Rimini IN Magazine 02 2018

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R I M I N I

PESARESI

Alessandro

I SOGNI SI AVVERANO

MADE IN JAPAN / L’estetica del sushi GROTTE DI ONFERNO / I nuovi percorsi GUGLIELMINA GAMBONI / Fashion for curvy

N° 2 APRILE/MAGGIO 2018


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EDITORIALE

SOMMARIO

I

I sogni si sono avverati per Sandro Pesaresi, che ci racconta come ha esaudito il desiderio infantile di costruire ponti grazie all’impresa di famiglia. Volgiamo poi lo sguardo a Oriente, con una visita ai migliori ristoranti di sushi offerti dalla nostra riviera: Sansui, Ferramenta, Righi, Noi Sushi, Rainbow 2.0 e Zushi. Passiamo poi ai servizi alla persona, entrando dietro le quinte della clinica La Nuova Ricerca, presente da oltre 40 anni sul territorio riminese, e parlando di cibo e fertilità con Alice Cancellato. Abbiamo inoltre incontrato Davide Bigucci, Gianfranco Sanchi, Rinaldo Pascucci, Alessandra Tiezzi, Federico Gualdi, Roberto Lucchisani, Nicholas Silvestri, l’associazione La Nottola, Rocco Benedetto, Guglielmina Gambani, il Birrificio Amarcord, Ivan Sperindio, Federico Baroni, Sabrina Suadoni, Giulia Azzurri Fattori, Giuseppe Gasperoni, Amalia Maggioli e tanti altri. Buona lettura. Andrea Masotti

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ANNOTARE

Brevi IN

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ESSERE

Alessandro Pesaresi

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SCOPRIRE

L’estetica del gusto

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FINANZIARE

A servizio del territorio

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Edizioni IN Magazine si impegna alla salvaguardia del patrimonio forestale aderendo al circuito di certificazione di FSC-Italia.

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte.

Fashion for curvy

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Non solo bionde

Il percorso dei desideri

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GUSTARE

Dolce spiaggia

Un aiuto dal cibo

Seguici su FB: www.facebook.com/ edizioni.inmagazine

CUCIRE

FESTEGGIARE

ASSISTERE

MANGIARE

EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it info@inmagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Roberta Bezzi Gianluca Gatta, Giulia Masci Ametta, Lucrezia Monza COORDINAMENTO DI REDAZIONE: Irena Coso ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Irena Coso STAMPA: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) ANNO XVIII - N. 2 Chiuso per la stampa il 3/5/2018 Collaboratori: Cinzia Bauzone, Arianna Denicolò, Veronica Frison, Giorgia Gianni, Lucia Lombardi, Nicola Luccarelli, Gaia Matteini, Francesca Miccoli, Manuel Spadazzi Fotografi: Matteo Agostini, Andrea Casadei, Riccardo Gallini, Mister White

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CANTARE

Vita da talent

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CURARE

Il tuo piccolo giardino

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VIVERE

RiminiWellness

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AMARE

PROGETTARE

Dalla parte degli animali

Una super carrozzina

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CUCINARE

SCOPRIRE

La cucina che piace

Grotte aperte

40

GIOCARE

A tutto rugby!

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ESPORRE

Caravaggio experience IN MAGAZINE

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ANNOTARE

ph Andrea Casadei

a cura di Lucia Lombardi

Pizza GOURMET RIMINI Dove fino all’anno

Dalla TV a CHARITY DINNER SAN PATRIGNANO Dalle sfide di 4 ristoranti e de I Re della Griglia a quella di una cena per 1.300 persone. Alessandro Borghese e Cristiano Tomei (nella foto), chef noti non solo per i successi nella ristorazione ma anche in TV, saranno i protagonisti del secondo appuntamento di Gusta, Ama Dona, la rassegna culinaria aperta al pubblico, in cui chef celebri danno vita a menù unici assieme ai ragazzi della comunità. Dopo Rosanna Marziale e Roberto Rinaldini, mercoledì 16 maggio saranno Borghese e Tomei a curare la seconda charity dinner in favore di San Patrignano, una cena unica all’interno della grande sala da pranzo della comunità. Per informazioni: www.sanpatrignano.org Tel. 331.6099701.

Esposizione presso Augeo Art Space SIRONI E IL CONTEMPORANEO RIMINI La grande pittura approda a Rimini con un omaggio al

maestro simbolo del Novecento italiano. In occasione della Biennale del Disegno 2018 Augeo Art Space ha inaugurato sabato 21 aprile una retrospettiva dedicata a Mario Sironi tra i maggiori pittori italiani dello scorso secolo (nella foto, l’opera Composizione murale, 193536). “Sono trentaquattro le opere esposte di Mario Sironi: disegni, matite, inchiostri, tempere e tre opere monumentali, affiancate da quattordici artisti contemporanei che hanno prescelto un’opera ciascuno cui ispirarsi per una propria composizione,” scrive il critico Gabriello Milantoni. I contemporanei sono: Stefano Cecchini, Davide Frisoni, Luca Giovagnoli, Giovanni Lombardini, Filippo Manfroni, Stefano Ronci e Francesco Zavatta, Angelo Borgese, Mauro Pipani, Enrico Pambianchi, Massimo Pulini, Martinovic Svetislav Luigi Zino, Kiril Cholakov. Sironi e il contemporaneo è un progetto realizzato da Cartello Rimini, Augeo Art Space, Angolo della Cornice in collaborazione con Galleria cinquantasei di Bologna. Il progetto vuole dare spazio anche alle scuole: sono previste visite su prenotazione la mattina per tutta la durata della mostra. La mostra è a ingresso libero, orari di apertura: lunedì e domenica dalle 16 alle 19; dal martedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.

scorso c’era la Lella al Mare – che è pronta a spostarsi qualche metro più in là e a diventare grandissima – ha aperto Mozzarella, la pizza che ha già conquistato il cuore dei riminesi. La ricetta è semplice: ingredienti di prima qualità e un impasto fragrante, composto da un mix di farine macinate da soli grani italiani. E poi la mozzarella e i pomodori, frutto emblema di un Sud generoso che inebria con i suoi sapori. La squadra è di quelle vincenti: Marina Nanni e Gianmaria Giorgetti, il mago dell’arte bianca che, dopo anni a sviluppare consulenze per altri locali, ora ha deciso di averne uno tutto suo. Mozzarella si appresta a diventare una tappa obbligatoria per gli amanti della pizza e dello street food, in uno dei nuovi punti nevralgici della città nel 2019: Piazzale Kennedy. (V.F.)

Tra i sapori della tradizione MONTEGRIDOLFO FOOD&WINE MONTEGRIDOLFO Un antico borgo medievale immerso nelle bellezze

naturalistiche della Valconca, una cucina capace di coniugare tradizione e creatività. Tutto questo è Montegridolfo Food&Wine (nella foto lo staff), da anni garanzia di eccellenza, qualità e amore per i sapori della migliore cucina che gestisce diverse realtà appartenenti all’eccellente ristorazione del territorio al confine tra Marche e Romagna. Nelle antiche e suggestive cantine della residenza storica di Palazzo Viviani, Il Ristoro è la location perfetta per una cena a lume di candela, una ricorrenza romantica. A pochi passi si colloca poi L’Osteria dell’Accademia, ristorante in cui si respira il valore della storia e delle tipicità del territorio. Infine, la lussureggiante Agrumaia, suggestiva e panoramica zona eventi, ideale per ogni occasione speciale, da ricordare e vestire di esclusività e cura per i dettagli. (G.M.) 8

IN MAGAZINE



ANNOTARE

Futuradria VIAGGINSIEME RIMINI L’agenzia viaggi

Rimini thriller A RIO RIMINI Sbaraglia a Rio il

thriller a In a Lonely Place, opera prima del regista riminese Davide Montecchi selezionato al Rock horror in Rio Festival. Qui la pellicola si è aggiudicata il premio alla miglior fotografia, andato a Fabrizio Pasqualetto, e quello alla miglior attrice, guadagnato da Lucrezia Frenquellucci (nella foto). Avremo presto l’occasione di conoscere un nuovo lavoro di Montecchi, un documentario dedicato alla scuola pittorica riminese del Trecento intitolato In difesa delle sacre immagini per Meclimone Produzioni, Summerside International, Cinema Fulgor e Cinema Settebello. L’attesa anteprima è a Rimini presso il Cinema Fulgor, giovedì 24 maggio ore 20.30.

Una guida per BORGO SAN GIULIANO RIMINI “Strolling with Birra Amarcord” nel Borgo San Giuliano,

la city guide ideata e realizzata da Birra Amarcord per conoscere uno dei luoghi più suggestivi di Rimini con un bicchiere di birra in mano è realtà. “Un’idea che parte da lontano, dalla Grande Mela guardando gli amici della Brooklyn Brewery, con la volontà e il desiderio di portare le persone, turisti e non solo, alla scoperta di uno degli angoli più suggestivi della nostra città, il Borgo San Giuliano, attraverso un bicchiere di birra. E questo non è nient’altro che un felice inizio – dichiara Elena Bagli, titolare insieme al fratello Andrea e al padre Roberto di Birra Amarcord, che prosegue – per noi di Birra Amarcord il legame con il territorio è profondo e completo. Abbiamo già in cantiere una seconda city guide che intendiamo pubblicare nel 2019. L’obiettivo anche per questa è creare dei percorsi culturali e artistici alla scoperta del centro storico di Rimini, coinvolgendo abitanti e attività commerciali, attraverso un prodotto tipico e locale come Birra Amarcord”. Per la realizzazione della guida Birra Amarcord ha scelto Antonella Zaghini, giornalista e fotografa, autrice del blog ioerimini.com: suoi i testi e sue le immagini nella city guide.

Futuradria ha presentato ad Aprile la programmazione 2018 e le anticipazioni 2019 di ViaggInsieme, un progetto che offre a tutti l’opportunità di partire in viaggio da soli ma di proseguire con altre persone tornando a casa con un bagaglio di amicizie e legami. Alejandro Manjarrez (nella foto), titolare delle 4 agenzie di viaggio Futuradria – a Cattolica, Bellaria Igea Marina, Bologna e l’ultima nata a Rimini – afferma: “Sono molto soddisfatto della crescita che in un solo anno abbiamo ottenuto dalla sede di Rimini. Proprio grazie a questo successo in così breve tempo abbiamo deciso di presentare qui a Rimini le nuove mete più importanti programmate per l’anno 2018 e 2019: Gran Tour della Sicilia, La Festa delle Luci di Natale a Lione, Argentina e Giappone.”

Biennale del Disegno RIMINI IN PUNTA DI MATITA RIMINI È partita la 3a edizione della Biennale del Disegno, dal titolo

Visibile e invisibile, desiderio e passione, ideata dal Comune di Rimini e dai Musei Comunali, unica in Europa interamente dedicata al disegno. Sono diverse le mostre che approdano alla terza Biennale del Disegno di Rimini. Tra tutte merita segnalare l’esposizione di Vanessa Beecroft (un particolare di un’opera nella foto) ospitata alla Far (Fabbrica Arte Rimini) in piazza Cavour e, a Castel Sismondo, quella dove sono messi a confronto due maestri del Novecento: Federico Fellini e Pablo Picasso. Di Picasso sono in mostra 66 incisioni, acqueforti, acquetinte e puntesecche, eseguite nel 1968 per illustrare l’opera La Célestine di Fernando de Rojas. Di Fellini troviamo 42 disegni che il regista aveva donato all’amico Tonino Guerra durante le riprese del film Casanova. Per maggiori informazioni: www.biennaledisegnorimini.it. 10

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ANNOTARE

Gemelle A NEW YORK

Roberto Leardini PRESIDENTE AIIPA

RIMINI Giorgia Penzo e Francesca Airaudo saranno sul palcoscenico della Grande Mela con lo spettacolo Le Gemelle Mejerchold, ideato interamente in Romagna. Il Festival In Scena! Italian Theatre Festival, giunto alla sesta edizione, si svolgerà a New York dal 7 al 21 maggio. Una prestigiosa vetrina per la compagnia riccionese Città Teatro che ha vinto il bando promosso da Kit Italia e Associazione Kairos. Lo spettacolo comicomusicale con Francesca Airaudo, Giorgia Penzo, Tiziano Paganelli per la regia di Davide Schinaia, nasce come omaggio all’avanspettacolo, culla dei maggiori talenti che hanno fondato il mito della Commedia all’Italiana, uno dei cavalli di battaglia di Città Teatro, compagnia sempre attenta allo studio di tutte le forme del Comico e del teatro popolare.

RIMINI Roberto Leardini, 44

Veronica Frison DAL BLOG AL LIBRO RIMINI Dieci anni di blog vanno celebrati con un bel libro. È in

preparazione presso Panozzo Editore una guida ai locali della ristorazione di Rimini e dintorni a cura di Veronica Frison, autrice del blog Cucino per te, scemo. Dal 7 Giugno 2008 – prima su un altro portale poi sul suo blog – Veronica racconta le esperienze gastronomiche, i viaggi legati al cibo, e le sue avventure culinarie. Negli anni ha offerto stimoli e accompagnato più di novecentomila utenti alla scoperta della nostra Romagna. In questo decimo anniversario ha deciso di dare un contributo alla conoscenza delle eccellenze locali, con sentieri tematici modulati secondo le esigenze dei turisti e a partire da quelli che sono i riferimenti di noi riminesi, nell’ambito di una città che cambia e si evolve continuamente.

anni, AD dell’azienda Leagel è diventato Presidente di AIIPA per il quadriennio 2018-2022: “AIIPA è l’associazione di categoria che racchiude la maggior parte delle aziende che producono ingredienti per gelateria. Per me esserne il Presidente è un onore e un onere. Cercherò durante il mio mandato di tutelare le esigenze dell’Associazione e delle aziende che rappresento. Cercherò di consolidare il rapporto con tutta la filiera del gelato artigianale. Ovviamente il mandato per me rappresenta un riconoscimento personale e un’opportunità di crescita professionale”. Dall’esordio in Italia nel 1991, Leagel è arrivata ad espandersi nei cinque continenti. E oggi il Gruppo è composto dalla storica sede nella Repubblica di San Marino e dalla società Leagel America do Sul, nel cuore del Brasile.

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ESSERE

I sogni si

AVVERANO DA PICCOLO VOLEVA DIVENTARE COSTRUTTORE DI PONTI. ALESSANDRO PESARESI HA ESAUDITO IL SUO DESIDERIO GRAZIE ALL’AZIENDA DI FAMIGLIA, DI CUI È AMMINISTRATORE DELEGATO. di Manuel Spadazzi / ph Riccardo Gallini

L

La sua giornata parte spesso con un po’ di yoga, “ma alle sei del mattino. Perché poi, quando è possibile, vado in azienda molto presto a salutare gli operai in partenza per i cantieri”. Il successo di una grande squadra si costruisce anche così, “coinvolgendo ogni dipendente e facendo sentire tutti importanti”. E Alessandro Pesaresi, a capo dell’omonima azienda di famiglia, ne ha fatto il suo mantra. Sarà per questo che “i nostri collaboratori non si tirano mai indietro”. Negli uffici della Pesaresi spesso le luci restano accese fino alle 20 e oltre: se c’è da far tardi, per qualche lavoro, si resta e si va avanti fino a quando non è finito. E il primo a dare l’esempio è proprio lui, Alessandro. Uno degli eredi di una storia di successo avviata nel 1961 da Giuseppe, il padre di Alessandro, e Primo, lo zio, i fondatori dell’azienda. La terza generazione si sta già preparando a prendere le redini? “Io ho tre figlie, Isotta (16 anni), Rachele (14) e Cecilia (6). A loro sto cercando di trasferire il senso

di appartenenza a questa storia, a questa azienda, indipendentemente da cosa decideranno di fare. Proprio come ha fatto mio padre con me: mi ha sempre coinvolto, mi portava con lui nei viaggi di lavoro, mi ha trasmesso la sua passione. Abbiamo istituito anche una borsa di studio per tutti i nove ragazzi della famiglia [compresi quindi i figli della sorella e dei cugini di Alessandro, n.d.r.] perché vogliamo che si formino, studino, per poi scegliere la loro strada. Mio padre ci faceva un regalo per il diploma: io ho trasformato quella tradizione nella borsa di studio”. Lei invece cosa avrebbe fatto nella vita, se non avesse portato avanti l’attività di famiglia? “Da bambino mi fermavo incantato davanti ai ponti e dicevo ai miei genitori: voglio diventare un costruttore di ponti. Le grandi infrastrutture mi hanno sempre affascinato. Mi ero iscritto a ingegneria, ho dato gli esami dei primi due anni ma poi il lavoro in azienda mi ha assorbito. Resta il rimpianto per non essermi IN MAGAZINE

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laureato, ma in fondo ho la fortuna di occuparmi di quello che ho sempre sognato fare”. Un sogno diventato realtà grazie all’azienda di famiglia: l’anno scorso la Pesaresi si è occupata della ristrutturazione del ponte di Cingoli, prima grande opera realizzata nel Maceratese dopo il terremoto. “Vero: non era il primo, perché eravamo già intervenuti sul ponte di Mercato Saraceno, ma è stato senza dubbio l’intervento più importante. E altri ne seguiranno, perché ci stiamo specializzando sempre più come realtà al servizio delle grandi infrastrutture. Se il

“DA BAMBINO MI INCANTAVO DAVANTI AI PONTI E DICEVO: VOGLIO DIVENTARE UN COSTRUTTORE DI PONTI. LE GRANDI INFRASTRUTTURE MI HANNO SEMPRE AFFASCINATO. HO LA FORTUNA DI OCCUPARMI DI QUELLO CHE HO SEMPRE SOGNATO FARE. “

Comune di Rimini andrà avanti con il progetto del nuovo ponte che permetta la pedonalizzazione di quello di Tiberio, noi ci candideremo sicuramente. Continueremo a fare strade e asfalti, ma con i ponti e le altre grandi opere siamo riusciti ad allargare la nostra attività su tutto il territorio nazionale. Tant’è che stiamo facendo ogni record di ordini”. È il periodo migliore questo per la Pesaresi, dopo la crisi? “Forse è il migliore in assoluto. Abbiamo, al momento, un portafoglio ordini di oltre 40 milioni di euro. Dovremmo chiudere il 2018 con 30 milioni. È una fase molto importante per l’azienda, che ci ha permesso di assumere anche nuovi dipendenti”. Quanti, nell’ultimo anno? 16

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“Oggi siamo a una novantina di addetti, con un aumento del 10%. Abbiamo preso con noi ingegneri dai curriculum importanti e altre figure di grande competenza. E l’età media dei dipendenti è bassa: sotto i 40 anni. Abbiamo una squadra giovane e molto preparata, tant’è che oggi facciamo i corsi di formazione interni, senza più ricorrere a figure esterne. Dai progettisti ai manager, dagli impiegati agli operai, si può dire che siamo in formazione continua. Credo molto in questo, così come nel darsi una visione, un modello”. Qual è il suo modello? “Io lo chiamo il modello buono.

IN BASSO, ALESSANDRO PESARESI RITIRA IL RICONOSCIMENTO EXCELSA 2017 DI CONFINDUSTRIA ROMAGNA, ASSEGNATO ALLA PESARESI GIUSEPPE SPA NEL SETTORE AMBIENTE E SICUREZZA.


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Una storia DI FAMIGLIA Fondata nel 1961 dai fratelli Giuseppe e Primo, la Pesaresi è una delle imprese riminesi più note nel campo delle infrastrutture. All’azienda si devono fra l’altro gli asfalti rossi in viale Vespucci e in centro storico. Ha realizzato la pista dell’aeroporto Fellini e attualmente si sta occupando di quella del Marconi a Bologna. Ha in corso vari importanti cantieri con la società Autostrade e con Anas. Uno dei settori in cui l’azienda intende svilupparsi, con la ripresa del mercato immobiliare, è anche quello delle costruzioni. La Pesaresi è una delle poche realtà ad aver ottenuto tutte le più importanti certificazioni: oltre la ISO 9001, ha ottenuto anche le certificazioni SA 8000, ISO 14001, OHSAS 18001 e ISO 39001. Alessandro Pesaresi, 49 anni, è il presidente dell’azienda, mentre il cugino Ulisse è l’amministratore delegato. Nel consiglio siedono anche Maria Cristina, la sorella, e Loretta, l’altra cugina. Sposato con Isabella, farmacista, Alessandro ha tre figlie: Isotta, Rachele e Cecilia. Negli anni ha ricoperto vari ruoli in Confindustria ed è stato per anni il presidente dei giovani industriali. Attualmente è vicepresidente di Confindustria Romagna, con delega al credito e allo sviluppo associativo.

Che è quello di fare impresa in modo sano: sviluppo e crescita del fatturato nel rispetto dei dipendenti, del territorio e dell’intera comunità”. Fra i lavori più recenti, la Pesaresi si è occupata anche della riqualificazione di piazza Malatesta, e la sistemazione dell’area intorno a Castel Sismondo ha subito diviso (come spesso accade) i riminesi. Cosa risponde ai più critici? “Che a me piace molto così come si presenta ora, e non lo dico certo perché l’intervento porta la nostra firma. È stato fatto un intervento importante, di concerto con il Comune e la Soprintendenza, con grande attenzione ai materiali e alle finiture. Finalmente l’area intorno al castello è fruibile: era meglio il parcheggio di prima? 18

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Prima di criticare, bisognerebbe conoscere un po’ le cose. Il secondo stralcio, la parte a lato della Rocca dove sorgerà un grande giardino e un’arena, farà capire meglio la bontà dell’intervento”. Della nuova passerella su via Bastioni settentrionali che ne pensa? “Lo dico da riminese: finalmente. Ora l’area del ponte di Tiberio può essere vissuta, da tutti. È uno dei segni forti che lascerà l’amministrazione Gnassi. Che sta facendo bene, secondo me. La notte di Capodanno l’ho passata a Rimini quasi come un turista, girando in lungo e in largo. Questa città sta cambiando, in meglio. Se ne stanno accorgendo anche da fuori”. A proposito di viaggi: come passa il suo tempo libero? Le piace fare il turista? “Cerco di viaggiare spesso, per

“ABBIAMO UNA SQUADRA GIOVANE E MOLTO PREPARATA, TANT’È CHE OGGI FACCIAMO I CORSI DI FORMAZIONE INTERNI, SENZA PIÙ RICORRERE A FIGURE ESTERNE. DAI PROGETTISTI AI MANAGER, DAGLI IMPIEGATI AGLI OPERAI, SI PUÒ DIRE CHE SIAMO IN FORMAZIONE CONTINUA.”

piacere e anche per tenermi aggiornato. Visito le città europee per vedere le nuove architetture. In vacanza scelgo spesso la Costa Azzurra, e la montagna in inverno. Sì, mi piace sciare, ma in estate non rinuncio mai alla spiaggia”.


In una cucina Febal Casa c’è molto più che una cucina. C’è un luogo dove puoi mangiare, leggere un libro, guardare la tv, riposare o addirittura guardare tutto il resto della tua casa Febal, dal salotto alla camera da letto. FEBAL CASA-CERASOLO S. S. Rimini-San Marino km. 8,2 Tel 0541 759460 Orario: da lunedì a sabato 09.00-12.30/15.00-19.30 Domenica 15.00-19.30

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SCOPRIRE

L’estetica

DEL GUSTO UN’ESPERIENZA MULTISENSORIALE QUELLA DEL SUSHI, CHE APPAGA VISTA E PALATO. E DA CUI ANCHE RIMINI È STATA CONTAGIATA.

I

di Veronica Frison / ph Andrea Casadei

Immaginate un paesaggio vivo del Giappone, dipinto sul mare Adriatico. Per dipingere il bambù – dice il saggio – ne dobbiamo sentire la consistenza, il tronco, i rami, sentirne il fruscio delle foglie mosse dal vento, o ancora bagnate, pesanti di pioggia. Lo spirito dell’artista deve impregnarsi di queste sensazioni e queste essenze, diventare il bambù. Il paesaggio in cui nasce Sansui Japanese Restaurant è così,

ma ubicato a Rimini: un lembo di terra dipinto che si affaccia sull’acqua. “Sansui è un luogo altro, un viaggio sola andata attraverso gusti, colori nel regno della tradizione giapponese” mi ha raccontato Fabio Salvador, titolare del ristorante. L’entrata, che è composta da un giardino con acqua, pietre, sabbia, così come il ponte rosso a forma di arco, dividono simbolicamente il mondo reale da quel-

lo spirituale. Si può scegliere se mangiare al banco, ai tavoli, o in una delle tradizionali salette da otto. In questo caso, vi sarà chiesto di togliere le scarpe e mettervi in ginocchio sui cuscini. Il posto al bancone, tutt’altro che pensato per una cena veloce come lo pensiamo noi, è invece uno dei più belli, un posto in prima fila che permette di ammirare da vicino un grande spettacolo di cucina: lo chef mentre lavora e tratta il

SANSUI 20

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FERR AMENTA

“FERRAMENTA” È UN LOCALE CHE RACCHIUDE DIVERSE ANIME AL SUO INTERNO: DALLA PIZZA ALLA CARNE, E PER NON FARSI MANCARE NULLA ANCHE OYSTER BAR E SUSHI. TUTTI PRODOTTI D’ECCELLENZA IN PURO RINO MINI STYLE MERAVIGLIOSE SCOPERTE FRUTTO DI ANNI DI RICERCHE.

QUI A SINISTRA, L’INTERNO DEL “SANSUI JAPANESE RESTAURANT” E UNA FASE DI PREPARAZIONE IN CUCINA. IN ALTO, L’INTERNO DEL “FERRAMENTA” E LO CHEF ORGES HAXHIU.

pesce. Niente è lasciato al caso, o per dirla meglio “nessuna vivanda giapponese è provvista d’un centro, tutto qui è ornamento di un altro ornamento”, come scrive Roland Barthes. Un’esperienza multisensoriale che coinvolge il gusto ma ancora prima la sensibilità estetica, dall’armonia dei colori nel piatto all’equilibrio degli accostamenti dei sapori. Ci spostiamo un po’ verso Santarcangelo dove poco tempo fa ha riaperto Ferramenta, un locale che racchiude diverse anime al suo interno: dalla pizza alla carne, e per non farsi mancare nulla anche Oyster Bar e sushi. Tutti prodotti d’eccellenza in puro Rino Mini Style, meravigliose

scoperte frutto di anni di ricerche. Attraversando Piazza Ganganelli si scorge lo spettacolare e lunghissimo bancone in legno e marmo, proprio di fronte ad una ghiacciaia dei primi anni ’50. Le ostriche, provenienti sia dall’Adriatico che dal Tirreno, si intravedono dal plateau in bellavista, e si possono richiedere direttamente dalla strada, accompagnate a una coppa di champagne ghiacciata. Il sushi è l’asso nella manica del locale, preparato dalle sapienti mani di Orges Haxhiu, giovane di soli trentuno anni ma forte di esperienze internazionali di altissimo livello. È stato Orges a spiegarmi come mai il sushi tradizionale inteso come puro qui a Rimini non va tanto, e rimane una nicchia: “siamo da tempo e troppo abituati ad intendere il sushi come un qualcosa di contaminato, ci piacciono molto di più le varianti nippobrasiliane e il sushi fusion, quello puro è per intenditori.” Mi ha fatto assaggiare un nigiri con sopra tonno scottato dalla fiamma, un mezzo cucchiaino di burro tartufato e scaglie di tartufo nero. Un gioiello, un diamante da concedersi quando si va alla Ferramenta.

Verso San Marino anche il Ristorante Righi e lo Chef stellato Luigi Sartini, stella Michelin, propone sushi. Cresciuto in Romagna con uno dei migliori chef, Gino Angelini, è passato dalla cucina di Gualtiero Marchesi prima di arrivare al Ristorante Righi, nel quale è residente dal 1990 e per il quale riceve ogni anno la stella della famosa guida. Nei suoi piatti e nelle sue creazioni unisce tutte le sue esperienze, la conoscenza della tradizione e l’amore per il suo lavoro, ingredienti necessari per reinterpretare ogni giorno la sua cucina ed esaltarne i pregi. Siamo davanti ad uno chef versatile e al passo con i tempi: “il sushi è molto richiesto dal mercato ora, e dopo aver sperimentato e fatto assaggiare le mie creazioni per diverse serate a tema nel ristorante, è diventato un punto fermo della banchettistica”. Nell’area tematica dedicata al pesce dei suoi catering infatti, è quasi sempre presente il sushi, rivisitato a modo suo e stellato. In centro a Rimini, NOI Sushi è stato uno dei primi giapponesi ad approdare a Rimini nel momento giusto in cui tutti cercavaIN MAGAZINE

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RIG HI

LUIGI SARTINI È UNO CHEF VERSATILE: “IL SUSHI È MOLTO RICHIESTO DAL MERCATO ORA, E, DOPO AVER SPERIMENTATO E FATTO ASSAGGIARE LE MIE CREAZIONI PER DIVERSE SERATE A TEMA NEL RISTORANTE, È DIVENTATO UN PUNTO FERMO DELLA BANCHETTISTICA.”

NOI SUSHI 22

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no fortemente un sushi autentico e puro. Nato a Gabicce Mare, in quella terra di confine che un po’ è Romagna e un po’ è Marche si è fatto conoscere e amare anche dai riminesi, che non aspettavano altro che la sua apertura, in pieno centro in Piazza Cavour, in un locale stupendo che riprende gli ambienti esclusivi tipici dell’Izakaya, la tipica osteria giapponese. Il Noi ricopre e coniuga alla perfezione l’antica tradizione giapponese ma con una concezione tutta attuale, dal

locale, al menù al servizio. Grazie alla consulenza iniziale con Yutaka Hashimoto, chef giapponese che ha avviato tantissimi ristoranti giapponesi qui in riviera, i piatti del Noi sono vera e propria arte, e si basano su una filosofia semplice che, detta semplicisticamente, è quella delle 3B: Bella da vedere, Buona da Mangiare e Benessere a fine cena. Ritorniamo a Rimini in Via Covignano, dove da un annetto c’è il Rainbow Sushi 2.0, locale bellissimo che ha preso il posto di

IN ALTO, UNA PORTATA DI SUSHI DEL “RISTORANTE RIGHI” E, ACCANTO, LO CHEF STELLATO LUIGI SARTINI INSIEME AD UNO CHEF GIAPPONESE (NIPPON MATSURI, 2017). QUI ACCANTO, MORENO FIDA, DIRETTORE, CON OSCAR BELLUCCI, SOCIO, E L’INTERNO DEL “NOI SUSHI”.



R AINBOW

L’INTERNO DEL RAINBOW 2.0 PRESENTA UNA STRUTTURA EFFIMERA SOSPESA NELLO SPAZIO CHE INTEGRA TAVOLI, ILLUMINAZIONE, RIFERIMENTI ORIENTALI E CARTE DA PARATI DICHIARATAMENTE ESOTICI: IL TUTTO CREA UN AMBIENTE UNICO, COME IL LORO SUSHI.

un altro sushi eccellente, Hashi Take Out. Se ci si passa davanti di sera, il Rainbow brilla come

ZUSHI 24

IN MAGAZINE

una stella. “A disegnarlo sono stati due architetti incredibili”, mi ha raccontato Marco Felici, socio di Rainbow 2.0. Proprio così, Marco de Luigi e Fabio Ferrini sono creatori di questa struttura effimera sospesa nello spazio che integra tavoli, illuminazione, riferimenti orientali e carte da parati dichiaratamente esotici: il tutto crea un ambiente unico. Unico è anche il loro sushi, che è sì fusion, ma si vuole differenziare dagli altri con ricette proprie e combinazioni originali. Li ho conosciuti l’anno scorso durante la Notte Rosa in occasione di una manifestazione: avevano preparato il sushi rosa e ricordo

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di aver pensato “questi sono di un’altra categoria”. E sul mare? Sul mare a Rimini c’è Zushi. L’ho conosciuto anni fa quando ancora stavo a Bologna, ed era stata una rivoluzione in città. Il suo motto è Eat green, Eat fresh, Eat Zushi. Da Londra, Tokyo, New York, Zushi è un concept di ristorazione innovativo che propone una visione del Giappone moderna e trendy. L’essenzialità da Zushi si esprime attraverso il benessere e la linearità, in un format ricercato oggi presente in tante altre città. Sviluppato su due piani, oltre alla terrazza Lounge con il giardinetto di fuori, potrete scegliere se mangiare nei vari privé o sul Tatami. Oltre al sushi, da Zushi in menù ci sono anche i Gyoza, tanti tipi di Yakisoba e Yakiudon e il Ramen. Se proprio devo scegliere, Zushi è talmente comodo che si può ordinare anche dal sito e riceverlo a domicilio, direttamente o tramite Pappapronta. Tutta la bontà di questo sushi freschissimo in pochi click, arriva a casa vostra.

IN ALTO L’INTERNO DEL RAINBOW 2.0. E MARTA FANTINI, DOMENICO PAZZAGLIA E ANTON WARNAKULASURIYA GEETH SURANGA. QUI ACCANTO IL RISTORANTE GIAPPONESE ZUSHI, SUL MARE DI RIMINI.



FINANZIARE

A servizio del

TERRITORIO I COFINANZIAMENTI DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE SONO UNO STRUMENTO FONDAMENTALE PER LE AZIENDE DELLE VALLI MARECCHIA E CONCA CHE INTENDONO CRESCERE.

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IN MAGAZINE

di Cinzia Bauzone / ph Riccardo Gallini

Il GAL Valli Marecchia e Conca è una società consortile composta da un partenariato pubblico e privato titolata a gestire una parte di fondi del Piano Regionale di Sviluppo Rurale per la realizzazione di progetti condivisi nelle aree locali. Lo scopo è di riattivare il territorio, attraverso investimenti rivolti alle aziende del territorio, per migliorare le condizioni generali di vita delle aeree rurali e creare occupazione. Davide Bigucci è il titolare, assieme alla moglie Catia Casali, della società agricola Podere Vecciano, sulle colline dell’entroterra riminese. Hanno partecipato al bando GAL per la concessione di contributi per la riqualificazione dei sistemi manifatturieri per la gestione del vigneto. Il loro è un progetto enologico di estrema qualità ed ha ottenuto la certificazione biologica nel 2003. Davide Bigucci ama definire il loro prodotto “il vino che ama la terra” ed è infatti proprio dalla magica combinazione tra terra, passione e aria di mare che accarezza i vigneti, che nasce il Sangiovese Montetauro e il Vignalmonte ma anche il bianco Rebola il Villa Ginestra e tanti altri vini. L’azienda

nei suoi 20 ettari produce anche olio extravergine di oliva di alta qualità. Un’azienda che ha saputo trovare la propria dimensione attraverso un impegno costante, consolidandola nel tempo e nel legame con il territorio romagnolo ma sempre guardando lontano, verso il rinnovamento. E proprio in quest’ottica, hanno partecipato al bando GAL. Si dichiarano soddisfatti del progetto legato alla rivitalizzazione del territorio della Valmarecchia Valconca e proprio in questi giorni hanno ottenuto l’approvazione del contributo per la loro società agricola. Raccontano che non sono riusciti, per una questione di tempistica ad inserire nella richiesta anche la ristrutturazione dell’immobile adibito a ricovero attrezzi ma sono comunque interessati a candidarsi ad altri progetti a contributo, viste le tempistiche e la buona organizzazione. Gianfranco Sanchi è un consulente di finanza agevolata. Il suo compito è di offrire servizi di consulenza alle imprese e, come in questo caso, segnalare le migliori opportunità di investimento alle aziende del territorio. Ci racconti il suo ruolo relativo ai contributi GAL.

IN ALTO, DAVIDE BIGUCCI, TITOLARE DELLA SOCIETÀ AGRICOLA PODERE VECCIANO.


IL PSR È LO STRUMENTO DI INCENTIVAZIONE E SVILUPPO DEL SISTEMA AGROALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA APPROVATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA. HA LO SCOPO DI STIMOLARE LA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE, PER FAVORIRE LO SVILUPPO.

“Il PSR è lo strumento di incentivazione e sviluppo del sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna approvato dalla Commissione Europea. Ha lo scopo di stimolare la competitività del settore, per favorire uno sviluppo del territorio e delle attività locali. Il GAL si ispira alle logiche programmatorie e decisionali partecipate, previste dall’approccio Leader. Concretizza il suo operato attraverso la definizione di una propria Strategia di Sviluppo Locale (SSL), che rappresenta il Piano mediante il quale si fissano metodologia, azioni, ed obiettivi del progetto. Nello specifico, attraverso il GAL, sono stati e sa-

ranno indetti bandi di contributo, indirizzati ad imprese agricole e non, come ad esempio strutture ricettive extralberghiere. Il tema principale è il paesaggio e l’azienda agricola, attraverso lo sviluppo di un brand territoriale.” Quali sono le finalità dell’iniziativa? “Il GAL Valli Marecchia e Conca ha a disposizione un budget di nove milioni e mezzo di euro per co-finanziare investimenti esclusivamente nelle aree di riferimento. Gli investimenti si traducono poi in bandi, come quello dedicato a f inanziare agriturismi e fattorie didattiche rivolto a coloro che vogliano riqualificare le proprie strutture ed ampliarle sotto il profilo, tecnico, ricettivo e di comunicazione. Il finanziamento copre da un 30% a un massimo del 50% della spesa, per le riqualificazioni e gli ampliamenti. Un altro bando, sempre indetto dal GAL, che si chiude il 6 di giugno 2018, è destinato alla realizzazione delle strutture ricettive extralberghiere, come affittacamere, campeggi, room and breakfast e locande.” Una vecchia citazione recita “Una volta colte, le opportunità si moltiplicano...” “I contributi economici messi a disposizione dai bandi, sono ottime opportunità per lo sviluppo delle imprese e del territorio. Vi è stata una risposta positiva da parte degli operatori, che dimostra un’imprenditorialità vivace e attenta a cogliere le opportunità di investimento. In autunno usciranno altri bandi dedicati all’innovazione in ambito agricolo e start-up.” Un consiglio a chi volesse accedere? “Vi sono tre parametri importanti da tenere ben presenti che fanno la differenza tra un progetto di investimento ed elenco di spese: IN MAGAZINE

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“AVERE UN PROGETTO IMPRENDITORIALE È FONDAMENTALE PER POTER PIANIFICARE UN INVESTIMENTO E UNA DOMANDA DI CONTRIBUTO. OGNI EURO SPESO IN AZIENDA DEVE PREVEDERE UN IMPATTO, ANCHE ESCOSOSTENIBILE, MISURABILE E PONDERATO.”

Primo: perché lo faccio? Avere un progetto imprenditoriale è fondamentale per poter pianificare un investimento e una domanda di contributo. Secondo: il piano di investimento. Ogni euro speso in azienda deve prevedere un impatto misurabile e ponderato. In ultimo ma non per importanza: l’impatto ecosostenibile del progetto imprenditoriale, ele-

mento portante per uno sviluppo sostenibile e in linea con quanto previsto dal programma Leader.” Un altro tassello si aggiunge al progetto attraverso la Rimini Banca - Credito Cooperativo. Rinaldo Pascucci ne è il referente agricolo, il nuovo Istituto della provincia di Rimini nato il primo gennaio 2016 dall’esperienza centenaria di Banca di Rimini e Banca Valmarecchia che attualmente conta 27 filiali distribuite sul territorio di Rimini, Valmarecchia e Valconca. “Il progetto di Rimini Banca relativo al nuovo GAL – spiega Rinaldo Pascucci – consiste nel provvedere alle iniziative divulgative legate all’erogazione di finanziamenti abbinati ai bandi, destinati alle Valli Marecchia e Conca”. Il loro primo obiettivo è di essere vicini ai clienti nei loro investimenti già in fase di progettazione. “Le nostre azioni successive – afferma Rinaldo Pascucci –

consistono nel finanziare l’investimento a breve, medio e lungo termine, nella possibilità di anticipare il contributo che verrà poi erogato dal GAL con fondi dedicati della Comunità Europea, oppure rilasciare garanzie a sostegno dell’anticipo dei contributi stessi. I soggetti beneficiari sono le micro e piccole imprese agricole, le imprese agroindustriali, le strutture ricettive extralberghiere e all’aria aperta, per interventi strutturali ma anche per servizi trasversali”. Attualmente, al primo bando significativo sono entrate in graduatoria dodici aziende, metà delle quali saranno finanziate dal Credito Cooperativo. “ll meccanismo è partito positivamente e dopo la scadenza del primo bando, già nel mese di maggio se ne apriranno altri. La banca è pronta ad abbracciare le scelte e le sfide professionali degli operatori del nostro territorio”.

IN ALTO, GIANFRANCO SANCHI, CONSULENTE DI FINANZA AGEVOLATA. QUI ACCANTO, RINALDO PASCUCCI, REFERENTE DI RIMINI BANCA - CREDITO COOPERATIVO.

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ASSISTERE

Il percorso

DEI DESIDERI PROFESSIONALITÀ, ESPERIENZA, ATTENZIONE PER IL SINGOLO. SONO QUESTE LE CARATTERISTICHE CHE, FIN DALLA SUA FONDAZIONE, CARATTERIZZANO LA NUOVA RICERCA, CLINICA PRESENTE DA OLTRE QUARANT’ANNI SUL TERRITORIO RIMINESE.

L IN BASSO LO STAFF DEL LABORATORIO PMA.

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IN MAGAZINE

di Gaia Matteini / ph Riccardo Gallini

La struttura ha da pochi giorni festeggiato il decennale di presenza presso la nuova sede posta accanto all’Ospedale Infermi. È stata una grande festa, vissuta tramite una mostra che ha avuto come focus la volontà di ripercorrere la storia del centro medico, attraverso quattro sezioni di fotografie: in primis i volti dei tanti medici che da decenni, alternandosi, ne hanno connotato l’anima, proseguendo con le immagini che raccontano i numero-

si eventi di cui La Nuova Ricerca è stata partner presente e attento, per proseguire con la documentazione della straordinaria attività che molti professionisti svolgono, portando il loro sostegno nei Paesi più poveri del mondo, per concludere, infine, con una carrellata di scatti a testimonianza dell’evoluzione della clinica, attraverso le diverse sedi che l’hanno ospitata lungo questi quarant’anni di esercizio. “Sono stati dieci anni di straordinaria crescita – afferma il Di-

rettore Generale Giorgio Celli – vissuti con un’appassionata vicinanza ai bisogni delle persone e al rigoroso controllo delle prestazioni.” Sì, perché al centro degli intenti della clinica riminese, c’è da sempre la costante cura per le esigenze del singolo paziente, declinata attraverso la grande attenzione all’eccellenza dei numerosi e diversificati servizi offerti, sempre in linea con le esigenze e l’aggiornamento delle tecnologie e delle diagnosi in campo medico. Ai tanti già presenti e attivi, La Nuova Ricerca, da poco più di un anno, ha aggiunto un nuovo reparto, quello di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), un ambito di ricerca e applicazione fortemente voluto dalla gestione e strettamente connesso ad una domanda precisa manifestata da parte di tanti riminesi (e non solo). “Il nuovo servizio” – sottolinea la Dottoressa Alessandra Tiezzi, esperta in fisiopatologia della riproduzione, referente e coordinatrice del reparto ormai attivato con successo – “è sorto con la collaborazione dei Centri Fivet del Professor Herbert Zech, grande luminare nel campo dell’assi-


elementi che forniranno in un secondo tempo preziose indicazioni sulle tempistiche e i percorsi più idonei da proporre”. Questo approccio multidisciplinare, così importante per il reparto di Procreazione Medicalmente Assistita, rappresenta un’importante novità, in tante strutture ancora impensabile a causa della mancanza di personale, delle tempistiche serrate e di professionalità, elementi che invece presso la struttura riminese sono presenti e sono contraddi-

stenza alla gravidanza (con centri rappresentati in cinque Paesi Europei) ed è diretto dal Dottor Giorgio Comploj, specialista con oltre trentacinque anni di esperienza nel settore della Medicina della Riproduzione e direttore del centro PMA di Merano, all’avanguardia per quanto concerne questo ambito di ricerca”. “Il centro PMA nato presso La Nuova Ricerca” – aggiunge la dottoressa – “risponde alla sempre più pressante richiesta di assistenza da parte di tante coppie che sentono particolarmente gravosa la difficoltà nel riuscire a portare a termine una gravidanza. Ormai l’esigenza di creare un nucleo familiare, a causa di necessità lavorative, sociali o legate allo studio, si è spostata di qualche anno lungo l’asse temporale della vita del singolo e questo, benché l’aspettativa di vita si sia comprensibilmente elevata, può a volte costituire un ostacolo perché l’età fertile femminile è rimasta pressoché inalterata. In questo contesto si inserisce la necessità di un sostegno presente e attivo da parte della professionalità medica italiana, ora che anche nel nostro Paese – dopo il referendum del 2005 – si può finalmente parlare di crioconservazione e trattare con maggior libertà e consapevolezza la tematica legata all’assistenza medica alla gravidanza,

attraverso una serie di terapie e interventi mirati a trattare questa tematica”. Caratteristica fondante del reparto di Procreazione Medicalmente Assistita è stata fin da subito l’adozione delle tecniche più moderne e di elevati standard di qualità, che hanno permesso, allo staff coinvolto nel progetto, di operare con grandissima professionalità ed efficienza, mettendo a punto le terapie più indicate per la singola persona, in linea con la direzione che da sempre ha caratterizzato La Nuova Ricerca, ove al centro vi è l’attenzione alle esigenze dell’individuo. Un modus di intervento sul paziente che, anche nell’ambito del reparto PMA, permette – sottolinea la Dottoressa Tiezzi – di “mettere in pratica terapie individualizzate, personalizzate e adattate alla situazione specifica.” “In quest’ottica – aggiunge la ginecologa – si inserisce anche la possibilità per la coppia di intraprendere un cammino più completo che indaghi tutti gli aspetti che possono influire sulla mancanza di una gravidanza spontanea, e che consideri la sfera ambientale e psicologica in cui la PMA andrà affrontata, attraverso indagini sulle abitudini alimentari, profili metabolici/antiossidanti, percorsi di preparazione al trattamento,

“IL CENTRO PMA NATO PRESSO LA NUOVA RICERCA RISPONDE ALLA SEMPRE PIÙ PRESSANTE RICHIESTA DI ASSISTENZA DA PARTE DI TANTE COPPIE CHE SENTONO PARTICOLARMENTE GRAVOSA LA DIFFICOLTÀ NEL RIUSCIRE A PORTARE A TERMINE UNA GRAVIDANZA.”

stinti da grande sinergia e complementarietà. La stessa biunivocità che caratterizza anche il rapporto tra pubblico e privato in cui La Nuova Ricerca si è inserita con successo, diventando il riferimento organizzativo a livello nazionale per un nuovo modello di offerta sanitaria in cui le due tipologie di approccio trovano un dialogo sempre più proficuo, armonico e completo, per offrire al paziente terapie moderne e personalizzate, e personale qualificato, capace di operare nell’ambito di entrambe le modalità, con la massima professionalità, eccellenza e sinergia. La Nuova Ricerca si è quindi inserita in un cammino ricco di sfide, aspettative e grandi progetti, un cammino che opera ogni giorno nell’interesse delle persone e della loro salute e che sta ottenendo importanti risultati nell’ambito dell’assistenza sanitaria. IN MAGAZINE

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MANGIARE

Un aiuto

DAL CIBO MANGIARE BENE E IN MODO BILANCIATO È IL PRIMO PASSO PER UNA VITA IN SALUTE E BIOLOGICAMENTE FERTILE. NE PARLIAMO CON ALICE CANCELLATO, BIOLOGA E NUTRIZIONISTA.

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di Gaia Matteini / ph Riccardo Gallini

Da qualche anno si è evidenziato come una dieta non bilanciata e povera di elementi preziosi a livello alimentare, possa influire negativamente sulla possibilità per una donna di portare a termine una gravidanza. La dottoressa Alice Cancellato, biologa nutrizionista dalla grande esperienza, si occupa delle diverse condizioni in cui l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale o complementare alle cure mediche, indagando anche la sinergia che essa può avere con il mondo della riproduzione. “Una nutrizione corretta e bilanciata” – spiega la dottoressa – “è fondamentale per la nostra salute e per la nostra percezione corporea. Ma non solo: è ormai evidente il legame che sussiste fra alimentazione e fertilità, e proprio

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in virtù di questa correlazione, è importante il raggiungimento del benessere psico-fisico della paziente attraverso un percorso educativo, possibile attraverso la collaborazione del nutrizionista con altre figure professionali, con l’obiettivo di individuare gli alimenti più indicati per una buona fertilità”. Una corretta alimentazione riveste quindi un ruolo fondamentale sia come prevenzione ad eventuali problemi legati alla possibilità di portare a termine la gravidanza, sia come supporto nutrizionale in abbinamento a terapie finalizzate a trattare pazienti con difficoltà legate alla fertilità. Il nostro Paese, culla della dieta mediterranea, è avvantaggiato in quest’attenzione alla corretta alimentazione. Spiega infatti la Cancellato: “Quella mediterranea – caratterizzata da contenuto glicemico medio-basso – è una nutrizione contraddistinta da alimenti ricchi di proprietà che ne fanno degli alleati perfetti per aiutare le donne nella loro fertilità. Qualche esempio? I cereali integrali in chicco, come farro, orzo e frumento, ricchi di vitamine e sali minerali, di cui invece sono poveri i cereali lavo-

rati e i farinacei; il pesce che vive nel nostro mare, come branzino, orata e alici, caratterizzato da piccola taglia e da un alto tasso di omega 3, con azione antinfiammatoria; la frutta di stagione, tramite per numerose vitamine importanti come ad esempio la C, antiossidante e fondamentale per il corretto assorbimento del ferro, presente – insieme alle proteine vegetali – nei legumi; e ancora la verdura di stagione – soprattutto quella a foglia verde – ricchissima di acido folico, fondamentale per il feto – e le uova, caratterizzate dal colesterolo buono, potente sostegno (insieme alla vitamina E contenuta nell’olio extravergine d’oliva) al mantenimento delle cellule uovo femminili e della fecondità dell’apparato riproduttivo.” Sono ormai tantissime le pazienti che hanno compreso l’utilità di un sostegno alimentare, necessario ad integrare proficuamente l’apporto di altre branche della medicina, e ci auguriamo che questo approccio sinergico – così consapevole e produttivo – possa diffondersi sempre più, arrivando a caratterizzare la totalità delle strutture medico-ospedaliere italiane.


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PROGETTARE

Una super

CARROZZINA A SOLI 20 ANNI HANNO PROGETTATO UNA RIVOLUZIONARIA SEDIA A ROTELLE CON MOVIMENTO OCULARE: INCONTRIAMO FEDERICO GUALDI, ROBERTO LUCCHISANI E NICHOLAS SILVESTRI.

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testo e foto di Nicola Luccarelli

Optical Wheelchair: è questo il nome della rivoluzionaria sedia a rotelle inventata da Federico Gualdi, Roberto Lucchisani e Nicholas Silvestri. Queste tre giovani menti riminesi (diplomati all’ITTS Belluzzi-Da Vinci di Rimini), a soli 20 anni, hanno realizzato una carrozzina ultratecnologica con movimento oculare. Il progetto di questi tre inventori ha fatto il giro d’Italia e subito sono stati chiamati a parlarne anche in TV. Ma come sono riusciti a realizzare tutto questo?

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Federico, a chi di voi è venuta in mente l’idea di creare questa sedia a rotelle? “A seguito di un brutto incidente di un nostro amico, abbiamo pensato di far qualcosa per le persone disabili. Partendo da una piccola intuizione di uno, aggiungendo la pazzia del secondo e la concretezza del terzo siamo riusciti a produrre Optical Wheelchair.” Roberto, dove avete preso i fondi necessari per realizzare il tutto? “Avevamo comprato da soli i ma-

teriali, poi il nostro istituto ci aveva rimborsati. Ora stiamo cercando nuovi fondi, ringraziamo anzi la fondazione Taccia per la loro donazione.” Nicholas, quanto tempo ci avete lavorato? “Abbiamo lavorato progressivamente per 5 mesi: arrivare dove siamo ora non è stato facile.” Nicholas, una volta completato il progetto, come vi siete mossi? “La sedia è un prototipo. Il prossimo passo è quello di portare su una reale carrozzina motorizzata la tecnologia che già abbiamo sviluppato per il prototipo.” Cosa volete fare da grandi? F: “Studio Ingegneria dell’Automazione a Bologna ed in seguito mi iscriverò ad Automotive, laurea magistrale che forma ingegneri nello sviluppo di autoveicoli sia a livello meccanico che di tecnologie a bordo.” R: “Continuerò a fare quello che sto facendo ora, ovvero il rappresentante aziendale nel campo dell’automazione.” N: “Nel futuro c’è la progettazione e realizzazione di robot e macchine industriali, per questo motivo ho deciso di continuare gli studi nella branca dell’automazione.”



SCOPRIRE

Grotte

APERTE INCONTRIAMO PIERO GUALANDI, VICEPRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE LA NOTTOLA, A CUI SI DEVE LA RIAPERTURA DEI PERCORSI NELLE GROTTE DI ONFERNO.

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di Cinzia Bauzone / ph Riccardo Gallini

Le grotte di Onferno nel comune di Gemmano, sono una vera e propria opera della natura. Angoli remoti del nostro mondo tutti da scoprire, a pochi chilometri dal mare, rappresentano un complesso carsico tra i più importanti d’Italia tra le grotte di gesso. Scavate dalle acque di un piccolo torrente sotterraneo nel corso dei millenni, il complesso si sviluppa per 850 metri nelle profondità della Val Conca con cunicoli e anfratti ricchi di creazioni. Oltre ottomila pipistrelli di sei specie differenti popo-

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lano gli ambienti sotterranei ed è possibile osservarli al di fuori del periodo di riproduzione. Un team di speleologi composto da Piero Gualandi, Chiara Lelli, Melissa Rosati e Roberto Calzolari, animato da tanta passione, ha riattivato le grotte nel 2015. L’associazione La Nottola si occupa di numerose iniziative, come attività sportive in natura, ma anche artistiche e culturali, di educazione ambientale e promozione della speleologia, oltre all’organizzazione delle escursioni guidate a Onferno con Emilia Palmese. Piero Gualandi, vicepresidente dell’associazione, considera le Grotte “un’avventura ma anche una sorpresa. Un percorso emozionale che lascia stupiti, molto di più di quello che ci si può aspettare”. Piero, ci racconti di questa avventura. “Dopo che ci è stata assegnata la gestione, io e i miei compagni, abbiamo iniziato un lungo percorso, cercando di ricreare interesse intorno a questo luogo. Attraverso la nostra preparazione ed esperienza speleologica, abbiamo ripristinato il tratto interno della grotta con lavori di pulizia del torrente e sistemazione del percorso turistico per renderlo frui-

IN QUESTE PAGINE, IL TEAM DI SPELEOLOGI CHE HA “RIATTIVATO” LE GROTTE DI ONFERNO NEL 2015.


La porta DELL'INFERNO Castrum Inferni si chiamava nel 1231 il paese arroccato sulle colline della Valconca. Nei secoli il nome è diventato addirittura Inferno, prima di stemperarsi nell’attuale Onferno. Il motivo di questo sinistro richiamo era dovuto alle fumate di vapore che nei mesi invernali, specie al crepuscolo, emanavano dalle rocce lasciando immaginare che proprio lì si nascondesse l’ingresso degli inferi. In realtà il fenomeno è causato dalla differenza termica tra l’interno e l’esterno della grotta.

ATTRAVERSO LA NOSTRA PREPARAZIONE ED ESPERIENZA SPELEOLOGICA, ABBIAMO RIPRISTINATO IL TRATTO INTERNO DELLA GROTTA CON LAVORI DI PULIZIA DEL TORRENTE E SISTEMAZIONE DEL PERCORSO TURISTICO PER RENDERLO FRUIBILE ANCHE IN INVERNO.

bile anche in inverno. Abbiamo poi avviato attività naturalistiche ed eventi per la sensibilizzazione e la protezione ambientale, caratterizzando le visite guidate con la lettura della grotta e le sue peculiarità, coinvolgendo scuole, gruppi scout e numerosi visitatori. Nel 2017 sono stati quasi 10.000. La natura ci ha dato una mano dando vita ad un ambiente meraviglioso.” Un successo, direi. “La Grotta oggi ha una fruibilità che prima non aveva. È un sito protetto molto importante, la sala Quarina, che prende il nome dallo speleologo che ha effettuato l’esplorazione nel 1916 è una tra le più grandi d’Europa di questo genere, dove i pipistrelli si riproducono. I bambini compiono un affascinante viaggio,

piccoli esploratori con caschetto e luci: un’occasione per conciliare avventura e conoscenza. Abbiamo organizzato anche escursioni serali di successo come le Bat Night. La bellezza delle grotte si inserisce poi in un contesto naturale altrettanto interessante, tutelato dal 1991 con l’istituzione della Riserva Naturale Orientata di Onferno.” Una grande sinergia. “Fondamentale è stata quella con l’Amministrazione comunale di Gemmano e la proloco, il presidente Riccardo Cecchini assieme al sindaco Riziero Santi hanno organizzato un percorso turistico coinvolgendo attività, un ostello, una locanda e ristoranti. Le Grotte di Onferno possono diventare un importante volano turistico per questo territorio.” IN MAGAZINE

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GIOCARE

A tutto

RUGBY! ROCCO BENEDETTO, COFONDATORE E VICEPRESIDENTE DI RIMINI RUGBY, RACCONTA LA SUA PASSIONE. A PARTIRE DA QUANDO, A 15 ANNI, GIOCAVA ALLENANDOSI DI NASCOSTO.

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di Nicola Luccarelli / ph Riccardo Gallini

Una passione alimentata dal sudore, dal sacrificio e soprattutto dalla voglia di non mollare mai. Tutto questo per Rocco Benedetto, 48 anni, originario di Bari ma riminese d’adozione, si chiama rugby. Giocatore, coach, di-

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rigente, questo innamorato della palla ovale ha ricoperto tutti i ruoli possibili e immaginabili in questo sport. Benedetto è stato uno dei fondatori della società Rimini Rugby, di cui è anche vicepresidente, contri-


buendo così a far conosce queste meravigliosa disciplina a molti riminesi e non solo. Inoltre, a breve, sorgerà anche una struttura dedicata a questa pratica sportiva all’ex Ceschina a Rivabella. Coach, che cos’ha questo sport che gli altri non hanno? “È uno sport completo che fa gruppo e ti insegna il rispetto per gli avversari. Si lotta nel fango sempre insieme, perché i tuoi compagni sono fondamentali per raggiungere la meta. Amo profondamente il rugby.” Da quanto tempo è nel mondo della palla ovale? “Ho cominciato a giocare all’età di 15 anni nell’ex Fiamma Rugby Bari. I miei non volevano che giocassi, così mi allenavo di nascosto, lavando la divisa nelle fontane pubbliche o nelle docce al campo.” Quando è arrivato qui a Rimini? “Nel 2000. A Rimini questo pratica non esisteva e così ho iniziato a tappezzare tutta la città con dei volantini dove c’era scritto: Vuoi giocare a Rugby? Nel tempo libero, andavo nelle scuole per far vedere quanto poteva essere bello praticare questa disciplina. Infine, nel 2002, dopo un po’ di ro-

daggio, è nata la società Rimini Rugby.” Secondo lei, a Rimini questo sport sta veramente prendendo piede? “Rimini è cresciuta molto rugbisticamente parlando. Attualmente contiamo circa 250 iscritti in varie categorie: under 8-10-12-1416-18 e una prima squadra che milita in Serie C, più la squadra Femminile e Old.” È vero che a Rivabella verrà ampliato il centro sportivo che comprenderà anche il baseball? “Il Comune di Rimini è sempre stato vicino al nostro movimento. Ora, prenderà il via un super progetto che ingloberà rugby, baseball e tennis. A noi verrà assegnato un campo in erba con una Club House degna dei migliori terzi tempi. Questo investimento porterà molta visibilità al nostro sport e sono sicuro che incentiverà anche il turismo sportivo.” Rimini potrà diventare secondo lei, in un futuro non troppo lontano, la capitale del rugby? “Secondo me sì, perché oltre a strutture all’avanguardia potrà contare sulla inimitabile ospitalità romagnola.”



CUCIRE

Fashion

FOR CURVY È UNA STORIA DI PASSIONE MA SOPRATTUTTO DI TENACIA, QUELLA DI GUGLIELMINA GAMBONI, CHE NEGLI ANNI ‘70 LANCIA IL MARCHIO DI MODA “SMASH” E OGGI SI È SPECIALIZZATA NELLE TAGLIE COMODE.

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di Arianna Denicolò / ph Riccardo Gallini

C’era una volta una bambina che viveva in un piccolo borgo sulle colline di Rimini e sognava di fare la ragioniera. Tuttavia, essendo femmina e abitando lontano dalla città e dalle scuole superiori, dovette rinunciare allo studio per dedicarsi al mestiere di sarta, proprio come sua madre… Potrebbe iniziare così la storia di Guglielmina (Mina) Gamboni che ancora oggi, quando ripercorre i momenti che l’hanno portata, quasi fosse trasportata dalla corrente, a diventare una stilista di moda, trattiene a stento la commozione. Il brand, che porta il suo nome da soli due anni per volontà dei figli Juri e Igor, nasce come Smash negli anni ’70, in un capannone situato sulla strada di San Marino. Ma è alla fine degli anni ’80, con il sopraggiungere della concorrenza del mercato cinese, che avviene la svolta imprenditoriale: l’intuizione di creare una linea diversa, dedicata alle donne curvy. Un’idea che si rivela subito vincente e che porta Guglielmina ad ampliarsi e a trasferirsi al Gros di Rimini. Una madre come maestra, ma sicuramente anche uno spiccato senso per la moda e

un’ottima manualità. Com’è iniziata la sua professione? “Mia madre è stata la mia insegnante, ma poiché confezionare abiti su misura mi stava stretto, ho iniziato a lavorare per delle aziende di moda e quando mi sono resa conto che avevo le capacità mi sono detta: perché non provarci?” A quei tempi viveva a Rimini ed era sposata…

“Sì, parliamo degli anni ’70. Avevo lasciato Montegridolfo, mi ero sposata e trasferita al mare. All’inizio il mio unico mezzo di trasporto era un Solex. Ricordo che quando andavo da Marsili a comprare le stoffe mi dicevano che non sarei mai riuscita a portarle a casa con quel motorino!” Invece ci è riuscita eccome! “Certo, non mi sono mai arresa! Tagliavo gli abiti su un tavo-

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lo rotondo che all’occorrenza si allungava e diventava ovale. Il primo anno ne ho confezionati duecentosettanta, tutti a mano, tagliandoli con le forbici e lavorando giorno e notte. Si trattava della sola collezione estiva, che mio fratello vendeva ai negozi del mare dove andava letteralmente a ruba. Così il secondo anno sono arrivata a confezionare milleduecento capi. Era composta per lo più da prendisole, short e pinocchietti, tanto amati dalle turiste che venivano in Riviera. La mole di lavoro cresceva di anno in anno così mi sono decisa ad acquistare una taglierina e con quella non mi sono più fermata! Ho sostituito il tavolo ovale con uno rettangolare lungo quattro metri e non so dirle quante stoffe ho tagliato li sopra… qualche volta in estate mia madre Sina, che oggi ha 96 anni e ancora cuce, veniva ad aiutarmi.” Poi arrivano gli anni ’80 e con essi la prima svolta… “Quando da mille sono passata a produrre seimila capi, ho capito che era arrivato il momento di cambiare; mi sono trasferita in un capannone sulla strada di San Marino e ho assunto delle collaboratrici: così è nato il brand Smash. Ho iniziato a creare anche collezioni invernali per esaudire le richieste dei miei clienti e 44

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il lavoro si è sviluppato sempre di più. Devo dire che gli anni ’80 e ’90 sono stati i più belli perché poi, con l’arrivo della concorrenza del mercato cinese, abbiamo iniziato a soffrire…” Ma non è stato il la per la seconda e forse fondamentale svolta? “In quel momento di difficoltà ho intuito che le cose potevano andare avanti solo se avessimo fatto le taglie che avevano in pochi, ossia le taglie fino alle 56. Volevo dare alle ragazze robuste la possibilità di vestire alla moda e di essere fashion come quelle che indossano la 42. È stato un cambiamento incredibile ma, per fortuna, la mia intuizione è stata giusta.” Quando è nato il marchio Mina Gamboni? “Nel 2016, per volontà dei miei figli che oggi lavorano con me. Negli anni ho smesso di fare tutto da sola e mi sono avvalsa di stilisti e modelliste, poiché in questo settore serve una conoscenza profonda dei tessuti, delle tecniche e delle mode. Ora facciamo due collezioni all’anno e un pronto moda per l’estate. Il lavoro è molto cambiato, c’è tanta concorrenza, ma il nostro è un prodotto di fascia media, competitivo e assolutamente Made in Italy o, meglio ancora, Made in Rimini!” Quale consiglio può dare

“CI SONO ABITI CHE NON CONSIGLIEREI MAI, MA POI VENGONO INDOSSATI CON UNA TALE DISINVOLTURA CHE DEVO RICREDERMI E CONFERMARE CHE STANNO BENE. LA GENTE SI DEVE VESTIRE COME MEGLIO SI SENTE. MODA O NON MODA, TAGLIA O NON TAGLIA.”

alle donne cosiddette curvy? “Siete voi che dovete sentirvi bene dentro l’abito che indossate, non sono io che devo dirvelo. Ci sono abiti che non consiglierei mai a certe persone, ma poi li indossano con una tale disinvoltura che devo ricredermi e confermare che stanno bene. La gente si deve vestire come meglio si sente. Moda o non moda, taglia o non taglia.” Per concludere, vista questa bella carriera, vorrebbe ancora fare la ragioniera? “Nonostante tutto... sì! Ho il rimpianto di non aver studiato e soprattutto di non aver potuto scegliere un’altra strada. Invece anche i miei figli, ai quali ho sempre detto di non venire a lavorare con me, ora sono qui... si vede che questo mestiere è scritto nel nostro destino!”

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FESTEGGIARE

Non solo

BIONDE! UNA BELLA STORIA CHE FESTEGGIA 20 ANNI, QUELLA DEL BIRRIFICIO AMARCORD: UN TEAM FAMIGLIARE PER UNA BIRRA DA PREMIO OSCAR!

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di Cinzia Bauzone / ph Riccardo Gallini

La storia insegna che la birra è stata inventata da una donna. Sembra infatti che la preziosa bevanda sia stata ideata, forse casualmente, da una donna maneggiando cereali in cucina circa 7000 anni fa. Elena Bagli non ne è l’inventrice ma è una

donna che regge i fili delle storie e tradizioni della sua famiglia e del loro birrificio Amarcord. Il suo è il racconto di una bellissima pagina di un territorio, la Romagna, fatto di calore e genuinità, che custodisce anche i ricordi dell’immagi-

nario felliniano, il nome infatti è un omaggio all’artista Fellini che nella parola amarcord racchiudeva una vera e propria filosofia. La birra nasce a Rimini e la loro storia, prima di essere la storia di un’azienda è la storia una famiglia, poiché due genera-

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zioni portano avanti questo sogno iniziato 20 anni fa. Il nonno consegnava le bibite a cavallo e il padre Roberto assieme ai fratelli, sono stati i primi importatori di un importante marchio di birra tedesca. La birra è il loro filo conduttore, anche se Elena decide di fare l’avvocato e oggi si occupa della parte amministrativa. Il loro è un team famigliare, che cura con particolare attenzione ogni aspetto della loro attività, il padre direttore commerciale, il fratello Andrea direttore generale, ad affiancarli i loro assistenti, perché come affermano “la qualità dei nostri collaboratori è una delle più importanti “materie prime che concorrono al successo della nostra azienda”. La birra Amarcord è prodotta in uno stabilimento modernissimo ad Apecchio, un paese in prossimità del confine della Provincia di Pesaro con quella di Perugia “per creare un prodotto di qualità – dichiarano i due fratelli fondatori – avevamo bisogno di un elemento fondamentale: la pura acqua calcarea che proviene dalle falde del Monte Nerone che ci garantisce una grande flessibilità nel produrre i diversi stili di

IN APERTURA, ANDREA, ROBERTO ED ELENA BAGLI.

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birra”. Se gli ingredienti cardine su cui poggia una buona birra sono malto d’orzo, luppolo, lievito, per il birrificio Amarcord la varietà a disposizione è molto più ampia: frutta, spezie, miele, radici, bacche, vengono utilizzati dalla creatività dei maestri birrai. Le creazioni delle birre Amarcord sono il risultato di un lungo processo fatto di sperimentazioni i cui risultati sono sempre sorprendenti. Il birrificio attualmente produce tre diverse linee commerciali ed ognuna di loro racconta una storia, Amarcord Riserva Speciale nasce dall’incontro tra il brewmaster americano Oliver Garrett e Tonino Guerra, l’etichetta infatti è stata creata dal poeta e sceneggiatore romagnolo. La linea AMA, anch’essa creazione di Garrett, è rivolta alla distribuzione nei ristoranti, per accompagnare i migliori piatti della tradizione italiana. Le etichette di questa linea sono state progettate da Milton Glaser, uno dei più grandi visual designer, ideatore del celebre logo I love New York. I nomi della linea denominata Le Classiche, Gradisca, Midòna, Volpina, Tabachéra, omaggiano le donne del film

LA LORO È LA STORIA UNA FAMIGLIA, CHE DA DUE GENERAZIONI PORTA AVANTI UN SOGNO INIZIATO 20 ANNI FA. IL NONNO CONSEGNAVA LE BIBITE A CAVALLO, IL PADRE ROBERTO E I FRATELLI, SONO STATI I PRIMI IMPORTATORI DI UNA IMPORTANTE BIRRA TEDESCA.

felliniano, ognuna con una personalità differente, proprio come nel film del Maestro riminese. Oggi il modernissimo stabilimento Amarcord produce quantitativi di birre artigianali che numericamente cominciano a rivaleggiare con i produttori industriali. È dotato di un laboratorio di analisi dove operano biologi che assicurano la qualità costante dei prodotti. L’attenzione per l’impatto ambientale è da sempre al centro della loro filosofia. Tra le tante novità, il format dei locali a marchio Amarcord presenti già sul territorio, un ulteriore elemento differenziante di competitività per una birra da Premio Oscar.


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GUSTARE

Dolce

SPIAGGIA IVAN SPERINDIO HA REINVENTATO LA TRADIZIONE DEL FINGER FOOD ROMAGNOLO PORTANDOLO DA PASSIONE ARTIGIANALE AD ATTIVITÀ GOURMET.

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di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini

Arriva la vitamina, la vitamina di mister Candy Fruit, ovvero Ivan Sperindio, un giovane riccionese, appassionato della vela, della natura, dello yoga e sorridente come pochi. Sorriso e voglia di cambiamento

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lo hanno portato a trovare la sua strada sulla spiaggia di Riccione, reinventando la tradizione del finger food romagnolo on the beach, con una proposta gustosa e colorata: il Candy Fruit. La sua è stata una vera folgora-

zione. Tutto si è giocato nel giro di poco tempo grazie all’incontro con Sauro e la sua attività di frutta caramellata sulla spiaggia, licenza acquistata dal pioniere di questa attività, il compianto Antonio Andruccioli, che nel 1959 aveva dato forma ad una nuova professione artigiana. Tra Ivan e Sauro l’accordo è avvenuto con una stretta di mano e tre notti di insonnia. L’apprendistato si è svolto al fianco di Sauro, di giorno sui granelli roventi e la sera ustionandosi le dita per apprendere l’antica tecnica della caramellatura. Nel 2016 Ivan compera l’attività, apre il suo laboratorio a Riccione paese e rinnova il carretto elettrico refrigerato. Nel giro di due anni l’attività prende una nuova identità. Possiamo dire che, grazie alla sua idea imprenditoriale, rinasce in chiave contemporanea una tipicità della riviera romagnola del dopoguerra: Ivan le ha fornito un’estetica impeccabile e un accattivante menù da far invidia a chef e pasticceri. Tanto che questa sua accuratezza e la scelta di gusti e sapori innovativi attirano organizzatori di catering, compleanni e wedding planner. È così che il suo carretto com-


pare alle feste più glamour. Materie prime di qualità, idee gustose e sorriso accattivante sono le carte vincenti di Ivan per il suo Candy Fruit. Dopo i classici della tradizione con fragole, uva, cocco, ciliegie, limone, arancio, tirati a lucido, e ai corroboranti stecchini di frutta secca, abbiamo fichi, albicocche e noci. La nuova stagione detta nuove tendenze gourmet: spiedini aromatizzati al mojito con limone, lime e foglia di menta, per un aperitivo a effetto salutista. Per energizzarsi quanto basta, Ivan prepara spiedini con arancia e cannella, oppure limone, aran-

cio e zenzero. O anche gli sfiziosi lecca lecca: singoli frutti lavorati nella loro interezza e ricoperti di cioccolato o caramello. La caramellatura di Ivan è sottile, sapientemente calibrata, dolce al punto giusto, e talvolta unisce delicati strati di graniglie per creare quel giusto contrasto gustativo e aumentare il piacere. Durante l’estate 2018 troviamo le delizie di Candy Fruit tra la zona 90 e la 60 di Riccione. E su prenotazione il carretto, in perfetto stile anni ’50, è pronto a raggiungerci ovunque per gioiose e vitaminiche esperienze di gusto.

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CANTARE

Vita da

TALENT DALL’UNIVERSITÀ ALL’EDIZIONE 2018 DI AMICI: FEDERICO BARONI HA DA POCO PUBBLICATO IL SINGOLO “SPIEGAMI” E STA LAVORANDO ALL’USCITA DEL SUO PRIMO ALBUM. CON I PIEDI BEN SALDI PER TERRA.

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di Nicola Luccarelli / ph Mister White

Cantare su un palco, esprimere tutto quello che si ha dentro attraverso musica e parole: è quello che ha fatto e sta ancora facendo Federico Baroni, cantautore riminese di 24 anni, che si è fatto conoscere al grande pubblico per aver partecipato al famoso talent Amici 2018. Una carriera, quella di Federico, ancora all’inizio, ma la voglia di arrivare è tanta e le capacità di certo non gli mancano. Questo artista di casa nostra, che ha pubblicato poco tempo fa anche il suo primo singolo Spiegami, ha risposto a qualche domanda sulla sua passione per la musica. Federico, quando la musica è entrata nella tua vita?

“DOPO AMICI HO RICOMINCIATO A SUONARE DAL VIVO CON LA MIA BAND. A BREVE USCIRÀ IL MIO NUOVO SINGOLO, MA NON POSSO SVELARE DI PIÙ. NEGLI ULTIMI ANNI HO SCRITTO TANTO E STO LAVORANDO AI BRANI CHE COMPORRANNO IL MIO PRIMO ALBUM.”

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“La musica è entrata nella mia vita per caso. Quando mi sono trasferito a Roma per l’Università ho iniziato a prendere lezioni di canto e a suonare la chitarra. Subito dopo ho cominciato a scrivere le mie prime canzoni. Scrivere è stato un modo per tirare fuori quello che avevo dentro.” A quale genere ti ispiri? “Il mio genere di riferimento è il funky / pop / R’n’B, mentre tra gli artisti ci sono Bruno Mars, DNCE e Maroon 5. In questo periodo però sto ascoltando anche molta musica italiana.” Ti aspettavi di diventare famoso? Ti reputi tale? “No, non mi reputo famoso, sono una persona con i piedi per terra e non mi sento arrivato. Credo di dover dare e fare ancora tantissimo in questo senso.” Amici ha giocato un ruolo importante nel tuo percorso di crescita? Raccontami un po’ la tua esperienza. “Volevo intraprendere una strada che potesse darmi visibilità ma che non fosse un punto d’arrivo. È stata un’ottima esperienza, tramite questo talent ho avuto la possibilità di arrivare a tanta gente che ora mi segue e mi supporta. Sono stato notato da diversi addetti ai


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LIBERTÀ DI GUIDA

lavori del settore e a dicembre ho iniziato un percorso discografico con Artist First.” Parlami del tuo primo singolo uscito da poco: Spiegami. È stato subito un grande successo. Come è nato? “Spiegami è nato durante un viaggio che ho fatto in Inghilterra. Una sera in ostello ho scritto questa canzone sull’onda di una relazione che stavo vivendo a Liverpool con una ragazza. Parla

di tutte quelle coppie che stanno insieme ma non riescono a capire cosa c’è veramente tra loro.” Stai lavorando a qualcos’altro in questo momento? “Dopo Amici ho ricominciato a suonare dal vivo con la mia band. A breve uscirà il mio nuovo singolo, ma non posso svelare di più. Negli ultimi anni ho scritto tanto e sto lavorando ai brani che comporranno il mio primo album, che spero uscirà presto.”

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IN MAGAZINE

di Francesca Miccoli

Il potere terapeutico e vitale della bellezza. Quella bellezza che risiede nei piccoli e grandi doni, offerti a piene mani dalla quotidianità. Sabrina Suadoni, cittadina del mondo residente nella solatia Rimini da quasi diciotto anni, è una dispensatrice di questa forma di incanto, declinato nelle sfumature della grazia, dell’armonia, della delicatezza. Un anno fa in riviera ha dato vita a Basilico e rose, piccola impresa di consulen-

za, manutenzione e restyling del verde. “Un giardino grande o piccolo è sempre un luogo magico” spiega Sabrina, che è nata nel golfo del Tigullio e vissuta a varie latitudini prima di approdare in terra di Romagna. “Nella natura puoi immergerti e ritemprarti, entrare in uno stato meditativo e lasciarti travolgere dalla fantasia”. Basilico e rose si prende cura delle piante di chi non ha la capacità, il tempo o, semplicemente, il desiderio di farlo in prima persona. “Spesso le persone che partono per le vacanze, mi affidano il loro giardino: pulisco, metto ordine, effettuo piccole potature e magari dispenso qualche suggerimento per renderlo più accogliente e mai banale”. Una sensibilità affinata negli anni verdi. “Ho acquisito amore e passione per fiori e piante dal mio papà, che durante l’infanzia mi ha insegnato a curare ogni specie vegetale presente nel grande giardino di famiglia a Roma. E anche grazie al nonno materno, che aiutavo a legare le viti nella cascina di Rocca Grimalda, nell’alessandrino”. Una competenza maturata sul campo e forgiata grazie agli studi nei settori dell’architettura, della

moda e della fotografia. Abilità messe a disposizione non solo di chi ha la fortuna di avere un grande giardino. “Anche in un balcone di un metro per un metro si può creare un angolo di pace dove leggere un libro o fare colazione”. Senza grandi investimenti, semplicemente arrangiandosi con due vasi e una sedia. Suadì realizza dal nulla minigiardini e angoli verdi creativi. Magari punteggiando una minuscola e spoglia stanza con una semplice tazza, fino a un attimo prima relegata inoperosa in una credenza, portata a nuova vita grazie a una piccola composizione di fiori. E così una ciotola con menta o elicriso riesce a ingentilire e dare colore a un ambiente anonimo. “Realizzo inoltre mini orti da balcone, facendo crescere con amore ciò che ritroveremo nel piatto”. Nella terrazza di Sabrina convivono esemplari unici di certificate rose di valore ed erbe aromatiche della grande distribuzione. “È la mia filosofia di vita. Risvegliare ogni mattina il profumo di menta annaffiando le foglie di una piantina riempie il cuore e risveglia i sensi”. Attraverso piccoli gesti di una genuinità spesso perduta.


cose buone dal territorio

“CI VUOLE TEMPO PER FARE LE COSE BUONE”... Scoprire nuovi accostamenti, semplici ma inaspettati, prestando attenzione a ogni singola materia prima, è per la nostra cucina una missione quotidiana. Assieme ai pilastri più tipici della tradizione del territorio di carne e di pesce il nostro menù propone infatti alcuni piatti differenti per origini e composizione, spaziando nel grande patrimonio della cucina italiana. La cantina offre un ampio assortimento di vini del territorio, assieme a etichette nazionali e internazionali di pregio.

Un piatto veloce? Una degustazione di terra o di mare? Un pranzo con gli amici? Una cena ricercata e rilassante?

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Appuntamento

COL BENESSERE BENESSERE, SALUTE, SPORT E CORRETTA ALIMENTAZIONE: QUESTI GLI ELEMENTI CHE ANCHE QUEST’ANNO ANIMERANNO RIMINIWELLNESS, L’EVENTO ORGANIZZATO PRESSO IL POLO FIERISTICO DAL 31 MAGGIO AL 3 GIUGNO, E INCENTRATO SULLA FILOSOFIA DELLO STAR BENE.

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La kermesse – giunta ormai alla sua tredicesima edizione, che anche quest’anno prevede oltre 260 mila visitatori – coinvolgerà i padiglioni fieristici (per un totale di 173 mila metri quadri indoor e outdoor) che ospiteranno diverse realtà imprenditoriali, italiane e non solo, vocate al benessere in tutte le sue forme, dimostrando ancora una volta la tensione verso il territorio e la spinta alla internazionalità che ormai contraddistinguono l’appuntamento. Dai produttori di macchine per l’attività fisica alle palestre, dalle associazioni di categoria alle SPA, dai rappresentanti del turismo a quelli del mondo del design, dai nutrizionisti ai professionisti del panorama sportivo, RiminiWellness sarà il grande evento organizzato da Italian Exhibition Group, finalizzato all’integrazione tra il mondo del benessere, il business ed il divertimento, occasione perfetta di incontro e scoperta per il pubblico che anche quest’anno si preannuncia composito (si stimano visitatori provenienti da circa 80 Paesi ed oltre 400 aziende espositrici) e attento alle novità nell’ambito di un settore in costante espansione. Grande attenzione verrà riserva-

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di Gaia Matteini

ta all’alimentazione, attraverso FOODWELL Expo, la manifestazione incentrata sul mangiar sano e volta a sottolineare l’importanza di uno stile di vita salubre a partire dal piatto: diventata un appuntamento fisso all’interno di RiminiWellness, la sezione sarà dedicata non solo agli sportivi professionisti, ma a tutti gli amanti dell’attività fisica che non rinunciano alla qualità del cibo anche in mancanza di tempo, ed ospiterà numerosi player della categoria food, diversi testimonial e atleti, che animeranno gli incontri, gli show cooking e le lezioni. Il mondo dello sport sarà ampiamente rappresentato attraverso un ricco calendario di appuntamenti, dimostrazioni e seminari che animeranno RiminiSteel, quartier generale dei cultori del benessere sportivo, trovando una particolare attenzione verso il panorama delle attività praticabili in acqua, che ogni anno conoscono un’attenta evoluzione: 5 vasche di 350 metri quadrati per un totale di 1200 metri cubi saranno la location che ospiterà Acquapole, Aqua Zumba, Fit Paddling (disciplina che prevede l’utilizzo di una tavola galleggiante come superficie per eseguire esercizi) e

molte altre declinazioni, rese possibili grazie alla proficua sinergia con nuove tecnologie create apposta per gli sport acquatici. Riconfermate le sezioni degli anni scorsi: da WPRO, rivolta al B2B di aziende e professionisti, WFUN dedicata al grande pubblico di appassionati, e Riabilitec, focalizzata sulle tecnologie legate alla riabilitazione motoria. L’evento troverà poi ulteriore sostegno dalla sinergia con i partner compresi all’interno del circuito Rimini Wellness OFF, che coinvolgerà 20 chilometri di costa attraverso una serie di eventi, feste ed appuntamenti, tra cui la Virgin Active Urban Obstacle Race del 2 giugno, unica corsa che unisce al running esercizi di allenamento funzionale e che sarà caratterizzata da un percorso di 7+ km lungo il centro di Rimini e tre parchi cittadini con partenza alle 17.30. Anche quest’anno RiminiWellness si preannuncia l’appuntamento imperdibile per il panorama del fitness e del benessere, importante evento in sinergia tra business e divertimento, e contesto vincente delle anteprime mondiali per il mondo professionale e quello dei tanti appassionati.


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LA GENTILEZZA DI 9 DONNE ROMAGNOLE PERVADE IL DESIGN LAGO STORE RIMINI

Never Stop Living Kindness, la gentilezza cambierà il mondo: il mondo del design e il modo di stare al mondo, di vivere la dimensione privata, domestica, caratterizzata da un avvolgente design d’autore, come quello di LAGO che ha dedicato un progetto alla gentilezza degli spazi abitativi. Complice, con un evento di rinnovo dedicato proprio alla gentilezza, il negozio monomarca di Rimini, situato nel centro storico della città e inaugurato nel settembre 2011, con l’aiuto di 9 donne romagnole distintesi in diversi settori che per l’occasione hanno raccontato il loro personale significato di gentilezza: Renata Tosi, sindaco di Riccione; Federica Piersimoni, blogger; Enrica Mancini, ristoratrice; Barbara Vannucchi, architetto; Alice Bigli, presidente Associazione Culturale Mare di Libri; Roberta Giuliodori, albergatrice; Federica Gif, blogger, scrittrice, dj; Maria Galassi, imprenditrice dell’omonima azienda agricola; Nicoletta Cei, designer di Gioielli. Lo store presenta la nuova collezione LAGO dedicata a tutte le aree della casa: dalla cucina al soggiorno e alla sala da pranzo, dalla zona notte passando per il bagno. Gli arredi LAGO sono leggeri e modulari e nello store di Corso d’Augusto 212 si possono trovare tutti i prodotti iconici che hanno reso nota l’azienda come il letto Fluttua, il tavolo Air e il sistema 36e8. La gentilezza LAGO vi conquisterà.

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DEGLI ANIMALI GIULIA AZZURRI FATTORI HA RIVOLUZIONATO L’APPROCCIO DELLA CUCINA DEL SUO HOTEL UNENDO ETICA ANIMALISTA E PROFESSIONE.

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di Giorgia Gianni / ph Riccardo Gallini

È possibile condurre un’impresa alberghiera di alto livello in modo innovativo e competitivo, adottando un approccio etico alla ristorazione che contribuisca al benessere degli animali negli allevamenti? È la sfida portata avanti da Giulia Azzurri Fattori, 37 anni, condirettrice dell’hotel 4 stelle Sovrana & Re Aqva SPA

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di Rimini, presidente dei gruppi Giovani Albergatori di Rimini e dell’Emilia-Romagna. Due lauree – in marketing e politica internazionale –, una storia imprenditoriale di terza generazione – l’hotel sorge dove un tempo era la villetta dei nonni, diventata poi pensione –, uno smisurato amore per gli animali: Giulia ha unito

passione ed esperienza quando lo scorso anno ha deciso di rivoluzionare i rapporti con i fornitori dei prodotti per la cucina e di servirsi solo da chi possa garantire il maggiore trattamento etico possibile degli animali allevati. “Sono da sempre animalista, non lego il rispetto di un essere vivente a quella che è ri-


Qualità Tradizione Gusto per vivere emozioni Posillipo l’Osteria e l’Enoteca Posillipo per i tuoi eventi di successo tenuta la sua intelligenza, ma al semplice fatto che è vivo. Quando ho approfondito il tema del trattamento degli animali negli allevamenti ho capito di dovere e potere fare qualcosa. Così esattamente un anno fa ho chiamato a raccolta familiari e dipendenti in hotel e ho annunciato che era il momento di cambiare”. Una svolta per nulla semplice. “Non è stato facile trovare fornitori che assicurassero i requisiti di benessere animale che cercavo, come la macellazione e la castrazione in anestesia, nessun taglio di denti e coda ai suini, nessun uso di antibiotici a campione ma solo per terapie specifiche, e ovviamente un’alimentazione naturale. Il chilometro zero, che pure significa maggiore qualità e minor impatto ambientale, non è sufficiente. In sei mesi ho contattato almeno una trentina di aziende e visitato allevamenti in tutta Italia”. La ricerca di Giulia l’ha portata a selezionare tre realtà, dall’entroterra riminese fino al comasco. “Per le uova – ad un hotel come il Sovrana, solo per le colazioni, ne servono 300 al giorno – ho scelto un produttore locale che alleva

le galline a terra e che seleziona i pulcini prima che le uova si schiudano, evitandone la macellazione. Per latte e derivati ci riforniamo presso una realtà romagnola di grande qualità che raccoglie il 90% del latte da stalle consorziate con vacche a stabulazione libera. Per i salumi sono arrivata fino ad un allevamento di Como. Inoltre, ho aggiunto tanti piatti vegetariani e vegani al nostro buffet. Ora tutta la linea delle nostre colazioni rispetta al massimo grado possibile in Italia il benessere degli animali”. E quando i clienti si siedono a tavola trovano un invito a non sprecare il cibo, iniziativa che, a costo zero, ha ridotto gli sprechi di questo tipo del 30%. “Credo nell’importanza di sensibilizzare sull’impatto delle nostre scelte alimentari. Il cambiamento non è facile e richiede un notevole investimento economico, ma spero che i miei colleghi possano iniziare a seguire il mio stesso percorso. L’obiettivo è arrivare a creare un consorzio di hotel che aderiscano a questa filosofia, e contribuire ad aumentare il numero di animali salvati da un trattamento che non possiamo più accettare”.

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La cucina

CHE PIACE GIUSEPPE GASPERONI, CHEF DEL “POVERO DIAVOLO” DI TORRIANA, HA PORTATO UNA VENTATA DI NOVITÀ IN CUCINA. CON UN OCCHIO DI RIGUARDO PER I GIOVANI.

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di Lucia Lombardi / ph Matteo Agostini

“La mia è una cucina che piace. Né estrema né banale – afferma il giovane chef Giuseppe Gasperoni, alla guida del Povero Diavolo di Torriana di Rimini –. Rielaboro la nostra tradizione e i nostri

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ricordi nel rispetto delle materie prime esaltandone sapore e leggerezza facendo sì che il pasto sia digeribile. La mia impronta nasce a Casa Zanni ha origini vere di tradizione pura, di rispetto, di educazione per l’alimento, per il cliente, per lo stare a tavola”. Oltre a traghettarci in una nuova era della cucina del territorio, Giuseppe Gasperoni ci introduce ai nuovi eventi gourmet di giugno e luglio, Scorticata e Spessore, organizzati da Fausto Fratti, ex patron del Povero Diavolo, che “li organizza per mio conto avendo come punto di riferimento il ristorante. Spessore è un evento totalmente organizzato all’interno del Povero Diavolo e si svolge in quattro serate, dal 19 al 22 giugno, cui parteciperanno di volta in volta chef differenti provenienti da tutta Italia. Ciò che da sempre lo caratterizza è che non esiste un menu prestabilito, ma si avrà a disposizione la dispensa del Povero Diavolo con materie prime di qualità che distinguono il nostro territorio e che andranno a formare dei menù giornata dopo giornata, a seconda delle idee che scaturiranno dall’incontro tra tradizioni, tecniche, conoscenze,

storie, passioni proprie di ogni chef invitato. Sarà un laboratorio di idee.” Non prendete impegni inoltre dal 24 al 28 di luglio poiché lungo la strada principale del paese di Torriana si terrà la tradizionale Collina dei Piaceri evento che ospiterà produttori di eccellenze italiane (vino, formaggi, salumi, birre, ecc.). “In più ci saranno cuochi e pasticceri che si alterneranno nelle varie serate e cucineranno i loro piatti più o meno gourmet. Potrebbe sembrare la classica sagra di paese ma ciò che la contraddistingue e proprio la qualità degli ospiti e dei prodotti”. Andare ora al Povero Diavolo significa immergersi “in una realtà che in zona non esiste, lontana dalle mode della riviera. Inoltre rispetto a prima è alla portata (economica) di molte persone”. Perché Gasperoni desidera che anche i più giovani vengano stimolati a nutrirsi bene. “Nonostante Rimini e Santarcangelo siano vicine, per chi vuole staccare dalla frenesia cittadina a Torriana, e in particolare al Povero Diavolo, si respira quella serenità che solo la campagna e la natura possono trasmettere”. Parola di chef!


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di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini

Cinquanta minuti totalizzanti e immersivi, dedicati alle opere, alle tecniche e alla vita di Michelangelo Merisi, in cui l’uso della terza dimensione e delle soluzioni grafiche guidano progressivamente lo spettatore attraverso i processi creativi dell’artista. Questa è Caravaggio Experience, videoinstallazione che sarà fruibile fino al 22 luglio nel cuore antico della città, presso la sala dell’Arengo a Rimini in piazza Cavour. La coproduzione è del Gruppo Maggioli insieme a Medialart, realizzata dai video artisti di The Fake Factory. Usa il sistema di multiproiezione Infinity Dimensions Technology®. Le musiche originali sono di Stefano Saletti, mentre le essenze ideate e offerte da Officina Profumo – Farmaceutica di Santa Maria Novella, con Canon in qualità di digital imaging partner e Bose Professional come impianto audio. Inoltre Caravaggio Experience ha il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Rimini. Per parlare di questa innovativa collaborazione, incontriamo la Direttrice Commerciale e Marketing del gruppo di famiglia, Amalia Maggioli: “La collaborazione nasce da un’

intensa attività di mercato che, dal 2016, svolgiamo attraverso le attività di Maggioli Musei, una specifica linea di prodotti e servizi nata con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese; ad essa abbiamo affiancato un prestigioso partner tecnologico, Parallelo Srl, società di Firenze da noi controllata e specializzata nello sviluppo di

tecnologie informatiche per Musei e Istituti culturali. La frequentazione assidua di Firenze e le numerose referenze acquisite in questi anni ci hanno permesso di entrare in contatto con Medialart con cui abbiamo deciso di portare a Rimini questa prestigiosa rappresentazione di arte immersiva dove l’intervento delle nuove tecnologie aiuta

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a superare l’approccio statico e tradizionale della mostra, rivolgendosi così ad un pubblico molto ampio che abbraccia sia gli amanti dell’artista che le esigenze dei giovani d’oggi abituati a interagire con i veloci linguaggi della rete. Inoltre era molto stimolante portare nella nostra città, che sta investendo molto su arte e cultura, un evento di così alto livello artistico che ha già riscosso un grandissimo successo sia in campo nazionale presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e la Reggia di Venaria Reale a Torino, ma anche in campo internazionale al Museo Munal di Città del Messico”. A suo avviso quali potenzialità serba la virtualizzazione di un’opera d’arte? Avete altre produzioni di questo tipo in cantiere? “La virtualizzazione delle opere d’arte, delle aree archeologiche o dei complessi monumentali, consente di espandere enormemente le possibilità di fruizione dei beni artistici e culturali e la conoscenza da parte del pubblico. La Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata permettono infatti di vedere e comprendere ciò che non è più visibile o non disponibile, ampliando la conoscenza del pub66

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blico e generando esperienze sensoriali estremamente interessanti. La ricostruzione 3D della Tribuna degli Uffizi, ad esempio, effettuata dalla nostra società fiorentina Parallelo Srl, consente di entrare virtualmente all’interno di una delle sale più famose della Galleria degli Uffizi che da tempo è inibita al pubblico, preservandone così l’integrità dei preziosi e delicati ambienti e dando, al tempo stesso, la possibilità di ammirarne le meraviglie architettoniche ed artistiche”. È nata la Maggioli Musei, da quanto tempo e quale la mission? “Maggioli Musei è nata nel 2016 con il desiderio di rendere i musei e le istituzioni culturali italiane più accessibili, più interattive e rispondenti alle esigenze del pubblico. La strada per raggiungere questo obiettivo passa attraverso l’integrazione delle piattaforme e dei sistemi gestionali, l’utilizzo delle più evolute tecnologie di comunicazione e web marketing, lo sfruttamento delle potenzialità legate alla virtualizzazione della realtà; sempre nel rispetto della tradizione artistica e culturale italiana”. Programmi futuri che in qualche modo coinvolgano il

L’INTERVENTO DELLE NUOVE TECNOLOGIE AIUTA A SUPERARE L’APPROCCIO STATICO E TRADIZIONALE DELLA MOSTRA, RIVOLGENDOSI COSÌ AD UN PUBBLICO MOLTO AMPIO CHE ABBRACCIA SIA GLI AMANTI DELL’ARTISTA CHE LE ESIGENZE DEI GIOVANI D’OGGI.

territorio? “Il nostro è un Gruppo che opera a livello nazionale ed internazionale ma le nostre radici sono molto profonde ed il legame con il territorio è molto solido. Siamo e saremo sempre sostenitori di una cultura d’impresa che sostenga la collaborazione con il territorio e le sue realtà culturali, per costruire insieme sinergie fondanti su valori condivisi. È per questo motivo che abbiamo deciso di produrre un grande evento esclusivo come Caravaggio Experience e sostenere, nello stesso tempo, anche un momento artistico di alto livello come la Biennale del Disegno, altro investimento culturale della città in programma nei prossimi mesi”.

IN APERTURA, AMALIA MAGGIOLI, DIRETTRICE COMMERCIALE E MARKETING DEL GRUPPO MAGGIOLI. IN ALTO, L’INSTALLAZIONE “CARAVAGGIO EXPERIENCE”.


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