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Intervista all'industria Zucchi: l’olio Mdd che poggia su tracciabilità e arte del blending

A FARE IL PUNTO CON PL MAGAZINE È DIEGO GHISONI, TRADE DIRECTOR DI OLEIFICIO ZUCCHI.

Zucchi: l’olio Mdd che poggia su tracciabilità e arte del blending

Fondata nel 1810, con sede a Cremona, è tra le principali aziende olearie a livello internazionale. Produce e distribuisce oli da olive e da semi a marchio proprio, per la Mdd e per l’industria alimentare, ha 135 dipendenti e vanta un fatturato di 265 milioni di euro.

di Maria Teresa Giannini

Nata come realtà artigianale dedicata all’estrazione di olio da semi per uso alimentare, nel corso degli anni, sotto la guida della famiglia Zucchi, l’azienda diventa una realtà industriale e commerciale di primaria importanza nel settore oleario, rifornendo le principali catene Gdo nazionali e internazionali. Ne abbiamo parlato con Diego Ghisoni, trade director di Oleificio Zucchi.

Quanto conta per voi la produzione destinata a Mdd e che peso ha avuto nel 2021 sulla produzione totale? La Mdd incide quasi per il 50% sul fatturato della divisione consumer di Oleificio Zucchi. Anche nell'olio, come in altri settori, i marchi del distributore sono in crescita e tendono a presidiare i segmenti premium ad alto valore aggiunto, puntando su elementi innovativi come la tracciabilità di filiera.

Quali sono i punti forti della vostra produzione? Da più di 70 anni siamo al fianco dei distributori con un servizio a 360°. Grazie anche ai forti investimenti sugli impianti, le nostre 11 linee di produzione hanno una capacità produttiva di 1,5 milioni di litri al giorno confezionati; abbiamo una raffineria per gli oli di semi con 500 tonnellate al giorno raffinate e circa 6mila tonnellate di capacità

Oleificio Zucchi

Anno di fondazione 1810

Dipendenti 150

Fatturato: La Mdd incide 250 per quasi il 50% sul fatturato milioni di euro della divisione (stimato al 2021) consumer

di stoccaggio per l’olio evo nella “Cantina dell’Olio”, a 16°C costanti. La sicurezza e la qualità dei prodotti, sia a marchio proprio che per la Mdd, sono garantite dalla selezione delle materie prime e dalle analisi effettuate durante i vari step di lavorazione (circa 37mila analisi di laboratorio annue, durante la lavorazione e sul prodotto finito), oltre che da assaggi svolti in una Sala Panel qualificata e ufficialmente riconosciuta per quest’uso.

Cosa significa produrre olio in Italia laddove, pur essendo il primo Paese per biodiversità delle cultivar olivicole (cioè 538), subisce l’accanita concorrenza di Spagna e Tunisia? Il nostro Paese ha un fabbisogno di circa un milione di tonnellate di oli da olive, se consideriamo il consumo interno (circa 500-550mila tonnellate) più le esportazioni: la produzione autoctona (si stimano in un’annata buona 350-400mila tonnellate, come per esempio nell’annata 2019-2020) è in grado di coprire solo in parte queste esigenze, rendendo dunque inevitabile il ricorso a oli stranieri. Le aziende italiane sanno selezionare la migliore qualità nella produzione globale, armonizzando

profumi e gusti di diverse cultivar, ottenendo un prodotto superiore e diverso dagli “ingredienti” di partenza. È l’arte del blending, una capacità affinata nel nostro Paese da oltre cento anni, che Oleificio Zucchi ha scelto per primo di valorizzare, grazie al laboratorio Ricerca e Sviluppo che ha al suo interno un team di Blendmaster.

In cosa consiste il “Progetto Tracciabilità”? La trasparenza è uno dei nostri tratti caratteristici da sempre. Mettiamo a disposizione dei marchi del distributore una gamma di prodotti tracciati dal campo alla tavola: questo vale per gli oli evo, sia da filiera 100% italiana che comunitaria, ma anche per gli oli da semi 100% italiani. Su questi oli la provenienza delle materie prime è tracciabile attraverso il Qr code e il numero di lotto posti sulla confezione.

Avete messo in campo nell’ultimo quinquennio iniziative di sostenibilità? La sostenibilità è tra i valori fondanti della nostra azienda ben prima che questa diventasse un trend diffuso e va intesa a tutto tondo: non solo un impegno ambientale, ma anche sociale, economico e nutrizionale. Nel 2017, l’azienda ha dato vita alla prima certificazione di sostenibilità per la filiera dell’olio extravergine di oliva. Sul fronte del packaging, essere noi stessi i produttori delle bottiglie in Pet rappresenta un grande vantaggio che ci permette, per esempio, di utilizzare Pet riciclato nella composizione della bottiglia generalmente destinata agli oli di semi, oppure di realizzare contenitori più leggeri, con minori quantità di plastica. Un’altra innovazione sugli oli evo a marchio Zucchi, ma anche sui prodotti Mdd, è l’etichetta in carta erba: grazie all’alta percentuale di erba nel suo impasto, usiamo meno cellulosa e riduciamo l’impatto sugli alberi. Per quanto riguarda il packaging in vetro, vengono utilizzate bottiglie con una percentuale minima garantita del 70% di vetro riciclato, dal colore scuro, per ridurre l’uso di materie prime naturali (tra cui il prelievo di sabbia in cava) e per aumentare il risparmio energetico in tutte le fasi della produzione del vetro.l

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