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ASSOCIAZIONI/2

FERRINI ALLA GUIDA DEL DISTRETTO PISTOIESE

Il nuovo presidente punterà, attraverso un rafforzato dialogo con le istituzioni e associazioni anche di livello internazionale, a mettere le esigenze dei vivai al centro dei piani di forestazione urbana che si stanno imponendo in Italia e in Europa

di Filippo Ferragni

L’ assemblea del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia ha scelto come nuovo presidente il professor Francesco Ferrini, ordinario di “Arboricoltura generale e coltivazioni arboree” dell’Università di Firenze, fra i massimi esperti di arboricoltura urbana, insignito nel 2019 dell’Award of Merit della International Society of Arboriculture (ISA), ma anche vincitore nel 2009 a Flormart del premio Fabio Rizzi per l’impegno «nella ricerca e nella divulgazione delle conoscenze tecnico-scientifiche in materia di vivaismo e arboricoltura ornamentale, in continuo contatto con i produttori in tutto il mondo».

SEGNO PIÙ PER L’EXPORT Francesco Ferrini succede a Francesco Mati, che ha presieduto il Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia per due mandati, dal 2015 a oggi, durante i quali il vivaismo pistoiese ha saputo superare con forza vari momenti di crisi. Tanto che dalla seconda metà del 2020 il Distretto ha segnato nuovi importanti risultati, capitalizzando il trend di crescita della domanda di piante sia da parte dei privati che dei soggetti pubblici in Europa e, nonostante le perdite dei mesi di lockdown, ha chiuso il 2020 con un +5,1% dell’export sul 2019 (dati del Monitor dei distretti della Toscana di Intesa Sanpaolo). Il comprensorio di Pistoia è il maggiore polo produttivo italiano di piante con circa 1.500 aziende vivaistiche che coltivano per la maggior parte piante da esterno su una superficie totale di oltre cinque mila ettari. Gli addetti diretti sono circa 5.500, di cui 2.500 dipendenti. La produzione supera i 500 milioni di euro, di cui attorno a 200 milioni di euro (il 40%) per l’export.

“Un vivaista non vende un semplice prodotto

ma molto di più, cioè tutta una serie di benefici diretti e indiretti per la vita dell’uomo”

I NUMERI • +5,1% la crescita dell’export nel 2020 • 1.500 le aziende vivaistiche del Distretto • 5.500 gli addetti diretti (di cui 2.500 dipendenti) • 500 milioni di euro la produzione totale annua (40% export)

Luca Magazzini, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), che è il soggetto gestore del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia, ha spiegato che «dal prof. Ferrini ci si aspetta un ulteriore salto di qualità scientifico nella divulgazione del settore vivaistico e dei benefici della produzione del verde per la salute e l’ambiente».

COINVOLGERE I PRODUTTORI «Coloro che mi hanno preceduto – ha dichiarato Francesco Ferrini, dopo essere stato eletto – hanno permesso di attuare le molteplici attività del Distretto che ne hanno garantito la crescita, pur in un contesto di crisi come quello degli ultimi anni. Per cui a loro va il mio personale ringraziamento. Ma le cose da fare sono tante, non perché non siano state fatte, ma semplicemente perché nell’ultimo anno e mezzo è cambiato tutto: è cambiata la prospettiva da cui si guarda al verde urbano». «Il vivaista – ha detto a questo proposito Ferrini – deve essere sempre più consapevole che quando vende una pianta, vende una medicina. Non voglio esagerare, ma è come se vendesse una medicina biologica, a impatto zero che non fa bene solamente al corpo ma anche allo spirito. Un

vivaista non vende un semplice prodotto ma molto di più, cioè tutta una serie di benefici diretti e indiretti per la vita dell’uomo che contano di più del mero valore

estetico della pianta. Vende qualcosa che assorbe CO2, che intercetta le polveri sottili, che riduce l’inquinamento, che fa ombra e quindi mitiga gli effetti del cambiamento climatico». Ferrini ha annunciato che si prenderà un po’ di tempo per stilare il programma. Ma ha anticipato alcuni dei suoi obiettivi fondamentali per il distretto vivaistico di Pistoia. Fra questi, il coinvolgimento dei vivaisti nella programmazione del verde pubblico, anche per essere in grado di soddisfare puntualmente la domanda di piante, e una maggiore visibilità e internazionalità del Distretto.

In primo piano Francesco Ferrini.

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