Falstaff di Giuseppe Verdi (anteprima)

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Direzione editoriale: Laura Moro Coordinamento e redazione: Cinzia Di Dio La Leggia, Francesca Centuori Progetto grafico e direzione artistica: studioscuola di Gabriele Clima Illustrazioni: Andrea Goroni, Pietro Dichiara Impaginazione: Tiziana Ciliani Trascrizioni musicali: Davide D’Elia Si ringrazia Tiziana Ciliani per la preziosa collaborazione alla redazione dei giochi.

Proprietà per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © Copyright 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati EC 11801

Stampato in Italia da da AGP Aziende Grafiche Printing, sede legale Via A. G. Scopoli, 12 - 27100 Pavia

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I. Per chi è questo libro Questo libro è stato scritto per farti conoscere il grande compositore italiano, Giuseppe Verdi, e il suo ultimo capolavoro: la commedia lirica Falstaff.

Verdi era un musicista molto amato dal pubblico, ma nella vita era un personaggio austero e piuttosto burbero, anche perché aveva dovuto superare tante difficoltà e dispiaceri prima di raggiungere il successo e il benessere. Ha composto molte opere, tutte di genere drammatico, ad eccezione di una scritta in gioventù, ma ad ottanta anni suonati stupì il mondo con il Falstaff, una commedia piena di spirito e leggerezza che nessuno si sarebbe aspettata da lui. Leggi la sua vita e vedrai che ti sorprenderà come ha fatto con tutte le generazioni di adulti e di ragazzi che ti hanno preceduto. Sir John Falstaff, nato dalla penna del drammaturgo William Shakespeare verso la fine del 1500, ha subito conquistato la simpatia e i sorrisi del pubblico di tutte le classi sociali ed età. Pensa che le sue disavventure divertirono talmente la regina Elisabetta I d’Inghilterra da indurla a chiedere a Shakespeare di scrivere un’altra commedia imperniata su di lui. Inizia, dunque, la lettura e scoprirai di quali sfacciataggini e ingenuità sia capace Sir John e come venga duramente beffato per la sua presunzione da un gruppo di scatenate comari. Entra nel magico mondo di Falstaff e divertiti a diventarne anche tu un protagonista cantandone i brani più famosi, giocando ad interpretarne i personaggi ed a metterne in scena, se vorrai, una tua rappresentazione. Prima di leggere, però, firma questo libro così tutti sapranno che è tuo. Buon divertimento!

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II. Il compositore: Giuseppe Verdi Il 26 novembre 1890 il Corriere della Sera pubblicò una notizia che suscitò dubbi e curiosità nel mondo musicale e tra gli appassionati d’opera: secondo il quotidiano, il maestro Giuseppe Verdi avrebbe iniziato a lavorare a una nuova opera del genere buffo. La notizia aveva dell’incredibile perché Verdi all’epoca aveva settantasette anni e già da tempo si era ritirato a vita privata smettendo di comporre. Tre anni prima aveva già sorpreso il pubblico presentando una nuova opera, Otello, dopo ben sedici anni di silenzio, ma tutti ritenevano che quello sarebbe stato il suo ultimo capolavoro. Del resto lo aveva dichiarato egli stesso pubblicamente dicendo «di aver bruciato con Otello le sue ultime cartucce». Inoltre, Verdi non si era mai dedicato al genere buffo, fatta eccezione per un’unica esperienza giovanile, Un giorno di regno, che, fra l’altro, era stata un clamoroso fiasco! Insomma, sembrava una notizia di cui ci non si poteva fidare, ma pochi giorni dopo ne arrivò la conferma ufficiale insieme al titolo dell’opera: Falstaff. Nel pubblico si diffusero l’attesa e la speranza di un nuovo capolavoro del Maestro ma anche il timore che a quell’età non sarebbe riuscito a portarlo a termine. In effetti, Verdi stesso ne dubitava tanto che fu necessario un affettuoso “complotto” per convincerlo. Ma andiamo con ordine: voglio raccontarti la storia dall’inizio. Giuseppe Verdi nacque il 10 ottobre 1813 a Le Roncole di Busseto, un piccolo villaggio vicino Parma, da una famiglia di modeste condizioni. Fin da piccolo manifestò una grande passione per la musica a cui fu avviato dall’organista della chiesa del paese che, per assecondare la sua inclinazione, gli impartì gratuitamente delle lezioni. Fece tali progressi che quando l’organista morì, fu proprio lui a sostituirlo, sebbene fosse ancora ragazzino. Le condizioni economiche della sua famiglia non gli avrebbero permesso di continuare a studiare se non avesse avuto la fortuna di essere notato da un ricco commerciante locale, Antonio Barezzi, il quale, generosamente, gli pagò gli studi musicali a Milano. Lì, durante i quattro anni in cui completò la sua formazione, cercò inutilmente di trovare qualche opportunità di lavoro, perciò fu costretto a rientrare a Busseto dove gli era stato offerto il posto di maestro comunale di musica. Messe da parte le sue aspirazioni di musicista sposò Margherita, figlia di Barezzi, dalla quale ebbe due figli. La sua vita privata scorreva felice ma Verdi non era soddisfatto perché sognava di affermarsi come compositore. Tornò a Milano, 6

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Curiosità Curiosità e cucina Oltre ad essere uno dei più importanti personaggi della storia italiana, Giuseppe Verdi era noto anche come estimatore della buona cucina, tanto che uno chef francese, Henry-Paul Pellaprat (1859-1952), creò e gli dedicò il piatto seguente. Mettiti alla prova e prepara anche tu questa ricetta con l’aiuto di un adulto e poi invita a pranzo i tuoi amici. Sei pronto? Cominciamo... Risotto Giuseppe Verdi (Dosi per quattro persone) 320 g di riso carnaroli 60 g di burro 80 g di funghi coltivati 80 g di punte di asparagi 80 g di prosciutto di Parma 80 g di pomodori pelati 5 cl di panna da cucina 1 litro di brodo di carne 80 g di parmigiano Reggiano grattugiato mezza cipolla affettata sottilmente

Pulire e tritare la cipolla. Pulire i funghi tagliando via la punta del gambo e lavandoli se necessario con un panno umido, tagliarli a fettine sottili. Lavare gli asparagi, eliminare i gambi e cuocere le punte in acqua bollente per 5 minuti. Tagliare il prosciutto a listarelle e i pomodori pelati a cubetti. Porre una padella larga su un fuoco di media intensità con metà del burro e, non appena questo si sarà sciolto, la cipolla tritata finemente. Appena si sarà leggermente imbiondita, aggiungere il riso e farlo tostare continuando a mescolare a fuoco vivace per circa un minuto fino a quando non diventerà trasparente. Quindi aggiungere i funghi, il prosciutto, gli asparagi e il pomodoro a cubetti. Versare il brodo, uno o due mestoli alla volta, aspettando che man mano si assorba, e continuando sempre a mescolare: dopo circa 8 minuti aggiungere la panna prima di aggiungere altro brodo. Completare la cottura per altri 8 minuti; poi togliere dal fuoco e mantecare con il burro rimasto e il parmigiano, mescolando bene fintanto che il risotto non abbia assunto una consistenza cremosa. Servire immediatamente. Buon appetito! 10

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Magia dell’Opera

III. I personaggi dell’opera Prima che tu legga la trama dell’opera voglio presentarti il suo protagonista, Sir John Falstaff, e le allegre comari che, insieme agli altri personaggi, danno vita a una commedia piena di intrighi e fantastiche beffe. Sir John, nato dalla penna di William Shakespeare, con la sua irresistibile simpatia ha ispirato molte opere di grandi compositori ma la più celebre è quella di Giuseppe Verdi che ha dedicato alcune delle sue pagine più belle proprio a questo «divertente tipo di briccone», come egli stesso amava definirlo.

Sir John Falstaff (baritono)

Sir John Falstaff è un nobile cavaliere che ha sperperato la sua fortuna e, privo ormai di ricchezze, si arrangia con imbrogli ed espedienti per mantenersi. Vive a Windsor, dove alloggia nella modesta Osteria della Giarrettiera con i suoi servi Pistola e Bardolfo. Trascorre le sue giornate nell’ozio consumando voracemente banchetti prelibati innaffiati da fiumi di vino. È alto, robusto e grasso, ma la sua mole imponente non gli crea alcun imbarazzo, anzi se ne compiace con fierezza. Benché sia ormai sui cinquant’anni si crede ancora piacente e affascinante e, in quanto cavaliere, si sente superiore ai borghesi e provinciali cittadini di Windsor. La sua vanità lo spinge ad azioni sconsiderate che lo rendono facile vittima delle beffe più atroci. Ma grazie al suo indistruttibile ottimismo, Sir John si risolleva sempre, anche dopo essere stato duramente beffato. Il suo spirito e la sua ironia infatti, alla fine lo portano a riconoscere i suoi errori e a ridere di se stesso, accettando le vicende della vita come una grande e allegra burla che non risparmia nessuno. © 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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Magia dell’Opera

Giochi e quiz dell’opera 1. Trova la risposta giusta Come si chiama l’autore del libretto di Falstaff? a) Arrigo Goito b) Arrivo Roito c) Arrigo Boito

2. Trova la risposta giusta Dove è nato Giuseppe Verdi?

a) Le Gondole di Venezia b) Le Roncole di Busseto c) Le Vongole di Butteso

3. Trova la risposta giusta La prima opera che compose Giuseppe Verdi è... a) Oberto marchese di San Bonifacio b) Roberto duca di San Bonifazio c) Oberto, Conte di San Bonifacio

L’intruso In ciascuna riga, una delle tre parole non va d’accordo con le altre due. Le iniziali di tali parole, prese nel loro ordine formeranno il titolo di un’opera di Giuseppe Verdi. 1. FOGLIO - NERO - GIALLO

2. TRONCO - ARMADIO - RAMI

3. DIVANO - CUSCINO - LAMPADARIO 4. SPAGO - QUADRO - CORNICE

5. MERLUZZO - TOPO - SOGLIOLA 6. CANE - GUINZAGLIO - APE

7. QUERCIA - FARINA - GHIANDA 8. GIORNI - FATA - SETTIMANA

Scopri le risposte giuste a pag. 78

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IV. La trama dell’opera

Atto I, parte I L’Osteria della Giarrettiera, Windsor, Inghilterra, intorno al 1400. Qui alloggia Sir John Falstaff con i suoi servi Bardolfo e Pistola. Sir John sta esaminando il conto che gli ha portato l’oste, ma i pochi soldi che gli rimangono sono insufficienti per pagare i lauti pasti e i fiumi di vino consumati. Sono anni ormai che egli non ha più ricchezze e per mantenere le sue costose abitudini si arrangia con espedienti e imbrogli; ora però ha un piano geniale con cui crede di risolvere il problema definitivamente. Ha infatti intenzione di corteggiare due belle e ricche signore del luogo, Alice Ford e Meg Page, per conquistare il loro cuore e mettere le mani nella borsa dei loro mariti. Nella sua incorreggibile vanità, grasso e vecchiotto com’è, si illude di far innamorare perdutamente le due donne e di farsi mantenere da loro. Ha già pronte due lettere d’amore e ordina a Pistola e Bardolfo di recapitarle ma, con sua grande sorpresa, i due servi si rifiutano: non è un incarico consono alla loro dignità - dicono - e “l’onore” impedisce loro di accettarlo. Sentendo le motivazioni dei due furfanti, Falstaff si infuria e si scatena in un’ironica lezione sull’onore. Poi, affidate le lettere al paggio Robin, scaccia a colpi di scopa i due servi ribelli.

Atto I, parte II Il giardino di casa Ford Falstaff non lo sa, ma le due donne a cui ha scritto sono molto amiche e si confidano tutto. Eccole, infatti, riunite in giardino insieme alla signora Quickly e a Nannetta, che si raccontano ridendo di aver ricevuto le lettere d’amore del grasso cavaliere. Poi, confrontandole, scoprono che sono perfettamente identiche, eccetto il nome delle destinatarie! Sdegnate da tanta sfrontatezza, decidono di punire Sir John e si ritirano in casa per congegnare una burla che gli tolga per sempre la voglia di atteggiarsi da ardente seduttore. Intanto Bardolfo e Pistola, per vendicarsi di essere stati scacciati, decidono di tradire il loro padrone e si recano da Mastro Ford per raccontargli le brutte intenzioni di Falstaff. Ford, sconvolto e molto preoccupato, decide di escogitare uno stratagemma per verificare la fedeltà di sua moglie e dare una sonora lezione al vecchio Cavaliere. Gli uomini si allontanano discutendo animatamente mentre Fenton, intrufolatosi tra loro, riesce ad appartarsi con Nannetta senza 18

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V. Il mondo di Falstaff Windsor La storia di Falstaff si svolge a Windsor, una cittadina inglese della Contea del Berkshire, poco distante da Londra. Windsor è famosa per il suo splendido castello che è ancora oggi una delle residenze ufficiali della Regina d’Inghilterra ed è il più grande castello abitato del mondo. Nei secoli passati la presenza della corte ha portato ricchezza e lavoro nella città che si è popolata di mercanti ed artigiani. Il castello ha un enorme parco in cui un tempo i cavalieri andavano a caccia. La leggenda narra che il fantasma del Cacciatore Nero, col capo sormontato da due grandi corna di cervo, si aggiri tormentato nel parco vicino alla quercia di Herne, sulla quale si impiccò.

L’osteria della Giarrettiera L’osteria in cui alloggia Falstaff prende il nome dal Nobilissimo Ordine della Giarrettiera, un antico ordine cavalleresco fondato da Re Edoardo III, che ha sede nella cappella di Saint George del castello di Windsor. Il Sovrano Inglese è il capo dell’Ordine ed è il solo a poterne nominare i membri scegliendoli tra i cavalieri del regno. Si racconta che all’origine dell’Ordine sia un divertente episodio avvenuto a corte durante un ballo. Una dama perse la giarrettiera e il re, raccogliendola, per tacitare i commenti maliziosi dei cortigiani disse in francese (lingua di corte all’epoca): «Honi soit qui mal y pense!» (Si vergogni chi pensa male!). Per questo il simbolo dell’Ordine è una giarrettiera con questa frase ricamata sopra.

Golconde, Costa d’oro Golconda è una città dell’India, un tempo famosa per i suoi vasti giacimenti di diamanti. Mentre la Costa d’Oro è una regione africana (oggi Repubblica del Ghana) conosciuta per le sue numerose miniere del prezioso metallo. I loro nomi divennero nel tempo sinonimo di ricchezza. Per questo Falstaff dice che Meg e Alice saranno «Le sue Golconde, le sue Coste d’oro», perché spera che diventino per lui fonte di agiatezza e benessere.

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Magia dell’Opera

VI. Metti in scena la tua opera Quando un personaggio e le sue disavventure ci divertono in particolar modo, accade che, per scherzare tra amici, se ne imitino i gesti e se ne ripetano le battute, a volte fino a farle diventare un “tormentone”. Così è avvenuto per i gesti e le battute del corpulento Sir John che, con la sua travolgente simpatia continua da secoli a conquistare i pubblici di tutte le età. Se anche tu vuoi rifare il verso a Sir John e divertirti a realizzare su di lui uno spettacolo originale e tutto tuo, segui i miei suggerimenti. Mettere in scena tutta l’opera sarebbe troppo impegnativa perché è piuttosto complessa e richiederebbe molti interpreti e ambienti diversi; perciò ti suggerisco di realizzarne una versione ridotta, come talvolta si usa fare: scegli le scene più divertenti e significative e “taglia” le altre.

Prepara la riduzione del tuo Falstaff Per la tua “riduzione” puoi scegliere la scena che preferisci ma, affinché il tuo pubblico la capisca e si diverta, dovrai assicurarti di fargli conoscere “l’antefatto”, cioè tutto quello che nella storia è avvenuto prima. Ti suggerisco due diversi modi per farlo: introduci la figura di un Narratore che, all’inizio dello spettacolo, racconti al pubblico la trama (puoi ispirarti al racconto che troverai nel CD). Oppure chiedi a un amico di fare da “uomo-sandwich” e di presentarsi indossando un tabellone come quello del disegno qui accanto sul quale avrai scritto un riassunto della trama. Mi raccomando però, scrivilo a caratteri grandi e in stampatello in modo che tutti possano leggerlo con facilità. Costruire il tabellone sarà facilissimo: prendi due grandi cartoncini bianchi (almeno 70x100 cm.) e fissa su ciascuno due nastri in modo che si possano annodare sulle spalle. Con il testo dell’antefatto, i dialoghi della scena che avrai estratto dal libretto delle pagine seguenti, e gli spartiti avrai tutto il necessario per iniziare a preparare il tuo spettacolo.

Prepara lo spettacolo Come prima cosa scegli tra i tuoi amici gli attori che ti servono per lo spettacolo e assegna ad ognuno il ruolo che dovrà interpretare. Poi riuniscili e leggete insieme il libretto, ciascuno la propria parte e ad alta voce, per cominciare a montare i dialoghi e l’azione scenica. Incoraggia i tuoi attori a “calarsi” nei panni dei personaggi e ad esprimerne non solo le parole ma anche le intenzioni sottostanti: ad esempio, quando Quickly lusinga Falstaff dicendogli che è «un gran seduttore», deve essere molto © 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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Magia dell’Opera

Falstaff

Commedia lirica in tre atti MUSICA Giuseppe Verdi LIBRETTO Arrigo Boito

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893

La vicenda si svolge a Windsor sotto il regno di Enrico IV d’Inghilterra Atto I, parte I

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Narratore Siamo nell'Osteria della Giarrettiera dove Falstaff alloggia con i suoi servi, Bardolfo e Pistola. Falstaff, seduto a tavola davanti ai resti di un lauto pranzo, legge il conto che gli ha presentato l’Oste. Falstaff Sei polli: sei scellini, trenta giarre di Xeres: due lire; //tre tacchini... (A Bardolfo) Fruga nella mia borsa. (Continua a leggere) Due fagiani, un’acciuga. Bardolfo (Estrae dalla borsa le monete e le conta sul tavolo) Un mark, un mark, un penny. Falstaff Fruga. tamente Bardolfo do atten n e g g le a st n avere Falstaf f en e d i n o Ho frugato. b a s a m lo! C osi,ì il c onto er pa g ar p i t Falstaff n e ic f a b ella sold i suf te, fa un s o l' re r Fruga! san doli per d istra er vi ac cu s i o u s i a p o! Bardolfo sfuriata b ere trop e re ia g n d i ma Qui non c’è più uno spicciolo. Falstaff (Alzandosi) Sei la mia distruzione! Spendo ogni sette giorni dieci ghinee! // Beone! So che se andiam, la notte, // di taverna in taverna, Quel tuo naso ardentissimo // mi serve da lanterna! Ma quel risparmio d’olio // tu lo consumi in vino. © 2012 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano. Tutti i diritti sono riservati.

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VIII. Cantiamo il Falstaff Ed eccoci arrivati all’ultima tappa di preparazione del tuo spettacolo: ti insegnerò a cantare alcuni brani del Falstaff. Questa è la parte più importante perché, come ormai hai imparato, l’opera è “teatro in musica”, quindi non può essere rappresentata senza cantanti. Forza, dunque! Diventa anche tu cantante d’opera!

Nelle pagine seguenti troverai gli spartiti per voce e pianoforte dei brani selezionati che potrai imparare facilmente con l’aiuto del karaoke operistico contenuto nel CD. Ascolta le istruzioni del Narratore e poi esercitati a seguire le tre tracce di ciascun brano: la lettura ritmica del testo, la versione cantata e, da ultima, la sola base musicale. Ripeti più volte insieme alla voce guida il testo e il canto delle prime due tracce, poi quando ti sentirai pronto, canta da solo sulla base della terza traccia. Nel CD troverai anche il racconto della trama e una selezione di arie, duetti e brani corali dell’opera, interpretata da celebri cantanti lirici accompagnati dall’orchestra. Ascoltali: ti serviranno di ispirazione per il tuo spettacolo.

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FALSTAFF L’enorme Falstaff vuole

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Magia dell’Opera

Chi è chi

Arrigo Boito (Padova, 1842 - Milano, 1918). Fu un poeta, scrittore e compositore italiano. Da giovane diventò un membro attivo della Scapigliatura, un movimento letterario che contestava la cultura italiana dell’epoca perché la riteneva troppo provinciale e conformista. Proprio durante questo periodo criticò pubblicamente l’arte di Giuseppe Verdi e se lo inimicò. In seguito, però, sviluppò una grande ammirazione per il Maestro e tra i due nacque una sincera amicizia. Insieme lavorarono al rifacimento del libretto di Simon Boccanegra e quelli di Otello e Falstaff. Boito scrisse numerosi libretti anche per altri compositori e compose due opere, Mefistofele, tutt’ora spesso rappresentata, e Nerone, rimasta da lui incompiuta e completata dopo la sua morte da Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini. Nerone all’epoca fu un successo ma oggi va in scena raramente.

William Shakespeare (Stratford upon Avon, 1564 – Stratford upon Avon, 1616) è stato il più grande drammaturgo inglese: scrisse trentasette drammi e commedie teatrali, tradotti in tutto il mondo e che ancora oggi vengono regolarmente rappresentati. Le sue più celebri tragedie sono: Romeo e Giulietta, Amleto, Otello, Re Lear e Macbeth, e tra le commedie: Le allegri comari di Windsor e La bisbetica domata. Dai lavori di Shakespeare sono stati tratti numerosi libretti di opere liriche: oltre a Otello, Falstaff e Macbeth di Giuseppe Verdi, che sono le più celebri, un altro Otello di Gioachino Rossini, I Capuleti e Montecchi di Giovanni Bellini, Romeo et Juliet di Gounod, Hamlet di Ambroise Thomas e Giulietta e Romeo di Domenico Zandonai. Le sue opere teatrali sono state anche fonte di ispirazione per il cinema: da Romeo e Giulietta sono stati tratti ben sei film, tra cui il più recente Shakespeare in love, quattro da Amleto e altrettanti da Otello, altri ancora da Falstaff, Macbeth e La Bisbetica domata. Sempre da Romeo e Giulietta trae spunto anche il musical composto da Leonard Bernstein, West Side Story, che ambienta la vicenda a New York in tempi moderni: il suo successo a Broadway, nel 1957, fu tale che andò in scena per 732 volte consecutive prima di fare il giro del mondo e diventare anche un film.

Giulio Ricordi (Milano, 1840 – Milano, 1912), titolare di Casa Ricordi è stato il maggiore editore musicale italiano. È ricordato anche per aver scoperto compositori come Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, con i quali instaurò duraturi rapporti di amicizia. 77

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Magia dell’Opera

Indice I

Per chi è questo libro

III

I personaggi dell’opera

II

IV V

VI

Pag. 5

Il compositore: Giuseppe Verdi

Pag. 6

La trama dell’opera

Pag. 18

Il mondo di Falstaff

Metti in scena la tua opera: il palcoscenico e le scene i costumi e il trucco

VII Il libretto

VIII Cantiamo Falstaff

Pag. 11 Pag. 24 Pag. 29

Pag. 34 Pag. 68

Appendice Bon ton all’opera

Pag. 76

Soluzioni di giochi e quiz

Pag. 78

Chi è chi

Pag. 77

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