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PRIMO PIANO

COMEVA?

C’è qualche segnale di ripresa da parte del mercato?

Una domanda scontata, che in questo momento ha assunto un significato reale. Abbiamo chiesto ad alcuni produttori e operatori della filiera di provare a tracciare la rotta dei prossimi tempi

di Marta Meggiolaro

Imesi di emergenza per la pandemia causata dal Covid-19 ci hanno colpito tutti, in modo differente a seconda delle zone, del tipo di attività, e anche a seconda di quanto ci hanno coinvolto personalmente, quando il contagio si è avvicinato e ha colpito familiari, amici, conoscenti. Certamente i mesi di marzo e aprile hanno rappresentato qualcosa di inedito nella vita di ognuno di noi. Forse ci siamo lasciati alle spalle il peggio, o forse il peggio è là davanti a noi che ci aspetta. Non abbiamo dati certi, ma quello che molti stanno facendo, al di là degli slogan che ci hanno accompagnato in questo periodo, è trarre una lezione da ciò che ci è stato dato da vivere. Qui abbiamo raccolto le voci di alcuni produttori e imprenditori per sapere come il florovivaismo nazionale e internazionale sta affrontando questo momento, attraverso le risposte a queste due domande:

1. C’è qualche segnale di ripresa da parte del mercato?

2. Qual è la vostra previsione per quest’anno?

Al sollievo per il fatto che il periodo di fatturato prossimo allo zero è passato e si limita a marzo e alle prime settimane di aprile, si aggiunge la sorpresa per la quantità di lavoro sopraggiunto alla riapertura

di centri di giardinaggio e garden center. Un segnale positivo che prova il desiderio di verde del consumatore, che non abbandona, anzi, intensifica il proprio interesse e i propri investimenti in questo settore; non mancano però dubbi e timori sui prossimi mesi, in cui la mancanza di liquidità delle aziende, la revisione dei programmi di coltivazione, la diminuzione degli ordini e la gestione dell’invenduto potrebbero essere causa di altre difficoltà. MARIO FERRARINI, ARENA VIVAI 1. Il segnale di ripresa c’è ed è tangibile, anche ora mentre parlo stiamo spedendo materiale a ritmi ben diversi dal mese di giugno degli anni precedenti. A dire il vero già in piena pandemia è emersa da parte della clientela una forte domanda di terricci, vasi e soprattutto piante. Il consumo di piante è molto forte ed è trasversale.

Naturalmente si parte dagli ortaggi, prodotto venduto a profusione che a mio modo di vedere ha “trainato” l’interesse degli utenti nei confronti del verde a tutto

tondo. E poi via con stagionali, rose, arbusti colorati, rampicanti, sempreverdi, cespugli da fiore... E chi più ne ha più ne metta! Cosa sta succedendo? La mia opinione offre una spiegazione composita del fenomeno. Prima di tutto la gente, durante la fase più critica, non poteva uscire da casa e ha potuto dedicarsi ad attività per le quali la frenesia della vita quotidiana scandita da lavoro e impegni vari non lasciava sostanzialmente spazio. Il giardinaggio per molti è stato una meravigliosa scoper-

Da sinistra, Mario Ferrarini, Alberto Tonel e Fabiano Bortolazzi, i soci di Arena Vivai.

Qual è la vostra previsione per quest’anno?

ta fatta di bellezza, profumi, genuinità e grandi soddisfazioni. Non si rimane indifferenti dopo una scoperta simile! E così questo trend sta proseguendo. Il meteo è un’altra componente che crea le condizioni ideali: sole, ma non troppo caldo, notti fresche... L’ideale per piantare e vedere crescere rigogliose le piante. Credo infine che ci sia anche una implicita voglia di tornare a cose semplici e naturali. 2. La pandemia ha portato nuovi clienti al nostro settore. Parlando con amici gardenisti ho appreso

come il fenomeno abbia riguardato anche fasce di età piuttosto giovani. I millennials hanno dimostrato un grande interesse per le piante, complice anche il mol

tiplicarsi dell’offerta online. Questo fa ben sperare per il futuro, perché forse abbiamo conquistato davvero nuovi clienti. Un’altra riflessione: i prodotti che vendiamo sono relativamente economici, riescono a dare grandi soddisfazioni con esborsi contenuti, inoltre molta gente quest’estate non farà le ferie al mare o in montagna, e rimarrà invece a casa (e questo è testimoniato dall’enorme vendita di piscine fuori terra che c’è stata). A casa, con la piscina e un buon drink, ci deve essere anche un contesto piacevole e le piante ancora una volta possono essere, e saranno! protagoniste. Inutile poi ricordare come il tema delle distanze sociali può determinare una grande vendita di vasiere a siepe atte a questo scopo. Difficile fare previsioni, la contrazione nell’economia reale probabilmente si sentirà più in autunno, ma sono molto ottimista... Ci sarà sempre spazio per chi si evolve e per chi rimane molto legato alla qualità dei prodotti e dei servizi. ALDO STABOLI, PLANTA 1. Il nostro mercato al consumo (quello delle piante stagionali) ha recuperato bene da fine aprile a inizio giugno. I danni fatti prima sono molto diversi tra prodotto e prodotto e non sono recuperati completamente. Quanto questa situazione sia stabile proprio non so. Per me il mercato al consumo non sarà un grande problema, più problemi ci saranno nella produzione (mancanza di sicurezza nella proAldo Staboli duzione, problemi di liquidità delle aziende e così via). 2. Come Planta la stagione è definita: con giugno abbiamo registrato il 70-75% del fatturato e l’autunno lo prevediamo abbastanza stabile. Di certo non recupereremo le perdite dovute all’emergenza sanitaria di marzo-aprile. Credo si produrranno meno piante per le diverse incertezze di mercato che ci sono nel mercato, ma non tante di meno.

PAOLO MUSIARI, FLORINFO 1. Florinfo fornisce i propri prodotti ai tre segmenti del mercato ortoflorovivaistico: produttori, retail e manutentori. Gennaio e febbraio sono stati due mesi molto positivi per l’intero mercato, poi si è fermato tutto a causa del Covid-19. I produttori di fioriture stagio

nali, di orticole e i vivaisti hanno subito effetti molto diversi fra loro. Sicuramente hanno sofferto di più le stagionali, mentre le orticole, quando il mercato al dettaglio ha potuto ripartire, hanno avuto un picco

inaspettato. Le vendite sono andate sorprendentemente bene anche per il retail, che ha realizzato fra aprile e maggio buone performance per diversi motivi: innanzi tutto c’è stato un momento in cui gli unici punti vendita aperti, oltre ai supermercati, erano i garden e quindi l’afflusso di persone era notevole. In secondo

luogo, le stesse persone si sono recate in questi punti vendita più volte e, avendo tempo da dedicare al

giardino, hanno investito di più: per le piante, per gli attrezzi da giardinaggio, per gli impianti di irrigazione, per gli arredi.

I manutentori del verde hanno, in generale, lavorato, anche se a seconda delle ordinanze regionali e sindacali si è verificato un effetto a macchia di leopardo,

con alcune zone in cui si è operato davvero molto, soprattutto per preservare gli impianti di alberi e arbusti fatti negli anni precedenti e in alcune zone meno. Un

elemento da rilevare è che molte aziende hanno adottato soluzioni innovative per la vendita dei loro prodotti: è stato il passaggio quasi obbligato allo “store

digitale”. Ad esempio, nel periodo della “quarantena” (lockdown), molti garden si sono organizzati per gestire gli ordini dei loro clienti con Whatsapp o aprendo gli shop online, anche se poi si sono scontrati con la difficoltà di dover gestire un’importante mole di consegne a domicilio. Nei punti vendita, per affrontare il problema dei percorsi obbligati e la necessità di mantenere il distanziamento previsto dalla normativa, molti titolari di garden hanno adottato il nostro servizio “Botanica On Web” in cui possono scegliere le schede botaniche di migliaia di piante con le foto e le informazioni per il mantenimento della pianta, per produrre la loro cartellonistica in modo immediato e autonomo, in modo da rendere auto-vendente il loro punto vendita e far vivere una piacevole esperienza ai loro clienti. 2. Il mercato è rimasto piacevolmente sorpreso per come si è conclusa la stagione primaverile, anche perché inizialmente si era preparato a una vera e propria batosta; quindi rispetto all’autunno siamo ottimisti. Una previsione che abbia un significato di attendibilità non è però possibile. Sono troppe le variabili in gioco: un ritorno dell’epidemia, l’andamento dell’economia in generale, il comportamento dei consumatori intimoriti da un futuro pieno di incertezze potrebbero pregiudicare un buon andamento del mercato. Difficile prevedere quale sarà l’impatto di tutto questo sul settore del florovivaismo che apparentemente non tratta beni di consumo di prima necessità. Ci sono però alcune ragioni per essere ottimisti. Il florovivaismo è un segmento particolare, e come è già successo nel 2008, abbiamo visto come un numero sempre maggiore di consumatori considerano il verde come una componente importante nella loro quotidianità. Il

cambio generazionale va in questa direzione, i giovani vedono il verde non solo come “ornamento”; ma soprattutto come un elemento essenziale per il loro benessere fisico e psicologico.

Il cliente finale ha fatto capire di aver bisogno del “verde”, della pianta, dei pochi metri quadri di giardino, dell’orto o del balcone fiorito: le persone hanno mantenuto e anzi valorizzato questo aspetto. C’è quindi tanto da lavorare, ma il nostro è un Paese che in momenti come questi ha mostrato di avere le caratteristiche giuste per affrontare i cambiamenti e andare avanti.

MICHELE TUSI, COPLANT 1. Il mese appena passato è stato molto intenso, dopo la riapertura, come ci si aspettava: tutti i professionisti del settore si sono mossi per cercare di recuperare il più possibile il lavoro perso. Questo “restart” di massa e le misure di sicurezza adottate per l’emergenza Covid hanno congestionato il lavoro e creato qualche ritardo nella preparazione e consegna dei nostri prodotti. Si sta ancora lavorando a pieno ritmo e speriamo che le richieste di fornitura persistano a lungo, confidando in un mese di giugno mite. Con l’innalzamento delle temperature ci sarà sicuramente un rallentamento del mercato. 2. Purtroppo l’emergenza Covid-19, sia in Italia che all’estero, ha causato lo slittamento di molti cantieri e realizzazioni all’autunno, sperando in un meteo favorevole e augurandoci che non ci sia una seconda ondata di contagi. Per questo motivo prospettiamo

che da settembre il mercato riprenda con una marcia

in più. Recuperare il fatturato perso nei mesi di marzo e aprile non sarà facile, considerando che per tutto il settore sono i mesi più importanti di tutta l’anno; però siamo fiduciosi.

FRANCO ROLDI, LEONESSA VIVAI 1. In fase di ripresa dopo il lockdown si è notato una buona risposta da parte dei garden. Acquisti sempre ponderati ma carichi di voglia di proporre. Anche per il mese di giugno sembra esserci un buon riscontro. Una particolarità: abbiamo notato che tanti titolari di garden hanno riscoperto il piacere di visitare i vivai di produzione.

Franco Roldi

2. Sicuramente i due mesi di chiusura forzata hanno penalizzato e penalizzeranno l’intera annata. L’augurio da parte nostra è quello di un maggiore interesse d’acquisto del nostro prodotto nella fase autunnale, in modo da ridurre il gap creatosi nel periodo di fermo lavorativo. Non solo aspetto economico, ma anche quello produttivo: abbiamo dovuto rivedere il nostro piano di coltivazione, ma Leonessa Vivai ha comunque deciso di investire su nuove varietà e ampliare le collezioni già esistenti. Non mancheranno le novità per il 2021!

Giuseppe Caporale

GIUSEPPE CAPORALE, CAPORALPLANT 1. In questo momento, considerando che siamo a metà giugno, per la nostra attività e per la situazione qui al sud, direi che sta andando bene. È un mese

di giugno quasi unico, anche se il meteo non ci sta proprio aiutando. Il mercato si muove con qualche differenza fra i canali di vendita e fra i Paesi; nel

Nord Europa sta andando molto bene. Ad esempio in Danimarca gli spostamenti sono molto scoraggiati e questo ha portato le persone a dedicarsi al giardino e ad acquistare molte più piante. Il mercato nazionale e francese continua a ritirare merce, la stagione di vendita si è allungata. Sulle piante grandi, quelle che si usano per i grandi lavori o per gli eventi, c’è più stagnazione. Ci si aspetta che riprenda dopo l’estate, ma alcune cose sono state cancellate e non verranno recuperate. In questo periodo di solito lavoriamo molto nelle regioni costiere, in Italia e all’estero. Gli ordini stanno arrivando, ma è solo una ripresa di quello che non è stato fatto finora. Quindi direi, per essere realisti, che il danno sicuramente c’è, ma anche che si sta lavorando bene. 2. Chiaramente abbiamo riprogrammato e ridimen sionato la produzione per riuscire a gestire l’inven duto e lo spazio del vivaio. Per quanto riguarda il mercato autunnale, che dovrebbe essere la seconda finestra di mercato, credo che i prodotti da vivaismo saranno disponibili, perché ci sono gli invenduti della primavera, e penso che la domanda sarà abbastanza aggressiva, se

partono tutti i lavori rimandati in primavera e il settore degli eventi (la voglia di recuperare è trasversale

a tutti i settori). Io sono fiducioso: dopo tutto il periodo Covid, penso sia importante trarre dal negativo tutto il buono possibile. Quello che mi porto a casa io è l’evidenza del valore che la gente ha dato a quello che noi produciamo. Spesso siamo noi a non valorizzare quello che facciamo. Eppure in un momento

come questo, appena è stato possibile, la gente è andata nei garden a comprare le piante e ci ha dimostrato che dà peso e valore al bene pianta.

La cultura della pianta c’è, bisogna valorizzarla e molto passa da noi e dai rivenditori.

DANA TROVA, CORINO BRUNA 1. Dopo aver perso a marzo e soprattutto ad aprile, abbiamo avuto un buon recupero a maggio e giugno sta andando molto bene. Quindi per noi il mercato in questo momento è positivo, sostenuto dal fatto che la gente, restando a casa, si è sicuramente dedicata al giardinaggio. 2. Non so fare una previsione per i prossimi mesi: settembre e ottobre per me sono un gran punto di domanda. Spero di sbagliarmi, ma penso che quando finiranno le casse integrazioni ci sarà meno disponibilità economica, e quindi più sofferenza del mercato.

GIACOMO ZUFFI, AGRIMEDIA 1. I segnali di ripresa ci sono. Abbiamo visto, dopo un primo momento di stallo fra marzo e aprile, che con la riapertura dei punti vendita i consumatori hanno ripreso a spendere. Ma le aziende si trova

no comunque a dover fronteggiare il fatto che non c’è liquidità.

2. Difficile fare pronostici. Certamente tutti stanno preparandosi a fronteggiare mesi non semplici, che potrebbero anche portare nuovi imprevisti. Si spera di chiudere l’anno 2020 con un segno negativo non superiore al 10%.

Dana Trova

Peter Van Rijssen

Annarita Manera PETER VAN RIJSSEN, PLANTIPP 2. In questo periodo ci siamo concentrati sulla comunicazione: abbiamo realizzato e diffuso moltissime foto e video. Abbiamo assistito nelle vendite i nostri clienti, mantenendoci in contatto con loro per monitorare tramite loro la situazione del mercato. Abbiamo anche analizzato l’organizzazione delle loro vendite online, occupandoci di ottimizzare le foto. Infine abbiamo organizzato i trial per le nuove piante. Quindi ci siamo mantenuti molto in attività.

In questo periodo particolare chi ha acquistato le licenze per coltivare le nostre piante ha sperimentato e si è reso conto che avere nuove varietà fa davvero la differenza per il

cliente. E da quando li supportiamo come Plantipp con foto professionali e ora con i video, si stanno accorgendo davvero della differenza. Con queste foto ben fatte i loro siti vengono preferiti nella ricerca online. Buone foto,

buone vendite: questa è una regola dell’e-commerce.

2. In futuro mi aspetto che crescano di importanza gli strumenti di comunicazione, fra cui, come dicevo, le foto e i video. Tutti i consumatori sono stati obbligati in questo periodo a comprare piante online, e continueranno a farlo in futuro perché hanno vissuto delle buone esperienze in proposito. In secondo luogo, la generazione dei “non-giardinieri”, cioè di chi non ha un giardino di cui occuparsi, è stata spinta dalla quarantena a comprare piante per rendere più gradevole il tempo passato a casa. E così hanno realizzato quanto può essere divertente e gratificante fare giardinaggio. Questo significa che continueranno a comprare piante anche in futuro. È una buona prospettiva.

ANNARITA MANERA, CACTUSMANIA 1. Sì, c’è stata da subito una ripresa perché la gente ha voglia di vivere la casa, il giardino e il balcone, anche perché molto di più quest’anno non si può fare. Alcuni clienti gar

den center mi hanno riferito che le vendite dell’area

arredo da giardino sono state prese d’assalto. La ragione è la stessa, quest’anno bisogna stare a casa e ogni spazio va valorizzato. I nostri prodotti possono fare questo e c’è molta domanda. La nostra azienda non si è mai fermata. Abbiamo continuato a invasare e a fare talee. Abbiamo continuato a lavorare per

il futuro, con ottimismo, e questo lavoro è stato ripagato dal flusso di clienti che abbiamo ora, non me lo aspettavo.

2. Non ho la più pallida idea di cosa sarà il futuro ma, come dicevo, bisogna essere ottimisti. Per noi si apre un’estate di lavoro intensa; non so cosa potrebbe capitare poi. Spero che continui così, per tutto il settore.

ROBERT PSENNER, ANDREAS PSENNER 1. Siccome il nostro lavoro primario è la coltivazione della pianta giovane di piante primaverili ed estive, il Covid-19 ha danneggiato parecchio la vendita del prodotto finito dei nostri clienti. Soprattutto le prime settimane della primavera, che sono state praticamente in blocco totale, hanno comportato l’annullamento degli ordini o il posticipo delle consegne delle piante giovani. Quando il mercato è ripartito, con tanti sforzi, la vendita è andata meglio. Alla fine il prodotto mancava, perché gli spazi di produzione sono stati limitati nel mese di marzo fino a inizio aprile. 2. È molto difficile fare una previsione sui prossimi mesi. Di certo i produttori sia di piante giovani, sia del semipronto e del prodotto finito, non possono assorbire tutto il rischio di produzione. Serviranno ga

ranzie di produzione da parte dei venditori finali. Oppure i prezzi di vendita del prodotto finito dovranno

essere corretti verso l’alto, inserendo una percentuale di rischio per la produzione. Anche le tempistiche di pagamento dovranno essere riviste.

SILVIA PECORARI, FLORA ARTISTICA 1. Difficile parlare di ripresa in questo momento, il nostro prodotto e il nostro lavoro sono molto legati al settore fieristico e al settore turistico, ad oggi ancora molto penalizzati: la riapertura delle fiere sembra ancora essere molto distante, mentre alberghi e ristoranti hanno la possibilità di aprire ma in condizioni troppo disagiate. Mancano i matrimoni, le cerimonie funebri sono mancate e mancheranno ancora. Tutte le cerimonie dalle

comunioni alle cresime ai battesimi sono sparite, festeggiamenti di compleanni, anniversari, lauree, si fanno con tanta modestia per evitare assembramenti

e – aggiungo – con spese ridotte all’osso. C’è ancora troppo smart-working, le grandi aziende e gli uffici sono ancora chiusi, quindi non richiedono addobbi floreali, e penalizzano anche bar e ristoranti a cui manca la fascia di consumo dei lavoratori in pausa pranzo.

Silvia Pecorari

2. Le previsioni sono troppo difficili da fare; perché c’è ancora troppa incertezza; non considerando luglio e agosto, che comunque sono mesi relativamente calmi per le vendite, se ci dovesse essere ancora un rischio epidemico in autunno, con chiusure totali o parziali, con limiti per la circolazione, con scuole chiuse o che funzionano a scaglioni, con tante aziende che, a detta dei media, dopo agosto non riapriranno, causando la perdita di tanti posti di lavoro, temo che le vendite saranno molto scarse. Vorrei poter dire che in autunno ci sarà una bella ripresa con gente entusiasta che avendo passato giornate intere chiusa in appartamenti piccoli e angusti, non vede l’ora di riempire la casa di piante, colori e vita… Ma bisogna anche fare i conti con la situazione generale e con le possibilità economiche.

GUY SCHERTZER, MOREL 1. Dal punto di vista del consumo delle piante, sì, ci sono buoni segnali di ripresa: nei Paesi nei quali il confinamento è stato tolto presto, le piante si sono vendute bene. Negli altri Paesi la domanda è stata più forte in un periodo più tardivo, e questo non è bastato per recuperare le perdite legate all’assenza delle vendite di marzo e aprile durante il confinamento. Sfortunatamente, e in modo variabile a seconda dei tipi di produzione (fiori recisi, piantine da ortaggi, piante per aiuole, e così via), le produzioni buttate via all’inizio

della stagione non sono state compensate dalle buone

vendite fatte a maggio. Si può pensare che le persone che non partiranno per le ferie passeranno più tempo in giardino o ad abbellire le loro case, balconi e terrazze. Questo sarebbe positivo per il consumo estivo. Luigi Vasarri, che si occupa per Morel del mercato italiano, ha descritto la situazione in Italia in questo modo: attualmente il mercato si è ripreso dopo il blocco totale di marzo e la prima metà di aprile. In maggio ha avuto

un rimbalzo importante con vendite anche “storiche”

in alcune situazioni. Gli impianti per le produzioni dei prossimi mesi, invece, risentono ancora della precarietà della situazione generale e diversi produttori

sono restii a confermare i numeri dello scorso anno con diminuzioni che variano dallo zero (la minoran

za) ad un 15-20% in meno. Questa flessione è dovuta alle grosse perdite subite dalle produzioni programmate per le “date” primaverili (Pasqua, promozioni GDO e così via) che hanno comportato il 100% di invenduto e quindi di scarto non riciclabile per le settimane successive. Inoltre la situazione dei pagamenti, già precaria per alcune realtà e zone di produzione, ha incrementato questa prudenza al ribasso. 2. Speriamo che la crisi sanitaria se ne andrà com pletamente per tutti i Paesi colpiti. Possiamo an che pensare che la limitazione della produzione per l’autunno (dato che alcune produzioni autunnali non sono state messe in coltura durante la crisi sanitaria), potrà creare un aumento delle vendite al momento della fioritura. A maggior ragione, per i “giardinieri principianti” che hanno trascorso più tempo nel giardino o negli spazi verdi, potrebbero essere diventati dei praticanti convinti e il loro interesse per il vegetale probabilmente durerà nel tempo. Le persone che sono state confinate negli appartamenti senza verde hanno sentito in modo più forte il bisogno di natura e questo potrebbe condurle a interessarsi alle piante in generale, e più particolarmente alle piante per l’interno. Così come il bisogno essenziale di riallacciare le relazioni sociali, sarà l’occasione per comprare delle piante e fiori da regalare per celebrare i ritrovi. In caso di ripresa dell’epidemia, con nuovi periodi di confinamento, l’orticoltura globale sarà ancora più fortemente colpita, come tutta Guy Schertzer l’economia globale, d’altronde.

DAVIDE LUCENTE, AMMINISTRATORE FLORESITEMI 1. Il periodo è stato difficile, ma si vedono i primi incoraggianti segnali di ripresa. Noi abbiamo lavorato durante tutto il lockdown, anche perché molti impren

ditori della distribuzione, soprattutto grossisti, hanno investito in strumenti digitali per assecondare le vendite tramite

e-commerce, esplose in pieno periodo di emergenza. Grazie a queste scelte, chiuderanno quasi sicuramente in pareggio a fine stagione. 2. Noi ci siamo strutturati per rispondere al meglio alle future esigenze del mercato: abbiamo cambiato recentemente sede, molto più funzionale, e nel 2019 abbiamo aperto una filiale tecnica anche a Roma, per meglio presidiare il mercato del centro-sud. Siamo certi che il settore si riprenderà, anche quello produttivo, soprattutto se sarà capace di considerare il digitale come un’opportunità.

Davide Lucente

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