Battistella_Trasformare il paesaggio:1
28-01-2010
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“Le centrali eoliche non solo sono in grado di integrarsi nel paesaggio, ma sono anche in grado di valorizzarlo, rivalutarlo e farsi portatrici di nuovi contenuti formali, simbolici ed estetici, rappresentativi dei luoghi e del tempo che le ospitano.”
Euro 24,00
isbn 978-88-96238-42-4
trasformare il paesaggio
Alessio Battistella, architetto, impegnato sui temi dell’integrazione paesaggistica di grandi infrastrutture, lavora a progetti di ricerca e alla didattica al Politecnico di Milano e all’Università degli Studi di Pavia. È consulente di erse (enea Ricerca sul Sistema Elettrico) dove lavora all’Atlante eolico delle compatibilità ambientali e paesaggistiche. È membro del comitato scientifico e docente del Master Paesaggistraordinari, Politecnico di MilanoNuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Alessio Battistella
Ogni territorio, da quando è abitato dall’uomo, necessariamente si evolve: il paesaggio si trasforma da sempre e i grandi rotori delle centrali eoliche oggi possono diventare un elemento positivo di questo cambiamento. Ma come realizzare queste trasformazioni in ogni specifico paesaggio? Le soluzioni tecniche più aggiornate, le norme da rispettare, i criteri per scegliere le soluzioni migliori, gli esempi concreti di quanto è stato realizzato in Europa e di come si dovrebbe agire. La generazione eolica dell’energia come occasione per l’evoluzione del paesaggio, in contrapposizione con chi nega a priori qualsiasi forma di azione.
Alessio Battistella
trasformare il paesaggio Energia eolica e nuova estetica del territorio
2
TRASFORMARE IL PAESAGGIO
2
Alessio Battistella
TRASFORMARE IL PAESAGGIO Energia eolica e nuova estetica del territorio
3
Alessio Battistella Trasformare il paesaggio Energia eolica e nuova estetica del territorio
REALIZZAZIONE EDITORIALE
Edizioni Ambiente srl www.edizioniambiente.it
Questo libro rielabora gli argomenti della tesi svolta da Alessio Battistella per il dottorato di ricerca in Ingegneria Edile/Architettura – UE, XIX ciclo, dell’Università degli Studi di Pavia.
PROGETTO GRAFICO DELLA COPERTINA: GrafCo3 Milano IMMAGINE DI COPERTINA: NL ARCHITECTS, Amsterdam, Progetto Flowerpower, 2008
© 2010, Edizioni Ambiente, via Natale Battaglia 10, 20127 Milano tel. 02.4587277, fax 02.45487333 ISBN 978-88-96238-42-4
Finito di stampare nel mese di febbraio 2010 presso Grafiche del Liri, Isola del Liri (FR) Stampato in Italia Printed in Italy Questo libro è stampato su carta riciclata al 100%. 4
A Maria Pia e Renzo
5
6
SOMMARIO INTRODUZIONE
11
Ringraziamenti
12
Prima parte ENERGIA EOLICA: LO STATO DELL’ARTE
15
In Europa
16
In Italia
21
LE MACCHINE CHE TRASFORMANO ENERGIA
26
Ambiti di sviluppo: offshore e macchine di piccola taglia
29
Nuove possibili applicazioni
37
IL QUADRO NORMATIVO
45
La legge italiana
45
La direttiva europea
50
L’applicazione nelle Regioni italiane
53
Ulteriori norme italiane
57
L’IMPATTO SULL’AMBIENTE
60
I fattori critici
64
ARCHITETTURA E PAESAGGIO
72
Paesaggi nel vento
74
CONCLUSIONI
78
Seconda parte
GLI INDICATORI DI QUALITÀ
85
Paesaggistico
87
Sociale
100
Tecnico
108
Ambientale
124
7
Terza parte
I. SCENARI FUTURI: UNA PROPOSTA PER L’ARCHITETTURA DELLE CENTRALI EOLICHE
139
Wwwindmmmills Project
143
Conclusioni
160
II. TRASFORMARE PAESAGGI: RISTRUTTURAZIONE DI PAESAGGI CULTURALI
163
Cenni storici sulla Bassa Lusazia
167
La situazione attuale
172
I paesaggi dell’energia
173
Ipotesi di intervento sul paesaggio
178
Conclusioni
183
Quarta parte
PAESAGGIO
193
Il tutto e la parte
193
I limiti dello spazio
195
Il paesaggio come luogo fisico
197
Fisiognomica del paesaggio
197
PERCEZIONE
200
Trasformare e contemplare
202
Tradizioni culturali e arte contemporanea
204
Il paesaggio come valore
206
Decodificazione del paesaggio
208
IDENTITÀ
212
Conservazione e progetto
213
Simboli nuovi
215
ARTE E PAESAGGIO
220
Arte - percezione
223
Arte - identità
229
8
ENTROPIA
235
Le regole nascoste
237
La città come paesaggio discontinuo
239
L’evoluzione del paesaggio
241
Percezione dei nuovi codici
242
Ambiente: disordine come transizione. Energia e informazione
244
Società: trasformazione attraverso il coinvolgimento creativo
246
Quinta parte
CONVERSAZIONI
251
João Ribeiro Ferreira Nunes (PROAP)
253
Osservatorio Nomade
259
BIBLIOGRAFIA
267
9
10
Introduzione
La tesi che si intende dimostrare è che gli impianti di energia rinnovabile, in particolare le centrali eoliche, sono in grado di costruire nuovi paesaggi con una forte dignità, rappresentativa dei valori della nostra epoca. A fronte delle forti resistenze attualmente in atto nei confronti dello sviluppo del settore eolico proprio per ragioni di incompatibilità ambientale, in particolare paesaggistica, questo libro sostiene che le centrali eoliche non solo sono in grado di integrarsi nel paesaggio, ma sono anche in grado di valorizzarlo, rivalutarlo e farsi portatrici di nuovi contenuti formali, simbolici ed estetici, rappresentativi dei luoghi e del tempo che le ospitano. Quindi, trattandosi di simboli che uniscono alla produzione la rappresentatività di una società, è lecito non cercare una progettazione che miri alla semplice mitigazione ma, al contrario, che dichiari i propri valori attraverso la ricerca formale che trova nell’architettura e nel paesaggismo le discipline di riferimento. Questo libro cerca di mettere in luce una semplice evidenza: un sistema come il territorio, per potersi evolvere, deve necessariamente trasformarsi e adeguarsi così ai nuovi contenuti che il trascorrere del tempo gli sottopone. Trasformare è inteso come opportunità di innescare processi portatori di valori condivisi da una comunità. Il punto è come realizzare tali trasformazioni, come agire sul territorio e quale grado di trasformazione può tollerare uno specifico paesaggio. Lo sforzo che si è compiuto in questo lavoro va nella direzione di definire il come agire, in netta contrapposizione a un approccio che nega in modo aprioristico qualsiasi forma di azione e quindi di evoluzione.
11
RINGRAZIAMENTI Angelo Bugatti, Richard Ingersoll, Franco Sala, Filippo Solci, Paolo Mestriner, Carlo Pesso, Manuela Ferrari, per il confronto e le stimolanti discussioni che hanno condotto alla realizzazione di questo lavoro. Monica Battistella, Federica Paoletti, Marta Battistella, Maurizio Campanella, IBA Fürst-Pückler-Land, Larry Kagan, Agostino De Rosa e Imago Rerum Team per aver messo a disposizione il materiale iconografico. In questo senso un ringraziamento particolare va al gruppo NL Architects per la grande disponibilità nel concedere l’utilizzo di materiale grafico prodotto nel loro studio.
12
Prima parte
13
14
Energia eolica: lo stato dell’arte
L’oggetto di questo lavoro è il paesaggio e le trasformazioni che in esso avvengono. Come evento particolare in grado di produrre trasformazioni si sono considerati i parchi eolici. Questi stanno caratterizzando in modo sempre più determinante il nostro territorio, dando vita a nuove forme e nuovi contenuti che la società fatica a metabolizzare. A causa dell’urgenza di abbassare le sostanze inquinanti prodotte dalle fonti convenzionali di energia, si sta assistendo ad un rapido sviluppo del settore eolico reso anche possibile dai costanti progressi tecnologici e il conseguente abbattimento dei costi. Attualmente il costo dell’energia eolica in Italia va da circa 10 a 13 cent/kWh calcolati su un periodo di ammortamento di 15 anni,1 con ottime prospettive di ulteriori abbassamenti per il 2012, anno in cui si prevedono una potenza installata su scala mondiale di 240 GW e una produzione di energia da fonte eolica pari a 500 TWh (3% dell’energia prodotta su scala mondiale).2
1 Il
calcolo è stato fatto tenendo conto di fattori come le difficoltà dovute alle condizioni
geomorfologiche del territorio in cui si installano i parchi eolici e le condizioni economiche dovute alla congestione del mercato delle turbine. Per ulteriori approfondimenti si rimanda a M. Benini, M. Borgarello, A. Gelmini, “Incentivazioni alle fonti rinnovabili: quanto costa”, in L’energia elettrica, n. 5, 2007. 2 Fonte:
Global Wind Energy Council (GWEC), Report 2007.
15
Stima del costo delle turbine e del costo totale di un nuovo progetto calcolato nel 2008 Fonte: IEA Wind Energy, Annual Report 2008 Paese
Costo delle turbine ( /kW)
Austria
1.400-1.800
Canada Germania
Costo totale dell’istallazione ( /kW)
1.057-1.291 941-1.340 onshore 1.350-1.500 offshore
Grecia
1.260-1.659 onshore 2.625-3.230 offshore 1.000 a 1.200
Irlanda
1.100
1.700
Italia
1.270
1.800
Giappone
1.000-1.200
1.800-2.200
Messico
989
Olanda
1.200 onshore 3.200 offshore
Portogallo
1.061
Spagna Svizzera
1.400 1.450
1.885 1.050-1.575 onshore 2.100-3.150 offshore
Inghilterra Stati Uniti
1.297
977
IN EUROPA In Europa alla fine del 2003 si poteva già contare su un potenziale installato di 28,5 GW corrispondente a tre quarti del totale mondiale e con l’obiettivo di raggiungere (EU-27) gli 180 GW nel 2020, inclusi 35 GW in ambiente offshore, con una produzione di energia pari a 477 TWh onshore e 133 TWh offshore. Tale potenza istallata equivarrebbe alle necessità di 107 milioni (corri16
spondente al 49%) di unità abitative medie presenti in UE. 3 I paesi che in ambito europeo stanno dimostrando il maggior interesse nello sviluppo dell’energia eolica sono Germania, Spagna e Danimarca, le quali rappresentano il 36%4 (al 2008) della potenza installata nell’intero pianeta.
Germania La Germania è la maggior produttrice di energia da fonte eolica, a fronte della capacità totale di 66.000 MW (2008) installati nell’intera Europa, troviamo 23.902 MW (2008) installati sul territorio tedesco, in grado di provvedere a circa il 6,5% (2008) del fabbisogno elettrico dell’intero paese. L’indotto dell’industria eolica tedesca copre il 22% del mercato mondiale, generando 7,6 miliardi di euro dalla vendita di turbine e singoli componenti. Nel 2008 più di 90.000 persone hanno trovato un posto di lavoro nel settore dell’energia eolica. Il primo provvedimento concernente la produzione di energia da fonte eolica risale al 1991, con l’Erneuerbare-Energien-Gesetz/EEG entrato in vigore nel 2000 e aggiornato nel 2004 e nel 2008 per adeguare le tariffe alle condizioni di mercato e ai costanti progressi tecnologici, rappresenta ancora oggi il maggiore incentivo nello sviluppo dell’energia eolica in Germania. Il provvedimento EEG stabilisce la priorità della connessione alla rete per l’energia prodotta da fonte rinnovabile e prevede una tariffa fissa per ogni kWh prodotto e immesso nella rete. Tale “tariffa iniziale” di 0,092 /kWh è fissa per almeno 5 anni, dopo di che potrebbe venire ridotta alla “tariffa base” di 0,0502 /kWh per un massimo di 20 anni, in funzione delle locali condizioni anemologiche, comparate con un “riferimento di produzione” stabilito dal provvedimento. Installazioni in condizioni ventose molto buone (“riferi3
Fonte: European Wind Energy Association (EWEA), marzo 2008. Le previsioni per il
2030 è di 300 GW di potenza installata onshore e 120 offshore e 935 TWh di energia prodotta onshore e 469 TWh offshore. 4 Fonte:
Global Wind Energy Council (GWEC), Report 2008.
17
mento di produzione” del 150%) riceveranno la “tariffa iniziale”, più vantaggiosa, solo per 5 anni, mentre per centrali collocate in luoghi più sfavorevoli tale periodo potrebbe venire prolungato. Non sono garantite compensazioni per installazioni con un “riferimento di produzione” inferiore al 60%, ciò al fine di disincentivare l’installazione di centrali in aree con inadeguate condizioni anemologiche. In due casi è previsto uno speciale incentivo di 0,005 /kWh (fino al 2013) per incrementare la potenza di una centrale e per migliorare i requisiti tecnici dell’allacciamento alla rete. Un altro importante provvedimento è rappresentato dal Codice edilizio federale (Baugesetzbuch) dove le centrali eoliche vengono inserite tra i “progetti privilegiati”. Alle autorità locali è richiesto di dare indicazioni su priorità e zone preferenziali per la produzione di energia eolica. Il grande favore riscontrato presso l’opinione pubblica, il costante supporto delle amministrazioni, sia a livello centrale che locale, e la lungimiranza del mondo imprenditoriale che ha saputo investire nella risorsa vento costituiscono le chiavi di lettura del successo ottenuto dalla Germania nello sviluppo dell’eolico.5
Spagna La Spagna rappresenta un caso molto interessante per la grande capacità dimostrata di incrementare in breve tempo la propria produzione energetica da fonte eolica. Passa dagli 880 MW installati nel 1998 ai 16.740 MW del 2008. Attualmente l’energia prodotta dal vento è in grado di coprire il 11% del fabbisogno nazionale, con 31.100 GWh prodotti nel 2008. Le prime iniziative a supporto delle tecnologie rinnovabili risalgono al 1980 con una legge sulla conservazione dell’energia (Ley 82/1980, de 30 de 5
La Germania ha coperto al 2007 il 14% dei consumi interni con energia prodotta da
fonte rinnovabile, superando l’obiettivo del 12,5% imposto entro il 2010 dall’Unione Europea.
18
diciembre, sobre Conservacion de Energia). Da allora diverse iniziative sono state intraprese per incoraggiare lo sviluppo delle energie rinnovabili dal punto di vista legislativo e di supporto finanziario. L’attuale sistema tariffario risale al 1997 con la Ley 54/1997, de 27 noviembre, del Sector Eléctrico, successivamente modificato dai decreti reali RD 436/2004 e 1634/2006. Tali provvedimenti stabiliscono differenti livelli di tariffe in funzione delle tecnologie utilizzate e delle dimensioni delle installazioni. In accordo con i provvedimenti sopra citati i produttori possono scegliere tra un prezzo di vendita fisso garantito oppure possono ricevere un premio che andrà sommato al prezzo di vendita sul libero mercato. Tale scelta deve essere mantenuta per un anno, dopo di che è possibile cambiare il regime tariffario. Il Gestore della rete ha l’obbligo di acquistare l’energia prodotta da fonte rinnovabile e il costo di generazione dell’energia rinnovabile è stabilito in funzione della media annuale del prezzo dell’elettricità, in modo tale da assicurare che il costo extra sostenuto dai consumatori sia proporzionale ai loro reali consumi. Nel 2007 viene emanato un nuovo provvedimento (Real Decreto 661/ 2007) 6 che in sostanza consolida il vecchio sistema. Vengono apportate delle modifiche alle tariffe (meno favorevoli) e al sistema per fissare il premio da sommare alla vendita sul libero mercato per i produttori che scelgano tale opzione. Gli operatori del settore che hanno installato le loro centrali prima del gennaio 2008 hanno tempo fino al 1° gennaio 2009 per scegliere se adottare ancora per 5 anni (periodo transitorio) il vecchio regime o se adottare da subito le disposizioni del RD 661/2007. Questo stabilisce per il 2009 l’opzione della tariffa fissa garantita a 78,183 /MWh, e l’opzione del premio da sommare al prezzo di vendita sul libero mercato a 31,2 /MWh, per il premio, e limita il prezzo di vendita ad un intervallo di oscillazione che non dipenderà più dal libero mercato, ma che andrà da 76,98 a 90,7 /MWh. Tale sistema si prefigge di proteggere gli operatori delle rinnovabili da picchi negativi dei prezzi di mercato e, dall’altro lato, elimina il premio quando il prezzo sarà considerato
6
È previsto un nuovo decreto di adeguamento del sistema tariffario nel 2010 e da allora
in poi ogni 4 anni.
19
abbastanza alto da coprire i costi di generazione. In Spagna le amministrazioni hanno avuto cura da subito che vi fossero ricadute occupazionali a livello locale, sia per la costruzione dei parchi eolici, sia per la costruzione delle infrastrutture necessarie al loro raggiungimento. Oggi la Spagna produce componenti per gli aerogeneratori ed è in grado di competere con i paesi nordeuropei. La grande disponibilità di vento sia sulla costa che nell’entroterra, il continuo sostegno dello Stato e le politiche regionali palesemente favorevoli allo sviluppo degli impianti eolici fanno supporre che entro il 2010 la Spagna possa raggiungere i 20.000 MW di potenza installata.
Danimarca La Danimarca ha investito per prima in modo sistematico nella ricerca per produrre energia rinnovabile dal vento attraverso la quale è in grado di coprire (dati del 2008) il 19,3% dei consumi energetici dell’intera nazione con 579 kW installati ogni 1.000 abitanti, ovvero 72,5 MW/km2 (dati 2007). L’eolico è una delle industrie trainanti l’economia danese, che si è imposta fin da subito sul mercato internazionale. Al 2007 dati forniti dalla Danish Wind Industry Association stimavano che, comprendendo subforniture e joint ventures, l’industria legata all’eolico danese coprisse il 40% del mercato mondiale. Per quanto riguarda le nuove installazioni la Danimarca segue il sistema di incentivi introdotto nel 2008, che prevede un premio di 0,25 DKK/kWh per 22.000 ore di funzionamento a pieno regime, più 0,023 DKK/kWh per compensazioni di varia natura. Le turbine incluse nel programma di re-powering godono di un extra premio di 0,08 DKK/kWh per le prime 12.000 ore di funzionamento a pieno regime. Dal 2009 è previsto un risarcimento per i proprietari dei terreni confinanti con una nuova centrale, per bilanciare la perdita di valore dovuta alla nuova istallazione. Al 2007 la Danimarca poteva contare su una potenza installata di 3.125 MW con la previsione di raggiungere i 4.150 MW al 2010.
20
IN ITALIA L’Italia dimostra un buon interesse verso l’energia eolica con un incremento della potenza installata dal 1998 (197 MW) al 2008 (3.736 MW) di 3.539 MW. Rimane una diffusa condizione di incertezza dovuta alla definizione delle procedure necessarie all’approvazione degli impianti, alla forma di sostegno statale e alle resistenze esercitate da parte di chi ritiene che le centrali eoliche costituiscano elementi detrattori del paesaggio. Attualmente tali problemi non sono ancora risolti e l’Italia sta vivendo un momento in cui la presa di coscienza della necessità di applicare procedure più chiare si scontra con una progettazione che troppo spesso si rifà a principi di carattere esclusivamente tecnico, affidando l’inserimento paesaggistico a una valutazione di impatto ambientale eseguita a posteriori. A questo va aggiunto una naturale resistenza ai cambiamenti tipica di qualsiasi trasformazione che coinvolga una collettività consolidata. Se si intendono realmente abbassare i valori delle sostanze inquinanti va tenuto presente che ad oggi l’eolico è la più economica e produttiva tra le fonti di energia rinnovabile e, vista la costante crescita del fabbisogno di energia, si è di fronte a una scelta: investire sull’eolico e le altre rinnovabili o incrementare il numero delle centrali termoelettriche con le note gravi ricadute sull’ambiente.7 Qualsiasi attività produttiva o intervento dell’uomo in natura ha delle conseguenze: si tratta di limitarne gli aspetti negativi e di valorizzarne le potenzialità, trasformando ciò che si ritiene elemento detrattore in risorsa. Spesso le resistenze alle centrali derivano dall’alterazione del paesaggio provocata dalle infrastrutture necessarie all’installazione e alla manutenzione delle turbine. Occorre quindi, per tali interventi, predisporre uno specifico progetto architettonico e paesaggistico in grado di determinare una trasformazione di qualità
7
Non viene preso in considerazione il nucleare per i forti problemi ancora irrisolti che
riguardano lo smaltimento dei prodotti di scarto generati dallo sfruttamento di tale fonte energetica.
21
del paesaggio, che includa anche le modalità di gestione degli eventuali conflitti emergenti attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti dei luoghi che si andranno a trasformare. Dove tale conflitto è stato ben gestito si è rilevata non solo una buona assimilazione nell’ambiente antropizzato delle centrali, ma anche una consapevole presa d’atto che gli aerogeneratori sono espressione di una naturale evoluzione che vede l’uomo come artefice della costruzione di nuovi paesaggi. Gli esempi di maggiore successo mostrano che oltre a considerare gli aspetti prettamente tecnici è necessario prevedere un impegno nella consultazione delle amministrazioni locali e nell’instaurare un rapporto diretto con i residenti, informandoli sulle reali conseguenze dell’operazione. In Italia l’eolico sta diventando una notevole risorsa per regioni caratterizzate da economie marginali come la Campania, la Puglia o la Sicilia. Si individuano, infatti, segnali di apertura da parte di amministrazioni locali che vedono nel vento una concreta risorsa di ricchezza. Sulla scorta di quanto accaduto in Spagna, l’Italia potrebbe subordinare lo sfruttamento del vento al coinvolgimento dell’imprenditoria e della manodopera locale per la costruzione delle infrastrutture che interessano le centrali (movimento terra, costruzione stradale, progettazione del paesaggio) e dei componenti necessari alla costruzione delle turbine, favorendo così lo sviluppo economico delle regioni del Sud. Si segnala in questo senso il Protocollo di Intesa tra il ministero delle Attività produttive, quello dell’Ambiente e Tutela del territorio e del Mare, quello dei Beni e Attività culturali e la Conferenza unificata dei presidenti delle Regioni per favorire la diffusione degli impianti eolici attraverso delle linee guida condivise. Tale protocollo si prefiggeva di “agevolare il perseguimento degli obiettivi nazionali di diffusione dell’eolico, favorire il corretto inserimento degli impianti nel territorio, determinare un quadro autorizzativo il più possibile semplice, certo e omogeneo”. Le parti non hanno ratificato congiuntamente il documento, ponendo le basi dell’attuale stato di incertezza procedurale. Tali propositi vengono ribaditi dal D.lgs. 387/2003, dove all’art. 12 si stabilisce di semplificare lo svolgimento dei processi autorizzativi, e all’art. 10 di definire le quote minime che competono a ogni Regione: queste possono decidere di produrre quote aggiuntive di energia e stabilire quali aree non sono 22
idonee alla costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile. Non avendo avuto seguito nei fatti, l’intenzione di stabilire delle quote minime per ogni regione viene rinnovata nella L. 244/07 (Legge finanziaria 2008), dove all’art. 2 comma 167 si dice: “Il Ministro dello Sviluppo economico, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, stabilisce con proprio decreto la ripartizione fra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano della quota minima di incremento dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili necessaria per raggiungere l’obiettivo del 25 per cento del consumo interno lordo entro il 2012, e dei successivi aggiornamenti proposti dall’Unione europea”. Ad oggi tali propositi rimangono disattesi. Inoltre, è affidata alle Regioni che spesso demandano alle Province e a volte ai Comuni, 8 la responsabilità di rilasciare l’Autorizzazione unica. Oggi, ai fini di un corretto sviluppo dell’energia eolica in Italia, diventa sempre più urgente stabilire linee guida a livello nazionale condivise dalle Regioni sul quadro autorizzativo che deve essere “il più possibile semplice, certo e omogeneo” e sulla “ripartizione fra le regioni della quota minima di incremento dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili”.
8 Quest’ultima
possibilità attualmente è stata esclusa dalla Legge 244/07.
23
Potenziale eolico installato nel mondo Fonte: IEA Wind Energy, Annual Report 2008
Nazione
Australia
Potenza installata (MW)
Potenza installata in ambiente marino (MW)
Incremento annuale della potenza di rete (MW)
Numero di turbine
1.306
0
482
756
Austria
995
0
14
618
Canada
2.369
0
523
1.681
Danimarca
3.163
423
39
5.101
143
13
33
118
23.902
0
1.665
19.568
990
0
115
1.190
Irlanda
1.002
25
207.7
834
Italia
3.736
0
1.010
3.588
Giappone
1.880
11
342
1.508
236
0
43
152
85
0
0
104
2.214
228
490
2.053
430
0
45
200
2.818
0
694
1.500
16.740
0
1.609
>16.000
1.047
133
216
1.151
14
0
2.3
28
3.331
598
912
1.952
25.369
0
8.558
>15.000
91.771
1.431
17.000
58.102
Finlandia Germania Grecia
Repubblica di Corea Messico Olanda Norvegia Portogallo Spagna Svezia Svizzera Gran Bretagna Stati Uniti TOTALE
24
Nazione
Media della potenza delle nuove turbine installate (kW)
Elettricità generata dal vento (GWh/anno)
Domanda nazionale di elettricità (TWh/anno)
% della domanda nazionale di elettricità coperta dal vento*
Australia
2.000
3.462
267,0
1,3%
Austria
2.000
2.050
70,7
2,9%
Canada
1.863
5.800
575,0
1,0%
Danimarca
2.000
6.975
36,2
19,3%
Finlandia
3.000
260
87,0
0,3%
Germania
1.667
40.400
615,1
6,5%
Grecia
1.650
2.300
51,0
3,7%
Irlanda
1.696
2.298
26,2
8,8%
Italia
1.566
6.637
337,6
1,9%
Giappone
1.247
2.856
913,2
0,3%
Repubblica di Corea
1.579
421
422,0
0,1%
254
209,7
0,1%
Messico Olanda
2.219
4.259
119,3
3,6%
Norvegia
2.531
921
128,6
0,7%
Portogallo
1.900
5.737
50,6
11,3%
Spagna
1.600
31.100
266,5
11,7%
Svezia
1.700
1.974
145,9
1,4%
Svizzera
2.000
19
57,4
0,03%
Gran Bretagna
2.060
5.274
406,0
1,3%
Stati Uniti
1.670
71.000
3,736,8
1,9%
1.886
193.997
8,521
2,28%
TOTALE
* (Elettricità prodotta dal vento/domanda nazionale di elettricità) x 100. In corsivo i valori stimati.
25