PREMIUM INTERVIEW
GIORGIO VACCHIANO
LO SCIENZIATO CHE ABBRACCIA GLI ALBERI
I
l suo ultimo libro, pubblicato con Mondadori, si intitola “La resilienza del bosco”, e proprio agli alberi Giorgio Vacchiano ha dedicato la sua vita. Torinese, classe 1980, è laureato in Scienze Forestali e Ambientali, ha conseguito il Dottorato in Scienze Agrarie, Forestali e Agroambientali. Attualmente, è ricercatore e docente in Gestione e Pianificazione Forestali all’Università Statale di Milano. La sua ricerca su come alberi e foreste rispondono al climate change gli hanno valso la citazione sulla prestigiosa rivista Nature, tra gli 11 scienziati emergenti nel mondo. Lo abbiamo intervistato. La pandemia ha cambiato qualcosa nel rapporto uomo-alberi? “Vorrei sperare che la costrizione nelle quattro mura di casa e i vari lockdown abbiamo stimolato la voglia e necessità di riconnetterci con la natura… Su scala globale però non dobbiamo dimenticarci che siamo già “impegnati” in una relazione molto intensa con le foreste del mondo, troppo spesso a svantaggio di queste ultime. Nei paesi in via di sviluppo, le difficoltà economiche, sanitarie e di ordine pubblico, generate dalla pandemia, hanno aumentato la pressione sulle foreste e la deforestazione illegale. Inoltre, se gli investimenti
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per la ripresa non saranno pienamente sostenibili e compatibili con la transizione climatica, rischieranno di accelerare attività dannose per il clima e per gli ecosistemi, controproducenti anche per il nostro benessere. Abbracciare gli alberi può mitigare il divieto di abbracciarci fra noi? Abbracciare alberi è bellissimo, ma non dimentichiamoci che è ancora possibile anche abbracciare le persone, se non fisicamente anche attraverso le attenzioni, le parole. Certamente gli alberi ci danno moltissimi benefici, ma è altrettanto chiaro che non c’è intenzionalità nel loro dare. Le foreste esistono da quasi mezzo miliardo di anni, e non hanno bisogno di noi per stare bene - piuttosto, noi di loro! Detto questo, passeggiare in un bosco per me è fonte di meraviglia, di tranquillità, di energie e di mente sgombra e cuore pieno, quindi un abbraccio di gratitudine ogni tanto mi scappa...e se abbracciare un albero ci fa star bene, perché non farlo?