La Freccia - Novembre 2018

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ANNO X | NUMERO 11 | NOVEMBRE 2018 | www.fsitaliane.it

ART&SHOW

CHAILLY ALLA SCALA BANKSY MESSAGES

RENZO PIANO A VENEZIA LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO

Area meeting Frecciarossa: tutto il comfort e la funzionalità per le riunioni on board La magia dei mercatini di Natale in Svizzera con Trenitalia IL MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE


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MEDIALOGANDO di Marco Mancini

marmanug

INTRATTENIMENTO VS APPROFONDIMENTO

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colpisce pensieri e frasi con la nitidezza di chi si è forgiato solide convinzioni e ha la capacità di comunicarle con efficacia e semplicità. Il curriculum di Sergio Luciano, direttore del mensile Economy, racconta di un giornalista con 40 anni di esperienza alle spalle, che ha scritto per testate come Avvenire e Radiocor, Il Giorno

e Repubblica, La Stampa e Il Sole 24 Ore, fino a diventare caporedattore economico di alcune di esse. E che ha lanciato pionieristicamente e diretto, dall’ottobre del 2000 al febbraio del 2003, il giornale online ilnuovo.it. Un precursore di quell’esplosione digitale che, nell’arco di tre lustri, avrebbe scardinato tutti i parametri dell’industria e della professione 2

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giornalistica. Invitato a tratteggiare un suo breve autoritratto, è perentorio: «Sono un signore di 58 anni, che ha sempre fatto il giornalista e continua a farlo in un mondo completamente mutato rispetto a quando ha iniziato, nel ’79. E lo fa nella convinzione che il big bang digitale non debba cancellare la radice dell’esistenza stessa dell’informazione giornalistica».


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postiamo le immagini di un evento di cronaca oppure discutiamo su Facebook o su Twitter se sia colpa del comandante Schettino o della fatalità, se a Genova sia crollato il ponte per l’incuria o per il destino cinico e baro, se la manovra finanziaria sia sostenibile oppure no, e l’informazione approfondita e verificata su quel che veramente è successo al Giglio, a Genova, in Parlamento. I social hanno messo in un angolo l’approfondimento, che costa più fatica, anche al lettore. Qui non c’entrano i social, è proprio la natura umana. Siamo così: mi incuriosisce tutto, mi interessa poco. Dobbiamo però aver ben chiara l’abissale differenza tra intrattenimento e approfondimento, tra curiosità e interesse. Io credo che il giornalismo debba essere sempre più nel futuro l’intermediario culturale degli interessi. L’informazione free, dei social e del citizen journalism, sarà sempre più l’intermediario testimoniale della curiosità. Da un lato emotività, superficialità e chiacchiericcio, dall’altro ricerca e interpretazioni serie, attente, professionali. Ti fa male un callo, chiedi consiglio a un amico o collega; hai problemi seri di salute, vai dal medico. Vuoi commentare una foto o un video, resti sui social; hai necessità di conoscere quali adempimenti fiscali devi affrontare per non incorrere in sanzioni, non ti affidi a persone qualsiasi, che magari ss Atl

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Busine Guida

agli affari

in 55

mercati

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IN REGALO BUSINESS ATLAS

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italiano

RCIO DI COMME ERO CAMERE E ALL’EST ITALIAN

Luglio 2018 Euro 4,50

Sostenibilità, Giovannini: «Dobbiamo cambiare vita» / Auricchio (Assocamerestero): «Così l’export volerà»

ECONOMY | ANNO II | N.13 | MENSILE | LUGLIO | DATA DI USCITA IN EDICOLA: 27 LUGLIO 2018

FARE SOLDI

CON IL TURISMO

Il business cresce più del Pil, dall’estero arrivano 41,3 miliardi, molte chanche anche per le Pmi e la Rete apre spazi impensabili

Bernabò Bocca: «Ma ora basta con la tassa di soggiorno» L’escalation italiana di iH Hotel La case history Sweetguest

CENTINAIO: «E LA BELLA ITALIA TRAINERÀ IL FOOD» PARLA IL NEO MINISTRO: GLI STRANIERI MANGERANNO MADE IN ITALY

Luglio 2018

in giro per strada col telefonino, postano filmati, aggiungono righe di commento e ritengono di aver fatto informazione. È un fenomeno capillare e irreversibile che merita rispetto e considerazione, ma non è informazione. Quel tipo di raccolta dati non è sottoposto ad alcun tipo di filtro professionale, che richiede le competenze necessarie per distinguere un’illusione ottica da un fenomeno vero. Un conto è testimoniare, un altro interpretare, capire e spiegare. È proprio così. Quando affondò la Concordia, alcuni passeggeri misero in rete dei filmati ripresi dal ponte e dalle scialuppe durante le operazioni di salvataggio. Erano tutti reporter. Ripeto, il fatto di per sé non è assolutamente deteriore, anzi: è un regalo che la tecnologia ci offre rispetto all’obiettivo comune della massima documentazione possibile. Ma non ha niente a che vedere con una informazione completa sulla Concordia, che invece ha occupato per anni fior fior di giornalisti, finché non sono state più o meno definite responsabilità e dinamiche. Tuttavia, dobbiamo prenderne atto, mentre tutti sono curiosi di vedere cosa è successo a bordo della Concordia, pochi considerano veramente importante sapere se Schettino è colpevole o no. Perchè tante testimonianze e poco giornalismo? Perché la merce rappresentata dall’informazione di qualità e approfondita non ha, per dimensioni, lo stesso pubblico dell’informazione di intrattenimento superficiale. Resta il problema di ridefinire gli equilibri e marcare bene le distanze tra la componente informativa professionale e quella di pubblico ma generico intrattenimento. Serve un’attenta presa di coscienza, magari già nelle scuole. Sì, perché è vero che la rivoluzione digitale ha aperto un’enorme spazio nuovo, non commerciale, per la testimonianza e per il dibattito. Ma bisogna essere ben consapevoli che c’è un abisso tra me e te che

Gestire l’impresa | Finanziare l’impresa | Vita da Manager | Domande&Offerte | E poi il piacere...

Però questo “big bang” sta facendo crollare un mondo… Certo, ha completamente rimescolato quelle pratiche e regole dell’informazione che erano rimaste pressoché immutate dall’illuminismo sino a fine ’900. Ma il giornalismo conserva ancora di più una funzione sociale di servizio importante e di qualificazione della vita collettiva, che poi è anche la vita democratica. In che senso? Ha un compito fondamentale: dare una rappresentazione completa delle cose che non si possono non sapere. Illustrare la realtà che interessa tutti e raccontarla in sintesi, ponendo in giusta evidenza quel che non si può non conoscere. Compito sempre più arduo, di fronte a un assordante rumore di fondo. È vero, l’esplosione di contenuti a disposizione impone al giornalista uno sforzo di ulteriore qualificazione dei propri. Anche perché ha rotto gli argini di quella che finora era considerata una riserva di legge, quella dei giornalisti professionisti. Insomma, oltre a quelli di professione, sono in tanti oggi a sentirsi giornalisti. È già così in altri ambienti. Prendiamo il teatro, ci sono in Italia 20 compagnie professioniste che hanno ottimi cartelloni e stanno sul mercato riempiendo le sale, poi ce ne sono altrettante con rilevanza culturale indiscussa che ricevono contributi per essere sostenibili. E poi mille comunità che fanno teatro in maniera amatoriale, senza avere un modello di business, ma gratificando attori e spettatori. Così nel calcio: quello inteso come industria economica sostenibile potrà coinvolgere 20mila persone, a fronte delle quali ci sono dieci milioni di italiani che giocano almeno a calcetto. Ecco, sono o si sentono attori i primi come i secondi, calciatori i primi come i secondi. Il giornalismo finora era considerato un’attività per pochi eletti, iscritti all’Ordine. Tutto ciò è saltato. Coi social media tutti si sentono giornalisti, vanno

Luglio 2018

STUDIARE IL FUTURO/1

STUDIARE IL FUTURO/2

FRANCO TATÒ

FRANCESCO BETTONI

REGIONI E FONDI UE

FABIO CARNIOL

Federmanager, dirigenti in aula dai guru della Silicon Valley

European Meeting Hrc, De Meo: «La metà di noi cambierà lavoro»

Il presidente della Brebemi: «La mia autostrada conviene»

Gli aiuti di Bruxelles alle aziende, ecco cosa sapere per avvalersene

«Vi spiego perchè non ci giova essere un Paese attaccabrighe» Nel mercato delle polizze vita è l’ora dei prodotti multiramo


MEDIALOGANDO

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Agosto 2018

ECONOMY | ANNO II | N.14 | MENSILE | AGOSTO | DATA DI USCITA IN EDICOLA: 31 LUGLIO 2018

www.economymag.it

Agosto 2018 Euro 4,50

FACEBOOK : «Nei nostri like la ricetta del successo delle Pmi». De Bortoli: «Ma in Usa il social fa l’editore»

Lavorare

La crescita che rallenta e l’occupazione rischia la frenata, tra la scarsità delle nuove competenze e l’incontro difficile tra domanda e offerta di personale

Ne parlano Spence, Sapelli, D’Amato, De Masi, Bentivogli, Bitjoka, Cuzzilla, Dragotto, Rasizza. E dalla MeshArea del Meeting di Rimini una proposta che spiazza

TONINELLI: «LA MIA SFIDA SUI NUOVI PORTI»

IL MINISTRO: MASSIMO IMPEGNO SULLA LOGISTICA INTERMODALE Agosto 2018

all’ambiente, dal mercato internazionale all’impatto dell’Unione Europea su risorse umane, brevetti, ricerca. Perché stiamo vivendo un’accelerazione del cambiamento e ogni novità può incidere nella vita vera dell’azienda stessa. Faccio un esempio: dal prossimo gennaio arriva la fatturazione elettronica obbligatoria. L’Agenzia delle Entrate ha licenziato un documento di spiegazioni lungo 35 pagine. Per il piccolo imprenditore è una giornata di studio. Qualcuno se lo farà spiegare dal suo commercialista, ma se intanto ha letto un buon articolo, breve ma chiaro, esaustivo, puntuale, non potrà che essergli utile. E il rapporto con il digitale, come funziona? Abbiamo fatto la scelta di non dare gratis i contenuti del giornale, ma di avere una piccola produzione dedicata all’online gratuita su Economymag, e poi inserire sul sito gli altri articoli leggibili solo da chi acquista la copia o l’abbonamento. Comincia a esserci un riscontro confortante. Non pretendiamo di diventare dei colossi digitali, però ci stiamo muovendo con una certa soddisfazione. Insomma, bilancio positivo? Sì, in tutti i sensi. Abbiamo rilevato una testata e un brand che erano stati messi da parte, e li abbiamo rilanciati. L’azienda ha un buon equilibro economico e ha prodotto persino un leggero utile. Su una piattaforma digitale come Linkedin, che ha un ottimo seguito tra i professionisti, i nostri contenuti hanno un successo importante, perché diventano oggetto di confronto e dibattito social. A un giornalista economico come te non possiamo non chiedere quanto i paletti dell’economia e della finanza internazionale, partendo ovviamente da quelli delle regole comunitarie, incidano nella politica tout court di un Paese. E quanto si possa realmente non tenerne conto.

Gestire l’impresa | Finanziare l’impresa | Vita da Manager | Domande&Offerte | E poi il piacere...

ne sanno perfino meno di te, ma a dei professionisti. Quindi il giornalismo, per farsi impresa produttiva, deve essere ancora più preparato e specializzato. Certo. È crollata l’illusione che quel monopolio istituzionale che per decenni ha protetto la categoria dei giornalisti, non solo in Italia, corrispondesse a un monopolio sostanziale. Sulla superficialità dell’informazione di curiosità quel monopolio non esiste più. Resta uno spazio, più piccolo ma molto qualificato, di mediazione culturale degli interessi: spiego bene a te che sei interessato a un determinato argomento tutto ciò che devi sapere nel tuo interesse di cittadino, imprenditore, professionista e, magari, anche di tifoso. Così i media verticali, di nicchia, sopravvivranno meglio alla crisi di quelli generalisti. C’è una serie di testate poco note, con tirature magari contenute, ma molto richieste, dedicate alla politica internazionale come all’alta finanza o al modellismo ferroviario, al giardinaggio, alle auto fuoristrada. Sono nicchie, ma si difendono bene dall’aggressione dell’informazione digitale gratuita generica. La gente le cerca e le vuole trovare ancora in edicola. Però devono essere nicchie vere, di grande competenza. Ed è un po’ anche il modello del tuo giornale, giusto? Non esattamente, perché il nostro target di riferimento è quello dei piccoli e medi imprenditori, qualche milione di imprese, oltre dieci milioni di lavoratori, una realtà economica e produttiva sottorappresentata dai media ma fondamentale per il Paese, e non certo una nicchia. L’affinità al modello di cui parlavamo sta nell’offrire un’informazione economica tagliata sul concreto, puntuale, utile, funzionale ai loro interessi e alle loro necessità. Quel che hai detto, giornalismo come «mediazione culturale degli interessi». Esatto. Scriviamo di novità che occorre conoscere, dalla tecnologia alla finanza, dalla normativa

APPALTI, CODICE CAOS

INNOVAZIONE/CEFRIEL

FISCO&PMI

Raffaele Cantone (Anac): «Cosa cambiare, cosa tenere»

Nella “bottega dello stregone” Fuggetta crea pezzi di futuro

Tutte le agevolazioni per chi si quota in Borsa

La legislazione è da riscrivere di V. Malvezzi e C. Sforza Fogliani

Come Belluno ha trasformato una “protesi” in un gioiello

MADE IN ITALY Matteo Marzotto sulle fiere: «Ci vuole un soggetto unico»

BANCHE ALLA SVOLTA

PIACERI/OCCHIALI

Secondo me, al di là delle convinzioni di ciascuno, non c’è dubbio che la politica economico-finanziaria seguita dall’Europa negli ultimi 15-20 anni, quindi attorno alla nascita dell’euro, abbia deluso. Non sembrerebbe essere l’austerity alla tedesca la chiave per gestire quella domanda di promozione umana che fisiologicamente arriva dai popoli, tutti, sia pure in modo diverso. E che la politica dovrebbe interpretare. Persino il caso della Grecia, di cui non dobbiamo ignorare la genesi – parliamo di un Paese che aveva addirittura imbrogliato sui bilanci pubblici – lo dimostra. Oggi la Grecia ha ancora un debito pesantissimo, il 20% di occupazione in meno rispetto al periodo precedente la crisi e il 20% di Pil in meno. La medicina non ha funzionato… Senz’altro non ha favorito la crescita economica mentre ha allargato il divario rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi emergenti. Poteva essere fasullo, come si è dimostrato essere, il modello dei greci, che infatti è crollato, potrà rivelarsi insostenibile il nostro, ma quella medicina sicuramente non va bene. Lo suggerisce persino il voto bavarese di alcune settimane fa. Nella regione col Pil individuale più alto in Europa, la protesta degli elettori ha colpito l’establishment ventennale del Governo federale tedesco. È suggestivo notare che quell’assetto non va bene nemmeno a loro, che sono quelli che oggettivamente sul piano economico stanno meglio di tutti.



SOMMARIO IL MENSILE PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE ANNO X | NUMERO 11

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In copertina

ANNO X | NUMERO 11 | NOVEMBRE 2018 | www.fsitaliane.it

IL MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE

pag. 20

NOVEMBRE 2018

Chailly alla Scala

ART&SHOW

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CHAILLY ALLA SCALA BANKSY MESSAGES RENZO PIANO A VENEZIA LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO

Area meeting Frecciarossa: tutto il comfort e la funzionalità per le riunioni on board La magia dei mercatini di Natale in Svizzera con Trenitalia

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IL MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE

24 SUL PALCO

Railway heArt 8 Save the date 14 What's up 18 36

Su e giù per lo Stivale alla scoperta delle nuove stagioni teatrali. Tra prosa, opera e lirica, grandi classici e prime nazionali

80

47 NOVEMBRE AL MUSEO Autunno, tempo di mostre. Dagli impressionisti alla fotografia, con un’attenzione particolare al dialogo tra antico e moderno

51 METROPOLITAN ART Intervista al fumettista Zerocalcare, in mostra al MAXXI di Roma con strisce autobiografiche, progetti collettivi e un disegno site specific

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32 LITTLE THEATRE 36 LADY CINEMA 42 NAPOLI GENIALE

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44 BRERA NOTES 51 BANKSY MESSAGES 58 RENZO PIANO 62 IRENE GRANDI IN TOUR 78 RACCONTO INEDITO

LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO

66 AREA MEETING Sempre più comfort per i clienti in giacca e cravatta. Con l’area meeting è possibile riservare uno spazio per le riunioni on board Scopri tra le pagine l’offerta delle Frecce seguendo i simboli dei collegamenti Frecciarossa Frecciargento Frecciabianca FRECCIALink

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© blackzheep/AdobeStock

I numeri di questo numero

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i posti del piccolo Teatro della Concordia [pag. 34]

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le palazzine ricostruite nel set della fiction L’amica geniale [pag. 47]

16

i progetti di Renzo Piano in mostra a Venezia [pag. 60]

NUGO MAGAZINE Itinerari, interviste e curiosità sulle mete turistiche e gli eventi più cool del momento: nugo magazine è la rivista travel inspiration mobile friendly che affianca l’app nugo.

ETTI E CURIOSITÀ PER I PICCOLI VIAGGIATORI GIOCHI, FUM

LA FRECCIA JUNIOR

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DI GUSTI E SAPORI, SEI PRONTO DA NORD A SUD A OTTOBRE L'ITALIA SI RIEMPIE E LE SAGRE IN GIRO PER IL PAESE? A SCOPRIRE GLI EVENTI ENOGASTRONOMICI A TE LA MAPPA... BUONE SCORPACCIATE.

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Cremona

FESTA DEL SALAME: DAL 26 AL 28

Pianoro (BO)

SAGRA DEL TORTELLINO: 27 E 28

Pisa

TERRE DI PISA FOOD&WINE FESTIVAL: DAL 19 AL 21

L’Aquila

LE VIE DELLO ZAFFERANO: 28 E 29

Perugia

EUROCHOCOLATE: DAL 19 AL 28

Roccamonfina (CE) SAGRA DELLA CASTAGNA: TUTTI I WEEKEND

ARTE & FUMETTI re! Tutte le most Napoli

MOVIEMMECE, FESTIVAL CINEMATOGRAFICO DEDICATO AL CIBO: DAL 19 AL 28

FUNGHI FEST: DAL 19 AL 21

SUPPLEMENTO DI LA FRECCIA | NOVEMBRE 2018 | www.fsitaliane.it

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ECO-CALCULATOR LA FRECCIA

Acquaviva delle Fonti (BA) SAGRA DEL CALZONE: DAL 19 AL 21

Castelbuono (PA)

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LEGGI

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Gira pagina e comincia a LEGGERE e GIOCARE! Il viaggio passerà in un lampo!

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IL MENSILE PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE ANNO X - NUMERO 11 - NOVEMBRE 2018 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N° 284/97 DEL 16/5/97 Foto e illustrazioni Archivio Fotografico FS Italiane FS Italiane | PHOTO Foto di copertina: © Giorgio Gori Tutti i diritti riservati Se non diversamente indicato, nessuna parte della rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza il consenso espresso dell’editore

ALCUNI CONTENUTI DELLA RIVISTA SONO RESI DISPONIBILI MEDIANTE LICENZA CREATIVE COMMONS BY-NC-ND 3.0 IT Info su creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/deed.it

EDITORE

Direzione Centrale Media Piazza della Croce Rossa, 1 | 00161 Roma fsitaliane.it Contatti di redazione Tel. 06 44105298 lafreccia@fsitaliane.it Direttore Responsabile Marco Mancini Caporedattrice Claudia Frattini Coordinamento Editoriale Cecilia Morrico, Francesca Ventre Caposervizio Silvia Del Vecchio In redazione Gaspare Baglio, Serena Berardi, Michela Gentili, Sandra Gesualdi, Luca Mattei Segreteria di redazione Francesca Ventre Ricerca immagini e photo editing Michele Pittalis, Claudio Romussi Traduzioni Verto Group Hanno collaborato a questo numero Lisa Albertini, Matteo Alessandrini, Carlo Cracco, Ilaria Danesi, Itinere, Bruno Ployer, Enrico Procentese, Andrea Radic, Flavio Scheggi, Alessia Tozzi, Mario Tozzi

22/10/18 16:48

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La Freccia Junior, il mensile di giochi, fumetti e curiosità per i più piccoli, in distribuzione al FRECCIABistrò di Frecciarossa e Frecciargento. E Note, il settimanale per i viaggiatori regionali disponibile ogni giovedì su trenitalia.com

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ERRATA CORRIGE OTTOBRE 2018 Pag. 30: la foto del Lago Trasimeno - Isola Polvese è di Gian Domenico Troiano 7

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La Freccia si può sfogliare su ISSUU e nella sezione Media del sito fsitaliane.it


RAILWAY heART A cura di Enrico Procentese

PHOTOSTORIES LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME LUOGHI Stazione AV di Napoli Afragola progettata da Zaha Hadid © Edoardo Cortesi @eddiecortesi

PEOPLE In viaggio sul Frecciarossa Desenzano Del Garda-Venezia © Laura Heissick lauraheissick

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Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà del mittente, priva di watermark, non superiore ai 15Mb oppure inferiore a 640 pixel di larghezza e 960 pixel di altezza. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica. Railway heArt è un progetto di Digital Communication, Direzione Centrale Media, FS Italiane.

IN VIAGGIO Stazione di Santa Maria la Bruna, Torre del Greco (NA) © Antonio Li Piani ermetico.op

AT WORK Dipendenti di Trenitalia al lavoro durante un evento organizzato dalla Fondazione FS Italiane a Roma Termini © Enrico Procentese enryhills

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RAILWAY heART A cura di Sandra Gesualdi

A TU PER TU LA VIAGGIATRICE

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arbara è seduta vicino al finestrino nella carrozza 1. «Buongiorno, posso farti qualche domanda per il magazine La Freccia?». Caffè e spremuta, poi inizia la chiacchierata a 300 all’ora. Barbara, descriviti. Ho 48 anni e sono una nomade, viaggiatrice incallita da quando, a 18, mi sono trasferita da Reggio Emilia a Firenze per frequentare la facoltà di Scienze forestali. Ho studiato anche all’estero, in Scozia, per il dottorato in Scienze amazzoniche ed Ecologia delle foreste tropicali, e poi con un programma del Ministero degli Affari esteri ho iniziato a lavorare a Roma. Mi occupo di conservazione delle biodiversità e di specie forestali e seguo progetti in Africa occidentale, in Burkina Faso. Hobby e passioni? Ovviamente mi piace moltissimo stare nei boschi, quindi vado spesso in montagna a fare trekking, nel Lazio o in Toscana, in estate sulle Alpi. Ogni anno organizzo una spedizione in luoghi poco battuti. Di recente sono stata in Kirghizistan per vedere dei rari boschi di noce puro che solo lì si possono trovare. Ogni quanto ti sposti in treno? Ogni fine settimana. Tra Roma, dove vivo, Firenze, dove ho molti amici, e Reggio Emilia, dove abita la mia famiglia, qualche volta verso Napoli. Percorro molto l’Italia centrale tant’è che ho la tessera per i FRECCIAClub. Cosa fai prima della partenza? Sono abbastanza metodica, perché se perdo il treno si scombina la giornata. Arrivo con anticipo in stazione per non avere l’ansia, aspetto nelle salette FRECCIAClub, leggo o ascolto musica oppure vado in libreria.

E a bordo? Di solito lavoro, anche se spesso c’è rumore e devo isolarmi con la musica. A volte i vicini di posto fanno delle telefonate ad alta voce. Non c’è molta sensibilità nei confronti degli altri. Leggi La Freccia? Sì, la sfoglio spesso e mi soffermo soprattutto sulle mostre e gli eventi o su qualche intervista a un personaggio. Cosa ti piace del treno? È molto rilassante, posso immergermi in un libro o guardare un film. E poi c’è la questione anti inquinamento, a cui sono attenta: se tutta l’Italia fosse collegata capillarmente su ferro non avrei esitazioni ad abbandonare la macchina. Cosa vorresti di più o di diverso rispetto al viaggio attuale? Questi convogli sono molto confortevoli e ben attrezzati, penso alle prese per 10

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il pc e ai tavolini. Vorrei poter lavorare in spazi più isolati, patisco un po’ il rumore e il caos. E abbattere i ritardi, un pò frequenti. Un aneddoto, una persona che hai incontrato? Una volta ho perso il treno ed ero disperata, perché sarei arrivata in ritardo al mio appuntamento. Invece su quello successivo ho incontrato un vecchio amico che non vedevo da tempo e l’esperienza è risultata migliore. Qualcosa tipo Sliding doors. Se per un giorno fossi AD delle Ferrovie, di cosa ti occuperesti subito? Proporrei un potenziamento della rete regionale e il collegamento tra questa e la rete nazionale. Vorrei arrivare col treno ovunque.


UNA NUOVA RUBRICA I CUI PROTAGONISTI SONO LE STORIE DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE, VIAGGIA SULLE FRECCE. PERSONE E VITE DA RACCONTARE. LUNEDÌ 22 OTTOBRE, FRECCIAROSSA 9507 FIRENZE-ROMA DELLE 8:39

LA CAPOTRENO

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usanna è una capotreno entusiasta, carica di energia. «Aspetta a scattare la foto, mi aggiusto il cappello!». Susanna, descriviti Ho 27 anni e faccio il capotreno da quasi tre sull’Alta velocità, un lavoro che mi piace moltissimo perché mai di routine. Non potrei stare ferma in ufficio, sono una persona iperattiva, mi piace muovermi, camminare, essere d’aiuto e comunicare con gli altri. Vivo a Roma e sono la terza di sette figli, perciò abituata a stare con la gente. Dopo il liceo linguistico mi sono laureata in Studi orientali e lingua cinese, che so parlare oltre a inglese, francese e spagnolo. Hobby e passioni? Riesco a fare un sacco di cose nel tempo libero, nonostante i turni lavorativi. Mi piace la musica suono il flauto traverso, pratico arti marziali e viaggio molto all’estero. A settembre sono stata in Andalusia. Ogni quanto ti sposti in treno per lavoro? Cinque o sei giorni a settimana, otto ore al giorno, soprattutto verso Milano, Napoli, Venezia, qualche volta Genova, molto spesso sulla Firenze-Roma. Le destinazioni cambiano continuamente e la vita è sempre diversa, questo aspetto mi piace tantissimo nonostante le alzatacce alle 4:30. Cosa fai prima della partenza? Arrivo in stazione almeno mezz’ora prima di prendere servizio, a Roma Termini, dove faccio base, e ho nel mio armadietto quanto serve per cambiarmi con calma. Tutto ciò che appartiene al capotreno, divisa, targhetta, cappello, lo lascio e lo trovo lì. A fine turno torno a essere Susanna. Ti trasformi tipo Wonder Woman? (Ride di gusto ndr) Magari! Ma sì, più o meno è così.

E a bordo? Sono sempre in movimento. Prepariamo il treno eseguendo i controlli prescritti e, poco prima della partenza, facciamo il cosiddetto “incarrozzamento”, che prevede di aiutare i viaggiatori a trovare il proprio posto e dare loro informazioni. È il momento più dinamico, tutto avviene velocemente, nelle stazioni di transito abbiamo solo due o tre minuti. Sfogli La Freccia, ogni tanto? Sì, ci sono articoli interessanti. Ultimamente ho fatto leggere a mia sorella l’intervista ad alcuni pasticceri. È appassionata del programma tv Bake off Italia. Cosa ti piace del treno? Quando viaggio per conto mio, guardare fuori i paesaggi che scorrono mi rilassa. Percepire la grande velocità e la tecnologia che ne è alla base, l’ingegneristica, per esempio quando si corre sotto l’Appennino a 300 all’ora. Quando invece sono in servizio mi piace fare colazione a Napoli e pranzare a Bologna. Cosa vorresti di più o di diverso rispetto al viaggio attuale?

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Renderei l’accesso al WiFi più smart e veloce, soprattutto per gli stranieri. Per il resto credo sia un servizio di qualità, anche a livello di ristorazione. Qualcosa da suggerire? Forse ancora più elasticità nelle offerte. Un aneddoto, una persona che hai incontrato? A Padova salì per sbaglio una persona senza fissa dimora, ubriaca e senza documenti, e chiamammo la polizia. Però mi fece ridere perché mi mostrò una selezione di bottiglie di vino, da tenere dentro il giaccone. Il più bell’incontro invece è stato con Virginia Raffaele, di cui sono grandissima fan. E poi Il mio primo viaggio operativo, un Roma-Venezia strapieno in una giornata complicata durante le festività natalizie. Se per un giorno fossi AD delle Ferrovie, di cosa ti occuperesti subito? Avrei troppe cose da gestire! Forse chiederei prestazioni sempre più di qualità alle ditte esterne che lavorano per noi e interverrei per rendere più fluido il traffico, perché nelle ore di punta è intenso.


FRECCIA COVER di Andrea Radic

Andrea_Radic

MUSICA

PER LA PACE dall’incontro di Martino Ruggero Dondi, Filippo Lepre e Viviana Nebuloni, che ne è presidente. Il cortometraggio è stato girato in esterna nei luoghi italiani che sono stati tra i protagonisti della Grande guerra, nel Comune di Tarvisio in Friuli Venezia Giulia, grazie al sostegno del Consorzio promozione turistica del Tarvisiano.

Gli attori protagonisti sono il giovanissimo Riccardo Maria Smith, Joachim Boelsgaard Stein e la stessa Viviana Nebuloni, con la regia di Pietro Mauri. Filippo Lepre ha rivisitato il brano di Ferguson in chiave old jazz, per far rivivere il sound tipico dell’epoca. Sull’arrangiamento musicale è stata costruita ad hoc la trama del corto che ruota intorno alla tematica dell’amore, intesa come forza universale in grado di infrangere rivalità nazionali e pregiudizi etnici. LF

© Stefano Lelli

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omenica 11 novembre, centenario della fine della Prima guerra mondiale, migliaia di musicisti in tutto il mondo suonano contemporaneamente lo stesso brano diffondendo il proprio video sui social. Le registrazioni live saranno condivise alle 16 ora italiana utilizzando gli hashtag #iPlay4Peace, #ArmisticeConcert e #Concert4Cooperation. L’iniziativa di Neil McLennan, professore universitario scozzese, si ispira alla composizione del violinista Thoren Ferguson, Armistice (da cui il progetto prende il nome), che narra del poeta Wilfred Owen e del suo violino, ricavato dal ramo di un albero del giardino dell’ospedale in cui alloggiava prima di essere rimandato al fronte, dove trovò la morte. L’Italia ha risposto all’appello con un videoclip musicale ispirato alla tragedia del conflitto e alla gioia della sua conclusione, realizzato dall’associazione Operitage, nata

© Guido Giannone

La protagonista del videoclip italiano Armistice e presidente dell’associazione Operitage, Viviana Nebuloni

Il giovane protagonista del videoclip italiano, Riccardo Maria Smith 12

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FRECCIA COVER di Flavio Scheggi

GENOVA 2 2 12 AL GIORNO 1 CORSA BUSITALIA FAST AL GIORNO (ESCLUSO IL MARTEDÌ) STAZIONE PORTA PRINCIPE> PALAZZO DUCALE

Sconti per i clienti Trenitalia

MM amt.genova.it

© Progetto grafico Studio Prodesign - Sergio Pappalettera.

PAGANINI ROCKSTAR Virtuoso ai limiti dell’umano, innovatore, seduttore. I suoi concerti, che spesso terminavano con la rottura delle corde del violino, divennero leggendari. A Niccolò Paganini Palazzo Ducale di Genova dedica una mostra per raccontare, attraverso una narrazione curiosa e multimediale, il grande musicista dell’800. L’esposizione Paganini Rockstar, fino al 10 marzo 2019, si presenta suddivisa in sette sezioni ed entra nella storia del maestro attraverso elementi scenici, oggetti, e testimonial d'eccezione fino ad arrivare all’estremo confronto con la cultura contemporanea e con Jimi Hendrix, mito indimenticato del rock. Nella quarta sezione, infatti, attraverso le parole di Ivano Fossati si riflette sulle similitudini tra il celebre violinista e la star statunitense: il modo di suonare, l’anticonformismo e lo spirito d’innovazione. Personaggi del panorama musicale, e non solo, tra cui Morgan, Salvatore Accardo e Gianna Nannini, esplorano alcuni aspetti della propria vita artistica a confronto con l’esperienza paganiniana. Roberto Bolle, per esempio, è protagonista di un video realizzato per l’occasione in cui balla sulle note del brano Capriccio 24 di Paganini. Il viaggio si conclude nella Cappella del Doge, dove è esposto il celebre Cannone, il violino Guarneri del Gesù che l'artista volle lasciare in eredità al Comune di Genova. paganinirockstar.it paganinigenova PaganiniGenova 13

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AGENDA l.mattei@fsitaliane.it

A cura di Luca Mattei

SAV E NOVEMBRE THE DATE 2018

PAPARAZZI. FOTOGRAFI E DIVI DALLA DOLCE VITA A OGGI VICENZA//FINO AL 3 FEBBRAIO 2019 Che sia pronunciato nel Belpaese oppure Oltreoceano non importa, il termine paparazzi è riconoscibile ovunque. Fin dagli anni ’50, quando il neologismo nasce per indicare i fotografi d’assalto che prendono di mira i divi del cinema giunti a Cinecittà, la Hollywood italiana. La mostra che li celebra, a Palazzo Leoni Montanari, ha un doppio focus: uno su questi ladri di immagini, che si aiutano fra loro nell’immortalare personaggi pubblici; l’altro sui protagonisti dello showbiz, colti nella loro privacy. Oltre 100 foto da ammirare, tra cui quelle di due celebri reporter: Tazio Secchiaroli, fonte d’ispirazione per Federico Fellini nel film La Dolce Vita, e Marcello Geppetti, il cui archivio è conservato integralmente e sempre visibile presso la DolceVita Gallery di Roma. Se star come Audrey Hepburn, Liz Taylor, Marilyn Monroe, David Bowie e Kate Moss sono entrate nell’immaginario collettivo di diverse generazioni lo si deve anche, e soprattutto, a quegli scatti rubati. gallerieditalia.com Marcello Geppetti, Audrey Hepburn dal pizzicagnolo (Roma, 1961) gallerieditalia #paparazzi

Giovanni Fattori Soldati francesi del ‘59 (1859, circa) Olio su tavola, cm 15,5x32, Viareggio, Istituto Matteucci © Istituto Matteucci

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LA RIVOLUZIONE DELLA MACCHIA TORINO FINO AL 24 MARZO 2019 La Gam ospita una grande retrospettiva sui Macchiaioli, con oltre 80 opere di quella rivoluzione della “macchia” che ha rappresentato uno dei più alti momenti di sperimentazione nella storia artistica del Paese. Il percorso ripercorre la vicenda, il dialogo coi contemporanei e lo spirito di rinnovamento che vide protagonisti Fattori, Signorini e gli altri. gamtorino.it


Sconti per i clienti Trenitalia

BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO ARCHEOLOGICO PAESTUM (SA)//15>18 NOVEMBRE Il Savoy Hotel, il Parco, il Museo e la Basilica di Paestum accolgono la XXI edizione della Bmta, il salone annuale sulle destinazioni turistico-archeologiche. Un format di successo con 12mila visitatori, 120 espositori (di cui 25 dall’estero), 60 incontri, 400 relatori e le collaborazioni di Unesco e UNWTO. Tra gli ospiti Paolo Matthiae, che scoprì la città di Ebla in Siria, il divulgatore televisivo Alessandro Cecchi Paone e l’Ad del Gruppo FS Italiane, Gianfranco Battisti. Con l'occasione sarà presentato il travel book di Trenitalia Regionale dedicato ai Siti Unesco. borsaturismoarcheologico.it

I Tempi di Nettuno e di Hera a Paestum (SA) borsamediterraneaturismoarcheologico BorsaPaestum #BMTA2018

NOVEMBRE AZZURRO ITALIA//FINO AL 2 DICEMBRE In Italia ci sono oltre 14 milioni di uomini che, per età, familiarità e altri fattori, sono a rischio di tumore della prostata. L’Associazione Europa Uomo Italia Onlus, prima in Italia per informazione su tali patologie, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione con incontri nelle scuole sul benessere maschile già in tenera età e tavole rotonde con esperti di urologia: il 12 a Napoli, il 21 a Torino e il 26 a Milano. A fare da testimonial dell’iniziativa cinque tra i più noti monumenti maschili del patrimonio artistico italiano, che a turni consecutivi saranno illuminati di azzurro. Tra questi la statua Ercole Farnese al Museo Archeologico di Napoli dal 12 al 18 e l'Atleta dei Musei Reali di Torino dal 19 al 25. novembreazzurro.it

© Mauro Ujetto/Pacific Press via ZUMA Wire

L'Ercole Farnese del museo archeologico di Napoli illuminato di azzurro Su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali novembreazzurro #novembreazzurro #failucesudite

Alex Zanardi comitatoparalimpico

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NOV2018

FESTIVAL DELLA CULTURA PARALIMPICA ROMA//20>23 NOVEMBRE La stazione Tiburtina è lo scenario ideale per una full immersion con dibattiti, proiezioni e testimonianze sul mondo paralimpico e su come è percepito dalla società. Tanti gli incontri con i giornalisti, tra cui Gianni Minà e Massimo Caputi, ma anche l’attore e presentatore Flavio Insinna e atleti quali Alex Zanardi e Bebe Vio. Nell’ambito del Festival sarà anche firmato il protocollo di intesa tra il Comitato Paralimpico Italiano e il Gruppo FS Italiane, per sensibilizzare allo sviluppo dei diritti alla mobilità di tutte le persone con disabilità, e quindi anche alla piena accessibilità dei servizi ferroviari, e alla pratica sportiva in condizioni di parità e uguaglianza. comitatoparalimpico.it


AGENDA l.mattei@fsitaliane.it

weekend

A cura di Luca Mattei

novembre

Freccia

2018

1 Illustrazione del travel book Rome by Miles Hyman di Louis Vuitton (2018) ©Louis Vuitton Malletier

louisvuitton LouisVuitton_IT #louisvuittontravelbook

2 Georges Braque Nature morte aux citrons (1960) deodatoartegallery #georgesbraque #cubism

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Last days all’Istituto per la Grafica di Roma per i disegni di Rome by Miles Hyman, travel book dell’illustratore commissionato da Louis Vuitton per celebrare atmosfera e quotidianità della Capitale. [1] grafica.beniculturali.it

La Galleria Deodato di Milano ospita fino al 20 una retrospettiva su Georges Braque, capostipite del Cubismo insieme a Pablo Picasso. Oltre 30 opere tra litografie, incisioni e lavori in bianco e nero. [2] deodato.gallery

Il 10 e l’11 il centro storico di Mirano (VE) diventa il grande tabellone del Zogo de l’Oca, il gioco di società ambientato nella Belle Époque, con 63 caselle di due m2, dadi e pedine giganti e improbabili prove di abilità. giocodelloca.it

Al centro di FioreColore, il 18 e 19 al Mefit di Pescia (PT), le nuances tendenza nel floral designing, la produzione locale e approfondimenti per comunicare al meglio il mondo dei fiori attraverso Instagram. mercatodeifioridellatoscana.it

Venia Dimitrakopoulou, scultrice che accomuna le culture greca e italiana, inaugura il 16, al Museo Salinas di Palermo fino al 3 febbraio, Futuro Primordiale, tappa di una trilogia che precede Torino e Trieste. dimitrakopoulou.com

Domenica e lunedì alla Fiera di Faenza (RA) torna Back to the Wine, omaggio ai vignaioli artigiani che hanno una produzione di qualità a tiratura limitata e un occhio di riguardo all’ecosostenibilità. backtothewine.it

Migliaia di mattoncini LEGO® invadono l’Obihall di Firenze, per il Bricks in Florence Festival 2018. Ospiti internazionali, un enorme mosaico da costruire con il pubblico e attività ludiche per i visitatori. toscanabricks.it

Al Museo di S. Caterina, a Casa Robegan e Ca’ dei Ricchi di Treviso fino al 10 febbraio RE.USE. Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea, con capolavori di maestri come Marcel Duchamp e Michelangelo Pistoletto. trevisoricercaarte.org/re-use

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3 Jakob Tuggener Treno espresso a La Napoule, Costa Azzurra (1960) © Jakob Tuggener Foundation, Uster

MAST.Bologna

MAST_Bologna

4 Gustav Klimt Giuditta I (1901)

Più Libri Più Liberi 2017 ©Musacchio&Ianniello

©IMAGNO/Austrian Archives, Vienna

#klimtexperience

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Con Pendulum il MAST di Bologna espone oltre 250 fotografie sulla genialità e l’energia che negli ultimi due secoli hanno spinto gli uomini a progettare mezzi e infrastrutture per far muovere merci e persone. [3] mast.org

Dopo il successo dell’edizione romana, Klimt Experience si sposta alla Basilica dello Spirito Santo di Napoli fino al 3 febbraio. Un percorso multimediale immersivo per apprezzare al meglio il noto pittore. [4] klimtexperience.com

Al Maschio Angioino di Napoli fino al 26 Ci rivedremo a Filippi, personale di Franz Borghese, protagonista della pittura del secondo ‘900, in cui denuncia l’ipocrisia e l’indifferenza della classe media. comune.napoli.it

Weekend insonne allo Spazio Pelota con il primo Milan Coffee Festival. Bartender, torrefattori e mixologist rivisitano l'aperitivo milanese con la calda bevanda, tra degustazioni gratuite, workshop, live e dj-set. milancoffeefestival.com

Al Teatro Regio di Parma dal 21 al 24 il Barezzi Festival, dedicato ad Antonio Barezzi, mecenate che vide per primo il talento di Giuseppe Verdi. Tra gli ospiti Paolo Conte, Anna Calvi e Nils Frahm. barezzifestival.it

Alla Fiera di Roma dal 23 novembre al 2 dicembre le fiere OltrelArte - L’Eredità del Futuro, dedicata ad antiquariato e vintage, Roma d’Arte Expo, con opere moderne e contemporanee, Arti e Mestieri Expo, focus sull’artigianato. oltrelarte.it

La galleria Progettoarte-Elm di Milano ospita fino al 30 Disegnare sul vuoto. I plexiglas di Marco Gastini, lavori su supporto trasparente di uno tra gli artisti torinesi più noti al mondo, scomparso a settembre. progettoarte-elm.com

Tempo di mercati natalizi. Tra i tanti, imperdibili a Gaeta (LT) fino al 20 gennaio 2019, a Trento dal 24 novembre al 6 gennaio. E a Sulmona (AQ), dove vi si giunge, fino al 23 dicembre, con i treni storici di Fondazione FS. fondazionefs.it

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piulibri.piuliberi #piulibri18

piulibri18

piulibri18

PREVIEW DICEMBRE PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI Se a novembre non mancano gli appuntamenti dedicati alla lettura, come il BookCity a Milano dall’8 all’11, il Pisa Book Festival dal 9 all’11 e Il Faro in una stanza, la kermesse su Virginia Woolf a Sesto San Giovanni (MI) dal 23 al 25, è pur vero che l’evento più atteso dai book addicted è a dicembre: Più Libri Più Liberi. La Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria è in programma dal 5 al 9 all’interno dell’avveniristico centro congressi La Nuvola, progettato dall’archistar Massimiliano Fuksas, nel quartiere Eur di Roma. Come ogni anno, circa 500 editori da tutta Italia, presentano al pubblico le novità e il proprio catalogo. Oltre 600 gli eventi previsti, per incontrare scrittori, assistere a reading e performance musicali e ascoltare dibattiti. Ingresso ridotto per i titolari CartaFRECCIA con biglietto delle Frecce per Roma e per i clienti del trasporto regionale possessori di abbonamento per il Lazio o di ticket di corsa semplice per la Capitale. [5] plpl.it


WHAT'S UP

MUSICA

di Gaspare Baglio

POP HEART Giorgia «Le canzoni sono strade che portano al cuore». Con queste parole la cantautrice romana ha presentato il suo primo album interamente dedicato alle cover. Con la voce di Giorgia i brani vivono di un’inedita freschezza e di interpretazioni sentite e mai banali come solo lei sa fare. Tra i pezzi scelti, oltre al singolo di lancio Le tasche piene di sassi di Jovanotti, troviamo Il conforto di (e con) Tiziano Ferro, I will always love you di Whitney Houston, Dune mosse di Zucchero, Sweet Dreams degli Eurythmics e L’ultimo bacio di Carmen Consoli. Impossibile non emozionarsi. giorgia.net

LOVE Michael Bublé Il crooner superstar mondiale torna, a distanza di due anni, con un album sulle storie d’amore. Dopo la lunga pausa dalla scena pubblica per stare con la sua famiglia, il cantautore canadese ha annunciato il ritiro dalle scene. Non resta che consolarsi con il suo lavoro più romantico di sempre. michaelbuble.com

gasparebaglio

SIMULATION THEORY Muse Dopo tre anni di assenza torna la band britannica da oltre 20 milioni di album venduti in tutto il mondo. L’artwork del progetto discografico è stata realizzata dall’artista digitale Kyle Lambert, che ha disegnato le locandine di Stranger Things e Jurassic Park. simulationtheory.muse.mu

LASCIATECI LA FANTASIA Pier Cortese Canzoni inedite e capolavori del passato, testi semplici e poetici in grado di avvicinare i bambini a temi fondamentali come il rispetto per il prossimo, per gli animali e la natura. Il progetto del cantautore romano prevede concerti “illustrati” nei teatri e nelle sale cinematografiche di Milano e Brianza. littlepier.it 18

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PINOCCHIO & COMPANY Quasi tre ore di musica, video e interazione con il pubblico. Ecco l’esperienza emozionale targata Bennato per il suo Pinocchio & Company Tour. Il 6 novembre parte il viaggio del cantautore partenopeo: da Trieste ad Assisi passando per Bologna, Genova, Torino, Napoli, Milano, Roma. Gran finale a Cremona l’11 dicembre. Al centro dei live il mondo del rocker fatto di buoni e cattivi, dove si sbeffeggiano i potenti e si inneggia alla forza umana del popolo. E dove si attraversa il più classico tra i sentimenti ispiratori dei poeti della canzone: l’amore. I live arrivano a pochi mesi dagli enormi consensi della tournée estiva. E dopo l’edizione celebrativa per il quarantennale di Burattino senza fili, indimenticabile concept album dedicato a Pinocchio che, oltre ai brani originali del 1977, ha aggiunto quelli dedicati a Mastro Geppetto, Lucignolo e il Grillo Parlante. A fare rivivere on stage hit del calibro di Viva la mamma e Il rock di Capitan Uncino, oltre alla consolidata band, ci sarà anche il Quartetto Flegreo, formatosi all’ombra del Maschio Angioino nel 2002. bennato.net


LIBRI PAOLA MARAONE

ALESSANDRA DI PIETRO

MAMMAMIA! IL METODO ITALIANO PER CRESCERE BAMBINI FELICI ED ESSERE GENITORI SERENI

LA BANDA DI TAMBURELLO Pierfrancesco Poggi Solferino, pp. 288 ¤ 15,30 Un giallo ambientato nell’Alta Versilia dei primi anni ‘60, in un intreccio che porta alla ribalta personaggi ed eventi come fossero su un palcoscenico. L’opera prima dell’attore e drammaturgo Pierfrancesco Poggi, che vede come protagonista il bel commissario Eriberto Passalacqua, ha il fascino e il ritmo di una pièce teatrale, con attimi di tenerezza, suspense e divertimento.

COME OMBRA CHE DECLINA Antonio Muñoz Molina 66thand2nd, pp. 416 ¤ 20 Lo scrittore ripercorre i giorni della latitanza lusitana del fuggitivo James Earl Ray, assassino di Martin Luther King. Seguire i passi di un altro equivale sempre a fare i conti con sé stessi: luoghi, abitudini e incubi di Ray illuminano i ricordi della Lisbona di Muñoz Molina quando, negli anni ’80, da impiegato comunale con la passione per la scrittura chiedeva alla metropoli sul mare di dare forma ai suoi sogni.

MAMMAMIA! Paola Maraone, Alessandra Di Pietro Baldini+Castoldi, pp. 240 ¤ 18 Insolito manuale, un po’ self-help e un po’ docu-fiction autobiografica, su gioie e dolori della genitorialità, scritto da due super mamme, Paola Maraone e Alessandra Di Pietro. Un mix di studi ed esperienze su tanti temi: dalle notti in bianco alle battaglie sui minestroni, dalle chat di classe al (cyber) bullismo, dai favoritismi tra fratelli alle esigenze dell’adolescenza. Ottantotto intensi flash di vita per imparare, emozionarsi e, perché no, ridere fino alle lacrime.

UNA VITA A POSTO Alice Torriani Fandango Libri, pp. 146 ¤ 15 Il secondo romanzo dell’attrice milanese indaga le pulsioni nascoste e i compromessi con cui deve convivere e fare i conti lo scrittore mancato Giovanni Guicciardi. L’unica via d’uscita per il loop esistenziale è il varco per un’altra dimensione, in cui i desideri sono appagati e le ore non sono mai tutte uguali. Esiste un modo per rimanere in questo mondo? 19

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LA SICILIA È UN’ISOLA PER MODO DI DIRE Mario Fillioley Minimum Fax, pp. 150 ¤ 14 Un libro di raffinata comicità, un diario di viaggio curioso e impertinente, un racconto lucido di una terra molto amata e, al tempo stesso, un manuale d’istruzioni per montare e smontare il mito della “sicilitudine”. Fillioley riesce nell’impresa (apparentemente impossibile) di raccontare, con leggerezza e disincanto, qualcosa di nuovo su un’isola tanto grande quanto complessa.


MILANO 159 20 A DAY 2 DEPARTURES BUSITALIA FAST A DAY

SUL PALCO di Bruno Ployer

MAESTRO

SCALA

© Luca Piva 2015 - all rights reserved

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RICCARDO CHAILLY PRESENTA LA NUOVA STAGIONE ALLA SCALA DI MILANO

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ul podio del Teatro alla Scala di Milano, Riccardo Chailly dirige opere, concerti e prove aperte nelle quali dialoga con il pubblico. Il concerto gratuito della Filarmonica in piazza Duomo è ogni anno un appuntamento fisso. Le tournée portano l’orchestra e il suo direttore principale nelle sale da concerto internazionali più prestigiose, i dischi con la Decca fanno arrivare ovunque la musica di questa eccellenza italiana. Con Chailly parliamo dei primi grandi impegni della stagione: innanzitutto l’inaugurazione della Filarmonica della Scala, il 12 novembre, con il Concerto per violino n.1 di Šostakovic e il Concerto per orchestra di Bartók,

due capolavori del XX secolo. «Il ’900 storico è sempre più amato dal pubblico», inizia subito Chailly, «la contemporanea invece è più latitante nei programmi sinfonici: questo è un problema. Come tutte le cose che non si conoscono, al primo ascolto crea timore. Per i concerti bisogna scegliere musica nuova che abbia impatto sugli ascoltatori, che generi il desiderio di ascoltare di nuovo quel brano». Con la Filarmonica avete registrato recentemente un album di colonne sonore di Nino Rota per i film di Fellini, che uscirà nel 2019. Non le sembra che la musica da film si sia affermata come una musica classica del ’900? Sta succedendo anche con le musiche di Šostakovic legate a cinema e teatro, per esempio. È musica molto attraente e sorprendente, che piace molto. Anche Nino Rota, con la sua genialità e infinita vena melodica, è un grande autore del secolo scorso. 20

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RICCARDO CHAILLY PRESENTS THE NEW SEASON AT LA SCALA IN MILAN

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iccardo Chailly conducts operas, concerts and public rehearsals during which he also converses with the audience at La Scala in Milan. The free concert given by Filarmonica della Scala in the Piazza Duomo has become an annual fixture. Tours take the orchestra and its main conductor to the most prestigious international concert halls, and the releases through Decca take the music of this excellent Italian orchestra all over the world. We talked with Chailly about the first big commitments of the season: first of all the Filarmonica della Scala’s opening night on 12 November: with Shostakovich’s Violin Concerto no. 1 and Bartok’s Concerto for Orchestra,


Lei è sul podio anche il 7 dicembre per l’inaugurazione della stagione lirica della Scala, di cui è direttore musicale. Dirigerà Attila, una delle opere meno celebri di Giuseppe Verdi. Perché l’ha scelta? Perché abbiamo pensato di programmare negli anni le tre opere che seguono cronologicamente l’una all’altra, cioè Giovanna d’Arco, Attila, per poi approdare tra un paio di stagioni a Macbeth, il primo vero grande capolavoro verdiano. Maestro, siamo negli anni dell’ascolto musicale dal telefonino e dal computer, spesso distratto e della durata di poche decine di secondi. Secondo lei che speranze ha la musica classica, con le sue lunghe sinfonie, di attrarre nuovi ascoltatori? Adoperando tablet e smartphone si può avere solo un incremento. Io vedo molto positivamente questo fatto. Certo, non sarà ideale per la qualità della riproduzione del suono, però si ascolta musica classica:

two 20th century masterpieces. “Older 20th century pieces are increasingly appreciated by audiences,” Chailly immediately begins. “But contemporary music is mainly missing from concert programmes, and that is a problem. Like everything that is unknown, when you first hear it, it causes fear. For concerts you have to choose new music that has an impact on the listener, which creates the wish to hear that tune again.” You recently recorded an album of Nino Rota’s soundtracks for Fellini films with the Filarmonica della Scala; it will be released in 2019. Would you say that film music has become the classical music of the 20th century? That is also happening with Shostakovich’s music which is linked to cinema and the theatre, for example. It is very appealing and surprising music, which people like a lot. Nino Rota, with his brilliance and infinite melodic resources is a great composer of the last century. You are again on the podium on 7 December for the inauguration of

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the opera season at La Scala, where you are musical director. You will conduct Attila, one of Giuseppe Verdi’s least celebrated works. What are the reasons behind this choice? Because we wanted to programme over the years the three works that follow one another chronologically, so Giovanna d’Arco, Attila, and then in a couple of seasons we will bring Macbeth, which is Verdi’s first great masterpiece. Maestro, we live in an era of people listening to music on their phones or a computer. They are often distracted and only listen a few dozen seconds. Do you feel that classical music, with its long symphonies, has any hope of attracting new listeners? The use of tablets and smartphones can only be a bonus. I see it as a very positive development. Of course they are not ideal in terms of the quality of sound reproduction, but people listen to classical music: it is an additional access point for knowledge or discovery. I often surprise myself, even when I listen


ECO-CALCULATOR TRATTA ROMA T.NI-MILANO C.LE

© Giorgio Gori

SUL PALCO

CO2 (kg)

113,5 67,5 24,5

CONSUMO DI RISORSE ENERGETICHE (lt di benzina equivalenti) ENERGY RESOURCE CONSUMPTION (lt of equivalent gasoline)

48,0 30,0 14,6

PARTICOLATO (gr) PARTICULATE MATTER (gr)

10,7 5,3

6,6

Confronto delle emissioni e dei consumi energetici in media per passeggero A comparison of emissions and energy consumption per passenger on average Fonte/Source ecopassenger.org

è un punto in più di conoscenza e di scoperta. A volte mi stupisco io stesso quando ascolto una canzone del passato, dei Beatles che ho amato tanto o di autori italiani. In fondo una melodia è una scoperta che raggiungi in meno di cinque minuti. È sorprendente come abbia la forza di entrare nella memoria di un ascoltatore e di impossessarsene. Il numero di novembre della Freccia è dedicato alle arti. Come giudica la situazione attuale in Italia della sua arte, la musica? Abbiamo una nazione sconvolgentemente leader nelle arti, non solo nella musica. Recentemente ho fatto un giro con amici in Toscana, nei centri culturali del Rinascimento. Mi ha dato l’idea di come l’Italia sia da identificare sempre di più con questi valori. Bisogna saperli proteggere, conservarli al meglio e non lasciarli andare come talvolta succede. Lo stesso per il patrimonio della musica sinfonica e lirica italiana: il loro ascolto dal vivo dipende moltissimo dalla sovvenzione con denaro pubblico. 22

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Lei è stato assistente di Claudio Abbado. Qual è secondo lei l’eredita più preziosa lasciata da Abbado? La sua personalità interpretativa. Questo è documentato sia nella memoria di chi ricorda, che nelle registrazioni discografiche. Per quanto mi riguarda, ritrovo a volte nel mio lavoro a Milano il suo percorso musicale, che ho tanto seguito. Per esempio, ci sono tracce ineluttabili del suo Verdi. L’era dei direttori-dittatori è tramontata. Lei che rapporto ha con i musicisti alla Scala? Credo sia giusto che oggi si pensi alla direzione d’orchestra in un clima molto più collettivo. È un dare e prendere quotidiano tra di noi, mi regala molte soddisfazioni. Lei non è certo un personaggio delle cronache mondane. Le piace la vita ritirata? Molto. Cerco di dare il massimo quando sono al lavoro, ma


immediatamente dopo desidero confinarmi nella mia vita privata. Ha un pupillo, un allievo prediletto che vorrebbe seguire le sue orme? Mi chiedono spesso di tenere corsi di direzione d’orchestra. Non l’ho mai fatto finora, anche perché non so se ho la pazienza sufficiente (sorride, ndr). Forse più in là lo farò e questo potrebbe significare avere un allievo che dà segnali di particolare talento. Per fare il direttore d’orchestra non basta studiare al conservatorio, ci vuole una predisposizione naturale. riccardochailly.com RiccardoChaillyOfficial

to a song from the past, one by The Beatles, who I really love, or by Italian songwriters. Essentially a melody is a discovery that you make in less than five minutes. It is surprising how it has the power to break into the memory of a listener and take possession of it. The November edition of La Freccia is dedicated to the arts. How do you see the current situation in Italy in terms of art, and music? We are a country that is an overwhelming leader in the arts, not just in music. I recently travelled round Tuscany with some friends, in the centres of Renaissance culture. It gave me the idea that Italy should be

IN CARTELLONE

increasingly identified with those values. We must protect them, preserve them as well as possible and not let them disappear, as sometimes happens. The same goes for our musical heritage, both symphonic and operatic: the possibility of listening to it live depends considerably on grants of public funding. You were Claudio Abbado's assistant. What is the most important thing you inherited from him? His interpretative character. It is documented both in the memories of those who remember him, and also in the recordings he made. As far as I am concerned, I sometimes find his musical career, which I followed so closely, appear in my work in Milan. For example, there are unavoidable traces of his interpretation of Verdi. The era of tyrannical conductors is over. What relationship do you have with the musicians at La Scala? I believe that it is right that we nowadays think of orchestra leadership in a much more collective way. It is a daily give and take between us, and is deeply satisfying. You are certainly not somebody who appears in gossip columns. Do you enjoy a quiet life? Yes, very much so. I try to give my all when I work, but immediately afterwards I want to retreat into my private life. Have you got a pupil, a special student who you would like to follow in your footsteps? I am often asked to hold courses for conductors. So far I have never done so, not least because I do not know if I am patient enough (he smiles, editor’s note). Perhaps I will in the future, and that could mean getting a student who shows signs of having special talent. To be a conductor it is not enough to study at the conservatoire, you have to have a natural predisposition.

Nel 2018-19 della Filarmonica a Riccardo Chailly spettano la direzione di quattro programmi e un tour europeo. Ospite della stagione Valery Gergiev con la sua orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Nutrita la rappresentanza di direttori italiani: Gianandrea Noseda, Fabio Luisi, Daniele Gatti e Michele Mariotti, al debutto con la Filarmonica. Nella lirica, Chailly, dopo Attila, dirigerà Manon Lescaut di Puccini, autore anche dell'opera in cartellone Gianni Schicchi, per la regia di Woody Allen. Molto attesa nel balletto la prima italiana dello Schiaccianoci di Caikovskij con la coreografia di George Balanchine. teatroallascala.org teatro.alla.scala teatroallascala

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SUL PALCO di Sandra Gesualdi

sandragesu

Photo Noemi Ardesi

CUORE INTREPIDO

INTERVISTA A FILIPPO TIMI, IN SCENA CON UN CUORE DI VETRO IN INVERNO DI CUI È ANCHE AUTORE, REGISTA E INTERPRETE. UN VIAGGIO DENTRO SÉ STESSI PER SCONFIGGERE LE PAURE

E

ntra solo, a sipario ancora chiuso, strizzato in un abito da sposa che lo rende goffo, ma subito empatico, e stona una canzone malinconica. Incurante delle stecche e dell’inflessione umbra, volutamente marcata, Filippo Timi debutta così, alla Pergola di Firenze, in Un cuore di vetro in inverno, suo ultimo testo teatrale di cui è protagonista, una coproduzione Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana. C’è tutto il cuore di Timi in questo spettacolo. Lo presenta al pubblico protetto da una corazza giocattolo e difeso da una spada di legno, lo svela con ironia e 24

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la forza di chi prende consapevolezza delle proprie debolezze per farne vessillo di emancipazione. Un poema cavalleresco dei nostri giorni, un po’ folle, e cinque personaggi sulla scena: l’indomito cavaliere contro il drago, un angelo biondo, un menestrello triste e saggio, uno scudiero straboccante di energia e una prostituta, bocca di rosa e lingua tagliente. La bizzarra comitiva guarda il mondo ingrigito dalla porta della gioia, trattiene desideri e dolori, si avvinghia per sconfiggere la solitudine e alla fine scopre il premio più bello: trovare sé stessi negli altri, dopo aver sgominato


timori e messo a nudo fragilità. L’errante antieroe grida al cielo pensieri densi come il miele, «sarò di nuovo a casa quando qualcuno mi chiamerà per nome e allora sarò lontano dalla tristezza, perché la vita è il desiderio che più incanta». Usciamo dal teatro con la certezza che i nostri draghi profondi possano essere fonte di poesia rinnovata e garanzia di appartenere alla razza umana. Applausi. Cosa racconti a teatro in questo nuovo lavoro? È la storia di un cavaliere di periferia che in nome dell’amore affronta il drago, ovvero le sue paure. E scopre che solo sfidandole può sconfiggerle e tornare libero dalla sua amata che in scena non si vede, è un amor cortese, è l’idea. Hai scritto il profilo dei diversi personaggi, chi sono? L’angelo è la tristezza leggera dell’impermeabilità. Il menestrello rappresenta le radici del padre. Il cavaliere è la corazza dell’eroe che non vuole morire. Lo scudiero è la giovinezza salva per sempre e la prostituta l’amore caduto. È un testo poetico. C’è qualcosa di Pasolini? Sì, le musiche, quasi tutte tratte dai suoi film, con riferimenti soprattutto

ad Accattone. Poi l’ambientazione è quella di un esterno di periferia indefinita. Non so dove siamo, perché io parlo in umbro, la prostituta recita in bolognese, l’angelo è Marilyn Monroe in ricordo della poesia che Pasolini le dedicò, lo scudiero parla napoletano. Quasi un suburbio di sentimenti. Se ti chiedessi a bruciapelo chi è Filippo? E che ne so chi è! In questo momento è un attore regista che sta mettendo in scena il suo nuovo progetto. Un uomo in trepida attesa, ogni spettacolo è sempre un’incognita. Una paura concreta? Mi spaventa il mondo devastato dai disastri ambientali. Non voglio indossare etichette ma, se non ci impegniamo un po’ a salvarla, la Terra è spacciata. Ognuno potrebbe attuare piccole buone pratiche, dal riciclare al mangiare meno carne. Io ho smesso di mangiarla e mia mamma è impazzita, continuando a propormi il prosciutto perché secondo lei non è carne... Sei felice? Sì, quando lavoro, sempre. Amo quello che faccio. Sono circondato da persone che mi danno credito, ho degli attori che mi seguono, mi sento fortunato e in teatro metto in gioco la mia creatività. Ma credo che la felicità

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ognuno di noi ce l’abbia dentro. Quanto ci hai messo a scrivere quest’opera? Sai che non lo so? Forse un mese di getto, un anno per rifinirla. Quando non sei in tournée, cosa fai? Passeggio con Petra, il mio cane, affetto sconfinato. Suono la chitarra, sto al telefono con mia mamma o Marina (Rocco, l’angelo nello spettacolo ndr). Oppure guardo i documentari del National Geographic o un bel film, che fa sempre bene. Cosa pensi prima di entrare sul palco? In generale prego che vada tutto bene. filippotimi.com

SAVE THE DATE MILANO FRANCO PARENTI FINO ALL’11 NOVEMBRE ROMA TEATRO AMBRA JOVINELLI 28 NOVEMBRE - 9 DICEMBRE PERUGIA TEATRO MORLACCHI 11-16 DICEMBRE


SUL PALCO di Silvia Del Vecchio © Chiara Calabrò

ROMA 131 48 18 AL GIORNO 5 CORSE BUSITALIA FAST AL GIORNO

Paolo Ruffini abbraccia sul palco del Teatro Nazionale di Milano l'attore Simone Cavaleri (marzo 2018)

ESSERE UP&DOWN

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onosco Lamberto Giannini da 20 anni, ma cinque anni fa a Livorno ho assistito allo spettacolo della sua Compagnia, la Mayor Von Frinzius, che vedeva in scena tutti i suoi 90 attori, di cui la metà sono ragazzi con la sindrome di Down. Sono rimasto affascinato e ho deciso di lavorare a un progetto teatrale insieme a loro». Così è nato il primo show, Un grande abbraccio, poi la scorsa primavera Paolo Ruffini e i ragazzi hanno portato al Teatro Sistina di Roma Up&Down. Durante i backstage, i viaggi e vari momenti del tour è stato realizzato un film documentario che, partendo da dietro le quinte, racconta la storia di questi attori. Un lavoro che ha ricevuto il Premio Kinéo alla Mostra

del Cinema di Venezia e che dal 25 ottobre è uscito nelle sale italiane. Dopo il successo in Laguna sono arrivate tante richieste da parte di associazioni e scuole per organizzare proiezioni di Up&Down - Un film normale in diverse sedi, questo autunno. Tornando allo spettacolo, il 6 e 26 novembre è in scena al Brancaccio di Roma, il 13 al Teatro Politeama di Genova, il 14 all’Alfieri di Torino, il 20 al Verdi di Firenze e il 29 al Teatro Celebrazioni di Bologna. Sul palco Ruffini e sei attori in alternanza tra Erika Bonura, David Raspi, Giacomo Scarno, Federico Parlanti, Andrea Lo Schiavo, Giacomo Lagorio e Simone Cavaleri, in un happening comico e al tempo stesso 26

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LA VITA È FATTA DI ALTI E BASSI, L’IMPORTANTE È SAPERLA PRENDERE E NON ESSERE DISABILI ALLA FELICITÀ. PAOLO RUFFINI RACCONTA LO SPETTACOLO CHE A NOVEMBRE PORTA IN SCENA CON I RAGAZZI DELLA COMPAGNIA LIVORNESE MAYOR VON FRINZIUS


© Teo Di Biase e Mario Iovinella

emozionante che parla di bellezza e diversità. «Ci tengo a sottolineare che si tratta di veri attori, contrattualizzati, e di uno spettacolo commerciale, non di beneficenza, tra l’altro fuori abbonamento. Chi viene a vederci deve sceglierci liberamente, valorizziamo l’indipendenza artistica, la parità, lo show popolare, puntando un faro proprio sulla funzione del teatro», prosegue Ruffini. Ecco in breve la storia: il comico e presentatore livornese sta presentando il suo one man show quando inizia una vera e propria opera di sabotaggio. I ragazzi fanno irruzione sul palco, dimostrando di essere più abili di lui in diverse discipline. «Ovviamente c’è un canovaccio, ma vincono l’interazione, il coinvolgimento del pubblico e l’improvvisazione. È più di uno spettacolo, è un’esperienza sempre diversa. Uno show comico e irriverente che si chiude con la commozione di tutte le persone in sala strette in un grande abbraccio». Per Paolo è difficile ora vivere senza di loro: «Ormai non riesco quasi più a lavorare con persone cosiddette “abili”. È molto più divertente e stimolante interagire con chi ha la sindrome di Down piuttosto che con chi è "in down" veramente, questi ragazzi hanno una confidenza con la felicità che spesso manca a molti. In un momento in cui si parla più di reality che di realtà e di social più che di sociale, fare uno spettacolo del genere credo sia una grande opportunità. È un’impresa teatrale vera che valorizza la parità senza alcuna forma di pietismo, perché nella vita, per fortuna, si può avere anche un altro tipo di approccio». Quasi un atto egoistico, per nutrirsi dell’energia e della positività di questi attori, «in un mondo più lento, meno malizioso, più fisico, loro sono molto "abbraccioni". Li ringrazio ogni giorno perché rischiavo di rimanere ore con la testa chinata sullo smartphone». Ruffini definisce le prove un enorme spreco di energia, confidando che a volte sono ancora meglio dello spettacolo stesso, con tanti momenti irriverenti che nascono

Paolo Ruffini con gli attori della Compagnia Mayor Von Frinzius di Lamberto Giannini

spontaneamente e vengono magari riproposti anche davanti al pubblico. «La diversità a teatro diventa un valore, una risorsa, un’occasione per emozionarsi e sognare. Il palcoscenico dovrebbe essere l’ambiente naturale per tutti, per conoscersi meglio, abbracciare di più se stessi e gli altri. Un ragazzo autistico che lavora con noi ha fatto dei passi avanti notevoli, a livello logopedico ed emotivo. Il teatro non è mai normale, non esiste uno spettacolo normale, un sogno normale, una persona normale. Le persone Down, poi, riescono a dire tante bugie ma senza essere false, sono attori nati, è come se avessero una maschera da commedia dell’arte istantanea. Siamo tutti up e tutti down nella vita, il teatro insegna la libertà di essere se stessi, quindi anche di essere disabili. Se penso a quante persone disabili al sorriso ho incontrato oggi, credo che la maggior parte della gente sia molto più disabile di loro». Up&Down regala sorrisi e grande commozione finale, la diffidenza più che altro è nel decidere se andare a vedere questo spettacolo, 27

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e ciò intriga Paolo, che tra l’altro ha scelto di festeggiare i suoi 40 anni il 26 novembre proprio sul palco del Brancaccio di Roma: «Sarà un bellissimo compleanno, mi faccio davvero un mega regalo». E per chi volesse approfondire queste qualità profonde, più nascoste, di Ruffini, un altro lavoro da lui realizzato merita attenzione: un documentario sulla vita del figlio di un suo caro amico che, a otto anni, si è ammalato di neuroblastoma, una grave forma tumorale pediatrica. «Anziché vivere solo sei mesi, come gli avevano diagnosticato, è riuscito a prolungare questa aspettativa fino a 14 anni, ridicolizzando la malattia con un semplice comandamento: mi devo divertire, la vita è troppo bella per non essere goduta fino all’ultimo. Questa è la Resilienza (da cui il titolo del dvd, che si può acquistare sul sito dell’associazione Sui passi di Ale, ndr), cioè il saper reagire in maniera ottimistica a un dramma, ed è una dote insita in ognuno di noi che, se vogliamo, possiamo sviluppare tutti». LF


SUL PALCO

© Vittorio Zunino Celotto / GettyImages

di Alessia Tozzi

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T E AT R O

UNA CHIACCHIERATA CON PATRIZIA PELLEGRINO, VOLTO FEMMINILE DELLA COMMEDIA CONFIDENZE PERICOLOSE INSIEME A PAMELA VILLORESI E BLAS ROCA REY

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osa accade se le vite di due donne profondamente diverse si intrecciano per caso? Ce lo racconta Patrizia Pellegrino, che dal 29 novembre al 23 dicembre torna sul palco del Teatro Manzoni di Roma con Confidenze pericolose, l’attesissimo spettacolo scritto da Daniela Morelli e diretto da Diego Ruiz. Patrizia, raccontaci di cosa parla la commedia. È la storia molto divertente di un incontro casuale tra mondi opposti. Serena, che sarei io, è una donna delusa dall’amore ma piena di energia, socievole, spensierata e dalla femminilità prorompente. Emma, interpretata da Pamela Villoresi, è invece il contrario e tutto ciò che Serena vorrebbe diventare: una professionista di successo, bella, raffinata e affascinante. Le due si incontrano per caso facendo

canottaggio ed Emma finisce per diventare la psicologa di Serena. Si creerà quindi una serie di situazioni molto simpatiche che cambieranno dinamiche ed emozioni, tanto da portare le protagoniste a scambiarsi un po’ i ruoli e diventare amiche vere, mettendosi in discussione e rivedendo le proprie convinzioni. Una commedia molto adatta alle donne. Com’è recitare al fianco di Pamela Villoresi? È una delle più grandi attrici italiane e un’artista che ammiro tantissimo. Ho sempre desiderato lavorare con lei, la seguo da anni e quando è capitata questa occasione sono stata davvero felice. Come Emma e Serena, anche tu e Pamela siete molto diverse? Nel modo di porci siamo totalmente differenti: io esplosiva, esuberante, verace e chiacchierona, lei più introspettiva, pensa molto prima di 28

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parlare. Ma abbiamo una cosa in comune: la grande voglia di vivere. Pamela è forte e piena di energia, come me. Siamo due combattenti. E nella tua vita, invece, quali incontri ti hanno segnata di più? Sono due le persone che hanno cambiato il mio percorso artistico: Corrado e Pietro Garinei. Il primo mi ha insegnato a stare in mezzo alla gente e nel mondo dello spettacolo con umanità e semplicità. Il secondo mi ha fatto capire che se avessi voluto fare una lunga carriera, avrei dovuto scegliere il teatro, perché è la forma d’arte che eleva di più. Viaggi spesso in treno? Quasi tutte le settimane, sono sempre in giro. Durante il viaggio leggo i copioni e parlo tantissimo con le persone. Sono una gran chiacchierona e una profonda curiosa. teatromanzoni.info


PALCO CAPITALE © Marco Di Meo

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Luca Barbareschi nel Cyrano de Bergerac

multietnica Orchestra di Piazza Vittorio e il suo originale Don Giovanni di Mozart, fino al 18 novembre. E se per i musical ci pensa il Sistina, che propone i suoi cavalli di battaglia come Jesus Christ Superstar (dal 6 al 16 dicembre) e Rugantino (dal 20 dicembre al 6 gennaio 2019), l’Ambra Jovinelli invece colleziona i nuovi tour del 2018/19: Miss Marple (dal 12 al 23 dicembre), Bella figura (dal 9 al 27 gennaio 2019), Churchill (dal 13 al 24 febbraio) e Dracula (dal 3 al 14 aprile), con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini che, dopo il grande successo di Delitto/Castigo, sperano di replicare con

la riscrittura di un altro classico. Caliamo il sipario su uno dei palchi più antichi d’Italia, primissima casa del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini nel 1816: l’Argentina di Roma. Dal 20 novembre al 2 dicembre è in scena la splendida Luisa Ranieri diretta da Luca Zingaretti in The Deep Blue Sea, capolavoro di Terence Rattigan, uno dei più popolari drammaturghi inglesi del XX secolo. LF C.M. teatroeliseo.com | operaroma.it teatroolimpico.it | ilsistina.it ambrajovinelli.org | teatrodiroma.net

© Yasuko Kageyama

i alzino i sipari, perché nella Capitale c’è l’imbarazzo della scelta, tanto è ricca la stagione romana. Si parte con l’Eliseo che quest’anno spegne le sue prime 100 candeline. «Questo centenario ha un particolare valore, non rappresenta un punto di arrivo ma un nuovo inizio». Parola di Luca Barbareschi, direttore del Teatro, che prosegue: «Quella che ereditiamo è una grande responsabilità, non solo per il patrimonio artistico che ci è stato consegnato, ma anche perché siamo depositari di quel pensiero libero, privo di pregiudizi, che contrasta la semplificazione e l’impoverimento intellettuale». Ed è proprio lui, nel suo Cyrano de Bergerac, ad aprire la stagione, in scena fino al 25 novembre. Seguono poi Ficarra e Picone che, dopo il successo al Teatro di Siracusa, portano qui Le rane di Aristofane, dal 27 novembre al 9 dicembre. E ancora Lello Arena in Miseria e nobiltà, dal 27 dicembre al 20 gennaio 2019, Michele Riondino con Il maestro e Margherita (dal 22 gennaio al 3 febbraio) e Gabriele Lavia che dirige e interpreta I giganti della montagna (dal 13 al 31 marzo). Fuori cartellone, ma sempre sul palco di via Nazionale, torna il fortunato format Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia® - Colpevole o Innocente? a cura di Elisa Greco. Sotto processo quest’anno Carlo Marx (12 novembre), Ovidio (17 dicembre), Evita Peron (11 febbraio 2019) e Maximilien de Robespierre (25 marzo). Nuove sfide attendono, anche, il Teatro dell’Opera di Roma, con un obiettivo: «Essere in sintonia con il tempo nel quale viviamo e riuscire a rappresentare il meglio del teatro musicale italiano e internazionale», dichiara il sovrintendente Carlo Fuortes. Ecco quindi il nuovo allestimento del Rigoletto di Giuseppe Verdi, otto recite tra il 2 e il 18 dicembre, e poi produzioni come Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena dal 20 febbraio al 1° marzo 2019, o i sold out come La traviata di Sofia Coppola. Grande musica al Teatro Olimpico con la

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CARTELLONE a cura di Cecilia Morrico

APPUNTAMENTO IN SALA Lino Guanciale e Gabriella Pession in After Miss Julie

DISNEY ON ICE

Tutta la magia del mondo Disney arriva in Italia per 16 spettacoli da favola. Dal 29 novembre al 2 dicembre al Mediolanum Forum di Milano e dal 6 al 9 dicembre al Palalottomatica di Roma, guidati da Minnie e Topolino, si entra in un mondo incantato. Sul ghiaccio Sebastian e la sua band di crostacei introducono La Sirenetta in un entusiasmante medley pop anni ’80. È la volta poi dei simpatici briganti della taverna della vivace Rapunzel, fino alla novità di questa edizione: Anna ed Elsa, dal pluripremiato film di animazione Frozen, chiudono lo spettacolo sulle note di Let it go. disneyonice.com

LA FENICE È nel segno di Verdi il primo titolo del Teatro veneziano. Si parte il 23 novembre con il Macbeth sotto la direzione di Myung-Whun Chung. Oltre all’apertura della stagione lirica, a Chung sono affidati anche la 16esima edizione del Concerto di Capodanno e tre appuntamenti del cartellone sinfonico nei mesi di marzo e aprile 2019. teatrolafenice.it

SAN CARLO Inaugurazione straordinaria per il palcoscenico napoletano. Il 25 novembre Riccardo Muti leva la bacchetta su Così fan tutte. Dopo 34 anni il Maestro torna al San Carlo per un nuovo allestimento del capolavoro mozartiano coprodotto con la Wiener Staatsoper. teatrosancarlo.it 30

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© Hsu Ping

© Francesco Squeglia

FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA Lascia senza fiato la stagione della Fondazione Teatro della Toscana. Ben 78 spettacoli e 13 prime nazionali, tra cui 21 rappresentazioni per la Sala Grande della Pergola, epicentro della Fondazione e tempio indiscusso della prosa fiorentina. Tre i debutti del mese di novembre: apre John Gabriel Borkman, da martedì 20 a domenica 25, un’opera complessa affidata all’interpretazione di tre grandi attori, a partire da Gabriele Lavia come protagonista passando per Laura Marinoni e Federica Di Martino. Segue a ruota After Miss Julie, dal 27 novembre al 2 dicembre, trasposizione moderna, drammatica e sexy del classico di Strindberg La signorina Julie. Sul palco Lino Guanciale e Gabriella Pession, diretti da Giampiero Solari. teatrodellapergola.com

TEATRO COMUNALE BOLOGNA La stagione dell’Opera registra un incremento a Bologna, con due spettacoli in più rispetto allo scorso anno, e si apre il 22 gennaio 2019 con la personalissima rilettura di Bob Wilson del Trovatore verdiano. Sul podio Pinchas Steinberg e, tra gli interpreti principali, Dario Solari, Guanqun Yu e Nino Surguladze. tcbo.it


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LITTLE THEATRE di Silvia Del Vecchio

Teatrino di Vetriano (LU)

SMALL STAGES, GRAND JOURNEYS TOUR (NON SOLO) TEATRALE TRA PICCOLI GRANDI PALCHI DELLA PENISOLA

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talia, patria di grandi teatri, ma non solo nelle dimensioni. Ci sono anche minuscoli gioielli, antichi e moderni, disseminati per lo Stivale, che valgono un viaggio. Capoluogo di provincia con Andria e Trani, a sud del promontorio del Gargano e del Golfodi Manfredonia, merita Barletta con il suo Castello

normanno, la Basilica del Santo Sepolcro, il Teatro Curci, la Pinacoteca De Nittis e il sito archeologico di Canne della Battaglia, dove i Cartaginesi guidati da Annibale sconfissero i Romani nel 216 a.C. È il 1817 quando a Barletta si decide di costruire un teatro. Inaugurato due anni dopo, parte della struttura cede nel 1864. Viene abbattuto e ricostruito nel 1872, poi dedicato al musicista barlettano Giuseppe Curci in occasione della sua scomparsa. Con il progetto artistico di Michele Placido, forte dell’ennesimo successo di pubblico dell’anno scorso (quasi 13mila presenze), il Teatro Curci 32

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A THEATRICAL TOUR (AND MORE) DEDICATED TO THE MINUTE AND MASSIVE PLAYHOUSES AROUND THE PENINSULA

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taly is home to many great theatres, but not only in terms of size. There are also tiny jewels, both ancient and modern, scattered around the Boot that are well worth a visit. The provincial capital along with Andria and Trani, south of the Gargano promontory and the Gulf of Manfredonia, Barletta is worthy of a visit thanks to


presenta con orgoglio la stagione 2018/19. Si parte il 10 e 11 novembre con La parola canta di Toni e Peppe Servillo, un concerto-recital di musica, poesia e canzoni per celebrare Napoli e l’importanza della condivisione culturale. Poi un fitto programma di teatro, danza, musica e concerti. Dal 16 al 18 Fabio Troiano ed Elena Cotugno interpretano Studio sull’Eracle di Gianpiero Borgia, una riscrittura del mito di Ercole con uno sguardo all’oggi, a quell’esplosione improvvisa della violenza dell’uomo comune che sembra caratterizzare la società europea. Dal 30 novembre al 2 dicembre sul palco le Signorine Isa Danieli e Giuliana De Sio, per la regia di Pierpaolo Sepe, una commedia che sa sfruttare abilmente la comicità nascosta nel tragico quotidiano, irriverente e poetica al tempo stesso. Bella figura, con Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, David Sebasti e Simona Marchini, sorprende il pubblico dal 14 al 16 dicembre con la storia di due coppie legate, a loro insaputa, da un segreto imbarazzante. Sempre in Puglia, tappa a Lecce per

scoprire i Cantieri Teatrali Koreja, nell’ex fabbrica di mattoni di via Dorso. Si chiama Strade maestre 2018/2019 la nuova stagione, con un sottotitolo preso in prestito dalla raccolta di Albert Camus Mi rivolto dunque siamo. Scritti Politici, breviario laico indispensabile per chi non intende piegarsi al presente e cerca negli altri e dentro di sé le ragioni di una rivolta necessaria. In cartellone numerose produzioni per grandi e piccoli, tra cui Becco di rame, tratto dal libro di Alberto Briganti con adattamento drammaturgico di Ira Rubini (dal 18 al 20 novembre), le trasformazioni fantasiose attraverso mondi magici e strampalati dello show Giardini di plastica di Salvatore Tramacere (dal 27 al 30) e Gran paniko al bazar del Circo Paniko di Bologna il 6 gennaio 2019. Ci sono poi deliziosi teatrini che si contendono il record mondiale di piccolezza. Il Teatro della Concordia ha ridato vita a uno dei borghi più belli d’Italia, Monte Castello di Vibio (PG), arricchendo il valore esperienziale della visita nella Media Valle del Tevere. Progettato dopo la Rivoluzione francese

Teatro della Concordia (PG) 33

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its Norman Castle, the Basilica del Santo Sepolcro, the Teatro Curci, the Pinacoteca De Nittis and the archaeological site of Canne della Battaglia, where the Romans were defeated in 216 B.C. by the Carthaginians led by Hannibal. Then in 1817, Barletta decided to construct a theatre. Inaugurated two years later, part of the structure collapsed in 1864. It was demolished and rebuilt in 1872, then dedicated to the Barletta musician Giuseppe Curci on the occasion of his death. Now with the artistic project of Michele Placido, fortified by the umpteenth public success of the year prior (with almost 13,000 attendees), the Teatro Curci proudly presents the new 2018/19 theatre season. Commencing on 10 and 11 November with La Parola Canta by Toni and Peppe Servillo, this concert-recital of music, poetry and songs celebrates Naples and the importance of cultural sharing. It is followed by a rich programme of theatre, dance, music and concerts. From 16 to 18 November, Fabio Troiano and Elena Cotugno perform Studio sull’Eracle by Gianpiero Borgia, a rewriting of the myth of Hercules with an eye on today, focused on the sudden explosion of violence


© Marco Caselli

LITTLE THEATRE

Peppe e/and Toni Servillo, Teatro Curci (BAT)

e intitolato proprio a quella concordia tra i popoli che si auspicava in Europa agli inizi dell’800, viene restaurato nel 1994. La cultura non si misura in m2, tanto che nel ’97 questo piccolo gioiello di 99 posti si è gemellato con il più grande del mondo, il Farnese di Parma (quattromila posti). Ricorda, in miniatura, il classico teatro goldoniano ed è stato decorato da un artista di soli 15 anni, Luigi Agretti. Tra i prossimi spettacoli il concerto The Best Christmas Ever il 26 dicembre, il trio Le Capinere in Variegato di suoni e di parole d’auguri domenica 30 e Coppia aperta quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame il 27 aprile 2019. Questo piccolo gioiello si può visitare durante i weekend e i festivi e ospita anche matrimoni civili, convegni, educational e laboratori creativi. Formato mignon anche il Teatrino di Vetriano: 60 posti in platea e 20 sulle balconate, un palco di 30 m2, due camerini minuscoli perfettamente arredati e una stanza dei costumi. Sull’Appennino che sfiora Lucca, questo antico fienile viene trasformato in teatro nel 1890 ed è così minuscolo da essere accreditato dal Guinness World Records Book. Nel 1997 è stato donato al Fai dagli

amongst the common man that seems to characterise European society. Taking to the stage from 30 November to 2 December is the Signorine with Isa Danieli and Giuliana De Sio, directed by Pierpaolo Sepe, in a comedy that skilfully exploits the humour hidden within daily tragedy, being simultaneously irreverent and poetic. Bella Figura, with Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, David Sebasti and Simona Marchini surprises the audience from 14 to 16 December with the story of two couples linked unbeknownst by an embarrassing secret. Also in Puglia is a stop in Lecce to discover the Cantieri Teatrali Koreja, located within a former brick factory on Via Dorso. Named Strade Maestre 2018/2019, the new season’s subtitle is borrowed from the collection of Albert Camus, Mi rivolto dunque siamo. Scritti Politici, an indispensable secular compendium for those not intending to bend to the contemporary and who seek in others and within themselves the reasons for a necessary revolt. The programme includes numerous productions for children and adults, including Becco di Rame, from the book by Alberto Briganti with the dramaturgical adaptation of Ira Rubini (from 18 to 20 November), the 34

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imaginative transformations through the magical and bizarre worlds of the show Giardini di Plastica by Salvatore Tramacere (from 27 to 30) and Gran Paniko al Bazaar by the CiRcO PaNiKo from Bologna on 6 January 2019. Then there are the delightful little theatres competing for the title as the world’s smallest. The Teatro della Concordia has bought new life to one of the most beautiful villages in Italy, Monte Castello di Vibio (Perugia), enriching the experiential value of a visit to the Media Valle del Tevere. Designed following the French Revolution and named after the hoped-for harmony between peoples in Europe at the beginning of the 19th century, it was later restored in 1994. Culture is not measured in m2 hence why in 1997, this small jewel with 99 seats was twinned with the largest in the world, the Teatro Farnese in Parma (with four thousand seats). It recalls, in miniature, the classic Goldoni Theatre and was decorated by an artist aged just 15 years, Luigi Agretti. Amongst the upcoming events is the concert The Best Christmas Ever on 26 December, the trio of Le Capinere in Variegato with the sounds and words of season’s greetings on Sunday 30 December and the Coppia Aperta Quasi Spalancata by Dario Fo and Franca Rame


eredi Biagini e ha ripreso vita. Domenica 11 novembre ospita Gianni Schicchi, adattamento per burattini a cura della compagnia Pupi di Stac, e il 2 dicembre La villeggiatura di Goldoni della compagnia Underwear Theatre. In provincia di Pordenone, tra i borghi più belli d’Italia c’è Valvasone, detto anche Borgo delle Spose. Qui, infatti, ogni perla architettonica, dal Castello al Duomo, dalla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo al Convento dei Servi di

Maria fino al Palazzo del Comune, è a disposizione per organizzare un matrimonio da favola. E, sempre qui, merita una visita il prezioso teatrino ligneo costruito alla fine del ’700 ad uso privato dei Conti dell’epoca, dove probabilmente si è seduto anche Napoleone Bonaparte, ospitato nel Castello durante la battaglia sul Tagliamento contro gli austriaci nel 1797. Oggi il Teatro di Valvasone ospita eventi culturali e musicali. Il 18 gennaio 2019 va in scena Ubu Brat - Buffa

storia di un burbero briccone liberamente ispirata a Ubu Roi di Alfred Jarry, un testo di satira grottesca precursore del surrealismo e del teatro dell’assurdo. «Benvenuti a teatro, dove tutto è finto ma niente è falso», per citare il grande Gigi Proietti. LF teatropubblicopugliese.it teatrocurci.it teatrokoreja.it teatropiccolo.it fondoambiente.it/luoghi/teatrino-di-vetriano valvasonearzene.it

comes Gianni Schicchi, with an adaptation for puppets by the company Pupi di Stac, whilst on 2 December there is La Villeggiatura by Goldoni from the Underwear Theatre company. In the province of Pordenone, one of the most beautiful villages in Italy is Valvasone, also known as Borgo delle Spose (Village of Brides). Here, in fact, every architectural pearl - including the Castle, the Duomo, the Church of SS. Pietro e Paolo, the Convento dei Servi di Maria and the Town Hall (Palazzo del Comune) - is available for hosting a fairy-tale wedding. Also worth visiting is the quaint wooden theatre built in the

late 1700s for the private use of the Counts of the time, where Napoleon Bonaparte likely also took a seat, being housed in the Castle during the battle on the braided river Tagliamento against the Austrians in 1797. Today, the Teatro di Valvasone hosts cultural and musical events. On 18 January Ubu Brat - Buffa Storia di un Burbero Briccone will be staged, with the tale of a surly scoundrel openly inspired by Alfred Jarry’s Ubu Roi, a text of grotesque satire, as the precursor of surrealism and the Theatre of the Absurd. “Welcome to the theatre, where everything is fake but nothing is false,” to quote the great Gigi Proietti. LF

Teatro di Valvasone (PN)

on 27 April 2019. This little gem that can be visited on weekends and holidays also hosts civil weddings, conferences, plus educational and creative workshops. Similarly small-sized is the Teatrino di Vetriano, having 60 seats in the stalls and 20 on the balconies, with a stage extending just 30 m2, two perfectly furnished tiny dressing rooms and a costume room. In the Apennines near Lucca, this ancient barn was transformed into a theatre in 1890, being so tiny as to be credited by the Guinness World Records Book. In 1997, it was donated to FAI by Biagini's heirs before being given a new life. On Sunday, 11 November

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CINEMA di Francesca Ventre

ALBA ROHRWACHER SI CONFRONTA A TU PER TU CON LA MADONNA, LA SUA COSCIENZA. NEL RUOLO DI LUCIA IN TROPPA GRAZIA: DAL 22 NOVEMBRE AL CINEMA, UNA STORIA POETICA

CON GRAZIA E AMORE

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roppa grazia è un film semplice, ma spiazzante. Una storia surreale ben inserita nei temi di oggi, come la sopravvivenza di ogni giorno contro la crisi economica e la corruzione che non fanno più notizia. Dal 22 novembre sul grande schermo, Alba Rohrwacher è Lucia, la protagonista di un racconto cinematografico firmato da Gianni Zanasi. A una giovane mamma single, che sbarca il lunario come tante altre, appare la Madonna, che si impone, anche con una grande presenza fisica, sulla protagonista. Da lei pretende che si ribelli a uno stato comune di assuefazione al 36

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compromesso. È una vera e propria lotta contro le convinzioni comuni (perché «se si cerca la verità, si sembra matti»), ma anche tra la donna e Maria che la sprona con forza, motivandola come madre: «Se non lo fai tu, come farà tua figlia a capire che qualcosa di bello esiste?». A contrapporsi a queste riflessioni non mancano risate, sorrisi e momenti d’amore e poesia. Un’apparizione della Madonna sembra una cosa di altri tempi, nonostante il film sia ambientato nell’attualità, ironico e divertente. Una contraddizione solo apparente? La Madonna potrebbe anche rappresentare la coscienza di Lucia ...Il film è una commedia che gioca sul paradosso e si costruisce su situazioni improbabili, che strappano una risata e creano un clima leggero. Ma l’avventura strampalata e imprevista che vive Lucia fa anche riflettere. Lucia si sente in colpa perché scopre qualcosa di non chiaro riguardo al terreno su cui sta facendo dei rilevamenti come geometra... Lucia firma, praticamente costretta, un documento scomodo. La sua situazione personale, una single con un’adolescente a carico, separata dal nuovo compagno, è talmente precaria che in una situazione poco chiara decide di chiudere un occhio. Gli stessi responsabili del progetto scelgono lei proprio perché sanno che non avrebbe

fatto troppe domande. Ma, con il procedere della storia, e grazie sopratutto all’incontroscontro con questa Madonna, Lucia cambierà. Un’altra caratteristica della protagonista è il perfezionismo. È un’inclinazione che la porta a essere anche coerente con sé stessa? Non so. Lucia è piena di contraddizioni. Se da una parte è pignola, dall’altra si arrabatta, tira a campare e si contraddice. Sopravvive in modo giocoso a una vita che le ha regalato meno di quanto forse meritasse. Come sottolinea il regista, Gianni Zanasi, questa la riporta nel mondo dell’infanzia e del credere al di là del razionale. L’arrivo di questa figura la convince ad avere fiducia in sé stessa. Lucia sarà capace di credere a ciò che sente. E lotterà per proteggere la terra dove è cresciuta. Com’è stato recitare al fianco della Madonna e confrontarsi con lei anche fisicamente? Il lavoro con Hadas Yaron è stato molto bello e divertente. Hadas aveva un ruolo delicato, di grande responsabilità: interpretare un personaggio dell’immaginario collettivo. Confrontarsi con il sacro. Ricordo le lunghe discussioni per capire come mettere in scena questa Madonna. L’equilibrio difficile da trovare tra la commedia e la serietà del personaggio. Come inquadrarla, come

Troppa Grazia - Alba Rohrwacher ed Elio Germano 37

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vestirla. Ricordo il primo giorno che Hadas è finalmente entrata in scena. Eravamo nel campo dove è ambientata gran parte della storia. Abbiamo iniziato a girare e questa figura era lì, presente e lontanissima insieme. Si è alzato il vento e il suo velo ha cominciato a muoversi. Era un’immagine molto forte, delicata, spiazzante, inquietante e divertente allo stesso tempo. Il film racconta anche la vita quotidiana dei giorni nostri. A me questo film sembra una grande storia d’amore. Un filo rosso lega Lucia e Arturo (Elio Germano, ndr). Gianni Zanasi racconta, con grazia e un tocco mai banale, il sentimento tra i due che, ora separati, sono stati una coppia. Quando ho visto per la prima volta il film mi sono detta: «Ma questo film è una storia d’amore! Ed è una storia d’amore anche verso la terra che uno abita. Lucia inizierà una battaglia per difendere la terra che l’ha vista bambina. Molti i temi proposti in modo singolare e inaspettato. Come è giunto inaspettato anche il Premio Label Europa Cinema – Miglior film europeo, assegnato al Festival di Cannes. Un premio così bello! Non ce lo aspettavamo. Molto in questo film è arrivato come un regalo inaspettato e bellissimo.


CINEMA di Serena Berardi

Photo Gianluca Saragò/La Presse

KEEP CAL M AND

HAPPY NEW YEAR

IL 15 NOVEMBRE ESCE NELLE SALE LA BLACK COMEDY COSA FAI A CAPODANNO? PROTAGONISTA ILENIA PASTORELLI

L’

avevamo lasciata in Benedetta follia a vendere articoli religiosi, fasciata da top minimali e minigonne strizzate. La ritroviamo in Cosa fai a Capodanno? con pullover di lana e maglia a collo alto, decisamente lontana dalle atmosfere sacre. Ilenia Pastorelli, dopo il David di Donatello vinto per Lo chiamavano Jeeg Robot e l’interpretazione accanto a Carlo Verdone, torna sul grande schermo nei panni di Iole, una ladra intenzionata a svaligiare uno chalet di montagna dove una serie di coppie decide di trascorrere il 31 dicembre per un party scambista. In verità l’attrice romana ama poco il Capodanno, la trasgressione e ancor meno la montagna. Ci sono due categorie di persone: quelle che odiano l’ultimo dell’anno e quelli che lo organizzano secoli prima. Tu di quale fai parte? Della prima. È una giornata in cui bisogna per forza divertirsi e questa cosa mi angoscia. Di solito mi piace viaggiare, visitare una capitale europea. Invece quest’anno probabilmente andrò a New York con mia sorella.

Nel film un gruppo di sconosciuti si ritrova insieme per una festa scambista. Cos’è per te la trasgressione? Andare sul red carpet in ciabatte. Tornando alla pellicola, le persone che raggiungono la baita non hanno tutte lo stesso obiettivo. Dietro una trama apparentemente semplice si nascondono una complessità narrativa e personaggi caratterizzati da molte sfaccettature. La regia è firmata da Filippo Bologna, uno degli sceneggiatori della commedia corale Perfetti sconosciuti. Nella finzione sei la fidanzata di Luca Argentero. Da uno studio recente è emerso che l’80% delle donne vorrebbe rimanere chiusa in una baita di montagna con lui… In effetti è una bella esperienza. In un’intervista Argentero ha detto che sei autoironica e dotata di una comicità naturale. L’avevi pagato? Venti euro. E comunque prendersi sul serio non ha senso. Nella vita ci sono tante cose brutte, meglio ridere di quel che si può. Nel cast ci sono anche Alessandro Haber, Riccardo Scamarcio, Isabella Ferrari, Valentina Lodovini e Vittoria Puccini. I pro e i contro di

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lavorare con un gruppo di attori così nutrito e conosciuto? Non credo ci siano lati negativi. Anzi, per me è istruttivo osservare come recitano gli altri. Poi, con la Ferrari e la Puccini sono rimasta in contatto, sono persone semplici e carine. Avete girato a Dobbiaco, nel cuore delle Dolomiti. Com’è andata? La temperatura lì può arrivare fino a -30°C, cosa che credevo impossibile in Italia. Prima di partire avevo comprato gli scaldini, piccole palline che si attaccano ai vestiti ed emanano calore, che principalmente servono per mani e piedi. Io invece le avevo messe dovunque. Un giorno dovevo fare una scena con un abito da sera in cui uscivo di casa con le scarpe aperte. A fine giornata sono tornata in hotel bianca come un cadavere, ma in alcuni punti ustionata per via degli scaldini. Hai portato a casa il David di Donatello, hai finito da poco le riprese di Non ci resta che il crimine, con Gassmann, Giallini e Tognazzi, e stai preparando un altro film. A cosa punti? A essere felice. ilepastorelli ileniapastorelli


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CINEMA di Gaspare Baglio

MICHELA SI FA IN TRE

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© Tokyo Lee Productions

© Angelo Trani

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omento d’oro per Michela Andreozzi, attrice brillante questo mese sul grande schermo con due pellicole. «In Se son rose, di Leonardo Pieraccioni, sono una delle ex del protagonista. È la seconda volta che faccio la sua ex, si vede che in una vita precedente eravamo fidanzati! (ride, ndr). Il mio personaggio è legato a un tradimento, ma c'è un po' di confusione sulle vere responsabilità». In La notte è piccola per noi di Gianfrancesco Lazotti, interpreta invece una milf alla ricerca della felicità su Internet. «Quando finalmente incontro il tipo con cui chatto, mi rendo conto che non è la persona che avrei voluto. Anche se pure io mi sono spacciata per quella che non sono». A Gaeta, nel frattempo, Michela dirige come regista la commedia action Brave ragazze: «La storia di quattro donne sole e in difficoltà che, nel giorno più buio delle loro vite, si travestono da uomini, comprano quattro scacciacani e rapinano la banca del paese». Il resto al cinema. LF

CINEMANIA L’ Kusama-Infinity (2018) di Heather Lenz allo Schermo dell’Arte Film Festival

Italia, patria di grandi registi e set di pellicole internazionali, ospita anche quest’anno numerose rassegne per un autunno consacrato alla macchina da presa. Dal 13 al 18 novembre Firenze fa da cornice allo Schermo dell’Arte Film Festival, progetto dedicato al connubio tra cinema e arte. Non solo proiezioni, documentari, workshop e incontri con autori e curatori, ma anche tante anteprime come il lungometraggio KusamaInfinity (2018) di Heather Lenz sull’artista giapponese novantenne Yayoi Kusama. Dal 21 al 25 scocca invece il quarantesimo anno di età del Festival di Cinema e Donne, appuntamento con film e inediti a firma femminile. In apertura La fête des mères, un inno alla poliedricità rosa e alla forza della genealogia. 40

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Dal film bellico 49° Parallelo al viaggio nella passione di Narciso Nero, il Torino Film Festival ospita, al Museo del Cinema, da venerdì 23 al 1° dicembre una retrospettiva sui visionari della settima arte Powell & Pressburger. Mentre l’altra anima della kermesse è riservata al cineasta francese Jean Eustache, con una proiezione di tutte le sue pellicole, tra cui Mes petites amoureuses e Une sale histoire. LF A.T. schermodellarte.org schermodellarte schermoarte schermodellarte cinemalacompagnia.it QDCCompagnia CinemaLaCompagnia cinemalacompagnia Torinofilmfest.org torinofilmfest torinofilmfestival

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MAGICO NATALE

Villeroy & Boch, Arti della Tavola. Foro Bonaparte 70, 20121 Milano. Tel. 02 655849.1 villeroy-boch.italia@villeroy-boch.com

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FICTION di Cecilia Morrico

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Photo Eduardo Castaldo © Wildside/Umedia 2018

Margherita Mazzucco che interpreta Elena adolescente, durante le riprese della fiction tv L'amica geniale

NAPOLI GENIALE DALLA CARTA ALLA PELLICOLA, L’AMICA GENIALE ARRIVA IN TV. SUL PICCOLO SCHERMO, LE VICENDE DI LILA E LENÙ E GLI SCORCI DEL CAPOLUOGO CAMPANO

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ominciai ad andare più frequentemente a Napoli, ma ormai io non avevo voglia di rivedere amici e parenti, e amici e parenti non avevano voglia di rivedere me. Incontravo solo Lila, ma spesso, per mia scelta, nemmeno lei […] perciò preferivo passeggiare da sola per via Caracciolo, o salire al Vomero, o andare a spasso per i Tribunali». Chi ha letto i suoi romanzi riconosce subito la voce narrante di Elena

nell’ultimo libro Storia della bambina perduta dalla saga di Elena Ferrante L’amica geniale (che comprende anche Storia del nuovo cognome e Storia di chi fugge e di chi resta, tutti editi da E/O). Best seller internazionale, narra le vite di Elena (Lenù) e Raffaella (Lila o Lina) amiche-nemiche sin dall’infanzia che si allontano e riavvicinano sullo sfondo di una Napoli anni ’50. Alle vicende delle due protagoniste è dedicata la serie HBORai Fiction e Timvision L'amica geniale, 42

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in onda a fine novembre su Rai1, diretta da Saverio Costanzo. Un set colossale, tra i più grandi allestiti in Europa negli ultimi anni: in scena oltre 150 attori e cinquemila comparse. Un casting durato otto mesi, dove sono stati provinati oltre ottomila bambini e 500 adulti da tutta la Campania. Le riprese, come la stessa autrice di cui non si è mai visto il volto, sono state avvolte dal mistero fino alla presentazione dei primi due episodi alla 75. Mostra


«Il rione vecchio, a differenza di noi, era rimasto identico. Resistevano le case basse e grigie, il cortile dei nostri giochi, lo stradone, le bocche scure del tunnel e la violenza. Invece era cambiato il paesaggio intorno. La distesa verdognola degli stagni non c’era più, la vecchia fabbrica di conserve si era dissolta. Al loro posto, c’erano i bagliori dei grattacieli di vetro, segni una volta di un futuro raggiante cui non aveva creduto mai nessuno. I cambiamenti li avevo registrati tutti, negli anni, a volte con curiosità, più spesso distrattamente. Da ragazzina mi ero immaginata che, oltre il rione, Napoli offrisse meraviglie. Il grattacielo della stazione centrale, per esempio, mi aveva colpita molto, decenni prima, per il suo ergersi piano dietro piano, uno scheletro di edificio che allora ci pareva altissimo, a lato dell’ardita stazione ferroviaria». Oltre il Luzzati, il capoluogo partenopeo è un mondo tutto da scoprire: il Rettifilo, ovvero corso Umberto I, e via Chiaia, dove Lila e Lenù vedono le altre ragazze truccate e ben vestite, piazza dei Martiri e il negozio di scarpe dei fratelli Solara. E ancora corso Emanuele al Vomero e la casa della professoressa Galiani, con gli scaffali pieni di libri e i discorsi altoborghesi. Confini territoriali, ma anche di classe: ed ecco che Marcello Solara e Gigliola comprano una casa a Posillipo, vantandosi della propria terrazza con la internazionale d’Arte cinematografica di Venezia. E pur se per la scelta delle due eroine da bambine Costanzo ha cercato di essere il più fedele possibile alle descrizioni della Ferrante, la prima differenza, necessaria per la resa filmica, è l’uso del dialetto che nei libri è solo immaginato ma mai realmente scritto. Perché, oltre a Lenù e Lila l’altra grande protagonista di quest’epopea contemporanea è Napoli, quasi un’entità vivente che cresce e si nutre dei personaggi stessi. Luogo centrale che attira e scaccia le due amiche-nemiche è il “rione”, completamente ricostruito per il piccolo schermo e al secolo il quartiere Luzzati in Gianturco, nella periferia est della città. Un posto che sembra subire un’evoluzione durante l’adolescenza delle ragazze, ma che poi invece viene rigettato nella sua immutabilità rispetto agli eventi della storia d’Italia nel dopoguerra.

splendida vista sul Golfo, mentre Elena decide di trasferirsi in via Torquato Tasso con le sue figlie, sempre al Vomero: «Da via Tasso il rione era una pallida petraia molto distante, solo detriti urbani indistinguibili ai piedi del Vesuvio». E anche se per la fiction sono state ricostruite ben 14 palazzine, una chiesa e un tunnel, non mancano le riprese nel centro storico napoletano come via Tribunali, piazza dei Martiri, piazza Plebiscito e Galleria Principe, immersa nell’atmosfera anni ’50 per il passaggio di Lila e Lenù. LF

L’ITALIA DEL TRENO IN TV

La storia d’Italia che scorre dietro il finestrino del treno. È il filo conduttore della docu-serie L’Italia del treno, il progetto di Fondazione FS Italiane e History channel in onda ogni lunedì sul canale 407 di Sky. Circa 350mila fotografie analogiche e 500mila immagini digitalizzate, prodotte dagli anni ’30 in poi, documentano la storia e il ruolo delle Ferrovie dello Stato dal 1949 agli anni ’90 insieme a filmati, cinegiornali e video. Dal Risorgimento al boom economico, passando per le due guerre mondiali. Un viaggio nel tempo di quasi due secoli attraverso la Penisola, a bordo di locomotive a vapore, littorine e del mitico Settebello. fondazionefs.it

Da sinistra, Ludovica Nasti, Lila bambina, ed Elisa Del Genio, Elena bambina, in una scena della fiction tv 43

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MILANO 159 20 AL GIORNO 2 CORSE BUSITALIA FAST AL GIORNO

ART di Andrea Radic

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Sesto allestimento della Pinacoteca di Brera, sala 14 © Cesare Maiocchi 2018

UN MUSEO

A OCCHI APERTI ALLA PINACOTECA DI BRERA CON IL DIRETTORE JAMES BRADBURNE

A

pre le braccia in un gesto accogliente, mostrando un panciotto artistico «disegnato e cucito in Giappone, in un piccolo negozio di Tokyo,

con disegni Kabuki», precisa accompagnandoci, con incedere coinvolgente, nelle nuove sale della Pinacoteca di Brera, di cui James Bradburne (canadese naturalizzato britannico) è direttore dal 2015. Luci perfette si affacciano sulle opere ed eleganti soluzioni architettoniche valorizzano i capolavori della collezione. «È un museo dove vogliamo che i visitatori vengano ad aprire gli 44

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occhi», ci tiene a specificare, come del resto suggerisce il claim della storica istituzione milanese, Brera a occhi aperti. «Per dare forza alla cultura bisogna essere visionari come lo furono i direttori del passato, Ettore Modigliani, Franco Russoli, che definiva il museo un crogiuolo di civiltà, e Fernanda Wittgens, che lo chiamava “museo vivente”», spiega Bradburne.


Un lavoro che lei sta portando avanti. Abbiamo riallestito tutte le 38 sale per ricollocare la Pinacoteca nella sua contemporaneità, nel cuore della città e dei visitatori. Oggi ritrova la sua raison d’être. LF La sua esperienza in Italia è passata da Firenze… Sì, dal 2006 al 2015 sono stato direttore generale di Palazzo Strozzi. Abbiamo riportato un palazzo dormiente al centro della cultura italiana. LF Si sente un po’ italiano? Sarebbe un grande impegno sentirsi italiano, non so se ce la farei, sicuramente mi sento europeo e in Italia mi sento a casa, faccio parte di questo Paese. Il mio scopo è portare in Pinacoteca il pubblico locale, i cittadini, che poi torneranno con i figli o la zia. Il fattore fondamentale è che un museo fa parte della nostra identità di essere umani. Che io venga dalla Siria o dalla Russia, quando vedo un Caravaggio diventa il “mio” Caravaggio, parte della mia identità. Siamo tutti migranti nel tempo e il nostro bagaglio è proprio l’identità, che trovo in queste sale. Il nostro lavoro è questo. LF

Il direttore James Bradburne insieme al giornalista Andrea Radic LF Il museo come parte integrante della città? Si tratta di appartenenza, bisogna tenere le porte aperte e accogliere tutti coloro che sono a Milano in orari serali, giovani musicisti che suonano in determinati giorni e prevedere visite speciali. Nel museo ci si deve sentire a casa. LF Ci guidi nelle sale completamente riallestite.

Secondo allestimento della Pinacoteca di Brera, sale 6 e 7 45

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Un lavoro iniziato nel marzo 2016 per rendere i percorsi più comprensibili ai visitatori. Per esempio, abbiamo puntato molto sulle nuove didascalie, più grandi e leggibili, aggiungendo spiegazioni che aiutano i genitori a insegnare l’arte ai più piccoli e le didascalie d’autore a firma di Orhan Pamuk, Tiziano Scarpa e altri scrittori, per dare una diversa prospettiva alle opere arricchendo l’esperienza.


ART

Il nuovo Caffè Fernanda della Pinacoteca di Brera © Cesare Maiocchi 2018

Poi, un’altra scelta è stata rifiutare la strategia delle mostre temporanee, anche se fanno crescere il numero di biglietti staccati. Ci siamo posti, invece, l’obiettivo di valorizzare la collezione permanente con l’inserimento, in determinate occasioni, di opere ospiti. Queste entrano nel percorso espositivo del museo, dando l’opportunità di osservarle con occhi diversi. Come recita il nostro logo, "a occhi aperti". Abbiamo cominciato con un Perugino accanto a un Raffaello e, ogni sei mesi, viene fatto un nuovo allestimento attorno a questi percorsi unici, chiamati dialoghi. LF Altre novità? Bottega Brera, una vetrina di tutti gli Istituti di Brera, e Caffè Fernanda, uno spazio intitolato a Fernanda Wittgens, i cui prodotti bio arrivano dall’orto della

Pinacoteca coltivato nel Parco agricolo sud Milano. Un luogo che abbiamo voluto dedicare a una grande donna, la prima a essere direttrice di questo museo (nel 1940, ndr) e a organizzare sfilate di moda a Brera. Fa parte dell’identità della Pinacoteca, ci sono un busto della Wittgens di Marino Marini e un ritratto che le fece Attilio Rossi. E nelle prime pagine del menù si legge la sua storia, il Caffè è espressione dei suoi valori di civiltà e umanità. LF Che rapporto vede tra arte e cibo? C’è sempre un legame che fa parte della nostra umanità. Qui, poi, il legame è specifico. LF Cosa le piace del cibo italiano? L’autenticità, la tradizione della cucina povera, quella delle nonne, che tutti amiamo. Una bella pappa al pomodoro.

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Qualità e semplicità sono i pilastri della cucina italiana. LF Torni bambino, qual è il profumo dell’infanzia? Il pane, un profumo quasi umano, e da grande aggiungo quello del caffè. Sapori che significano casa. LF Il luogo del cuore? Sono molti i posti straordinari, in Italia e nel mondo. Come recita il detto inglese, «Home is where your heart is». Oggi sono a Brera e il mio cuore è qui, spero lo sentano anche tutti i visitatori. LF Cosa la appassiona nel suo lavoro? La scintilla negli occhi di un bambino che vede per la prima volta una cosa nuova, la curiosità e la passione che cerco di accendere nelle persone.


MOSTRE di Ilaria Danesi

MUSEUM

AUTUNNO, TEMPO DI MOSTRE. DA NORD A SUD D' ITALIA È STAGIONE DI GRANDI ESPOSIZIONI. DAGLI IMPRESSIONISTI ALLA FOTOGRAFIA, CON UN’ATTENZIONE PARTICOLARE AL DIALOGO TRA ANTICO E MODERNO PAUL KLEE ALLE ORIGINI DELL’ARTE Il Mudec di Milano racconta la fascinazione di Paul Klee per il “primitivismo” con una rassegna delle sue opere ispirate alle origini dell’arte. Quasi 100 opere in cui il pittore svela tutta la sua complessità, abbracciando forme espressive come il pastiche, la caricatura, l’uso di simboli e alfabeti d’invenzione. The MUDEC in Milan focusses on the Paul Klee's fascination for “primitivism” with an exhibition of his works inspired by works of art. Around one hundred works by the artist reveal his complexity, embracing expressive forms such as the pastiche, caricature, the use of symbols and invented alphabets. Paul Klee. Alle origini dell’arte Milano, Mudec, Museo delle culture. Fino al 3 marzo 2019/until 3 March 2019 mudec.it

Paul Klee Senza titolo (Cuore nero e albero nero)

© Image archive Zentrum Paul Klee, Berna

LO SGUARDO DI RONIS Nella magnifica Casa dei Tre Oci arriva la più completa retrospettiva mai dedicata al genio della fotografia umanista francese Willy Ronis. Centoventi immagini, tra cui scatti inediti di Venezia, documenti, libri e lettere del cosiddetto reporter della quotidianità, capace di catturare nelle sue istantanee la condizione umana con sensibilità e semplicità uniche. The splendid Casa dei Tre Oci hosts the most extensive exhibition ever held on the talented French humanist photographer, Willy Ronis. One hundred and twenty pictures, including previously unseen shots of Venice, documents, books and letters by the man known as the reporter of daily life, capable of capturing the human condition in his photographs with unique sensitivity and simplicity. Willy Ronis. Fotografie 1934-1998 Venezia, Casa dei Tre Oci. Fino al 6 gennaio 2019/until 6 January 2019 treoci.org © Donation Willy Ronis

Ministère de la Culture/Médiathèque de l’architecture et du patrimoine/Dist RMN-GP 47

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//MILANO

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AUTUMN, THE TIME OF EXHIBITIONS. FROM NORTHERN TO SOUTHERN ITALY THIS IS THE SEASON OF MAJOR SHOWS. FROM THE IMPRESSIONISTS TO PHOTOGRAPHY, WITH SPECIAL FOCUS ON THE DIALOGUE BETWEEN ANCIENT AND MODERN


MOSTRE

//FIRENZE //BOLOGNA

Sconti per i clienti Trenitalia

Katsushika Hokusai La [grande] onda presso la costa di Kanagawa, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji (1830-1831 ca.) Silografia policroma, 23.8x36.6 cm Museum of Fine Arts, Boston - Nellie Parney Carter Collection - Bequest of Nellie Parney Carter

HOKUSAI E HIROSHIGE Per la prima volta in Italia oltre 250 opere dei due più celebri artisti del Mondo Fluttuante, maestri dell’arte silografica degli ukiyoe. Dalle iconiche stampe della serie Trentasei vedute del Monte Fuji, tra cui La Grande Onda di Hokusai, ai paesaggi del maestro della pioggia e della neve Hiroshige, la mostra omaggia una tecnica antica e affascinante. For the first time in Italy over 250 works by the most celebrated artists of the Floating World, masters of the ukiyo-e woodcut. From the iconic prints of the series Thirty-six Views of Mount Fuji by Hokusai, like The Great Wave, to the landscapes of Hiroshige, the master of rain and snow, the exhibition pays tribute to an ancient and fascinating technique. Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston Bologna, Museo Civico Archeologico, fino al 3 marzo 2019/until 3 March 2019 oltrelonda.it SOLO PIERO Il Museo Novecento dedica un progetto monografico a Piero Manzoni e ai concetti-oggetti che l’artista produsse dal 1959 al ’62. Dalle Linee alle Uova scultura, dalla celebre Merda d’Artista alla firma delle persone come opere d’arte, Manzoni si conferma artista sperimentale e inclassificabile, provocatorio, ironico e profondo. Piero Manzoni Merda d’artista n. 63 (1961) Scatoletta di latta, carta stampata, 4,8×6 cm Fondazione Piero Manzoni, Milano

Solo - Piero Manzoni Firenze, Museo Novecento, fino al 13 dicembre/until 13 December museonovecento.it

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The Museo Novecento hosts a solo exhibition on Piero Manzoni and the concept-objects the artist produced from 1959 to ’62. Form the Lines to the Egg sculptures, from the Artist's Shit to the signature of famous people presented as works of art, Manzoni is a confirmed experimental and unclassifiable artist, provocative, ironic and deep.


© Pollock-Krasner Foundation / Artists Rights Society (ARS), New York by

SIAE 2018

POLLOCK & CO. Al Vittoriano irrompe l’energia ribelle di Jackson Pollock e degli altri artisti della Scuola di New York. Circa 50 capolavori, firmati dal maestro dell’action painting e da grandi nomi come Mark Rothko, Willem de Kooning e Franz Kline, provenienti dal Whitney Museum e testimoni di quel carattere di rottura che fece dell’espressionismo astratto un tratto indelebile della cultura pop moderna. At the Complesso del Vittoriano the rebel energy of Jackson Pollock and the other masters of the New York school explodes. About 50 masterpieces, signed by the mater of action painting and other greats such as Mark Rothko, Willem de Kooning and Franz Kline, from the Whitney Museum and examples of the cleavage that led to abstract expressionism leaving a lasting mark on modern pop culture.

Pollock e la Scuola di New York Roma, Ala Brasini del Vittoriano. Fino al 24 febbraio 2019/until 24 February 2019 ilvittoriano.com

NUOVE PROSPETTIVE Carta bianca è la sfida lanciata dal Museo di Capodimonte a dieci personalità del mondo della cultura: interpretare le collezioni secondo la propria personale sensibilità scegliendo tra le 47mila opere esposte. Il risultato sono dieci sale completamente riallestite: una celebrazione del museo contemporaneo come spazio polifonico che cambia e sorprende sempre.

Annibale Carracci Rinaldo e Armida (1601 ca.) Olio su tela, 154x233 cm

© Foto Alessio Cuccaro

Carta bianca. Capodimonte Imaginaire Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte, fino al 9 dicembre/until 9 December museocapodimonte.beniculturali.it

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Carta bianca is the challenge Museo di Capodimonte has extended to ten celebrities from the world of culture: to reinterpret the museum collections according to their personal sensibility choosing from the 47,000 works on display: the result are ten rooms featuring an entirely new display, a celebration of the contemporary museum as a polyphonic space that constantly changes and surprises.

//NAPOLI

Jackson Pollock Number 27, 1950 (1950) Oil, enamel, and aluminum paint on canvas, 124,6x269,4 cm Whitney Museum of American Art, New York; purchase 53.12

//ROMA

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MOSTRE di Sandra Gesualdi

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LITTLE ITALY

MUSEI, MOSTRE E APPUNTAMENTI FUORI DALLE GRANDI CITTÀ MUSEO DIFFUSO EMPOLESE VALDELSA Un grande museo a cielo aperto, un’esperienza immersiva, un pezzo bello di Toscana da visitare con lentezza. È il Museo Diffuso Empolese Valdelsa, un progetto di rete culturale che coinvolge 11 Comuni per un’area di 753 m2. Ventuno le sedi espositive della zona, tra piccoli musei, pievi romaniche, borghi medievali e dimore storiche uniti per promuovere il proprio patrimonio culturale, la memoria locale e offrire un ricco calendario di eventi tutto l’anno. In corso, fino al 30 novembre, Ci sono sempre parole. [non] Festival delle narrazioni popolari (e impopolari), la prima rassegna estesa nell’empolese sulle narrazioni e lo storytelling di vita quotidiana. In cartellone fino al 16 dicembre J.O.B.S. Join Our Blended Stories. Storie di lavoratori in mostra al Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino, mentre il 30 novembre Ginevra di Marco presenta Le narrazioni popolari, concerto ispirato dai racconti dei cittadini. In un momento storico dove le relazioni interpersonali sono in gran parte intraprese virtualmente, raccontare e ascoltare le storie di tutti i giorni serve a spronare le persone a incontrarsi e riconoscersi. museiempolesevaldelsa.it

? WAR IS OVER. ARTE E CONFLITTI TRA MITO E CONTEMPORANEITÀ RAVENNA//FINO AL 13 GENNAIO 2019 La mostra al Museo d’Arte della città di Ravenna risponde attraverso opere che sondano scenari e contesti di belligeranza, dalla mitologia fino a oggi. Dalle scene di scontri agli strumenti di tortura, dalla rappresentazione del potere e dei volti dei vinti al vitalismo come idealizzazione di profonde pulsioni dell’animo. Tra gli artisti presenti Abramovic, Burri, Christo, Picasso, De Chirico, Fontana, Pascale e naturalmente Marinetti e il Futurismo. mar.ra.it

Pino Pascale Bomba a mano (diario) (1967) Collezione privata, Roma

LICHTENSTEIN E LA POP ART AMERICANA MAMIANO DI TRAVERSETOLO (PR)//FINO AL 9 DICEMBRE Un furore creativo che ha influenzato designer, pubblicitari e altri artisti contemporanei, tanto che ancora oggi è possibile riconoscere riferimenti al suo stile in molti ambienti di progettazione grafica e della comunicazione. A Roy Lichtenstein è dedicata la retrospettiva organizzata dalla Fondazione MagnaniRocca a Mamiano di Traversetolo, vicino Parma. Ottanta opere dell’artista newyorkese in dialogo con altri grandi protagonisti della Pop Art americana, in un confronto psichedelico con Andy Warhol, Mel Ramos, Allan D’Arcangelo, Tom Wesselmann, James Rosenquist e Robert Indiana. magnanirocca.it

Roy Lichtenstein Crying Girl (1963)

© Estate of Roy Lichtenstein - SIAE 2018

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METROPOLITAN ART

BA NKSY MES SAGES

L’ARTISTA DI BRISTOL, TRA ARTE E IMPEGNO POLITICO-SOCIALE, AL MUDEC DI MILANO DAL 21 NOVEMBRE

© Steve Lazarides

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ibattuto, discusso, acclamato e, soprattutto, senza identità. È Banksy, l’enfant prodige dell’arte di strada, il genio creativo senza volto, amato dalle star e dalle giovani generazioni e salito, di recente, alle cronache per l’ennesimo colpo di scena: aver distrutto, con un dispositivo nascosto, la sua opera Girl with Balloon, appena battuta all'asta per 1,2 miliardi di dollari. Agli inizi degli anni ’90, si aggira per Bristol, luogo simbolo dell’arte di strada, dove giovanissimo disegna muri e frequenta i locali della cultura underground come il Tropic Club o l’Old England, sperimentando quella che sarà la sua tecnica d’autore, lo stencil. Le figure seriali, con il tag Banksy, diventano così di veloce esecuzione e riconoscibili in tutto il mondo, da Londra, Brighton, Parigi, fino a New York e Gaza. Scimmie, poliziotti, vecchi, bambini abitano i suoi affreschi cittadini dalle sagome nere e topi in gran quantità, in inglese rat, anagramma di art. Il Mudec - Museo delle Culture di Milano presenta, dal 21 novembre al 14 aprile 2019 e per la prima volta in uno spazio pubblico, una mostra personale sull’artista inglese: The Art of Banksy. A visual protest, con oltre 70 lavori, oggetti, video e foto per raccontarne la storia e il pensiero. Una vera e propria protesta visiva, tracciata con ironia e provocazione rispetto a temi della società contemporanea: guerra, ambiente, soppressione, discriminazione razziale, omologazione del consumismo, manipolazione

Bomb Hugger (2003)

THE BRISTOLIAN ARTIST, BETWEEN ART AND POLITICAL-SOCIAL COMMITMENT, AT THE MUDEC IN MILAN FROM 21 NOVEMBER 51

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ontroversial, disputed, acclaimed and above all, of unknown identity. That is Bansky, the enfant terrible of street art, the creative genius without a face, loved by stars and younger generations who hit the news recently after his latest performance: he destroyed, with a hidden device, his work Girl with Balloon, which had just been auctioned for over one million pounds. At the beginning of the 1990s Banksy


LITTLE ITALY

was in Bristol, a city that is symbolic for street art. Here, as a young man, he painted walls and hung out in underground culture venues such as the Tropic Club and the Old England, experimenting with what would become his personal trademark, the stencil. His series of figures with the Banksy tag were thus quick to execute and were recognisable throughout the world, from London, Brighton and Paris to New York and Gaza. Monkeys, policemen, old people and children inhabit his urban frescoes with black outlines and rats in large numbers “rat” being an anagram of “art”. Mudec – the Museum of Cultures in Milan – presents from 21 November to 14 April 2019, and for the first time in a public space, a solo exhibition on the British artist: The Art of Banksy. A Visual Protest, with over 70 works, objects, videos and photos to tell his story and ideas. It is a genuine visual protest,

created with irony and provocation in relation to the issues of contemporary society: war, the environment, suppression, racial discrimination, homogenised consumerism and manipulation of advertising in western society. It is a political-social message that is amplified by the power and simplicity of interpretation that his characters offer, and which from one day to another appear on streets around the world, in normal places, on building walls, in places where they can be enjoyed by anybody. “Graffiti is one of the most honest forms of art that exists,” says the spray can maestro. “There is no elitism or ostentation, it is displayed on the best walls that a city has, and nobody is put off by the ticket price.” His gentle yet biting poetics thus translate into a girl hugging a bomb, a kiss between two London policemen, or cuts through the wall that divides Israel from Palestine with a girl hanging from balloons.” LF

© Steve Lazarides

© Steve Lazarides

della pubblicità nella società occidentale. Un messaggio politicosociale amplificato dalla potenza e semplicità di lettura che le sue figure offrono e che da un giorno all’altro appaiono per le strade del mondo, in luoghi qualunque, sulle pareti di edifici qualunque e sempre fruibili da chiunque. «I graffiti sono una delle forme d’arte più oneste che ci siano», afferma il maestro della bomboletta. «In esso non c’è elitarismo né ostentazione, si espone sui migliori muri che una città abbia da offrire e nessuno è dissuaso dal costo del biglietto». La sua poetica gentile ma sferzante si traduce così nella ragazza che abbraccia una bomba, nel bacio tra i due poliziotti londinesi, o solca il muro che divide Israele dai territori palestinesi con la bambina appesa ai palloncini. LF S.G. mudec.it mudecmi

Girl with Balloon (2004)

Umbrella Rat (2003)

SERIGRAFIE A FIRENZE

Banksy. This is not a photo opportunity è il titolo della mostra ospitata a Firenze, nelle sale espositive di Palazzo Medici Riccardi fino al 24 febbraio 2019. Una selezione di 20 immagini prodotte dal writer originario di Bristol e tutte le opere, riprodotte con tecnica serigrafica, che ne hanno fatto affermare il mito, diventando icone riconosciute in tutto il mondo. palazzomediciriccardi.it Banksy. This is not a photo opportunity is the name of the exhibition in Florence, in the exhibition areas of the Medici Riccardi Palace, until 24 February 2019. It includes a selection of the best twenty images produced by the graffiti artist from Bristol and all the works, reproduced using silk screen printing, that have made him a legend, and made his works recognisable throughout the world.

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METROPOLITAN ART

BIG MURALES LA GRANDE OPERA STREET DEGLI OSGEMEOS NEGLI SPAZI ESTERNI DELLA PIRELLI HANGARBICOCCA, FINO AL 26 APRILE 2019

© Sha Ribeiro

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ille m2, un anno di esposizione, un progetto triennale. Efêmero è il primo murales realizzato in Italia dagli Osgemeos, la coppia di artisti conosciuti in tutto il mondo per i loro interventi di street art. Un’opera gigantesca che ricopre interamente due pareti esterne della Pirelli HangarBicocca, il complesso ex industriale di Milano, e che ha inaugurato il progetto Outside the Cube, rivolto a quelle forme d’arte inserite nei contesti pubblici urbani. «Questo spazio ci è piaciuto molto e da subito ci ha fatto venire in mente un vagone della metropolitana. Lo abbiamo voluto trasformare in una grande scultura, un’installazione». Gli Osgemeos, letteralmente “i gemelli”, pseudonimo dei fratelli brasiliani Gustavo e Otávio Pandolfo, al loro esordio italiano, hanno assecondato la vocazione industriale del luogo e approfondito la storia dell’edificio di Pirelli HangarBicocca, dove nel secolo scorso si fabbricavano locomotive di treni, e dove corre vicino la linea ferroviaria, ricreando, in versione monumentale, il profilo di una vettura della metropolitana. Armati di bombolette verde acido, rosso, arancio, grigio metallico e issati su una gru hanno sommerso di colori i muri dell’Hangar e intrapreso il loro viaggio creativo. «Efêmero rappresenta alcuni momenti della vita», affermano i due writers, «affresca pensieri che sono, appunto, effimeri e fugaci come l’amore e i sentimenti». Visibile fino al 26 aprile 2019, poi prenderà vita un altro intervento site specific commissionato ad artisti internazionali. LF S.G. hangarbicocca.org osgemeos.com hangarbicocca pirelli_hangarbicocca

Backstage Efêmero (detail) Courtesy the artist and Pirelli HangarBicocca

THE GREAT STREET WORK BY OSGEMEOS IN THE OUTDOOR SPACES OF THE PIRELLI HANGARBICOCCA, UNTIL 26 APRIL 2019

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ne thousand square metres, exhibited for a year, a three-year plan. Efêmero is the first mural made in Italy by the Osgemeos, the pair of artists known throughout the world for their street art. A gigantic work that entirely covers two external walls of the Pirelli HangarBicocca, the former industrial building in Milan. It inaugurates the Outside the Cube project focusing on art inserted within public urban areas. “We really liked this space, and it immediately made us think of a metro carriage. We chose to turn it into a huge sculpture and installation.” The Osgemeos, literally “the twins”, as the Brazilian brothers Gustavo and Otávio Pandolfo are known, making their Italian debut here, have emphasised the industrial heritage of

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the site and delved into the history of the Pirelli HangarBicocca building where train locomotives were made last century, and with the railway line running nearby, recreating a monumental version of an underground train carriage. Armed with spray cans in acid green, red, orange and metallic grey and hoisted on a train, they coated the wall of the Hangar in colour and began their creative journey. “Efêmero represents specific moments in life,” the two graffiti artists explain. “It portrays thought that are by their nature ephemeral and fleeting, like love and feelings.” It can be seen until 26 April 2019, after which another site-specific intervention commissioned from international artists will take its place. LF


METROPOLITAN ART di Michela Gentili

michelagentili

SCAVARE FOSSATI AL MAXXI LA PRIMA PERSONALE DEL FUMETTISTA ZEROCALCARE. TRA STRISCE AUTOBIOGRAFICHE, PROGETTI COLLETTIVI E UN DISEGNO SITE SPECIFIC. SEMPRE CON UNA PUNTA DI MISANTROPIA

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-shirt sotto il k-way acetato, pantaloni militari al ginocchio e scarpe da ginnastica. Fedele a se stesso, nel guardaroba come nella vita, Zerocalcare ha gli occhi più luminosi delle mezze lune un po’ incupite che si disegna nei fumetti. Si siede e tira su la zip, nonostante l’aria calda dell’ottobre romano, un po’ come l’armadillo, il suo animale feticcio, chiude la corazza per difendersi dall’esterno. È uscito dalla sua Rebibbia, l’unico quartiere in cui riesce a immaginarsi, per raggiungere il tempio capitolino dell’arte contemporanea. Qui, tra le linee sinuose concepite da Zaha Hadid, si sta allestendo la prima personale su di lui, Scavare fossati - Nutrire coccodrilli (10 novembre-10 marzo 2019), realizzata con Minimondi Eventi. Una mostra al MAXXI, a neppure 35 anni. Mica poco… È una cosa super grande. Per mia madre è come se mi fossi laureato. E i tuoi amici che hanno detto? Non hanno molta soggezione verso

il mio successo. Anzi, si divertono ancora di più con gli scherzi. Una volta hanno scritto sulla mia pagina Wikipedia che ero morto. Come vivi tutta quest’attenzione? Mi sento in equilibrio sul baratro, sempre vicino al crollo, al limite del Tso (Trattamento sanitario obbligatorio, ndr). Perché ti esponi così tanto allora? Tutto nasce da un errore: non mi sono accorto che nel primo libro La profezia dell’armadillo, prodotto da Makkox, era stato inserito il mio vero nome. E poi, durante una presentazione, qualcuno pubblicò la mia faccia sui social. Ai tempi non potevo immaginare quello che sarebbe successo, altrimenti avrei fatto scelte diverse. Ma il tuo volto appare comunque nei fumetti… Sì, ma lì sono io il burattinaio. Per un maniaco del controllo disegnare è il mestiere perfetto, perché puoi decidere come vanno le cose. Anche se sono storie autobiografiche, decido sempre io su che cosa espormi.

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Il titolo Scavare fossati - Nutrire coccodrilli rimanda a una separazione col mondo esterno. Perché? Parla di alzare muraglie per proteggere la sfera emotiva. Lo stesso armadillo, la mia coscienza sulla carta, è stato scelto perché ha una corazza con cui si chiude su se stesso. Quello della misantropia è un campo semantico a cui tengo molto ed è anche un po’ il filo conduttore di molti lavori esposti. Una mostra intimista quindi? Le tavole dei libri e il blog sono espressione di un racconto solo mio. Ma ci sono anche locandine, manifesti, poster pensati con altre persone, dove emerge l’aspetto collettivo della mia produzione. E qualche piccolo esperimento d’animazione, un settore a cui vorrei dedicarmi il prossimo anno. Il lavoro a cui sei più legato? Quello sul G8 di Genova, uno spartiacque che mi ha cambiato per sempre. Lì si è modificato il mio rapporto con la vita e la morte.


Hai realizzato un progetto ad hoc per l’esposizione. Che cosa rappresenta? È una striscia di 18 metri, con un cuore barricato al centro e una serie di personaggi intorno che lo assediano. Ti senti braccato? Da quando mi sveglio la mattina, il mio più grande dispendio di energia sta nel cercare di mantenere un equilibrio tra le pressioni esterne per non tradire la mia identità. Parli dei famosi “accolli”? Sì, ma anche di quello che ti può modificare. In parte è inevitabile, perché è impossibile non essere contaminati, ma io cerco di non andare mai troppo lontano da quello che ho sempre ritenuto giusto diventare. Come ci riesci? Mi sono dato dei paletti: non partecipare a eventi elettorali e non fare mai nulla per chi vuole mandarci in galera o alimentare una cultura razzista e sessista.

Come è cambiato il tuo lavoro negli anni? Ora che ho un pubblico più vasto della ristretta riserva indiana che mi seguiva all’inizio, mi preoccupo di renderlo più accessibile e comprensibile. Disegnare per te è catartico? Quando devo raccontare un’emozione la disseziono e poi la ricompongo per renderla comprensibile agli altri. Non mi aiuta a risolvere i problemi ma a mettere ordine. Nei tuoi libri c’è lo specchio di una generazione. Sai di essere quasi un idolo? Non mi sento portavoce di nulla, posso solo raccontare la piccola porzione che riguarda la mia vita. Descrivo quello che provo. Ma, evidentemente, lo provano in tanti. Banksy ha inserito un tritacarte nella sua Girl with Balloon, prima che fosse venduta all’asta. Lo faresti mai con i tuoi fumetti? La mia roba è accatastata dentro

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© BAO Publishing/Fabio Rossini

© Zerocalcare

NUTRIRE COCCODRILLI

un cassetto e quando esonda butto tutto. Non ho un affetto feticista verso l’opera. E neppure mi metterei a distruggerla in modo spettacolare. Ma io non sono un artista. Semplicemente, disegno storie e la gente le legge. maxxi.art | zerocalcare.it (Z)ZeroCalcare zerocalcare


METROPOLITAN ART di Ilaria Danesi

L’ITA LIA DEL

FUMETTO

© Disney/Pixar

© Sergio Bonelli Editore

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autore, d’azione, storico, fantastico: la passione per il fumetto in tutte le sue forme cresce sempre più e ne sono testimoni i tanti appuntamenti d’autunno dedicati alla riscoperta dei suoi miti. Il tour dell’Italia dei comics parte dal Centro Saint-Benin di Aosta, con la rassegna Il mondo di Jacovitti, in programma fino al 28 aprile 2019. Oltre 250 opere originali per calarsi nell’universo surreale e colorato del papà di Cocco Bill e Zorry Kid, genio poliedrico capace di passare dal Carosello alle riviste umoristiche, sempre con un tratto inconfondibile. Il Museo della Permanente di Milano fino al 27 gennaio 2019 ospita l’imperdibile Tex - 70 anni di un mito. I fan del cowboy di Bonelli e Galleppini potranno ammirare disegni, tavole, fotografie e oggetti personali degli autori, nonché installazioni ad hoc per l’evento, ripercorrendo l’epopea del ranger diventato fenomeno di costume. Dal 2 dicembre, la mostra Valentina Una vita con Crepax al Museo Civico di

Bassano del Grappa (VI) ripercorre le strade del fumettista e della sua iconica eroina femminile. Donna forte e fragile, sensuale, emotivamente instabile, sospesa tra realtà e sogno: un personaggio vero e forse per questo così amato. Tappa obbligata a Bologna per il festival BilBOlbul (23-25 novembre) con mostre, incontri, spettacoli, workshop e attività per bambini. Ricco il calendario degli eventi off, tra cui la mostra Guido Buzzelli - Anatomia delle macerie all’Accademia di Belle Arti e l’omaggio a una star internazionale: Jack Kirby, leggendario autore dei Supereroi Marvel, alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna dal 24 novembre al 5 gennaio 2019. Si chiude alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo, con Milo Manara biografo di Caravaggio, che fino all’8 gennaio 2019 racconta in oltre 100 tavole inedite il genio di Michelangelo Merisi e la sua avventurosa esistenza. Cambia lo stile, non la passione. Perché la storia del fumetto ha ancora molte pagine da raccontare.

PIXAR COMPIE 30 ANNI

Ha rivoluzionato il mondo dei cartoni animati fondendo disegno e digital media ed emozionato intere generazioni con personaggi e storie indimenticabili. A Palazzo delle Esposizioni a Roma, fino al 20 gennaio 2019, arriva Pixar - 30 anni di animazione. Un tuffo nel mondo del cartoon con oltre 400 opere per illustrare la genesi artistica di Woody, Nemo, Gli Incredibili e gli altri e dei mondi in cui si muovono. Tavole, calchi, video, proiezioni e due spettacolari installazioni ricreano il fascino dell’animazione made in Pixar. palazzoesposizioni.it Lou Romano, color script Gli Incredibili (2004), dipinto digitale 56

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VENEZIA 72 14 4

AL GIORNO

ARCHITETTURA

© Studio Azzurro

di Francesca Ventre

PEOPLE OF THE SEA

In alto e nella pagina seguente, l’allestimento della mostra Renzo Piano. Progetti d’acqua nel Magazzino del sale Above and on the following page, photos of the Renzo Piano, Progetti d’acqua exhibition at the Magazzino del sale

È L’ACQUA IL LEGAME CHE UNISCE L’ARTISTA E L’ARCHITETTO. RENZO PIANO ESPONE ALCUNI SUOI PROGETTI IN UNA MOSTRANON MOSTRA, A VENEZIA, NEI LUOGHI DELL’AMICO EMILIO VEDOVA

«S

arà la mia genovesità, o ancora più la mia italianità, ma quello che più mi è rimasto dentro da quando sono bambino è l’acqua, il mare. Se in un progetto non c’è l’acqua lo faccio malvolentieri. E quando non la trovo cerco di portarcela». Questa volta a Renzo Piano non è servito, perché a Venezia l’acqua non manca. Si affaccia sul mare, anzi il mare spesso occupa le fondamente nella zona delle Zattere dove si aprono le porte del Magazzino del sale. Questa è la sede della mostra, anzi no, «di una vera e propria messa in 58

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scena», visitabile fino al 6 gennaio 2019: Progetti d’acqua è «un arcipelago – aggiunge l’architetto – dove il visitatore può navigare tra alcuni dei miei progetti in giro per il mondo». La sede, però, racconta ancora di più: qui creava le sue opere Emilio Vedova, che salvò queste strutture dalla demolizione certa e che ancora (toccare per credere) trasudano sale dalle pareti. Renzo Piano ha invece accolto oggi con piacere l’invito a esporre i suoi progetti, aiutato da un ottimo allestimento di Studio Azzurro, a dieci anni dalla ristrutturazione del Magazzino, curata proprio da lui.


“P

erhaps it is because I am Genovese, or even more so because I am Italian, but what has stayed in me from when I was a child is the water, the sea. If there is no water in a project, I do not enjoy it. And when there is none, I work on adding it.” This time there was no need for Renzo Piano to do that, because there is no lack of water in Venice. It looks on to the sea, and the sea often takes over the pavements in the Zattere area onto which the doors of the Magazzino del sale open. That is the site of the exhibition, or rather not an exhibition, but “a staging”, which can be visited until 6 January 2019: Progetti d'acqua is “an archipelago,” adds the architect, “where the visitor can sail between some of my projects around the world.” The location, however, says more still: it was here that Emilio Vedova created his works, and it was him who saved this structure from certain destruction and which still exudes salt from its walls (touch them to see for yourself). But Renzo Piano has now happily accepted the invitation to exhibit his projects, supported by an excellent staging designed by Studio Azzurro,

© Studio Azzurro

WATER IS THE LINK THAT TIES THE ARTIST AND THE ARCHITECT. RENZO PIANO SHOWS SOME OF HIS PROJECTS IN AN EXHIBITIONNON EXHIBITION IN VENICE, IN THE LOCALE OF HIS FRIEND EMILIO VEDOVA

ten years after the refurbishment of the Magazzino which was also his work. But how did this connection between the two artists arise? Piano and Vedova met in Venice in 1984, for the performance of Prometeo, a composition by Luigi Nono, for which they thought up the idea of using the framework of a ship to house both audience and orchestra. The sea is one of the founding reasons behind the long friendship between the Genovese and the Venetian. As you walk into the Magazzino del sale you feel as if you were sailing: “A video presentation of architecture,” says Alfredo Bianchini, president of the Vedova Foundation. “To tell the truth, architecture is always a work staged in real life.” And for Progetti d'acqua the decision was taken to display examples of entire processes, from project design to construction. Since the installations are intended to dialogue with the venue, pictures of sixteen Renzo Piano projects will be projected onto eight transparent screens, set off from the walls and hung in the middle of the hall by a system of extended supports. And you can lose yourself amongst natural

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ARCHITETTURA

Ma perché questo legame tra i due artisti? Piano e Vedova si sono conosciuti a Venezia nel 1984, in occasione della rappresentazione del Prometeo, opera musicale di Luigi Nono, per la quale pensarono alla sagoma di un’imbarcazione per accogliere spettatori e orchestra. È il mare uno dei motivi fondanti di questa lunga amicizia tra il genovese e il veneziano. Si ha la sensazione di navigare entrando nel Magazzino del sale: «Una messa in scena videotematica dell’architettura», secondo Alfredo Bianchini, presidente della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova. «Per la verità, l’architettura è sempre un’opera messa in scena nella vita reale». E per Progetti d’acqua si è deciso di esporre esempi di interi processi, dal progetto alla realizzazione. Poiché le installazioni sono pensate per dialogare con il luogo, staccate dalle pareti, su otto schermi trasparenti, sospesi al centro della sala grazie a un sistema di carrelli, si proiettano le immagini di 16 progetti di Renzo Piano. E ci si perde tra suoni naturali, come lo sciabordio delle acque e il verso dei gabbiani. Scorrono immagini e video del

recupero del Porto Antico di Genova, avvenuto tra il 1985 e il ’92, una serie di interventi su architetture significative e di nuove realizzazioni che hanno risolto la frattura tra la città ligure, il porto e il mare. Da ammirare anche il Renzo Piano Building Workshop, lo studio a Punta Nave costruito con pareti e tetto trasparenti: una sorta di isola dove persone di nazionalità diverse lavorano e creano, immersa nella tranquillità, in simbiosi con il verde che la circonda e, immancabile, con il mare. Tra le realizzazioni esposte ci sono anche il Centre Georges Pompidou di Parigi, una delle più note costruzioni di Renzo Piano, e il ben meno famoso Centro Culturale Jean-Marie Tjibaou in Nuova Caledonia: un’idea che trae ispirazione dalle tradizionali capanne, ma usa anche la tecnologia contemporanea, unendo così l’antico e il moderno. Idee costruttive che fanno eco alla convinzione dell’architetto italiano che, insieme all’acqua, al cibo, alla luce, anche la dimora sia una necessità dell’uomo. «Perché il rapporto tra la casa e chi la abita è fortissimo». LF fondazionevedova.org fondazionevedova FONDAZIONEVEDOVA

sounds, like the lapping of the water and the cry of the seagulls. Images scroll past, pictures and videos of the regeneration of Genoa’s Old Harbour, which took place between 1985 and 1992, a series of projects carried out on important pieces of historic and new buildings that solved the issue of the discontinuity between the Ligurian city, its harbour and the sea. You can also admire the Renzo Piano Building Workshop, the studio at Punta Nave, built with a transparent roof and walls: it is a kind of island where people from different countries work and create, immersed in calm and in a symbiosis with the surrounding nature and the unmissable element, the sea. Amongst the creations on display there is also the Centre Pompidou in Paris, one of Piano’s most famous buildings, and the much less famous Jean-Marie Tjibaou Cultural Centre in New Caledonia: a design that draws inspiration from traditional local huts, but also incorporates contemporary technology, thus bringing ancient and modern together. These are ideas about construction that reflect the conviction of the Italian architect that, together with water, food and light, a dwelling is one of man's basic needs. “Because the relationship between a home and the people who live in it is very strong.” LF

© Michele Crosera

Renzo Piano e/and Alfredo Bianchini, presidente della/president of Fondazione Emilio e Annabianca Vedova

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GRAZIANO VILLA

VIAGGIATORE FOTOGRAFO

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enovese come Renzo Piano, Graziano Villa ha più di un punto di contatto con l’architetto italiano. Per esempio, dei suoi scatti alcuni immortalano il Centre Georges Pompidou (foto), uno dei più noti progetti di Piano. Queste e altre immagini, che rappresentano anche luoghi della sua città, come la Lanterna o il teatro Galli, sono raccolte alla Far - Fabbrica Arte Rimini, nella mostra antologica dedicata a Villa, fotografo specializzato in ritratti, still life e documentazione di viaggi. Nella città romagnola, fino al 25 novembre, sono esposte opere che testimoniano l’esperienza professionale e umana dell’artista, che di sé racconta: «Ho navigato diversi “oceani” della mia attività, usando la macchina fotografica come una vela». LF F.V. grazianovilla.com

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ailing from Genoa - just like Renzo Piano Graziano Villa has more than one thing in common with the Italian architect. For example, some of his shots immortalise the Centre Georges Pompidou (photo), one of Piano’s most famous projects. These and other images, which also represent places in his own city, such as the Lanterna or the Teatro Galli, are collected at the FAR - Fabbrica Arte Rimini, in the anthological exhibition dedicated to Villa, a photographer specialising in portraits, still lifes and travel profiles. Exhibited in the city of Romagna until 25 November are works testifying to the professional and human experience of the artist, who says of himself, “I have sailed several ‘oceans’ in my line of work, using the camera as a sail.” LF

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MUSICA di Gaspare Baglio

gasparebaglio

PRIMA DI PARTIRE PER UN

LUNGOVIAGGIO IRENE GRANDI, 25 ANNI DI CARRIERA E UN VISUAL ALBUM CHE MISCELA VIDEOARTE E CANZONE. IN TOUR DA NOVEMBRE CON IL DUO PASTIS

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no spettacolo atipico, una sorta di fotoconcerto, un’inedita simbiosi tra chitarre, pianoforte, macchina fotografica e canto. È così il live di Lungoviaggio, concept album di Irene Grandi, intervistata dalla Freccia, e il duo Pastis

dei fratelli Marco e Saverio Lanza, attivo da anni nell’ambito della videoarte. L’incontro ha generato 12 intense video-opere musicali fatte di testi, musiche e immagini. Attimi di quotidianità, cronaca e storie con tanto di ospiti, da Vasco a Samantha Cristoforetti, che raccontano il viaggio della loro vita. 62

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Irene, che cos’è questo lavoro? Un viaggio d’amore, ma anche di curiosità artistica. Sono appassionata di viaggi, per la conoscenza che portano e lo studio di sé che ne deriva. Lasciando la nostra comfort zone ci mettiamo alla prova. Ed è importante per la crescita umana: partire è anche una cura, quando si è in crisi.


il vuoto, il cielo dell’universo che fa pensare a un percorso intimo, per sopportare la lontananza e trovare la forza che tiene legati a esperienze tanto estreme. Per Vasco il viaggio è metafora di vita: tutte le cose cambiano intorno, noi cambiamo con loro, mantenendo una direzione. Tu quale hai mantenuto? Quella di sperimentatrice. Ho avuto successo nel pop, ma sono interessata a quello che può appassionarmi oltre la via maestra. Per arricchirsi bisogna diversificare e trovare freschezza nel cammino. Perdersi per ritrovarsi, mettersi alla prova, prendere atto dei propri limiti e superarli. Se uno sa già tutto che gusto c’è a vivere? Senza evoluzione non c’è felicità. Questo progetto inaugura i festeggiamenti per i tuoi 25 anni di carriera. Cosa farai dopo? Un nuovo album. Non so ancora che veste avrà, ma ci saranno novità, inediti e cose riproposte. Mi sento un mosaico: di me non ho solo una

visione orizzontale, ma anche dall’alto. Amo tirare fuori le mie anime e le mie complessità. Parafrasando la tua hit che chiude il progetto con i Pastis, cosa fai Prima di partire per un lungo viaggio? Porto con me la voglia di non tornare più. irenegrandi.it IreneGrandiOfficial irenegrandiofficial irene_grandi

SAVE THE DATE IL TOUR DI LUNGOVIAGGIO NOVEMBRE 12 Milano 21 Firenze 24 Sant’Agata Bolognese (BO) 30 Riccione (RN) DICEMBRE 7 Chiusi (SI) 8 Foligno (PG) 15 Roma

© Gildardo Gallo

Cosa ti piace del progetto? Mi sono innamorata dell’idea dei Pastis di cogliere, attraverso piccoli film, una realtà quotidiana spontanea e musicale al tempo stesso. Le canzoni nascono dai video con persone che si esprimono nel loro lavoro o nell’attività in cui credono. Con la loro espressività diventano cantanti inconsapevoli. Sono frammenti di vita. Ci sono anche featuring con volti noti. Duetto con persone significative nella nostra vita o che hanno rappresentato incontri casuali dei nostri viaggi. Canto le loro storie, cercando significati e domande, come se traessi ispirazione dalle esistenze altrui. Una storia che invita all’apertura mentale e all’evoluzione del nostro cammino geografico e interiore. Tra questi figurano Tiziano Terzani, Samantha Cristoforetti e Vasco Rossi. Terzani ha fatto del viaggio una scelta di vita e parla dei propri cambiamenti, grazie all’incontro con altre culture. Nel caso della Cristoforetti c’è la solitudine,

Irene Grandi e il duo Pastis, Marco e Saverio Lanza 63

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MUSICA

IL RAGAZZO

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IL TOUR DI ERNIA È AI NASTRI DI PARTENZA. IL RAPPER CHE AMA LETTERATURA E CITAZIONI È PRONTO A STUPIRE ON STAGE

© Jessica De Maio | Styling Simone Furlan

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uno degli urban artist più talentuosi e apprezzati della nuova scena hip hop. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se il nuovo disco 68 è balzato direttamente alla prima posizione degli album più venduti. Belloccio, look da rocker (capello lungo compreso) e favella invidiabile (con tanto di citazioni) che gli ha regalato l’appellativo di rapper colto. Ernia, per questo nuovo progetto, si è ispirato a quello che ha vissuto. «Rappresenta l’anno appena passato. Il titolo è il numero dell’unico autobus che passa da Bonola, il mio quartiere nell’estrema periferia milanese, fino ai Navigli, nuovo centro della movida meneghina». Il disco contiene «sonorità che non sono troppo in voga nel genere. In ogni pezzo c’è almeno un suono, un synth, una batteria, un basso che richiamano l’hip hop degli anni ’90 e dei primi del 2000. La title track, per esempio, è funky. Una scelta fatta a nostro rischio e pericolo, perché il pubblico del rap italiano non ha una grande cultura di black music. Non abbiamo mai avuto una vera comunità black e il rap è esploso solo negli ultimi anni». Fin dai primi brani, è evidente una particolare maturità del cantautore, che analizza, con semplicità, lo scorrere della vita quotidiana attraverso lo sguardo critico, attento e insoddisfatto comune a moltissimi giovani delusi dai comportamenti e dalle tante problematiche che affliggono la società di oggi.

I suoi testi rappresentano, senza dubbio, una novità anche per i riferimenti letterari. Non chiedetegli, però, se vuole essere un punto di riferimento educativo, Ernia non crede «alla musica che salva il mondo. Molto di quello che metto è dovuto al fatto che mia madre è una professoressa. Ho avuto quell’imprinting a casa». Il 10 novembre partono le live session, «un tour più lungo del precedente, ma senza band. Sono accompagnato da un deejay. Per me la figata è sempre stata quella di andare a un concerto e ascoltare i brani riproposti esattamente come quelli del cd». G.B. 64

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SAVE THE DATE ERNIA LIVE NOVEMBRE 10 Calcinaia (PI) 17 Potenza 24 Firenze 30 Roma DICEMBRE 7 Bologna 8 Mantova 15 Brescia 22 Fabriano (AN) GENNAIO 12 Lucca 25 Avellino 26 Napoli


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IL PROPRIO UFFICIO IN VIAGGIO

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empre più comfort per i clienti in giacca e cravatta. Nell’area meeting, a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciarossa 1000, è possibile riservare uno spazio confortevole e funzionale per le riunioni

on board. La sala dispone, infatti, di cinque posti ed è dotata di prese elettriche e un monitor a colori da 32 pollici collegabile al computer, per consentire di ottimizzare i tempi di viaggio lavorando in piena autonomia e privacy con i propri collaboratori.

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È possibile acquistare l’uso esclusivo dell’area meeting contestualmente al ticket di viaggio in Standard, Premium o Business, tramite i principali canali di vendita (escluse le emettitrici self-service) e nei limiti della disponibilità.


NOLEGGIO FACILE © Syda Productions/Adobe Stock

Con Trenitalia il viaggio prosegue anche fuori dalla stazione. Dal 1° novembre al 20 dicembre è possibile noleggiare un’auto Maggiore per i propri spostamenti di lavoro o di piacere a partire da ¤ 22 per un giorno e ¤ 30 per un intero weekend. In più catene da neve, navigatore e supplemento guida giovani gratuiti. L’offerta è valida per noleggi effettuati fino al 20 dicembre. Informazioni e prenotazioni su trenitalia.maggiore.it o chiamando il numero dedicato 800 867 196

TRENITALIA E BIZTRAVEL FORUM Trenitalia partecipa al BizTravel Forum, l’evento, organizzato da UVET alla Fiera Milano City MiCo il 28 e 29 novembre, totalmente dedicato al Business Travel Management, al turismo e alle digital solution. Rivolto agli operatori del settore, conta un’agenda con oltre 20 appuntamenti business tra workshop, convegni e tavole rotonde. Trenitalia è presente con uno stand espositivo e al forum d’apertura dal titolo Bigger or faster? - La sfida strategica delle aziende del futuro. biztravelforum.it

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© mikolajn/Adobe Stock

OFFERTE E SERVIZI

Lucerna

I MERCATINI DI NATALE IN SVIZZERA CON TRENITALIA Le caratteristiche Münsterplatz e Waisenhausplatz di Berna, patrimonio Unesco, i monti innevati che circondano Lucerna, le mille luci sul fiume Reno a Basilea. E ancora Losanna, Montreux e Zurigo che, durante le feste, si riempiono di colorate bancarelle ricche di prodotti tipici e artigianato svizzero. Tutta la magia del Natale si può vivere a prezzi scontati con la promo Mercatini di Trenitalia.

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Acquistando un biglietto entro il 30 novembre, per partenze dal 22 novembre al 20 dicembre, si viaggia da Milano per Berna, Basilea, Lucerna, Losanna, Montreux e Zurigo al prezzo di ¤ 25 in 2^ classe. L’offerta è disponibile anche in 1^ classe al prezzo di ¤ 45 a persona, ed è acquistabile su tutti i canali di vendita Trenitalia. Maggiori informazioni su trenitalia.com

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PORTALE FRECCE

WWW.PORTALEFRECCE.IT INTRATTENIMENTO GRATUITO, FACILE E VELOCE

AMPIA SCELTA DI SERVIZI COMPLETAMENTE GRATUITI Disponibile sui treni Frecciarossa e Frecciargento, il Portale Frecce rende più piacevole il viaggio grazie ai numerosi servizi pensati per soddisfare ogni esigenza

CINEMA 12 anni schiavo

SERIE E PROGRAMMI TV

NEWS Notizie Ansa sui principali fatti quotidiani aggiornate ogni ora

Hooten & the lady

Contromano

Dogman

BAMBINI

Luisa Spagnoli

MUSICA Il meglio della musica contemporanea italiana e straniera

TRAVEL INFO Informazioni in tempo reale su puntualità, fermate, coincidenze

Jimmy’s Hall

Minicuccioli

INTERNET WIFI Connessione a Internet tramite WiFi di bordo

Non c’è più religione

Topo Tip

EDICOLA DIGITALE I principali quotidiani, riviste settimanali e mensili ed ebook

ISTRUZIONI PER L’ACCESSO Collegarsi alla rete WiFi di bordo (WiFi Frecciarossa o Frecciargento). Lanciare il browser Internet. Digitando qualsiasi indirizzo si aprirà l’home page del portale (se non viene visualizzata digitare direttamente portalefrecce.it). Per accedere a Internet è necessario autenticarsi con credenziali personali da creare attraverso una veloce registrazione. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com. Il servizio di connessione Internet WiFi è offerto da TIM. Per assistenza è possibile contattare il numero verde Telecom Italia 800.287515 Opzione 1, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 22 69

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© FS Italiane | PHOTO

PROMOZIONI

A/R IN GIORNATA Promozione per chi parte e torna nello stesso giorno con le Frecce a prezzi fissi, differenziati in base alle relazioni e alla classe o al livello di servizio. Tra Milano e Venezia e tra Padova e Milano si può viaggiare al prezzo promozionale di ¤ 49 nel livello Standard Frecciarossa e in 2^ classe Frecciargento1.

YOUNG Riservata ai soci CartaFRECCIA under 30, l’offerta Young permette di risparmiare fino al 50% sul prezzo Base dei biglietti per tutti i treni nazionali e in tutti i livelli di servizio, a eccezione dell’Executive, del Salottino e delle vetture Excelsior3.

BIMBI GRATIS Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, nei livelli Business, Premium e Standard, e in Frecciargento, Frecciabianca e Intercity in 1^ e 2^ classe. Gratuità prevista per i minori di 15 anni accompagnati almeno da un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone4. 70

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INSIEME Dedicata ai gruppi da 2 a 5 persone per viaggiare con uno sconto del 30% sul prezzo Base di Frecce, Intercity e Intercity Notte. La promozione è valida in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business, Premium e Standard. Sono esclusi il livello Executive, il Salottino e le vetture Excelsior5.


CARNET 10 VIAGGI Con Carnet 10 viaggi si acquistano 10 biglietti al prezzo di 8. Riservato ai titolari CartaFRECCIA, è nominativo e personale. L’offerta è disponibile per i treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e Intercity. La riduzione è del 20% sul prezzo Base previsto per la soluzione, la classe o livello di servizio prescelti. In Executive lo sconto è del 30%2.

TUTTE LE ALTRE OFFERTE E LA GAMMA DEI PREZZI SU TRENITALIA.COM

1. Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Acquistabile entro le ore 24 del giorno precedente la partenza. Il cambio dell’orario, sia per il treno di andata che per quello di ritorno, è ammesso una sola volta fino alla partenza degli stessi. Cambio delle date dei viaggi, rimborso e accesso ad altro treno non consentiti. 2. Il Carnet consente di effettuare dieci viaggi in entrambi i sensi di marcia di una specifica tratta, scelta al momento dell’acquisto e non modificabile per i viaggi successivi. Le prenotazioni dei biglietti devono essere effettuate entro 180 giorni dalla data di emissione del Carnet entro i limiti di prenotabilità dei treni. L’offerta non è cumulabile con altre promozioni. Il cambio della singola prenotazione ha tempi e condizioni uguali a quelli del biglietto Base. Cambio biglietto non consentito e rimborso soggetto a restrizioni. 3. Acquistabile entro le ore 24 del giorno precedente la partenza. Il numero dei posti disponibili è limitato e varia in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione e biglietto, rimborso e accesso ad altro treno non ammessi. Al momento dell’acquisto il sistema propone sempre il prezzo più vantaggioso. A bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento d’identità. 4. I componenti del gruppo che non siano bambini/ragazzi pagano il biglietto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, ai treni e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. In via promozionale acquistabile fino alla partenza del treno. 5. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda dei treni e della classe/livello di servizio. Acquistabile entro le ore 24 del giorno precedente la partenza del treno. Cambio prenotazione o biglietto e rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile con altre riduzioni.

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FOOD ON BOARD

Il viaggio nel viaggio

@ ALLEKO/Adobe Stock

A BORDO CON I PIATTI HEALTHY

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reatività e leggerezza. A novembre i menù delle Frecce propogono un sapiente connubio di profumi e sapori d’autunno per ricette all’insegna del gusto e del benessere. Con la dolcezza della zucca, grande alleata dell’organismo per le sue proprietà antiossidanti,

la carne di pollo, a basso contenuto di grassi e ricca di proteine nobili, i profumi mediterranei del timo, ottimo antibiotico naturale, e della maggiorana, preziosa riserva di minerali e vitamine. Tutti i menù proposti a bordo treno si possono consultare sul sito itinere.it. 72

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FRECCIAROSSA GOURMET Carlo Cracco

© M.T. Furnari

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BOCCONCINI DI MANZO IN UMIDO CON CARCIOFI SPADELLATI Menù Frecciarossa by Carlo Cracco

Lista della spesa (per 4 persone) 600 g di fesa di manzo, 4 carciofi, 1 cipolla, 400 g di passata di pomodoro, 1 bicchiere di vino bianco, 6 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 ciuffetto di prezzemolo, 2 cucchiaini di paprika rubino, 2 cucchiaini di semi di coriandolo, sale e pepe di Cayenna q.b. Preparazione Soffriggere la cipolla finemente affettata in 4 cucchiai di olio extravergine di oliva. Tagliare la carne a dadini di circa un centimetro e versarli nella padella. Sfumare con il vino e lasciare cuocere per qualche minuto. Aggiungere la paprika e il coriandolo e cuocere per 50 minuti 73

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a fuoco lento. Nel frattempo, mondare i carciofi e tagliarli a spicchi. Dorare l’aglio in una padella con il resto dell’olio e adagiarvi i carciofi con un pizzico di sale, proseguendo per 15 minuti circa, con l’aggiunta di un po’ d’acqua, finché non sono croccanti. Prima di spegnere il fuoco, cospargere le verdure con prezzemolo fresco tritato. Una volta cotto lo spezzatino, regolarlo di sale e pepe e servirlo con la sua salsa e i carciofi come contorno. Vino consigliato Barbera d’Asti Lavignone Docg, Piemonte. Dal colore rosso rubino, è un vino che presenta note di bacche rosse, prugna, ciliegia e cannella. Al palato strutturato e armonico.


CARTAFRECCIA

SOCI CARTAFRECCIA L’ISCRIZIONE A CARTAFRECCIA È SEMPLICE E GRATUITA E CONSENTE DI OTTENERE TANTI VANTAGGI IN PIÙ

PUNTI EXTRA CON CARNET 10 VIAGGI Manca poco per raggiungere lo status Argento, Oro o Platino? Se si acquista un Carnet 10 viaggi AV, Frecciabianca e InterCity entro il 30 novembre si ottengono 500 punti extra qualificanti, utili per l’upgrade del proprio status CartaFRECCIA. Informazioni su trenitalia.com

PARTNER DEL MESE I titolari CartaFRECCIA possono aumentare i loro punti grazie ad Atahotels e UNA Hotels & Resorts. Per ogni notte trascorsa in una delle strutture ricettive dei due gruppi sono riconosciuti 80 punti omaggio, fino a un massimo di 240 per soggiorno. Per l’accredito è necessario inserire o comunicare il codice CartaFRECCIA al momento della prenotazione. La promozione è valida sino al 31/12/2018. 74

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MOSTRE IN TRENO E PAGO MENO

REGGIO EMILIA 20 AL GIORNO STAZIONE> PALAZZO MAGNANI

IN CONVENZIONE ANCHE

PER I SOCI CARTAFRECCIA SCONTI E AGEVOLAZIONI NELLE PRINCIPALI SEDI MUSEALI E DI EVENTI IN ITALIA A Reggio Emilia una grande retrospettiva dedicata a Jean Dubuffet, uno degli artisti più originali e inventivi del XX secolo. Dal 17 novembre al 3 marzo 2019 Palazzo Magnani celebra il pittore francese. La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra il genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali. Una selezione di 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista e composizioni musicali, poetiche e teatrali. In più, una sezione testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’Art brut. Promozione 2x1 per i soci CartaFRECCIA in possesso di biglietto delle Frecce con destinazione Reggio Emilia. palazzomagnani.it

Jean Dubuffet Le lit II (1964) Vinilico su tela 195x130 cm Paris, Musée des Arts Décoratifs

BRESCIA • Fondazione Brescia Musei TORINO • Venaria Reale • Museo Nazionale del Cinema • The Art of Bricks dal 10 novembre al 24 febbraio 2019 alla Società Promotrice delle Belle Arti • Van Dyck, pittore di corte dal 16 novembre al 3 marzo 2019 alla Galleria Sabauda MILANO • Inside Magritte fino al 10 febbraio 2019 alla Fabbrica del Vapore • Caravaggio. Oltre la tela fino al 10 febbraio 2019 al Museo della Permanente • Picasso. Metamorfosi fino al 17 febbraio 2019 a Palazzo Reale • Museo della Scienza GENOVA • Paganini rockstar fino al 10 marzo 2019 a Palazzo Ducale VENEZIA • Epoca Fiorucci fino al 6 gennaio 2019 a Ca’ Pesaro • Musei Civici Veneziani • Dancing with Myself fino al 16 dicembre a Punta della Dogana e Cows by the water fino al 6 gennaio 2019 a Palazzo Grassi VICENZA • Museo del gioiello FERRARA • Courbet e la natura fino al 6 gennaio 2019 a Palazzo Diamanti BOLOGNA • Warhol&Friends fino al 24 febbraio 2019 a Palazzo Albergati • Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda fino a marzo 2019 al Museo Civico Archeologico PISA • Da Magritte a Duchamp. 1929 fino al 17 febbraio 2019 a Palazzo Blu • Bosh, Brueghel, Arcimboldo dal 12 novembre al 19 maggio 2019 allo Spazio degli Arsenali Repubblicani FIRENZE • Marina Abramovic fino al 20 gennaio 2019 a Palazzo Strozzi ROMA • Pollock e la scuola di New York fino al 24 febbraio 2019 al Complesso del Vittoriano • Pixar. 30 anni di animazione fino al 20 gennaio 2019 a Palazzo delle Esposizioni • Musei in Comune • Viaggio nei Fori fino all’11 novembre ai Fori Imperiali • L’Ara com’era fino al 31 dicembre all’Ara Pacis • Primitivismo. Je suis l’autre fino al 20 gennaio 2019 alle Terme di Diocleziano •Ovidio. Amori, miti e altre storie fino al 20 gennaio 2019 alle Scuderie del Quirinale NAPOLI • Escher fino al 22 aprile 2019 al Pan Info su trenitalia.com

© Jean Dubuffet/Adagp, Paris (2010)

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4 setaweb.it


NETWORK / / ROUTES / / FLOTTA Bolzano

Bergamo

Trento Verona

Milano

Udine

Treviso Vicenza

Trieste

Brescia Torino

Venezia

Piacenza

Padova

Mantova

Reggio Emilia AV Modena Bologna Genova

Ravenna Rimini

Firenze

La Spezia

Assisi

Pisa

Perugia

NO STOP

Ancona NO STOP

Siena Pescara Roma Fiumicino Aeroporto

Foggia

Caserta

Afragola Napoli Matera Salerno Potenza

Bari Lecce Taranto

Sapri Catanzaro Lamezia Terme

Catanzaro Lido

Reggio di Calabria

LEGENDA:

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su www.trenitalia.com Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com

OLTRE 270 FRECCE AL GIORNO 76

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NETWORK DI OLTRE 100 CITTÀ UN

COLLEGAMENTI GIORNALIERI E DURATA MINIMA DEL VIAGGIO

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FRECCIAROSSA

FRECCIAROSSA ETR 500 Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze 4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 574 WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

1a

FRECCIARGENTO ETR 600 Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze Classi 1^ e 2^ | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

Milano-Roma 2h 55'

40

Roma-Venezia1 3h 12'

16

FRECCIARGENTO ETR 485 Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

Roma-Verona 2h 52'

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Milano-Venezia 2h 1

I tempi minimi indicati si riferiscono alla soluzione di viaggio più veloce con una delle tre Frecce, dalle stazioni centrali dove non specificato. I collegamenti comprendono sia i servizi di andata che di ritorno. Sono previste variazioni nel fine settimana e in alcuni periodi dell’anno. Maggiori dettagli per tutte le soluzioni su trenitalia.com 1

Durata riferita al collegamento con Venezia Mestre

FRECCIABIANCA Velocità max 200 km/h | Velocità comm.le 200 km/h | Composizione 9 carrozze Classi 1^ e 2^ | Posti 603 Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460 Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze Classi 1^ e 2^ | Posti 479 Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 1000 Velocità max 400 km/h Velocità comm.le 300 km/h Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 WiFi Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità Fasciatoio

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PRIMA DI SCENDERE//RACCONTO INEDITO di Lisa Albertini

NEL DRAMMA DI ODIO E

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olte compagnie teatrali, quel sabato mattina di ottobre in tutta Italia, si dedicavano alle prove per la prossima recita. Gli ambienti chiusi, usati nuovamente dopo gli spettacoli estivi nei cortili, avevano in sé un nuovo fascino. Lo acquisivano ogni anno, come fosse il primo. Voci a rimbalzo contro le pareti, corpi da muovere in spazi vicini, intimi, grande vuoto di platea d’infinito respiro, per risate e sospiri lanciati in aria da attori, sperando in un ritorno interiore, presenze interpretate di ognuno, da sé magicamente assente, inducevano una concentrazione complice. Vi fu un istante, tuttavia, in cui un attore per ogni compagnia si fermò, privo di parole e movimento, come nella pausa immobile di un mimo. Gli altri, accortisi, stavano per chiamarlo quando costui, o costei, come fosse attratto da un pifferaio magico, prese a camminare speditamente verso l’uscita. «Che hai? Dove vai?», chiesero questi o quelli. Rimasero senza risposta, ma continuarono aspettando il rientro. Poco dopo, in varie stazioni ferroviarie urbane, un personaggio abbigliato da teatrante saliva su un treno alta

AMORE

velocità per Milano. Nel pomeriggio in piazza, davanti al Duomo, dalle chiare e surreali forme gotiche, la Madonnina in alto luccicante al sole, quasi sfondo da teatro, s’avvicinavano attori: un clown, una sposa, un giornalista, un ladro, una soubrette e diversi altri. Raccoltisi in cerchio sul piazzale, si guardarono tra loro, curiosi. «Il teatro è finzione!», disse il primo, entrato al centro. «Il teatro è verità profonda!», lo seguì il secondo. «Il teatro è compagnia!», un terzo. «Il teatro è battaglia, è morale, è allegoria, è il sé di uno che diventa altro», dissero alcuni. Ad ogni esclamazione i presenti rimasti, unitisi a semicerchio, intonavano cantando l’ultima parola, quali coreuti da teatro greco. Di quello, s’iniziò un episodio in improvvisazione. Nel dramma di odio e amore, partecipi gli Dei, il napoletano tuttavia parlava in trentino, il veneto in siciliano, il toscano in piemontese, l’umbro in pugliese, il lombardo in marchigiano. Tutti, in ogni modo, sia pure accentandolo prima o poi, decurtandolo, intercalando avverbi diversi, usando il Lei o il Voi, si esprimevano nel vecchio Italiano dei loro padri. Proseguirono per circa un’ora, tra l’interesse dei passanti, dispostisi 78

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come sugli scalini di un teatro greco, intorno alla cavea. I coreuti uniti: «Il teatro è somma armonia, ovunque esso sia», cantarono infine, a voce bassa e modulata. Tutto questo, seppero dai quotidiani nazionali i commedianti rimasti alle prove. Il giorno seguente. LF

13Lab, pp. 150 € 12 Dell’autrice Lisa Albertini: La venditrice di bambole (Maremmi Editori 2004), Al balcone di Giulietta e altri racconti (Quiedit 2011) in italiano e inglese, Di sola madre (Quiedit 2008), storia di una giovane, clonata, che incontra la madre biologica. Tra gli ultimi Il tulipano nero (Quiedit 2014), racconti di vita, con inatteso cambiamento, e Farfalà (13Lab 2016), brevi storie ordinate secondo lo scorrere del tempo.


PRIMA DI SCENDERE di Matteo Alessandrini

ARTE, NATURA E SPIRITUALITÀ

C

hi non ha mai desiderato percorrere, almeno una volta nella vita, i giardini della residenza estiva papale di Castel Gandolfo? Quel luogo magnifico e segreto che si affaccia sul Lago di Albano, vicino Roma, dove lo splendore dell’arte e la gloria della natura convivono in mirabile equilibrio? Attraverso un sistema di prenotazioni e di visite guidate plurilingue, i giardini papali sono regolarmente aperti al pubblico. Chi entra nella villa che fu dei Barberini, può ammirare contesti insieme naturalistici e archeologici di straordinaria suggestione. Dal giardino della Magnolia al viale delle Rose, dal viale delle Erbe aromatiche a quello dei Ninfei, fino al piazzale dei Lecci e al giardino del Belvedere. In quest’area sorgeva, con affaccio sul lago, la Villa dell’imperatore Domiziano. Gli ospiti avranno la possibilità di sostare fra le rovine del Teatro imperiale e scoprire il Criptoportico, grandiosa e romantica rovina, degna di una stampa del Piranesi. Affacciandosi sul piazzale Quadrato o sui giardini del Belvedere

lo sguardo si aprirà verso l’orizzonte fino alla linea azzurra del mare. Oltre ai Giardini, i visitatori possono varcare la soglia del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, per secoli luogo riservato al papa e ai suoi più stretti collaboratori. Attraverso un percorso espositivo ricco di storia e curiosità, si ammirano gli spazi più riservati della residenza pontificia. Si arriva con il Treno delle

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VIAGGIO TRA LE VILLE E I GIARDINI PAPALI Ville pontificie: ogni sabato, con partenza dall’antica stazione ferroviaria della Città del Vaticano, un treno dedicato collega i Musei Vaticani alle Ville di Castel Gandolfo. In una sola volta, così, pellegrini, turisti a appassionati hanno la possibilità di visitare prima i musei del papa e poi i meravigliosi giardini. Una giornata all’insegna dell’arte, della natura e della spiritualità. LF museivaticani.va


NAPOLI 82 8 4 AL GIORNO 2 CORSE BUSITALIA FAST AL GIORNO

PRIMA DI SCENDERE//FUORI LUOGO

© Srdjan/Adobe Stock

di Mario Tozzi MarioTozzi [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]

LO SCENARIO

DEL

SAN CARLO e pizzette, piccoli calzoni riempiti di mozzarella e pomodoro, crocchè di patate e supplì di riso e carne (bianchi o al sugo). Prima di andarvene, lasciate un “caffè sospeso”, cioè già pagato da voi per chi non se lo può permettere e non deve però assolutamente rinunciarvi. Appena usciti abbracciate la Napoli degli Angioini e dei Borbone:

© ANSA/CESARE ABBATE

I

l grande rettangolo di piazza Plebiscito, a Napoli, è segnato dall’emiciclo della basilica borbonica di San Francesco di Paola e viene considerato il più grande della città (anche se la piazza della Stazione Centrale è certamente più ampia). Sedetevi nel dehors di un bar e ordinate una piccola frittura mista di verdure

il Teatro San Carlo, il Palazzo Reale e il Maschio Angioino. La facciata del Palazzo secentesco è di grande effetto scenografico, dipinta in un rosso grave e punteggiata da finestre e porticati con il mare sullo sfondo: difficilmente una reggia ha goduto di uno scenario più suggestivo. Il Teatro San Carlo, costruito in un solo anno, nel 1737, ha visto esibirsi i maggiori artisti degli ultimi due secoli: se avete tempo entrate ad ammirare il palco reale per capire cosa significhi il lusso del melodramma. LF

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Acquista con il biglietto Frecciarossa il tuo pasto a bordo e risparmi 2€ Con il nuovo servizio PASTO A BORDO di Trenitalia insime al tuo biglietto puoi acquistare anche il tuo menù a un prezzo speciale.

Il servizio “Pasto a bordo” è soggetto a disponibilità. Il servizio è acquistabile sui treni in cui è previsto il servizio, contestualmente al biglietto Frecciarossa, entro le ore 24 di due giorni prima la partenza del treno. Iniziativa soggetta a condizioni, non disponibile per acquisti tramite App e Self-Service. Maggiori informazioni su trenitalia.com e itinere.it


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