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FMCG: i cambiamenti del settore e l’evoluzione delle professioni

Secondo lo studio di Gi Group, il settore presenta alcune aree di crescita: circa 1 ruolo su 2, infatti, vedrà aumentare la propria importanza nei prossimi 3/5 anni, soprattutto nelle aree Innovazione e Digital (82%), Ingegnerizzazione (88%) e R&D (60%).

Circa 6.399 imprese e quasi 231.390 mila addetti sono coinvolti nell’industria Fmcg e in particolar modo nel Food & Beverage in Italia. Un settore fondamentale per il Sistema Paese e punto di riferimento per il mercato internazionale, anche come promozione del Made in Italy: l’export infatti vale circa 44,6 miliardi di euro di cui F&B 37,8 miliardi. Secondo i risultati emersi dall’indagine “Star Matrix Fmcg”, uno studio con metodologia proprietaria sull’evoluzione dei ruoli e delle competenze del settore da qui ai prossimi 3/5 anni, dei 233 ruoli complessivamente analizzati dalla ricerca, che si è rivolta alle aziende Food, Beverage e Food&Beverage, circa uno su due (45%) registrerà una crescita nel prossimo futuro, il 42% resterà stabile, mentre solo il 13% subirà un declino. I ruoli e le professioni che, sulla base dell’analisi condotta, cresceranno maggiormente riguardano le funzioni Innovazione e Digital (82%), Ingegnerizzazione (88%), R&D (60%), Salute/Sicurezza/Ambiente (60%) e Marketing (48%). Diversamente, quelli che vedranno un calo della loro importanza, a fronte soprattutto dell’automazione o dell’esternalizzazione delle attività che svolgono, sono operaio generico, data entry, operatore informatico, plant controller, responsabile o addetto marketing, inbound o outbound coordinatore, responsabile logistico e magazziniere. «Dal momento che le tendenze evolutive, che erano già in atto in questi ultimi anni – spiega Giorgio Alberti, division manager Fmcg di Gi Group – , hanno subito un’accelerazione negli ultimi mesi, riteniamo cruciale assicurare up-skilling e re-skilling di tutto il personale del settore rafforzando le capacità tecniche e digitali, in primis l’analisi dei dati, ma anche le cosiddette soft skill, come digital-mindset, accountability, velocità e accountability».n

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