Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (anteprima)

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Direzione editoriale: Laura Moro Coordinamento e redazione: Cinzia Di Dio La Leggia, Francesca Centuori Progetto grafico e direzione artistica: di Gabriele Clima Illustrazioni: Andrea Goroni Impaginazione: Tiziana Ciliani Trascrizioni musicali: Gino Nappo Si ringrazia Francesca Salvatorelli per la preziosa collaborazione alla redazione dei giochi e dei capitoli 2-5.

Proprietà per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © Copyright 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati Stampato in Italia da A.G.F. S.r.l. nel mese di Gennaio 2012 www.edizionicurci.it


Magia dell’Opera I. Per chi è questo libro Questo libro è stato scritto per farti conoscere il celebre compositore Wolfgang Amadeus Mozart e uno dei suoi capolavori, l’opera lirica Don Giovanni, ossia il dissoluto punito. Mozart era un autentico genio, ma anche un personaggio così stravagante che la sua vita, un po’ scapestrata, ha alimentato una serie di leggende e ispirato molti grandi scrittori e registi cinematografici. Leggila e vedrai che ti appassionerà come ha fatto con tutte le generazioni di adulti e di ragazzi che ti hanno preceduto. ,

Come Mozart, anche il protagonista dell’opera, Don Giovanni, è entrato nella leggenda tanto che sulle sue vicende sono stati scritti numerosi libri e girati film di successo. Inizia, dunque, la lettura e scopri di quali spericolate avventure e sfacciate menzogne sia capace l’impenitente cavaliere spagnolo protagonista dell’opera, e con quale tremendo castigo sarà punito dei suoi misfatti dal fantasma dell’ “uomo di pietra”. Conoscerai le vittime di Don Giovanni: l’infelice Donna Elvira e l’aristocratica trumi dei suoi personaggi e potrai anche metterne in scena, con l’aiuto dei tuoi amici e compagni di scuola, una tua rappresentazione. Coraggio, allora! Comincia a leggere, ma prima firma questo libro così tutti sapranno che è tuo. Buon divertimento!

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II. Il compositore: W. Amadeus Mozart La sera del 27 gennaio 1756, a Salisburgo, in Austria, nacque l’ultimo dei sette figli di Leopold Mozart e di Anna Maria Pertl. Fu battezzato il giorno seguente con il nome Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus, ma in seguito fu chiamato più brevemente Amadeus (l’equivalente in latino del nome greco Theophilus). Di tanti nati ne sopravvissero solo due: Wolfgang e Maria Anna, detta Nannerl, più grande di lui di cinque anni. Il padre Leopold, musicista al servizio dell’arcivescovo della città, impartì a entrambi una severa istruzione musicale, ma sebbene Nannerl mostrasse un notevole talento, Wolfgang fece progressi così strabilianti da superarla in breve tempo. Pensa che a soli tre anni batteva già le dita sui tasti del clavicembalo, a quattro suonava brevi brani, e a cinque scriveva le sue prime composizioni! Imparava rapidamente e con grande facilità anche perché era dotato di una memoria eccezionale e dell’“orecchio assoluto”, ossia riusciva a riconoscere con precisione le note di un brano musicale semplicemente ascoltandolo! Per questo durante la sua infanzia, fu protagonista di una serie di episodi sbalorditivi. Si narra che un giorno il padre, rientrando a casa in compagnia di un amico trovò il piccolo Wolfgang intento a comporre. «Che stai facendo, figliolo?» gli chiese. «Compongo un concerto per clavicembalo». Incuriosito Leopold volle vedere “quello scarabocchio”: un groviglio di note che si leggevano a stento a causa delle macchie di inchiostro sparse su tutto il foglio! Al primo sguardo ne rise divertito ma, dopo averlo osservato meglio, con gli occhi pieni di lacrime di gioia disse all’amico: «Guardate com’è tutto composto secondo le regole; è un vero peccato che questo brano non si possa eseguire: è troppo difficile e nessuno sarà mai in grado di suonarlo». Viste le eccezionali doti di entrambi i figli, Leopold decise di farli esibire in una serie di concerti volti a promuovere il loro talento. Il 6 ottobre 1762, Wolfgang aveva appena sei anni, partirono per Vienna, dove i due fratellini spopolarono tra l’aristocrazia. Chi voleva gustarsi le loro esecuzioni doveva prenotarsi con otto giorni di anticipo e mandarli a prendere in carrozza! 4

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Magia dell’Opera Giochi e quiz dell’opera Scopri il nome... Scrivi nelle caselline vuote le iniziali dei nomi dei disegni. Leggendole orizzontalmente formeranno le sette parole corrispondenti alle seguenti definizioni.

1. Bosco di abeti 2. Non ha ancora messo le piume 3. Questa mattina 4. Bianco, splendente 5. Raccogliere... il grano 6. Raccolta di elemosine 7. Sorelle in inglese Scopri le risposte giuste a pag. 78 © 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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Magia dell’Opera III. I personaggi dell’opera Prima che tu legga la trama dell’opera voglio presentarti il suo leggendario protagonista e tutti gli altri personaggi che gli ruotano intorno: conoscerli ti aiuterà a seguire meglio la vicenda e a comprendere i loro caratteri. Molti illustri autori hanno dedicato a Don Giovanni studi e saggi tanto da rendere questo emblematico personaggio il simbolo del libertino impenitente. Ancora oggi, infatti, quando si vuole qualificare qualcuno come un seduttore senza scrupoli, lo si definisce, appunto, un Don Giovanni.

Don Giovanni (baritono) Don Giovanni è un aristocratico spagnolo, bello, ricco, audace e brillante. È un abile spadaccino, come si conviene a un cavaliere del suo rango, e trascorre la vita allegramente passando da un piacere all’altro. Purtroppo però, sotto le vesti del gentiluomo si nasconde un avventuriero arrogante e senza scrupoli, che non rispetta alcuna legge e che persegue ossessivamente un solo obiettivo: collezionare conquiste femminili. Incurante dei sentimenti e delle sofferenze altrui, usa gli inganni più vili per sedurre le sue vittime, che abbandona subito dopo, disinteressandosi della loro sorte. Non sa cosa sia l’amore e agisce solo per il suo capriccio: per lui ogni donna, giovane o vecchia, nobile o contadina, bionda o bruna, rappresenta una preda da aggiungere alla sua collezione e, per raggiungere il suo scopo, non esita a lanciarsi nelle avventure più spericolate. Riesce comunque a trarsi sempre d’impaccio con l’ardimento e la menzogna. Sempre pronto a qualsiasi sfida, non viene mai meno a se stesso e rifiuta qualsiasi possibilità di ravvedimento, fino alla fine. © 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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IV. La trama dell’opera Atto primo Siviglia, intorno al 1500 È notte e in una strada deserta Leporello passeggia stanco e nervoso in attesa del suo padrone, Don Giovanni, che si è introdotto mascherato in casa di Donna Anna con l’intenzione di sedurla. Ma l’impresa non gli riesce perché la nobildonna, offesa e furente per l’oltraggio subito, grida trattenendolo con forza, cercando di smascherarlo. Svegliato dal trambusto accorre il Commendatore, padre di Donna Anna, che sfida a duello Don Giovanni mentre la figlia corre a cercare soccorsi. Don Giovanni tenta invano di evitare il duello, ma non può sottrarsi: sguainata la spada in pochi secondi ha la meglio sul vecchio signore che trafigge a morte. Quindi si allontana rapidamente, seguito da Leporello tremante e inorridito per l’accaduto. Donna Anna sopraggiunge insieme con il suo promesso sposo, Don Ottavio, per soccorrere il padre ma questi è ormai spirato e la nobildonna, sconvolta dal dolore, fa giurare al fidanzato di vendicarne l’assassinio. Don Giovanni, intanto, va in cerca di nuove avventure, come se nulla fosse avvenuto. Mentre passeggia con Leporello, scorge da lontano una bella sconosciuta che immediatamente decide di conquistare. Ma quando le si avvicina, riconosce in lei Donna Elvira, una nobildonna che egli ha sedotto con l’inganno e poi abbandonato. L’infelice dama lo sta cercando ovunque, combattuta tra il desiderio di vendetta e la speranza di indurlo al pentimento e riaverlo per sempre al suo fianco. Ma Don Giovanni non conosce né rimorso né fedeltà e, dopo un primo attimo di imbarazzo, con una scusa si dilegua in fretta lasciando al suo servo il difficile compito di calmare le ire della dama. Leporello cerca di convincerla a non prendersela troppo perché, dopo tutto, Don Giovanni ha riservato lo stesso trattamento anche a centinaia di altre donne! E per dimostrarglielo, non senza un pizzico di malignità, le mostra il “catalogo” in cui sono annotate, una per una, le migliaia di conquiste del suo pa16

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V. Il mondo di Don Giovanni

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Siviglia e Burgos La storia di Don Giovanni si svolge a Siviglia, la capitale dell’Andalusia, una delle quindici regioni della Spagna. Un’antica leggenda vuole che Siviglia sia stata fondata da un personaggio mitologico, il gigante ErSI VI cole, celebre per la sua grande forza. Per G LI A molti secoli fu dominata dai Romani, perciò i suoi abitanti venivano considerati cittadini di Roma. Ma tutto questo avveniva più di duemila anni fa! In seguito la città fu invasa dagli arabi e visse sotto il loro dominio fino al 1248, quando fu conquistata dal re spagnolo Ferdinando III di Castiglia. Durante l’impero spagnolo, Siviglia divenne un importante punto di partenza e crocevia di scambi. E fu proprio dalla vicina Palos de la Frontera che, nel 1492, Cristoforo Colombo partì con tre caravelle alla scoperta dell’America. Il fascino di Siviglia ha conquistato numerosi scrittori e compositori che l’hanno scelta per ambientarci le vicende di molti celebri personaggi: non solo Don Giovanni, ma anche Carmen, la seducente eroina dell’omonima opera di Georges Bizet, e Figaro, il simpatico protagonista de Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. La città da cui proviene Donna Elvira, Burgos, si trova invece nella regione di Castiglia e Leòn, a circa 700 chilometri da Siviglia. Pensa che viaggio faticoso ha dovuto affrontare la nobildonna per cercare l’amato e odiato Don Giovanni (all’epoca non c’erano le automobili e ci si spostava in carrozze trainate dai cavalli)! Libertino All’inizio dell’opera, Leporello definisce Don Giovanni come un “libertino”. Ma che significa questa parola? Nella lingua latina, libertinus – libertus, significava servo liberato. I liberti, una volta tornati liberi, per reazione alla schiavitù, spesso si abbandonavano senza alcun freno a ogni sorta di vizi. Per questo oggi il termine “libertino”, per associazione con gli antichi liberti, viene usato per indicare un uomo senza regole né rispetto per gli altri, proprio come Don Giovanni. 22

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Magia dell’Opera VI. Metti in scena la tua opera Le avventure e gli intrighi di Don Giovanni appassionano il pubblico da più di tre secoli. Se, come spero, hanno affascinato anche te, divertiti a mettere in scena una rappresentazione dell’opera insieme ai tuoi amici: ti aiuterò a farlo. È vero la trama è complessa, si svolge in tanti ambienti diversi e ha molti personaggi ma, se vorrai cimentarti in questa impresa, con i miei consigli e un pizzico della tua fantasia riuscirai a realizzare uno spettacolo fantastico. Puoi decidere di rappresentare tutta l’opera o, se preferisci, solo alcune scene, scegliendole tra quelle che più ti piacciono. Coraggio allora, prima leggi e poi mettiti al lavoro! Progetta l’allestimento scenico Prima di tutto, decidi dove fare il tuo spettacolo: nel salotto di casa, in camera tua, nella palestra della tua scuola o in qualsiasi altro locale che sia sufficientemente ampio per ospitare da un lato il palcoscenico e dall’altro il pubblico. Poi comincia a progettare l’allestimento scenico. Nel libretto originale la vicenda si svolge alla fine del 1500, ma solo un teatro d’opera può avere a disposizione le scene e gli arredi di quell’epoca! Tu, invece, dovrai crearle con un po’ di ingegno e con la tua abilità manuale. Ti suggerisco quindi di fare come i registi e gli scenografi di oggi che, invece di ambientare l’opera nei luoghi e nel periodo storico indicato dall’autore, la reinterpretano in chiave moderna utilizzando pochi elementi scenici essenziali. In quest’opera puoi farlo perché la storia e i personaggi sono sempre attuali. Infatti, oggi come allora, ci sono ancora i “dongiovanni” (ti ho già detto che il nome è diventato sinonimo di libertino impenitente), i servi brontoloni, le donne tradite e le coppie litigiose. Realizza dunque un solo impianto scenico e vedrai che con qualche accorgimento, otterrai un effetto straordinario. Il fondale L’elemento più importante della tua scenografia sarà il fondale (un grande telo dipinto appeso sul fondo del palcoscenico), che farà da cornice a tutta la vicenda. Una soluzione semplice e pratica per realizzarlo è procurarsi un grande telo o un lenzuolo di colore nero, da fissare al soffitto con lo scotch. Gli interpreti risalteranno sul fondo scuro e, con l’aiuto delle luci, otterrai un grande effetto drammatico. In alternativa potrai progettare, costruire e dipingere il © 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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Magia dell’Opera VII. Il libretto Il dissoluto punito ossia

il Don Giovanni Dramma giocoso in due atti MUSICA Wolfgang Amadeus Mozart LIBRETTO Lorenzo Da Ponte Prima rappresentazione: Praga, Nostic Národne Divadlo, 29 ottobre 1787 Atto I Narratore Siamo a Siviglia intorno al 1500. La scena si apre di notte, in una via della città, davanti al palazzo in cui Donna Anna vive con suo padre, il Commendatore. Leporello, servo di Don Giovanni, passeggia borbottando in attesa del suo padrone che, sempre a caccia di avventure galanti, questa volta si è introdotto di nascosto nel palazzo con l’intenzione di sedurre la bella Donna Anna.

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Leporello Notte e giorno faticar per chi nulla sa gradir; piova e vento sopportar, d i sermangiar male e mal dormir... : e stufo a t n e m la m alsi to, che lo are Voglio far il gentiluomo, Le p orello ra g in e n t adro ad aspet vire un p e non voglio più servir. ostrin ge a c a v lo i e lu a tratt mentre o d d re Oh, che caro galantuomo! f l te. per ore a i c onqu is Voi star dentro colla bella, c ac cia d ed io far la sentinella! Ma mi par... Che venga gente; © 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano. Tutti i diritti sono riservati. non mi voglio far sentir. 33


VIII. Cantiamo il Don Giovanni Ed ecco arrivato il momento più importante: quello in cui imparerai a cantare per poter mettere in scena la tua opera. Che melodramma sarebbe, altrimenti, senza musica e senza canto? Nelle pagine seguenti troverai gli spartiti per voce e pianoforte dei brani che potrai apprendere a cantare. Abbiamo inserito per primo quello dell’aria più famosa del Don Giovanni, l’aria del “catalogo”, in cui Leporello legge l’elenco delle conquiste del suo padrone, seguito dai brani più lunghi disposti su due pagine affiancate per agevolarti la lettura. Per impararli ti sarà d’aiuto il karaoke operistico contenuto nel CD. Ti basterà ascoltare le istruzioni del Narratore e poi seguire le tre tracce di ciascun brano: prima la lettura ritmica del testo, poi la versione cantata e, per ultima, la sola base musicale. Esercitati ripetendo il canto della voce guida delle prime due tracce, poi, quando ti sentirai pronto, potrai cantare da solo sulla base della terza traccia. Nel CD troverai anche il racconto della trama inframmezzato dalle arie più celebri del Don Giovanni, cantate da grandi cantanti lirici accompagnati dall’orchestra. Ascoltalo e ti servirà da ispirazione per il tuo spettacolo!

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Magia dell’Opera DON GIOVANNI Madamina, il catalogo è questo

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Magia dell’Opera Chi è chi Lorenzo Da Ponte (Ceneda, oggi Vittorio Veneto, 1749 – New York, 1838) fu un librettista e poeta italiano. Il suo nome originario era Emmanuel Conegliano, ma dopo la conversione della sua famiglia, dall’ebraismo al Cristianesimo, prese il nome del vescovo, Lorenzo da Ponte appunto, che lo battezzò. Nel 1781, quando aveva già ricevuto gli ordini sacerdotali, divenne, a Vienna, poeta di corte dell’imperatore Giuseppe II. Scrisse numerosi libretti per vari musicisti, ma il suo nome, oggi, è ricordato principalmente per l’incontro con Wolfgang Amadeus Mozart. Per lui, infatti, compose i versi di tre opere che gli valsero l’immortalità: Le nozze di Figaro, nel 1786, Don Giovanni, nel 1787, e Così fan tutte, nel 1790. Come era costume dell’epoca, per scrivere i suoi libretti anche Da Ponte si ispirò a testi letterari già esistenti, con l’unica eccezione del Così fan tutte, che è invece originale. La caratteristica principale di Da Ponte è l’attenzione particolare dedicata alla descrizione dei suoi personaggi. Dopo la sua morte, venne sepolto nel cimitero cattolico di Manhattan, ma nel 1848 il suo corpo fu trasferito in un altro cimitero e oggi si ignora, proprio come per Mozart, il luogo esatto della sua sepoltura. Antonio Salieri (Legnago, Verona, 1750 – Vienna 1825) fu compositore, maestro di cappella e insegnante presso la corte imperiale asburgica di Vienna. Si è parlato di lui a proposito della presunta rivalità con Wolfgang Amadeus Mozart, ma il suo talento era riconosciuto da tutti. Ebbe infatti come allievi musicisti che sarebbero divenuti famosi di lì a poco: Ludwig van Beethoven, Franz Schubert, Franz Liszt (solo per citarne alcuni). L’opera che gli regalò la notorietà nell’ambiente musicale dell’epoca fu L'Europa riconosciuta, commissionatagli dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria. Con essa, nel 1778, venne inaugurato il Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala. Giuseppe II (Vienna, 1741 – Vienna, 1790) fu imperatore del Sacro Romano Impero dal 1765 al 1790, anno della sua morte, e il suo regno viene considerato un esempio di dispotismo illuminato. Durante la sua reggenza fu sempre attento al panorama musicale dell’epoca, e, a differenza del predecessore, Leopoldo II, mostrò molto interesse per la musica. Nel 1790, commissionò a Mozart l’opera Così fan tutte.

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Magia dell’Opera Indice I

Per chi è questo libro

Pag. 3

II

Il compositore: W. Amadeus Mozart

Pag. 4

III

I personaggi dell’opera

Pag. 11

IV

La trama dell’opera

Pag. 16

V

Il mondo di Don Giovanni

Pag. 22

VI

Metti in scena la tua opera: il palcoscenico e le scene i costumi e il trucco

Pag. 27

VII Il libretto

Pag. 33

VIII Cantiamo Don Giovanni

Pag. 66

Appendice Bon ton all’opera

Pag. 76

Chi è chi

Pag. 77

Soluzioni di giochi e quiz

Pag. 78

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