Consigli per l’uso - Recommendations Gebrauchsanweisung Per la sua vastità la Valtellina offre una grande ed incredibile varietà di formazioni rocciose e di tipologie di roccia, che spaziano dallo gneiss al ghiandone, dal verrucano lombardo al calcare. Tra l’azione dei ghiacciai, frane, l’azione dei fiumi e tutti i fenomeni geologici del caso, i blocchi che la Natura ci ha messo a disposizione per il bouldering sono moltissimi, come dimostra il fatto che sono ben due le guide dedicate al bouldering in Valtellina, questa e quella dedicata alla Valmasino/ Val di Mello (Melloboulder di Andrea Pavan, sempre edita da Versante Sud). Il bouldering è una disciplina in cui la creatività e la fantasia la fanno da padroni, uniti ad un’altra caratteristica che la rende unica in arrampicata, la libertà. Possiamo fare boulder da soli o in grandi gruppi, possiamo salire come più ci pare in cima ad un masso, inventarci linee, trovare le nostre soluzioni o i nostri passaggi senza essere obbligati a seguire linee di spit predisposte per noi da qualcuno. Ogni climber può avere una sua visione di un masso o di una linea, da chi si sdraia a terra per liberare un blocco su un masso che non raggiunge i due metri, a chi si dedica ad highball al confine del free-solo…e talvolta oltre. In questa guida, sono state fatte delle scelte sulle linee meritevoli di essere recensite, anche per evitare di riportare passaggi spesso eccessivamente forzati. Tra gli highball, sono stati indicate anche alcune linee che vanno oltre, sempre indicandone esplicitamente la pericolosità. Invece, in particolare nelle aree molto grandi con un numero elevatissimo di possibili boulder, sono stati omessi massi isolati poco meritevoli e passaggi insignificanti, al di sotto di uno standard qualitativo minimo. Nelle aree dove sono presenti poche linee, si è invece cercato di inserirle tutte in modo da permettere la maggior scelta possibile, sempre evitando quelle veramente “brutte”. Inoltre, non è stata effettuata nessuna selezione sulla base del grado e si è dato spazio a blocchi di ogni livello, da quelli per principianti al di sotto del 6a a quelli di 8a e oltre, per climber di alto livello. Nel rispetto dei salitori/sviluppatori e della precedente edizione di questa guida, si è anche qui cercato dove possibile di indicare i nomi originali sia dei blocchi che dei passaggi. In questa guida sono recensite le principali aree boulder della Valchiavenna, della Bassa e Alta Valtellina e della Valmalenco. Come più volte indicato in queste pagine, le possibilità di ulteriori sviluppi sono ancora molte e speriamo che molti boulderisti possano dare un contributo personale nella valorizzazione di nuovi massi oltre che a ripetere quanto già aperto. A tal proposito, ecco le linee guida fondamentali che è necessario e doveroso seguire nella pulizia di nuovi passaggi: • La conformazione dei passaggi deve rimanere come la si è trovata. È assolutamente vietato, scavare o modificare con qualsiasi attrezzo i blocchi, ovviamente quelli già puliti e saliti, ma anche quelli appena scoperti. Nell’apertura di una nuova linea è lecito solo rimuovere le croste superficiali instabili e precarie, ma per farlo basta staccarle con le mani o con una spazzola. Se sono presenti prese instabili di dimensione tale da necessitare di interventi più consistenti farsi una seria domanda sull’opportunità di valorizzare quel pezzo di roccia… • La spazzola di ferro va utilizzata solo per la prima pulizia del masso dal muschio, dalla polvere e dalle croste superficiali mentre una scopa può essere utilizzata per ripulire le uscite da foglie e polvere. Una volta ripulita la roccia, utilizzare solo spazzole a setola morbida.
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