Ravenna IN Magazine 02 2024

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EMMA BENINI

RAFFAELLO BELLAVISTA

n.2 2024 www.inmagazine.it
UNA STELLA IN ASCESA
ravenna
TALENTO MULTIFORME LUCA RUBICONDO ESPLOSIONE DI DOLCEZZA
Leggi la rivista online
APERTO TUTTI I GIORNI info e prenotazioni 0544 165 0080 - lapiaggia2020@gmail.com Via Giovanni Spalazzi, 3, Marina Romea | Emilia - Romagna, Italy

EDITORIALE

Dedichiamo la copertina di questo numero che preannuncia l’estate a una nuova stella del piccolo e grande schermo: la cervese Emma Benini, talentuosa, bella, solare e con un futuro luminoso. Entrando nel cuore della rivista, parliamo del marchio di intimo Simplycris, un esempio di artigianato sostenibile e di successo, e del talento multiforme di Raffaello Bellavista, baritono, pianista e compositore. Incontriamo il pasticcere Luca Rubicondo, vincitore di ‘Pastry Bit Competition’, e Stefano Montefiori con i suoi cani pluripremiati. Facciamo un viaggio tra le rocche e i castelli patrimonio culturale della Provincia, e ripercorriamo la storia di Piazza Baracca. La squadra di ritmica dell’associazione Cervia Ginnastica e Sport racconta dei suoi successi sportivi e, infine, lo scultore-ceramista Enzo Babini della sua arte. Buona lettura!

DI ANDREA MASOTTI

Edizioni IN Magazine s.r.l. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì | T. 0543.798463 www.inmagazine.it | info@inmagazine.it

Anno XXIII N. 2 dicembre/gennaio Reg. di Tribunale di Forlì il 16/01/2002 n.1

Direttore Responsabile: Andrea Masotti

Redazione centrale: Clarissa Costa

Coordinamento di redazione: Roberta Bezzi

Artwork e impaginazione: Francesca Fantini

Ufficio commerciale: Gianluca Braga

Stampa: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) Chiuso per la stampa il 27/05/2024

Collaboratori: Alessandra Albarello, Chiara Bissi, Andrea Casadio, Anna De Lutiis, Massimo Montanari, Aldo Savini. Fotografi: Lidia Bagnara, Martina Corrado, Massimo Fiorentini, Gianni Graziani, Zani Casadio.

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte. In ottemperanza a quanto stabilito dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sulla privacy, se non vuoi più ricevere questa rivista in formato elettronico e/o cartaceo puoi chiedere la cancellazione del tuo nominativo dal nostro database scrivendo a privacy@inmagazine.it

Scopri

04 PILLOLE

NOTIZIE DALLA PROVINCIA

06

12 ECONOMIA

CUORE ARTIGIANO

29 ANIMALI ELEGANZA LEVRIERA

32 TERRITORIO PER ROCCHE E CASTELLI

38 STORIA PIAZZA BARACCA

43 SPORT GINNASTE DA SERIE A

RAFFAELLO BELLAVISTA

22 PASTICCERIA LUCA RUBICONDO

48 ARTE ENZO BABINI

29
PROFILI EMMA BENINI 06 48 22
16 MUSICA
IN Magazine Romagna, il nuovo portale che raccoglie storie di eccellenza e territorio.

PILLOLE

RAVENNA | Si intitola Le lunghe ombre fredde il nuovo romanzo di Eraldo Baldini, edito Da Rizzoli. Un ritorno alla narrativa per lo scrittore ravennate, a quasi cinque anni dall’ultimo La palude dei fuochi erranti. Non è un giallo, anche se sulla vicenda grava un mistero angoscioso, non è un ‘gotico rurale’, benché ambientato in una zona rurale e selvatica, non è un noir anche se la vicenda nasce e fa costante riferimento a una delle pagine più nere della storia. Protagonisti sono infatti Fausto e Birgit che mettono su famiglia dopo essere stati entrambi prigionieri del campo di concentramento di Mauthausen. Una storia che indaga la necessità di confrontarsi con i fantasmi del passato, i postumi della guerra e i traumi che lasciano conseguenze che durano per generazioni.

TRA MUSICA E COMICITÀ

CERVIA | Sarà un’estate piena di eventi quella di Cervia tra concerti e show comici. Nella centrale piazza Garibaldi, si inizia il 19 e 20 luglio con il nuovo doppio spettacolo dell’artista Andrea Pucci, C’è sempre qualcosa che non va…, un viaggio nel divertimento puro, frizzante, elettrico con il coinvolgimento del pubblico. A seguire il 21 luglio il cantante Mario Biondi, impegnato nel tour estivo con la sua storica band, il 23 Samuele Bersani che arriverà con la sua orchestra, il 25 l’inossidabile Loredana Bertè, impegnata nel Ribelle Summer Tour , il 26 il trio comico Cevoli-Pizzocchi-Giacobazzi per il meglio della comicità romagnola e il 28 il cantautore romano Francesco De Gregori con la sua band.

IL TREBBO IN MUSICA

MILANO MARITTIMA | Dal 6 giugno al 4 luglio torna ‘Il trebbo in musica 2.4’ con spettacoli sotto le stelle, proposti dal Ravenna Festival nella cornice della città giardino: Milano Marittima. Sette appuntamenti per reinventare la tradizione romagnola del trebbo e le pionieristiche letture di Walter Della Monica e ‘Toni’ Comello per creare un percorso musicale unico e speciale in ogni serata. Gli ospiti sono tutti di primo livello: il regista Pupi Avati, l’attrice Laura Morante, la cantautrice-attrice Margherita Vicario e l’orchestra La Corelli, l’editrice musicale Riccarda Casadei, la cantante etiope Maqeda insieme alla scrittrice Gabriella Ghermandi, il trombettista Paolo Fresu e il pianista cubano Omar Sosa.

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EMMA

LA GIOVANE ATTRICE

BENINI

Bionda, solare, bella, in grado di coniugare talento e modestia, tanta è la voglia di migliorarsi e di crescere professionalmente, mettendosi sempre in discussione. La ventitreenne cervese Emma Benini, con il sogno di fare l’attrice sin da bambina, è certamente una stella promettente che sta portando avanti una buona carriera cinematografica e televisiva. Di recente si è fatta notare al cinema nel lungometraggio Ennio Doris. C’è anche domani di Giacomo Campiotti, liberamente ispirato all’autobiografia del noto imprenditore e banchiere italiano, e nel film

Le ragazze non piangono, firmato dal regista emergente Andrea Zuliani, dove per la prima volta ha avuto un ruolo da protagonista sul grande schermo. E nel suo carnet, tra gli altri, ha anche ruoli nei film Tutto liscio del 2019, Sotto il sole di Riccione, girato per la piattaforma Netflix nello stesso anno, e nella serie tv Rai del 2021 La fuggitiva, dove Carlo Carlei le ha fatto vestire i panni di una giovane Vittoria Puccini. E ancora ha preso

parte ad alcune puntate di Teresa Battaglia e di Nero a metà, sempre per la Rai, mentre a gennaio 2024 la si è vista nella fiction La lunga notte. La caduta del Duce, dove ha recitato al fianco di Alessio Boni.

Emma, come e quando è nata la sua passione per la recitazione?

“Mi ha sempre attratto, considerando che sono sempre stata la bimba che a Natale o per i compleanni rompeva le scatole per fare uno spettacolino. Non ero timida, mi piaceva stare al centro dell’attenzione. Poi ho sempre amato guardare i film, immaginando di farli io.”

Può ricordare la prima volta che è salita su un palco? Quanto ha influito suo padre Massimo nel farle crescere la vocazione?

“Il debutto a teatro è stato già intorno ai 7/8 anni, con il gruppo dei Rumors for Children di Cervia, che ho conosciuto grazie a mio padre che ne faceva parte. Lui è un parrucchiere con la passione per il teatro e devo certamente ringraziarlo per il suo appoggio. Forse avrei

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PROFILI
CERVESE PRONTA A SPICCARE IL VOLO
DI ROBERTA BEZZI FOTO LIDIA BAGNARA

scoperto lo stesso il mio feeling con la scena, visto che ho iniziato a fare laboratori e corsi già da piccola, ma con i Rumors mi sono tolta quell’imbarazzo che ci può essere all’inizio e ho imparato anche a improvvisare.”

Un altro incontro fortunato è stato quello con Ivano Marescotti, conosciuto nella sua Accademia, tra i primi a credere nel suo talento. Cosa ricorda di lui?

“Senza dubbio lui è la persona che più prendo come esempio. Più che insegnamenti –una parola che non gli piaceva molto – mi ha dato tanti consigli sul lavoro dell’attore. Ricorderò sempre, durante il primo laboratorio 100 Ore con Marescotti a cui ha poi fatto

LA VENTITREENNE DI RECENTE SI È FATTA

NOTARE AL CINEMA IN ENNIO

DORIS.

C’È ANCHE

DOMANI DI

GIACOMO CAMPIOTTI, E NEL RUOLO DA PROTAGONISTA NEL FILM LE RAGAZZE NON PIANGONO, FIRMATO DA ANDREA ZULIANI.

seguito il Tam, che eravamo in 15 in scena e io dovevo interpretare una moglie che perdeva il marito, un personaggio ben lontano dal mio quotidiano di ragazza. Finita la prova, mi si avvicina e mi dice che avevo fatto esattamente tutto quello che non avrei dovuto fare, ma che potevo migliorare lavorandoci su. Ecco, lui non ti diceva come fare, ma ti ci faceva arrivare. Era molto generoso, di artisti come lui ce ne sono pochi, non si metteva in cattedra come molti suoi colleghi. A livello umano, gli volevo un bene infinito, ci sentivamo spesso.”

Con lui ha recitato la Divina Commedia e ha debuttato nel film Tutto liscio di Igor Maltagliati, con Maria Grazia Cucinotta, Giuseppe Giacobazzi e Serena Grandi nel cast. Poi l’ha inserita nell’agenzia Grimaudo di Roma, la stessa di cui faceva parte… “Sì, è stato un grande aiuto. Ivano ha dato il mio video di presentazione a Maria Vittoria, una bravissima agente, molto umana, che per me è ormai come una seconda mamma in un mondo che può essere difficile. Essere seguiti da un’agenzia è fondamentale perché le proposte di provini arrivano direttamente lì.”

Lei si è diplomata al Tam, ma ha mai pensato, da quando si è trasferita a Roma, di tentare la carta del Centro Sperimentale di Cinematografia?

“Sì. A 18 anni ho provato ma non sono stata presa. Sto ancora riflettendo se ritentare, sono ancora in tempo. Non è essenziale per avere successo però potrebbe essere una ‘palestra’ importante per allenarsi con altri attori. Anche se è chiaro che l’esperienza del set è un’altra cosa ancora e da questo punto di vista sono stata fortunata.”

Come si sente nella capitale?

“Bene, ho il lavoro e diversi amici. Ma non è ancora ‘casa’, quella è in Romagna, ci sto lavorando su… Anche se mi trovo bene, appena posso torno a casa volentieri.”

Cosa le piace dell’essere attrice?

“Il fatto che sia come un gioco in cui, per un po’ di tempo, non sono io e quindi stacco la spina, non ho più pensieri o insicurezze. Il

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PROFILI

HierbasdiClasse

Capacitàlt:0,70-GradoAlc.:24%vol.

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NOVITÀ

“IVANO MARESCOTTI È SENZA DUBBIO LA PERSONA CHE PIÙ PRENDO COME

ESEMPIO: MI HA DATO

TANTI CONSIGLI SUL LAVORO DELL’ATTORE,”

AFFERMA. “SOGNO DI FARE UN FILM SULLO SPORT, UN RUOLO FISICO.”

travestimento mi aiuta moltissimo: con trucco, acconciatura e abiti di scena sono pronta a calarmi nel personaggio.”

Qual è il lavoro che le ha dato di più in termini professionali finora?

“Ogni esperienza è stata importante. Ricordo in particolare Le ragazze non piangono – la storia di Ele e Mia, amiche per caso e compagne di un viaggio on the road lungo l’Italia a bordo di un vecchio camper – perché sono stata protagonista insieme ad Anastasia Doaga, di cui sono diventata amica. Per me è stato un test pazzesco, un’esperienza di set unica, che mi ha consentito poi di partecipare a festival di tutta Italia. Ricordo con piacere anche La fuggitiva dove ho conosciuto Carlei che mi ha aiutato tanto.”

Tv, cinema e teatro: cosa preferisce?

“Mi piace tutto, perché il lavoro dell’attore si può esprimere in diversi contesti e molteplici forme. Spero di poter continuare questa bella gavetta, perché mi interessa privilegiare la qualità a livello artistico. A livello di generi sono piuttosto flessibile anche se noto che mi sento particolarmente a mio agio nel fare commedie, cosa non semplice perché fare ridere non è scontato.”

Tra i colleghi e registi, chi ammira particolarmente?

“La mia attrice del cuore è Valentina Bellè

che ho avuto il piacere di conoscere e che stimo molto. Ma mi piacciono anche Linda Caridi e Vanessa Scalera, due tipe toste, mentre tra gli uomini Alessandro Borghi, bravissimo in Supersex, e Filippo Scotti, che si è distinto in È stata la mano di Dio di Sorrentino, oltre a Elio Germano. Tra i registi, invece, ho una predilezione per Gabriele Salvatores, Daniele Luchetti e Matteo Garrone.”

Che tipo di personaggi le piacerebbe poter interpretare in futuro?

“Anzitutto un bel personaggio storico in costume perché dentro di me, a volte, sento di avere 85 anni. E poi, finché sono giovane, sogno di fare un film sullo sport, di interpretare una stella dell’atletica o del nuoto, un ruolo quindi fisico che richiede anche una certa preparazione. Purtroppo, nel cinema, spesso lo sport è più legato agli uomini… In generale, mi piacerebbe poter avere ruoli diversi più caratterizzati, per non fare sempre la ‘moglie di’, la ‘fidanzata di’ o ‘la sorella di’.”

Inevitabile chiederle: lei quanto è sportiva?

“Grazie al mio allenatore e amico Matteo Tarroni, ho scoperto quanto faccia stare bene fare sport, sia fisicamente che mentalmente. Se in passato ho avuto qualche anno di allontanamento dallo sport, ora mi alleno quasi tutti i giorni e che prima o poi vorrei correre una mezza maratona o maratona.”

10 IN APERTURA, L’ATTRICE CERVESE EMMA BENINI. IN QUESTE PAGINE, IN ALCUNI MOMENTI IN SCENA E NEL DIETRO LE QUINTE DEI FILM IN CUI È INTERPRETE.

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CUORE

LA STORIA DEL MARCHIO DI INTIMO SIMPLYCRIS

MADE IN COTIGNOLA

ARTIGIANO

La storia di IntimoCristina con il marchio Simplycris, dedicato alle vendite online, ha una valenza locale e globale. Nasce in Romagna tra Granarolo Faentino, dove si trova lo spaccio aziendale, e Cotignola, località dove opera il laboratorio di produzione e sono dislocati gli uffici e il magazzino. Da anni raggiunge clienti privati e aziende in tutt’Italia e all’estero. Qualità dei materiali, produzione artigianale, ricerca del cotone migliore, controllo della filiera, un gruppo di lavoro al femminile affiatato, sono la chiave per la creazione di intimo per donna, uomo e bambino.

Quello dell’intimo è un mondo ormai dominato dal fast fashion e dalle produzioni su vastissima scala a bassa qualità, un mondo che in Romagna non si arrende e oppone valori e benessere alla logica del consumo di prodotti dalla vita breve. Per farlo, la risposta è un unico laboratorio di produzione che concentri tutte le operazioni, dal magazzino delle materie prime al prodotto finito. Un ci-

clo completo che parte dalla progettazione e dallo sviluppo taglie, prosegue con il taglio e la cucitura, e che si conclude con il controllo e il confezionamento.

A raccontare il passato e il presente dell’azienda è Stefano Tanesini, unico uomo in un gruppo di 10 donne, ‘le artiste della cucitura’, e marito di Cristina Sangiorgi, figlia di Giovanni, fondatore dell’azienda nel 1967. Dal 1982 con l’ingresso di Cristina e in seguito del marito Stefano, l’azienda prende nel tempo la configurazione attuale, affrontando le sfide più dure. “Con mia moglie e 10 dipendenti lavoriamo con un cuore artigiano, difendiamo l’idea di saper fare bene un prodotto, di saper scegliere tessuti adeguati davvero made in Italy, e di cercare certificazioni con un’attenzione particolare alla sostenibilità. L’Unione Europea vuole inserire norme in favore di prodotti durevoli come scelta sostenibile ma anche economica.” Gli articoli a basso costo da buttare dopo pochi lavaggi inondano i mercati, ma

12 ECONOMIA

IN ALTO, LE DIPENDENTI DI SIMPLYCRIS

INSIEME AI TITOLARI STEFANO TANESINI (A SINISTRA) E CRISTINA SANGIORGI (LA TERZA DA DESTRA). NELLA PAGINA SEGUENTE, IL LABORATORIO DI PRODUZIONE PRESSO LA SEDE DI COTIGNOLA.

a saper cercare le alternative ci sono. “Durabilità e sostenibilità sono i nostri valori, e a pensarci bene era quello che facevano i nostri nonni. Il ciclo di vita del tessuto era lungo, ma sappiamo bene che questo, oggi, fa a cazzotti con il bisogno delle grandi aziende di produrre continuamente. La maggior parte del cotone che usiamo proviene dagli Usa e dall’Australia, poi c’è la lavorazione ed esecuzione del filo, attività che avviene in parte nel luogo di produzione e in parte in Italia, dove si realizza la tessitura e il colore. Noi scegliamo aziende affidabili e certificate.” Ma per mantenere un cuore artigiano occorrono mentalità aziendale, concretezza e intuizione. Così nel 2010, quando ancora la vendita avveniva direttamente nello spaccio e tramite negozi e mercerie, si è arrivati a un bivio: aprire altri punti vendita per crescere o entrare nel mondo della vendita online. Ed è nel 2012 che nasce il marchio Simplycris, un unico negozio digitale capace di raggiungere una vasta clientela. “Abbiamo

180 prodotti in linea e i negozi al massimo ne compravano 20. La vendita online ha trainato il prestigio del marchio e ha portato subito un’interazione con il negozio fisico. Ora i clienti online ci raggiungono anche a Granarolo Faentino. Con la pandemia abbiamo avuto un boom del 120% nel 2020 rispetto al 2019. Ma non basta aprire un sito di e-commerce, a ognuno il proprio mestiere. Noi abbiamo investito nel marketing e 5 professionisti esterni lavorano al marchio Simplycris.” La comunicazione non ha mai tradito lo spirito autentico dell’azienda anche quando il 18 maggio 2023 in laboratorio è entrato un metro e 20 centimetri di acqua e fango e l’alluvione ha travolto la Romagna. “È ancora difficile da raccontare, abbiamo buttato tessuti, prodotti finiti, su 28 macchine da cucire un terzo era da buttare, così il tavolo da taglio da 120.000 euro acquistato nel 2021. Ma ci siamo rimboccati le maniche per rimettere in piedi il laboratorio. Con l’associazione Stare insieme di Granarolo abbia-

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ECONOMIA

“DURABILITÀ E SOSTENIBILITÀ SONO

I NOSTRI VALORI, E

A PENSARCI BENE

ERA QUELLO CHE

FACEVANO I NOSTRI

NONNI. IL CICLO DI VITA DEL TESSUTO ERA

LUNGO, MA SAPPIAMO

BENE CHE QUESTO, OGGI, FA A CAZZOTTI

CON IL BISOGNO

DELLE GRANDI

AZIENDE DI PRODURRE CONTINUAMENTE.”

mo lavato i capi salvabili e li abbiamo dati in beneficenza agli sfollati, a chi aveva bisogno e anche ai vigili del fuoco al lavoro nei giorni dell’emergenza.” Da subito è arrivato il sostegno dei volontari e dei clienti. “Attraverso il nostro blog abbiamo raccontato quanto stava accadendo, in tanti ci hanno offerto aiuto, ma non volevamo soldi quanto un sostegno in termine di acquisti, con la promessa di consegnare tutto entro settembre. Così sono arrivati più di mille ordini. Il 4-5 luglio le macchine da cucire hanno ripreso a lavorare e i fornitori ci hanno dato fiducia, cosa che per un’azienda è il bene più prezioso.” L’esperienza dell’alluvione ha rafforzato e cementato la coesione, con 50 persone tra mariti, figli e parenti delle dipendenti pronti nei primi giorni a dare una mano. “È stata una corsa che ci ha dato la consapevolezza della nostra forza. Ancora oggi a volte scatta tra noi il mortadella party, compriamo del buon pane in paese, vino rosso e birra e stiamo insieme. Oggi, passati i momenti difficili, pensiamo alla crescita senza snaturarci, convinti che promuovere la nostra conoscenza artigiana attraverso strumenti digitali sia la formula giusta.”

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PH MASSIMO FIORENTINI PH MASSIMO FIORENTINI

MUSICA TALENTO

RAFFAELLO BELLAVISTA DALLA

MUSICA

CLASSICA

AL CROSSOVER

MULTIFORME

Baritono, pianista e compositore: tre talenti che convivono in Raffaello Bellavista, artista capace di spaziare dalla classica al crossover. Tanto che, in un solo concerto, riesce a iniziare come pianista, a continuare con una parte lirica, per finire con alcune sue composizioni.

Nato a Lugo di Romagna nel 1992, ma cresciuto a Voltana fino ai 12 anni, si è poi trasferito con la famiglia sui colli di Brisighella dove ha il suo studio. Anche se è spesso in viaggio, appena può ritorna nella quiete della sua terra per rigenerarsi. La sua musica è distribuita sulle principali piattaforme digitali con oltre due milioni di streaming. Tiene corsi, masterclass, pubblicazioni, ricopre il ruolo di direttore artistico per diversi festival e iniziative culturali sia in Italia che all’estero e collabora con personalità dello spettacolo e della cultura. Nel 2022 si è guadagnato il Premio Eccellenza italiana e, di recente, è stato tra

“SE I GIOVANI STANNO

LONTANI DALLA MUSICA

CLASSICA, IL PROBLEMA

È DEL MONDO

CLASSICO. AI TEMPI

DI MOZART E

BEETHOVEN I

CONCERTI ERANO

CARATTERIZZATI DA

UN PROGRAMMA PIÙ

VARIEGATO CON OSPITI

E COLPI DI SCENA IN GRADO DI ATTIRARE

ANCHE I PIÙ GIOVANI.”

i pochi cantanti lirici a essere ammesso al prestigioso e innovativo corso Cantante 4.0 al teatro Comunale di Ferrara, diretto dal maestro Leone Magiera. La musica, un dono di famiglia o una scoperta personale?

“Entrambe le cose. Da un lato,

i miei genitori che sono insegnanti di italiano mi hanno fatto crescere in un contesto dove si respirava l’amore per questa arte: mia madre è anche cantante lirica, e mio padre ha aperto un negozio di dischi ed è stato tra gli organizzatori dei primi concerti di Renato Zero al Baccara di Lugo. Dall’altro, verso i 5 anni ho sentito in un saggio

L’uomo ragno, una melodia che mi è così piaciuta da spingermi a iscrivermi a una scuola di pianoforte. Non sono mai stato forzato dai miei genitori, anche quando ho cominciato ad avere i primi risultati.”

Qual è stato il momento in cui ha capito che la musica poteva diventare il suo futuro a livello professionale?

“Al termine del dottorato dopo gli studi di pianoforte al conservatorio. Ho iniziato con l’insegnamento a 26 anni e avrei potuto proseguire ma un manager conosciuto in riviera mi ha fatto fare il salto di qualità grazie al

16

buon esito dei miei primi concerti. Così, da libero professionista, piano piano sono riuscito a crearmi una programmazione annuale di performance ed eventi a cui partecipare.”

La sua specificità è essere cantante lirico, pianista e compositore. Ma ha mai pensato di

spingersi di più in un’unica direzione?

“Nel corso degli anni c’è qualche insegnante che ci ha provato, ma ho preferito restare fedele alla mia natura di artista ‘atipico’ che propone interpretazioni personali e innovative del repertorio ‘colto’, sia pianistico che

lirico, rielaborando brani celebri e scrivendo composizioni che uniscono sonorità classiche alle atmosfere contemporanee.”

Per questo ha un atteggiamento critico nei confronti del mondo accademico?

“Sì. Se i giovani stanno lontani dalla musica classica, il problema è del mondo classico. Ai tempi di Mozart e Beethoven i concerti erano caratterizzati da un programma molto più variegato con ospiti e colpi di scena in grado di coinvolgere il pubblico e di attirare anche i più giovani. Il concerto non era così liturgico come oggi, dove non bisogna ‘sgarrare’ di una nota. Per quanto mi riguarda, credo nella connessione artista-pubblico, fondendo la musica classica con brani celebri pop, come faceva del resto Pavarotti con il Pavarotti & Friends.”

Lei ha incontrato pregiudizi in tal senso?

“Sì. Già dai tempi del conservatorio, pur avendo voti altissimi, ero visto come la pecora nera

17 IN ALTO, RAFFAELLO BELLAVISTA, CONOSCIUTO PER LA SUA CARRIERA UNICA E INNOVATIVA SIA COME PIANISTA CHE COME CANTANTE LIRICO.

MUSICA

tranne che dai miei insegnanti di strumento che avevano una visione moderna. Poi con il tempo, vedendo il pubblico aumentare ai miei eventi, sono stato sempre più apprezzato e anche imitato. I miei concerti sono freschi. Per esempio, al teatro Alighieri di Ravenna, ho mescolato brani romagnoli e tanghi, mentre alla discoteca Pineta di Milano Marittima ho cantato l’inno nazionale lirico nella sera di Halloween. Per qualcuno sarebbe blasfemo, ma bisogna saper osare.”

Qual è il concerto o evento che più l’ha emozionato?

“Ricordo quando al Gran Premio di ippica a Merano ho cantato il Nessun dorma da baritono davanti a 10.000 persone e in presenza del sottosegretario di Stato. Ma potrei citare anche il concerto per i 25 anni della morte di Senna, l’apertura a Imola della prima tappa italiana della celebre gara automobilistica Le Mans Series in diretta mondiale al fianco di

Michael Fassbender…” Il suo sogno nel cassetto?

“Portare la musica classica in grandi eventi che oggi riescono a fare solo i grandi artisti del pop o del reggaeton. Dopo Pavarotti nessuno ci è più riuscito. Mi piacerebbe anche creare un impor-

“IL MIO SOGNO NEL CASSETTO È PORTARE LA MUSICA CLASSICA IN GRANDI EVENTI. DOPO PAVAROTTI NESSUNO CI È PIÙ RIUSCITO. IL CANTO LIRICO E IL

PIANOFORTE POSSONO ESSERE LA BASE DI UN NUOVO RINASCIMENTO ITALIANO.”

tante evento di contaminazione e di bel canto. La musica italiana si presta molto ed è un peccato che oggi con la lingua italiana si faccia solo rap, mentre il canto lirico e il pianoforte possono essere la base di un nuovo Rinascimento italiano.”

18 IN QUESTA PAGINA, DUE MOMENTI DELLA PERFORMANCE DI RAFFAELLO BELLAVISTA.

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ESPLOSIONE

LUCA RUBICONDO È IL PRIMO

VINCITORE

DI ‘PASTRY BIT COMPETITION’

DI DOLCEZZA

Si chiama Luca Rubicondo, è un pasticcere trentasettenne originario di Solarolo ed è il nuovo Brand Ambassador per l’anno 2024 del Molino Dallagiovanna, dopo la vittoria della prima edizione della ‘Pastry Bit Competition’. Si presenta così: “I miei mi hanno imposto di studiare e mi sono diplomato perito meccanico, ma l’amore per la pasticceria mi ha sempre accompagnato. Approfittavo del tempo libero per andare nella pasticceria di famiglia – siamo quattro fratelli – perché mi sembrava un mondo per me magico dove era possibile sperimentare. La nostra pasticceria,” continua Luca, “è un’esplosione di dolcezza e creatività. Ogni giorno, insieme ai nostri maestri pasticceri, usiamo il nostro talento e la nostra passione per creare prelibatezze irresistibili. Dai soffici croissant appena sfornati alle delicate torte decorate a mano, ogni boccone è un viaggio nel mondo dei sapori e delle sensazioni.”

TRA LE SUE

CREAZIONI, IL ‘DOLZA’, A FORMA DI PIZZA: UNA

MOUSSE/BAVARESE

CON VARI ABBINAMENTI

E DECORAZIONI. E IL ‘SOLAROLINO’, DOLCE

CON IL NOME DEL SUO

PAESE: UN LIEVITATO, UNA VIA DI MEZZO

TRA PANETTONE

E COLOMBA CON ALL’INTERNO

ALBICOCCHE

CANDITE E PASTA

DI MANDORLE.

Le parole di Luca rivelano tanto entusiasmo e ben fanno comprendere la scelta fatta. Non ha mai perso le occasioni che si sono presentate per girare il mondo sempre alla ricerca di

novità, oltre che per conoscere altri popoli e i loro gusti. Ed è così che Luca Rubicondo vanta già 17 anni di esperienze accumulate alla Pâtisserie des Rêves a Parigi, al Grand Hotel Da Vinci a Cesenatico, da Enzo’s Restaurant ad Adelaide in Australia e al Farina Pizza e Cucina a San Francisco negli Usa. Celebre è la sua creazione, a forma di pizza, denominata ‘Dolza’: una mousse/bavarese con vari abbinamenti e decorazioni, a tutti gli effetti una pizza dolce. Dopo la gavetta nella pasticceria di famiglia, a poco più di vent’anni è uscito dal guscio andando a lavorare a Madonna di Campiglio come pasticcere per la stagione estiva. La vera svolta è avvenuta con lo stage nel laboratorio del rinomato pasticcere

Gino Fabbri a Bologna che gli ha aperto le porte del Mare Pineta di Milano Marittima e di numerose esperienze estere. A questo proposito Luca ricorda: “Un mio caro amico aveva una

22
PASTICCERIA
DI ANNA DE LUTIIS FOTO LIDIA BAGNARA
23

PASTICCERIA

gelateria a Ravenna e ogni anno andava in Australia a svernare per tre mesi. Un anno ho deciso di andare con lui e mi sono subito reso conto del terreno fertile e del potenziale di quel posto. Ci eravamo ripromessi di tornarci insieme, ma quando il mio amico è venuto a mancare ho deciso di tornarci anche per lui. Subito dopo è arrivata la proposta di lavoro negli Stati Uniti dove un imprenditore italiano stava aprendo un nuovo locale a San Francisco. Quella in America è stata un’esperienza surreale e molto entusiasmante perché la manodopera italiana è molto ricercata.” Luca ha ricevuto già molti premi come il primo posto alla ‘Pastry Bit Competition’, rivolta ai professionisti della

pasticceria che Molino Dallagiovanna ha promosso insieme al maestro Leonardo Di Carlo, pioniere della Pasticceria Scientifica, con la partecipazione del Gambero Rosso in qualità di media partner. I nove finalisti sono stati valutati sulla qualità del re dei lievitati, il panettone. La giuria, capitanata da Leonardo Di Carlo, era composta da: Marina Savoia (Gambero Rosso), Stefania Pompele (Dissapore), Alessandra Sogni (Italian Gourmet), Antonio Mezzalira (critico enogastronomico), Giuseppe Amato (pastry chef), i maestri pasticceri Denis Dianin e Bruno Andreoletti e Fabio Del Sorbo (Molino Dallagiovanna). “Le vittorie regalano sempre una grande soddisfazione,” rivela Luca, “però,

dopo aver girato qua e là, sono sempre felice di tornare a Solarolo e del fatto che tante persone vengono di proposito per cercare delle paste particolari da portare via. Per esempio una nostra invenzione è il ‘Solarolino’, dolce con il nome del mio paese: un lievitato, una via di mezzo tra panettone e colomba con all’interno albicocche candite e pasta di mandorle.” Durante l’alluvione Luca e famiglia hanno dovuto rimboccarsi le maniche ma la tanta fatica ha portato risultati. “Abbiamo risposto con la vendita online di panettoni e abbiamo vinto il primo premio. In un momento tanto difficile è stata una boccata di ossigeno.”

Un sogno nel cassetto? “Certamente il desiderio di allargarsi. A questo proposito abbiamo appena rinnovato i locali e l’arredamento della pasticceria che aveva subìto anch’essa danni con l’alluvione. Ora si ricomincia e con tante speranze di raggiungere la clientela a distanza. Comunque io non mi muovo dal mio paese, Solarolo. Andare ad aprire la Rubicondo Pasticceria in bicicletta, sperimentare con i miei fratelli in laboratorio e creare qualcosa di innovativo nel suo piccolo centro: questo è ciò che amo fare.”

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IN APERTURA, LUCA RUBICONDO, PASTICCERE DI SOLAROLO. IN ALTO, UNO DEI SUOI DOLCI SUPER REALISTICI CHE RIPRODUCE UN PIATTO DI CAPPELLETTI.

Vogliamo accoglierti in un ambiente dall’eleganza senza tempo e con un’atmosfera familiare avvolgente.

Ogni giorno un sorriso sincero e tanta professionalità per farti vivere l’esperienza di un menù gustoso e rispettoso degli ingredienti del nostro territorio direttamente sul mare.

Piatti creati con passione per farti gustare la nostra tradizione romagnola con i gratinati, le crudità del giorno, la pasta fresca fatta in casa, pane e dolci realizzati da noi, accompagnati da una selezione di vini di piccole produzioni, ma di grande personalità con un ottimo rapporto prezzo e qualità.

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BEAUTY & WELLNESS

ESTETICA AVANZATA PER LA TUA BELLEZZA

IL CENTRO

RAVENNATE DI SOFIA GRILLO CREA PERCORSI PERSONALIZZATI PER LA CURA DI VISO E CORPO: TRATTAMENTI ANTIAGE, DIMAGRIMENTO E RIMODELLAMENTO.

Promuovere il benessere a 360 gradi, partendo dall’ascolto attento per suggerire il percorso che meglio si adatta alle esigenze di ogni persona. Potrebbe sintetizzarsi così la filosofia del centro estetico Beauty & Wellness, in via Canalazzo 67, specializzato in dimagrimento, trattamenti antiage e cura della pelle. L’attività è stata aperta dieci anni fa, a Mezzano, dalla titolare e operatrice Sofia Grillo che nel 2016 ha deciso di spostarla a Ravenna. Lei e Giorgia Guerra, con consolidata esperienza nel marketing, sono le coordinatrici di uno staff di cinque operatrici, attentamente formate nei vari ambiti, dall’ac-

coglienza della clientela all’esecuzione dei vari trattamenti per il viso e per il corpo. Un gruppo coeso e dinamico che mira al costante miglioramento del livello qualitativo dei servizi e sempre alla ricerca delle novità del settore. “Personalmente nasco come operatrice,” racconta Sofia Grillo, “e l’evoluzione dell’attività è legata alla mia crescita professionale e al fondamentale aiuto di tutte le ragazze, in particolare di Giorgia che ha portato nuove competenze sempre più importanti per restare competitivi sul mercato di oggi. Un moderno centro estetico non può più limitarsi a fare mani, piedi, ce-

rette e qualche trattamento, è qualcosa di molto più complesso e comprende prima di tutto la consulenza per la creazione di percorsi altamente personalizzati, in cui ogni seduta è diversa dall’altra. Tutto parte dall’ascolto della persona, dalla comprensione dei suoi obiettivi e del suo stile di vita, in modo da poter stabilire insieme un programma ad hoc e il suo mantenimento.”

Entrando da Beauty & Wellness si percepisce subito una piacevole accoglienza, non solo per la cordialità del personale ma anche per gli ambienti rinnovati grazie a un recente restyling. Gli spazi sono stati rimodulati: ora c’è un’ampia sala adatta anche per gli eventi, mentre le cabine – dotate di cromoterapia – sono più funzionali e rilassanti anche in virtù delle tonalità scelte per le pareti. Il dimagrimento è uno dei punti di forza del centro che, da tempo, attira in particolare persone che prediligono la riservatezza con allenamenti singoli e trattamenti specifici, per esempio anticellulite o per tonificare. Al riguardo, la novità della primavera è l’avvio della collaborazione con il biologo nutrizionista Marco Neri, che è anche docente, autore di libri e vicepresidente della FIF - Federazione Italiana Fitness.

“Per quanto riguarda l’anti-age e la cura della pelle,” racconta Giorgia Guerra, “la realizzazione di una nostra linea di prodotti è stato un importante traguardo. Ci siamo rivolti, dopo un’attenta e meticolosa ricerca, a un laboratorio specializzato che ha messo

I PUNTI DI FORZA

DEL CENTRO SONO I TRATTAMENTI SPECIFICI PER IL DIMAGRIMENTO

E IL MANTENIMENTO, A CUI SI PUÒ AFFIANCARE

LA CONSULENZA CON IL NUTRIZIONISTA MARCO NERI, MACCHINARI E DISPOSITIVI MEDICI

ALL’AVANGUARDIA, E UNA NUOVA LINEA DI PRODOTTI FIRMATA BEAUTY & WELLNESS.

a punto prodotti per il viso e per il corpo con principi attivi ricchi e di qualità, strutturati in base alle nostre richieste e che ci garantiscono risultati reali ed efficaci. Le clienti possono continuare a usarli a casa: tra i nostri obiettivi, infatti, vi è l’educazione sulla skincare routine, in modo da imparare i vari passaggi per pulire e trattare la pelle e mantenere i benefici più a lungo nel tempo. Ai soliti pacchetti, ovvero un solo tipo di trattamento ripetuto, privilegiamo i percorsi, ossia un’unione tra varie tecnologie e manualità, entrambe personalizzate per il raggiungimento dell’obiettivo,” ci tiene a precisare Sofia, “con un’attenzione altissima al desiderio del cliente di sentirsi bene nel proprio corpo.”

Un aiuto prezioso viene garantito anche dalle tecnologie disponibili da Beauty & Wellness. Sotto un profilo di avanguardia tecnologica dispone di: elettrostimolazione, radiofrequenza, pressoterapia e Terminator (EMS Sculpt), radiofrequenza frazionata, laser depilazione, ultrasuoni. A queste tecnologie vengono poi affiancati lo Skin Scanner , utilizzato per un’analisi completa

del viso, che realizza una scansione della pelle individuando la percentuale di idratazione, le macchie solari, le rughe, ecc.

Per lo studio del corpo c’è invece la BIA, un dispositivo che effettua la bioimpedenziometria, misurando in modo oggettivo la composizione corporea (massa magra, massa grassa e liquidi).

Da questi esami mirati si parte per l’avvio di diversi percorsi, con durata differente a seconda dell’inestetismo da combattere.

“La costanza è ciò che più conta nel tempo per qualsiasi trattamento, non si deve mai ‘mollare’,” afferma Sofia. “Per questo, promuoviamo il mantenimento, cioè un trattamento super scontato, riservato esclusivamente a chi ha già fatto i percorsi: è un premio vero e proprio per aiutarli a mantenere il risultato.”

Con una società che punta sempre di più al benessere psicofisico, anche il centro Beauty & Wellness si è evoluto in maniera da soddisfare una clientela varia, sia per quanto riguarda l’età che il genere, registrando un numero sempre maggiore di clientela maschile con una costante e continua educazione di beauty

care. All’interno del centro sono previsti a cadenza annuale laboratori ed eventi conviviali per informare e formare la clientela, su trucchi e segreti per volersi bene. Ulteriori strumenti di informazione sono anche newsletter e il beauty blog presente sul sito.

Beauty & Wellness

IN QUESTE PAGINE, LA TITOLARE SOFIA GRILLO NEL CENTRO ESTETICO BEAUTY & WELLNESS.

Via Canalazzo 67, Ravenna | T. 0544 184 7606 | www.beauty-e-wellness.com
Via Piangipane 59, Piangipane (RA) | Tel. 0544 416280 | www.pirarredi.it
L’ ARREDO PROGETTATO A MISURA INNOVAZIONE
E PERSONALIZZAZIONE

ELEGANZA

STEFANO MONTEFIORI: LE VITTORIE E L’AMORE PER QUESTI CANI

LEVRIERA

Nel 1904 Gabriele D’Annunzio possedeva ben 39 cani, tra cui molti Levrieri Greyhound, che chiamava ‘musi lunghi’ o ‘veltri’, un termine già utilizzato nell’antichità anche da poeti e scrittori, tra cui Ariosto e Dante, per definire questi animali particolarmente veloci. Il ‘vate’ li declamava spesso nei suoi versi e negli anni Trenta del Novecento aveva perfino fatto costruire al Vittoriale un canile e un’area dedicata a loro. Le origini di questi cani eleganti, dalle linee sinuose e svettanti si snodano tra Oriente e Occidente, risalendo a molto tempo addietro, tanto che vengono spesso identificati con i cani dei Faraoni. Nel Cinquecento fu poi la Regina Elisabetta I d’Inghilterra a invaghirsene perdutamente, tanto da decidere di codificare le prime regole del coursing. Non è quindi un caso che appaiano spesso nelle antiche stampe inglesi e che un tempo fossero considerati appannaggio dei nobili. Stefano Montefiori di Casa Montefiori a San Romualdo, riconosciuto da Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), li ha ‘incontrati’ nel 1974 e non è più riuscito a separarsene, nel vero senso della parola, tanto che non vuole

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ANIMALI
DI ALESSANDRA ALBARELLO FOTO MARTINA CORRADO

IL LEVRIERO LEOPOLDO È “FORSE IL CANE PIÙ TITOLATO AL MONDO,” SPIEGA CON ORGOGLIO MONTEFIORI CHE HA UN OBIETTIVO: VINCERE IN INGHILTERRA. OGNI GIORNO PORTA I SUOI CANI A ‘SGAMBARE’ IN CAMPAGNA O SULLA SPIAGGIA E CURA MOLTO L’ALIMENTAZIONE.

ANIMALI

IN QUESTE PAGINE, STEFANO MONTEFIORI INSIEME AL PREMIATISSIMO LEOPOLDO. A LATO, DUE LEVRIERI DI CASA MONTEFIORI.

essere definito allevatore, un termine per lui troppo riduttivo. “Sono stato subito attratto dalla loro bellezza sconvolgente, dalle linee armoniose del corpo, dalla potente struttura muscolare funzionale alla corsa… Mi piace poi il loro carattere dolcissimo, fiero, riservato e un po’ permaloso. Non potrei mai amare un cane sottomesso, come del resto non amo le persone con un atteggiamento simile nella vita. Con questi cani il rapporto è quindi alla pari, non accettano un ruolo subalterno ai padroni, è insito nel loro Dna.” Affinità elettive, dunque. “Qui in Romagna, prima della guerra, le famiglie benestanti possedevano il cavallo da calesse più veloce oppure questi cani, per cui le prime volte che li portavo in centro a Ravenna gli anziani, quando mi incrociavano, mi dicevano: ‘A sti chén, quând a sera zovan me, j daseva da magnèr nénca al j’öv’ (‘A questi cani, quando ero giovane io, davano da mangiare anche le uova’).” E poi a Casa Montefiori è nato lui, Leopoldo. “Forse il cane italiano più titolato al mondo”, prosegue con orgoglio. “A soli 16 mesi ha vinto il Campionato Mondiale a Copenaghen… Dei miei cani, sei sono diventati campioni del mondo, cinque campioni europei, ventidue campioni italiani, una decina campioni internazionali e ho vinto diverse volte a Montecarlo e in altre manifestazioni minori, ma il mio obiettivo è riuscire a vincere in Inghilterra.” Le caratteristiche fisiche di questi cani rispettano degli standard estetici ben precisi, codificati in Inghilterra nell’Ottocento e che consistono soprattutto in proporzioni muscolari estremamente armoniche, un collo lungo che esce dalle spalle e il loro manto non deve essere mai di tre

colori. L’altezza di un esemplare adulto è di circa 70-75 cm e il peso può raggiungere i 50 kg. “Un tempo venivano utilizzati dai nobili per una caccia ludica, non certo di sussistenza, una sorta di divertissement, per cui è importante farli correre regolarmente per mantenere allenati i loro muscoli. Sono i cani più veloci in assoluto e possono raggiungere anche 70 km all’ora, il loro record è stato addirittura di 83 km tanto che fino a qualche tempo fa esistevano diversi cinodromi dove venivano organizzate gare di corsa. Paradossalmente però sono tendenzialmente pigri, amano le comodità e starebbero quindi tutto il giorno distesi sul

divano.”

Attualmente esistono dei luoghi protetti e sicuri, organizzati magari dagli stessi proprietari, dove possono esprimere la loro indole praticando coursing e racing, mentre Stefano Montefiori ogni giorno li porta a ‘sgambare’ in campagna o sulla spiaggia. Essendo la crescita molto rapida, un’attenzione particolare deve essere dedicata all’alimentazione dei cuccioli: “In pochi mesi passano da 3 etti circa a 30 kg, per cui io li alimento con un mangime specifico per cuccioli, mezzo bicchiere di latte di capra tutte le mattine perché è ricco di calcio, carne e in alcuni casi anche olio di fegato di merluzzo.”

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PH GIANNI GRAZIANI
your gentle skin-mate ITALY In esclusiva negli Store Sabbioni e su Sabbioni.it

PER ROCCHE

UN ITINERARIO

TRA LE ROCCHE

PATRIMONIO

CULTURALE

DELLA

PROVINCIA

E CASTELLI

Oggi sono simboli delle comunità locali, sedi amministrative e culturali, musei del territorio dalla vivace attività didattica e ancora arene estive dedicate al cinema all’aperto e aree verdi attrezzate. I castelli e le rocche presenti nella provincia di Ravenna rappresentano un’occasione ideale per scoprire e riscoprire le vicende di una terra mai doma, attraversata e contesa per secoli da signori locali, città rivali, eserciti stranieri, sullo sfondo della grande Storia. Sono sei quelli censiti dal catalogo regionale del patrimonio culturale della regione Emilia-Romagna, PatEr, tra i 130 indicati come aperti al pubblico. Il catalogo restituisce una visione d’insieme della memoria storica con schede informative su musei, teatri, luoghi d’arte contemporanea, castelli. Un piccolo itinerario turistico, ideale per le prime sortite primaverili, alla scoperta di un territorio capace di arricchire la propria offerta, in ter-

METE PER UN PICCOLO

ITINERARIO TURISTICO

ALLA SCOPERTA DI UN

TERRITORIO CAPACE

DI ARRICCHIRE LA

PROPRIA OFFERTA, IN TERMINI DI LUOGHI DI CULTURA, DI DOLCEZZA

DEL PAESAGGIO E DI TIPICITÀ

ENOGASTRONOMICA.

mini di luoghi di cultura, di dolcezza del paesaggio e di tipicità enogastronomica.

Nati a presidio di valli e grandi pianure, rocche e castelli hanno segnato il territorio, accentrando presenze militari, attività economiche e politiche fino alla conquista cinquecentesca della Romagna da parte dello Stato della Chiesa. Sopito ogni conflitto, le

strutture di difesa in breve hanno perso la loro funzione principale, affrontando una repentina obsolescenza. Passate di proprietà ripetutamente, saccheggiate, utilizzate anche come cava per materiale edilizio, hanno subìto nel Novecento gravi danneggiamenti nel corso della Seconda guerra mondiale. Per ciascuna il destino odierno rappresenta un bel capitolo di valorizzazione del patrimonio monumentale.

Tra le più apprezzate gite fuori porta, Brisighella che, oltre al borgo medievale, offre la salita alla Rocca come una delle mete più interessanti della Romagna. Opera della signoria dei Manfredi fu oggetto delle brame di Cesare Borgia, dei Veneziani che realizzarono il Mastio. In età recente nel 2016 è stato inaugurato un museo dedicato al rapporto tra l’Uomo e il Gesso. La Rocca è inserita nella rete escursionistica regionale nel Cammino di Sant’Antonio, nel Cammino di Dante, e nei percorsi Borgo Ri-

32 TERRITORIO
DI CHIARA BISSI FOTO MASSIMO FIORENTINI
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DA VISITARE LE ROCCHE

DI BRISIGHELLA, RIOLO TERME, BAGNARA E LUGO, OLTRE AL CASTELLO DI SANTA MARIA IN FABRIAGO. LA ROCCA BRANCALEONE È LA PIÙ FAMOSA E ORA OGGETTO DI UN IMPORTANTE INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE.

IN APERTURA, LA ROCCA DI BRISIGHELLA. IN ALTO, QUELLA DI LUGO E, SOTTO, LA ROCCA BRANCALEONE.

vola - Monte Mauro. Passando alla valle del Senio si incontra Riolo Terme che conserva nel cuore del proprio borgo la Rocca ammodernata prima dai Manfredi poi da Caterina Sforza sul finire del Quattrocento. Nel Novecento dopo i danneggiamenti subiti durante il conflitto mondiale, fu sede comunale; nel 2006 all’interno della Rocca è stato inaugurato il Museo del Paesaggio dell’Appennino faentino e del territorio. L’edificio ospita un intenso programma di attività con mostre, incontri, musica e cinema, visite guidate in costume, Escape Room. Scesi in pianura fra Lugo, Faenza e Imola sorge Bagnara. In un territorio conteso fu edificata una

Rocca alla fine del Duecento, probabilmente da Uguccione della Faggiuola; anch’essa ammodernata da Caterina Sforza sul finire del Quattrocento; nel 1868, la Rocca venne acquistata dal Comune. Dopo successive ristrutturazioni dal 2008 gli spazi ospitano il museo dedicato alla storia di Bagnara

Nel cuore di Lugo, presidio meridionale dei possedimenti estensi, la Rocca fu oggetto di importanti interventi tra Quattro e Cinquecento, sempre nel teatro che vedeva opposti il papato e l’Impero. Il fortilizio conserva il mastio duecentesco di Uguccione, nel cortile la vera da pozzo con le insegne di Borso d’Este e il portale rinascimentale con lunetta della scuola di Mino da Fiesole. Tra gli spazi interni restaurati: la sala Baracca; il salone Estense; arredi, oggetti d’arte e reperti archeologici. Nella città mercato della Romagna, la Rocca dispone di un giardino pensile e nelle mura esterne una particolare varietà di capperi

Poco lontano da Lugo, a Santa Maria in Fabriago si erge un imponente complesso lungo la via Bastia, sulla riva sinistra del Santerno. Non è un castello medievale ma una struttura fortificata risalente al XVI secolo e

completata nel XIX secolo, con logge, porticati, e saloni affrescati. Oggi non è aperta al pubblico. Infine, per chiudere l’ideale percorso, la più segnata dalle ingiurie del tempo è di certo la Rocca Brancaleone di Ravenna, costruita dai Veneziani per rafforzare le difese della città, a partire dalla seconda metà del Quattrocento. Circondata da un fossato, il complesso era articolato in due corpi: la rocca a pianta quadrata di 2.200 mq e la cittadella, un’area di 14.000 mq che ospitava le strutture di servizio. Nei decenni successivi la battaglia di Ravenna del 1512, venne abbandonata e spogliata dei materiali costruttivi. Nel 1877 la famiglia Rava ne divenne proprietaria, destinando gli spazi aperti a orti. Dal 1965 appartiene al Comune di Ravenna e racchiude un grande parco con punto di ristoro e ristorante. La Rocca vera e propria è oggetto al momento di un intervento di riqualificazione che prevede la realizzazione di un nuovo palcoscenico e di nuove tribune per il pubblico spettacolo, per tornare a ospitare la grande musica, dal melodramma al Jazz. Spazio vivo, ricco di attività, la Rocca Brancaleone resta davvero un luogo apprezzato dai ravennati e dai turisti.

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ADVERTORIAL

SABBIONI

SYBY, IL NUOVO BRAND BEAUTY

SABBIONI LANCIA SYBY, LA NUOVA LINEA DI COSMETICI 100%

MADE IN ITALY: BEN 17 PRODOTTI PER UNA SKINCARE NATURALE E COMPLETA

Dopo un anno e mezzo di progettazione, il 18 marzo è uscita sugli scaffali Sabbioni e online su Sabbioni.it, la nuova marca SYBY, creata dall’azienda ravennate. Dopo un evento di lancio, che ha coinvolto il personale di vendita Sabbioni e 15 content creator della zona, i prodotti sono quindi finalmente disponibili per l’acquisto.

Una marca, SYBY, nata e prodotta interamente in Italia da società benefit, vegana e con ingredienti fino al 99% di origine naturale, senza alcool, siliconi, oli minerali e coloranti sintetici. 17 prodotti divisi in 7 linee, per la cura del viso e del corpo, che celebrano l’expertise dell’azienda che, da più di 70 anni, investe in bellezza. Le fragranze sono dolci e prive di allergeni e tutti i prodotti sono stati testati al Nichel, Cromo e Cobalto (< 0.1 ppm).

“Da molti anni pensavamo di sviluppare una marca per mettere a frutto l’esperienza che Sabbioni possiede nel mondo skincare e, finalmente, con SYBY ci siamo riusciti: abbiamo creato un brand con un’identità che sosterremo nel tempo, con un chiaro posizionamento e che risponde perfettamente a quelle che sono le esigenze della clientela e del mercato beauty. La scelta del partner di produzione con sede a Forlì, risponde anch’essa alla

SYBY È UNA LINEA FRIZZANTE, DOLCE, SPENSIERATA MA DI CARATTERE, CHE PARLA DI DONNE E DI EMPOWERMENT MA CHE NON È SOLO PER LORO, E SI FONDA SULLA VISIONE DELLA SKINCARE ROUTINE COME GESTO GENTILE VERSO SÉ STESSI E SÉ STESSE.

volontà di investire sul territorio locale,” afferma Beatrice Montanari , responsabile marketing Sabbioni.

Il messaggio di SYBY si fonda sulla visione della skincare routine come gesto gentile verso sé stessi e sé stesse. La sua identità è quella di un brand frizzante, dolce, spensierato ma di carattere, parla di donne e di empowerment ma non è solo per loro. I nomi delle linee riprendono l’idea di amicizia e gentilezza che SYBY vuole comunicare. In particolare, la linea detersione, cuore pulsante del marchio, si chiama ‘Cleansing Buddy’, che in inglese significa amico o compagno della detersione, in un’accezione dolce, intima e confidenziale. Nella linea possiamo trovare: struccante bifasico, adatto per rimuovere il trucco intenso dagli occhi, burro struccante, olio detergente, acqua micellare e spuma detergente. A maggio la linea sarà completata con un panno skincare in 100% cotone. Per il viso, SYBY prevede tre linee

principali: ‘Hydra’, la linea idratante per il viso; ‘Back in Time’, la linea viso per pelli mature e ‘Rebalance’, la linea viso per pelli miste e impure. Tutte le linee viso sono composte da siero e crema per una routine viso semplice ma efficace. A completamento della routine troviamo due prodotti che, insieme, formano la linea occhi: ‘All Eyes On Me’, il contorno occhi defaticante, e ‘Blink

Of An Eye’, il fluido per ciglia e sopracciglia. Infine, la marca si chiude con la linea corpo, in cui troviamo una crema per il corpo, uno scrub e la crema mani ‘Cream Team’ già apprezzatissima dal pubblico.

La marca continuerà il suo percorso nei prossimi anni e sono già in programma i nuovi lanci del 2025, che arricchiranno ancora di più l’offerta.

www.sabbioni.it

A LATO, LA LINEA DETERSIONE ‘CLEANSING BUDDY’. IN ALTO, MAURIZIO SABBIONI, DIRETTORE GENERALE, CON BEATRICE MONTANARI, MARKETING MANAGER; LA CREMA MANI ‘CREAM TEAM’ E UN MOMENTO DEL LANCIO INSIEME ALLE CONTENT CREATOR.

LA PORTA

LE ORIGINI E L’IDENTITÀ CENTRALE

MA

INCERTA DI PIAZZA BARACCA

DELLA CITTÀ

Esiste una legge arcana secondo la quale, nella storia di una città, alcuni luoghi sono caratterizzati da una sorta di carattere primigenio, che si conserva più o meno sottotraccia nel corso dei secoli e riaffiora periodicamente, indifferente al mutare dei contesti e delle vicende umane. A Ravenna, leggendo le cronache degli ultimi tempi, emerge forte la tentazione di applicare tale legge a piazza Baracca: un luogo che l’espansione urbana degli ultimi decenni ha reso sempre più centrale, vera e propria porta di ingresso al ‘salotto buono’ cittadino, e che però, nonostante tutto, sembra non aver perso nel profondo i caratteri di quando era uno spazio mal definito al di là delle mura, né campagna né città, ricettacolo di tutto ciò che di marginale gravitava, senza farne davvero parte, intorno al centro urbano.

Questa identità incerta si riflette anche in una storia avvolta dalla nebbia per diversi secoli. Si sa ben poco di come doveva presentarsi questa zona quando, in epoca romana, sulla linea dell’odierno viale Baracca furono erette le mura che la separavano dalla città. Nel medioevo, oltre a porta Adriana vi si aprivano an-

38 STORIA
DI ANDREA CASADIO FOTO MASSIMO FIORENTINI

che due varchi minori, uno dei quali denominato per un certo periodo con il nome, già di per sé eloquente, di porta dei Ladroni. Un’immagine più precisa possiamo averla all’incirca dal Duecento, quando il Montone fu condotto a scorrere lungo la direttrice delle attuali via Fiume Abbandonato (appunto) e circonvallazione San Gaetanino. Per circa cinque secoli, dunque, l’area della piazza fu occupata dalla ‘terra di nessuno’ interposta fra le mura e il letto del fiume. Quando poi, verso il 1730, il suo corso fu deviato, rimase uno spazio aperto ancora più ampio, che alla fine di quel secolo fu destinato a un uso pubblico all’epoca assai importante: quello di Foro Boario, ossia di mercato del bestiame.

Si trattava di una sorta di ampio viale, che andava dall’attuale via Oberdan a porta Adriana, e che sull’altro lato di via Maggiore (in sostanza, l’inizio dell’attuale via don Minzoni) era fronteggiato dallo speculare Foro Equino. Le fotografie di fine Ottocento e inizio Novecento ci trasmettono l’immagine di un ambiente quasi bucolico, con gli uomini e gli animali disseminati all’ombra di grandi pioppi. A fare da sfondo

IN PIAZZA BARACCA

SI TENEVANO I VARI

MERCATI CITTADINI. VICINO A PORTA

ADRIANA, C’ERANO

BARACCHE STABILI

IN LEGNO, FRA CUI

QUELLA CHE DIVENTÒ

IL NOTO RISTORANTE

SCAÌ. UNA CURIOSITÀ:

FU PROPRIO QUI

CHE VENNE ERETTA

LA GHIGLIOTTINA

PER L’ULTIMA VOLTA

NELLA STORIA

RAVENNATE, IL 22 LUGLIO 1868

all’estremità meridionale campeggiava il singolare profilo della chiesa di S. Bartolomeo, con le sue forme neoclassiche che richiamavano quasi le fattezze di un tempio romano. Edificata nel 1828, la chiesa ebbe vita breve, e già alla metà del secolo fu sconsacrata e adibita a uso di conceria delle pelli, popolarmente nota come la Calgarì Nel Foro Boario si teneva il mer-

cato del bestiame ogni sabato, ma non si trattava dell’unico utilizzo cui era destinato quello che, in effetti, era uno spazio polifunzionale nel pieno senso del termine. Dal 1845, ad esempio, vi si tennero le esecuzioni capitali, e anzi fu proprio qui che venne eretta la ghigliottina per l’ultima volta nella storia ravennate, il 22 luglio 1868. C’erano però anche usi meno macabri. Nei giorni liberi dal mercato vi erano ospitati i canapini con i loro macchinari per la fabbricazione dei cordami, e periodicamente vi piantavano le tende le compagnie di zingari che svolgevano il mestiere di stagnino. D’estate vi si teneva anche il mercato dei cocomeri, mentre nell’attiguo foro equino si svolgevano quelli dei suini, delle erbe, dell’uva. Col tempo, nei pressi di porta Adriana sorsero anche delle baracche stabili in legno, a uso di botteghe o di osterie, una delle quali destinata a diventare il celebre ristorante Scaì. Entrambi i fori ospitavano inoltre giostre, teatri di burattini e vari spettacoli viaggianti, compresi i primi cinematografi. Nel 1908 fu aperta proprio qui una delle prime sale cinematografiche stabili della città, un capan-

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SI NARRA CHE, UNA

SERA DEL 1960, FELLINI

FECE QUATTRO PASSI FINO ALL’INGRESSO DEL CINEMA MODERNO, DOVE CAMPEGGIAVANO I MANIFESTI DE LA DOLCE VITA. IL DESTINO NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN POSTO PIÙ ‘FELLINIANO’.

none di legno in cui è forse da riconoscere il non meglio noto Eagle Cinematograph la cui inaugurazione, proprio in borgo S. Biagio, fu magnificata nello stesso anno dalla stampa cittadina. Tale sarabanda di giostre, mercanti, zingari e teatranti doveva dare a questo luogo un tono liminale e bohémien. Finché, nel 1920, il trasferimento del mercato nei pressi della Madonna del Torrione (l’attuale piazza della Resistenza) segnò la fine del Foro Boario, dando il via a una complessiva ridefinizione del suo spazio. In primo luogo, l’abbattimento del tratto di mura fra porta Adriana e la conceria del-

le pelli comportò la creazione del nuovo viale Baracca, con la contestuale apertura di un collegamento diretto con il centro storico. L’area di fronte alla conceria fu urbanizzata con la costruzione di nuove case da parte del Comune, mentre la conceria stessa, davanti alla quale fu aperta la nuova via Oberdan, fu inglobata nello stabilimento della Callegari e Ghigi realizzato alle sue spalle. Un destino davvero singolare per la vecchia chiesa costruita un tempo in mezzo alla campagna, che sopravvisse come un relitto fuori tempo per diversi decenni finché non fu abbattuta

all’inizio degli anni Sessanta. Ciò che rimase del vecchio Foro Boario fu la piazza verso porta Adriana, intitolata appunto alla memoria di Francesco Baracca Fu qui che le tracce del passato si perpetuarono più a lungo, per esempio nel mercato che continuò per qualche tempo a esservi svolto, o nella presenza del cinema Moderno, edificato in forme liberty nel 1921 e poi ricostruito alla fine degli anni Cinquanta. Una presenza che fu il principale filo di continuità nella storia di questo luogo per tutto il Novecento, fino a quando anch’esso dovette cedere il passo ai tempi nuovi e alla scomparsa delle vecchie sale del centro cittadino. Si narra che una sera dell’inverno 1960 lo stesso Federico Fellini, di passaggio in città insieme a Marcello Mastroianni, dopo avere cenato da Scaì fece quattro passi fino all’ingresso del cinema, dove campeggiavano i manifesti de La dolce vita, in proiezione proprio in quei giorni. Se avesse saputo che un tempo quella era anche la piazza dei circhi e dei girovaghi, avrebbe senz’altro convenuto che il destino non avrebbe potuto scegliere un posto più ‘felliniano’ dove rendere omaggio al suo capolavoro nella città di Ravenna.

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STORIA
IN QUESTE PAGINE, PIAZZA BARACCA NEGLI ANNI IN CUI OSPITAVA IL MERCATO E IL FORO BOARIO, CON IL CINEMA ‘MODERNO’ RICOSTRUITO ALLA FINE DEGLI ANNI CINQUANTA.

LINEABLÙ IL NUOVO SALONE CUPRA GARAGE

Punta sul design moderno e innovativo e sulla tecnologia, ben evidenti nei nuovi showroom diversi dagli altri, il nuovo salone CUPRA Garage a Ravenna che rappresenta un’ulteriore espansione del gruppo della famiglia Benelli, presente anche a Cesena e Imola. A parlarne è Enrico Benelli, titolare di Lineablù. Quando e come è nato il marchio automobilistico CUPRA?

ENRICO BENELLI RACCONTA

DELL’ULTERIORE

ESPANSIONE DEL GRUPPO: IL NUOVO SHOWROOM A RAVENNA DEDICATO AL MARCHIO CUPRA.

CUPRA Garage anche a Diegaro di Cesena dove abbiamo già un altro punto vendita. I lavori dovrebbero iniziare a breve e concludersi entro la fine dell’anno.”

Cosa differenzia lo showroom che avete creato per questo marchio rispetto agli altri?

“Il nuovo CUPRA Garage è uno spazio di grandi dimensioni molto tecnologico e all’avanguardia, in cui si cerca il più possibile di facilitare l’esperienza informativa, grazie a maxischermi, tablet e monitor interattivi che consentono ai consulenti di mostrare in tempo reale foto e caratteristiche delle auto. In più, per favorire un approccio più informale e rilassato con i clienti, al posto delle classiche scrivanie ci sono salottini con poltroncine.”

Per quanto riguarda le auto, cosa distingue CUPRA? Che tipo di clientela è in grado di attirare?

“CUPRA è un marchio in grande espansione riconoscibile per il design innovativo e sfidante che non lascia indifferenti. O lo si ama o lo si odia, non ci sono mezze misure. Si rivolge a una clientela che non ricerca solo le prestazioni e il piacere di guida, ma anche qualcosa di diverso, un’alternativa al convenzionale per distinguersi.”

Quali sono i modelli di auto attualmente disponibili?

“Stanno per uscire due nuovi modelli, CUPRA Tavascan, un Cross-over, e CUPRA Terramar, un SUV, che amplieranno la nostra gamma a sei modelli. Sono già disponibili CUPRA Formentor, l’auto iconica che ha avuto un successo strepitoso e che ha contribuito al lancio del marchio nel mondo. Poi CUPRA Born per il comparto elettrico e i modelli Leon e Ateca. Con le nuove uscite ci aspettiamo un forte riscontro da parte del pubblico.”

Com’è attualmente lo stato di salute del mercato dell’auto?

“Buono, anche se in attesa degli ecobonus annunciati a dicembre. Questo frena un po’ l’acquisto al momento ma il mercato nel complesso è abbastanza frizzante, ci siamo lasciati alle spalle alcune criticità del periodo pandemico.”

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“CUPRA ha origine come reparto sportivo della casa automobilistica SEAT ed è diventato un marchio a sé stante all’interno del gruppo Volkswagen a partire dal 2020. Il nostro gruppo è concessionario per Ravenna e Forlì-Cesena sin dall’inizio. Entro la fine del 2024 introdurremo il

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GINNASTE

TERZA PROMOZIONE PER LA SQUADRA DI RITMICA DA SOGNO

DA SERIE A

“Sono gli anni più belli per noi, anche i più impegnativi. Tante cose sono cambiate nella nostra routine e nell’organizzazione interna ma vivere questo tipo di ginnastica è molto bello e le soddisfazioni raccolte ripagano il sacrificio.” È raggiante Simona Ravaioli, alla guida dello staff tecnico del Cervia Ginnastica e Sport, che ha iniziato il 2024 vincendo il campionato di A2 a squadre di ritmica. Un trionfo che porterà Cervia a debuttare nel 2025 nell’élite di questa disciplina, oggi incarnata e trainata dall’esempio di atlete come Sofia Raffaeli e la ravennate Milena Baldassarri. Non poteva esserci modo migliore per festeggiare il primo quarto di vita del sodalizio cervese, nato nel 1999 proprio su impulso di Simona, pluricampionessa di sci nautico, con il record italiano in salto che ancora le appartiene e una grande passione per l’insegnamento della ginnastica, che alla fine ha avuto il sopravvento. La vittoria del 2024 corona un percorso costellato da tre promozioni in quattro anni e dagli ingressi in nazionale di Caterina Maltoni e Margherita Fucci. “È stato un campionato a squadre bellissimo, vissuto senza aspettative,”

ammette. “Ma già dopo la prima delle tre prove, disputata a Chieti, chiusa al secondo posto, abbiamo capito che potevamo raggiungere quel traguardo che fino a pochi anni fa vedevamo come un sogno.” Poi è arrivato il quinto posto nella tappa di Forlì, “un po’ sottotono, probabilmente dovuto alla consapevolezza di quello che potevamo fare” e il primo posto nell’ultima prova di Ancona, “dove le ragazze hanno raggiunto il punteggio più alto

di tutto il campionato di serie A2.” Un trionfo firmato in pedana da Giulia Capacci, Margherita Fucci, Nicole Gramellini, Allegra Jakic, Caterina Maltoni, Margherita Ravaioli, dalla ginnasta straniera di supporto Polina Horodnycha, e dalle altre due istruttrici Yana Sinile’nikova e Natalia Putko.

La squadra di A2 è il vertice di una realtà che oggi annovera 250 iscritte, tra cui una rosa di 15 ginnaste alto livello, 70

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SPORT

LA SQUADRA DI A2 È IL VERTICE DI UNA

REALTÀ CHE OGGI

ANNOVERA 250

ISCRITTE, TRA CUI UNA

ROSA DI 15 GINNASTE ALTO LIVELLO, 70

GINNASTE DEL SETTORE

SILVER E 10 ALLENATRICI QUALIFICATE.

IN APERTURA, LE GIOVANI ATLETE

DELLA SOCIETÀ CERVIA GINNASTICA

E SPORT. SOTTO, LE CAMPIONESSE

CATERINA MALTONI, A DESTRA, E MARGHERITA FUCCI, A SINISTRA.

ginnaste del settore Silver e 10 allenatrici qualificate. Numeri che, se confrontati con gli inizi, danno l’idea dell’ascesa del sodalizio cervese. Con il sapiente lavoro di Simona e il supporto della società dell’epoca, il movimento della ginnastica si radica in città ma anche nel forese, dal momento che viene aperta una sede a Castiglione, una a Savio e una a Cesena. Crescono i corsi di avviamento e aumenta il numero delle ginnaste. “Nel 2005 arriva in società Yana e con lei iniziamo il percorso federale passo dopo passo,” ricorda Ravaioli, “facendo esperienze nuove e imparando dalle società di alto livello. Così siamo arrivate a raggiungere i primi risultati. Parallelamente prendono piede i corsi base e la sezione Silver e le bambine aumentano fino ad arrivare a oltre 200 iscritte.” Nel 2017 arriva la prima medaglia importante al campionato d’insieme allieve alle 5 funi con un bronzo. Nel 2020 entra nello staff tecnico anche Natalia Putko. “Con lei la società stila un progetto di crescita agoni-

stica,” ricorda Simona, “che ha determinato i grandi risultati di questo quadriennio, con le tre promozioni, la convocazione di Caterina Maltoni in nazionale Junior, con la quale ha conquistato nel 2023 un bronzo agli Europei nelle 5 funi, e l’inizio del percorso di Margherita Fucci con la maglia azzurra. Caterina è il classico esempio di come il lavoro porta sempre i suoi frutti. Fin da bambina, non andava mai via dalla palestra senza avere completato tutto il programma. E questa sua dedizione, unita a indubbie qualità, l’ha fatta emergere. Margherita è sempre stata una bambina molto talentuosa, determinata e competitiva, ha sempre saputo come doveva fare per raggiungere il suo risultato. Tutto questo, aggiunto a una innata intelligenza motoria, corpo e attrezzo, e alla totale disponibilità della famiglia, la stanno facendo emergere.” Fucci, campionessa italiana Junior in carica, ha esordito a febbraio nel bilaterale Italia-Francia, poi ha vinto l’argento alle clavette nel torneo internazionale di Sofia,

ha gareggiato a Belgrado e Baku, chiudendo il mese di maggio con gli Europei in Ungheria.

Ma anche il resto del 2024 promette di essere foriero di soddisfazioni: l’8-9 giugno a Folgaria si disputa il campionato italiano d’insieme, poi un’estate di allenamenti e lavoro in palestra in vista dei campionati italiani individuali, ai quali Cervia punta a essere protagonista. Un’isola felice, dunque, quella di Cervia, eppure non tutto brilla… “Portiamo il nome di Cervia in giro per tutta Italia, organizziamo campionati Italiani, tornei nazionali ma purtroppo ci manca tantissimo una palestra adeguata alle nostre esigenze,” sottolinea Ravaioli. “Abbiamo bisogno di un soffitto alto almeno 10 metri e a Cervia non c’è un impianto con queste caratteristiche. Siamo costrette ad allenarci alla tensostruttura di Savio, dove la Pro loco ci accoglie. Confidiamo che l’amministrazione comunale, con la quale c’è un buon rapporto e che ci segue con affetto, ci darà una mano appena possibile.”

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IL COLORE

SOCIETÀ E MOVIMENTO NELLE OPERE DI ENZO BABINI

DELLA TERRA

Cotignolese doc, per non dire romagnolo. Così ama definirsi lo scultore Enzo Babini nato nel 1946 nell’immediato dopoguerra quando Cotignola, come gli altri paesi situati lungo il Senio, era praticamente distrutto. Figlio unico, il padre aveva fatto 10 anni di guerra e, ritornato a casa, era disoccupato. Durante le elementari, siccome i genitori andavano a lavorare, di pomeriggio insieme agli altri compagni veniva accolto dalla scuola di Luigi Varoli che dalle due e mezzo alle cinque insegnava a disegnare. In molte occasioni arrivavano gli allievi ‘grandi’, tra cui Folli, Ruffini, Giangrandi e altri, e anche loro dipingevano o si esercitavano in sculture. Terminate le elementari, grazie all’intervento di Varoli che era membro della giuria del Concorso Internazionale delle Ceramiche, viene accettato – nonostante il numero chiuso – alle medie annesse all’Istituto per la ceramica di Faenza. Completata la formazione con il diploma di maestro d’arte e la maturità di magistero, inizia dietro concorso la carriera di insegnante di scultura all’Istituto d’Arte di Oristano poi, dopo otto anni a Siena, la conclude a Faenza con il pensionamento.

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DI ALDO SAVINI FOTO LIDIA BAGNARA

L’ambiente faentino è fondamentale per la sua formazione. Ricorda tra gli insegnanti Alfonso Piancastelli che lo ha introdotto nel mondo complesso della ceramica faentina, mentre nella bottega di Ivo Sassi ha appreso il mestiere, imparando a infornare, a cuocere, a smaltare e a fare i riflessi con le unghie dei cavalli. Tuttavia, i suoi punti di riferimento sono stati Angelo Biancini e Carlo Zauli, due scultori completamente diversi, uno figurativo e l’altro astrattista, entrambi lontani dalla ceramica decorata alla faentina per vasellame, stoviglie e oggettistica. Grazie a loro riesce a trovare una linea espressiva che sarà la sua cifra di riconoscimento come scultore sia per la modellazione che per gli smalti. Per Babini la componente decorativa è ricondotta alla materia, alla terra lavorata a bassorilievo con cromatismi ottenuti esclusivamente dagli ossidi. Non si è allontanato dalla figurazione, sostenuto dall’intenzione di rappresentare l’uomo nella società e nel mondo seguendone il mutamento e cercando di proiettarlo nel futuro. Il movimento della figura nello spazio è l’ambito di ricerca: attraverso la forma e il

ATTRAVERSO LA FORMA E IL VOLUME

DEI CORPI NELLO

SPAZIO, BABINI HA SVILUPPATO TEMI

CHE HANNO DATO

VITA A IMPORTANTI

CICLI DI OPERE, TRA CUI LA DIVINA COMMEDIA, IL PRESEPE E ULTIMAMENTE LA TERRA.

volume dei corpi nello spazio ha sviluppato alcuni temi, che hanno dato vita a importanti cicli di opere, tra cui la Divina Commedia, il presepe e ultimamente la terra. Nei cento pannelli della Commedia ha voluto far vedere il viaggio, il percorso di Dante nelle tre cantiche, ponendosi come regista, collocandosi tra Dante e Virgilio, poi tra Dante e Beatrice, per rappresentare con la terracotta le loro parole, costruendo la scena dei singoli canti in modo da rendere visivamente il movimento, la luce e il suono attraverso i chiaroscuri ottenuti con la profondità e la

prospettiva. La scultura ‘presepistica’ lo ha impegnato per alcuni decenni, dalle figure singole isolate al corpo unico del presepe nero.Nel suo essere artista Enzo Babini è consapevolmente impegnato ad “aggiungere un tassello a quel grande patrimonio artistico che gli uomini hanno saputo creare al di la delle guerre, delle rovine e delle divisioni. Un filo tenue che non si è mai spezzato, perché se è vero che il linguaggio unisce e divide i popoli, l’arte va oltre alla parola e si esprime con modalità e forme comprensibili a tutti.”

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RADIS DISINFESTAZIONI IL SOGNO DI UN GIARDINO SENZA ZANZARE

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Con l’arrivo dell’estate si ripresenta l’annoso problema delle zanzare e, per godersi in tranquillità il proprio giardino o area verde esterna, diventa quindi essenziale attuare misure di prevenzione e disinfestazione. Radis , azienda ravennate guidata da Carlo Gelosi, con più di trent’anni di esperienza nel settore, si pone ancora una volta al fianco delle esigenze della clientela proponendo servizi e trattamenti anti-zanzare efficaci, personalizzati e sicuri, non solo per la propria salute ma anche per l’ambiente. Dopo un primo sopralluogo, Radis individua la strategia più efficace per eliminare le zanzare e prevenire la loro proliferazione progettando un impianto su misura, sia per giardini privati che per aziende e complessi residenziali. Seguendo i valori dell’azienda, i modelli proposti sono all’avanguardia e certificati, e prevedono l’erogazione di soli prodotti e disabituanti naturali escludendo quindi l’utilizzo di quei prodotti residuali pericolosi. Tra questi, Tech Mosquitoes Aer-San 4.0 è l’innovativo sistema di nebulizzazione automatica per l’abbattimento controllato e localizzato delle zanzare, che utilizza solo

prodotti a basso impatto ambientale innocui per persone e animali. Si tratta di un sistema semplice da installare e utilizzare, perfettamente mimetizzabile: si collega alla rete idrica ed elettrica domestica e funziona in modo automatico, rilasciando regolarmente una nebbia fine di repellente. Disponibile nel modello monoprodotto e bi-prodotto, richiede un’unica manutenzione annuale ed è programmabile – anche da remoto tramite l’App dedicata – per attivarsi in momenti specifici, in base alle esigenze: pochi minuti di funzionamento al giorno garantiscono una protezione costante. La seconda tecnologia di impianto proposta da Radis è quella di Defender System, un sistema antizanzare perimetrale automatico in grado di proteggere e bonificare aree di ogni dimensione. Si compone di speciali ugelli nebulizzatori che vengono posizionati strategicamente lungo il perimetro dell’area da proteggere: questi distribuiscono una soluzione di acqua e di un presidio medico-chirurgico biodegradabile, studiato per non danneggiare gli arredi e nel rispetto della salute di persone, animali domestici e

insetti utili. Semplice da installare, lavora completamente in autonomia: dopo l’impostazione dei cicli di nebulizzazione, protegge il giardino senza necessità di manutenzione o intervento tecnico per tutta la stagione di utilizzo. La gamma Defender System è flessibile e si compone di 5 modelli, a seconda della dimensione e tipologia di area verde o terrazzo. Anche dopo la consulenza, l’installazione, la messa in funzione dell’impianto e il settaggio, i tecnici Radis restano al fianco dei propri clienti per qualsiasi evenienza.

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