Ma che musica... in dolce attesa! (anteprima)

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Andrea Apostoli Autore, musicista e formatore, è presidente dell’AIGAM (Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale) www.aigam.org Mariagrazia Orlandini Illustratrice, vive e lavora a Reggio Emilia Proprietà per tutti i paesi: EDIZIONI CURCI S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano. © 2011 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano www.edizionicurci.it EC 11754 Tutti i diritti sono riservati.


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Prefazione Gli attuali strumenti diagnostici permettono un'attenta osservazione delle attività del feto nell'utero. Tale opportunità ha permesso di scoprire – oltre alle capacità motorie – anche le innumerevoli e sinora poco considerate capacità sensoriali e relazionali del feto. In utero egli sente e reagisce agli stimoli, quindi il suo apprendimento nasce ancor prima del venire alla luce. L'aspetto emerso ancora più straordinario è che lo sviluppo della conoscenza avviene non soltanto in forma diretta, acquisita mediante i cinque sensi, bensì anche attraverso la mediazione materna; non solo intesa come quella passiva, data dalla corporeità del "contenitore", ma soprattutto da quella più sottile e pregnante rappresentata dall'opinione e dalla considerazione materna, sia razionale sia emozionale. Il passaggio placentare degli ormoni permette infatti al piccolo di percepire lo stato emotivo materno. Egli è così in grado di avvertire che cosa percepisce la madre durante tutte le esperienze del quotidiano. Un dialogo piacevole, per esempio, produrrà un rilassamento grazie alle endorfine, permettendo così al piccolo di associare a quella voce anche la sensazione procurata. Allo stesso modo, un'esperienza sgradevole sarà veicolata attraverso gli ormoni dello stress, così da associare a quegli stimoli percepiti in utero, anche una sensazione e un successivo ricordo non piacevole. Possiamo quindi affermare che si riconoscono come fondamentali le competenze e le capacità relazionali del feto e del neonato (il neonato è competente!). Il loro riconoscimento da parte dei genitori, modificando © 2011 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.


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conseguentemente le modalità educative, determina anche ripercussioni positive nello sviluppo delle capacità e potenzialità del bimbo. Possiamo inoltre dire che, finalmente, si realizzano quegli strumenti educativi che – attraverso lo stimolo della sensorialità – diventano il cardine di un adeguato e fisiologico sviluppo psicomotorio e relazionale. L'invito ai genitori è quello di mettere a disposizione del nascituro tutti i propri sensi, al fine di risvegliare e ascoltare la propria personale guida interiore, la quale, proprio come un direttore d'orchestra, ci accorderà sulle note della fisiologia per questa straordinaria avventura della genitorialità. Scegliamo pertanto un'adeguata colonna sonora per la nostra straordinaria esperienza di vita, giacché i figli saranno anche quello che noi siamo e saremo. In effetti, ricorrendo a un suggestivo paradosso, che racchiude una splendida e assoluta verità, possiamo ben sostenere che i figli sono le madri dei nostri cambiamenti. Buon ascolto. Dott. Domenico Oliva Ostetrico e responsabile dei portali “Mammole.it - La Guida Natural delle Mamme” e “Ginecologia.it”. Fondatore delle scuole di formazione per ostetriche “Università dell’Acqua” e “Eu-Pelvis”

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Introduzione Emozione Nonostante il successo consolidato della serie Ma che musica!, e la grande soddisfazione di aver visto nascere l’edizione americana del primo dei tre volumi, introdurre questo nuovo capitolo è per me una grande emozione. Negli ultimi dieci anni, ho avuto l’opportunità di lavorare continuativamente con donne in gravidanza, sia nell’ambito di corsi di preparazione alla nascita, sia curando per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia i concerti di Musica in attesa. Un’esperienza entusiasmante e arricchente non solo dal punto di vista professionale ma anche e soprattutto personale. Emozione dicevo. Provate a immaginare un marciapiede affollato di gente che cammina. Se guardate alla vostra altezza, vedrete volti di adulti pensierosi, concentrati, appesantiti; ma volgendo lo sguardo un poco più in basso, scorgerete visi di bimbi dagli occhi vivi, curiosi e sorridenti che guardano in tutte le direzioni, meno che in quella verso cui si dirigono. Il gioco di alzare e abbassare lo sguardo, guardando alternativamente i grandi e i piccoli che ci sfilano davanti, è senz’altro ingrato. Quanto è doloroso crescere? Cosa mai succede perché un uomo, lo stesso uomo, cambi in pochi anni e in modo così profondo? Se c’è un momento, una finestra o una parentesi nella vita adulta in cui questo divario non sembra più così evidente è proprio la gravidanza. Durante la gestazione, la donna è più adulta degli adulti ma, al tempo stesso, vede riaffiorare in sé la bambina che era. Questo ho sempre © 2011 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.


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pensato lavorando con loro. In procinto di dare la vita, già profondamente responsabili e capaci di prendersi cura del proprio bambino, e al tempo stesso invase da emozioni difficilmente controllabili; proprio come i bambini. Paure, gioie, sospiri, mutamenti d’umore, lacrime, risate, curiosità, bisogno di protezione e al tempo stesso forza esistenziale, istintiva. Ho provato a descrivere questo stato d’animo amplificato così, nelle frasi che seguono, illustrate splendidamente da Maria Grazia Orlandini:

«Capirò quello che proverai, sarò capace di rispondere a domande inespresse e sentirò prima di tutti la tua voce che chiama, sapendo d'istinto di che cosa avrai bisogno.» «Perché possa capirti domani sembra che oggi la natura mi avvicini a te. E piango, rido, sospiro, cambio d’umore e lo ricambio ancora; proprio come farai tu.» I futuri papà (compreso il sottoscritto, quando è stato il suo turno) lì a meravigliarsi e preoccuparsi, ammirati e incuriositi. C’è spazio anche per loro in questo libricino, perché parte integrante del percorso di attesa. Musica e gravidanza Il tema dell’ascolto musicale durante la gravidanza è molto sentito. Mi è stato chiesto spesso quale musica è bene ascoltare in questo periodo, e basta sfogliare le pagine di quotidiani e riviste per trovare articoli in cui si suggerisce questo o quel compositore per le sue presunte proprietà benefiche sullo sviluppo cognitivo del nascituro. Quante volte è capitato di leggere, ad esempio, che «la musica di Mozart rende i bambini più intelligenti». © 2011 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.


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Sono convinto che se una gestante si costringe all’ascolto di Mozart solo perché ha letto che è bene farlo, e non per proprio interesse o piacere, al bambino giungerà il suo senso di noia e frustrazione e non certo i supposti benefici effetti della musica. D’altronde basta osservare i bambini, nei primi anni di vita, con le loro mamme. Se la mamma è emozionata o divertita, l’oggetto d’ascolto sarà percepito come importante e coinvolgente. Ben diverso sarà l’atteggiamento del bambino se, al contrario, la mamma si annoia o è indifferente. L’ascolto, dunque, è un fatto relazionale, pertanto è bene che la futura mamma scelga musica significativa per lei: musica di suo gusto, capace di coinvolgerla emotivamente. Altrettanto importante è la varietà del repertorio ascoltato, per cui è utile farsi suggerire da persone vicine, appassionate di musiche di varie epoche e generi, un repertorio ricco e vario dal punto di vista della sintassi musicale. In questo, con la musica classica e il jazz si va a colpo sicuro. Ma c’è molto da scegliere anche in altri generi. Mi auguro che la selezione di brani proposti in questo cd sia di vostro gradimento. Per la varietà di generi, ensemble strumentali, caratteristiche melodiche e ritmiche, sono ricchi di stimoli musicali anche per i nascituri, che già fra il sesto e il settimo mese di gestazione sono in grado di discriminare fra suoni diversi. I brani sono stati scelti secondo i criteri della Music Learning Theory - teoria dell’apprendimento musicale - di Edwin E. Gordon, fondamento teorico di questo libricino, così come degli altri volumi della serie, i cui criteri sono spiegati nel paragrafo in fondo al libro.

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Come utilizzare il CD Ma che musica in dolce attesa può essere utilizzato sia da soli, a casa propria, sia in gruppo, durante i corsi di preparazione al parto e alla nascita. È importante ascoltare il cd a un livello di volume gradevole, non troppo elevato. Col tempo, alcuni brani diventeranno preferiti rispetto ad altri. Suggerisco di sceglierne uno in particolare per i momenti di relax e per quelli che precedono il sonno. Dalla letteratura sull’argomento, infatti, confermata dall’esperienza di molte mamme, sappiamo che nella sua vita post natale il bambino sembra riconoscere la musica ascoltata dalla madre per un periodo significativo della gravidanza. Un brano che in gestazione predispone alla distensione e al sonno, potrà avere lo stesso effetto successivamente, sul bambino. Non sarà soltanto lui a riconoscerlo e a sentirsi nuovamente avvolto dalla pace uterina: anche mamma e papà saranno più distesi mentre lo aiuteranno a dormire. Troppo spesso, infatti, si trascura l’importanza dello stato d’animo e del tono emotivo e muscolare dei genitori mentre aiutano il piccolo ad addormentarsi. I temi trattati nel libro Pochi altri momenti della vita, come quello che precede la venuta di un bambino, sono così fortemente idealizzati e volutamente rappresentati, dal senso comune, come magici e idilliaci. La società sembra pretendere dalla donna in gravidanza uno stato di felicità incondizionata - d’altronde che vuoi di più della fortuna di aspettare un bimbo? Ma, al tempo stesso e in modo piuttosto ansiogeno, la mette di continuo in guardia dal commettere certi errori o dall’assumere questo o quel comportamento foriero di chissà quali terribili conseguenze. «Non fatevi rubare la vostra gravidanza da nessuno» diceva il Dott. Jean-Marc Lambercy © 2011 by Edizioni Curci S.r.l. - Milano. Tutti i diritti sono riservati.


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alla mia amica Alexandra Dufey, bravissima illustratrice dei primi due Ma che musica. Voleva dire, non fatevi condizionare da nessuno su come dovrà essere e su come vi dovrete comportare ad ogni passo, perché ogni gravidanza è a sé, unica e diversa da tutte le altre; proprio come ogni bambino. A dispetto di quello che spesso è il comune sentire, è invece molto importante che la donna possa dare voce anche a quelle emozioni e stati d’animo più oscuri, altrettanto normali e naturali. Dovrebbe poter trovare ambiti nei quali esprimere, senza timore di giudizio, le proprie paure e, dopo il parto, quei sentimenti contrastanti che talvolta può provare. Questo ho cercato di fare con le frasi che troverete nelle pagine colorate di questo libricino: dare il più possibile voce al caleidoscopio di sentimenti ed emozioni spesso provate dalle persone che aspettano un bambino. Non ho ovviamente la presunzione di esserci riuscito in un modo che si avvicini alla completezza. Buon ascolto Andrea Apostoli

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Il ritmo del tuo cuore, i tuoi sospiri e la tua voce. Prima di sentirli con le orecchie, per mesi li sento vibrare sulla pelle‌come una carezza. 1. Andrea Apostoli, Il pendolo, per ensemble vocale

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Capirò quello che proverai, sarò capace di rispondere a richieste inespresse e sentirò la tua voce che chiama, prima di tutti, sapendo d'istinto di cosa avrai bisogno. Perché possa capirti domani sembra che oggi la natura mi avvicini a te. E piango, rido, faccio sospiri, cambio d’umore e lo ricambio ancora; proprio come farai tu. 2. Claude Debussy, Clair de lune, da Suite bergamasque, per pianoforte

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La voce più importante, fra le tante che ora e dopo si faranno sentire, è la tua. Quella del tuo istinto materno. 3. Leo Brouwer, Ojos brujos, per chitarra

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