergo nel 1969 dopo imponenti restauri, il Fortino fu costruito su ordine di Napoleone Bonaparte tra il 1811 e 1813. A pochi passi dal Fortino si trova un altro 4 stelle, l’hotel Excelsior La Fonte, immerso nella lussureggiante vegetazione del Parco del Conero. Titolare delle due strutture è Aldo Amleto Roscioni, conosciutissimo a Portonovo per le innumerevoli azioni messe in campo a tutela del territorio e per la vocazione all’accoglienza, vero punto di forza del turismo di qualità. È partita a fine marzo, invece, l’avventura del nuovo hotel Cosmopolitan a Civitanova, struttura 4 stelle di proprietà della famiglia Giustozzi, attiva da oltre trent’anni nel settore del turismo nella provincia maceratese, già proprietaria del Parco Hotel e del Recina Hotel. Oltre al patron e chef cocorum, il commendator Giuseppe Giustozzi, è protagonista di questa nuova impresa con la moglie Orietta ed i figli Luca e Samuele, insieme al direttore Emiliano Pigliapoco e lo staff di professionisti del settore. Stupefacente la sala ristorante dalla forma circolare, suggestivo il giardino con giochi d’acqua, funzionale all’ultimo piano il grande garden space per eventi speciali. Il centro congressuale sarà inaugurato nella prossima estate, con un grande evento per presentare le sale e l’area benessere. Specializzato nel turismo business è invece l’hotel 4 stelle Klass di Castelfidardo, provincia di Ancona. Inaugurata nell’estate 2007, la struttura è elegante e funzionale, in posizione strategica di fronte alla Riviera del Conero. La direzione è affidata a Massimiliano Cruciani, già direttore del Jolly hotel di Vicenza e del Parco dei Principi di Grottammare. Dal 2008 Cruciani è affiancato da Guglielmo Giustini all’ufficio commerciale e centro congressi.
Sopra, la famiglia Giustozzi, proprietaria di prestigiosi Hotel della provincia maceratese. A fianco, da sinistra, Massimo Cruciani e Guglielmo Giustini.
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Il Marechiaro l isola del gusto '
UNA LOcATION SceNOGRAFIcA, AFFAccIATA SUL LIdO dI MIRAMARe, dOve TRAdIzIONe e RIceRcA SI FONdONO IN PIeNA ARMONIA
“Quando spunta la luna a Marechiaro, anche i pesci vi fanno l’amore. Svegliati, Carolina, ché l’aria è dolce...”. I versi evocativi di Marechiaro, scritti dal poeta Salvatore di Giacomo, fecero il giro del mondo, rendendo famoso il pittoresco golfo. Ora portano alla mente profumi, colori e lo spirito della dolce vita napoletana. A questo stile di vita unico si è ispirato Gerry per il suo Marechiaro. “Il ristorante che non c’era”, afferma. In cui assaporare la cucina romagnola di pesce con disinvolti innesti partenopei. Una location scenografica, affacciata sul lido di Miramare, dove tradizione e ricerca si fondono in piena armonia. L’eleganza e la qualità sono la cifra del locale, che ha inaugurato a fine maggio, su progetto dell’interior designer Flavio Petruzzi. Stoffe naturali, seta e lino, proposte da Bellomo Tessuti. Pregiate porcellane Richard Ginori. Nonché tre tipologie di saponi naturali per le mani, sono “particolari ed idee che fanno la differenza”, dice il patron, “una grande cantina a parete a forma di Penisola ospiterà 247 etichette di vini nazionali”, ma la carta apre anche a 50 paesi stranieri. I vini sono stati scelti grazie alla
consulenza dell’enoteca Arduini e di Quality Wines Imports. Anche in questa nuova avventura organizzativa nulla è lasciato al caso, uno staff esperto lo affiancherà nella quotidiana ricerca della perfezione. In cucina lo chef Pasquale Ferraro, attento e curioso, creerà menu stagionali con indicate le calorie dei singoli piatti, nel weekend elargirà qualche perla di saggezza culinaria agli ospiti più curiosi. Un menu di terra accontenterà i palati meno avvezzi al pesce, con ottime specialità e tipicità campane. Un pasticcere, Gaia Alessia, preparerà, oltre ai dolci à la carte, piccola pasticceria partenopea. La cucina consta di una equipe di ben 12 elementi, mentre camerieri attenti e cordiali seguiranno i clienti. Gerry fungerà da ottimo trait d’union tra le parti. Una terrazza prospiciente il mare permetterà di passare da 90 a 150 coperti, per cerimonie più imponenti, come gli originali matrimoni che Gerry, da ottimo wedding planner, organizza sulla spiaggia, realizzando sogni. Un pianoforte a coda pronto per serate musicali, sui tavoli come décor piccole opere d’artista. Il Marechiaro è un’isola del gusto, ove lasciar naufragare i sensi. Ristorante Marechiaro, Viale Oliveti angolo Lungomare Spadazzi Rimini tel. 0541 375897 www.ristorantemarechiarorimini.com
Cartoline dal Giappone
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Cartoline dal Giappone
Cartoline dal Giappone
talenti “Made in Italy” nel paese del Sol levante. testo Francesca Miccoli, Mariavittoria Andrini, Veronica Tarabella
Alberto Zaccheroni, Wilma Vernocchi, Alberto Tedeschi, Andrea Trombini: il popolo giapponese raccontato a quattro voci da chi, per affari e lavoro, lo conosce da vicino. Sottolineandone la compattezza e la determinazione, doti fondamentali per la ricostruzione.
Ph. Gettyimages
Piadina e sake, sushi e lambrusco, tagliatelle e tempura. Abbinamenti azzardati? Un tempo, forse. Oggi Oriente e Occidente sono molto più vicini di quanto si possa pensare. Ad accorciare le distanze non tanto quel processo di globalizzazione capace di fagocitare spazi e chilometri, quanto lo straordinario appeal degli italici talenti da esportazione. Campioni del bel canto e della gastronomia, virtuosi dello sport e dell'enologia. Oggi il più celebre italiano d'Oriente è senz'altro Alberto Zaccheroni. Allenatore della nazionale di calcio giapponese, dallo scorso 29 gennaio, giorno della conquista della Coppa d'Asia, il mister di Cesenatico è diventato un eroe nazionalpopolare nella terra del Sol levante. In realtà il serafico Alberto era stato adottato dal popolo nipponico ben prima del trionfo di Doha. Taglio degli occhi vagamente asiatico, compostezza consanguinea dell'eleganza comportamentale che da sempre contraddistingue la gente giapponese, Zac è passato da Cesenatico a Tokyo con una capacità di adattamento sorprendente. "Al primo contatto con la federazione - racconta -, in cuor mio avevo già accettato la proposta di allenare Nagatomo e compagni". Una scelta coraggiosa per chiunque. Non per lui. "Parlo una lingua universale, quella calcistica”, spiega Zac, che confessa però di aver subito imparato un'invocazione, "gambare" che significa "dai, forza", per trasmettere quella grinta che lo ha portato dalla panchina del Baracca Lugo a quelle di Milan, Inter e Juve. Unico problema la lontananza della famiglia. Per il resto nessun imbarazzo, né a livello alimentare - Alberto adora il sushi - né climatico. "Il mare è più distante ma c'è e il traffico cittadino non è più caotico di quello cesenate in ora di punta". In tanto benessere un solo,
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Cartoline dal Giappone
Mitsuka, da Tokyo a Milano
Ph. Fabio Cravarezza
Mitsuka Kambayashi (nella foto), giornalista di testate giapponesi e collaboratrice di Premium, vive a Milano da 12 anni. “Dopo un mese a Tokyo racconta - sono rientrata tre giorni prima del terremoto. Ho saputo la notizia in diretta, da una mail di mia mamma. Poche parole: ‘è una scossa grande’’... Il resto l’ho saputo, come tutti, attraverso i telegiornali e internet. E ho visto l’onda spaventosa dello Tsunami cancellare in un attimo quella spiaggia bianca, con la sua pineta rigogliosa. Una zona di pescatori e contadini ricca di fabbriche importanti, emblema del Giappone. Tutto è scomparso in un minuto. E in quel minuto noi, quelli della mia generazione, abbiamo capito il significato della parola guerra”. Mitsuka ha sempre avuto il terrore del terremoto. “Mentre la mia gente lotta per vivere - continua -, mi viene dal cuore una raccomandazione a tutti gli italiani: amate e rispettate il vostro paese, che è il più bello del mondo”.
A destra, il soprano Wilma Vernocchi trasformata in Madame Butterfly grazie alle esperte truccatrici giapponesi.
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grande, buco nero. Una disavventura mai vissuta prima. "Quello dell'11 marzo scorso è stato il primo terremoto della mia vita e ha coinciso con la più forte scossa mai registrata dai pennini dei sismografi nipponici", racconta Zac con tono provato. Una calamità che avrebbe raso al suolo il Belpaese. "Risiedo al quarto piano di un residence strutturato su 21 livelli. Ho trovato i mobili della camera accatastati sul letto. Il condominio di fronte al mio oscillava come fosse di gomma”. Una tragedia che non ha arrecato danni a livello fisico e strutturale ma che ha lasciato pesanti strascichi a livello emotivo. "Tokyo si trova a 180 km da Sendai, cuore del disastro, dove un devastante tsunami ha raggiunto i 15 metri di altezza". L'allenatore non riesce a non pensare ai morti, ai dispersi e soprattutto ai bambini rimasti orfani. Senza dimenticare il pericolo radioattivo legato alle esplosioni alla centrale nucleare di Fukushima. Mentre parla Zac sta raggiungendo il Bufalini di Cesena per sottoporsi ad accurati esami. "I giapponesi sono un popolo compatto, sono certo che si rialzeranno presto. A noi il compito di aiutarli a stringere i tempi". Non solo il calcio d’autore esportano gli italiani nel paese del sol levante. La lirica è un'arte che i giapponesi amano molto, e amano molto anche il soprano forlivese Wilma Vernocchi tanto da averle dedicato un giardino nello storico parco Glover di Nagasaki, dove c'è il monumento a Madama Butterfly. Nel 1970 Wilma vinse il primo premio del prestigioso “Tamaki Miura”, e la sua Butterfly fu decretata la migliore esecuzione. “Da allora - racconta - vado in Giappone regolarmente, prima solo per cantare e ora anche per seguire numerosi
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Cartoline dal Giappone
corsi di canto a Tokio e all'Università delle arti di Nagoja. La sento come la mia seconda patria, e quando ho saputo del terremoto sono rimasta sconvolta. Ho provato subito a telefonare ma non c'erano collegamenti. Mi sono tenuta in contatto con i miei tanti amici via mail. Conoscendo bene la loro compostezza, dignità e orgoglio, mi sono preoccupata quando un'amica mi ha risposto dicendomi ‘dobbiamo molto pregare, ma ce la faremo’. Lì ho capito che era veramente una situazione gravissima. A fine anno tornerò a Tokyo”. Oltre alla musica il vino: l’azienda agricola Alberto Tedeschi, sulle colline di Bologna, da più di due anni esporta il suo Pignoletto, fermo e frizzante, in Giappone. L’attività di Tedeschi si estende tra il comune di Monteveglio, dove sono i 2 ettari di terreno coltivati a vigna, e il comune di Zola Predosa, dove è situata la cantina. La vigna viene coltivata nella più totale armonia e rispetto dei suoi cicli naturali senza l’utilizzo di insetticidi, diserbanti o antibotritici, la sola difesa delle piante viene affidata ai metodi biologici. “I giapponesi apprezzano molto i prodotti dei colli Bolognesi. Noi - afferma Tedeschi - esportiamo da Tokio a Osaka a Kioto, con incremento per l’ordine di quest’anno dalle 2400 alle 3600 bottiglie”. È mai stato in Giappone? “Avevo fissato una visita proprio nelle date in cui è avvenuto il terremoto… conto di andarci più avanti”. È cambiato qualcosa dopo il sisma? L’ordine è stato confermato? “Non è stato annullato niente. Il popolo giapponese ha un grande forza, e la mentalità giusta per ripartire”. C’è anche chi, come Andrea Trombini, intrattiene rapporti commerciali con il Giappone da più di vent’anni. Il presidente dell’azienda Rafal di Ravenna, leader nel settore dei pannelli truciolati nobilitati e dei laminati, racconta la sua esperienza: “Fummo tra i primi in Italia, in funzione del fatto che il Giappone, da sempre molto avanzato nel settore degli strumenti ottici ed elettronici, è stato il primo ad applicare immagini decorative su pannelli. Non avendo la materia prima necessaria iniziò ad importarla, da noi”. E gli ordini sono continuati, anche dopo il terremoto. “Le importazioni - spiega Trombini - sono proseguite regolarmente. Il popolo giapponese è molto operoso e inquadrato. È già iniziata l’epoca della ricostruzione e in questo in nostri pannelli, utilizzabili anche per l’arredamento, sono per loro fondamentali”. Tutto è pronto per ripartire, con la grinta giusta.
A fianco, Andrea Trombini, dell’azienda Rafal di Ravenna.
Italia-Giappone. Il grande rugby a Cesena Il grande rugby fa tappa a Cesena con le Nazionali italiana e giapponese, sul campo del “Dino Manuzzi”, sabato 13 agosto alle ore 20,45. È la prima volta che la città romagnola ospita una partita ufficiale degli azzurri della palla ovale: l’occasione è arrivata con il Cariparma Test Match Italia Vs Giappone, in preparazione alla Rugby World Cup che si disputerà in Nuova Zelanda dall’8 settembre al 22 ottobre. La sfida contro il XV nipponico sarà il primo dei due test-match estivi a vedere protagonista la Nazionale Italiana Rugby che, dopo la sfida del “Manuzzi”, sarà di scena una settimana più tardi ad Edinburgo contro la Scozia prima di volare in Nuova Zelanda. Un momento importante di sport e solidarietà al popolo giapponese, duramente colpito. Il Giappone è un avversario di valore, vicino all’Italia nel ranking mondiale dell’IRB. E in preparazione ai Mondiali sarà di certo un avversario stimolante per Parisse e compagni. www.federugby.it Da sinistra: il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, Federico Zanni di “Verso il Progetto”, organizzatore dell’evento rugbistico, e Igor Campedelli del Cesena Calcio.
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La Ferrara di Sax Machine
LA FERRARA DI SAX MACHINE
... o città bene avventurosa ... la gloria tua salirà tanto ch’avrai di tutta Italia il pregio e ‘l vanto ... testo Lorenzo Barbieri - foto Filippo Rubin - Business Press
Dalle intense parole di Ariosto partiamo per un viaggio tutt’altro che classico. Tra i vicoli e le mura della città un po’ estense e un po’ papale, eccezionalmente accompagnati da Andrea “Sax Machine” Poltronieri.
Tesori d’arte e architettura frutto del lascito di duchi e di papi. E poi eventi, mostre, antiche tradizioni come il palio, il più antico del mondo, con buona pace di Siena. Ferrara è una città d’arte affascinante, bella da vivere anche nella contemporaneità. Ad accompagnarci nella visita è Andrea Poltronieri, celebre “Sax Machine” della trasmissione Zelig, ferrarese Doc. Assieme a “Polllltro”, perché è dall’abbondanza dell’inflessione (tutta ferrarese) delle elle che si misura la notorietà di questo artista, andiamo a scoprire lati noti e meno noti della città. L’opera più evidente e sintetizzante di Ferrara, consacrata prima nel 1995 e poi nel 1999 con la protezione dell’Unesco, è sicuramente il suo castello, uno dei pochi in Europa il cui fossato è pieno d’acqua, anche se indagare su quali forme di vita alberghino sotto la patina acquitrinosa è consigliato quanto farci il bagno d’inverno! Oltre alla sua imponenza, che dal 1385 si staglia, prima a difesa poi a rappresentanza di Ferrara (in quanto sede dell’Ermitage Italia dal 2006), assolutamente imperdibili sono il giardino degli aranceti, detto giardino pensile, e i soffitti affrescati che ci accompagnano in una visita tra le antica vestigia di una signoria forse già dimenticata. Agli estensi tributiamo però anche un altro grande merito, quello di tutelarci. Se ieri, infatti, le mura furono erette con il semplice scopo difensivo, oggi i circa 9 chilometri di cinta muraria attorno al cuore nevralgico della “capitale del delta del Po” ci liberano dai chili di troppo, grazie alla pos-
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La Ferrara di Sax Machine
sibilità di usufruire di uno tra i più bei circuiti podistici, che coniugano storia e sport! L’Addizione Erculea, voluta da Ercole I d’Este e progettata da Biagio Rossetti, ci ha regalato il completamento del camminamento di ronda, detto Mura degli Angeli, e Torrioni sparsi in vari punti (per far spazio alle armi da fuoco, che nel frattempo erano state scoperte), frutto del lavoro di manovali rinascimentali impiegati per ben 12 anni a spese degli estensi, tra il 1493 e il 1505. Così, da più di 500 anni, ferraresi e non, passeggiano, corrono o si riposano tra la loro storia, fregiandosene nel mostrarla agli avventurieri. Tra i Torrioni, quello più famoso è sicuramente il Torrione Jazz (http://www.jazzclubferrara. com/), fulcro della concertistica sincopata europea, in cui lo swing risuona con frequenza settimanale. Se siete fortunati qui potrete incontrare anche il nostro Cicerone “Sax Machine”. Solo in epoca più moderna abbiamo aggiunto un pratico e utile sottomura, che al di là di qualche possibile caduta di laterizi, ci ha posto agli onori delle cronache per il turismo “pet - friendly”. Nell’area di sgambamento più grande d’Italia è infatti possibile dilettarsi con il proprio amico a quattro zampe senza essere limitati da guinzaglio e museruola, a patto che si rispettino le regole del vivere comune. Poltro ne va orgoglioso, e spesso trascorre interi pomeriggi col suo cane in questo luogo. Per godersi l’aria estense nulla è meglio di una passeggiata al Parco Urbano, ricco di eventi locali e internazionali, oppure ciondolarsi dai generosi rami del Cedro del Libano di Parco Massari. Visita necessaria quella alla Casa di Ariosto e, dirigendosi rigorosamente in bicicletta, verso piazza 24 Maggio, all’acquedotto civile, per dilettarsi in una partitella a calcio tra gl’ampi spazi verdi. È d’obbligo una fermata in Viale Cavour per ammirare, sia pur dall’esterno, il villino Merchiori, lascito della bella Epoque. In zona, la storia, con la statua di Papa Paolo V e l’altra cinta muraria, lasciano spazio alla modernità dello shopping. La recente costruzione del Darsena city Village costituisce il cardine del divertimentificio ferrarese: dal cinema multisala alle sale giochi, dal centro commerciale ai negozi di moda, qui potrete farvi cogliere dall’etera frivolezza moderna, lasciando per un attimo fuori dalle porte scorrevoli gli estensi e la loro storia.
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Sopra, Poltronieri posa di fronte a Palazzo dei Diamanti. Nella pagina precedente, “Poltro” al sax, sotto il monumento a Savonarola.
Eventi estivi in città FERRARA SOTTO LE STELLE Festival Giugno - Luglio 2011 - Piazza Castello Una delle più importanti manifestazioni musicali in Italia, che nelle passate edizioni ha ospitato artisti del calibro di Bob Dylan e Jovanotti, Subsonica, Carmen Consoli, Ryuichi Sakamoto e Patty Smith. www.ferrarasottolestelle.it BASKER FESTIVAL Dal 20 al 28 agosto La più grande manifestazione al mondo dedicata all’arte di strada, che invade strade e piazze del centro storico. www.ferrarabuskers.com/it/ FERRARA BALLOONS FESTIVAL Dal 9 al 18 settembre - Parco Urbano G. Bassani Il più grande Festival di Mongolfiere in Italia: decine di mongolfiere, 400mila spettatori nelle passate edizioni e Special Shapes da tutto il mondo. www.ferrarafestival.it INTERNAZIONALE A FERRARA Dal 30 settembre al 2 ottobre I maggiori nomi del giornalismo e della cultura internazionale si ritrovano a Ferrara per discutere di attualità, economica e politica. www.internazionale.it/festival
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La Ferrara di Sax Machine
Immancabile è poi la purificazione dell’anima, indipendentemente che avvenga con una visita al Duomo o con un assaggio di Pampapato, dolce tipico ferrarese, a patto che ci si arrivi da via Garibaldi, alla cui metà è possibile ammirare Palazzo Bentivoglio, che ospitava il tribunale ferrarese prima che gli fosse affidato il più pragmatico compito di soddisfare danarose esigenze abitative. Sempre nel centro cittadino, dopo Porta Paola, via San Romano e via Bersaglieri del Po costituiscono l’antitesi commerciale al Darsena City, incardinata, e forse limitata, dall’architettura tardo rinascimentale. Dal cinema Apollo ai negozi di abbigliamento e di alimentari, è possibile coniugare esigenze cognitive e altre più materialistiche! Da non perdere è poi il ciliegio del monastero di sant’Antonio in Polesine, e da percorrere in bicicletta è via XX Settembre; per la sera passeggiata in via Carlo Mayer, un vero “carnaio” secondo Poltro, e da fotografare c’è via delle Volte. Inoltre da ricordare, forse perché quella attuale è da dimenticare, c’è la mitica SPAL, nel suo epico stadio “Paolo Mazza”. Dal quartiere ebraico a palazzo Marfisa, passando per il balcone più bello d’Europa di Palazzo Prosperi, Ferrara, sotto il vigile sguardo del Savonarola, vi ammalierà con i quadri di de Chirico (i preferiti anche di Poltro!), vi stupirà con l’architettura di palazzo dei Diamanti e infine vi sedurrà con la sua gastronomia. Solo perché è sotto il livello del mare non va sottovaluta, dato che si merita la vetta!
ANDREA “poltro” POLTRONIERI La sua è la storia di uno su mille, o forse uno su un milione. Ferrarese, classe ’65, laurea all’Accademia di Belle Arti e diploma al Conservatorio, Andrea Poltronieri è un artista a tutto tondo. Un irresistibile mix di musica e comicità la sua racchiuso nel suo nome d’arte, “Sax Machine”. Dalla mitica Nivesal al più recente Grande Poltronieri, con un anno tatuato nel cuore a caratteri cubitali: il 2010. Protagonista insieme a Pucci nelle due puntate finali di Colorado, impegnato con il suo sax nel cd “Caro papà Natale 3”, non appena ripartito Zelig eccolo nuovamente sugli schermi, questa volta insieme a Paolo Cevoli. Recentemente è stato ospite di Omar Pedrini a Rock e suoi fratelli su Rai5, ma non è tutto. Nel destino di Poltro c’era un viaggio a Malindi e un adesivo dei Beatles. In aeroporto, complice l’amico comune Carlo Chionna (Mister 9.2), conosce gli Stadio. L’adesivo è il casus belli… il viaggio, l’alba di un’amicizia. Curreri propone a Poltro di unirsi al sax nei due concerti africani della band, e il resto è storia. Per noi si è cimentato come cicerone, conducendoci alla scoperta di Ferrara. Veramente un artista completo. www.apoltronieri.com
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Sopra, da sinistra, Sax Machine in varie parti della città, dal Torrione Jazz alla Casa di Ariosto.
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SCENOGRAFIE DI STILI. Tre modi diversi dell’abitare ci portano idealmente in tre epoche tra loro distanti. Questo numero si apre con uno sguardo sul futuro e sulla container architecture, sperimentata anche in Italia da art_container di Antonio Montanari, che a Bagno di Romagna trasforma container iso marittimi in spazi abitativi. Originali, comodi ed ecocompatibili. A Santarcangelo di Romagna, invece, l’appartamento anni ’90 di Matteo e Lizzy Ghinelli ci porta al presente e all’idea di casa come luogo dove accogliere gli amici, minimalista, rarefatta e caratterizzata da una forte dominante bianca. Une delle più lussuose dimore ravennati, a Palazzo Cavalli, ci porta invece indietro nel tempo, tra le vestigia dell’antica residenza del Cardinale Alidosi e i pregevoli complementi d’arredo selezionati dalla padrona di casa, Lora Savini.
BAGNO DI ROMAGNA: Container Architecture, SANTARCANGELO DI ROMAGNA: Contemporaneo in bianco,
RAVENNA: Il Settecento ritrovato.
Accenti
Fiam Italia, il vetro alla Triennale. Defilati al Tiro. San Giovanni in Marignano Le sperimentazioni artistiche di Mauro Luccarini e Davide Conti s’incontrano con le più innovative soluzioni espositive di Fabric Images, azienda leader per il progettare con il tessuto. L’occasione è data da “Defilati al Tiro”, evento in scena l’11 giugno ad Oltremateria Lab di San Giovanni in Marignano, laboratorio sperimentale di soluzioni per l’architettura e l’eco-design. Durante la serata presentato anche il “Nuovo diario creativo Oltremateria”. www.oltrematerialab.it
Pesaro - Fiam Italia tra i protagonisti della Triennale di Milano, che fino al 26 febbraio 2012 racconterà la storia del Made in Italy, degli uomini e delle aziende che hanno contribuito a far conoscere nel mondo il design italiano. L’azienda pesarese guidata dal suo fondatore Vittorio Livi, leader nell’arredo in vetro, è stata selezionata come uno dei maggiori esempi del genio imprenditoriale italiano, all’interno della quarta edizione intitolata
“Le Fabbriche dei sogni. Uomini, idee, imprese e paradossi delle fabbriche del design italiano”. In una ristretta lista di prestigiose aziende italiane è Fiam a rappresentare le Marche, insieme a iGuzzini. Tra i protagonisti dell’esposizione curata da Alberto Alessi la poltrona Ghost, lo specchio Caadre e l’espositore Sideboard, ideati da designer di calibro internazionale come Cini Boeri, Philippe Starck e Hannes Wettstein. (F.Ri.)
Mobile Lamp, bellezza sostenibile. Milano - Il design ecosostenibile di Regenesi presentato al Fuorisalone 2011. L’azienda di design di postconsumo, con sede operativa a Ravenna, ha presentato i suoi prodotti all’interno dello showroom di Alulife, in una partnership nata dalla condivisione di valori quali ecosostenibilità, eccellenza produttiva e produzione made in Italy. In quest’occasione è stata presentata la nuova lampada Mobile Lamp, della linea o-Re-gami disegnata da matali crasset. Alluminio, plastica, pelle, vetro vengono ricreati e riplasmati per ottenere una gamma di prodotti nuovi e vari, dall’arredo per l’ufficio ai gioielli. Questa “rinascita dei materiali”, che vuole promuovere il concetto di “bellezza sostenibile”, è frutto del lavoro di designer quali matali crasset, Marco Ferreri, Giulio Iacchetti, Setsu & Shinobu Ito, Kaisli Kiuru, Denis Santachiara.
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Natura e Bellodentro. Milano - Le nuove linee di arredamento San Patrignano presentate al Salone Internazionale del Mobile di Milano. Le novità firmate Sanpa sono “Natura” e “Bellodentro”, caratterizzate da finiture in paprika, caffè e mais, materie scelte per rappresentare l’anima ecosostenibile dell’arredo. Nuova edizione limitata anche del “Grattacielo Up” contro il razzismo, disegnato e progettato dalla coppia Alida Cappellini e Giovanni Licheri e riproposto con l’aggiunta dei personaggi che hanno lottato per l’uguaglianza fra le razze. La linea Maya, invece, prevede una serie di complementi d’arredo caratterizzati dal massello di rovere. (F.Ri.)
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Un’estate magnifica con Select Hotels Collection: Parola di Antonio Batani. Cornici storiche e di fascino o atmosfere informali e familiari, ottima cucina, benessere, mare e spiagge dorate.
A destra, cocktail sulla spiaggia privata. Sotto, dall’alto: la famosa facciata Liberty del Grand Hotel di Rimini; i magnifici interni del Palace Hotel; centro benessere La Dolce Vita SPA.
Select Hotels Collection: lungo la costa di Romagna, undici alberghi per offrire ad ogni ospite la vacanza dei sogni. Oltre a soggiorni da favola al Grand Hotel Rimini*****L e al Palace Hotel***** di Milano Marittima, il patron Antonio Batani propone innumerevoli occasioni di alta enogastronomia, benessere e spiagge di sabbia dorata anche a chi non soggiorna in albergo. In “casa” Batani, l’alta enogastronomia è il fiore all’occhiello del gruppo e si declina in ambienti eleganti e suggestivi, all’interno di antichi saloni, in magnifiche terrazze che guardano il mare, sotto pergolati immersi nel verde o ancora nei ristorantini che si trovano proprio sulla spiaggia. Tutti i ristoranti del gruppo, tra cui spiccano “La Dolce Vita” del Grand Hotel Rimini e il “Venini” del Palace Hotel, propongono un’ampia scelta di piatti prelibati di carne e di pesce, accompagnati da prodotti provenienti direttamente dalle tenute agricole della famiglia. Durante l’estate, la cena è spesso allietata da intrattenimenti musicali che vanno dal pianobar alla grande orchestra da ballo, fino ai concerti di musica classica. Anche al Mare e Pineta****S, al Grand Hotel Gallia**** o all’Hotel Aurelia**** di Milano Marittima, un brunch, un coffee-break, un aperitivo o un grill buffet nei magnifici giardini, un cocktail in riva al mare o a bordo piscina una sera d’estate diventano altrettanti momenti di celebrazione del “gusto”. Sul fronte del benessere, nelle “Dolce Vita SPA” di Select Hotels Collection, trattamenti di bellezza, massaggi e percorsi relax permettono di unire al piacere di una vacanza al mare i molteplici benefici di coccole personalizzate. Tutti gli alberghi benessere dispongono anche di piscine riscaldate e di ampie spiagge, modernamente attrezzate, che prevedono anche il mini-club per i bambini durante i mesi estivi. Che sia per una vera vacanza o una breve fuga dalla routine lo spazio di un week-end, Select Hotels Collection vi offre il meglio dell’accoglienza, del benessere e dell’alta cucina. Tel. 0544 977 071 - www.selechotels.it - www.grandhotelrimini.com
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Container Architecture
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Container Architecture
CONTAINER ARCHITECTURE da Bagno di Romagna al mondo. testo Barbara Baronio - foto Tom Vack
Ridare vita a container iso marittimi trasformandoli in uffici, chioschi, bar. Esclusivi, divertenti e soprattutto ecocompatibili. Ăˆ il progetto di art_container, ideato e condotto da Antonio Montanari.
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Container Architecture
Galeotto è stato un progetto per il tour promozionale di Casa HERA. Il tema sul risparmio energetico richiedeva una struttura particolare, capace di attirare l’attenzione e di sensibilizzare al riutilizzo dei materiali. È qui che è sceso in campo Antonio Montanari, forlivese di nascita e oggi cittadino di Bagno di Romagna. Da sempre nel campo degli allestimenti per eventi e per fiere, ha trovato la soluzione interessante: sfruttare i container iso marittimi per realizzare nuovi spazi. La sfida? Quella di trasferire in Italia la container architecture, già nota all’estero, e soprattutto allargarne il raggio d’azione all’edilizia privata e alla realizzazione di uffici, di chioschi e di bar. Così dal 2006 art_container a Bagno di Romagna ha intrapreso questo progetto che ha esteso a livello mondiale le collaborazioni dell’azienda. “Nel mondo circolano quasi 20 milioni di container, e quasi altrettanti sono stoccati in attesa di essere demoliti. La nostra mission - spiega Montanari - è quella di ridare vita a questo patrimonio straordinario: rigenerarli e renderli capaci di accogliere e di comunicare. La grande fortuna è che la materia non ci manca. Le nostre idee sono piaciute a grandi marchi con cui abbiamo realizzato importanti campagne promozionali nelle principali città italiane. Ora stiamo lavorando su progetti esclusivi come la green_frame_house meno6+una, progetto dello Studio Astori De Ponti di Milano. Con il riutilizzo di sei container abbiamo realizzato una villetta di 140 mq, presentata nel 2010 a Verona. Esternamente è grezza, per mostrare la natura del materiale da cui ha origine, ma
Sopra, Antonio Montanari. A destra e in alto alcuni particolari degli arredi interni di green_frame_house meno6+una.
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Container Architecture
al suo interno gli spazi non hanno nulla da invidiare a un loft o un attico in centro a Milano”. Attualmente art_container ha già ricevuto diverse richieste di progetti abitativi. “Stiamo lavorando con i Comuni per ottenere le concessioni edilizie. Non è facile, poiché dobbiamo fare i conti con quel fattore culturale che prevede per le abitazioni il solo utilizzo del mattone, che fatica ad accettare abitazioni in legno e che diffida dei nostri materiali. L’aspetto fondamentale in tutto il nostro lavoro è che ogni spazio è totalmente ecocompatibile. Dalla struttura portante fino alle rifiniture e agli interni tutto è pensato e realizzato utilizzando materiali riciclabili, proprio per questo è stretta la collaborazione con Oltremateria di San Giovanni in Marignano. Seguendo questa nostro desiderio è nato LIB(E)RO, progetto di Setsu e Shinobu ITO di Tokio che riutilizza i materiali di scarto (lamiere) delle nostre lavorazioni per creare moduli d’arredo bar outdoor come LIB(E)RO, una soluzione presentata a Milano lo scorso anno che ha riscosso un successo immediato. Secondo questa filosofia realizziamo abitazioni esclusive, show room, strutture per l’accoglienza turistica, temporary shop, insediamenti produttivi, uffici, strutture espositive, senza porre nessun limite alla creatività. A Milano Marittima è stata creata la nuova sede dell’ufficio turistico proprio sfruttando una delle nostre soluzioni. Si tratta di una scelta lungimirante da parte dell’amministrazione, che ha deciso di investire nell’eco sostenibilità sfruttando gli spazi di due container dismessi e realizzando una struttura ecocompatibile di oltre 70 mq”.
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Sotto, i moduli d’arredo LIB(E)RO, per bar outdoor.
Contemporaneo in bianco interni minimal e glamorous. testo Matteo Tosi - foto Mario Flores
Un interno domestico minimal e glamorous a Santarcangelo di Romagna. Una residenza pensata per accogliere gli amici, caratterizzata da atmosfere rarefatte e contemporanee, dove a dominare sono i toni bianchi e grigi.
Contemporaneo in bianco
La casa di Matteo e Lizzy Ghinelli, in una bella zona residenziale di Santarcangelo di Romagna, finita di costruire nei primi anni ‘90, non sembrava avere, sulle prime, le caratteristiche per divenire una residenza contemporanea di livello: non abbastanza “vecchia” per godere del fascino delle case vecchie, non abbastanza moderna da essere già glamorous di suo. Ai progettisti del negozio Biagetti di Santarcangelo, Mariagrazia Biagetti e Andrea Rocchi, era stato affidato un tema che prevedeva la casa interpretata come luogo dove fare buona accoglienza e ricevere gli amici, con una precisa indicazione circa l’atmosfera generale caratterizzata dalla dominante bianca di arredi e superfici. Per questo, denominatore comune dell’interno domestico, è la superficie bianca dell’involucro muri-pareti-soffitti come delle porte recuperate, di alcuni mobili, della cucina, delle tende in lino e del vetro diffusore delle lampade. Ad esso è stato associato il colore grigio che trova coniugazione nel pavimento in resina industriale, su cui le pareti bianche staccano senza soluzione di continità stante l’assenza del battiscopa, nel grande tappeto Kastall del soggiorno e in alcuni mobili. L’ampio soggiorno, separato in maniera non fisica dalla cucina, con cui gioca di rimandi cromatici e materici, è arredato con divani in tela bianca di Maxalto, da un mobile tivù di Misura M, da un tavolino in acciaio di B&B e da un contenitore di media altezza laccato grigio su piedi in acciaio di Cappellini. Le lampade in vetro diffusore opalino sono le Glo-Ball di
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Contemporaneo in bianco
Flos, mentre quella in acciaio sul mobile grigio fa parte della Fold collection di Pallucco. Nello spazio cucina, sulle pareti il bianco è ottenuto con smalto bianco all’acqua applicato su una superficie molto liscia ottenuta con rastura a scagliola, mentre la cucina Bontempi, laccata bianca lucida con piano in Okite, è attrezzata solo nella parte bassa (eccetto le colonne), mentre la parte superiore prevede solo una linea orizzontale generata dalla cappa in acciaio e da una mensola laccata bianca a completare il giro sulle pareti. La tecnologia a LED con cui è stato risolto il tema della illuminazione, con l’approccio minimalista che prevede la presenza della luce senza che se ne scorga la sorgente, porta ancor più in evidenza il candore algido di questo spazio, ribadito dal tavolo Knoll in laminato bianco, disegnato da Eliel Saarinen nei primi anni ’50, cui sono state associate le sedie Louis Ghost di Kartell. La camera da letto si distingue dal resto della casa per il pavimento in parquet in noce mutenia a listoni, su cui stacca il letto bianco di Misura M, vestito da una trapunta di Radaelli e da un plaid con disegni pied de poule a grande scala di Mastro Rafael. Il bagno adiacente non si discosta dalle atmosfere rarefatte e contemporanee degli ambienti a cui serve, e propone una ampia doccia in cristallo trasparente con lo specchio rettangolo longitudinale a ribadire la preferenza delle linee orizzontali rispetto a quelle verticali, leitmotiv di tutto l’intervento, che costituisce di per sé una dichiarazione di intenti.
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Innovazione ed ecostenibilità le caratteristiche di questa palazzina realizzata secondo i più innovativi criteri di efficienza energetica e rispetto ambientale. Vicina al mare ed a tutti i principali servizi, per un vivere ideale anche nel rispetto dell’ambiente. Vantaggi e risparmio: • recupero dell’IRPEF fino a 48.000 euro • fino al 60% di risparmio sui consumi, rispetto all’edilizia tradizionale
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Il Settecento ritrovato
Il Settecento ritrovato palazzo Cavalli, oggi Casa Savini, nel cuore e nella storia di Ravenna. a cura di Linda Antonellini - foto Massimo Fiorentini
Il sapiente restauro del palazzo d’epoca e il raffinato gusto ornamentale per i complementi d’arredo della padrona di casa fanno di questa dimora un raro gioiello di antiquariato.
Une delle più lussuose dimore ravennati si trova a Palazzo Cavalli, in via Salara a Ravenna, lungo la quale un’epigrafe riporta la scritta “Quì, ferito a morte da Francesco Maria della Rovere - Duca d’Urbino, cadde il Cardinale Alidosi, il XXIV maggio del MDXI fremente di sdegno - Giulio II P.M.”. Presumibilmente proprio le stanze da letto del Cardinale Alidosi fanno ora parte del pregevole appartamento della signora Lora Savini che, insieme al fondatore dell’Ottica Gasperini, ha arredato l’ambiente con gusto e raffinatezza. Gli affreschi dell’attuale sala da pranzo facevano parte della stanza da letto del Cardinale, ciò si evince da emblemi religiosi che incorniciano le porte e adornano le pareti: gigli intrecciati che richiamano simbologie cristiane e la raggiera di un calice ostensorio che s’intravede, interrotta dal soffitto a cassettoni. Sono state modificate le altezze dei solai a seguito del restauro filologico compiuto dalla ditta del geometra Antonio Antonellini, il quale ha seguito il progetto di consolidamento architettonico, riportando all’antico splendore anche i soffitti lignei in travi trattate a mano. Un lavoro minuzioso anche quello compiuto grazie alla Soprintendenza dei Beni Culturali, che ha curato la fase di ricerca storica e risanamento conservativo della struttura, riportando anche gli affreschi alla policromia originale. Le pareti, infatti, hanno presentato più strati di pittura. Una tinteggiatura monocromatica nascondeva decori semplici e lineari, sotto i quali si conservavano, semi intatti, affreschi di alto valore. Il Palazzo Cavalli del ‘700 s’impone così per la sobria eleganza di struttura: dall’androne d’ingresso una scala in cotto conduce al piano nobile, raffinata abitazione della signora Lora Savini, conosciuta a Ravenna per il suo impegno nelle associazioni locali. “Casa Savini” è stata anche
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oggetto di visita in occasione delle giornate del FAI. Il ricco arredo, scelto dalla padrona di casa perché fosse in perfetta armonia con le linee architettoniche e l’esornatività dei decori pittorici, le numerose tele raffiguranti in prevalenza ritratti, i pregiati argenti e i complementi d’antiquariato, fanno dell’abitazione un raro gioiello del centro storico di Ravenna. Gli ambienti più suggestivi sono la sala da pranzo e il salotto. Sontuose e scenografiche le due sale si sviluppano in altezza così da enfatizzare il soffitto cassettonato, al quale sono appesi lampadari Venini in vetro di Murano, uno dei quali ideato per la Villa dei marchesi Paulucci di Cesena, di fattezza atipica perché non totalmente a motivi floreali come andava nel ‘700. Altri elementi illuminanti sono le lampade porta ceri laccate oro e verde: colori caratteristici della Venezia del ‘700, stessa provenienza dei due lampioni all’epoca erano posizionati all’ingresso dei palazzi. Al centro delle due finestre simmetriche, che bagnano di luce il salotto, il grande camino ligneo del ‘500 rivestito in foglia oro con putti. Sopra di esso un reliquiario e scatole appartenenti alla collezione di oggetti d’antiquariato della signora Lora. Ben integrate nel contesto le poltroncine in stile Luigi XV rivestite in tessuto damascato, che dialogano con le forme “libere e capricciose” degli altri elementi Rococò. Raffinato il servizio di argenti: una teiera sbalzata a mano con samovar a fiamma e, di tutt’altra origine, la collezione di vasi locali in ceramica, di cui tipico è il “bianchetto”, vaso in terracotta smaltata bianca di alto valore tradizionale nell’arte povera forése. Pezzo raro è l’armadio in noce che presenta due bandelle
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Il Settecento ritrovato
laterali: cosa atipica per uno stile più neoclassico, che solitamente presenta solo i due sportelli anteriori. Interessante anche la “componente olfattiva” della libreria toscana del ‘500: quando la stanza rimane chiusa diffonde il profumo del legno di cipresso, essenza intatta anche dopo centinaia d’anni. Nei suoi viaggi la padrona di casa ha acquistato complementi fra cui una sedia che “all’occorrenza” si trasforma in inginocchiatoio, trovata a Praga, poi velluti e cuscini scovati al mercatino delle pulci a Vienna e papere delle Herend, comperate nel noto negozio di maioliche di Budapest. Ci spostiamo ora nella sala da pranzo, dove svetta una imponente madia datata 1651. Su di essa un grande vassoio da portata con coperchio e basamento, in cui vi si riponeva l’acqua calda a tenere tiepido il tacchino durante il banchetto. Sulla parete un paliotto del ‘600, pannello decorativo lavorato con una tessitura in argento che, come fosse un arazzo, rivestiva la parte anteriore degli altari. I toni delicati e armonizzati delle mantovane di tessuto ricamato in oro e argento ben si sposano con lo stile rinascimentale della console, fatta di rilievi decorati a foglia oro; sul ripiano in marmo un orologio a parigina stile Impero. Facciamo poi un salto indietro all’“epoca dei balocchi”, in cui i bambini giocavano sul cavallo a dondolo. Sarebbe infatti curioso sapere quanti negozi d’antiquariato, fiere e mercatini abbia visitato Lora per trovare oggetti così ricercati, e avere l’intuizione di collocarli in un contesto così armonioso… Come la camera da letto, i cui comodini sono ricavati da due mensole ecclesiastiche. Al posto del comò troviamo una ribalta in legno di rosa intagliato, a fianco un catino in ceramica cracklè dipinta color seppia, che poggia su supporto in ferro battuto. Il
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bagno è come un boudoir francese: bauli da viaggio tempestati di borchie medioevali come antichi forzieri e, originalissimo, il lavandino ricavato all’interno di uno scrittoio, stile “secretaire”. In cucina troviamo invece un insolito mobile per i piatti ricavato da un armadio “porta briglie da cavallo”, in legno zappettato a mano del ‘400; sopra di esso, un vaso cuoci fagioli proveniente dall’Umbria. Sempre in arte povera una fratina medioevale, restaurata nel ‘400, il cui legno è divenuto fossile per vetustà. Andiamo verso il corridoio d’ingresso e, passando davanti al bagno di servizio, salta all’occhio il rosso porpora delle pareti in stucco veneziano… la specchiera ottocentesca riflette il sapore di un epoca di lusso e sfarzo, come i candelabri d’argento ricoperti in foglia d’oro che accolgono all’entrata. Ci accingiamo ad uscire e sopra la nostra testa un maestoso lampadario votivo da chiesa, stile turibolo, si sposa con la pala d’altare del ‘700, ora usata come tavolino su cui appoggiare le chiavi. Connotazione insolita per cui solo il gusto raffinato dell’“oste” ha saputo coniugare la fastosità estetica di altre epoche con la funzionalità della vita odierna. Stili diversi ed epoche differenti, legate da elementi omogenei che si ripetono in ogni stanza: cinque porte del ‘700 tutte uguali (rare da trovarsi) ed eleganti tappeti persiani. Ci chiudiamo la porta alle spalle e rimane l’immagine di quegli oggetti preziosi, tessuti pregiati… il tutto legato da un fil rouge che Lora ha creato fra il carattere architettonico del palazzo d’epoca e il gusto ornamentale dei complementi d’arredo. Preziosi esempi di eleganza stilistica che non perdono la memoria del tempo.
Sopra, la padrona di casa, Lora Savini.
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in continua crescita, la rivista viene inviata direttamente, tramite posta elettronica in formato digitale, ad un amplio bacino di lettori in target. Ultimo, ma non meno importante, la rivista insieme alle altre testate del gruppo IN Magazine (www.inmagazine.it) è presente sui principali social network. Per ricevere in abbonamento “IN Magazine Premium”, nella forma cartacea o on line, contattare: Edizioni In Magazine Via Napoleone Bonaparte, 50 47100 Forlì Tel. 0543.798463 Fax 0543.774044 www.inmagazinepremium.it inmagazinepremium@menabo.com
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La Ferrara di SAX MACHINE.
SPECIAL DOME. architettura e interior design BAGNO DI ROMAGNA: Container Architecture, SANTARCANGELO DI ROMAGNA: Contemporaneo in bianco,
RAVENNA: Il Settecento ritrovato.
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