Nemmeno la pandemia da Covid-19 è bastata a rallentare le operazioni degli ecomafiosi. Che, imperterriti, hanno continuato a guadagnare a danno della salute dei cittadini e dell’ambiente, declinando in “stile mafioso” le norme introdotte per rispondere all’emergenza pandemica.
L’edizione 2021 del rapporto Ecomafia, redatto anche quest’anno in collaborazione con le forze dell’ordine, racconta le storie e i nomi dei prota-gonisti dello scempio del paese, ma al contempo manda anche segnali di speranza.
I settori in cui imperversano gli ecocriminali, come sempre, sono svariati. Primi fra tutti, quello dei rifiuti, con gli ecomafiosi che ancora gestiscono enormi quantità di sostanze tossiche in spregio a qualunque principio di tutela dell’ambiente, e quello del cemento illegale, con edifici e quartieri costruiti abusivamente a danno del paesaggio e degli ecosistemi.