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Attacco dall’interno
ATTACCO ATTACCO
Si può definire così ciò che fa il metodo Bitecare® di Newpharm contro i parassiti delle specie arboree. L’endoinfusione, infatti, è una tecnica efficace per il controllo delle avversità senza danni ai tessuti vegetali. Qui vediamo nel dettaglio come procedere con la processionaria del pino
di Nora Adamsberg
Bitecare® è il sistema di endoinfusione sviluppato da Newpharm in collaborazione con PAN/De Rebus Plantarum, spin-off dell’Università degli Studi di Padova. I lettori che ci seguono da tempo sanno bene di cosa si tratta, ne abbiamo parlato anche attraverso case history concrete per illustrare i reali benefici nell’affrontare diversi parassiti. Sì, a noi de IL giardiniere piace affrontare un problema e proporre la relativa soluzione. Così faremo anche questa volta, focalizzando l’attenzione sul controllo della processionaria del pino (approfondimento nel box “Nemica dei pini e dei cedri”). della processionaria possono causare ingenti danni alle chiome. Raramente portano a morte gli alberi attaccati, ma continue defogliazioni e conseguenti riduzioni della crescita li possono rendere nel tempo più suscettibili a pericolosi patogeni secondari. I peli urticanti delle larve, inoltre, possono provocare negli esseri umani una reazione allergica (dermatite da contatto). Vediamo nel dettaglio cosa può fare Bitecare® per contrastarla.
Come si sa, le larve
PERCHÉ USARE L’ENDOINFUSIONE
La tecnica dell’endoinfusione è nata per ovviare ai problemi riscontrati sia negli interventi fitosanitari per irrorazione della chioma (solo il 5% della soluzione applicata raggiunge il bersaglio e il restante 95% ha un impatto ambientale non trascurabile), sia nei metodi endoterapici convenzionali: i fori realizzati sul fusto per iniettare il liquido, praticati con un trapano, favoriscono l’ingresso di agenti patogeni fungini e batterici; l’alta pressione esercitata nell’iniezione può generare lesioni corticali; la formazione di emboli impedisce lo scorrimento della linfa e del prodotto iniettato. L’endoinfusione è un sistema endoterapico non più basato su fori
“indelebili” bensì sul distanziamento delle fibre a mezzo di sottili aghi che vengono rimossi una volta terminate le cure, affinché avvenga la naturale cicatrizzazione del legno.
NON SOLO TERAPIA
L’endoinfusione è accostata per lo più a interventi terapeutici contro parassiti ma questa tecnica non invasiva permette anche l’apporto di nutrienti alla pianta in maniera rapida ed efficace. Ecco, quindi, che il metodo Bitecare® permette l’impiego di Enerbite®: una soluzione nutriente a rapida assimilazione contenente fosfiti di potassio che, oltre a integrare una selezione specifica di microelementi, stimola la formazione di complessi utili alle difese immunitarie delle piante.
IL SISTEMA BITECARE®
ATTACCO DALL’INTERNO
PROTEZIONE PERSISTENTE
Contro la processionaria del pino è possibile intervenire in diversi momenti dell’anno. In inverno si procede con la lotta meccanica (asportazione e distruzione dei nidi), attuando tutte le misure cautelative al fine di evitare il contatto con le larve. A fine inverno è anche possibile installare delle trappole (Processorex New), utili a intercettare e catturare le larve durante la discesa dall’albero. Trappole a feromoni sessuali o con luce UV possono essere utilizzate dall’inizio dell’estate sia per il monitoraggio che per la cattura massale. All’inizio dell’autunno è possibile intervenire con un trattamento tramite irrorazione sulla chioma con Bacillus thuringiensis var. kurstaki. Tramite l’endoterapia con Bitecare è possibile proteggere i pini dalla processionaria dall’interno. L’iniezione al tronco con principi attivi autorizzati rappresenta infatti una valida alternativa per
In questo articolo approfondiamo il controllo della processionaria del pino. Sul numero 21, a pagina 31, abbiamo parlato dell’uso di Bitecare® contro la minatrice fogliare dell’ippocastano, mentre sul numero 27, a pagina 40, abbiamo spiegato come usare il sistema Newpharm contro la Corythucha ciliata e la Phytophthora cinnamomi.
COME FUNZIONA
Bitecare® consiste nell’introduzione temporanea nel tronco di un ago a sezione lenticolare che divarica le fibre vegetali senza surriscaldarle ed evitando l’asportazione di tessuto vegetativo. Si tratta di una tecnica che consente di trattare soggetti arborei di qualunque età, con diametro minimo del tronco di circa 3 cm. L’inserimento degli aghi lungo la circonferenza sulla base delle dimensioni non solo offre la possibilità di veicolare gli antiparassitari ma permette di concimare anche alberi imponenti, evitando pesanti quantità di fertilizzante che finirebbe disperso nel terreno. In pratica, il sistema consiste in un percussore al quale si aggancia un supporto (porta-ago) con avvitato un ago delle dimensioni opportune; il percussore è dotato di una massa battente, per l’inserimento degli aghi perpendicolarmente alla direzione delle fibre vegetali. Il sistema vascolare degli alberi fa il resto del lavoro, ossia distribuisce spontaneamente i fluidi: così, come in medicina, nella terapia endovenosa, i fluidi scendono per gravità, anche il sistema Bitecare® non necessita, salvo in alcuni frangenti, di forze esterne per iniettare il liquido nel fusto. Dall’iniezione si passa dunque all’infusione a pressione atmosferica.
Per saperne di più su Bitecare® : www.newpharm.it
COME RICONOSCERLA • Nidi oblunghi, setosi, di colore da bianco a grigio chiaro sulle branche degli alberi colpiti • Le branche prossime ai nidi possono essere defogliate dalle larve che si nutrono degli aghi
ottimizzare la persistenza e la distribuzione omogenea dell’insetticida nelle conifere (anche di grandi dimensioni).
COSA USARE NEL DETTAGLIO
Il prodotto per l’applicazione endoterapica con Bitecare® contro la processionaria del pino si chiama Micromegas®, un insetticida-acaricida specifico per il trattamento endoterapico. L’applicazione può essere effettuata da settembreottobre sui cedri, spingenwdosi anche ai mesi di novembre-dicembre-gennaio per i pini (dove la pressione della resina durante la stagione tardoestiva può essere molto alta). In questo secondo caso è consigliabile optare per il sistema R.i.t.e. (i dettagli nel box “Ad hoc delle resinose”), per iniettare il prodotto con la pressione minima sufficiente per controbilanciare la fuoriuscita spontanea della resina.
AD HOC DELLE RESINOSE
Il principio dell’endoinfusione si basa sulla differenza di potenziale idrico che si viene a creare fra le radici e le foglie in fase di traspirazione (ovvero perdita di vapore acqueo dagli stomi). Questo significa che la velocità del trattamento varia in modo proporzionale al volume d’acqua disperso dalle foglie. Per tale motivo i periodi migliori per condurre l’endoinfusione sono le giornate primaveriliestive, soleggiate e con leggera brezza.
In condizioni normali (durante la stagione vegetativa), ad esempio, un platano comune (Platanus acerifolia) può assorbire 20 mL di prodotto in meno di un minuto. Sulle resinose questi principi non sempre valgono. La resina, infatti, rappresenta un ostacolo e per superarlo è stato necessario sviluppare R.i.t.e.,
Resinous injection tool evolution: un sistema chiuso che permette di impartire con facilità una leggera pressione creata con una speciale siringa, quanto basta per controbilanciare la pressione della resina che può fuoriuscire dai dotti resiniferi.
A facilitare ancor più l’infusione, specialmente se le condizioni ambientali non sono ideali, ci pensa Sapjet® HD, altra creazione di PAN/De Rebus Plantarum sottoposta a brevetto, che facilita e velocizza l’assorbimento dei fluidi, aumentandone la compatibilità con la linfa dei vegetali.
NEMICA DEI PINI E DEI CEDRI
Thaumetopoea pityocampa (Denis & Schiffermüller) (Lepidoptera,
Notodontidae) è un lepidottero univoltino oligofago su conifere. L’insetto colpisce tutte le specie di Pinus e di Cedrus; occasionalmente è possibile trovarlo anche su Larix decidua e sulla introdotta Pseudotsuga menziesii.
Il suo ciclo di vita ha due fasi principali: una aerea per adulto, uova e larva, e una ipogea per la pupa. Normalmente il ciclo è annuale ma le pupe possono rimanere in diapausa anche per uno-tre anni, in funzione dell’altitudine e della latitudine. Gli adulti volano in luglio, e, dopo l’accoppiamento, le femmine depongono 70-300 uova in arrangiamento elicoidale attorno a un paio di aghi solitamente sui pini più vicini. Dopo 30-45 giorni emergono le giovani larve gregarie, che tessono nidi setosi. Nel periodo invernale, qualora le condizioni climatiche siano adatte, lasciano i nidi durante la notte per nutrirsi degli aghi. A crescita ultimata, le larve misurano circa 40 mm in lunghezza, con una testa nera a capsula e le caratteristiche file di peli dorsali urticanti rossastri arrangiati in coppie su ogni segmento del corpo. Le larve entrano nello stadio di pupa a fine inverno/inizio primavera: la colonia è comunemente condotta in una fila da una futura femmina alla ricerca di un sito adatto (la cosiddetta processione) per costruire un tunnel sotterraneo e impuparsi nel suolo. La diapausa viene interrotta un mese prima dell’emergenza dell’adulto in estate.