18 minute read

Gebrauchsanweisung I gradi / The grades

Consigli per l’uso - Recommendations - Gebrauchsanweisung

Per la sua vastità la Valtellina offre una grande ed incredibile varietà di formazioni rocciose e di tipologie di roccia, che spaziano dallo gneiss al ghiandone, dal verrucano lombardo al calcare. Tra l’azione dei ghiacciai, frane, l’azione dei fiumi e tutti i fenomeni geologici del caso, i blocchi che la Natura ci ha messo a disposizione per il bouldering sono moltissimi, come dimostra il fatto che sono ben due le guide dedicate al bouldering in Valtellina, questa e quella dedicata alla Valmasino/ Val di Mello (Melloboulder di Andrea Pavan, sempre edita da Versante Sud). Il bouldering è una disciplina in cui la creatività e la fantasia la fanno da padroni, uniti ad un’altra caratteristica che la rende unica in arrampicata, la libertà. Possiamo fare boulder da soli o in grandi gruppi, possiamo salire come più ci pare in cima ad un masso, inventarci linee, trovare le nostre soluzioni o i nostri passaggi senza essere obbligati a seguire linee di spit predisposte per noi da qualcuno. Ogni climber può avere una sua visione di un masso o di una linea, da chi si sdraia a terra per liberare un blocco su un masso che non raggiunge i due metri, a chi si dedica ad highball al confine del free-solo…e talvolta oltre. In questa guida, sono state fatte delle scelte sulle linee meritevoli di essere recensite, anche per evitare di riportare passaggi spesso eccessivamente forzati. Tra gli highball, sono stati indicate anche alcune linee che vanno oltre, sempre indicandone esplicitamente la pericolosità. Invece, in particolare nelle aree molto grandi con un numero elevatissimo di possibili boulder, sono stati omessi massi isolati poco meritevoli e passaggi insignificanti, al di sotto di uno standard qualitativo minimo. Nelle aree dove sono presenti poche linee, si è invece cercato di inserirle tutte in modo da permettere la maggior scelta possibile, sempre evitando quelle veramente “brutte”. Inoltre, non è stata effettuata nessuna selezione sulla base del grado e si è dato spazio a blocchi di ogni livello, da quelli per principianti al di sotto del 6a a quelli di 8a e oltre, per climber di alto livello. Nel rispetto dei salitori/sviluppatori e della precedente edizione di questa guida, si è anche qui cercato dove possibile di indicare i nomi originali sia dei blocchi che dei passaggi. In questa guida sono recensite le principali aree boulder della Valchiavenna, della Bassa e Alta Valtellina e della Valmalenco. Come più volte indicato in queste pagine, le possibilità di ulteriori sviluppi sono ancora molte e speriamo che molti boulderisti possano dare un contributo personale nella valorizzazione di nuovi massi oltre che a ripetere quanto già aperto. A tal proposito, ecco le linee guida fondamentali che è necessario e doveroso seguire nella pulizia di nuovi passaggi: • La conformazione dei passaggi deve rimanere come la si è trovata. È assolutamente vietato, scavare o modificare con qualsiasi attrezzo i blocchi, ovviamente quelli già puliti e saliti, ma anche quelli appena scoperti. Nell’apertura di una nuova linea è lecito solo rimuovere le croste superficiali instabili e precarie, ma per farlo basta staccarle con le mani o con una spazzola. Se sono presenti prese instabili di dimensione tale da necessitare di interventi più consistenti farsi una seria domanda sull’opportunità di valorizzare quel pezzo di roccia… • La spazzola di ferro va utilizzata solo per la prima pulizia del masso dal muschio, dalla polvere e dalle croste superficiali mentre una scopa può essere utilizzata per ripulire le uscite da foglie e polvere. Una volta ripulita la roccia, utilizzare solo spazzole a setola morbida.

• La vegetazione alla base del masso può essere rimossa a patto che sia costituita da rovi, cespugli o arbusti di dimensione limitata. Se è necessario attrezzarsi di motosega per liberare un masso farsi due domande sulla necessità di avere un tale impatto ambientale…oltre che sulle possibili problematiche relative alla proprietà in cui si trova. • Su tutte le tipologie di roccia della Valtellina il pof (resina utilizzata sull’arenaria di Fontainebleau) è assolutamente bandito! Utilizzare la magnesite, con gli accorgimenti generali riportati più sotto. Oltre a queste regole per chi si trova a valorizzare un nuovo masso, è opportuno poi ricordarne altre di importanza altrettanto fondamentale per chiunque si approcci a boulder già aperti. Queste indicazioni sono diventate ancor più rilevanti nei tempi attuali, a causa dell’aumento vertiginoso dei climber. Il problema legato all’impatto dei climber sulla roccia e sull’ambiente sta diventando infatti molto serio e in tal contesto sono diverse le aree famose che possono essere considerate come “deturpate” a causa di un approccio poco consapevole da parte degli arrampicatori. Oltretutto, è un dato di fatto constatare come l’etica dell’arrampicata sia sempre più in crisi e la noncuranza dei climber cresca di pari passo al numero di nuove persone che si avvicinano a questo sport. Se vogliamo continuare a divertirci sui massi per molto tempo ancora e, cosa di primaria importanza, avere il giusto rispetto verso la roccia e l’ambiente in cui ci troviamo, ecco di seguito alcune regole che tutti sono tenuti a seguire: • Utilizzare la magnesite ma farlo con parsimonia, spazzolando e pulendo gli appigli durante e dopo l’uso. • Cancellare accuratamente con lo spazzolino tutte le righe e segni che vengono fatti con la magnesite per indicare le prese da utilizzare. Fatelo sia che siano i vostri, sia che siano stati fatti da altri che non si sono poi preoccupati di cancellarli. • Spazzolare le prese con cura ma anche con attenzione: non esagerare, considerare il tipo di roccia e la sua fragilità ed evitare in tutti i casi spazzole di ferro. Un’ottima e meno invasiva pulizia è anche possibile lavando le prese con il getto di uno spruzzino a sola acqua, lasciando poi tutto il tempo necessario per un’asciugatura completa. • Assicurarsi che le scarpette siano ben pulite prima di usarle sulla roccia, rimuovendo qualunque residuo di terra, fango, sabbia… • Non arrampicare sulla roccia umida: questo è fondamentale su rocce tenere come l’arenaria ma comunque necessario su qualunque tipo di roccia. Se umida, la roccia potrebbe essere più fragile. • Quando si vanno a vedere i passaggi prima di provarli, evitare di toccare le prese con le mani umide/unte o portarsi la magnesite in modo da “smagnesare” prima di “tastarle” (poi ripulendo…) • Seguire i sentieri segnati ed evidenti, non camminare ovunque sia più facile o più comodo per raggiungere i massi. • Seppellire i rifiuti corporei e portarsi a casa la carta igienica • Portarsi a casa la spazzatura e raccogliere anche quella in cui ci si imbatte • Non trascinare a terra i crash-pad ma sollevarli nel trasferimento da un blocco all’altro, in modo da evitare ulteriore erosione del terreno A queste regole assolutamente fondamentali si aggiungono poi i seguenti suggerimenti, anche nel rispetto degli altri climber oltre che dell’ambiente: • Limitare i rumori che si fanno, incluse le urla di entusiasmo • Non accendere la musica sotto i blocchi: è veramente irrispettoso verso gli altri nell’area e verso il concetto di una pratica outdoor.

Accettare con onestà le proprie capacità. Per quanto si metta tutta la cura possibile, le prese si usureranno comunque nel tempo. Quindi è inutile provare alla morte un blocco che è impossibile per il proprio livello perché si contribuirebbe inutilmente alla sua usura. Tirate come bestie, mettetevi in gioco e cercate di spingere sempre più in là i vostri limiti, questa è l’arrampicata! Ma se vi trascinate a stento sul 7a non mettetevi a provare l’8b… lo state solo rovinando inutilmente! Le night session con fari che illuminano a giorno i massi saranno pure divertenti e fotogeniche e permettono di trovare condizioni ottime, ma così facendo disturbate i ritmi fisiologici della natura e della fauna. Alzatevi prima alla mattina per trovare il fresco, oppure allenatevi di più per stringere le prese forte anche se fa un po’ più caldo…

E soprattutto:

RICORDIAMO SEMPRE CHE SIAMO NOI CHE DOBBIAMO INTEGRARCI E ADATTARCI ALLA NATURA, NON IL CONTRARIO.

Due to the vast area Valtellina covers, it offers a great and incredible variety of rock forma- tions and types of rock, which range from gneiss to granite (“ghiandone”) and “Verrucano Lombardo” to limestone. Due to the action of glaciers, landslides, of rivers and all geological phenomena, the boulders which Nature has put at our disposal for bouldering are many, this is proved by the two guide books on bouldering in Valtellina that have been written. This one and another one describing Valmasino/Val di Mello (Melloboulder by Andrea Pavan, also published by Versante Sud). Bouldering is a discipline in which creativity and fantasy prevail, added to another characteristic which makes it unique in climbing, freedom. We can boulder on our own or in large groups, we can climb as we wish to the top of a boulder, invent lines, find our solutions or our moves without being forced to follow a line of bolts placed by someone else. Each climber can have his/her own vision of a boulder or of a line, from lying down to free a crux on a boulder which is hardly two metres high, or dedicating time to highballs which border with free-solo climbing ….and sometimes even more. In this guide book, some choices have been made on the lines which deserve to be described, this is also to avoid describing excessively forced problems. Among the highballs, some lines which go beyond have been included, always explicitly describing the danger involved. Instead, in particular in the very large areas with a very high number of possible boulders, some isolated boulders have been omitted since they have insgnificant problems and do not deserve attention, and are below the minimum qualitative standard. In the areas where there are very few lines, we have instead tried to include them all in a way to allow the best possible choice, always avoiding the really “bad” ones. Further more, no selection based on grade has been made, we have given space to boulders of every level, from those which are ideal for beginners below 6a to 8a’s and higher, for top level climbers. Respecting the climbers/route setters and the previous edition of this guide book, we have also tried as best as possible to indicate the original names both of the boulders and the problems. In this guide book the main bouldering areas of Valchiavenna, the Lower and Upper Valtellina area and Valmalenco have been described. As indicated many times in these pages, there are many pos- sibilities to further develop the area and we hope that many boulderers can give their personal con- tribution to enhance new boulders as well as repeating what has already been opened. For this reason these are the fundamental guide lines which should be followed when cleaning new problems: • The conformation of the boulder problem must remain as found. It is absolutely forbidden to chip or modify the boulders with any type of equipment, obviously not the ones which are already clean and have been climbed on but neither ones that have been newly discovered. In opening a new line it is licit only to remove the superficial and unstable and precarious crusts, but you only need to use your hands or a brush. If there are unstable holds and its size is big enough to require heavier operations, then ask yourself if that piece of rock really needs to be cleaned… • An iron brush should only be used the first time cleaning the boulder from moss, dust and super- ficial crusts while a broom can be used to clean the top from leaves and dust. Once the rock has been cleaned, only use a brush with soft bristles. • The vegetation which lies at the base of the boulder can be removed only if it consists of thorns, bushes or shrubs of limited sizes. If you need a chainsaw to free the boulder ask yourself if you really need to impact the environment in such a way…as well as the relative problems which might arise on the land the boulder sits on. • On all the types of Valtellina rock the pof (resin used on Fontainebleau’s sandstone) is absolutely forbidden! • Use chalk, with the general precautions described below.

As well as these rules for anyone wishing to improve a new boulder, it is important to remember other rules which are just as important for anyone who approaches boulders which are already open. These indications have currently become more important, due to the vertiginous increase in climbers. The problem connected to the impact of climbers on the rock and the environment is becoming very serious and in such a context there are many different areas which can be considered “spoiled” due to climbers’ approach who are totally unaware. Furthermore it is a matter of fact to ascertain how the ethics of climbing are increasingly struggling and the disregard of climbers is increasing at the same speed as the numbers of new climbers approaching this sport. If we want to continue enjoying ourselves on boulders for a long time it is of primary importance, to give rock and the environment the right amount of respect, here are a few rules that everyone should follow: • Use chalk but do so parsimoniously, brushing and cleaning the holds after using them. • Carefully brush away with a brush all the lines and marks which are made with chalk to indicate the holds. Do it if they are yours, or even if they have been put there by others who never bothered rubbing them away. • Brush the holds carefully but with attention: don’t exaggerate, consider the type of rock and its fragility and avoid using an iron brush in any case. An excellent and non invasive way to clean the holds can be done by squirting water, and then giving it the necessary time to completely dry. • Make sure that your climbing shoes are clean before placing them on the rock, removing any residue dirt, mud or sand.

Do not climb on damp rock: this is fundamental on soft rock such as sandstone but nonetheless necessary on any type of rock. If it is damp, the rock may be more fragile. When you go and look at the problems before attempting them, avoid touching the holds with your damp hands, and don’t bring chalk to mark the rock before even climbing on it. Follow the sign posted and evident paths, do not walk anywhere else even if easier, to reach the boulders. Bury any results of nature calling and take toilet paper home with you. Bring all your rubbish and pick up any you see lying around Do not drag your crash pads but lift them when transferring them from one boulder to another, so as to avoid any further erosion on the ground

To these fundamental rules we add the following suggestions, to respect other climbers as well as the environment: • Limit any noise you make, including shrieks of enthusiasm • Do not have music playing near the boulders: it is truly unrespectful of others in the area and towards the practice of an outdoor activity. • Accept your own abilities and limits, honestly. With all the possible care taken, holds will wear down eventually with time. Therefore it is useless to try a problem forever if it is impossible for your level since you would be contributing in vain to its wear. Grip the holds as hard as you can, test your limits and try and push them as much as you can, this is what climbing is all about! But if you can hardly climb up a 7a don’t start trying an 8b… you are simply ruining it for no reason! • Night sessions using floodlights might be fun and photogenic and allow you to find excellent conditions, but doing so you ruin the physiological rhythm of nature and its fauna. Wake up earlier in the morning to find cool weather, or else train hard to grip the crimps tighter even if it’s hot…

And above all:

REMEMBER WE ARE THE ONES THAT HAVE TO INTEGRATE AND ADAPT TO NATURE, NOT THE OPPOSITE.

Das Valtellina ist groß und bietet eine unglaubliche Vielfalt an Felstypen und -strukturen, von Gneis, Serizzo, Verrucano Lombardo bis hin zum Kalkstein ist alles dabei. Durch die Gletscherbewegungen, Felsabbrüche, Flüsse und alle anderen geologischen Phänomene hat uns Mutter Natur zahlreiche Boulderfelsen beschert, davon zeugen auch die zwei Boulderführer zu dieser Region: den einen haltet ihr gerade in den Händen, der andere ist Führer zum Valmasino/ Val di Mello („Melloboulder“ von Andrea Pavan, Versante Sud). Das Bouldern ist eine Disziplin, bei der Kreativität und Fantasie an oberster Stelle stehen, gemeinsam mit einer weiteren Komponente, die das Bouldern einzigartig macht, der Freiheit. Bouldern kann man allein oder in einer Gruppe, wie wir auf den Felsblock kommen, ist unserem Einfallsreichtum überlassen, wir können uns neue Linien ausdenken und Lösungen finden, ohne einer bestimmen Bohrhakenlinie folgen zu müssen. Jeder Boulderer kann seine eigene Vision eines Felsblocks oder einer Linie haben und je nach Vorliebe im Liegen starten, niedrig bleiben oder Highballs klettern... In diesem Buch haben wir uns auf die Auswahl der wichtigsten und lohnendsten Linien konzentriert, auch, um zu vermeiden, zu gezwungene Passagen aufzulisten. Bei den Highballs haben wir einige Linien angegeben, die über die normale Highball-Höhe hinausgehen, stets mit Hinweis auf die möglichen Gefahren. In den größeren Gebieten mit vielen Blöcken haben wir auf die Beschreibung von entlegeneren Blöcken und weniger interessanten Linien verzichtet. In den kleineren Gebieten dagegen haben wir versucht, mit Ausnahme der wirklich „hässlichen“ Passagen möglichst alle Linien aufzulisten, um eine möglichst große Auswahl zu gewährleisten. Es wurde keinerlei Auswahl mit Blick auf die Schwierigkeitsgrade getroffen und es ist wirklich für alle etwas dabei, einfache Boulder für Anfänger unterhalb der 6a und schwierige 8a Boulder (und darüber hinaus) für Könner. Mit Respekt vor den Erschließern/Erstbegehern und dem Vorgänger dieses Boulderführers haben wir, wo es möglich war, stets die Originalnamen der Blöcke und Linien beibehalten. In diesem Buch werden die wichtigsten Bouldergebiete des Valchiavenna, des unteren und oberen Valtellina und des Valmalenco beschrieben. Wir weisen im Buch immer wieder auf möglichen Entwicklungspotential hin und hoffen, dass viele von euch einen Teil zur Erschließung neuer Linien beitragen wollen. Dazu möchten wir euch einige grundlegende Verhaltensregeln ans Herz legen: • Die Passagen/der Fels muss in seiner ursprünglichen Form bleiben. Es ist strengstens verboten,

Griffe einzuschlagen oder den Felsen zu verändern, das gilt für bereits geputzte Passagen genauso wie für neu entdeckte Linien. Bei der Erschließung neuer Linien sollte nur oberflächiges und instabiles Material entfernt werden, dazu braucht man jedoch nicht mehr als Hände und

Bürste. Falls sehr große instabile Griffe vorhanden sein sollten, für deren Entfernung schweres

Gerät notwendig ist, sollte man sich vielleicht die Frage stellen, ob es die Linie wirklich wert ist... • Die Drahtbürste sollte man nur für das Entfernen von Moos, Verkrustungen und Dreck verwenden, für Staub und Blätter ist ein Besen vollkommen ausreichend. Einmal geputzt, braucht man nur noch normale, weiche Bürsten. • Die Vegetation am Fuß des Blocks kann entfernt werden, wenn es sich dabei um Dornen, Gestrüpp oder kleinere Büsche handelt. Wenn eine Motorsäge nötig ist, um den Block von der Vegetation zu befreien, sollte man sich jedoch fragen, ob ein solches Eingreifen in die Natur wirklich sein muss, von eventuellen Problemen in Hinsicht auf Besitzansprüche mal ganz abgesehen. • Auf allen Felstypen im Valtellina ist der sog. „Pof“ (wird auf dem Sandstein von Fontainebleau benutzt) absolut verboten! Chalk ist erlaubt, dazu könnt ihr weiter unten mehr lesen.

Neben diesen Regeln für die Erschließung neuer Blöcke, gibt es ein paar grundlegende Verhaltensregeln, die alle Boulderfreunde stets im Hintergrund behalten sollten. Diese Regeln sind in der heutigen Zeit mit immer mehr Bouldersüchtigen wichtiger denn je. Die Probleme in Hinblick auf den Einfluss der Boulderer auf Fels und Natur werden immer ernster und

in diesem Zusammenhang kann man viele berühmte Gegenden aufgrund des wenig respektvollen Umgangs als „verhunzt“ bezeichnen. Außerdem ist es eine Tatsache, dass die Ethik des Kletterns proportional zur wachsenden Nummer der Kletterer immer mehr außer Acht gelassen wird. Wenn wir auch in Zukunft noch Spaß auf diesen Felsblöcken haben wollen, steht das richtige Maß an Respekt für Fels und Natur an erster Stelle. Dazu einige Regeln, die für alle Boulderfreunde selbstverständlich sein sollten: • Chalk in Maßen verwenden und die Griffe während und nach dem Bouldern putzen. • Alle Kennzeichnungen von Griffen sorgfältig mit der Bürste entfernen, egal ob sie von euch oder von anderen sind. • Die Griffe sorgfältig putzen, dabei aber nicht übertreiben! Auf die Felsqualität achten und Drahtbürsten vermeiden. Besser geeignet und weniger aggressiv kann auch ein bisschen Wasser sein, das man dann komplett abtrocknen lässt. • Sicher gehen, dass die Kletterschuhe sauber sind und evtl. Dreck, erde Sand entfernen... • Nicht auf feuchtem Fels klettern: Das gilt für alle Felstypen und vor allem für Sandstein. Je feuchter desto brüchiger. • Wenn man vor dem Bouldern die Passagen betrachtet, sollte man stets vermeiden, sie mit feuchten/fettigen Händen anzufassen und besser erst chalken und dann antasten (und dann wieder putzen logischerweise...) • Stets auf den markierten, ausgetretenen Wegen und Pfaden bleiben, nicht querfeldein gehen nur weil es kürzer oder bequemer ist. • Exkremente vergraben und Klopapier wieder mit nach Hause nehmen. • Müll wieder mitnehmen und auch liegengelassenen Müll mitnehmen, auch wenn er nicht von euch ist. • Die Crashpads nicht über den Boden schleifen, sondern zwischen den Blöcken tragen, um Erosion zu vermeiden. Neben diesen Grundregeln möchten wir euch noch Folgendes ans Herz legen: • Lärm vermeiden, Glücksbekundungen einbegriffen • Keine Musik unter den Blöcken abspielen, dies ist ein Zeichen absoluter Respektlosigkeit gegenüber anderen in diesem Gebiet und ganz und gar nicht Outdoor. • Ehrlich die eigenen Fähigkeiten einschätzen. Egal wie sorgfältig man ist, die Griffen nutzen sich mit der Zeit ab. Es ist also unnötig, eine Passage tausendmal zu wiederholen, die oberhalb der eigenen Möglichkeiten liegt, das trägt nur unnötig zur Abnutzung der Linie bei. Reißt an was das

Zeug hält und legt die Messlatte immer höher, aber wenn ihr gerade mal eine 7a überlebt, dann solltet ihr vielleicht nicht gleich eine 8a probieren...ihr würdet die Linie nur sinnlos abnützen! • Night-Sessions mit Strahlern sind vielleicht lustig und fotogen und versprechen vielleicht idealen

Grip, gleichzeitig stören sie jedoch den natürlichen Rhythmus von Natur und Fauna. Steht früh auf, dann habt ihr es schön kühl, oder trainiert noch ein bisschen mehr, dann macht ein bisschen

Hitze auch nichts mehr aus...

Und vor allem:

DENKT DARAN, DASS WIR UNS AN DIE NATUR ANPASSEN MÜSSEN UND NICHT UMGEKEHRT!!

This article is from: