Una fantastica storia della musica raccontata ai ragazzi (anteprima)

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«La vita di un insegnante confluisce in altre vite»

dal film Il club degli imperatori di Michael Hoffman Bibliografia e crediti Per poter scrivere questa mia “fantastica” storia della musica ho dovuto leggere ma soprattutto attingere dappertutto: dai libri che menzionerò, ovviamente, agli sguardi dei miei alunni quando, a bocca aperta, esterrefatti, ascoltavano gli “strampalati” racconti che l’avrebbero dovuta “comporre”; dalle conversazioni telefoniche intercorse con i grandi musicisti di oggi, amici miei, a quelle con i Maestri del Passato, padri miei, realizzate per mezzo di un famosissimo medium. E non so quante volte poi, in apnea, mi sono tuffato nel generoso mare magnum del web, per pescare l’intrigante aneddoto, il romantico aforisma, la divertente curiosità, l’articolo dotto al punto giusto per abbellire e rendere avvincente il racconto! E vorrei citare le fonti di tutto, ma so già che la mia memoria mi tradirà! Vi confesso che in questi ultimi anni l’ho consumata tutta per scrivere l’Amatissimo Libro, e immagino che nemmeno le onnipotenti aziende telefoniche saprebbero ricaricarmela. Pertanto, miei cari lettori, siate magnanimi nell’accontentarvi di questo percorso bibliografico. E voi, carissimi autori, se doveste riconoscervi in qualche spunto storico, in qualche colta riflessione, non indugiate a chiamarmi così che io possa in qualche modo ringraziarvi di cuore. Remo Vinciguerra Hermann Abert, Mozart, Il Saggiatore, Milano 1984 Ernest Ansermet, Scritti sulla musica, Curci Milano, 1983 Enzo Biagi, Storia d’Italia a fumetti, Mondadori, Milano, 1980 Alfredo Bonaccorsi, Nuovo dizionario musicale, Curci, Milano, 1954 Carlo Broschi Farinelli, La solitudine amica, Sellerio, Palermo, 2000 Piero Buscaroli, Bach, Mondadori, Milano, 1985 Piero Buscaroli, Beethoven, Rizzoli, Milano, 2004 Piero Buscaroli, La morte di Mozart, Rizzoli, Milano, 1996 Alfred Brendel, Abbecedario di un pianista, Adelphi, Milano, 2014 John Culhane, Il capolavoro di Walt Disney: Fantasia, The Walt Disney Company Italia, Milano, 1992 Jacques Le Goff, La città medievale, Giunti, Firenze, 2011 Guido Pannain, Ottocento musicale italiano, Curci, Milano, 1952 Camillo Tommasi Di Vignano, Guida alla musica sinfonica, Mondadori, Milano, 1968 Massimo Mila, L’arte di Verdi, Einaudi, Torino, 1980 Paula Rehberg, Liszt, Mondadori, Milano, 1987 Curt Sachs, Le sorgenti della musica, Boringhieri, Torino, 1962 Carlo Alberto Defanti, Richard Wagner, genio e antisemitismo, Lindau, Torino, 2016 Otto Erich Deutsch, Schubert, EDT, Torino, 1999

Johann Wolfgang von Goethe, Le affinità elettive, Rusconi, Milano, 1967 Nazim Hikmet, Poesie d’amore, Feltrinelli, Milano, 1993 Luigi Magnani, Il nipote di Beethoven, Einaudi, Torino, 1972 Massimo Mila, Breve storia della musica, Einaudi, Torino, 1946 Marco Murara, Tutte le lettere di Mozart, 1755-1791, Zecchini, Varese, 2011 Enrico Raggi, Marija Judina, la pianista che commosse Stalin, Il sussidiario.net, 2009 Claudio Rendina, I Papi, Newton Compton, Roma, 2013 Gianni Rizzoni, Agenda della musica 2010, Metamorfosi, Milano, 2010 André Schaeffner, Origine degli strumenti musicali, Sellerio, Palermo, 1996 Achille Schinelli, Brevi cenni di storia della musica, Carlo Signorelli, Milano, 1933 Arthur Schopenauer, L’arte di essere felici, Adelphi, Milano, 1997 Robert Schumann, La musica romantica, a cura di Luigi Ronga, Einaudi, Torino, 1942 Enrico Stinchelli, Le Stelle della Lirica, Gremese, Roma, 2002 Eva Tenan, La danza che resta, Prometheus, Milano, 2009 Adrian Vasilache, Il Romanticismo. Poeti della musica e della parola: ChopinLeopardi, Provincia di Milano, 2003 Remo Vinciguerra, Il piccolo pianista di ragtime, Curci, Milano, 2006 Remo Vinciguerra, La storia delle note, Curci, Milano, 1997 Eric Werner, Mendelssohn, Rusconi, Milano, 1984

Si ringraziano: Fabio Sigismondi, Roberta Dell’Elice, Eva Tenan, Anna Gerra, Rita Bartolucci, Maria Luigia e Francesco Vinciguerra, Maria Lucia Carunchio, Samuele Pellizzari, Pino Pignatta, Irene Navarra, Irene Veneziano, Adrian Vasilache, l’amico juventino Mario Pesce e gli alunni della Scuola Media “G. Mazzini” di Lanciano per la preziosa collaborazione. Un ringraziamento speciale a: Marco Briggi per il tocco artistico che ha donato al libro, e ai grandi musicisti Massimo Moriconi, Danilo Rea, Enrico Intra, Stelvio Cipriani, Giovanni Tommaso, Massimo Manzi, Renzo Arbore, Stefano Zenni, Tino Tracanna, Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Stefano Bollani per le peculiari note di parole. Gli approfondimenti storici nel testo nonché le biografie del cap. XXV sono di Monique Cìola Libro misto: contenuti digitali online su www.edizionicurci.it/libromisto Artwork di copertina: studioscuola di Gabriele Clima Progetto grafico e impaginazione: Spoltore – Officine Ricerca & Sviluppo e d u c a t iLuciana onal Illustrazioni: Chiara Lorenzini

p. 68 da Com’ è bella la città, di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, © 1968 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano

Proprietà esclusiva per tutti i Paesi: Edizioni Curci S.r.l. – Galleria del Corso, 4 – 20122 Milano © 2016 by Edizioni Curci S.r.l. – Milano Tutti i diritti sono riservati EC 11860 / ISBN: 97988863951691 www.edizionicurci.it

Prima stampa in Italia nel 2016 da INGRAF Industria Grafica S.r.l., Via Monte San Genesio, 7 – Milano

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Introduzione «È l’insegnamento che va adattato allo studente anziché gli studenti all’insegnamento».

Gerberto d’Aurillac

Ho voluto che questa “strampalata” Storia della Musica ripercorresse le stesse fasi evolutive di un bimbo che cresce. Nella prima, la fase infantile, ho pensato di proporre al lettore una narrazione elementare, con contenuti da apprendere in modo divertente... “gattonando-gattonando”. Nella seconda, quella adolescenziale, ho cercato di aiutare chi legge a fare dei collegamenti, con una punta di ironia, tra le varie curiosità scoperte in precedenza. Nella terza, la fase giovanile, in quanto intrisa di innumerevoli presupposti di fantasia – con uno stile appena profumato di “intellettualità” – ho voluto fargli dono di un quadro su cui poter “ridisegnare” aneddoti, testimonianze e citazioni, per spingerlo a verificare l’attendibilità dei fatti. Ci si chiederà a questo punto a quale tipo di lettore io abbia pensato. A uno studente giovane o attempato? A un adolescente saggio o inconsapevole? O, perché no, a un bambino vivace un po’ intellettuale? L’importante è che tutti abbiano nel proprio mondo di interessi la voglia di aggiungervi l’intrigante amore per la musica. Pertanto, più che ai musicisti, la mia scanzonata Storia della Musica spero possa incuriosire soprattutto i ragazzi, quelli che dicono: «La classica non mi è mai piaciuta... per non parlare della storia della musica, che barba!... Non capisco perché questi grandi compositori muoiono tutti di malattia e giovanissimi...». Ecco, per cercare di scoraggiare alcune pessimistiche riflessioni, spesso infantili, mi sono inventato “scrittore”. Ah... Pensando di fare breccia nel cuore dei ragazzi, in alcuni momenti storici sono andato sicuramente al di là della fantasia, verso l’infinito e oltre, detto alla Buzz LightYear e, per questo, chiedo venia agli addetti ai lavori: l’ho fatto solo per il bene della musica. Per una decisione presa all’ultimo momento, troverete una ridivisione della storia in sei fasi: infantia, pueritia, adolescentia, juventus, virilitas, senectus, secondo il metodo storiografico di S. Agostino: mi sembra una scansione evolutiva ancora più vicina a ciò che mi sono prefisso. Buona lettura.

Remo Vinciguerra

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Indice

Introduzione Guida alla lettura Cap. Zero

infantia Cap. I

Cap. II

pueritia Cap. III Cap. IV Cap. V

Cap. VI

Cap. VII

Cap. VIII

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3 6

È solo un inizio

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Le origini della musica La nascita degli strumenti musicali

16 24

La musica diventa civile La musica romana Gregorio Magno Com’ è bella la città Trovatori, trovieri, menestrelli e... Il Papa di turno

30 42 50 68 76 82

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adolescentia Cap. IX Cap. X

Cap. XI

Cap. XII

Cap. XIII Cap. XIV Cap. XV

Cap. XVI

Cap. XVII

Cap. XVIII

Al di là del muro Ars Nova La creatività non va mai imbrigliata Il melodramma La musica strumentale Il teatro musicale La riforma del teatro musicale L’ opera buffa I papà della musica Il senso più profondo

90 96 102 106 114 140 150 156 162 184

L’ opera romantica Il melodramma di Richard Tutti all’ opera... le trame

188 196 206

Come si può... definire Bach un musicista preromantico? E come si può... definire artista preromantico Mozart? Il sommo luminescente I Romantici

220

juventus Cap. XIX Cap. XX

Cap. XXI

virilitas Cap. XXII Cap. XXIII Cap. XXIV Cap. XXV

226 236 246

senectus o infantia?

Il Romanticismo negli altri Paesi Cap. XXVII Il Novecento Cap. XXVIII The last dance Cap. Ultimo È solo una fine Cap. XXVI

Indice dei nomi Indice

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284 292 316 324 350 352 5


Guida alla lettura 1) Prima di tutto sfoglia con curiosità ogni pagina del libro, ma non soffermarti su ciò che vi è scritto. Avrai così la possibilità di scovare, nell’originale impostazione di Luciana, quella bellezza grafica che, da eccellente designer degli spazi e degli equilibri, momento per momento, è riuscita a creare. 2) Ora, con la stessa strategia, leggi i titoli che trovi su ogni capitolo. Nell’insieme, a volte con ironia e a volte con poesia, sapranno condurti verso un primo abbraccio dei fatti musicali. 3) Guarda con intelligenza e humor, impiegandoci del tempo, le illustrazioni di Chiara; la stupefacente arguzia dei disegni ti aiuterà a comprendere, già dalla prima lettura, quello che ogni libro intelligente solitamente cela dietro ciò che permette di leggere. 4) I gialli che trovi su ogni disegno sono opera di Marco; essi comunicano gli oggetti che sanno di musica. E a questo metodo ci siamo ispirati, per evidenziare in una narrazione quello che ci sembrava contenesse un messaggio altamente musicale. I gialli dei disegni e i gialli degli scritti diventeranno un sicuro riferimento per orientare la migliore attenzione. 5) Vai adesso alla prefazione di Remo: non è nemmeno il 10 per cento di ciò che era sua intenzione spiegarti; il meglio sta nel libro e Remo non desidera assolutamente attenuare la meraviglia che vivrai durante la lettura. 6) Il libro si divide in ventinove capitoli e ognuno ha una breve introduzione pensata per aprire, proprio come fa l’ouverture in un’opera, l’argomento trattato. 7) A questo punto, puoi iniziare a leggere il libro nel modo più canonico: titolo, disegno, versi poetici, nobili citazioni, ouverture e i tanti preziosi interventi dei grandi musicisti del nostro tempo, scritti proprio per noi! Grazie davvero a questi nostri importanti artisti, amici degni di... nota: Massimo Moriconi, Danilo Rea, Enrico Intra, Stelvio Cipriani, Giovanni Tommaso, Massimo Manzi, Renzo Arbore, Stefano Zenni, Tino Tracanna, Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Stefano Bollani. 8) Il libro, quindi, ti farà conoscere volta per volta un fantastico personaggio (fantastico nel vero senso della parola) legato al periodo storico che si sta studiando. Ti affezionerai a lui per le tante cose belle e profonde che ti confiderà nel modo più appassionato e a volte un tantino irriverente, e anche per un bagaglio

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infinito di gag, battute, pensieri, riflessioni che ti condurranno allegramente nei meandri e nelle superfici della sua storia così “inventata” da sembrarti poi inaspettatamente esatta, giusta, vera. E, alla fine, il nostro personaggio immaginario ti darà la voglia di rileggerla ancora una, due, tre, quattro volte. Anche di più! 9) Già dalla prima lettura non dimenticare di soffermarti ad ascoltare le composizioni e le opere che trovi citate negli “ascolta” e nelle storie che incontri. 10) Navigando su Internet puoi, anzi devi, verificarne le “verità”, per ascoltare poi su

o nella sezione

(www.edizionicurci.it/libromisto) le

musiche di riferimento. Così facendo, potrai vivere la stessa serenità di quel “Padre eterno” del capitolo zero che, con stupore, sa cogliere tutta la bellezza della musica scritta dall’uomo, sua creatura. Le opportunità il web saprà proporti creeranno nella tua memoria una ricchissima “banca dati” di musica colta, classica. 11) Durante la lettura, ti capiterà di incontrare dialoghi appartenenti a meravigliosi film di interesse musicale quali: Billy Elliot, Il Pianista, Shine, L’Amata Immortale, Swing Kids, Ginger e Fred... La loro visione ti aiuterà a comprendere meglio il senso di ciò che stai studiando. Ti raccomandiamo, però, di trovare nel tuo tempo il momento ideale per vederli con attenzione una, due volte e... senza mangiare popcorn! 12) Non snobbare la saggezza popolare dei Quiz Music Show e delle Kose di Musica che “martellano” il libro per tutta la storia. Essi ti divertiranno e, nel contempo, sdrammatizzeranno lo studio di qualche capitolo decisamente più “intellettuale”, oltre a formare in te una curiosa conoscenza di fatti non sempre noti ai più, e pure una utilissima infarinatura di conoscenze sulla teoria della musica. 13) A questo punto, dopo i titoli, le ouverture, le narrazioni fantastiche e le illustrazioni, incontrerai, alla fine di ogni capitolo, puntuale come un treno, un “saccente” omino della musica, seduto su una catasta di libri antichi e sacri, che ti darà la versione reale di ogni fatto, di ogni periodo, di ogni secolo, confermando o criticando ogni presunzione, ogni supposizione, ogni congettura, ogni fantasia concepita dall’autore. Ideato dalla infallibile penna di Monique, penna strappata dal piumaggio infuocato di una fenice araba al momento di ridursi in cenere, con pagine accattivanti e saputelle, l’omino ti regalerà, gradualmente, una sostanziosa acquisizione di nozioni, ideale per continuare lo studio della musica su libri più seri e illuminanti, comunque mai altrettanto gustosi e sorridenti come il nostro.

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R.V. 7


È in un’aula scolastica che si alimentano

«Tendete l’orecchio, ogni stella ha il suo ritmo, ogni mondo la sua battuta». Ferruccio Busoni

«La sfida di un insegnante gli allievi più difficili e di fare della musica

«Quando danzo sento che tutto il corpo cambia, come se volassi, sono un uccello». Billy Elliot

«Per ridare alla musica la giusta considerazione fate ascoltare fin dalla tenera età Bach, Mozart e Beethoven». Homo Platonicus

«La bellezza è acerrima nemica dell’ignoranza e migliore amica della fantasia». Anonimo Primo

«La preghiera cantata arriva al cuore dei fedeli più di quanto non può fare una Tv». Il Magno Papa

«Ogni musica ha la sua magia. Lavorando sulla meraviglia il discepolo può scoprirne il flusso». Elena Bidoli

«Amo la musica più di Dio ma Lui non si offende perché sa che in ogni mia nota vi è un briciolo della sua creatività». Il Prete Rosso

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davvero le speranze dei ragazzi.

«La sera, avvolto dalla solitudine, canto il mio blues». Barack Junior

è appassionare proprio quelli che non pensano una professione». Il Beyer del ’900

«Mi sembrava impossibile abbandonare il mondo prima di aver composto tutto ciò che desideravo lasciarvi in eredità». Beethoven

«Entrare in un pensiero di Mozart è facile perché è lui che entra nel tuo pensiero». Silvano Salvadori

«Per favore lavoriamo di fantasia e mettiamoci anche un pizzico di immaginazione». Walt Disney

Sum

«Vorrei essere cieco come Omero, inquieto come Leonardo, infantile come Amadeus e sordo come Ludwig». Anonimo Secondo

Ergo

«Non so né scrivere in versi né creare di luce e ombra, ma so fare tutto questo con i suoni perché sono un musicista». Mozart

Musico

«I jazzisti improvvisano come fanno i bimbi quando giocano con la palla. Entrambi creano qualcosa d’importante». Tino Tracanna

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Capitolo Zero

Ăˆ solo un inizio

Per dirla alla Gershwin... lo humour è parte della vita. Una storia senza non potrebbe rendere le varie sfumature del pensiero. 1

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Pastorale per voce solista... e niente più E il settimo giorno mi riposai. Seduto sul mio divano di nuvole, indossai una cuffia stereofonica… niente di speciale: due conchiglie di mare acquistate per corrispondenza. Ad occhi chiusi, con un Dolby System primordiale che mi permetteva di eliminare ogni rumore di fondo, ogni fruscio, e di godere poi dei suoni purissimi della natura, cominciai ad ascoltare il Concerto Celestiale! La tempesta con tuoni risuonava per l’aere come timpani. I lampi la squarciavano Mentre i venti dai lunghi sibili Tutto avvolgeano. Intanto chiome ondulanti di alberi secolari Proprio come maracas Si scoteano di qua e di là Al suono di una danza tribale. 2 Ad un tratto, inquieto, scaraventai per il ciel la cuffia smettendo l’audizione. La musica, quella musica, non mi piaceva poi tanto. Sentivo che si poteva dare di più ma i miei scarsi studi musicali non me lo avrebbero mai permesso. Per fortuna, in un baleno, pensai di pensare da Dio: «Trasmetterò, 1 George

Gershwin è il pianista che ha tolto il jazz dalla strada, l’ha ripulito e l’ha portato nelle sale da concerto. Compositore americano del ’900, nella sua celebre Rapsodia in blue inserisce, nella struttura classica, elementi ritmici e armonici in stile jazzistico. 2 «La musica è arte viva. I suoi elementi sono gli elementi stessi della vita; essa si trova ovunque ci sia vita». J.Paderewski

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semmai via colomba, il talento musicale alla mia creazione più riuscita: l’uomo». Eden, agli albori dell’estasi

Dio, il primo audiofilo della storia

P.S. A proposito… per il mio complisecolo mi regalerò un lettore cd, un iPod e una cuffia stereofonica.3 Evidentemente, il nostro caro Onnipotente non la pensa affatto come i filosofi greci Pitagora e Platone, che agli strumenti musicali prediligono il suono astratto delle sfere celesti. Anzi, il nostro caro Onnisciente, alla musica mundana degli astri e all’armonia del cosmo, preferirà, ma solo per alcuni secoli, il canto humano, unione perfetta tra anima e corpo. Poi, si dedicherà esclusivamente all’ascolto della musica instrumentalis, quella delle sinfonie e dei concerti che l’uomo, da lui stesso eletto a comporla, eseguirà con gli strumenti musicali, sempre in modo assai... divino. L’audiofilia ha lo scopo di esaltare, tecnologicamente, l’incisione musicale. I suoni orchestrali, provenienti da tante direzioni quanti sono gli altoparlanti, sono orientati verso le orecchie dell’audiofilo in modo che egli possa, nel proprio ambiente domestico, godere di una riproduzione dell’evento sonoro quanto più reale possibile. Tuttavia, alla ricerca della purezza del suono, talvolta l’audiofilo fa passare in secondo piano l’attenzione per la musica!

3 L’ascolto

musicale nei tempi attraverso i mezzi di riproduzione quali l’organetto, il grammofono, il mangiadischi, il mangiacassette, lo stereo, il lettore cd e quant’altro, porta gradualmente l’appassionato a godere della musica in modo sempre più individualistico, isolandosi spesso dalla condivisione con gli altri.

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Lo storico racconta... Ascoltare musica oggi è una cosa che possono fare tutti in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento della giornata, che ci si trovi in vacanza o al lavoro, a scuola o a casa, in cima a una montagna o su una barca in mezzo al mare. Basta avere un telefono cellulare o un tablet4 a portata di mano, connettersi a Internet e scaricare un video da YouTube5. O ancora: basta indossare gli auricolari di un iPod6 nel quale, nei soli 4 cm della versione “nano”, puoi archiviare migliaia di brani musicali. Non possediamo questi apparecchi tecnologici di ultima generazione? Non c’è problema: anche solo con un lettore cd o una radiolina possiamo rilassarci sulle note del nostro autore preferito. Ma una volta, anche soltanto un secolo fa, non era così semplice ascoltare musica. Figuriamoci ai tempi di Michelangelo o di Dante! Tutto nasce da un cilindro... Con la nascita dell’uomo e delle prime espressioni musicali si può ascoltare musica esclusivamente nel preciso momento in cui essa viene eseguita. Non esiste, cioè, la possibilità di riascoltarla in un secondo momento, senza la presenza fisica di chi la esegue, poiché non ci sono apparecchi per registrarla, o per riprodurla. Fino al Cinquecento, chi vuole lasciarsi affascinare dall’arte dei suoni, esattamente nel momento in cui lo desidera, ha due opzioni: avere dei musicisti al suo servizio o imparare in prima persona a suonare uno strumento. Poi, nel XVI secolo, compaiono i primi carillon automatici nelle torri delle città, capaci di far suonare le campane secondo semplici melodie, pratica risalente al Medioevo. Questi antichi Computer portatile dalle dimensioni compatte, che utilizza una tastiera virtuale sullo schermo. 5 Piattaforma web che consente la condivisione di video. 6 Lettore di musica digitale. 4

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carillon funzionano esattamente come quelli che troviamo oggi, grazie alla rotazione di un cilindro, che agisce in ultimo sul materiale risonante. Lo stesso rullo viene utilizzato per l’invenzione di numerosi strumenti meccanici all’inizio del Settecento, prima solo organi a canne e poi anche fantasiosi automi, capaci di riprodurre brani musicali senza la presenza di un essere umano. Sempre un cilindro sta alla base del fonografo, uno dei primi strumenti creati per registrare e riprodurre il suono, progettato dall’americano Thomas Edison nel 1877. Il suo funzionamento è basato su alcuni rulli di cartone ricoperti di cera,7 che vengono incisi con una puntina, disegnando quindi una traccia che memorizza il suono e può poi riprodurlo. Nel passaggio tra l’Ottocento e il Novecento avviene un’altra importante invenzione, la radio, per opera dell’italiano Guglielmo Marconi, nel 1895. Nel giro di pochissimi anni dalla sua nascita diventa possibile trasmettere, per mezzo delle onde radio, anche contenuti sonori. Il cilindro fonografico viene soppiantato solo dieci anni dopo dal disco, usato nel grammofono e costruito prima in gommalacca e poi, dal 1948, in vinile, materiale di maggiore resistenza e affidabilità. Già negli anni ’30 è inventato in Germania il registratore a nastro magnetico, il nonno delle semplici ed economiche musicassette, lanciate dalla Philips nel 1963 e che spopolano sino agli anni ’90, cioè fino al successo di un nuovo supporto audio: il cd8. Sono passati cento anni dall’invenzione del primo mezzo di registrazione, il rullo, che ha la capacità di contenere solo pochi minuti di musica. Il cd, inventato dalla Sony nel 1979, può contenere più di un’ora di materiale sonoro, esattamente 74 minuti e 33 secondi. Perché questo minutaggio così preciso? Perché per stabilire quanto dovesse essere lungo il primo cd, decisero che doveva contenere l’esecuzione migliore della Nona Sinfonia di Beethoven, per la precisione quella realizzata dal famoso direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler nel 1951 al Festival di Bayreuth. Alla fine degli anni ’80 nasce il lettore audio digitale che poteva contenere file MP3, poi evolutosi nell’iPod della Apple, oggi diffusissimo. Le canzoni, le sinfonie, gli album della nostra band preferita si possono ora “scaricare” da siti specializzati 7 Chiamati 8

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cilindri fonografici. Compact Disc.

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come iTunes Store o Spotify, acquistando un intero album o anche una singola “traccia” e facendo poi il “download” sull’iPod o addirittura sul nostro smartphone o tablet. Oppure, si possono fruire in “streaming” (cioè senza diventare proprietari del disco che si ascolta) sottoscrivendo un abbonamento mensile presso uno degli store digitali oggi diffusi nel web. O ancora, è possibile semplicemente ascoltare la propria musica preferita collegandosi alla piattaforma di YouTube. Gli apparecchi di registrazione e riproduzione sonora, in continua evoluzione tecnologica, diventano dal 1877 al 2016 sempre più piccoli e leggeri, con una capacità di contenuti maggiore. L’ enorme progresso dell’ultimo secolo permette un ascolto musicale di precisione. Tuttavia, per fare questo salto in avanti dobbiamo rinunciare a una cosa importante: l’emozione dell’ascolto dal vivo. Nessun apparecchio, nessun computer, nessun cd può restituire l’impalpabile respiro del violinista quando dà l’attacco a un quartetto, il magnetismo dello sguardo del direttore verso gli orchestrali, il gesto musicale del dito del pianista che nella frazione di un secondo può cambiare la percussione del martelletto e, quindi, il suono che ne uscirà. Nessun lettore digitale può riprodurre l’effetto di un’onda sonora sulle cellule della nostra pelle. Come nel 1500 anche noi, oggi, nel XXI secolo, abbiamo due opzioni per vivere in prima persona la grande energia dell’ascolto musicale: andare fisicamente a un concerto dal vivo o imparare a suonare uno strumento per poi fare musica nella nostra casa, con amici e familiari, continuando la più antica tradizione che ha dato vita alla società umana.

Ascolta il terzo movimento della Sesta Sinfonia e il terzo movimento della Sonata “La tempesta” di Ludwig van Beethoven.

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