VALTELLINA bloc

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ALBERTO MILANI

VALTELLINA bloc

Bouldering in Valchiavenna, Val Malenco, Bassa e Alta Valle

with English version Deutsche übersetzung EDIZIONI VERSANTE SUD | COLLANA LUOGHI VERTICALI | BOULDERING


Prima edizione Settembre 2020 ISBN 978 88 85475 564 Copyright © 2020 VERSANTE SUD – Milano, via Longhi, 10. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina

Giovanna Pozzoli, Cimaganda, Settore Pratone, Blocco 8, Linea C. © Tomaso MG Viganò

Testi

Alberto Milani e Andrea Pavan

Disegni

Chiara Benedetto

Cartine

Chiara Benedetto

Simbologia

Tommaso Bacciocchi

Impaginazione

Chiara Benedetto

Stampa

Press Grafica s.r.l. Gravellona Toce (VB), Italia

Km ZERO

da autori Guida fattae sviluppano che vivonmo picata sul l’arra torio terri

È una guida a KM ZERO!

Cosa significa? Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da arrampicatori locali. Come i pomodori a Km 0? Certo! E la genuinità non è un’opinione. Gli autori locali fanno bene a chi scala: – hanno le notizie più fresche e più aggiornate; – non rifilano solo gli spot più commerciali; – reinvestono il ricavato in nuove falesie. Gli autori locali fanno bene al territorio: – pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; – sono attenti a promuovere tutte le località; – sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante:

sulle loro rocce, c’è un pezzetto del loro cuore

Nota

L’arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.


Km ZERO Guida fatta da autori che vivono e sviluppano l’arrampicata sul territorio

ALBERTO MILANI

VALTELLINA bloc Bouldering in Valchiavenna, Val Malenco, Bassa e Alta Valle

EDIZIONI VERSANTE SUD


Sommario / Contents / Verzeichnis Premessa / Introduction / Vorwort . . . . . . . . 6 Ringraziamenti / Thanks / Danksagung . . . 14 Logistica / Logistics / Logistik . . . . . . . . . . 16 Consigli per l’uso / Recommendations / Gebrauchsanweisung . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 I gradi / The grades / Die Schwierigkeitsgrade . . . . . . . . . . . . . . . 32 Glossario / Glossary / Glossar . . . . . . . . . . 38 Legenda / Key / Legende . . . . . . . . . . . . . . . 44

I più duri / The most difficult / Die schwersten blöcke . . . . . . . . . . . . . . . . 494 Tabella riassuntiva / Summary table / Übersichtstabelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 496

VALCHIAVENNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

01. San Cassiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 02. Val Bodengo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82 03. San Giacomo Filippo . . . . . . . . . . . . . . 100 04. Cimaganda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126 05. Prestone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204 06. Villa di Chiavenna . . . . . . . . . . . . . . . . 222 07. Bregaglia “Pé d’Maira” . . . . . . . . . . . . 230

SS36

BASSA VALTELLINA . . . . . . . . . . . . . . . . . . 252

05

08. Gerola alta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 254 09. Dazio Crotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 294 10. Selvapiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304

04 03

SS37

06

07

VALMALENCO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 324

11. Arquino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. Valdone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13. Sentiero Rusca . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14. Spriana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15. Val di Togno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16. Sasso del Milite . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17. Zoia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

328 338 352 378 394 428 432

01

02

SS36

ALTA VALTELLINA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 468

18. Somtiolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19. Sasso Garibaldi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20. Area Fiume Adda . . . . . . . . . . . . . . . . 21. Sasso Paura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

472 480 486 490

10 09

SS36

08

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Protagonisti e racconti

Matteo Deghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 Gino Notari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124 Supergaggio e Superfox . . . . . . . . . . . . . . 153

Michele Comi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Loskot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Andrea Pavan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Paranoia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

350 389 424 484

21 20 19 SS38

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17 SS38

13 12 14 11 SS38

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SS39

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Premessa - Introduction - Vorwort Quest’ultima decina d’anni rispetto ad ora (inizio 2020) sono stati ricchi di avvenimenti per il bouldering in Valtellina e per l’evoluzione della guida che avete tra le mani. Fino al 2012, “Melloboulder” recensiva l’intera Valmasino ma anche tutte le altre aree della Valtellina. Tuttavia, gli anni di Melloblocco e il conseguente continuo sviluppo di nuovi settori hanno fatto aumentare notevolmente il numero di pagine, tanto che si è reso necessario dedicare un grosso volume alla sola zona della Valmasino, mentre la guida delle altre aree valtellinesi è rimasta ferma all’edizione congiunta del 2012. Dal 2018 le condizioni si sono ulteriormente modificate con la paradossale fine del Melloblocco e con il tentativo (2019) di rinnovarne lo spirito in Valgerola: Il ben riuscito raduno del GerolaSass ha infatti presentato una nuova area molto interessante (e qui riportata), a ricordare che la Valtellina ha molti gioielli da offrire rispetto alle più famose e sempre meravigliose Val Masino e Val di Mello. Quindi, è del tutto opportuno dedicare una guida a sé stante a ciò che Valchiavenna, Valmalenco, Bassa e Alta Valtellina presentano per il bouldering, sia riportando le aree della precedente edizione con i necessari aggiornamenti, che aggiungendovi alcune aree nuove sviluppate in questi ultimi anni (per l’appunto Gerola Alta ma anche Villa di Chiavenna, Valdone, Val di Togno, l’area dello Zoia, area del Sentiero Rusca e ancora). Questa guida è stata quindi preparata a partire dall’edizione del 2012 scritta da Andrea Pavan e da un’iniziale revisione effettuata da Isacco Saini. Nessuna delle singole aree qui presentate può uguagliare l’offerta di roccia e massi della Val Masino, ma molte di esse sono di grande valore nonostante le dimensioni più limitate: in alcune (ad esempio Cimaganda o alcuni massi isolati della Valmalenco) si può ritrovare il fascino della primordiale storia sassista, altre sono invece scoperte recenti ancora in fase di sviluppo, mentre sono ancora molte le potenzialità per ulteriori esplorazioni e vengono offerti molti suggerimenti su possibili zone che ancora aspettano boulderisti desiderosi di scovare le proprie linee. La varietà è sicuramente una delle parole chiave di quanto qui presentato: per quello che riguarda la roccia si spazia dallo gneiss, al serpentino, al calcare, al verrucano lombardo; si trovano poi linee per tutti gli stili e, come sempre, le proposte sono in grado di soddisfare arrampicatori di tutti i livelli. Per ogni area sono fornite mappe per l’accesso, mappe dettagliate dei settori e dei sentieri per muoversi tra i massi oltre alle solite fotografie di tutti i sassi recensiti, in cui sono indicate le diverse linee con partenze, altezze e dettagli del caso. Sono poi riportate schede specifiche che descrivono qualche passaggio particolarmente significativo e interviste ai personaggi che più hanno contribuito (o stanno contribuendo) allo sviluppo del bouldering in queste aree. Quando ci si trova a recensire aree nuove, o aree già datate ma che non hanno conosciuto una frequentazione massiccia, è inevitabile che possano essere presenti errori o imprecisioni, specialmente in relazione ai gradi di alcune linee. Di questo ci scusiamo. Come sempre, il feedback e il contributo della comunità arrampicatoria è fondamentale per migliorare l’accuratezza di una guida, specialmente quando si tratta di aree nuove o di aree meno frequentate. Questa guida non è indirizzata al sempre maggior numero di boulderisti “consumisti” alla sola ricerca della linea alla moda, “socialmente” riconosciuta e propensa ad attirare tanti like, ma è indirizzata a boulderisti maggiormente consapevoli, che sono alla ricerca di gioielli di alta qualità su qualunque difficoltà o a boulderisti esploratori, che amano la ricerca in aree tranquille e silenziose, dove concretizzare la propria creatività armati prima di tutto di spazzole e olio di gomito. Questo ci porta ad un’ultima osservazione: negli ultimi anni, l’arrampicata e il bouldering hanno conosciuto un’esplosione che li sta sempre più rendendo discipline “di massa”, specialmente

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Andrea Marveggio, Sentiero Rusca (© Alberto Carati)

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Premessa - Introduction - Vorwort

nell’indoor. Inevitabilmente, i valori e lo spirito outdoor che hanno sempre costituito il fondamento dell’arrampicata sono invece sempre più trascurati o ignorati. Anzi si sta iniziando a vedere il processo opposto, in cui è l’approccio indoor ad essere esportato su roccia, con conseguenze spesso deleterie su molti fronti. Senza entrare nel dettaglio di un discorso molto ampio e complesso, un aspetto che ci riguarda è la constatazione di quanto sempre più frequentemente la maggior parte dei boulderisti vada a ricercare solo le linee note e conosciute dalla massa, senza impiegare tempo su linee altrettanto belle ma “fuori moda” (o per le quali magari non esiste il video con la “beta”…) né tantomeno impegnarsi a ripulire linee che si rimuschiano o sentieri che si richiudono. Un esempio di questo lo possiamo ritrovare ancora una volta in Val Masino: sono bastati due anni senza la sistematica pulizia degli addetti al Melloblocco e la natura ha già in parte ripreso possesso di una parte significativa di massi. Molti di essi sono tornati inaccessibili a causa di rovi e vegetazione, altri si sono ricoperti di muschio e, nonostante ogni weekend siano molti i climber in giro con i materassi sulle spalle, le linee smagnesate sono sempre le solite… In un contesto di questo tipo, è chiaro che aree meno frequentate e più di nicchia (come quelle qui riportate) possano rischiare di andare incontro ad uno stesso destino, anzi in molti casi è stato proprio così già da tempo. Per questo, per molte di esse è stato indicato come molti blocchi, ed eventualmente anche accessi, possano non essere più nelle stesse condizioni dei tempi dell’apertura e possano richiedere un’adeguata manutenzione e/o pulizia. Chiaramente, pur augurandomi che questa guida possa aiutare a riscoprire e riportare in auge le aree qui descritte, non è possibile prevedere quali potranno essere le condizioni nell’evolvere degli anni rispetto a quanto qui descritto. Ad ogni modo, ritengo fondamentale che questa guida descriva nel dettaglio aree che sono state sviluppate nel passato, anche qualora la natura le riporti completamente al loro stato primordiale e selvaggio. In un mondo come quello attuale, in cui basta una manciata di giorni per rendere “vecchia” e dimenticata qualunque cosa, penso che la conoscenza di quanto fatto nel passato sia fondamentale, nel tentativo di salvaguardare la doverosa memoria di fatti, persone e luoghi che hanno contribuito a scrivere la storia del bouldering in Valtellina. Senza la conoscenza del passato, non può esistere alcuna evoluzione che meriti di essere definita tale. In arrampicata come in qualunque altro contesto. The last ten years or so compared to now (beginning of 2020) have been full of organized bouldering events in Valtellina and have contributed to the evolution of the guide book you are now holding. Up until 2012, “Melloboulder” reviewed the entire Valmasino area as well as all the other areas in Valtellina. However, the Melloblocco years and the continuous development of new sectors for the Melloblocco climbing event helped increase the number of pages, so much so that it was necessary to dedicate a large volume only to the Valmasino area, while the guide book describing the other areas in Valtellina no longer evolved and stopped with the 2012 edition. Since 2018 conditions have changed once again with the bizarre end of Melloblocco and with the attempt (2019) to renew its spirit in Valgerola: the successful GerolaSass meeting in fact introduced a very interesting, new area (described in here), this was a reminder that Valtellina has many jems to offer compared to the more famous and always marvellous Val Masino and Val di Mello. Therefore it has become appropriate to dedicate a guide in itself to what Valchiavenna, Valmalenco, the Lower and Upper Valtellina areas have to offer bouldering, both by describing the areas of the previous edition with the necessary updates, and adding a few new areas developed recently (Gerola Alta in fact as well as Villa di Chiavenna, Valdone, Val di Togno, the Zoia area and others). This guide book has thus been prepared since the 2012 edition written by Andrea Pavan and by an initial revision made by Isacco Saini.

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Alberto Milani, San Giacomo Filippo, Settore Classico, Impatto Zero, 6c (Š Arch. Alberto Milani) 

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Premessa - Introduction - Vorwort

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None of the single areas described here can match the boulders that Val Masino has to offer, but a lot of them are of great value in spite of the more limited dimensions: in some (as for example Cimaganda or some isolated boulders of the Valmalenco area) you can find the charm of the primordial bouldering history, others instead were recently discovered and are still being developed, while there is a great potential for further exploration and there are many suggestions on possible areas which still await boulderers yearning to discover their own lines. Variety is one of the key words in what is described here: as far as rock is concerned it ranges from gneiss, serpentine, limestone, to “Verrucano Lombardo”; there are lines of all styles and as always the offer can satisfy climbers of all levels. For each area maps are supplied to access the areas, detailed maps of the sectors and paths to move around between the boulders as well as the usual photos of boulders reviewed, on which the different lines with start, height and details are marked. There are also specific info sheets which describe a few significant moves as well as interviews to the people who contributed (or are contributing) to the development of bouldering in these areas, When you find yourself reviewing new areas, or dated areas which have experienced massive frequentation, it is inevitable that there can be some errors or inaccuracies, especially in terms of the grades on some of the lines. We apologize for this. As always, feedback and the contribution of the climbing community is fundamental to improve the accuracy of a guide book, especially when we are dealing with new areas or areas which are not so busy. This guide book does not aim to reach the audience of the ever increasing number of “consumer” boulderers who are only looking for the most fashionable line, “sociably” recognized and with a tendency to attract many “likes”, but it is addressed to boulderers who are increasingly aware, who are in search of high quality gems of varying difficulty, or to exploring boulderers who love to search for quiet and silent areas, where it is possible to put into action one’s creativity, armed, above all, with brushes and elbow grease. This brings us to a last observation: throughout the last few years, climbing and bouldering have experienced an explosion which is turning it increasingly into a “mass” activity, this is especially true with indoor activity. Inevitably, the values and outdoor spirit which have always made up the foundations of climbing are being increasingly ignored or neglected. In fact the opposite process is coming to the surface, in which the indoor approach is being exported onto rock, with often harmful consequences on many fronts. Without going into detail of this complex situation, an aspect which concerns us is the verification that the majority of boulderers increasingly looks for only ‘well known’ and popular lines among the mass, without spending time on lines which are just as beautiful but not as “fashionable” (or for which no video or beta exists…) without even making an effort to clean lines which get covered in moss or paths covered in vegetation. An example of this can be found once again in Val Masino: two years were enough to prove that without the systematic cleaning by the Melloblocco crew, nature has repossessed a significant part of the boulders. Many of them are back to being inaccessible due to thorns and the overgrowth of vegetation, others are covered with moss, and in spite of many climbers coming to climb with crash pads on their backs every weekend, the chalk covered lines are always the same ones… In such a context, it is clear that niche areas which are not so busy (as the ones described here) risk ending up all in the same way, in fact in a lot of cases this is exactly what has been happening for a long time. For this reason, a lot of the areas we have described, as well as many boulders, and eventually even accesses, might not be found in the same conditions as when they were opened and they might require maintenance and or some cleaning. Clearly, even if I hope that this guidebook can help rediscover and bring the areas described here back to their very best, it is not possible to predict what the conditions will be like in the next few years. In any case, it is fundamental that this guide book describes in detail areas which have been developed in the past, even if nature has brought them back to their primordial and wild state.


Eleonora Marra, Gerola Alta, Masso RaduraDura (© Andrea Alongi)

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Premessa - Introduction - Vorwort

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In this current world, in which a handful of days makes something “old” and forgotten, I believe that knowing what has been done in the past is fundamental, in the attempt to save the deserved memory of facts, people and places which have contributed to write the history of bouldering in Valtellina. Without the knowledge of the past, no evolution, which deserves being defined as such, can exist. In climbing as in any other context. In den letzten zehn Jahren ist im Valtellina in Sachen Bouldern sehr viel passiert und das Ergebnis dieser Entwicklungen haltet ihr gerade in den Händen. Bis zum Jahr 2012 wurden in dem Boulderführer „Melloboulder“ auch die anderen Gegenden des Valtellina beschrieben. Das Melloblocco-Festival und die ständige Erweiterung und Neuentwicklung der Sektoren hat den Führer immer dicker werden lassen, so dass es am Ende nötig wurde, dem Valmasino einen eigenen Führer zu widmen, während die anderen Zonen im Buch von 2012 „stehenblieben“. 2018 änderten sich dann mit dem paradoxen Ende des MellobloccoFestivals und dem Versuch (2019), dem Bouldergebiet im Valgerola neues Leben einzuhauchen, erneut die Bedingungen: Mit dem gelungenen Event GerolaSass entstand ein neues, sehr interessantes (hier beschriebenes) Gebiet, das daran erinnert, dass es im Valtellina neben dem berühmten und fantastischen Val Masino und Val di Mello noch weitere tolle Boulder-Schmuckstücke gibt. Wir haben also beschlossen, den Bouldergebieten von Valchiavenna, Valmalenco, sowie unterem und oberem Valtellina einen eigenen Boulderführer zu widmen, in dem die Gebiete aus dem Buch von 2012 auf den neusten Stand gebracht wurden und die neu entstandenen Gebiete (Val Gerola, Villa di Chiavenna, Valdone, Val di Togno, Zoia und weitere) beschrieben werden. Ausgangspunkt waren bei dieser Arbeit der Führer von Andrea Pavan aus dem Jahr 2012 und eine erste Revision von Isacco Saini. Keines der hier beschriebenen Gebiete kann mit dem Felsangebot des Val Masino mithalten, viele sind jedoch ebenfalls von großer Qualität, auch wenn die Anzahl der Blöcke beschränkt ist. In einigen Zonen, wie beispielsweise Cimaganda oder auf den isolierten Blöcken des Valmalenco, stößt man auf die Faszination der ersten Schritte der Bouldergeschichte, andere wiederum sind noch in der Entwicklungsphase. Potential für Neues gibt es zu Hauf und es warten noch viele versteckte Felsblöcke darauf, von tatkräftigen Boulderern auf der Suche nach der eigenen Linie entdeckt zu werden. Abwechslungsreichtum ist mit Sicherheit das Schlüsselwort zu diesem Buch: bouldern kann man auf Gneis, Serpentin, Kalkstein und Verrucano Lombardo; es ist für jeden Stil etwas dabei und jeder, egal ob Anfänger oder Könner, wird hier die richtige Linie für sich finden. Für jedes Gebiet gibt es eine Karte für Anfahrt und Zustieg, detaillierte Karten zu den Sektoren und Pfaden und die üblichen Fotos aller beschriebenen Blöcke mit den einzelnen Linien, Startpunkten, Höhenangabe und weiteren Details. Zudem gibt es Beschreibungen zu besonders wichtigen Linien, sowie Interviews mit den Protagonisten der jeweiligen Zonen, die zu deren Entwicklung besonders viel beigetragen oder beigetragen haben. Wenn man sich daran macht, neue Gebiete, oder ältere Gebiete, die nie besonders stark frequentiert waren, zu beschrieben, können unweigerlich Fehler oder Ungenauigkeiten auftreten, vor allem was die Bewertung der Schwierigkeiten einiger Linien angeht. Dafür möchten wir uns schon vorab entschuldigen. Wie immer sind das Feedback und die Beiträge der Bouldergemeinschaft sehr wichtig, um die Details eines Führers zu verbessern, vor allem, wenn es sich um neue oder weniger stark frequentierte Gegenden handelt. Dieser Boulderführer richtet sich nicht an die immer größer werdende Anzahl an „Konsum-Boulderern“, die auf der such nach der neusten Trend-Linie und jede Menge Likes sind. Dieses Buch ist vielmehr für Boulderer mit größerem Bewusstsein für ihre Disziplin, die auf der Suche nach


Qualität sind, egal in welchem Schwierigkeitsgrad, und die Lust auf Neues haben, auf entspannte und ruhige Boulderspots, wo man mit der Bürste in der Hand der eigenen Kreativität noch freien Lauf lassen kann. Wir mussten feststellen, dass Klettern und Bouldern in den letzten Jahren immer beliebter und „massentauglicher“ wurden, vor allem als Hallensport. Dabei ist es unvermeidbar, dass der eigentliche Grundpfeiler dieses Sports, die Naturverbundenheit, immer mehr in den Hintergrund rückt. Es sieht vielmehr danach aus, als würde der Indoor-Ansatz immer mehr draußen Anwendung finden, und das mit negativen Folgen. Das Thema ist sehr komplex und wir möchten nicht zu sehr ins Detail gehen, aber ein Aspekt, der uns betrifft, ist die Tatsache, dass immer mehr Boulderer nur die Linien anpeilen, die gerade „in“ sind und ebenso schöne, aber weniger bekannte Linien (oder für die es kein Video gibt...) dabei völlig außer Acht lassen und sich genauso wenig um die Instandhaltung von Blöcken und Wegen bemühen. Als gutes Beispiel dafür kann hier wieder einmal das Val Masino genannt werden: zwei Jahre ohne die Putzarbeiten der Mitarbeiter des Melloblocco-Festivals haben gereicht und die Natur hat sich bereits viele Felsböcke zurückgeholt. Viele Blöcke sind aufgrund von Dornen und Vegetation nicht mehr zugänglich oder von Moos bedeckt, und das obwohl hier am Wochenende jede Menge Boulderer unterwegs sind. Die Chalkspuren sind immer die gleichen... In diesem Kontext ist es klar, dass weniger bekannte oder frequentierte Gebiete wie die hier beschriebenen ein ähnliches Schicksal riskieren oder bereits seit Jahren in einem solchen Zustand ausgeharrt haben. Aus diesem Grund kann es sein, dass der Zustieg oder der Zustand eines Blocks nicht mehr der Gleiche ist wie zur Zeit der Erschließung und dass eine entsprechende Instandsetzung und/oder Putzaktion notwendig ist. Auch wenn ich mir wünsche, dass dieses Buch dazu beiträgt, diese Gegenden bekannter zu machen, ist es klarerweise nicht möglich vorauszusehen, in welche Richtung die Entwicklung der hier beschriebenen Gegenden in den nächsten Jahren gehen wird. Wie auch immer, ich halte es für sehr wichtig, dass dieser Führer auch die älteren Boulderspots detailgenau beschreibt, egal ob die Natur sie sich eines Tages zurückholt oder nicht. In der heutigen Zeit reichen schon 20 Tage, um etwas „alt“ aussehen zu lassen, und es ist meiner Meinung nach besonders wichtig, über die Vergangenheit Bescheid zu wissen, auch um die Erinnerung an Taten, Personen und Orten, die an der Geschichte des Boulderns im Valtellina beteiligt waren, aufrecht zu erhalten. Ohne das Wissen um die Vergangenheit ist keine Evolution, die diesen Namen verdient hätte, möglich. Beim Bouldern und in jedem anderen Kontext des Lebens.

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Ringraziamenti - Thanks - Danksagung La realizzazione di questo lavoro non sarebbe stata possibile senza il prezioso aiuto e di tutte queste persone: It would have not been possible to write this guide book without the precious help of all these people: Dieses Buch wäre ohne die wertvolle Hilfe folgender Personen niemals möglich gewesen:

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Alberto Carati

Gaia Reghenzani

Michele Comi

Alice Carminati

Gino Notari

Michele Crepaldi

Alessandro Longhini

Giovanna Pozzoli

Michele Dei Cas

Andrea Alongi

Isacco Saini

Patrick Bilatti

Andrea Pavan

Katiucha Piazza

Rocco Trussoni

Asia Locatelli

Kelios Bonetti

Rudy Colli

Bianca Malegori

Marco Meda

Silvano De Zaiacomo

Bogna Sudolska

Martino Sala

Simone Pedeferri

Daniela Maxenti

Matteo De Zaiacomo

Stefano Cadregari

Elia Saini

Matteo Deghi

Tomaso Viganò

Elia “Ghemon” Zen

Matteo Sera

Vittorio Scartazzini


Matteo Deghi, Cimaganda, Frogger, 7b+ (Š Arch. Matteo Deghi) 

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Logistica - Logistics - Logistik ACCESSI

L’accesso alle maggior parte delle aree riportate in questa guida è molto comodo e negli ultimi anni il completamente di diverse opere stradali di una certa importanza ha ulteriormente ridotto i tempi di percorrenza per raggiungere molte di esse. Sia la Valtellina che la Valchiavenna sono comunque state da sempre valli di transito sia per raggiungere la Svizzera (Passo del Maloja, Spluga e Bernina) che per raggiungere il Trentino-Alto Adige (Passo dello Stelvio) o la Val Camonica (Passo dell’Aprica). Inoltre, buona parte delle principali valli valtellinesi sono rinomate località turistiche sia in inverno che in estate. Partendo da Milano è possibile giungere molto rapidamente in cima al Lago di Como, all’imbocco di Valtellina e Valchiavenna, percorrendo prima la superstrada Milano-Lecco (Strada Statale SS36 del Lago di Como e dello Spluga) e quindi proseguendo in direzione Colico-Sondrio. Per arrivare in Valchiavenna, a Colico seguire la SS36 in direzione Chiavenna, raggiungendola in una trentina di chilometri. Da qui, seguire le indicazioni specifiche riportate per ogni area. Per raggiungere tutte le altre aree, rimanere sulla superstrada che da Colico prosegue in direzione Sondrio. Per le aree sopra Morbegno e per la Valgerola, prendere la relativa uscita Morbegno-Valgerola, mentre per la Valmalenco e l’alta Valtellina proseguire in direzione Sondrio lungo la Strada Statale SS38 dello Stelvio. La Valmalenco può essere raggiunta lungo la strada provinciale SP15 seguendo le relative indicazioni all’inizio dell’abitato di Sondrio, mentre per arrivare a Bormio proseguire sulla SS38 per altri sessanta chilometri. Arrivando da Nord, è possibile raggiungere la Valchiavenna dalla valle di Splugen attraverso il passo dello Spluga (chiuso in inverno) oppure da San Moritz per il passo del Maloja. La Valtellina è raggiungibile anche attraverso il passo del Bernina per arrivare a Tirano o dal passo dello Stelvio. Nei periodi invernali controllare sempre le condizioni di viabilità e apertura dei passi. In alternativa, è suggerito di passare da Como-Chiasso, per poi proseguire in direzione Lecco dove immettersi sulla superstrada SS36 in direzione Colico, come sopra descritto.

DOVE E COME ALLOGGIARE

Tutte le aree qui presentate si trovano in località turistiche molto frequentate in tutte le stagioni e per questo motivo offrono molte possibilità d’alloggio tra campeggi, rifugi, residence o alberghi di qualunque categoria. Il campeggio libero è usualmente vietato, mentre (a meno di esplicite segnalazioni), non ci sono normalmente problemi a sostare con camper o furgoni, a patto di rispettare le norme di buon senso e civiltà (non estrarre tendalini, tavolini ecc.). Comunque, prestare sempre molta attenzione nella sosta per evitare di occupare terreni privati o creare situazioni critiche che in alcune aree potrebbero mettere a repentaglio la possibilità di continuare a giocare sui massi.

PREVISIONI E BOLLETTINI METEREOLOGICI

Per informazioni metereologiche è suggerito visitare i seguenti siti, consultandone diversi in caso di previsioni incerte… https://www.arpalombardia.it/Pages/Meteorologia/Previsioni-e-Bollettini.aspx www.3bmeteo.com/ www.ilmeteo.it/ Previsioni attendibili per la Valtellina possono essere consultate anche sui siti svizzeri: https://www.meteosvizzera.admin.ch/ www.rtsi.ch/meteo

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Infine, per un’idea ancora più chiara delle condizioni in tempo reale è possibili vedere la situazione attraverso le molte webcam che sono disponibili on-line per le diverse località.

ALTRE INFORMAZIONI

Valchiavenna: Palestra d’arrampicata Boulder Factory https://www.instagram.com/boulder_factory_chiavenna/ Valgerola: per informazioni su tutte le possibilità e i servizi che la Valle offre, è possibile contattare l’Ufficio Turistico +39 393 864 42 23 – www.valgerolaonline.it/ – info@valgerolaonline.it.

ACCESS

The access to the majority of the areas described in this guide is very easy and during these last few years the completion of various road works of a certain importance has further reduced the travel times to reach many of the areas.

Andrea Pavan, Val di Togno, Tutto Gas, 7b (© Tomaso Viganò)  

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Logistica - Logistics - Logistik

Both Valtellina and Valchiavenna have always been transition valleys both to reach Switzerland (Passo del Maloja, Spluga and Bernina) as well as for reaching Trentino-South Tyrol (Stelvio Pass) or Val Camonica (Aprica Pass). Further more, a good part of the main valleys in Valtellina are well known tourist areas both during winter time and summer time. Leaving from Milan it is possible to very quickly reach the top end of Lake Como, at the start of Valtellina and Valchiavenna, driving along the Milano-Lecco highway first of all (Lake Como and Spluga State road SS36) and then continuing towards Colico-Sondrio. To reach Valchiavenna, at Colico follow the SS36 towards Chiavenna, reaching it in thirty or so kilometres. From here, follow the specific sign posts shown for each area. To reach all other areas, keep on the highway which from Colico continues towards Sondrio. For the areas above Morbegno and for Valgerola, take the relative exit Morbegno-Valgerola, while for Valmalenco and the upper Valtellina area continue towards Sondrio along the State road SS38 of Stelvio. Valmalenco can be reached along the SP15 provincial road following the relative sign posts at the beginning of the town of Sondrio, while to reach Bormio continue along the SS38 for another sixty kilometres. Coming from North, it is possible to reach Valchiavenna from the Splugen valley driving over Spluga pass (closed during winter) or else from San Moritz across the Maloja pass. Valtellina can be reached even across the Bernina pass to reach Tirano or from the Stelvio pass. During winter always check the conditions and see if and which passes are open. Alternatively, you can go from Como-Chiasso to then continue towards Lecco where you then take the highway SS36 towards Colico, as described above.

WHERE AND HOW TO STAY OVERNIGHT

All the areas described here are situated in very busy tourist areas in all seasons and for this reason they offer many accommodation opportunities ranging from campsites, mountain huts, residence or hotels of differing categories. Free camping is usually forbidden, while (except for explicit signposts), usually there are no problems to park a camper or van, as long as one is civilised and follows the norms of common sense (do not pull out tables and chairs and sun awnings) Nonetheless, be always very careful where you stop and avoid stopping on private land or creating critical situations which in some areas could jeopardize the possibility of continuing to play on the boulders.

WEATHER FORECAST

For meteorological information we suggest you consult the following websites: https://www.arpalombardia.it/Pages/Meteorologia/Previsioni-e-Bollettini.aspx www.3bmeteo.com/ www.ilmeteo.it/ Reliable weather forecast for Valtellina can also be checked out on some of the Swiss websites: https://www.meteosvizzera.admin.ch/ www.rtsi.ch/meteo Finally for an even clearer idea on weather conditions in real time it is also possible to check out the situation through many webcams which are available on-line for all the various areas.

OTHER INFORMATION

Valchiavenna: Climbing gym Boulder Factory https://www.instagram.com/boulder_factory_chiavenna/ Valgerola: for information on all opportunities and services that the Valley offers it is possible to contact the Tourist Office +39 393 864 42 23 – www.valgerolaonline.it/ – info@valgerolaonline.it.

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Matteo Deghi, San Cassiano (Š Arch. Matteo Deghi) 

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Logistica - Logistics - Logistik

ZUGANG

Die meisten Bouldergebiete in diesem Buch sind ganz bequem erreichbar und die Vollendung einiger wichtiger Infrastrukturprojekte in den letzten Jahren hat die Anfahrtszeit bei vielen noch zusätzlich verkürzt. Sowohl Valtellina als auch Valchiavenna waren schon immer Transit-Zonen, um in die Schweiz (Pässe Maloja, Splügen und Bernina), ins Trentino-Südtirol (Stilfser Joch) oder ins Val Camonica (Aprica Pass) zu gelangen. Außerdem sind die meisten Haupttäler des Valtellina berühmte Touristenorte, egal ob Sommer oder Winter. Wenn man in Mailand startet, erreicht man schnell die Spitze des Comer Sees und den Eingang in die Täler Valtellina und Valchiavenna; dazu erst auf der Staatsstraße Milano-Lecco (SS36 del Lago di Como e dello Spluga) und weiter in Richtung Colico-Sondrio. Um ins Valchiavenna zu gelangen, folgt man ab Colico der SS36 in Richtung Chiavenna (ca. 30 km entfernt); ab hier dann den Beschreibungen zu den einzelnen Gebieten folgen. Für alle anderen Gebiete bleibt man auf der Schnellstraße, die von Colico nach Sondrio führt. Für die Gebiete oberhalb von Morbegno und das Valgerola verlässt man die Staatsstraße an der entsprechenden Ausfahrt Morbegno-Valgerola, für das Valmalenco und das obere Valtellina weiter in Richtung Sondrio auf der SS38 dello Stelvio (Stilfser Joch Staatsstraße). Ins Valmalenco kommt man auch über die Provinzstraße SP15, dazu ab Sondrio den entsprechenden Hinweisen folgen. Wer nach Bormio will, bleibt dagegen noch für weitere 60 km auf der SS38. Wenn man aus Norden kommt, kann man das Valchiavenna über den Splügenpass erreichen (im Winter gesperrt) oder über St. Moritz und den Malojapass. Das Valtellina kann man über den Berninapass (Tirano) oder über das Stilfser Joch erreichen. Im Winter sollte man stets vorab die Befahrbarkeit der Pässe prüfen. Alternativ kann man am Grenzübergang Como-Chiasso nach Italien und von dort weiter in Richtung Lecco, wo man auf die SS36 nach Colico stößt.

WIE UND WO ÜBERNACHTEN

Alle hier beschriebenen Bouldergebiete liegen in touristisch gut erschlossenen Regionen und es gibt das ganze Jahr über ein breites Angebot an Übernachtungsmöglichkeiten (Campen, Hütten, Hotels und Pensionen in allen Preisklassen). Freies Campen ist für gewöhnlich verboten, man kann aber (wenn kein explizites Verbot vor Ort) problemlos im Van oder Camper übernachten, vorausgesetzt man respektiert die gängigen Benimmregeln und handelt mit gesundem Menschenverstand (keine Vorzelte, Tische etc.). Man sollte auf jeden Fall immer gut aufpassen, wo man sein Gefährt abstellt und darauf achten, kein privates Gelände zu besetzen oder kritische Situationen zu provozieren. Ein solches Verhalten hätte nur negative Folgen für die gesamte Boulder-Gemeinschaft.

WETTER

Für den Wetterbericht gibt es folgende Seiten, bei Unsicherheit ist es besser, mehrere Seiten zu checken. https://www.arpalombardia.it/Pages/Meteorologia/Previsioni-e-Bollettini.aspx www.3bmeteo.com/ www.ilmeteo.it/ Für das Valtellina gibt es auch auf Schweizer Seiten gute Vorhersagen: https://www.meteosvizzera.admin.ch/ www.rtsi.ch/meteo Zudem gibt es zahlreiche Webcams online, die in Realzeit über das Wetter in den verschiedenen Orten Auskunft geben.

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WEITERE INFORMATIONEN

Valchiavenna: Kletterhalle Boulder Factory https://www.instagram.com/boulder_factory_chiavenna/ Valgerola: für Informationen, Angebote und Möglichkeiten im Tal kann man sich im Tourismusbüro erkundigen: +39 393 864 42 23 – www.valgerolaonline.it/ – info@valgerolaonline.it

Giovanna Pozzoli, Cimaganda, Settore Pratone, Exodus, 6c (© Tomaso MG Viganò)  

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Consigli per l’uso - Recommendations Gebrauchsanweisung Per la sua vastità la Valtellina offre una grande ed incredibile varietà di formazioni rocciose e di tipologie di roccia, che spaziano dallo gneiss al ghiandone, dal verrucano lombardo al calcare. Tra l’azione dei ghiacciai, frane, l’azione dei fiumi e tutti i fenomeni geologici del caso, i blocchi che la Natura ci ha messo a disposizione per il bouldering sono moltissimi, come dimostra il fatto che sono ben due le guide dedicate al bouldering in Valtellina, questa e quella dedicata alla Valmasino/ Val di Mello (Melloboulder di Andrea Pavan, sempre edita da Versante Sud). Il bouldering è una disciplina in cui la creatività e la fantasia la fanno da padroni, uniti ad un’altra caratteristica che la rende unica in arrampicata, la libertà. Possiamo fare boulder da soli o in grandi gruppi, possiamo salire come più ci pare in cima ad un masso, inventarci linee, trovare le nostre soluzioni o i nostri passaggi senza essere obbligati a seguire linee di spit predisposte per noi da qualcuno. Ogni climber può avere una sua visione di un masso o di una linea, da chi si sdraia a terra per liberare un blocco su un masso che non raggiunge i due metri, a chi si dedica ad highball al confine del free-solo…e talvolta oltre. In questa guida, sono state fatte delle scelte sulle linee meritevoli di essere recensite, anche per evitare di riportare passaggi spesso eccessivamente forzati. Tra gli highball, sono stati indicate anche alcune linee che vanno oltre, sempre indicandone esplicitamente la pericolosità. Invece, in particolare nelle aree molto grandi con un numero elevatissimo di possibili boulder, sono stati omessi massi isolati poco meritevoli e passaggi insignificanti, al di sotto di uno standard qualitativo minimo. Nelle aree dove sono presenti poche linee, si è invece cercato di inserirle tutte in modo da permettere la maggior scelta possibile, sempre evitando quelle veramente “brutte”. Inoltre, non è stata effettuata nessuna selezione sulla base del grado e si è dato spazio a blocchi di ogni livello, da quelli per principianti al di sotto del 6a a quelli di 8a e oltre, per climber di alto livello. Nel rispetto dei salitori/sviluppatori e della precedente edizione di questa guida, si è anche qui cercato dove possibile di indicare i nomi originali sia dei blocchi che dei passaggi. In questa guida sono recensite le principali aree boulder della Valchiavenna, della Bassa e Alta Valtellina e della Valmalenco. Come più volte indicato in queste pagine, le possibilità di ulteriori sviluppi sono ancora molte e speriamo che molti boulderisti possano dare un contributo personale nella valorizzazione di nuovi massi oltre che a ripetere quanto già aperto. A tal proposito, ecco le linee guida fondamentali che è necessario e doveroso seguire nella pulizia di nuovi passaggi: • La conformazione dei passaggi deve rimanere come la si è trovata. È assolutamente vietato, scavare o modificare con qualsiasi attrezzo i blocchi, ovviamente quelli già puliti e saliti, ma anche quelli appena scoperti. Nell’apertura di una nuova linea è lecito solo rimuovere le croste superficiali instabili e precarie, ma per farlo basta staccarle con le mani o con una spazzola. Se sono presenti prese instabili di dimensione tale da necessitare di interventi più consistenti farsi una seria domanda sull’opportunità di valorizzare quel pezzo di roccia… • La spazzola di ferro va utilizzata solo per la prima pulizia del masso dal muschio, dalla polvere e dalle croste superficiali mentre una scopa può essere utilizzata per ripulire le uscite da foglie e polvere. Una volta ripulita la roccia, utilizzare solo spazzole a setola morbida.

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• La vegetazione alla base del masso può essere rimossa a patto che sia costituita da rovi, cespugli o arbusti di dimensione limitata. Se è necessario attrezzarsi di motosega per liberare un masso farsi due domande sulla necessità di avere un tale impatto ambientale…oltre che sulle possibili problematiche relative alla proprietà in cui si trova. • Su tutte le tipologie di roccia della Valtellina il pof (resina utilizzata sull’arenaria di Fontainebleau) è assolutamente bandito! Utilizzare la magnesite, con gli accorgimenti generali riportati più sotto. Oltre a queste regole per chi si trova a valorizzare un nuovo masso, è opportuno poi ricordarne altre di importanza altrettanto fondamentale per chiunque si approcci a boulder già aperti. Queste indicazioni sono diventate ancor più rilevanti nei tempi attuali, a causa dell’aumento vertiginoso dei climber. Il problema legato all’impatto dei climber sulla roccia e sull’ambiente sta diventando infatti molto serio e in tal contesto sono diverse le aree famose che possono essere considerate come “deturpate” a causa di un approccio poco consapevole da parte degli arrampicatori. Oltretutto, è un dato di fatto constatare come l’etica dell’arrampicata sia sempre più in crisi e la noncuranza dei climber cresca di pari passo al numero di nuove persone che si avvicinano a questo sport. Se vogliamo continuare a divertirci sui massi per molto tempo ancora e, cosa di primaria importanza, avere il giusto rispetto verso la roccia e l’ambiente in cui ci troviamo, ecco di seguito alcune regole che tutti sono tenuti a seguire: • Utilizzare la magnesite ma farlo con parsimonia, spazzolando e pulendo gli appigli durante e dopo l’uso. • Cancellare accuratamente con lo spazzolino tutte le righe e segni che vengono fatti con la magnesite per indicare le prese da utilizzare. Fatelo sia che siano i vostri, sia che siano stati fatti da altri che non si sono poi preoccupati di cancellarli. • Spazzolare le prese con cura ma anche con attenzione: non esagerare, considerare il tipo di roccia e la sua fragilità ed evitare in tutti i casi spazzole di ferro. Un’ottima e meno invasiva pulizia è anche possibile lavando le prese con il getto di uno spruzzino a sola acqua, lasciando poi tutto il tempo necessario per un’asciugatura completa. • Assicurarsi che le scarpette siano ben pulite prima di usarle sulla roccia, rimuovendo qualunque residuo di terra, fango, sabbia… • Non arrampicare sulla roccia umida: questo è fondamentale su rocce tenere come l’arenaria ma comunque necessario su qualunque tipo di roccia. Se umida, la roccia potrebbe essere più fragile. • Quando si vanno a vedere i passaggi prima di provarli, evitare di toccare le prese con le mani umide/unte o portarsi la magnesite in modo da “smagnesare” prima di “tastarle” (poi ripulendo…) • Seguire i sentieri segnati ed evidenti, non camminare ovunque sia più facile o più comodo per raggiungere i massi. • Seppellire i rifiuti corporei e portarsi a casa la carta igienica • Portarsi a casa la spazzatura e raccogliere anche quella in cui ci si imbatte • Non trascinare a terra i crash-pad ma sollevarli nel trasferimento da un blocco all’altro, in modo da evitare ulteriore erosione del terreno A queste regole assolutamente fondamentali si aggiungono poi i seguenti suggerimenti, anche nel rispetto degli altri climber oltre che dell’ambiente: • Limitare i rumori che si fanno, incluse le urla di entusiasmo • Non accendere la musica sotto i blocchi: è veramente irrispettoso verso gli altri nell’area e verso il concetto di una pratica outdoor.

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Consigli per l’uso - Recommendations - Gebrauchsanweisung

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• Accettare con onestà le proprie capacità. Per quanto si metta tutta la cura possibile, le prese si usureranno comunque nel tempo. Quindi è inutile provare alla morte un blocco che è impossibile per il proprio livello perché si contribuirebbe inutilmente alla sua usura. Tirate come bestie, mettetevi in gioco e cercate di spingere sempre più in là i vostri limiti, questa è l’arrampicata! Ma se vi trascinate a stento sul 7a non mettetevi a provare l’8b… lo state solo rovinando inutilmente! • Le night session con fari che illuminano a giorno i massi saranno pure divertenti e fotogeniche e permettono di trovare condizioni ottime, ma così facendo disturbate i ritmi fisiologici della natura e della fauna. Alzatevi prima alla mattina per trovare il fresco, oppure allenatevi di più per stringere le prese forte anche se fa un po’ più caldo… E soprattutto:

RICORDIAMO SEMPRE CHE SIAMO NOI CHE DOBBIAMO INTEGRARCI E ADATTARCI ALLA NATURA, NON IL CONTRARIO.


Matteo Colico, Gerola Alta, Boghi Tension, 7a/b (© Bogna Sudolska)

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Consigli per l’uso - Recommendations - Gebrauchsanweisung

Due to the vast area Valtellina covers, it offers a great and incredible variety of rock formations and types of rock, which range from gneiss to granite (“ghiandone”) and “Verrucano Lombardo” to limestone. Due to the action of glaciers, landslides, of rivers and all geological phenomena, the boulders which Nature has put at our disposal for bouldering are many, this is proved by the two guide books on bouldering in Valtellina that have been written. This one and another one describing Valmasino/Val di Mello (Melloboulder by Andrea Pavan, also published by Versante Sud). Bouldering is a discipline in which creativity and fantasy prevail, added to another characteristic which makes it unique in climbing, freedom. We can boulder on our own or in large groups, we can climb as we wish to the top of a boulder, invent lines, find our solutions or our moves without being forced to follow a line of bolts placed by someone else. Each climber can have his/her own vision of a boulder or of a line, from lying down to free a crux on a boulder which is hardly two metres high, or dedicating time to highballs which border with free-solo climbing ….and sometimes even more. In this guide book, some choices have been made on the lines which deserve to be described, this is also to avoid describing excessively forced problems. Among the highballs, some lines which go beyond have been included, always explicitly describing the danger involved. Instead, in particular in the very large areas with a very high number of possible boulders, some isolated boulders have been omitted since they have insgnificant problems and do not deserve attention, and are below the minimum qualitative standard. In the areas where there are very few lines, we have instead tried to include them all in a way to allow the best possible choice, always avoiding the really “bad” ones. Further more, no selection based on grade has been made, we have given space to boulders of every level, from those which are ideal for beginners below 6a to 8a’s and higher, for top level climbers. Respecting the climbers/route setters and the previous edition of this guide book, we have also tried as best as possible to indicate the original names both of the boulders and the problems. In this guide book the main bouldering areas of Valchiavenna, the Lower and Upper Valtellina area and Valmalenco have been described. As indicated many times in these pages, there are many possibilities to further develop the area and we hope that many boulderers can give their personal contribution to enhance new boulders as well as repeating what has already been opened. For this reason these are the fundamental guide lines which should be followed when cleaning new problems: • The conformation of the boulder problem must remain as found. It is absolutely forbidden to chip or modify the boulders with any type of equipment, obviously not the ones which are already clean and have been climbed on but neither ones that have been newly discovered. In opening a new line it is licit only to remove the superficial and unstable and precarious crusts, but you only need to use your hands or a brush. If there are unstable holds and its size is big enough to require heavier operations, then ask yourself if that piece of rock really needs to be cleaned… • An iron brush should only be used the first time cleaning the boulder from moss, dust and superficial crusts while a broom can be used to clean the top from leaves and dust. Once the rock has been cleaned, only use a brush with soft bristles. • The vegetation which lies at the base of the boulder can be removed only if it consists of thorns, bushes or shrubs of limited sizes. If you need a chainsaw to free the boulder ask yourself if you really need to impact the environment in such a way…as well as the relative problems which might arise on the land the boulder sits on. • On all the types of Valtellina rock the pof (resin used on Fontainebleau’s sandstone) is absolutely forbidden! • Use chalk, with the general precautions described below.

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As well as these rules for anyone wishing to improve a new boulder, it is important to remember other rules which are just as important for anyone who approaches boulders which are already open. These indications have currently become more important, due to the vertiginous increase in climbers. The problem connected to the impact of climbers on the rock and the environment is becoming very serious and in such a context there are many different areas which can be considered “spoiled” due to climbers’ approach who are totally unaware. Furthermore it is a matter of fact to ascertain how the ethics of climbing are increasingly struggling and the disregard of climbers is increasing at the same speed as the numbers of new climbers approaching this sport. If we want to continue enjoying ourselves on boulders for a long time it is of primary importance, to give rock and the environment the right amount of respect, here are a few rules that everyone should follow: • Use chalk but do so parsimoniously, brushing and cleaning the holds after using them. • Carefully brush away with a brush all the lines and marks which are made with chalk to indicate the holds. Do it if they are yours, or even if they have been put there by others who never bothered rubbing them away. • Brush the holds carefully but with attention: don’t exaggerate, consider the type of rock and its fragility and avoid using an iron brush in any case. An excellent and non invasive way to clean the holds can be done by squirting water, and then giving it the necessary time to completely dry. • Make sure that your climbing shoes are clean before placing them on the rock, removing any residue dirt, mud or sand.

Matteo Deghi, Cimaganda (© Arch. Matteo Deghi)

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Consigli per l’uso - Recommendations - Gebrauchsanweisung

• Do not climb on damp rock: this is fundamental on soft rock such as sandstone but nonetheless necessary on any type of rock. If it is damp, the rock may be more fragile. • When you go and look at the problems before attempting them, avoid touching the holds with your damp hands, and don’t bring chalk to mark the rock before even climbing on it. • Follow the sign posted and evident paths, do not walk anywhere else even if easier, to reach the boulders. • Bury any results of nature calling and take toilet paper home with you. • Bring all your rubbish and pick up any you see lying around • Do not drag your crash pads but lift them when transferring them from one boulder to another, so as to avoid any further erosion on the ground To these fundamental rules we add the following suggestions, to respect other climbers as well as the environment: • Limit any noise you make, including shrieks of enthusiasm • Do not have music playing near the boulders: it is truly unrespectful of others in the area and towards the practice of an outdoor activity. • Accept your own abilities and limits, honestly. With all the possible care taken, holds will wear down eventually with time. Therefore it is useless to try a problem forever if it is impossible for your level since you would be contributing in vain to its wear. Grip the holds as hard as you can, test your limits and try and push them as much as you can, this is what climbing is all about! But if you can hardly climb up a 7a don’t start trying an 8b… you are simply ruining it for no reason! • Night sessions using floodlights might be fun and photogenic and allow you to find excellent conditions, but doing so you ruin the physiological rhythm of nature and its fauna. Wake up earlier in the morning to find cool weather, or else train hard to grip the crimps tighter even if it’s hot… And above all:

REMEMBER WE ARE THE ONES THAT HAVE TO INTEGRATE AND ADAPT TO NATURE, NOT THE OPPOSITE.

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Katiucha Piazza, Cimaganda, Settore Pratone, Gaggio, 6c (Š Michele Crepaldi)

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Consigli per l’uso - Recommendations - Gebrauchsanweisung

Das Valtellina ist groß und bietet eine unglaubliche Vielfalt an Felstypen und -strukturen, von Gneis, Serizzo, Verrucano Lombardo bis hin zum Kalkstein ist alles dabei. Durch die Gletscherbewegungen, Felsabbrüche, Flüsse und alle anderen geologischen Phänomene hat uns Mutter Natur zahlreiche Boulderfelsen beschert, davon zeugen auch die zwei Boulderführer zu dieser Region: den einen haltet ihr gerade in den Händen, der andere ist Führer zum Valmasino/ Val di Mello („Melloboulder“ von Andrea Pavan, Versante Sud). Das Bouldern ist eine Disziplin, bei der Kreativität und Fantasie an oberster Stelle stehen, gemeinsam mit einer weiteren Komponente, die das Bouldern einzigartig macht, der Freiheit. Bouldern kann man allein oder in einer Gruppe, wie wir auf den Felsblock kommen, ist unserem Einfallsreichtum überlassen, wir können uns neue Linien ausdenken und Lösungen finden, ohne einer bestimmen Bohrhakenlinie folgen zu müssen. Jeder Boulderer kann seine eigene Vision eines Felsblocks oder einer Linie haben und je nach Vorliebe im Liegen starten, niedrig bleiben oder Highballs klettern... In diesem Buch haben wir uns auf die Auswahl der wichtigsten und lohnendsten Linien konzentriert, auch, um zu vermeiden, zu gezwungene Passagen aufzulisten. Bei den Highballs haben wir einige Linien angegeben, die über die normale Highball-Höhe hinausgehen, stets mit Hinweis auf die möglichen Gefahren. In den größeren Gebieten mit vielen Blöcken haben wir auf die Beschreibung von entlegeneren Blöcken und weniger interessanten Linien verzichtet. In den kleineren Gebieten dagegen haben wir versucht, mit Ausnahme der wirklich „hässlichen“ Passagen möglichst alle Linien aufzulisten, um eine möglichst große Auswahl zu gewährleisten. Es wurde keinerlei Auswahl mit Blick auf die Schwierigkeitsgrade getroffen und es ist wirklich für alle etwas dabei, einfache Boulder für Anfänger unterhalb der 6a und schwierige 8a Boulder (und darüber hinaus) für Könner. Mit Respekt vor den Erschließern/Erstbegehern und dem Vorgänger dieses Boulderführers haben wir, wo es möglich war, stets die Originalnamen der Blöcke und Linien beibehalten. In diesem Buch werden die wichtigsten Bouldergebiete des Valchiavenna, des unteren und oberen Valtellina und des Valmalenco beschrieben. Wir weisen im Buch immer wieder auf möglichen Entwicklungspotential hin und hoffen, dass viele von euch einen Teil zur Erschließung neuer Linien beitragen wollen. Dazu möchten wir euch einige grundlegende Verhaltensregeln ans Herz legen: • Die Passagen/der Fels muss in seiner ursprünglichen Form bleiben. Es ist strengstens verboten, Griffe einzuschlagen oder den Felsen zu verändern, das gilt für bereits geputzte Passagen genauso wie für neu entdeckte Linien. Bei der Erschließung neuer Linien sollte nur oberflächiges und instabiles Material entfernt werden, dazu braucht man jedoch nicht mehr als Hände und Bürste. Falls sehr große instabile Griffe vorhanden sein sollten, für deren Entfernung schweres Gerät notwendig ist, sollte man sich vielleicht die Frage stellen, ob es die Linie wirklich wert ist... • Die Drahtbürste sollte man nur für das Entfernen von Moos, Verkrustungen und Dreck verwenden, für Staub und Blätter ist ein Besen vollkommen ausreichend. Einmal geputzt, braucht man nur noch normale, weiche Bürsten. • Die Vegetation am Fuß des Blocks kann entfernt werden, wenn es sich dabei um Dornen, Gestrüpp oder kleinere Büsche handelt. Wenn eine Motorsäge nötig ist, um den Block von der Vegetation zu befreien, sollte man sich jedoch fragen, ob ein solches Eingreifen in die Natur wirklich sein muss, von eventuellen Problemen in Hinsicht auf Besitzansprüche mal ganz abgesehen. • Auf allen Felstypen im Valtellina ist der sog. „Pof“ (wird auf dem Sandstein von Fontainebleau benutzt) absolut verboten! Chalk ist erlaubt, dazu könnt ihr weiter unten mehr lesen. Neben diesen Regeln für die Erschließung neuer Blöcke, gibt es ein paar grundlegende Verhaltensregeln, die alle Boulderfreunde stets im Hintergrund behalten sollten. Diese Regeln sind in der heutigen Zeit mit immer mehr Bouldersüchtigen wichtiger denn je. Die Probleme in Hinblick auf den Einfluss der Boulderer auf Fels und Natur werden immer ernster und

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in diesem Zusammenhang kann man viele berühmte Gegenden aufgrund des wenig respektvollen Umgangs als „verhunzt“ bezeichnen. Außerdem ist es eine Tatsache, dass die Ethik des Kletterns proportional zur wachsenden Nummer der Kletterer immer mehr außer Acht gelassen wird. Wenn wir auch in Zukunft noch Spaß auf diesen Felsblöcken haben wollen, steht das richtige Maß an Respekt für Fels und Natur an erster Stelle. Dazu einige Regeln, die für alle Boulderfreunde selbstverständlich sein sollten: • Chalk in Maßen verwenden und die Griffe während und nach dem Bouldern putzen. • Alle Kennzeichnungen von Griffen sorgfältig mit der Bürste entfernen, egal ob sie von euch oder von anderen sind. • Die Griffe sorgfältig putzen, dabei aber nicht übertreiben! Auf die Felsqualität achten und Drahtbürsten vermeiden. Besser geeignet und weniger aggressiv kann auch ein bisschen Wasser sein, das man dann komplett abtrocknen lässt. • Sicher gehen, dass die Kletterschuhe sauber sind und evtl. Dreck, erde Sand entfernen... • Nicht auf feuchtem Fels klettern: Das gilt für alle Felstypen und vor allem für Sandstein. Je feuchter desto brüchiger. • Wenn man vor dem Bouldern die Passagen betrachtet, sollte man stets vermeiden, sie mit feuchten/fettigen Händen anzufassen und besser erst chalken und dann antasten (und dann wieder putzen logischerweise...) • Stets auf den markierten, ausgetretenen Wegen und Pfaden bleiben, nicht querfeldein gehen nur weil es kürzer oder bequemer ist. • Exkremente vergraben und Klopapier wieder mit nach Hause nehmen. • Müll wieder mitnehmen und auch liegengelassenen Müll mitnehmen, auch wenn er nicht von euch ist. • Die Crashpads nicht über den Boden schleifen, sondern zwischen den Blöcken tragen, um Erosion zu vermeiden. Neben diesen Grundregeln möchten wir euch noch Folgendes ans Herz legen: • Lärm vermeiden, Glücksbekundungen einbegriffen • Keine Musik unter den Blöcken abspielen, dies ist ein Zeichen absoluter Respektlosigkeit gegenüber anderen in diesem Gebiet und ganz und gar nicht Outdoor. • Ehrlich die eigenen Fähigkeiten einschätzen. Egal wie sorgfältig man ist, die Griffen nutzen sich mit der Zeit ab. Es ist also unnötig, eine Passage tausendmal zu wiederholen, die oberhalb der eigenen Möglichkeiten liegt, das trägt nur unnötig zur Abnutzung der Linie bei. Reißt an was das Zeug hält und legt die Messlatte immer höher, aber wenn ihr gerade mal eine 7a überlebt, dann solltet ihr vielleicht nicht gleich eine 8a probieren...ihr würdet die Linie nur sinnlos abnützen! • Night-Sessions mit Strahlern sind vielleicht lustig und fotogen und versprechen vielleicht idealen Grip, gleichzeitig stören sie jedoch den natürlichen Rhythmus von Natur und Fauna. Steht früh auf, dann habt ihr es schön kühl, oder trainiert noch ein bisschen mehr, dann macht ein bisschen Hitze auch nichts mehr aus... Und vor allem:

DENKT DARAN, DASS WIR UNS AN DIE NATUR ANPASSEN MÜSSEN UND NICHT UMGEKEHRT!!

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Val Malenco > Val di Togno

VAL DI TOGNO 1300 m altitudine

Mar-Giu + Set-Nov periodo

ÙÙÙÙ bellezza

ÙÙÙÙ parcheggio

1

giorni per asciugare

83

totale passaggi

medi (2-7m)

altezza media dei blocchi

ÙÙÙÙ comodità

5

passaggio coniglio

5

passaggio pericoloso

0

passaggio mortale

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passaggio che merita

Sì - No per famiglie

Sì - No segnale

Un’area decisamente isolata e selvaggia, che rappresenta un’altra grande novità di questa guida. I massi che vi troviamo sono il risultato di un’antica frana staccatasi dal Corno Mara, che li ha dispersi sul pendio sottostante creando una caotica pietraia che si sviluppa per 100 metri di dislivello lungo la strada sterrata che sale alle baite della Val di Togno. Un luogo suggestivo a solo mezz’ora di macchina dal capoluogo valtellinese! Quest’area è stata scoperta da Andrea Pavan, che ha iniziato a valorizzarla a partire da fine 2015. Dal 2017, poi, Stefano Balgera & Co hanno portato avanti l’esplorazione e l’apertura dei primi passaggi, tra i moltissimi potenzialmente sviluppabili. Al momento sono presenti una novantina di linee su uno gneiss di qualità medio-alta, che presenta un’arrampicata su tacche in strapiombo e placche. I passaggi liberati sono stati accuratamente ripuliti e molte basi sono state sistemate per evitare atterraggi pericolosi, data la natura dell’area. Sono comunque necessari 2/3 crash pad grandi e un buon paratore per poter salire in sicurezza tutti i blocchi, inclusi quelli più alti. Il potenziale per nuovi passaggi è elevato e restano ancora molte linee da pulire: considerare che la roccia dei massi è coperta di licheni che la rendono molto scivolosa in caso di umidità elevata; è necessario quindi pulirla accuratamente. Il periodo migliore per il boulder va da fine marzo a giugno e da fine settembre a fine novembre, ma data l’esposizione a sud-ovest è possibile scalare anche in pieno inverno, sempre che la neve lo permetta. Il sole arriva verso le 11 di mattina e tramonta verso le 15 in inverno e verso le 18 in estate. La zona è ventilata e poco umida e quindi anche in estate è possibile fare blocchi, specialmente individuando quelli esposti a nord o in ombra. Dato l’isolamento di quest’area, tenere in considerazione che la copertura cellulare è scarsa o nulla a seconda dei settori. La Val di Togno è un sito boulder perfetto per chi cerca un ambiente selvaggio ed incontaminato, che molto probabilmente rimarrà tale: la logistica di accesso all’area, il sentiero poco agevole tra i blocchi e l’isolamento difficilmente attireranno le masse, rendendola un rifugio perfetto per chi ancora ricerca una dimensione intima e personale del bouldering, con ancora un notevole potenziale a disposizione per nuovi progetti. Per facilitare l’orientamento, l’area è stata divisa in diversi settori: SETTORE TRAVERSONE conta un unico masso con un lungo traverso, appena sopra la strada. Sono presenti numerosi altri massi da pulire e le linee non sembrano affatto semplici. Portarsi un po’ di pad. SETTORE GOLA PROFONDA presenta per ora poche linee ma “Il Re è nudo” merita senz’altro una visita.

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Isacco Saini, A tutto gas, 7b (© Tomaso MG Viganò)

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SETTORE FRANA BASSA (Tacchino selvaggio) molto comodo con blocchi interessanti, prevalentemente su liste.

Val Malenco  Val di Togno

SETTORE FRANA DESTRA (Terremoto) blocchi al sole nel primo pomeriggio e molti passaggi ancora da pulire. SETTORE FRANA SINISTRA (Tokio) blocchi molto interessanti con l’evidente masso di Tokio da non perdere. SETTORE ALTO presenta blocchi molto belli ma che necessitano di un piccolo sforzo per essere raggiunti. Il masso Doctor dog e Metamorfosi hanno passaggi sempre in ombra SETTORE FIUME raggiungibile tramite comodo sentiero presenta due massi già puliti tra cui l’Araba Felice, da non perdere. ACCESSO Da Sondrio seguire le indicazioni per la Valmalenco. Oltrepassato l’abitato di Mossini svoltare a destra in direzione Arquino. Dopo avere oltrepassato il torrente Mallero, svoltare a sinistra all’altezza di una fontana e dopo circa 250 m svoltare a destra per imboccare la strada sterrata. Percorrerla per circa 7 km per arrivare all’area blocchi (anche se non è necessario, un fuoristrada può essere preferibile. Prestare quindi attenzione alle caratteristiche del veicolo che si intende utilizzare per visitare quest’area). Il transito lungo la strada che porta in Val di Togno è a pagamento ed è necessario acquistare il pass giornaliero (7€) presso il Bar in località Ponchiera. In alternativa è possibile acquistare un pass annuale (25€) presso il comune di Spriana (in questo caso contattare direttamente il comune). Per il settore Gola Profonda fermarsi al tornante, per quello del traversone (Uccelli di rovo) parcheggiare lungo la strada, per il settore Frana Bassa (Tacchino selvaggio) e il settore Frana Destra (Terremoto) e frana Sinistra (Tokio) parcheggiare allo slargo principale. I blocchi nel settore alto della frana (Doctor dog) sono raggiungibili dal settore Frana Destra e Sinistra in 10-15 minuti, oppure parcheggiando al termine della strada sterrata nei pressi del rifugio Val di Togno (per giungere al parcheggio del rifugio fuoristrada vivamente consigliato) da cui un comodo sentiero attraversa il torrente e in 10 minuti porta ai massi. Per il settore Fiume parcheggiare allo slargo principale. Nella zona della frana i collegamenti principali tra i vari blocchi sono segnati con ometti in pietra che indicano il tragitto più agevole. Definitely an isolated and wild area, which represents another great new addition to this guide book. The boulders we find are the result of an ancient rock slide which has come off from Corno Mara, which has scattered onto the slope below creating a chaotic scree which develops up 100 metres of vertical height gain along the dirt road which runs up to the mountain huts of Val di Togno. A striking area only half an hour by car from Valtellina’s main town! This area was discovered by Andrea Pavan, who started to improve it from 2015. Since 2017, then, Stefano Balgera & Co continued the exploration and opening of the first problems among the many boulders to develop. Currently there are ninety lines on a gneiss of always high quality, which offers climbing on edges on overhang and slabs. The problems freed have been accurately cleaned and many bases have been fixed to avoid dangerous landings, due to the area’s nature. You will still need 2/3 large crash pads though and a good spotter to safely climb the boulders, including the higher ones. The potential for new problems is very high and there are still many lines to clean: considering that the rock on the boulders tends to be covered by lichens which makes it very slippery in case of elevated humidity; it is necessary to clean it accurately. The best period for bouldering goes from March to June and from end of September to end of November, but due to the south-west exposure it is also possible to climb during winter, only if the

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Spriana Chiesa Valmalenco

Spriana

Val di Togno Arquino Valdone

Masso d’Arquino Sass Fidanken Mossini

Triangia

Ponchiera

Tirano Bormio N

SONDRIO Morbegno Colico Milano

drio di Son e l a i z n e g n ta

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15 Val Malenco  Val di Togno

snow allows it. The sun arrives towards 11 am and sets around 3 pm during winter and during 6 pm in summer. The area is ventilated and not very humid therefore even during summer it is possible to climb, especially when you choose the north facing boulders or the ones in the shade. Due to this area being isolated, take into consideration the fact that there is not much phone reception. Val di Togno is a perfect bouldering site for anyone looking for a wild and uncontaminated environment, which most probably will stay as such: the access to the area, the path which isn’t easy to find through the boulders and the isolation will surely not attract shrieking masses of climbers, making it a perfect shelter for anyone who is still looking for an intimate and personal dimension bouldering wise, with still remarkable potential available for new projects. To help in the orienteering, the area has been divided into different sectors: SECTOR TRAVERSONE counts one single boulder with a long traverse, just above the road. Many other boulders that need climbing are present, and the lines don’t seem at all easy. Bring some crash pads. SECTOR GOLA PROFONDA for now offers a few lines but “Il Re è nudo” definitely deserves a visit. SECTOR FRANA BASSA (Tacchino selvaggio) very comfortable with interesting boulders, mainly on edges. SECTOR FRANA DESTRA (Terremoto) boulders in the sunshine from the early afternoon and many problems still to be cleaned. SECTOR FRANA SINISTRA (Tokio) very interesting boulders with the evident Tokio boulder not to be missed. SECTOR ALTO offers beautiful boulders which needs a bit of effort to reach them. The boulder Doctor Dog and metamorforsi have problems which are always situated in the shade. SECTOR FIUME reachable along an easy path and offers two boulders which have already been cleaned between Araba Felice, not to be missed. ACCESS From Sondrio follow signs for Valmalenco. Go past the town of Massini turn right towards Arquino. After going past the Mallero torrent, turn left, level with a fountain and after roughly 250 m turn right and take the dirt road. Follow it for roughly 7km to reach the boulder area (even if it is not necessary, an off-road vehicle could be preferred. Therefore be careful when you pick a car to drive to this area). You have to pay for the transit along the road which leads to Val di Togno and you need to buy a day pass (7€) at the Bar in Ponchiera. Alternatively it is possible to buy an annual pass (25€) at the commune of Spriana (in this case contact the commune directly). For the Gola Profonda sector stop at the hair pin bend, the large traverse one (Ucceli di rovo) park along the road, for the sector Frana Bassa (Tacchino Selvaggio) and the sector Frana Destra (Terremoto) and frana Sinistra (Tokio) park at the main opening. The boulders on the upper sector of the rockslide (Doctor dog) can be reached from the sector Frana Destra and Sinistra in 10-15 minutes, or else parking at the end of the dirt road near the rifugio Val di Togno from which an easy path crosses the torrent and in 10 minutes leads to boulders. For the Fiume sector park on the main opening. In the area of the stone cairns which indicate the easiest route. Ein sehr abgelegenes und wildes Gebiet und eine weitere große Neuheit in diesem Buch. Die Blöcke sind das Ergebnis eines Felssturzes vom Corno Mara, der ein chaotisches Geröllfeld geschaffen hat, das sich über 100 m Höhenunterschied entlang der Schotterstraße zu den Almen des Val di Togno erstreckt. Ein fantastischer Ort, nicht mehr als eine halbe Stunde von der Hauptstadt des Valtellina entfernt!

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Chiesa Valmalenco

Val di Togno

N

SP15

Arquino

Sondrio

Sondrio

Entdeckt wurde das Gebiet von Andrea Pavan, der gegen Ende 2015 begonnen hat, die Gegend auszukundschaften. Ab 2017 setzten Stefano Balgera & Co seine Arbeit fort und erschlossen die ersten Linien, wobei das Potential aber nach wie vor groß ist. Im Moment gibt es etwa 90 Linien in fantastischem Gneis, gebouldert wird meist an Leisten im Überhang oder auf Platten. Die erschlossenen Linien wurden gut geputzt und viele Absprungflächen hergerichtet, um gefährliche Absprungsituationen zu vermeiden. Trotzdem braucht man mindestens 2/3 große Chrashpads und einen guten Spotter, um alle Passagen (inkl. Die hohen) in Sicherheit klettern zu können. Das Potential für Neues ist groß und Linien zum Putzen gibt es viele. Man sollte bedenken, dass der Fels sehr leicht mit Flechten überwuchert, die bei hoher Luftfeuchtigkeit sehr rutschig werden: der Fels sollte also aher gut geputzt werden. Am besten bouldert man hier zwischen März und Juni und zwischen Ende September und Ende November. Dank der südwestlichen Ausrüstung kann man auch im Winter klettern, wenn es die Schneelage erlaubt. Sonnig ist es zwischen 11 Uhr morgens und 15 Uhr im Winter, 18 Uhr im Sommer. Das Gebiet ist eher windig und Kaum feucht, man kann also auch im Sommer im Schatten oder auf den nördlich ausgerichteten Blöcken bouldern.

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15 Val Malenco  Val di Togno

Das Gebiet ist sehr abgelegen und man sollte beachten, dass der Handyempfang nicht besonders gut ist. Das Val di Togno ist ideal für alle, die auf der Suche nach einem wilden und unberührten Ambiente sind. So schnell wird sich daran auch nichts ändern: die Logistik, der unbequeme Pfad zwischen den Blöcken und die Abgeschiedenheit werden kaum große Massen anziehen; wer also mehr an den intimen Seiten des Bouldering und neuen Möglichkeiten interessiert ist, ist hier am richtigen Ort. Zu besseren Orientierung, wurde das Gebiet in verschiedene Sektoren aufgeteilt: SEKTOR TRAVERSONE Ein einzelner Block mit einer langen Traverse, gleich oberhalb der Straße. Zahlreiche Blöcke mit Potential sind vorhanden, die Linien scheinen alles andere als einfach. Ein paar Pads mitnehmen. SEKTOR GOLA PROFONDA Bis jetzt nur wenige Linien, „Il Re è nudo“ verdient aber auf jeden Fall einen Besuch. SEKTOR FRANA BASSA (Tacchino selvaggio) Sehr bequem mit interessanten Blöcken, gebouldert wird meist an Leisten. SEKTOR FRANA DESTRA (Terremoto) In der Sonne am frühen Nachmittag, viele Linien müssen noch geputzt werden. SEKTOR FRANA SINISTRA (Tokio) Sehr interessante Blöcke, den markanten Block Tokio sollte man sich nicht entgehen lassen. SEKTOR ALTO Sehr schöne Blöcke, die jedoch etwas mühsam zu erreichen sind. Auf den Blöcken Doctor dog und Metamorfosi verlaufen Linien, die stets im Schatten liegen. SEKTOR FIUME Die zwei Blöcke erreicht man über einen bequemen Pfad. Araba Felice sollte man sich nicht entgehen lassen. ZUGANG Ab Sondrio den Hinweisen ins Valmalenco folgen. Nach der Ortschaft Mossini rechts abbiegen in Richtung Arquino. Der Fluss Mallera überqueren und auf Höhe des Brunnens links abbiegen. Nach ca. 250 m rechts abbiegen und weiter auf dem Schotterweg bis man nach 7 km das Bouldergebiet erreicht hat (es ist zwar nicht notwendig, aber ein Geländewagen kann von Vorteil sein. Vor dem Ausflug klären, mit was für einem Fahrzeug man kommt). Die Straße ins Val di Togno ist gebührenpflichtig, einen Tagespass (7 Euro) kann man in der Bar in Ponchiera kaufen. Alternativ kann man auch einen Jahrespass (25 Euro) in Spriana kaufen (dazu direkt die Gemeindeverwaltung von Spriana kontaktieren). Für den Sektor Gola Profonda an der Kehre parken, für den Sektor Traversone (Uccelli di rovo) entlang der Straße parken, für die Sektoren Frana Bassa (Tacchino selvaggio), Frana Destra (Terremoto) und Frana Sinistra (Tokio) auf dem Hauptparkplatz parken. Die Blöcke im Sektor Alto (Doctor dog) erreicht man über den Sektor Frana Destra und Sinistra in 10-15 Minuten, oder man parkt am Ende der Schotterstraße nahe der Hütte Rifugio Val di Togno: hier führt ein bequemer Pfad über den Fluss und in 10 Minuten zu den Blöcken. Für den Sektor Fiume auf dem hauptparkplatz parken. Im Bereich des Geröllfelds weisen Steinmännchen auf die einfachsten die wichtigsten Verbindungswege zwischen den Blöcken hin.

400


VAL DI TOGNO

Settore Frana Sinistra

Val di Togno

Settore Fiume

40

38

Settore Frana Alta

39 22 23 20

19 18

Settore Frana Bassa

21 25

17 04 12

Settore Gola Profonda

03

grande masso

08

11 13

15

28 29 26

37

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33 32

14

02

30

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07

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24

31

Settore Frana Destra 01

Settore Traversone Sentiero Carnale Val di Togno

Sondrio

N

401


15

BLOCCO 1 UCCELLI DI ROVO

Val Malenco  Val di Togno

A – 40 MINUTI 7c Traverso fisico e poi più di dita con top sul lamone buono. Sit start B- UCCELLI DI ROVO 7a è la partenza sit della seconda parte di A; sit start

A

B

BLOCCO 2 GOLA PROFONDA A – GOLA PROFONDA 7a Parte dalle due tacche buone e sale verso destra con dura spallata a prendere tacca verticale; sit start

A

BLOCCO 3 LA NUBE DI OORT A – LA NUBE DI OORT 5b Passaggio che parte sulla sinistra del masso; sit start

A

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BLOCCO 4 IL RE È NUDO A – SPIGOLO REALE 6c+ Spigolo con uscita in placca; sit start B – IL RE È NUDO 7b+ Muro a tacche che sale a sinistra verso lo spigolo ed esce su placca vertcale; sit start

A B

BLOCCO 5 A – GIMME GIMME 5c Tacchette ; sit start B – TACCHE E PATACCHE 6b+ Tacchette ; sit start

A B

BLOCCO 6 IL CAGNUSH A – IL CAGNUSH NL Piastra a 55° su tacche che esce dal buco tutto a sinistra; sit start B – LUCY IN THE SKY NL Va a destra verso lo spigolo e parte come A. Da pulire l’uscita B

A

403


15

BLOCCO 7 118 EURO

Val Malenco  Val di Togno

A – STANDING OVATION 5c Bel passaggio su belle prese B – 118 EURO 7b+ Parte mano sinistra sul bordo e mano destra sotto il tetto poi con duri singoli su tacche di quarzo si collega al precedente A

B

BLOCCO 8 IL GROTTINO A – IL GROTTINO 6c+ Passaggio in strapiombo con partenza tacchetta mano sinistra e buona presa mano destra; sit start A

B – TRANSTOGNO 7a Parte come A ed esce come D; sit start

B

B D

BLOCCO 8 IL GROTTINO C

A – IL GROTTINO 6c+ Passaggio in strapiombo con partenza tacchetta mano sinistra e buona presa mano destra; sit start B – TRANSTOGNO 7a Parte come A ed esce come D; sit start

B C

A B

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C

D

C – TRANSTOGNO LIGHT 6a Traversa la placca verticale su buone prese; sit start D – MURO NERO 6a Placca verticale con prese piatte; sit start


BLOCCO 9 LA PIASTRA A – TACCHINO SELVAGGIO 7c+ Liste in strapiombo con uscita non banale. Parte accovacciato con tacca buona per la mano sinistra e piattina da 1 cm per la mano destra

A

BLOCCO 10 IL RISVEGLIO A – IL RISVEGLIO DEI SENSI 5b Passaggio su buone prese; sit start B – IL RISVEGLIO DEI TENDINI 6b Singolo a partire; sit start

C A

C – Il RISVEGLIO DEI TACCHINI 5a Fisico su buone prese; sit start

B

Andrea Pavan, Val di Togno (© Arch. Andrea Pavan)  

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15 Val Malenco  Val di Togno

A

C

B

D

E

B C E C D

A B

BLOCCO 11 MASSO DEI TACCHINI C – FUOCO D’AUTUNNO 7a+ Parte come D ma traversa a sinistra ed esce come A; sit start

A – A TUTTO GAS 7b Microtacche poi buone prese in leggero strapiombo; sit start. Non si usa lo spigolo sinistro del masso

D – LISTONE GIORDANO 6b+ Singolo a partire; sit start

B – WILD TURKEY 7a+ Parte come A ma traversa a destra ed esce come D; sit start

E – TROLL 6b Partenza di dita poi esce come B; sit start

BLOCCO 12 MASSO DELLA SOLITUDINE A – SOLITUDINE 7a+ Traverso via via più difficile con chiave in uscita su bordo da pinzare; sit start

A

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Tomaso Viganò (© Giovanna Pozzoli)

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Val Malenco  Val di Togno

15

BLOCCO 13 RICORDI DI UNO SMEMORATO A – RICORDI DI UNO SMEMORATO 6b Parte tacca mano destra e presa buona mano sinistra. Allunghi su buone prese in strapiombo; sit start

B

A

B – IL REGALINO FINALE 6b+ Parte come A poi va a destra ed esce su bordo piatto; sit start

BLOCCO 14 KEN SHIRO A – KEN SHIRO 5c Parte da buona presa con bel bloccaggio a raggiungere il bordo B – DON ZAUKER 5c Segue il bordo verso sinistra; sit start

B A

BLOCCO 15 AVVICINAMENTO ZERO A – AVVICINAMENTO ZERO 5b Parte accovacciato e supera il bordo

A

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Andrea Pavan (© Tomaso MG Viganò)

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