INTERVISTE
Björn Larsson
Matilde Gioli
Olly Vale LP e Lil Jolie
TRAVEL
Destinazione neve
A piedi in Sabina
ARTE
Michelangelo Pistoletto
Roberta Maola
INTERVISTE
Björn Larsson
Matilde Gioli
Olly Vale LP e Lil Jolie
TRAVEL
Destinazione neve
A piedi in Sabina
ARTE
Michelangelo Pistoletto
Roberta Maola
Qualsiasi viaggio può essere un’occasione per entrare in contatto con il mondo e chi lo abita». Ne è convinto lo scrittore svedese Björn Larsson che nel suo ultimo libro Filosofia minima del pendolare – di cui vi regaliamo un estratto in allegato con La Freccia – racconta le abitudini e le nevrosi di chi si sposta per lavoro, studio e amore. Tracciando i confini di un fenomeno antropologico globale.
Così come globale è il fenomeno del pellegrinaggio religioso che vede giungere a Roma fedeli da tutto il mondo in occa-
sione del Giubileo 2025. Bambini, giovani, adulti e anziani sono arrivati e arriveranno nella Capitale per attraversare una delle quattro Porte sante e accedere alla salvezza spirituale. Molti di loro hanno scelto o sceglieranno il treno approdando alla Stazione Termini – primo varco d’accesso alla città – che si affaccia sugli 80 mila m² di piazza dei Cinquecento totalmente riqualificati dal Gruppo FS. «Il recupero di un’area come questa è veramente preziosissimo, in una città così importante. L’accoglienza dei passeggeri e dei pellegrini in questo periodo di Giubileo è un aspetto veramente fondamentale», ha di-
chiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane Stefano Antonio Donnarumma.
Perché l’impatto degli esseri umani sull’ambiente sia sempre più sostenibile dobbiamo adottare la soluzione One Health, un approccio olistico secondo il quale la salute umana, animale e dell’ecosistema sono strettamente correlate, come auspicano gli oltre duemila studiosi del National Biodiversity Future Center che hanno contribuito alla nascita della mostra Elogio della diversità a Palazzo delle esposizioni di Roma. Un viaggio negli ecosistemi italiani che, partendo dalla moltepli-
ce ricchezza naturale del Paese, invita a riflettere sul tema del cambiamento climatico.
E per voler bene al Pianeta bisogna innanzitutto star bene con se stessi. E innamorarsi della vita, proprio come ha fatto Bianca Guaccero, attrice e conduttrice che dopo la vittoria all’ultima edizione di Ballando con le stelle si prepara a condurre il PrimaFestival, dall’8 al 15 febbraio. «Sono una che ringrazia sempre troppo, mi dicono. È vero, ma lo faccio perché non do nulla per scontato. Se si capisce questo si vive al 100% il presente, coltivandolo affinché nascano i fiori del futuro».
PENDOLARE D’AMORE
Così si definisce Björn Larsson, che trascorre un mese in Svezia e uno in Italia, dove vive la sua compagna. E proprio sul fenomeno antropologico di chi viaggia con frequenza ha scritto il suo ultimo libro
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DESTINAZIONE NEVE
Sestriere, Bardonecchia, Bormio, Courmayeur e Madonna di Campiglio. Cinque luoghi ideali per lo sci tappa del 105XMasters Winter Tour, evento all’insegna dello sport e del divertimento di cui Trenitalia è Official Green Carrier
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UN SALTO CON GLI SQUALI
Amar Alibegovic, ala-centro della Trapani Shark, è tra i protagonisti della Frecciarossa Final Eight di basket che si disputa a Torino dal 12 al 16 febbraio
61mila le specie animali presenti in Italia [pag. 71] 1933 l’anno di nascita di Michelangelo Pistoletto [pag. 75]
le foto della mostra Think while you shoot a Brescia [pag. 91]
FSNews.it, la testata online del Gruppo FS Italiane, pubblica ogni giorno notizie, approfondimenti e interviste, accompagnati da podcast, video e immagini, per seguire l’attualità e raccontare al meglio il quotidiano. Con uno sguardo particolare ai temi della mobilità, della sostenibilità e dell’innovazione nel settore dei trasporti e del turismo quali linee guida nelle scelte strategiche di un grande Gruppo industriale
PER CHI AMA VIAGGIARE
MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI ANNO XVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO 2025 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N° 284/97 DEL 25/06/1997
CHIUSO IN REDAZIONE IL 27/01/2025
Foto e illustrazioni Archivio FS Italiane
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Giuseppe Inchingolo
Davide Falcetelli
Michela Gentili
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Alex A. D’Orso, Irene Marrapodi, Francesca Ventre
Gaspare Baglio, Sandra Gesualdi
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Cesare Biasini Selvaggi, Nerina Di Nunzio, Fondazione FS Italiane, Enzo Fortunato, Davide Garofalo, Valentina Lo Surdo, Enrico Procentese, Gabriele Romani, Flavio Scheggi, Mario Tozzi
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di Sandra Gesualdi sandragesu
Forme semplici, acquisite dall’immaginario collettivo, geometrie e strutture riconosciute, capaci di assegnare a tele o sculture il significato di spazio neutrale, dove la percezione dell’osservatore può cogliere i più svariati significati. L’arte di Julio Le Parc sperimenta, indaga, intraprende nuove strade, anche a rischio di fallire, ma sempre cercando di sorprendere con assidue ricerche sul movimento, il colore, la luce e il particolare approccio alla creazione. Fin dal suo arrivo in Italia alla fine degli anni ‘50, lo scultore e pittore argentino – che ha vinto il premio di pittura alla Biennale d’arte di Venezia nel ‘66 – prese le distanze dal linguaggio dell’arte informale che imprimeva segni materiali e biografici sulle
creazioni, cercando di perseguire una tendenza opposta. «Gli esperimenti di luce e movimento», scrisse nel 1971, «facevano parte del mio desiderio di allontanarmi dalla nozione di un’opera fissa, stabile e definitiva». Precursore dell’arte cinetica e degli astrattismi dell’Optical art, Le Parc propone opere colme di infiniti mutamenti cromatici, di forme tridimensionali e dai movimenti plastici. Fino al 16 marzo, a Palazzo delle Papesse di Siena, la monografica Julio Le Parc. The discovery of perception raccoglie oltre 70 pezzi del maestro: dai lavori in bianco e nero a quelli cinetico-luminosi, dalle sculture multicolor agli iconici dipinti. palazzodellepapesse.it
Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle tre categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio), deve essere di proprietà del mittente e priva di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.
a cura di Enrico Procentese enry_pro
a cura di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
- Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it - Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it
MILANO 20 FEBBRAIO
Radio e cambiamento climatico è il tema scelto dall’Unesco per celebrare la giornata mondiale dedicata a questo potente mezzo comunicativo. Considerato uno dei canali di informazione più affidabili, infatti, la radio ha la capacità di sensibilizzare il pubblico e diffondere dati, oltre a dare voce alle comunità più colpite dalle emergenze climatiche. Per affrontare questo argomento, e molti altri, negli spazi del Talent Garden Calabiana di Milano sono previsti interventi di professionisti delle
Lo speaker Linus all’edizione 2024 dell’evento
onde FM e rappresentanti dell’industria discografica e delle società di gestione collettiva dei diritti d’autore. Gli esperti del settore si incontreranno durante le interviste organizzate e nei momenti dedicati alla formazione e al networking. Giunto alla quinta edizione, l’evento ad accesso gratuito organizzato da Radio Speaker vede la partecipazione di molte emittenti nazionali, anche web, universitarie e corporate. Tra queste, anche FSNews Radio, il canale del Gruppo FS. worldradioday.it
BANFF MOUNTAIN FILM FESTIVAL WORLD TOUR
ITALIA 4 FEBBRAIO>14 MARZO
Torna in Italia la rassegna dedicata alle migliori pellicole di avventura, esplorazione e sport outdoor. L’evento, alla 13esima edizione, parte da Milano e prosegue con 39 tappe in tutta Italia, da Bolzano a Catania, proponendo i film che sono arrivati in finale all’omonimo festival canadese. Ogni serata prevede sette corto e medio metraggi proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano: Dolomites, Home from Home Ice Waterfalls Keep it Burning Sliding Soul Flyers - The Longest Minute, The Streif. Due ore di emozioni tra storie capaci di accendere l’immaginazione e rafforzare il legame con la natura e le culture che la abitano. F.S. banff.it
Alpi francesi
THE ART OF JAMES CAMERON
TORINO 26 FEBBRAIO>16 GIUGNO
Disegni di creature aliene, oggetti di scena, costumi, fotografie e tecnologie 3D per scoprire l’universo del regista e sceneggiatore canadese. Attraverso 300 pezzi originali, l’esposizione al Museo nazionale del cinema mette in mostra il processo creativo di Cameron e svela il percorso che ha portato alla realizzazione di classici contemporanei come Terminator, Aliens - Scontro finale, Titanic e Avatar. Una biografia artistica che sfrutta la struttura verticale della Mole Antonelliana. museocinema.it
MILANO MUSEOCITY
MILANO 2>8 MARZO
Una grande festa per la cultura che si diffonde in tutto il capoluogo lombardo. Musei pubblici e privati, fondazioni d’impresa, case e archivi di artisti – non sempre visitabili – aprono al pubblico per un’intera settimana. Le strade dell’arte è il tema dell’evento, alla nona edizione, che esplora i legami tra cultura, luoghi e comunità. Se l’elegante Palazzo Litta ospita la conferenza Il Barocco tra arte e filosofia, la Fondazione Dino Buzzati propone un progetto sul romanzo Poema a fumetti, uno dei primi graphic novel mai pubblicati. Mentre gallerie e negozi della città mettono in vetrina opere e idee. museocity.it
MARINA APOLLONIO. OLTRE IL CERCHIO
VENEZIA FINO AL 3 MARZO
Anelli concentrici, circonferenze accavallate all’infinito, spirali che si avvitano e confondono lo sguardo. Il cerchio, in tutte le sue variazioni, è un elemento costante nelle opere di Marina Apollonio, tra le maggiori esponenti dell’arte ottica e cinetica internazionale. Alla Collezione Peggy Guggenheim si ripercorre la sua carriera a partire dai primi lavori del 1963, che esplorano la struttura e le possibilità di rotazione meccanica del cerchio. Per arrivare al progetto site-specific Entrare nell’opera, in cui il visitatore si immerge nel movimento ondulato delle tessiture in bianco e nero già utilizzate per Dinamica circolare 5HN. M.G. guggenheim-venice.it
LA STAGIONE DI DANZA 2025 BOLOGNA 6 FEBBRAIO>30 OTTOBRE
Il cartellone del teatro comunale Nouveau si apre il 6 e 7 febbraio con un trittico ideato da Aterballetto, il primo Centro coreografico nazionale istituito in Italia. Ne fanno parte Solo Echo, della canadese Crystal Pite, ispirato a due sonate di Johannes Brahms e alla poesia Lines for Winter di Mark Strand, Glory Hall, un viaggio sensoriale del coreografo Diego Tortelli sulle sonorità post-rock del gruppo Godspeed You! Black Emperor e Reconciliatio del franco-albanese Angelin Preljocaj, duetto femminile sulla sonata Al chiaro di luna di Ludwig van Beethoven. Il ballerino spagnolo Sergio Bernal si esibisce il 20 e il 21 marzo in SeR, un mix tra flamenco, danza classica e passi contemporanei. A fine stagione, un appuntamento da segnare fin da ora: il 29 e il 30 ottobre va in scena Boléro - Ravel, con l’étoile Eleonora Abbagnato, che omaggia il compositore francese nei 150 anni dalla nascita. tcbo.it/stagione-danza-2025
FIRENZE FINO AL 19 GIUGNO
Una foresta itinerante attraversa l’Europa per sensibilizzare popoli e istituzioni sul cambiamento climatico e dimostrare come la riforestazione migliori la vita quotidiana, per esempio contrastando le isole di calore. È il progetto dell’organizzazione no profit italo-messicana LWCircus, che dal capoluogo toscano si sposta nel continente, passando per l’Asinara, isola della Sardegna ovest, con un tour a basso impatto ambientale.
Prima tappa del percorso è il chiostro del Museo Sant’Orsola, situato negli spazi dell’omonimo ex convento, mentre l’ultima sarà Valencia a novembre. Qui le piante saranno messe a dimora per risanare il territorio, almeno in parte, dai danni delle recenti alluvioni spagnole. lwcircus.org
TOOTSIE
ROMA 13 FEBBRAIO>9 MARZO
Sul palco del Teatro Sistina, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale, va in scena il musical tratto dal famoso film del 1982 di Sydney Pollack con l’indimenticabile interpretazione di Dustin Hoffman. Con la regia e l’adattamento in italiano di Massimo Romeo Piparo, lo spettacolo è interpretato dall’inedita ma affiatata coppia formata da Paolo Conticini ed Enzo Iacchetti, sul palco con un ricco cast di artisti e l’orchestra dal vivo. Acclamato come «il musical più divertente di Broadway», Tootsie è una commedia brillante e piena di colpi di scena, che si prende amabilmente gioco dell’intero mondo dello show business e fa riflettere su temi delicati come l’identità e il sessismo.
ilsistina.it trenitalia.com
SIR WILLIAM E LADY HAMILTON
NAPOLI FINO AL 2 MARZO
Ambasciatore inglese a Napoli dal 1764 al 1800, William Hamilton fu vulcanologo, antiquario e collezionista di vasi greci. Emma Hart, sua seconda moglie, lo introdusse alla mondanità partenopea, anche grazie ai legami con la regina Maria Carolina d’Austria. La vicenda umana, politica e intellettuale delle due figure, e il loro impatto sulla cultura del tempo, viene approfondita in una mostra alle Gallerie d’Italia, attraverso 78 opere tra dipinti, ceramiche, sculture e manifatture. gallerieditalia.com
Emma Hart come filatrice (1784-1785) di George Romney
Londra, English Heritage (The Iveagh Bequest, Kenwood) © Historic England Archive
IL CARNEVALE DI PUTIGNANO
PUTIGNANO (BARI) 16 FEBBRAIO>4 MARZO
Nato nel 1394, il Carnevale più antico d’Europa ha scelto per la 631esima edizione il tema Sovvertire. Quattro giornate, il 16 e 22 febbraio e il 2 e 4 marzo, vedono protagoniste gioiose sfilate con carri allegorici e soprattutto Farinella, la maschera simbolo della città pugliese. Tra gli ospiti della manifestazione il gruppo musicale La Rappresentante di Lista e lo scrittore barese Nicola Lagioia, membro della giuria di esperti chiamata a valutare i carri e le maschere. In programma anche incontri che miscelano satira, storia e comicità a cui è prevista la partecipazione del conduttore televisivo Pif. carnevalediputignano.it
Una delle passate edizioni del Carnevale
PINAKOTHEK’A
PALERMO FINO AL 30 MARZO
Da Cagnaccio a Guttuso, da Christo e Jeanne-Claude ad Arienti. È questo il sottotitolo della mostra che a Palazzo Sant’Elia riunisce oltre 200 opere e 153 artisti per un’antologia visiva del ‘900. Attingendo alla collezione Elenk’Art della famiglia Galvagno, una delle più importanti in Sicilia, l’allestimento include esponenti italiani e stranieri del panorama moderno e contemporaneo. Due contributi multimediali completano il percorso: la sala immersiva dedicata a Unicorn di Francesco Simeti e il CinegiornaleElenka diretto dal regista Salvo Cuccia, un racconto del processo che ha portato alla realizzazione dell’esposizione. fondazionesantelia.it
PUGLIA - CALABRIA - SICILIA - SARDEGNA TANZANIA - MADAGASCAR - CAPO VERDE
Vivi la vacanza che hai sempre sognato con VOIhotels, la catena alberghiera di Alpitour World, dove l’ospitalità incontra un servizio esclusivo. Scopri le nostre strutture, immergiti nella bellezza del mondo tra meraviglie italiane e il fascino delle terre africane.
Anche una maschera, a volte, può aiutare a scoprire se stessi. È quello che succede al personaggio interpretato da Matilde Gioli in Fatti vedere, commedia sentimentale di Tiziano Russo al cinema dal 6 febbraio. Sandra lavora per un sito di psicologia che, a causa di un bug, le assegna l’identità di una dottoressa anziana. A chiedere il suo aiuto, tra i primi pazienti, c’è proprio il suo ex. E la protagonista, determinata a scoprire il motivo della loro rottura, decide di approfittare dell’errore informatico. Con lei Asia Argento, nei panni della migliore amica, per una pellicola al femminile dedicata al tema dell’analisi. «Ho apprezzato che la protagonista fosse una donna», afferma Matilde, «non per un senso di rivalsa ma perché, con la nostra complessità, noi siamo capaci di creare storie bellissime che vanno raccontate. Sandra ha tante sfaccettature in cui potersi riconoscere».
Quanto è importante la psicoterapia oggi?
Molto, per quanto mi riguarda. Siamo in un momento storico particolare, in cui si sta perdendo la sana abitudine di parlarsi. Viviamo in un mondo digitalizzato e tecnologico che porta le persone a chiudersi in se stesse e a isolarsi. Per questo è importante il confronto con un professionista, senza filtri e senza il bisogno di creare un personaggio come succede sui social. Dobbiamo imparare a raccontarci, a comunicare cosa ci fa paura, non necessariamente per crescere o diventare persone migliori, ma per stare bene con noi stessi e vivere felici.
Nel film le sedute si tengono online. Quindi la tecnologia a qualcosa serve?
È in linea con il periodo. La terapia è utile anche a distanza, ma io preferisco farla in presenza: ho bisogno di disciplina, di un impegno che mi costringa a uscire di casa.
Come organizzi il tuo tempo?
Sono sempre stata un po’ disordinata, nella vita e nella pianificazione delle giornate. Nonostante sia nata sotto il se -
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
gno della Vergine, e quindi dovrei essere precisa, in realtà per molto tempo non lo sono stata. Grazie alla psicoterapia, ho capito che la mia fretta era dovuta a una confusione interiore. Ora sono molto più centrata su me stessa, a 35 anni ho imparato a vivere nel qui e ora, senza pensare troppo al passato o proiettarmi nel futuro. Questo mi ha aiutata a essere più organizzata nel quotidiano: adesso mi piace avere un’agenda con gli appuntamenti, anche perché il mio lavoro prevede periodi molto convulsi.
Nel film sei una specie di Mrs. Doubtfire, l’anziana baby-sitter interpretata da Robin Williams nell’omonimo film, con tanto di trucco e maschera. Come avveniva la trasformazione sul set?
La preparazione richiedeva quattro ore di tempo, con l’applicazione sul viso e sul collo di prostetico in silicone. La difficoltà, tra l’altro, era quella di dover somigliare a una persona che si vede nel film. Questo ha richiesto una precisione massima da parte dei truccatori e mi ha consentito di scoprire la loro maestria. Per me le giornate iniziavano alle quattro del mattino mentre gli altri arrivavano alle otto. Ma più che la fatica dell’alzataccia, la vera sfida era rimanere immobile mentre mi applicavano il silicone, senza poter leggere un libro o guardare il cellulare.
Indossare una maschera ha anche un significato metaforico. A te è capitato di portarne una?
Mi sono resa conto di averne messe tante nella prima parte della mia vita. All’epoca non ne ero consapevole ma, in realtà, è molto comune mascherarsi a seconda delle situazioni che si è chiamati ad affrontare. Di solito ha connotazioni negative ma non sempre lo si fa per nascondere qualcosa, magari si vuole solo mettere a proprio agio la persona che ci sta accanto. Come dice Luigi Pirandello in Uno, nessuno e centomila, siamo noi ma siamo tantissimi. Nel caso specifico di questo racconto, la maschera consente a Sandra di essere libera e tirare fuori la propria grinta.
Fatti vedere è una commedia romantica che esce a febbraio, il mese degli innamorati. Chi dovrebbe vederla secondo te?
Consiglio a tutti di andare al cinema a prescindere. È un piacere che anche io ho riscoperto di recente, dopo essere stata vittima a lungo delle piattaforme di streaming. È bello accedere a migliaia di film mentre sei in pigiama sul divano ma anche uscire di casa è importante. Questa pellicola tocca tanti temi e può essere vista un po’ da tutti. Si parla di riscatto ma anche di amicizia, attraverso la relazione tra il mio personaggio e quello di Asia Argento.
Qual è il tuo rapporto con lei e con l’amicizia in generale?
Io e Asia non c’eravamo mai incontrate prima e condividere il set è stato splendido. Ha un grande cuore, è una persona dall’indiscutibile fascino e con un certo alone di mistero. È anche una donna incredibilmente dolce e creativa, con cui è piacevole lavorare. Penso che i rapporti di amicizia non siano facili, io ne ho pochi ma di grandissima fiducia, una sorta di sorellanza e fratellanza che mi sono scelta. Quando si è mossi dall’affetto, per me è bello anche litigare e confrontarsi.
E dopo questa pellicola che progetti hai?
Ho recitato in altri film per il cinema, ho finito di girare l’ultimo prima di Natale, in Toscana: è una romcom ispirata al romanzo Non è un paese per single di Felicia Kingsley. Anche lì interpreto la protagonista della storia che, come Sandra, è ricca di sfaccettature. Questo lavoro mi ha permesso di passare del tempo in mezzo alla natura e di montare a cavallo, cosa che adoro. Poi, in estate, riprenderò le riprese di Doc - Nelle tue mani
Hai mai visto la parodia della serie realizzata dalla Gialappa’s band?
Sì e adoro tutto ciò che è comicità, anche la satira. Mi sono divertita tantissimo a giocare con Fiorello a Viva Rai2! quando ho partecipato a Doc, quasi laureato. E poi non sono una persona permalosa: mi prendo in giro da sola da quando sono nata.
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Da sinistra, Pierpaolo Spollon, Matilde Gioli e Francesco Centorame in una scena del film Fatti vedere
È COSÌ CHE OLLY DEFINISCE BALORDA NOSTALGIA, IL BRANO CON CUI PARTECIPA A SANREMO. E CHE PORTERÀ NEI LIVE IN GIRO PER L’ITALIA DAL 4 MAGGIO
Gaspare Baglio gasparebaglio
Due anni fa, dopo essere passato per Sanremo Giovani, ha portato la sua Polvere sul palco dell’Ariston. Da lì in poi, Olly non si è più fermato, ha lavorato duramente e si è preso delle belle soddisfazioni: concerti da tutto esaurito, l’album Tutta vita in cima alla classifica dei dischi più venduti con tanto di certificazione platino ricevuta pure (doppiamente) per la hit Per due come noi, in coppia con Angelina Mango. Dall’11 al 15 febbraio, il rapper torna nella Città dei fiori e scalda i motori per i prossimi live. Torni al festival con Balorda nostalgia. Di cosa parla?
Racconta una parte bella della mia vita che si è interrotta. La volontà di tornare a quella cosa con la consapevolezza che non ci sarà più. Una canzone molto forte, un pugno nello stomaco.
Cosa intendi, nello specifico?
Parla d’amore, ho raccontato una storia personale.
Previsioni per la kermesse?
Non voglio avere aspettative, tendo a essere negativo e catastrofico. Fortunatamente, intorno a me ho persone più obiettive. Mi piacerebbe solo divertirmi, anche fuori dal palco. Quando ho partecipato nel 2023 mi sentivo un elefantino in una cristalleria. Ora, dopo tanti tour, vorrei vivere la situazione con più tranquillità. Ma non sarà una vacanza, so che mi gioco tanto.
Dopo la gara di due anni fa sei rimasto lontano dai riflettori. Come mai?
Sto capendo che questo lavoro è fatto di salite e discese. Sanremo comporta uno shock a livello di esposizione. E non mi sono voluto abituare a quel tipo di attenzione che, fortu-
natamente, non è per sempre. Con l’album Tutta vita sono entrato nelle case delle persone indipendentemente dalla tv. Il mainstream e l’essere costantemente sotto gli occhi di tutti mi spaventa un po’. Ma confido nel mio modo di essere sincero: se l’Italia mi vedesse per come sono andrebbe bene.
Alcuni tuoi colleghi, come Sangiovanni, hanno sentito il bisogno di uno stop.
Sicuramente prenderò anche io delle pause perché è sano.
Siamo in un periodo storico e discografico dove la paura di sparire è forte, ma se mi godo la presenza mi devo godere anche l’assenza.
Quindi qual è il tuo buon proposito per il 2025?
Vivere sereno, senza troppi pensieri e avendo a disposizione il tempo per scrivere canzoni.
Il 4 maggio parti per un nuovo tour che ha già quasi tutte le date sold out.
Esatto. Mi esibisco nei palazzetti. Manca poco e ne sono estremamente orgoglioso, perché la musica, quando c’è sostanza, porta la gente ad affezionarsi e a partecipare ai live.
Siamo nell’epoca del virtuale e il concerto ha tre dimensioni che rendono tutto vivo e vero. Sono fiero di avere un pubblico molto eterogeneo. E questo non mi limita negli atteggiamenti perché sul palco non penso: agisco e basta.
Un consiglio ai ragazzi che arrivano da Sanremo Giovani? Bisogna stare molto tranquilli: se si è lì un motivo c’è ed è valido.
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VALE LP E LIL JOLIE SONO RIUSCITE A FARLO. E DALLA
PROVINCIA DI CASERTA ARRIVANO SUL PALCO DELL’ARISTON
TRA LE NUOVE PROPOSTE
di Gaspare Baglio gasparebaglio
Un’amicizia lunga otto anni e un sogno tra le mani che, dalle loro camerette, le ha portate a fare esperienze e vivere emozioni tutte trasformate in musica. Così Vale LP, al secolo Valentina Sanseverino, e Lil Jolie, nome d’arte di Angela Ciancio, si sono mosse dalla provincia di Caserta alla conquista del mondo. E tra l’11 e il 15 febbraio salgono sul palco dell’Ariston per gareggiare tra le nuove proposte del Festival di Sanremo con il brano Dimmi tu quando sei pronto per fare l’amore Come vi sentite in vista del debutto?
[L] Un po’ di ansietta c’è. Vogliamo tenere i piedi per terra, ci faremo trasportare dall’emozione.
[V] Stiamo cercando di creare una bolla di energia positiva. Ci sentiamo fortunate e privilegiate per questa occasione e vogliamo viverla al meglio. La possibilità di suonare con l’orchestra è una cosa grandissima.
È la prima volta per voi?
[V] Sì. E già lavorare su questo è fantastico: è un’occasione di crescita assoluta. Siamo amiche, viviamo insieme da anni e sentiamo belle vibrazioni tra noi.
[L] La musica è così: ti schiaffa in faccia la realtà. E ci ha fatto capire l’importanza del nostro legame.
Ci avete messo otto anni per arrivare fino a qui. Se vi guardate indietro cosa pensate?
[L] Che abbiamo spinto molto.
[V ] E non cambierei nulla.
Con la vostra musica cosa volete dire a chi vi ascolta?
[V] State nell’emozione, state nel momento.
[L] A volte non si raggiunge subito un obiettivo perché il mondo ti sta proteggendo. Quando mi sono sentita sconfortata, quella delusione è servita.
Come vi siete conosciute e com’è nata la vostra amicizia?
[L] Ci siamo osservate per un po’. Poi, un giorno mi è arrivato un messaggio privato da Vale su instagram: era il periodo degli esami di maturità e mi chiedeva informazioni su una professoressa.
[V] Era palesemente una scusa: Lil pubblicava cover su youtube e cantare era il mio sogno. La consideravo molto figa. Dopo qualche mese, le ho chiesto di vederci a casa sua e da lì non ci siamo più separate. In 12 ore siamo passate dal non conoscerci per niente alla vera amicizia.
[L] Abbiamo fatto un patto e il nostro rapporto si è evoluto. Siamo due donne e vogliamo raccontare la nostra storia come se fosse un film: incontrare una persona che crede in te può essere il primo strumento per uscire fuori dalla provincia, dalle gabbie mentali, dai giudizi e dalla paura.
[V] A noi è successo così e vogliamo dire a chi è poco rappresentato che si può sempre sognare.
Madame è tra gli autori del brano in gara. Quali consigli vi ha dato?
[V] Quello di essere noi stesse e trasformare i nostri limiti in un punto di forza.
Dopo Sanremo che farete?
[L] Stiamo scrivendo un disco che parla di noi mentre imbastiamo il tour. Vogliamo vivere il flusso.
[V] Trovarci è stato magico. Vogliamo raccontare chi erano quelle ragazzine che avevano 18 anni.
[L] In questo mondo dove tutti sono perfetti desideriamo dire quanto i sogni siano per tutti, non solo per pochi privilegiati.
_valelp_ liljolie
A TEATRO E IN LIBRERIA LA STAND-UP
COMEDIAN GIORGIA FUMO RACCONTA
GLI ADULTI DI OGGI, CRESCIUTI TRA
SOCIAL NETWORK E TUTORIAL SU
YOUTUBE. UNA NARRAZIONE TUTTA
DA RIDERE
Sapevo di avere un approccio comico alla vita, ma ho sepolto questo desiderio in un cassetto per molto tempo. Nessuno si aspettava questa mia virata».
Da ingegnera, Giorgia Fumo è diventata improvvisatrice teatrale e stand-up comedian. E ora gira l’Italia fino a fine maggio, in treno, con lo spettacolo Vita bassa Questo mese è a Spoleto il 21, a Latina il 22, a Torino il 26, a Legnano, il 27. Il 1° marzo fa tappa ad Alessandria, dal 3 al 6 a Milano, il 15 a Udine, il 25 a Genova, il 31 a Napoli. È anche in libreria con il manuale Ingegneria della vita adulta, edito da Harper Collins.
Sei ingegnera e per anni hai fatto la consulente di market intelligence di giorno e la comica e improvvisatrice teatrale di notte. Oggi chi è Giorgia?
Sarò sempre composta da parti diverse. Sono grata a ciascuna di queste esperienze. Studiare Ingegneria mi ha
aiutata ad analizzare i problemi, l’improvvisazione a essere veloce nella scrittura e a stare sul palco, la market intelligence a osservare cosa succede nel mondo. Sto ancora costruendo la mia identità di comica e scrittrice, per me è un privilegio poterlo fare ora come attività principale e ogni volta che salgo sul palco mi ricordo di quanto ho lavorato per poterci essere.
Sei in giro per l’Italia con Vita bassa, il tuo spettacolo sulle sfide quotidiane dei Millennial. Qual è la più difficile? Accettare che siamo adulti, e quindi smetterla di cercare l’approvazione dei giovani, che ci trovano cringe, e quella degli anziani, per cui ormai siamo la concorrenza. Siamo cresciuti con l’idea di essere tutti speciali, che un giorno magicamente qualcuno se ne sarebbe accorto e ci avrebbe dato l’occasione che meritavamo. La realtà è stata ben diversa e noi eravamo impreparati. Per di più, ogni giorno ci troviamo davanti i ricordi di Facebook che ci mostrano quanto fossimo imbarazzanti nelle nostre esternazioni. Sicuramente siamo abituati all’autoanalisi. Ma avremo pure qualche pregio?
Siamo la generazione dei forum, delle serie tv sottotitola-
te dagli utenti, dei tutorial e dei social network: se hai un problema, ci sarà sempre uno sconosciuto dall’altra parte del mondo che ti aiuterà a risolverlo. La nostra più grande qualità è stata saper fare rete e scambiarci le informazioni che ci interessavano, uscendo dalla logica secondo cui qualcun altro avrebbe scelto per noi cosa vedere o cosa ascoltare.
Com’è nato il testo Ingegneria della vita adulta, con tanto di grafici che rimandano alla tua prima professione?
Elisabetta, che sarebbe diventata la mia editor, venne a vedere un mio spettacolo e mi disse che sarei stata capace di scrivere un libro. Io in effetti avevo voglia di creare qualcosa di più duraturo di uno show, che potesse essere assimilato con i tempi lenti della lettura e non con quelli comici, piuttosto serrati. Ho sempre elaborato grafici e teorie per divertimento e ho avuto assoluta libertà nella stesura del testo. È stata un’esperienza emozionante.
Il procione in copertina rappresenta una figura precisa della vita matrimoniale. Ce la descrivi?
È la moglie procione, un archetipo che ho creato su instagram due anni fa. È basato su di me ma mi sono resa conto che in molti ci si possono ritrovare: è quella persona che apre i pacchi di biscotti rompendo la confezione, cena con quello che trova in frigo, si fa venire l’emicrania perché si scorda di bere ma ha preso quattro caffè. Tendenzialmente, la moglie procione sposa qualcuno di preciso e affidabile e gli rende la vita imprevedibile. Alla fine, è diventato il mio animale totem, ma nel libro ci sono molte altre bestioline in cui riconoscersi.
Hai mai scritto uno sketch in treno?
Sì, per me è una specie di studio mobile. Sempre a bordo ho iniziato una rubrica sui social, che è andata avanti per molto tempo, in cui fingevo di scrivere al social media manager di Trenitalia chiedendogli lumi sui ritardi o su qualche situazione specifica che vivevo in viaggio. Anzi, se mai leggerai questa intervista, social media manager di Trenitalia, sappi che faccio sempre il tifo per te.
Che viaggiatrice sei?
Sono quella secchiona. Preparo prima il biglietto per il controllo, non mi siedo mai in un posto che non sia il mio e dico sempre «grazie» e «buongiorno» quando passano per offrire il kit di benvenuto. Sono anche molto fiera del fatto di riuscire a preparare sempre bagagli compatti, anche se una volta ho viaggiato con un palloncino a forma di procione alto quasi un metro per il firmacopie. E proprio perché sono secchiona devo fare un appello ai passeggeri: mettetevi le cuffie quando guardate i video sui social. Mi fate diventare matta.
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MESE
IN SVEZIA E UNO IN ITALIA, DOVE VIVE LA SUA COMPAGNA. E
PROPRIO SUL FENOMENO ANTROPOLOGICO DI CHI VIAGGIA CON FREQUENZA HA SCRITTO IL SUO ULTIMO LIBRO
di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
La luce del Nord Europa illumina le pareti ricoperte di libri. Alcuni sono in inglese, altri in francese, in un angolo i testi studiati per scrivere La vera storia del pirata Long John Silver, il romanzo che l’ha reso famoso in Italia. «Quando ho preso questo appartamento mi sono assicurato che non ci fossero troppe finestre: mi serviva spazio per montare quante più librerie possibili». Per lo scrittore svedese Björn Larsson leggere è un punto fermo. L’altro, mi confida, sono i viaggi: quelli in barca a vela che lo hanno portato in giro per il mondo, ma anche i tragitti in treno, autobus, traghetto e aereo tra Danimarca, Svezia e Italia, dove vive la sua compagna. Durante le traversate ha avuto modo di osservare le abitudini e le nevrosi di chi si sposta per lavoro, studio e amore. Un’umanità variegata che ha trovato spazio nel suo ultimo libro, Filosofia minima del pendolare, uscito per Iperborea, di cui è disponibile un estratto in allegato a questo numero.
Cosa fanno le persone in viaggio?
Per molti il tempo tra la partenza e l’arrivo è un vuoto da riempire. Molti sono concentrati sul proprio smartphone, chiusi in un mondo inaccessibile dall’esterno. La sensazione che quelle ore siano perse mi sembra piuttosto diffusa. Non è così per lei?
Qualsiasi spostamento può essere un’occasione per entrare in contatto con il mondo e chi lo abita. Il pendolarismo, in particolare, si presta a questo slancio. Si tratta di un vero e proprio fenomeno di massa, eppure nessuno sembra prenderlo sul serio dal punto di vista antropologico.
Perciò ha deciso di scrivere questo libro?
Più che altro volevo suggerire che fare il pendolare in maniera attiva, evitando la meccanicità dell’azione, è possibile. Per farlo ho raccontato quello che ha attirato la mia attenzione a bordo di treni, autobus e traghetti in tutti questi anni.
Passa il tempo a osservare le persone?
Sì. E prendo appunti, perché arriva il momento in cui qualcosa torna utile. La prima annotazione risale a 25 anni fa, credo.
E l’ultima?
È recente: sulla metro, a Milano, ho notato una ragazza che parlava al cellulare, gesticolando senza tregua. Mi sono chiesto che senso avesse muoversi così tanto dal momento che il suo interlocutore non avrebbe potuto vederla.
Com’è fare il pendolare in Italia?
Ho dovuto imparare l’arte della pazienza per gestire gli imprevisti. È una bella scuola: mi ha insegnato ad accettare, con un po’ di stoicismo, che la vita non è sempre prevedibile e che anche l’inaspettato ha un suo valore.
Che rapporto ha con questo Paese?
Ottimo, direi, ma sono un privilegiato. Sono straniero e riesco quindi a evitare le frustrazioni di un’amministrazione che potrebbe essere più vicina alle persone. Poi, qui ho trovato amici e affetti. A dirla tutta, sono un pendolare d’amore.
Mi dica di più.
Trascorro un mese in Svezia in cui mi dedico in solitudine alla scrittura. Poi uno in Italia, nel Milanese, dove vive la mia compagna salen -
tina. Fare il pendolare d’amore è emotivamente faticoso: si è sempre divisi tra la gioia di arrivare e la tristezza di andare via. Ma il nostro legame va avanti da 13 anni, nonostante la distanza. E questo mi dà la misura dell’intensità del sentimento.
I suoi libri sono molto amati in Italia. Come mai?
Forse perché raccontano possibilità di vita, emozioni e pensieri che mancano un po’ ai lettori. Mi definirei uno scrittore che viaggia ma, in effetti, un paio dei miei titoli potrebbero essere considerati letteratura di viaggio e, da quello che so, non è un genere particolarmente esplorato da voi. Mi sono accorto che non avete scritto molti romanzi d’emigrazione, per esempio. È invece forte il tema del ritorno.
Siamo a corto di avventure?
L’Italia è un Paese con una storia lunghissima e radici profonde. Magari gli autori e le autrici subiscono, direttamente o indirettamente, questa forma di staticità. È un fatto culturale, evidente in alcuni libri che ho letto. La casa e la famiglia, l’intimità come spazio chiuso da proteggere sono sempre molto presenti. Anche nei romanzi di Dacia Maraini, che conosco personalmente, i segreti da custodire trovano spesso spazio sullo sfondo.
Viviamo più dentro che fuori, secondo lei?
Forse avete un po’ di pudore nel mostrarvi. A Sedriano, dove abita la mia compagna, le finestre hanno sempre le tende chiuse, anche su strade poco esposte. In Danimarca vivevo al piano terra, senza tapparelle. Quando, qualche anno fa, gli operatori di una troupe Rai mi raggiunsero per realizzare un documentario, rimasero molto colpiti dal fatto che chiunque, passando, potesse guardare dentro casa mia.
Ha uno scrittore italiano preferito?
No, perché è quasi impossibile amare tutti i libri di un autore o un’autrice. Ho trovato molto originale Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati. Devo ancora leggere I promessi sposi, però.
Le è mai capitato di vedere in giro qualcuno con un suo romanzo?
Si, alla stazione di Milano Centrale. Mi sono avvicinato e ho domandato se fosse un bel libro. Per fortuna la risposta è stata positiva. Mentre una volta, al Salone del libro di Torino, davanti allo stand della mia casa editrice, una persona mi ha chiesto se avessi letto l’ultimo lavoro di Larsson. «L’ho scritto», ho risposto (ride, ndr). Come nascono i suoi libri?
Comincio appuntando qualcosa a matita su un quaderno, poi ricopio il testo al computer e, una volta salvato, lo cancello dal foglio con la gomma. È un processo di elaborazione che mi consente di scrivere un romanzo di 500 pagine su un solo taccuino.
In questo momento sta lavorando a qualcosa?
Mi piacerebbe scrivere un romanzo sui migranti del Mediterraneo. Potrei approfondire temi a me cari come l’identità, il confine, l’avventura. Ma sto cercando il personaggio adatto alla storia. O meglio, aspetto che lui trovi me.
L'audiolibro Filosofia minima del pendolare è disponibile su tutte le piattaforme dal 14 febbraio. Ascolta un estratto inquadrando il QR Code
Helen Garner
Nottetempo, pp. 132 € 16,50
Due giovani donne, con il loro arrivo, mettono sottosopra le abitudini dei Fox, una tranquilla coppia che vive nella periferia di Melbourne. Il loro piccolo universo di consuetudini viene scosso da sentimenti dirompenti come il desiderio, che scardina certe abitudini borghesi. Il ménage tra i coniugi viene messo alla prova, facendo affiorare in superficie segreti e bisogni taciuti. Con una prosa pungente, Garner tratteggia personaggi che traboccano di emozione.
L’ULTIMA ADUNANZA
ROMEO E GIULIETTA UNTOLD
Alyssa Woods
Sem, pp. 576 € 20
La storia d’amore più celebre dell’universo ha un altro finale e un nuovo inizio. Il progetto seriale romantasy include nella tragedia di William Shakespeare una serie di temi universali: ambiente, giustizia, libertà e lotta tra bene e male. Dietro lo pseudonimo dell’autrice si celano Paula Boschi, responsabile live action della Rainbow Colorado, che ha creato le Winx, e Alessio Posar, docente alla scuola Holden e sceneggiatore.
Rachel Cusk
Einaudi, pp. 168 € 17,50
«A un certo punto della sua carriera, l’artista G, forse perché non trovava altro modo per dare un senso alla propria epoca e al proprio posto nella storia, cominciò a realizzare dipinti capovolti». Un pittore maturo, ma anche uno scrittore che vuol fare il regista e due donne sconosciute, sono alcuni dei personaggi con cui l'autrice inglese arreda la galleria delle originali biografie contenute nel suo ultimo lavoro. Sullo sfondo una riflessione sul fare arte e su come, talvolta, il talento determini un’esistenza.
CINESE VEGANA
Yang Liu
Quinto quarto, pp. 224 € 25
Prima di trasferirsi in Spagna, l’autrice e co-fondatrice del blog littlericenoodle ha girato la Cina scoprendo che la cucina plant based asiatica ha una tradizione millenaria. Nel testo si passa da un’introduzione sulla storia del veganesimo in Oriente alla descrizione della cultura di un popolo attraverso le sue ricette vegetali: dal tofu fritto a quello in agrodolce, dalle patate al cumino ai dumpling alla pasta di sesamo. Non solo un libro, ma un vero e proprio viaggio.
cura di Gaspare Baglio e Sandra Gesualdi
Antonin Artaud
Neri Pozza, pp. 352 € 30
Nell’ospedale psichiatrico di Rodez e nella casa di cura a Ivry, in Francia, nel corso degli anni ‘40 Antonin Artaud riempie oltre 400 quaderni a quadretti con disordinate annotazioni a matita e a penna, intermezzate da bozzetti e disegni. In questo volume ne sono raccolti integralmente una ventina, dai quali emerge l’ossessione che il drammaturgo e regista francese aveva per il corpo. Tra materia e metafisica, questo diario da recluso offre una revisione della cultura occidentale.
MA
Michele Bitossi
Accento, pp. 192 € 16
Come passa il tempo un uomo che è stato accusato ingiustamente dall’ex moglie di aver abusato della loro figlia? Si stende ossessivamente strati di crema sulle mani, cerca di distrarsi lavorando come procuratore calcistico, va a nuotare, assiste a un concerto, ricomincia a fumare. Nonostante le premesse, l’opera prima di Bitossi non è disperata, ma ironica e sopra le righe. Con un protagonista che tenta di sciogliere i nodi di una vita intera, nella speranza di tornare a respirare.
di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
Un ragazzino apparentemente senza nome, che ha alle spalle una famiglia povera e un po’ sgangherata, va alla ricerca del proprio posto nel mondo. Lo chiamano “ragazzaccio”, forse perché una volta, affamato, ha rubato una pagnotta al fornaio, oppure perché, infreddolito, si è portato via un paio di calzettoni appesi al filo del bucato. Per questa piccola persona il destino sembra segnato: si dà alla delinquenza unendosi alle Tigri della strada, non tanto per il brivido di esercitare un potere sugli altri ma per la sensazione di appartenere a qualcuno e di riconoscersi in qualcosa.
Camelozampa, pp. 64 € 18 (da 9 anni)
Un giorno, però, il ragazzaccio si imbatte in un uomo speciale che, con un violino e tanta voglia di fare del bene, riesce a modificare il corso della sua vita e a restituirgli finalmente il nome e la capacità di desiderare. Ispirato alla vera storia dell’educatore venezuelano José Antonio Abreu – tra i fondatori, negli anni ‘70, di un progetto musicale dedicato all’infanzia – il libro di Angeliki Darlasi invita a riflettere sulle ragioni che possono spingere ad avvicinarsi alla criminalità in giovane età. E sullo stigma della povertà, che è non una colpa da riparare ma una condizione di svantaggio di cui la società dovrebbe farsi carico.
Un’illustrazione di Iris Samartzi tratta da Il ragazzaccio
IL RIBELLE E IL SOLDATO
Dirk Reinhardt
Lapis Edizioni, pp. 324 € 14,50 (da 12 anni)
Il giovane Daniel fa conoscenza con un anziano signore mentre è al cimitero sulla tomba del nonno. L’uomo, che tanto glielo ricorda, regala al ragazzo un diario dove sono raccolti i racconti da lui scritti tra il ‘41 e il ‘45, quando era adolescente e infuriava la guerra. Tra i suoi ricordi c’è la storia dei pirati dell’Edelweiss, un gruppo di giovani ribelli contro il regime nazista. Ma anche quella di due fratelli che prendono strade opposte. Un libro che parla di amicizia e lotta per la libertà.
NULLA SFUGGE AL GATTO MARDÌ
Luisa Accati, illustrazioni Nicoletta Costa
Notes edizioni, pp. 48 € 9,90 (da 7 anni)
Mardì è un gatto adulto, molto saggio e intelligente per tutte le esperienze che ha affrontato da cucciolo. Vive a Parigi con la sua compagna umana Madame Benzakèn, che è molto fiera di lui. Un giorno sul portone del palazzo compare una scritta incomprensibile fatta con la bomboletta che fa arrabbiare tutti gli inquilini. Chi sarà stato a compiere un gesto così maleducato? A svelare il mistero è proprio l’intelligente micio. Un libro con i font inclusivi, ad alta leggibilità.
E SE... QUEL GIORNO
Cosetta Zanotti, Ana Paula Santander
Fatatrac, pp. 40 € 14,90 (da 5 anni)
Un testo illustrato pieno di animaletti simpatici, città colorate e paesaggi dai toni pastello. A ogni pagina una domanda, tra piccole e grandi preoccupazioni, a cui la creatività può offrire risposte rassicuranti. E se quel giorno tutto sarà grigio? Per fortuna ci saranno gli alberi, così se scoppierà una tempesta il nostro nido si potrà aggiustare. Storie scritte con il linguaggio della fantasia, per costruire insieme ai più piccoli uno spazio di fiducia e serenità.
ANDE LANDE
Antonia Murgo
Bompiani, pp. 496 € 18 (da 11 anni)
Nello strano paese di Ande Lande, pieno di magia, la cosa più importante sono i nomi. Tutti ne hanno almeno tre o quattro, il re addirittura 31. A seconda di quanti se ne possiede ci sono dei vantaggi: prendere in prestito un maggior numero di libri in biblioteca, trascorrere più tempo alle feste, frequentare scuole migliori o diventare apprendisti degli Astri. La 12enne Chel, però, ne ha solo uno. Nonostante questo, riuscirà a diventare una maga e a vivere grandi avventure.
Alessandro Montagnana
Nube Ocho, pp. 36 € 16,90 (da 3 anni)
Il pettirosso Cip si sente solo e impaurito, perché una bufera di neve gli ha fatto perdere la strada di casa. Per fortuna trova ospitalità nel rifugio della volpe Lula, che lo accoglie e gli offre il suo affetto sincero. Insieme trascorrono bellissime giornate, fino a quando i fratelli di Cip vanno a riprenderlo. Per l’uccellino è giunto il momento di andare e ora è Lula a provare solitudine per la mancanza del piccolo compagno. Un racconto sull’amicizia come cura e base delle relazioni.
IL RAGAZZO MERAVIGLIA
Juni Ba
Panini, pp. 184 € 24 (da 12 anni)
Favola avventurosa ed emozionante del visionario fumettista senegalese Juni Ba. Batman è fuori città e tocca a Robin, insieme ai colleghi Nightwing, Red Hood e Red Robin, pattugliare e proteggere la metropoli. Soprattutto in un momento in cui gira voce che ci sia un demone tra i vicoli urbani. Riusciranno i giovani eroi a occuparsi del caso e a sbrogliare la matassa? Con allegorie e originalità, l’autore regala una toccante storia su cosa significhi essere la parte junior del dinamico duo. G.B.
AL TIMONE DEL PRIMAFESTIVAL, BIANCA GUACCERO PRENDE IN MANO LA SUA VITA. HA IMPARATO DALLE DELUSIONI E ORA VUOLE REALIZZARE I SUOI SOGNI.
di Gaspare Baglio gasparebaglio
Questa stagione televisiva ha il merito di aver fatto brillare nuovamente una stella di talento rimasta, per troppo tempo, oscurata dalle nuvole che, a volte, offuscano il cielo dello showbiz.
Bianca Guaccero è tornata. E lo ha fatto alla grande: prima la vittoria dell’edizione record di Ballando con le stelle, poi la conduzione con Nek del talent show Dalla strada al palco e quella in solitaria del programma radiofonico e televisivo Techeteche Top Ten. Last but not least, dall’8 al 15 febbraio è al timone del PrimaFestival con Gabriele Corsi e Mariasole Pollio. Un boom meritato se si pensa che Guaccero è una delle poche artiste complete in circolazione. Sembra che il pubblico ti abbia ritrovata dopo Ballando con le stelle
Il bello di questo lavoro è sentirsi eternamente dei debuttanti. Ma lo vivo un po’ come un’occasione per scoprire e riscoprire me stessa. Ah sì?
Siamo esseri in continua evoluzione. Per quel che mi riguarda, si è chiuso un ciclo e se n’è aperto un altro. Vedere come la gente mi percepisca sempre nuova rappresenta, per me, una cosa positiva. Bisogna cercare di non venire a noia. La base di tutti i rapporti è creare novità. Quando Milly Carlucci ti ha chiesto di partecipare a Ballando hai accettato subito?
Ho detto immediatamente sì con un urlo. Il ballo è tra le mie grandi passioni, pur non essendo una professionista come qualcuno, in più occasioni, ha tentato di sottolineare. Cer-
te affermazioni non corrispondono al vero e sono ingiuste nei confronti di chi ha speso l’intera esistenza a studiare danza. Poi, certo, se mi identificano come una che ha studiato danza per tanto tempo mi lusinga. Il segreto della tua vittoria qual è stato? Semplicemente, ho avuto un grande maestro (il ballerino Giovanni Pernice, ora suo compagno anche nella vita, ndr). Mi ha fatta lavorare duramente, senza tralasciare alcun dettaglio e puntando in alto per ottenere il meglio.
Dopo Ballando è arrivata la conduzione del talent show Dalla strada al palco, un altro successo. Per prima cosa, sono contenta della promozione ottenuta da Nek e da tutta la squadra:
dopo tre edizioni su Rai2, quest’anno il programma è passato alla rete ammiraglia. I risultati lusinghieri della prima puntata, a gennaio, ci hanno spronati: abbiamo lavorato cuore a cuore per migliorare sempre di più, amalgamandoci per portare qualcosa che fosse gradito al pubblico. Lo show porta in tv artisti che normalmente si esibiscono in strada. Che tipo di storie hanno?
Ho pianto spesso vedendo le clip con le loro presentazioni. Come mai?
Perché hanno il sapore della rivalsa: sono persone che, grazie all’arte, hanno trovato la salvezza da situazioni complesse. Trasmettono tutto il coraggio di chi ha saputo trasformare la sofferenza in qualcosa di costruttivo. E poi gli artisti di strada hanno una genuinità unica.
Tu hai mai provato un senso di rivalsa?
Quando ho perso qualcosa di importante ho cercato di trasformare quella mancanza in una presa di coscienza che non fosse autodistruttiva. Federica Pellegrini, proprio in una clip di Ballando, ha dichiarato quanto perdere sia un grande insegnamento. Ed è vero: se si è consapevoli che le cose ottenute possono scomparire da un momento all’altro si vive tutto con la giusta distanza, in modo sano. Stai adottando questo approccio?
Adesso vivo tutto così, intensamente, come se fosse l’ultima volta. Sono una che ringrazia sempre troppo, mi dicono. È vero, ma lo faccio perché non do nulla per scontato. Se si capisce questo si vive al 100% il presente, coltivandolo affinché nascano i fiori del futuro.
Ti sei mai sentita sottovalutata?
A volte l’ho pensato, ma sbagliavo.
Perché?
Tutto dipende da noi. Ognuno ha un talento: c’è chi riesce a stare sempre sul pezzo e chi è bravo nelle pubbliche relazioni. Non relego la riuscita di qualcuno alla fortuna o alla sfortuna, all’amicizia o alla raccomandazione. E poi nella mia carriera ho avuto grandi soddisfazioni. Non posso lamentarmi. A questo si aggiunge ciò che mi ha restituito
Ballando
Vale a dire?
Con grande sensibilità e tatto, mi è stata ridata una profonda fiducia in me stessa. E devo dire grazie, in particolare, a Milly Carlucci, al mio maestro Giovanni e a Svevo Tognalini, l’autore che ci seguiva. E a tutta la squadra del programma.
Prima di questa esperienza, sembrava che certe cose non si realizzassero: mi sentivo ferma nello stesso punto, non riuscivo a raggiungere chi volevo essere.
Chi vuoi essere?
Una persona che si ama e vive in maniera serena. Voglio credere fino in fondo ai miei sogni, senza chiedere più il permesso per esistere.
Quali erano gli scogli da superare o gli errori com messi, a tuo avviso?
I miei genitori mi hanno insegnato un grande rispet to dei ruoli che a volte mi ha frenata. Ho sempre chiesto il permesso, invece bisogna semplicemen te legittimare i propri sogni. Desidero avere la pos sibilità di dire la mia: se ami quello che fai diventi convincente, ma ci deve essere un cambiamento interiore reale. La nostra anima è un proiettore ver so l’esterno. Bisogna sempre domandarsi cosa si sta sbagliando: se qualcosa non va, dobbiamo risolverla con noi stessi. La vita non è giusta o ingiusta, la vita ci risponde.
Sei molto saggia.
I momenti no capitano a tutti, non voglio demonizzarli. Ci aiutano a fermarci per curare noi stessi. Sono battaglie a cui dobbiamo prestare attenzione senza disperarci: ci danno gli strumenti per imparare, ognuno con i propri tempi e modi. Se si comprende il momento down, la vita restituisce cose belle.
La conduttrice e Nek in una puntata di Dalla
A te ha restituito Sanremo dopo 17 anni, visto che conduci il PrimaFestival
È bellissimo. Tornare lì è come rivivere la magia di quando avevo 27 anni, ma con la maturità di oggi. Cosa ricordi del Festival di Sanremo che hai condotto nel 2008 con Pippo Baudo, Piero Chiambretti e Andrea Osvart?
Il momento in cui mi hanno portata a provare i vestiti, aprendo davanti ai miei occhi armadi giganti con abiti mai visti in vita mia. Sembrava di essere in una favola. Per fortuna avevo l’incoscienza e la spensieratezza dell’età; mi sono divertita tanto.
In che modo?
Per il mio debutto all’Ariston non sono scesa dalla scalinata, ma mi sono presentata con un impermeabile inscenando con Pippo il mio ripensamento sulla conduzione del festival. Gli dicevo che avrei visto la kermesse in camerino, mangiando un panino. È stato un modo per rompere il ghiaccio in maniera dissacrante, era un’edizione molto sperimentale della kermesse. Poi ovviamente la scalinata l’ho fatta.
Il tuo compagno di avventura a Sanremo sarà Gabriele Corsi. Sia lui sia Nek sono persone stupende e sane. Pensa che proprio Gabriele, dietro le quinte di un programma, anni fa, mi dimostrò vicinanza regalandomi un cornetto. Si è meravigliato che mi ricordassi di quel momento. È un artista energico e attivo, con un mondo importante alle spalle. Ci divertiremo, abbiamo tante idee malsane in testa (ride, ndr). Che mi dici di Techeteche Top Ten?
È il mio orgoglio perché è un format nato con me. Il suo successo è stato un piccolo miracolo. Spero cresca, come progetto. Dovremmo registrare altre puntate.
E dopo?
Non lo sa ancora nessuno, ma ho il sogno di scrivere e creare un varietà sulla scia di Fantastico Milleluci Canzonissima. Non voglio avere una targa per aver
riportato questo genere di programmi sul piccolo schermo. Ma desidero provare a realizzare il mio one-woman show.
Una bella impresa…
Per questo è opportuno fare un percorso di preparazione: sto lavorando con un gruppo di autori a uno spettacolo teatrale che sarà in scena nella stagione 2025/2026. Ho voglia di incontrare il pubblico che mi sostiene da anni con un affetto indescrivibile.
Ti aiuterà Giovanni?
Sarebbe fantastico se fosse il direttore artistico. Il suo show The Last Dance gira l’Inghilterra a suon di sold out. Lui lavora tantissimo, è un perfezionista, non lascia nulla al caso e ama molto quello che fa. È la dimostrazione che nella vita le cose si ottengono solo con l’impegno.
E oggi, dopo la tua evoluzione, chi è Bianca Guaccero?
Una persona innamorata della vita.
biancaguacceroreal
SESTRIERE, BARDONECCHIA, BORMIO, COURMAYEUR E MADONNA DI CAMPIGLIO. CINQUE LUOGHI IDEALI PER LO SCI TAPPA
DEL 105XMASTERS WINTER TOUR, EVENTO ALL’INSEGNA
DELLO SPORT E DEL DIVERTIMENTO DI CUI TRENITALIA
È OFFICIAL GREEN CARRIER
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
Cinque iconiche località sciistiche d’Italia, cinque comprensori ognuno con le proprie caratteristiche che attraggono amanti della neve da tutto il mondo.
Sono le città in cui fa tappa il 105XMasters Winter Tour, di cui Trenitalia è Official Green Carrier, una serie di weekend all’insegna dello sport, della musica e del divertimento. Dopo gli appuntamenti a Sestriere (Torino) e Bormio (Sondrio), è la volta di Bardonecchia (Torino), l’1 e 2 febbraio, Courmayeur, in Valle d’Aosta, il 22 e 23, e Madonna di Campiglio (Trento), l’8 e 9 marzo. Per ogni destinazione viene allestito un villaggio, dove grandi e piccoli possono trovare attività coinvolgenti tra eventi musicali e sessioni sportive, che vanno dalle discipline classiche alle più nuove come splitboard, side hits e carving. Quest’anno, inoltre, Trenitalia offre lezioni gratuite di sci e snowboard con maestri professionisti e, all’interno del proprio stand, una pausa Choco time con bevande calde, gadget e giochi.
Al di là dell’iniziativa, i cinque territori sciistici continuano la stagione fino ad aprile tra competizioni sportive, escursioni nella natura, avventure fuoripista e relax nei parchi termali.
GARE MONDIALI A SESTRIERE
A neanche due ore da Torino, Sestriere è parte del comprensorio sciistico della Vialattea, il più vasto delle Alpi occidentali e tra i più estesi in Europa. E, a febbraio, diventa anche il palcoscenico della Coppa del mondo femminile di sci. La Federazione internazionale sci e snowboard ha deciso infatti di recuperare proprio qui la gara annullata per mancanza di neve a Mont-Tremblant, in Canada. Da venerdì 21 a domenica 23 le atlete si sfideranno quindi sulle montagne dell’Alta Val di Susa, precisamente sulla leggendaria pista Kandahar Giovanni Alberto Agnelli, già sede delle discese dei Mondiali del ‘97 e delle Olimpiadi di Torino 2006. Il 21 è prevista la gara saltata in Canada, nei due giorni successivi le discese della Audi Fis World Cup già in calendario da tempo: sabato il gigante, domenica lo slalom. Tre giorni tutti d’un fiato sperando di veder salire sul podio le atlete azzurre. Per chi vuole assistere alle gare o cimentarsi su piste da competizione, ci sono diverse offerte messe a disposizione da Trenitalia. Fino al 13 aprile, i soci Carta FRECCIA che raggiungono Oulx con Frecciarossa, o Torino con le Frecce e Oulx con il Regionale possono usu-
fruire di uno sconto del 25% sullo skipass del comprensorio sciistico Vialattea. Hanno diritto a una riduzione del 20% anche i clienti X-GO che arrivano a Oulx con Intercity o Regionale e quelli che viaggiano verso Torino con Intercity o Intercity Notte e giungono successivamente a Oulx con il Regionale. Una volta in stazione, è possibile raggiungere direttamente le piste da sci salendo a bordo di un autobus VialatteaLink.
BARDONECCHIA INCLUSIVA
Adagiata in una conca soleggiata a oltre 1.300 metri di quota, Bardonecchia è un importante centro per gli sport invernali. Nella città metropolitana di Torino, vanta due comprensori sciistici: quello del Colomion-Les Arnauds-Melezet e quello dello Jafferau, Qui si può vivere la montagna come un luogo senza barriere grazie a Nordovest No Limits, un progetto per l’insegnamento gratuito dello sci e dello snowboard a persone con disabilità. Le lezioni vengono condotte da maestri che hanno seguito un percorso di formazione specializzata, tenuto dal Collegio regionale dei maestri di sci del Piemonte, utilizzando particolari accorgimenti. Le persone in grado di muoversi in posizione eretta possono utilizzare sci normali con l’aiuto di stabilizzatori laterali al posto dei bastoncini. Chi ha disabilità fisiche, come lesioni midollari, paraplegie o amputazioni, si avvicinerà a questo sport grazie all’uso di apposite attrezzature. Chiunque potrà così provare l’ebbrezza di scivolare sulla neve in totale sicurezza e libertà.
BORMIO, TERRA DEL BENESSERE
Immerso nel Parco nazionale dello Stelvio, Bormio è un paradiso di relax e benessere grazie alle nove fonti naturali che lo rendono il parco termale più grande delle Alpi. Da dove partire se non dai Bagni Vecchi, ossia i bagni storici di Bormio, che esistono da oltre duemila anni e sono stati descritti per la prima volta nel I secolo d.C. da Plinio il Vecchio. QC Terme Bagni Nuovi conquista invece per l’eleganza e la cura del dettaglio. Un gioiello in stile liberty che culmina nel Giardino di Venere, un percorso sensoriale immerso nella natura. E poi c’è Bormio Terme, ideale per le
famiglie: tra vasche idromassaggio e biosauna, non manca uno spazio dedicato ai più piccoli, con un acquascivolo di 60 metri e la piscina natatoria. Senza dimenticare che la località offre anche innumerevoli piste da sci tra cui la Stelvio, considerata tra le più tecniche e spettacolari del mondo.
FUORIPISTA A COURMAYEUR
Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, è una meta imperdibile per gli appassionati di freeride, il fuoripista su neve fresca. Si può scegliere tra diverse alternative lungo i boschi di larici e abeti della Val Vény, i canali dei Vesses, i
pendii dell’Arp Vieille e della Youla. Oltre alla skiarea con piste perfette, che vantano diversi gradi di difficoltà, si può provare il brivido dell’avventura con l’heliski, che combina le discese fuoripista con l’utilizzo dell’elicottero come mezzo di risalita.
Tramite lo Skyway Monte Bianco si può raggiungere anche la Vallée Blanche, in Francia, che regala emozioni uniche con la sua discesa freeride di 24 chilometri, da percorrere con guide alpine o maestri di sci tra paesaggi glaciali e affacci mozzafiato.
DISCESE E NATURA A MADONNA DI CAMPIGLIO
Gioiello del Trentino, Madonna di Campiglio è il sogno di ogni sportivo per la sua posizione strategica. Comodamente raggiungibile con le Frecce fino a Trento e poi con il FRECCIALink che porta alla piazza centrale del paese, offre 156 chilometri di piste tutte connesse sci ai piedi. I comprensori uniti sono tre – Madonna di Campiglio, Pinzolo e Folgarida-Marilleva – e consentono agli appassionati di spostarsi velocemente da un versante all’altro se le condizioni atmosferiche lo consentono. A pochi passi dalle piste battute, poi, c’è la natura silenziosa del Parco naturale Adamello Brenta.
Un concentrato di laghetti alpini, cascate ghiacciate e boschi secolari, da visitare a piedi, con le ciaspole o le pelli di foca, o addirittura su una muta di cani husky o a cavallo. Ogni giorno l’Azienda del turismo locale propone anche più di un’uscita quotidiana tra i monti, mentre chi resta in città può provare la driving experience all’interno del parco centrale, sfrecciando e scivolando sulla neve alla guida di un modello Audi. sestriere.it bardonecchiaski.com bormio.eu courmayeurmontblanc.it campigliodolomiti.it
di Gaspare Baglio gasparebaglio
Ama la montagna e i boschi. Non cucina mai in silenzio ed è diventato uno dei food creator più celebri del web (anche) grazie alla vittoria dell’edizione 2016-2017 dello show culinario La prova del cuoco e al programma Sapore di montagna, andato in onda su Food Network.
Davide Zambelli, che ha dato alle stampe per Gribaudo il libro Un po’ più su, in cui racchiude 80 ricette tra tradizione e contemporaneità, è la guida d’eccezione per scoprire le valli in provincia di Trento.
Il suo luogo del cuore è quello dove vive da sempre: la località di Stavel, nel comune di Pellizzano, provincia autonoma di Trento. «Abito in un paese a 1.500 metri di altezza che
conta solo 17 abitanti, sconosciuto a molti locali e persino a google maps. Quand’ero bambino, su questi prati, prendevo gli sci, pestavo la neve per creare una pista e scendevo. Ho passato un’infanzia entusiasmante». Proprio in queste aree sorgono masi di legno e sassi «capaci di far percepire la vera atmosfera di montagna, creata non per il turista ma per chi ha scelto di viverci. Qui si sente la quiete assoluta ed è molto appagante. Per staccare è perfetto».
Zambelli divide i suoi consigli in tre grandi temi: laghi, cibo e castelli.
«Nella zona vicino a casa mia ci sono laghi bellissimi, luoghi di pace. Il mio preferito è quello di Tovel, nel comune di Ville d’Anaunia in Val di Non. È abbastanza famoso perché
negli anni ‘60 si tingeva di rosso, soprattutto in autunno, per via di un’alga. Una peculiarità che, sebbene negli anni a venire sia scomparsa, gli ha regalato molta popolarità. Ha un fascino incredibile, con le sue acque smeraldo e le casette che lo circondano vicino al bosco. Sembra di essere stati catapultati in una favola. In autunno, poi, il fenomeno del foliage è pazzesco: non è così bello nemmeno nei parchi degli Stati Uniti».
Altro giro altra corsa con il lago di Vallumbrina, tutt’altro che celebre: «Si trova in alta montagna e per raggiungerlo si segue un percorso tortuoso che prevede circa cinque ore di cammino. È molto azzurro e la differenza di colore rispetto agli altri bacini è data dalla composizione delle sue acque, che contengono pochi sali minerali e risultano lievemente opache. Ma acquistano una tonalità unica quando vengono colpite dai raggi del sole». Il terzo lago da non perdere è quello di Covel, in Val di Pejo, «ideale per rilassarsi o fare merenda all’aperto, considerato il bellissimo prato da cui è circondato».
E a proposito di picnic, Zambelli introduce il secondo
tema: il food. «Nei boschi della zona ci sono diverse aree attrezzate per il barbecue, spesso trascurate. È un peccato perché sono posti conviviali, dove è bello ritrovarsi intorno a un fuoco che scoppietta, tra il profumo degli abeti». Il suo preferito è sotto la Malga Stabli, nel comune di Mezzana: «Per raggiungerlo bisogna attraversare una stradina tortuosa che passa per i paesi di Termenago e Ortisé. Salendo per questa via che porta nella zona boschiva si trova un posto che cito con gelosia e fierezza, perché non vorrei mai fosse dimenticato».
Non solo barbecue, ma anche ristoranti. A chi vuole provare la cucina autentica di montagna il food creator consiglia la Malga Campo, piccolo
rifugio situato a Luserna, a oltre 1.900 metri di quota. «Ho scelto questo locale per la cover del mio ultimo libro perché ha una vista spettacolare. I proprietari regalano a chi entra un vero e proprio viaggio nel passato. Non a caso, è chiamato anche Malga Vecchia: è autentico, non ha subito trasformazioni nel tempo e ha un’alta qualità dei prodotti, tutti a chilometro zero». Tra le prelibatezze che qui si possono assaggiare ci sono il burro di malga, i salumi e i formaggi locali, le confetture e le conserve artigianali, gli gnocchi di ricotta. Ma soprattutto la panna cotta: «Quella fatta con il latte di malga è tutta un’altra storia». Chi cerca una cucina raffinata e creativa, invece, non può prescindere dallo Stube Hermitage, ristorante stellato a Madonna di Campiglio, «perfetto alla fine di un giro sulle stupende Dolomiti di Brenta».
Dopo aver mangiato si passa all’ultima tappa delle dritte di Zambelli, quella relativa ai castelli della Val di Non. «Si possono visitare fortez-
ze come Castel Thun, di origine medievale, e l’elegante Castel Valér a Tassullo». Il primo domina la valle dalla sommità di una collina e al suo interno, oltre alle collezioni d’arte, ai mobili d’epoca e alle porcellane, spicca la meravigliosa Stanza del vescovo, arredata e rivestita in pino cembro. Il secondo merita una visita per la torre ottagonale di granito, alta 40 metri, le stanze Madruzziane e la Sala degli stemmi, riccamente decorate.
Da non perdere, in Val di Sole, il Castello San Michele di Ossana, un maniero riqualificato il cui elemento architettonico caratteristico è il possente mastio, alto circa 25 metri. Nel periodo invernale la fortezza ospita i mercatini natalizi, mentre per le strade ossanesi vengono costruiti più di mille presepi che rendono la visita al paese molto suggestiva. Come affascinante è tutto l’itinerario consigliato da Zambelli, che attende i visitatori in questi luoghi magici.
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UN CAMMINO DI OLTRE 100
CHILOMETRI ATTRAVERSA
LA PROVINCIA DI RIETI, CON
PARTENZA E ARRIVO A POGGIO
MIRTETO, SULLE TRACCE DELLA
DEA VACUNA
di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha ilmondodiabha.it
Ènato ufficialmente il 5 gennaio, con un evento che lo ha presentato al variegato mondo dei viaggi a piedi in Italia, il Cammino dei borghi sabini. Un percorso concepito per offrire visibilità a un territorio poco noto ma ricco di bellezze, custodito al riparo dall’overtourism che sempre più affligge il Paese, anche nella dimensione outdoor.
Distribuito lungo la provincia di Rieti, e più specificamente nell’area della Sabina tiberina, disegna un anello che trova alfa e omega a Poggio Mirteto, totalizzando 101,8 chilometri di percorrenza lungo i quali gli escursionisti hanno modo
di rintracciare il lascito di un’importante civiltà preromana e di lasciarsi affascinare dall’antico culto della dea Vacuna.
L’itinerario si trova a meno di un’ora da Roma ed è raggiungibile in treno grazie alle diverse stazioni poste sulla linea Fiumicino-Orte: oltre a quella cardinale di Poggio Mirteto, ci sono scali ferroviari anche nelle cittadine di Gavignano Sabino, Stimigliano, Collevecchio, Civita Castellana-Magliano Sabina.
Un cammino di sei giorni, che si svolge su due percorsi di diversa difficoltà, attraverso il quale la Rete tra imprese della Sabina, un’aggregazione di aziende agricole e turistiche in sinergia con associazioni e Comuni uniti in una visione condivisa per uno sviluppo a misura d’uomo, «intende offrire ai visitatori un’esperienza capace di esprimere l’essenza del territorio», spiega Alberto Renzi, manager della Rete. Un progetto parte integrante del Sabina Parco Slow, il
primo parco del turismo lento nel Lazio, nato in collaborazione con il Biodistretto Sabino, vero e proprio esempio di sostenibilità e agroecologia.
L’itinerario, dunque, riunisce molti comuni del Reatino divenendo un viaggio di scoperta e connessione con le radici profonde della Sabina. Un invito a vagare attraverso paesaggi suggestivi e borghi senza tempo, in un’atmosfera capace di evocare il mistero e il senso del sacro da sempre riferito alla dea Vacuna, il cui antichissimo culto è riconducibile proprio all’etimologia di “vacanza” e al concetto di vacuum. «Era una dea vacationis, una divinità con la funzione di sospensione, che consentiva un vuoto temporaneo entro cui gli uomini si rigeneravano, liberi da preoccupazioni quotidiane, come il lavoro o le fatiche della guerra», spie -
ga Alessandro Saggioro, professore di Storia delle religioni all’Università La Sapienza. È notevole osservare, poi, quante tracce del suo culto siano diffuse in un territorio dove, dalla notte dei tempi, la dimensione simbolica del femminile risuona particolarmente significativa: «Basti pensare alla popolare tradizione riferibile al ratto delle Sabine». Ad aiutarci a scoprire le diverse tappe nei loro aspetti più significativi c’è Elisa Pellirossi, guida ambientale escursionistica: «La tappa di Poggio Mirteto conduce alla stupefacente Abbazia di Farfa, mentre a Castelnuovo ci si lascia incantare dal Museo dell'olio, ammirando l'area protetta delle Gole del Farfa», esordisce. «Il giorno seguente si passa per Mompeo e Montenero, dove si possono ammirare il Castello Orsini e il Palazzo Baronale. La terza tappa ha
come protagonisti la Grotta di San Michele Arcangelo, ancestralmente legata al culto di Vacuna, che si può visitare su richiesta al comune di Monte San Giovanni in Sabina, e l’Eremo di San Leonardo incastonato nella roccia», prosegue la guida 38enne. «Il quarto giorno ci si inoltra verso Casperia, uno dei borghi medievali di maggior fascino, per arrivare a Vacone, il cui nome mostra un chiaro riferimento alla dea. E poi, ancora, attraversamenti di borghi fortificati, ruderi suggestivi e preziose chiese fino ad arrivare, alla fine della quinta tappa, a Collevecchio. L’ultimo giorno è
segnato dalla visita di un altro importante sito religioso e archeologico, il Santuario di Vescovio. Quindi si giunge a Selci, noto per i suoi murales, prima del rientro nella bella Poggio Mirteto».
E per i camminatori che tagliano il traguardo la dea Vacuna troverà piena espressione anche grazie a un ulteriore significato del suo nome visto che – come spiega ancora Saggioro – il letterato latino Marco Terenzio Varrone la identificava nella dea romana Victoria. sabinaparcoslow.it
di Padre Enzo Fortunato
padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato
[Direttore della comunicazione della basilica di San Pietro]
REALIZZATA PER IL GIUBILEO DEL 2000
DALLO SCULTORE FLORIANO BODINI, LA PORTA SANTA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO È UNO DEI QUATTRO VARCHI SIMBOLICI
ATTRAVERSATI DAI PELLEGRINI
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo». Queste parole di Gesù, tratte dal Vangelo di Giovanni, ben rappresentano l’esperienza dei pellegrini durante il Giubileo, che passano sotto una delle quattro porte sante per accedere alla salvezza.
Cinque giorni dopo quella di San Pietro, aperta il 24 dicembre scorso da papa Francesco, il cardinale vicario Baldo Reina ha spalancato la Porta di San Giovanni in Laterano, la più antica basilica d’Occidente, sede dei pontefici fino al periodo avignonese. Proprio da questa chiesa, nel 1300, Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo della storia, un evento epocale che segnò una svolta per la Chiesa e i suoi fedeli. A ricordarlo c’è il frammento di un affresco di Giotto conservato proprio nella basilica, che ritrae il pontefice mentre benedice la folla dalla loggia lateranense.
L’attuale Porta santa di San Giovanni, sul lato destro della basilica sotto il portico, è stata realizzata per il Giubileo del 2000 dallo scultore Floriano Bodini, che ha saputo coniugare tradizione e modernità. Non indi -
ca soltanto un passaggio fisico ma invita a un cammino simbolico verso la redenzione, utilizzando anche la solidità e la solennità del bronzo.
Attraverso l’uso dell’altorilievo, l’artista ha saputo trasmettere un racconto intenso e profondo, combinando elementi figurativi e simbolici che catturano l’attenzione. Al centro spicca la rappresentazione del Cristo morto sulla croce, cuore del messaggio cristiano di sacrificio e redenzione. Questo elemento fondamentale è affiancato dalla raffigurazione della Madonna con il Bambino Gesù, simbolo della vita e della grazia divina: un richiamo alla speranza che accompagna ogni pellegrino nel suo cammino spirituale. A coronare il tutto lo stemma papale di Giovanni Paolo II, per sottolineare il contesto storico e spirituale in cui la porta è stata creata: il grande Giubileo del 2000, un evento che ha segnato l’inizio del nuovo millennio con un forte richiamo alla pace e all’unità.
L’opera riflette pienamente lo stile peculiare di Bodini, in equilibrio tra arte figurativa e una certa astrazione. Gli altorilievi, con la loro dinamica e profondità, invitano
l’osservatore a immergersi nel racconto biblico rappresentato. Ogni elemento sembra dialogare con chi varca la porta, trasformando un semplice gesto fisico in un’esperienza spirituale. Con questo capolavoro, che unisce l’arte sacra al linguaggio contemporaneo, il maestro ha donato ai pellegrini di tutto il mondo un ingresso simbolico, capace di toccare l’anima grazie al significato profondo della sua realizzazione.
Per chiunque visiti Roma in occasione del Giubileo 2025, attraversare una porta santa rappresenta un momento di profonda riflessione, un invito a lasciarsi alle spalle il peso del passato e ad abbracciare un futuro di fede e speranza.
Lo scrittore e pensatore britannico Samuel Butler sviluppò, nella seconda metà dell’800, una tesi molto dibattuta secondo cui l’Odissea non sarebbe stata composta da Omero, ma da una giovane donna siciliana. Molti dei luoghi descritti nel poema, che racconta il viaggio di Ulisse, coinciderebbero infatti con le caratteristiche geografiche e culturali di Trapani e delle sue zone limitrofe.
Il percorso del cestista italo-bosniaco Amar Alibegovic per arrivare a Trapani è stato certamente meno epico, ma altrettanto lungo: Stati Uniti, Italia (tra Roma e Bologna), Slovenia e Turchia le tappe precedenti. Come Ulisse, Amar è partito da lontano per lasciare il suo segno nella storia del basket. Grazie alle doti atletiche e alla versatilità tattica, sta portando la Trapani Shark a sfidare le grandi del campionato, dimostrando che la squadra non è solo una sorpresa, ma ha ambizioni concrete. E ora i tifosi sognano di competere per i titoli più prestigiosi, a partire dal- la Frecciarossa Final Eight 2025, in programma a Torino da mercoledì 12 a domenica 16 febbraio 2025.
Provieni da una famiglia di cestisti. Quanto contano gli insegnamenti ricevuti da tuo padre Teoman e dai tuoi fratelli Mirza e Denis?
La mia famiglia è cresciuta attorno al basket. I consigli di mio padre, dopo ogni partita o allenamento, sono preziosi: mi sprona a fare sempre meglio, a non soffermarmi sugli errori e a guardare al prossimo obiettivo. Avere due fratelli che giocano, poi, è uno stimolo continuo a migliorarmi. Crescere con loro è divertente e stimolante: siamo tutti molto competitivi.
Agli inizi della tua carriera hai giocato negli Stati Uniti, nel campionato universitario NCAA. Come descriveresti la tua esperienza americana rispetto a quella italiana?
Negli USA ho lavorato molto sui fondamentali. Lì si dà grande importanza alla tecnica individuale e allo sviluppo delle proprie abilità, mentre qui in Europa il gioco è molto più corale: se si vuole vincere, è necessario che tutti siano coinvolti.
Come hanno influenzato la tua crescita professionale e personale le esperienze in Paesi diversi, come la Slovenia e la Turchia?
Alla Virtus Roma avevo un ruolo importante, ma non ero ancora un leader. Quando ero a Bologna il mio compagno di squadra Milos Teodosic e il mio coach
Aleksandar Djordjevic mi hanno trasmesso tantissime lezioni che porterò sempre con me. Giocare all’estero mi ha insegnato ad assumere un ruolo da protagonista. Ho sentito la responsabilità di essere un punto di riferimento per la squadra e questo mi ha aiutato moltissimo dal punto di vista mentale, permettendomi di sviluppare una mentalità da leader.
C'è stato un giocatore in particolare che hai cercato di emulare?
Guardo sempre l’Eurolega. Cerco di tenermi con i piedi per terra, ma osservo attentamente gli altri cestiti, provando a rubare qualche dettaglio da ciascuno di loro.
A Trapani c'è un progetto ambizioso. Da neopromossi in A1 siete subito arrivati alla Frecciarossa Final Eight. Il vostro sogno sarebbe quello di vincere il torneo?
Questo progetto ambizioso è il motivo principale per cui sono qui. Finora siamo in linea con gli obiettivi del presidente. Affrontiamo ogni partita con rispetto, ma senza paura di nessuno, consapevoli di poter competere contro chiunque. In Coppa Italia, la formula a eliminazione diretta ci impone di rimanere sempre concentrati e di puntare alla vittoria in ogni occasione.
Spesso hai detto che ti esalti quando il palazzetto è pieno e senti la pressione dei tifosi. Quanto influisce il supporto dei fan sulle prestazioni della squadra?
Il pubblico di Trapani è incredibile. A volte rimango stupito dal numero di persone che ci segue, anche in trasferta. Sono colpito dall’affetto delle persone. È grazie al loro calore che spesso riusciamo a superare i nostri limiti. Fuori dal campo, cosa ti piace fare?
Leggere, guardare serie tv e giocare ai videogame: attività semplici che mi consentono di riposarmi e ricaricarmi in vista dell’allenamento. D’estate, invece, adoro viaggiare e scoprire nuove culture.
Hai già ottenuto numerosi riconoscimenti, ma qual è il sogno che devi ancora realizzare nel basket?
Il mio desiderio è giocare stabilmente in Eurolega da prota-
gonista. Se parliamo di sogni, però, vorrei qualificarmi alle Olimpiadi con la mia Nazionale, perché per la Bosnia ed Erzegovina sarebbe un traguardo storico.
Quando sei in viaggio con la squadra per una trasferta, magari in treno, come passi il tempo?
Parlo molto con i miei compagni: abbiamo un ottimo gruppo e ci troviamo davvero bene insieme. Qualcuno si inventa sempre qualcosa da fare, quindi non ci annoiamo mai. Spesso guardiamo partite di Eurolega o Eurocup.
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Torna il Guinness Sei Nazioni, il più antico torneo di rugby del mondo riservato a squadre nazionali che si gioca in Europa. Quest’anno è la volta dell’edizione 131 e tra i record della Championship si ricorda quello di Sergio Parisse, il talismano della nazionale Azzurra con il maggior numero di presenze al Sei Nazioni (69).
Per il 2025 le sfide in casa dell’Italia si tengono allo Stadio Olimpico di Roma: l’8 febbraio contro il Galles, il 23 contro la Francia e il 15 marzo contro l’Irlanda. Anche quest’anno Frecciarossa è il Treno Ufficiale della Nazionale di rugby e sostiene l’Italia al Guinness Sei Nazioni. Grazie all’offerta Speciale Eventi si può viaggiare sulle Frecce con sconti fino al 75% sul prezzo Base utilizzando il codice SEINAZIONI25. sixnationsrugby.com trenitalia.com
DAL 10 AL 16 MARZO SI CORRE LA TIRRENO-ADRIATICO, GARA DI CICLISMO SU STRADA CHE TOCCA CINQUE
REGIONI. E RAPPRESENTA UN BANCO DI PROVA PER IL PROSSIMO GIRO D’ITALIA di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur
La Tirreno-Adriatico non è solo un evento sportivo ma un’opportunità di aggregazione». Parola di Paolo Bettini, ex ciclista professionista, vincitore della corsa nel 2004, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene nel medesimo anno e Campione del mondo nel 2006 e 2007.
La descrive come un mini Giro d’Italia che apre la stagione sportiva delle due ruote, dove sono presenti grandi atleti. «Ma allo stesso tempo è una festa popolare, itinerante, che consente di scoprire il territorio. Il valore aggiunto del ciclismo è proprio il fatto di non rimanere chiusi dentro un palazzetto dello sport».
La partenza di questo viaggio attraverso l’Italia centrale, che tocca cinque regioni, è prevista il 10 marzo da Lido di Camaiore, vicino a Lucca, con una cronometro individuale. Dopo sei tappe, il giro si conclude il 16 marzo a San Bene -
detto del Tronto, nell’Ascolano. Nel mezzo un mix di frazioni per velocisti e la salita, nella penultima tappa, da Cartoceto, in provincia di Pesaro e Urbino, fino ai 1.327 metri del traguardo di Frontignano, vicino a Macerata. Secondo Bettini, il modo in cui si affronta questa competizione funge da termometro del livello sportivo: «La corsa rappresenta un passaggio fondamentale tra la stagione invernale e il blocco delle grandi classiche, che iniziano con la Milano-Sanremo. Chi arriva alla partenza lo fa per testare il lavoro fatto in inverno. Diventa così un banco di prova per tutto il gruppo, dai capitani ai gregari in cerca di conferme per la stagione che sta iniziando».
Nel 2025 la Corsa dei due mari festeggia il suo 60esimo compleanno, un traguardo importante per un evento che è stato capace di rinnovarsi continuamente, diventando un punto focale per i professionisti del ciclismo. La conferma
arriva dalle ultime edizioni che, dal 2019 in poi, hanno visto trionfare corridori come il britannico Simon Yates, gli sloveni Primož Roglič e Tadej Pogačar e il danese Jonas Vingegaard, tutti in grado di imporsi anche nei grandi giri. «A livello internazionale, dopo il Giro d’Italia, il Tour de France e la Vuelta di Spagna ci sono la Tirreno-Adriatico, la Parigi-Nizza e il giro dei Paesi Baschi. Sono questi gli eventi che segnano ogni anno il ciclismo», precisa Bettini. Per scoprire chi salirà sul podio bisogna aspettare il 16 marzo e macinare insieme ai campioni i 1.130 chilometri di percorso. Il vincitore avrà il privilegio di indossare la maglia azzurra e – dal 2010 – alzare il Tridente di Nettuno, dedicato al dio romano del mare. «Peccato che un trofeo così bello sia stato realizzato solo dopo la mia vittoria», conclude Bettini, «perché sarebbe stato un oggetto bellissimo da tenere in casa». tirrenoadriatico.it
È in programma sabato 8 marzo, in provincia di Siena, la Classica del Nord più a Sud d’Europa. Si tratta della corsa Strade bianche Crédit Agricole organizzata da RCS Sport, gara di ciclismo caratterizzata da diversi tratti sterrati, tipici delle colline toscane. Si parte da piazza del Campo, a Siena, per tornare nella città toscana dopo aver percorso oltre 200 chilometri, di cui oltre 80 di sterrato. La festa sportiva continua anche domenica 9 marzo, quando migliaia di appassionati hanno la possibilità di cimentarsi nella Gran fondo Strade bianche, pedalando sullo stesso percorso battuto il giorno prima da professionisti. strade-bianche.it
FINO AL 30 MARZO, ALLA NUVOLA DI ROMA, UNA MOSTRA
INTERATTIVA DI INSTALLAZIONI GONFIABILI INDAGA IL MONDO
di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it foto courtesy Balloon Museum
Hyperstudio Hypercosmo
Cielo, mare e terra si confondono in una sala di Roma, amplificata da specchi che la fanno apparire sterminata. Le persone al centro dell’ambiente sembrano abitanti di un mondo in movimento accelerato. Giorno e notte si alternano in pochi minuti così come la quiete anticipa un moto agitato che somiglia a un temporale. L’Hypercosmo creato dal collettivo Hyperstudio è una delle opere esperienziali in mostra al Balloon Museum, ospitato fino al 30 marzo negli spazi della Nuvola, a Roma. Euphoяяia - Art is in the air è il titolo dell’esposizione che, nei settemila m2 dell’edificio progettato nel 2008 dallo studio Fuksas, invita i visitatori di tutte le età a interagire con le installazioni gonfiabili e a partecipare attivamente alle riflessioni proposte dagli autori. Le opere indagano vari aspetti della società: i nidi sospesi nell’aria, per esempio, ispirano con apparente disinvoltura impegnative considerazioni su confini e amore materno.
L’inflatable art in mostra rimarca la differenza tra leggerezza e superficialità. Ogni progetto è dotato di un preciso significato, che può essere raccolto e trasformato da chiunque decida di mettersi in gioco. Come succede con Speech bubbles del francese Philippe Parreno che, tramite i palloncini gonfi di elio raggruppati a centinaia sul soffitto, simula le nuvolette dei dialoghi nei fumetti. Questa volta, però, i balloon appaiono vuoti: le parole sono tutte da immaginare.
C’è poi Ada, realizzata dall’artista polacca Karina Smigla-Bobinski, che prende il nome da Ada Lovelace, matematica del 19esimo secolo famosa per aver ideato il primo programma informatico. Il lavoro esposto è una grande sfera in materiale termoplastico, gonfiata a elio e coperta di carboncini, che prende vita dall’interazione con i visitatori: al minimo tocco rotola su se stessa e scarabocchia pavimento, pareti e mani, realizzando autonomamente una struttura complessa. E se il primo istinto è tentare di fermare il caos, Ada dimostra che non è possibile: i risultati delle pressioni sulla sua superficie sono imprevedibili. E mentre un pallone nero in una sala scura chiede a chi lo incontra se i fantasmi abbiano i denti, le persone in visita sono portate a interrogarsi su quale sia il vero ostacolo, se l’ingombro fisico o la mancanza di immaginazione dell’età adulta. La mostra, curata da Valentino Catricalà con la collaborazione di Antonella Di Lullo, dopo la tappa di Roma si sposterà con le sue 20 opere monumentali e installazioni gonfiabili nel Grand Palais di Parigi. Per portare anche in Francia le suggestioni dell’infanzia. Necessarie anche, e forse soprattutto, una volta diventati adulti. balloonmuseum.world
OLTRE OTTOMILA VARIETÀ DI PIANTE NATIVE E 61MILA SPECIE DI ANIMALI. IN MOSTRA A ROMA LA MOLTEPLICE RICCHEZZA NATURALE DELL’ITALIA. DA PRESERVARE CON UN APPROCCIO OLISTICO
di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it
foto © Azienda Speciale Palaexpo/Alberto Novelli
Ècome entrare in un bosco o immergersi nelle acque del Mediterraneo. Per incontrare un lupo, apprezzare un corallo, ammirare a bocca aperta un’infinità di farfalle colorate. Trasmette questa sensazione la mostra Elogio della diversità. Viaggio negli ecosistemi italiani, fino al 30 marzo a Palazzo delle esposizioni di Roma. Curata dall’Università La Sapienza, in particolare dalla genetista Isabella Saggio e dal bioeticista Fabrizio Rufo, ha coinvolto oltre duemila studiosi e studiose del National Biodiversity Future Center, centro finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca attraverso i fondi dell’Unione europea - NextGenerationEU, che si impegna perché il Paese raggiunga i traguardi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. E vuole dare concretezza all’articolo 9 della Costituzione, secondo il quale la Repubblica deve «tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». Oltre a chi si occupa di biologia, antropologia, ecologia, arte e urbanistica, l’inizia-
tiva ha coinvolto un comitato scientifico di notevole livello che comprende anche il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi.
Visitare l’esposizione consente di sentirsi in sintonia con il pianeta e spinge ad agire per la sua salvaguardia. Stimolati da QR code, video, giochi interattivi e un sondaggio, ci si può soffermare ad apprezzare un patrimonio naturale di biodiversità dai numeri sorprendenti. Solo in Italia si contano infatti 8.241 specie e sottospecie di piante native, 61mila specie animali e 38.500 varietà di insetti.
Particolarmente adatta alle giovani generazioni, la mostra è diretta anche a persone adulte. Colorata e intrigante, consente di osservare riproduzioni di funghi, api, batteri, meduse, pesci e animali (impagliati dopo la loro morte naturale), oggetti di studio per scienziati d’altri tempi. Tra questi, alcuni “pezzi” rari provenienti da musei di tutta Italia: uno squalo bianco, una foca monaca, un orso marsicano e un pesce luna.
«Alcuni esemplari a rischio estinzione sono messi in mostra dentro grandi bolle trasparenti. Tra questi il capovaccaio, un uccello di cui rimangono soltanto una decina di coppie in Puglia, Basilicata, Calabria e Campania. Ma sono esposti anche animali invasivi come il granchio blu», spiega la curatrice Saggio.
Durante la visita si possono scoprire molte curiosità. Come il fatto che non sono solo le api a impollinare i fiori, ma esistono anche minuscole mosche che si occupano della pianta del cacao. In una vetrina attirano l’attenzione tantissime ciliegie, pere, mele, riprodotte e dipinte nel 1800 dallo scienziato e, nello stesso tempo, eclettico artista Francesco Garnier Valletti, che spese parte della sua vita nella ricerca della perfetta imitazione dei frutti. In una lunga vetrina è esposta una miriade di esemplari conservati in vitro, in particolare serpenti di ogni dimensione, qualificati
da etichette scritte a mano.
Non può mancare, infine, una sezione dedicata all’inquinamento, al cambiamento climatico e alla possibilità di sopravvivenza dell’uomo. Alcuni grafici illustrano a che punto siamo con l’uso dell’acqua e delle risorse terrestri, ridotte in modo esponenziale negli ultimi anni, soprattutto nelle città, dove abita metà della popolazione mondiale. «È un report che presenta i dati sulla salute del pianeta. I fenomeni osservati non sono irreversibili. Gli sprechi possono essere evitati, ma ancor più si devono ripristinare le risorse», conclude la studiosa.
La soluzione c’è: seguire l’approccio One Health, una visione olistica secondo la quale la salute umana, animale e dell’ecosistema sono strettamente legate e non si può preservare nessuna di esse senza occuparsi anche delle altre. palazzoesposizioniroma.it
ALLA REGGIA DI CASERTA, LA MONOGRAFICA METAWORK
RIPERCORRE TUTTA LA RICERCA DI MICHELANGELO PISTOLETTO.
OLTRE 60 OPERE, TRA NEON E SPECCHI, RIFLETTONO SUI TEMI DELL’INCONTRO E DEL DIALOGO A PIÙ VOCI
Con la sua poetica esemplare, ha saputo solcare le evoluzioni della realtà a cavallo tra due secoli. Michelangelo Pistoletto, classe 1933, tra gli interpreti dell’Arte povera dalla fine degli anni ‘60, ha segnato la storia del contemporaneo internazionale con un personalissimo idioma.
di Sandra Gesualdi sandragesu
Foto courtesy Opera laboratori - Reggia di Caserta
Nella sua estesa carriera da artista e interprete del coevo, ha intrapreso un corpo a corpo con linguaggi attuali e opere multiformi: dal manufatto alle installazioni, dagli specchi alle rielaborazioni dei simboli, fino ad arrivare a creazioni concepite con tecnologie di ultima generazione. Sempre con una visione che mira a unire diversità etniche e culturali, carpire scambi di idee, stimolare il dialogo.
Michelangelo Pistoletto
QR Code Possession - Autoritratto (2019-2023)
Alla Reggia di Caserta fino al 30 giugno, l’ampia monografica Metawork ripercorre tutta la ricerca del maestro piemontese, dai lavori storici a quelli più recenti. Oltre 60 opere di Pistoletto, con i loro neon, gli specchi e i colori, abitano le sale della Gran galleria. Tra queste l’inedita Metawork-United Portraits, ideata attraverso l’intelligenza artificiale e presentata a Caserta per la prima volta. Rimaneggiando i ritratti fotografici di alcuni frequentatori di Cittadellarte – l’istituzione che riunisce artisti, scienziati e creativi fondata dallo stesso Pistoletto a Biella nel 1998 – il lavoro riflette su quelle dinamiche sociali già presenti nei quadri specchianti, ovvero il passaggio dalla dimensione individuale a quella collettiva.
Le tematiche dell’incontro e del lessico a più voci, premessa di una continua metamorfosi del mondo e dell’essere umano, si manifestano nelle opere esposte tra le sale più grandi del complesso vanvitelliano. Sullo sfondo di una interlocuzione tra il passato dei luoghi e il presente dell’arte, l’estetica senza confini di Pistoletto, fondata sulla relazione e sulla partecipazione, mostra tutti i suoi registri.
Tra le installazioni esposte, Il tempo del giudizio affronta il rapporto fra arte e spiritualità componendo una sorta di tempio che raduna le principali confessioni monoteistiche: cristianesimo, islamismo, ebraismo e il buddismo. Al centro, uno specchio riflette gli oggetti simbolici che rappresentano ciascuna religione: un inginocchiatoio, un tappeto da preghiera, una statua del Buddha. Fa eccezione l’ebraismo raffigurato da due specchi a forma di Tavole della legge. Il superamento delle frontiere fisiche, ideologiche e mentali come visione di un mondo aperto è la premessa di una realtà planetaria senza pregiudizi che il maestro biellese evoca nelle sue creazioni. «Una politica che porti ad amare le differenze è vitale per lo sviluppo di nuove prospettive nell’intera compagine sociale», scrive. Ognuno di noi è testimone di sé stesso e, contemporaneamente, presenza dell’intero esistente: questo sembrano evocare i quadri specchianti in cui lo spettatore può riflettersi.
Sull’opera Divisione Moltiplicazione - Terzo Paradiso, composta da otto coppie di specchi, è rappresentato invece uno dei progetti più riconosciuti di Pistoletto: una rilettura del segno matematico dell’infinito nel quale l’artista inserisce un terzo cerchio. Un simbolo che sta a significare il ventre generativo di una nuova umanità. Capace di superare i conflitti fratricidi e i perenni dissidi con la natura e i suoi simili.
reggiadicaserta.cultura.gov.it
Michelangelo Pistoletto
Divisione Moltiplicazione - Terzo Paradiso
Michelangelo Pistoletto
Il Terzo Paradiso – Stazione Spaziale Internazionale (2017)
L’IRONIA NELL’ARTE ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA, TRA ASSURDE PERFORMANCE E MANIFESTI PARADOSSALI, IN UNA MOSTRA A BOLOGNA DAL 6 FEBBRAIO
di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it
Èil 2000, a Torino è in corso la manifestazione Artissima e Piero Golia, maestro concettuale italiano residente a Los Angeles, si arrampica su una palma, annunciando che resterà aggrappato al tronco finché un gallerista non avrà acquistato una sua opera. Il gesto provocatorio diventa la performance On the edge (Sulla cresta dell'onda), simbolo di un’impresa che è stata capace di sconcertare e divertire il pubblico. Uno scatto dell’evento è esposto dal 6 febbraio al Mambo, il museo di arte moderna di Bologna, insieme a immagini, sculture, quadri e installazioni con un unico denominatore comune: lo sguardo beffardo attraverso cui rappresentano il mondo. Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo è il titolo della mostra, curata da Lorenzo Balbi e Caterina Molteni, che si può visitare fino al 7 settembre.
Nella Sala delle ciminiere sono esposti lavori realizzati dagli anni ‘50 a oggi da oltre 70 artisti italiani e tutti insieme instillano ai visitatori e alle visitatrici una domanda: a cosa
serve questo tipo di humour?
Nella filosofia antica, ai tempi di Socrate e Platone, l’ironia era considerata la capacità di fare domande. E nell’arte contemporanea, in alcuni casi, ha un ruolo simile: quello di gettare uno sguardo disincantato sulla realtà, svelandola così com’è, a volte anche ridicola e paradossale.
In altri casi, invece, ha il ruolo di antidoto: l’umorismo diventa lo scudo che impedisce ad artisti e persone comuni di essere feriti dalle brutture del mondo.
Per il pittore Giuseppe Chiari era il mezzo attraverso cui riflettere su ciò che di inesplorato era rimasto nel campo della ricerca creativa. La scritta provocatoria «l’arte è finita, smettiamo tutti insieme» campeggia su un suo manifesto ocra del 1974. Anche se da allora la produzione non si è fermata e l’opera paradosso, diventata arte a sua volta, è ancora lì a ripetere incessantemente l’anomalo invito.
La parodia è da sempre anche uno strumento politico, come per lo scultore Piero Gilardi, che nel 2015 ha rea-
Paola Pivi
Have you seen me before? (2008)
Courtesy Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo
lizzato un grande pupazzo in poliuretano espanso chiamato Renzi che salta. Ma è utilizzata pure da chi cerca di smascherare e sovvertire le regole non scritte dei sistemi sociali. Tra loro Chiara Fumai, artista performativa che si immortala vestita come alcune figure storiche: la circense Annie Jones, il mago Harry Houdini, la spiritista Eusapia Palladino – così convincente da finire a lavorare per lo zar di Russia – e la dogaressa Elisabetta Querini, nobildonna illuminata e potente del 1600. Ognuno di questi personaggi è intento a leggere il manifesto femminista della militante Valerie Solanas, mentre alle loro spalle una scritta provoca: «Un artista maschio è una contraddizione in termini».
E mentre un orso polare coperto di piume ideato da Paola Pivi invita a riflettere sul difficile rapporto tra esseri umani e natura, Aldo Mondino con il suo Varazze, dipinto del 1964 che imita lo stile infantile su un foglio quadrettato, gioca con l’autorevolezza dell’arte italiana provando a scardinarne le regole.
Così, tra giochi umoristici, parodie e battute di spirito, l’ironia si rivela uno strumento dagli infiniti utilizzi, tanto giocosi quanto profondi. E definirla è tutt’altro che facile.
museibologna.it mambobologna
Giuseppe Chiari
L’arte è finita smettiamo tutti insieme (1974)
Courtesy Frittelli arte contemporanea, Firenze
Roberta Maola
Io so pensare so aspettare so digiunare (2019) Collezione S. Stucky
IMPUGNANDO LA MATITA
CON LA BOCCA, ROBERTA MAOLA REALIZZA DISEGNI CHE SEMBRANO FOTO. A MARZO È
POSSIBILE AMMIRARLI A ROMA, IN UNA COLLETTIVA DEDICATA ALLE DISCRIMINAZIONI DI
GENERE
di Cesare Biasini Selvaggi cesarebiasini@gmail.com Cesarebiasiniselvaggi
Dalla nascita ha una grave malformazione agli arti superiori e inferiori. Eppure, nulla è riuscito a frapporsi tra il suo talento artistico e i fogli di carta su cui realizza portentosi disegni, tramite una matita impugnata con determinazione tra le labbra.
Quella di Roberta Maola è una storia in bianco e nero, ma sempre in piena luce, personale e professionale. È un’artista illusionista che attraverso il virtuosismo dei suoi disegni – così perfetti da essere facilmente scambiati per fotografie – compie ogni giorno la straordinaria trasformazione dell’ordinario in straordinario, del possibile nell’impossibile.
Lo sguardo dello spettatore si carica ogni volta di meraviglia di fronte al potere delle rappresentazioni da lei costruite, che sovvertono i confini tra realtà e paradosso. I lavori di Maola hanno poco a che fare con le cose della vita che lei osserva ma raccontano il modo in cui le vede, oltre le apparenze superficiali del mondo.
Com’è stata la tua infanzia?
Abbastanza diversa da quella dei miei coetanei. Sono nata a Sora, ma ho vissuto i primi anni tra la provincia di Roma e Casalvieri, una cittadina del frusinate. Subito dopo la nascita, a causa di una grave malformazione che interessava gli arti superiori e inferiori, sono stata in ospedale per circa cinque anni, salvo
brevi interruzioni. Poi un giovane medico ebbe il coraggio di parlare apertamente con i miei genitori, informandoli che non ci sarebbero stati miglioramenti. Questa sentenza, per quanto drammatica, ebbe per me una conseguenza positiva: aprì le porte della mia seconda infanzia, in cui non ero più una bimba da curare e da aggiustare, ma da conoscere e ri-conoscere. Ero curiosa e pericolosamente sveglia, sfrontata e chiacchierona. Durante l’adolescenza, poi, sono tornata a vivere a Sora per frequentare l’istituto d’arte e lì sono nata nuovamente, questa volta come artista. A 19 anni sono andata a Roma per frequentare la facoltà di Psicologia: volevo trovare le categorie di pensiero per dare ordine a ciò che vedevo dentro e fuori di me. Parli raramente della tua disabilità. Perché?
Non voglio rischiare che questo aspetto della mia vita, che mi contraddistingue ma non mi definisce, diventi la chiave di lettura del mio lavoro artistico. Reclamo fortemente emancipazione da certe etichette, a favore di un giudizio di valore che parta piuttosto dalla resa estetica e dal messaggio che veicolano le mie creazioni. Comprendo che tenere la matita con la bocca susciti sbalordimento e meraviglia, ma tutto ciò rischia di snaturare il senso del mio lavoro imbrigliandolo in una visione miope e limitata. Si rischia di relegarlo a una mera esibizione di virtuosismo tecnico, esaltato da una modalità di esecuzione pregna di pregiudizio e stereotipi. Non voglio che le mie opere siano sistemate nel ghetto del fenomenale: punto a lasciare un segno nel
Alla
panorama artistico, una traccia che mi identifichi per il significato che tento di trasmettere. Come definiresti la tua ricerca?
Una continua e insaziabile esplorazione che, integrando discipline diverse – come l’arte e la psicologia – tenta di comprendere temi universali: la percezione, le aspettative, il pregiudizio e la speranza. Un viaggio multidimensionale che utilizza l’arte come veicolo per interrogarsi sul senso dell’esistenza e sui modi in cui possiamo ridefinirci attraverso la creatività e il dialogo.
Puoi descriverci la tecnica che usi?
Dopo la scelta del soggetto, faccio un attento studio fotografico. Di solito, dietro a ogni opera ci sono anche 90 provini, diversi per intensità, qualità e posizione della luce, orientamento dell’inquadratura e variazioni della composizione. Tra questi scatti scelgo l’immagine da cui partire. Utilizzo la tecnica a griglia per costruire il mio disegno su carta: ogni quadrato corrisponde a una cella, di solito più piccola, sull’immagine fotografica di riferimento. Completato il disegno, cancello la griglia di costruzione e inizia l’avventura.
Progetti futuri?
Partecipo a una collettiva, dall’8 marzo per un mese, in occasione della Giornata internazionale della donna, all’interno del nuovo spazio espositivo di Roma La Vaccheria. Organizzata dall’associazione culturale WindMill, la mostra è dedicata alla tematica delle discriminazioni di genere in ambito sociale e lavorativo, fattori che impediscono, o quanto meno rendono estremamente difficoltoso, alle donne di raggiungere una collocazione di rilievo nelle istituzioni e nelle organizzazioni, così come nel mondo dell’arte.
robertamaola.com robertamaolaartista robertamaola
A MILANO UNA MOSTRA CELEBRA
I 40 ANNI DI GUESS ATTRAVERSO LE CAMPAGNE PUBBLICITARIE
DEL MARCHIO, CHE HANNO LANCIATO
ALCUNI TRA I VOLTI PIÙ FAMOSI
DEL MONDO
di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
Evitando l’obiettivo con lo sguardo, si passano le mani tra i capelli e mimano sensualità. Le modelle di Guess, dalla francese Estelle Lefébure alla britannica Naomi Campbell, incarnano lo spirito audace del marchio che, in diversi casi, ha lanciato le loro carriere avviandole al successo.
A ritrarle, spesso in bianco e nero, dentro e fuori dallo studio, fotografi come l’eclettico Wayne Maser e la tedesca Ellen von Unwerth, famosa per il registro erotico dei suoi scatti. Attraverso un percorso espositivo arricchito di installazioni interattive e giochi di luce, The creation of a diva, al Mudec Photo di Milano fino al 3 marzo, raccoglie le cam -
pagne pubblicitarie che hanno segnato l’evoluzione del brand fondato dai quattro fratelli Georges, Armand, Paul e Maurice Marciano celebrando, al contempo, i suoi 40 anni di storia.
Un percorso in cui si intrecciano gli avvenimenti globali del mondo della moda, del costume e della cultura americana. Il risultato è una narrazione che parte dall’epoca analogica della pellicola per arrivare alla fotografia digitale, uno dei linguaggi artistici più efficaci per raccontare la forma liquida dei tempi moderni. mudec.it
È UN INNO AL DINAMISMO LA MOSTRA
ALL’UNGHERESE
MARTIN MUNKACSI, FOTOGRAFO
SPORTIVO E DI MODA. OLTRE 80 IMMAGINI
ESPOSTE A BRESCIA
di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it foto © Estate of Martin Munkacsi - Courtesy Howard
Gallery, New York e Paci contemporary gallery
Una donna in costume da bagno appare sospesa a mezz’aria, ferma nella sua traiettoria, dopo aver preso lo slancio da un trampolino, mentre un motociclista sfreccia sulla terra bagnata sollevando infinite gocce d’acqua che punteggiano l’intera immagine. L’ungherese Martin Munkacsi aveva sviluppato l’abilità di catturare i corpi in movimento lavorando come reporter sportivo. E quando iniziò a occuparsi di fotografia di moda a Berlino e a New York, il suo stile dinamico rivoluzionò l’intero settore contribuendo a creare l’immagine della donna contemporanea, indipendente e carismatica.
Fino al 30 marzo, i suoi scatti sono esposti nella mostra Think while you shoot, alla galleria Paci contemporary di Brescia: oltre 80 immagini, realizzate soprattutto negli anni ‘20 e ‘30 del ‘900, che spaziano dallo sport alla vita di strada, dallo spettacolo alla politica.
«Pensa mentre scatti» era il motto di Munkacsi, che non si considerava un fotografo di settore ma un tuttofare. Oltre a modelle e sportivi, infatti, negli anni ha immortalato gli abitanti della Liberia, primo Paese africano a ottenere l’in-
dipendenza, gli strati più poveri della società parigina e la marcia delle truppe tedesche. Trovando sempre nel movimento il leitmotiv della sua opera. pacicontemporary.com
Motorcyclist Budapest (circa 1923)
Ripartono i concerti degli artisti italiani e internazionali più amati dal grande pubblico. Tra loro Maluma, star della musica latina che si esibisce in un’unica data italiana all’Unipol Arena di Bologna domenica 30 marzo, il re della trap Sfera Ebbasta, in tour da marzo a luglio nelle principali città della Penisola, Gazzelle, una delle voci più amate e sincere della sua generazione, dal vivo al Circo Massimo di Roma il 7 giugno e allo stadio San Siro di Milano il 22, e infine Ligabue, il 21 giugno a Campovolo, nella RCF Arena Reggio Emilia. Grazie all’offerta FrecciaMUSIC, chi raggiunge i live con le Frecce può risparmiare fino al 75% sul prezzo base del viaggio. È sufficiente inserire in fase di acquisto i codici MALUMA, SFERAEBBASTA, GAZZELLE e LIGABUE25.
© DWP/AdobeStock
Frecciarossa è Treno Ufficiale dell’evento più atteso dagli appassionati di nuove tendenze: la Milano Fashion Week®, che dal 25 febbraio al 3 marzo accende il capoluogo lombardo. Designer, modelli, ospiti e influencer viaggiano con l’Alta Velocità di Trenitalia, un’icona del made in Italy proprio come la moda. Due eccellenze accomunate dal valore della sostenibilità ma anche dalla continua ricerca dell’eleganza e dell’innovazione. trenitalia.com
Per i clienti Trenitalia prenotare un alloggio è ancora più semplice e vantaggioso grazie alla partnership con Booking.com. Hotel, bed & breakfast, appartamenti, case vacanza, resort: a disposizione ogni tipo di sistemazione per viaggi di lavoro e di piacere, tutto l’anno. I soci Carta FRECCIA che utilizzano il sito booking.com/trenitalia guadagnano punti fedeltà fino a un massimo di 2.500 a prenotazione. Basta inserire, in fase di prenotazione, il proprio codice Carta FRECCIA nell’apposito campo e i punti verranno caricati dopo 75 giorni dal check-out.
Si viaggia in sicurezza e convenienza scegliendo Trenitalia e Noleggio facile per i propri spostamenti in treno e auto. Fino al 28 febbraio, i clienti delle Frecce possono approfittare di promozioni esclusive con Avis, Budget e Maggiore: 15% di sconto* sul noleggio e 4 punti fedeltà Carta FRECCIA per ogni euro speso. In più, inclusi nel prezzo: chilometri illimitati, seconda guida, GPS, supplemento Young Driver. Inoltre, chi si iscrive al programma gratuito Avis Preferred riceve subito fino a 200 punti Carta FRECCIA È possibile prenotare la propria vettura online sul sito Trenitalia, sezione Noleggio Facile, oppure chiamando il numero verde dedicato 800 867 196 e indicando il PNR del proprio biglietto. Se si è in possesso di Carta FRECCIA, basta inserire il codice personale per ricevere i quadrupli punti.
Ametà febbraio iniziano i festeggiamenti del Carnevale a Venezia. Per chi vuole farsi trascinare dallo spirito giocoso ci sono 44 collegamenti che portano da Milano al capoluogo veneto con fermate a Brescia, Verona, Vicenza e Padova ed estensioni del percorso anche a Trento, Udine e Trieste. Da Roma sono invece disponibili 32 collegamenti con fermate a Firenze, Bologna, Padova, Ferrara e Rovigo. È possibile raggiungere la Serenissima anche da Torino, Genova e dalle principali città della linea adriatica, come Lecce, Bari, Foggia, Pescara, Ancona e Rimini. Chi invece a febbraio e marzo vuole dedicarsi alle ultime discese con gli sci può facilmente scegliere tra le più belle mete di montagna. Ogni venerdì, sabato e domenica da Roma è possibile arrivare in Frecciarossa a Oulx e Bardonecchia, in provincia di Torino, mentre tutti i giorni 12 collegamenti consentono a chi parte dalla Capitale di raggiungere Bolzano. Tra questi, due Frecciarossa estendono il loro percorso a Paola e Sibari, in provincia di Cosenza. Anche da Milano partono quotidianamente due Frecciarossa in direzione Bolzano, con corse raddoppiate nel fine settimana. Inoltre, usufruendo del servizio Frecciarossa + FRECCIALink, il sabato e la domenica dalle principali città italiane è possibile raggiungere direttamente con un solo biglietto le località sciistiche di Cortina d’Ampezzo, Madonna di Campiglio, Selva di Val Gardena, Canazei e Courmayeur. Chi invece preferisce le città d’arte può agevolmente visitare Parma con il servizio ParmaLink partendo da Roma e da molti altri centri italiani. È sufficiente salire a bordo di una Freccia con destinazione Reggio Emilia e dalla stazione di arrivo prendere l’autobus, con uno sconto del 50% sul biglietto, che ogni due ore porta nel centro cittadino. trenitalia.com
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Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno e del FRECCIALink. Entro tale limite sono ammessi il rimborso, il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.
CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ
Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti, livello Executive escluso. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.
MASSIMO RISPARMIO
Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti, livello Executive escluso.
La promozione consente di viaggiare in due tutti i giorni con sconto fisso del 50% del prezzo Base su Frecciarossa e Frecciargento. L’offerta è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executive e del Salottino Business 1
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Riservata agli over 60 titolari di Carta FRECCIA, FrecciaSENIOR consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 29 € a seconda della classe e della relazione di viaggio. L’offerta è valida per viaggiare in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business Premium e Standard 2
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Viaggia il martedì, mercoledì, giovedì e sabato con sconti fino al 60% rispetto al prezzo Base sui treni Frecciarossa e Frecciargento nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 3
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Dedicata a gruppi da 3 a 5 persone per viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con uno sconto sul prezzo Base fino al 50%. L’offerta è valida per viaggiare nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 4
Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca in 1^ e 2^ classe e nei livelli Business, Premium e Standard La gratuità è prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 50% sul prezzo Base 5
Riservata agli under 30, l’offerta FrecciaYOUNG consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 19 € a seconda della relazione di viaggio. L’offerta è riservata ai soci CartaFRECCIA under 30 ed è valida per viaggiare in Standard e in 2^ classe 6
Con l’offerta A/R in giornata si può partire e tornare nello stesso giorno usufruendo di uno sconto per singola tratta rispetto al prezzo Base del 40% nelle giornate dalla domenica al venerdì e del 60% nella giornata del sabato 7
Con l’offerta A/R Frecce in Settimana si può scegliere un’andata e un ritorno dal lunedì al venerdì della stessa settimana, con uno sconto per singola tratta rispetto al biglietto Base, del 40% nelle giornate di lunedì e venerdì e del 50% nelle giornate dal martedì al giovedì 7
1. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio scelto e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
2. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Standard Premium e Business. Prevede, a seconda della classe e relazione di viaggio, l’acquisto a prezzi fissi in Standard/2^ classe a partire da 29 €, in Premium a partire da 34 € e in Business/1^ classe a partire da 39 €. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
3. L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non è cumulabile con altre riduzioni ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
4. L’offerta prevede una percentuale di sconto che varia dal 20% al 50% rispetto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
5. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. L’offerta non è cumulabile ad altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti.
6. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 2^ classe e nel livello di servizio Standard. Prevede l’acquisto a prezzi fissi di 19€, 29 € e 39€, a seconda della relazione di viaggio. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto un uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, compresa quella prevista per i ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
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8. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare tra il lunedì ed il venerdì della stessa settimana sulla medesima relazione e categoria di treno. Il viaggio di andata e ritorno non può essere effettuato nella stessa giornata. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento in tutte le classi e livelli di servizio, ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.
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Che cosa hanno in comune il Futurismo italiano e il Graffitismo americano? La mostra Visions in motion - Graffiti and echoes of Futurism, alla Fabbrica del vapore di Milano fino al 23 marzo, indaga il rapporto tra le due correnti artistiche del 20esimo secolo.
Lontane nel tempo e nello spazio, hanno condiviso l’energia e la visione di un presente accelerato e di un futuro sempre più vicino, da poter quasi sfiorare. Entrambi i movimenti hanno sfidato la nozione stessa di arte. Mentre il primo ha tentato di distruggere il passato per favorire una nuova dirompente estetica, il secondo ha portato le opere fuori dalle gallerie, fin sui vagoni delle metropolitane, rendendole accessibili a chiunque.
Chi arriva a Milano con le Frecce può visitare la mostra acquistando due biglietti al prezzo di uno o un biglietto ridotto. Hanno diritto alla riduzione sull’ingresso anche le persone che raggiungono il capoluogo lombardo in Intercity, Intercity Notte o Regionale e i titolari di abbonamento Intercity o Regionale valido per la città del Duomo. Inoltre, i titolari di Carta FRECCIA o X-Go hanno diritto a uno sconto del 10% sugli acquisti al bookshop del museo. fabbricadelvapore.org | navigaresrl.com
1950-1970 LA GRANDE ARTE ITALIANA - CAPOLAVORI
DALLA GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA DI ROMA
Fino al 2 marzo a Palazzo Chiablese, Torino museireali.beniculturali.it | arthemisia.it
BERTHE MORISOT. PITTRICE IMPRESSIONISTA
Fino al 9 marzo alla Gam, Torino gamtorino.it
BEYOND ALIEN: H.R. GIGER
Fino al 16 febbraio al Mastio della Cittadella, Torino museocinema.it
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Sconti attivi fino al 30 aprile museoegizio.it
REGGIA DI VENARIA, VENARIA REALE (TORINO)
Sconti attivi fino al 31 marzo lavenaria.it
DINOS ALIVE - THE IMMERSIVE EXPERIENCE
Sconti attivi fino al 7 febbraio, Exhibition Hub, Milano dinosaliveexhibit.com
DUBUFFET E L’ART BRUT. L’ARTE DEGLI OUTSIDER
Fino al 16 febbraio al Mudec, Milano mudec.it
NIKI DE SAINT PHALLE
Fino al 16 febbraio al Mudec, Milano mudec.it
DISNEY. L’ARTE DI RACCONTARE STORIE SENZA TEMPO
Fino al 23 febbraio al Centro culturale Altinate San Gaetano, Padova altinatesangaetano.it
ANTONIO LIGABUE. LA GRANDE MOSTRA Fino al 30 marzo a Palazzo Albergati, Bologna palazzoalbergati.com | arthemisia.it
TUTTI DE SICA. REGISTA & INTERPRETE
Fino al 9 febbraio alla Galleria modernissimo, Bologna cinetecadibologna.it
IMPRESSIONISTI IN NORMANDIA. MONET, BONNARD, COROT, COURBET
Le coste del nord della Francia hanno rappresentato per gli artisti impressionisti una fonte inesauribile di ispirazione. A 150 anni dalla nascita del movimento, il Museo degli Innocenti di Firenze racconta e indaga in una mostra, aperta fino al 4 maggio, l’irresistibile attrazione che i grandi maestri dell’en plein air subirono per la regione francese.
Sconto del 25% sull’ingresso all’esposizione per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa o Frecciargento con destinazione Firenze in una data antecedente al massimo di due giorni rispetto a quella della visita. museodeglinnocenti.it | arthemisia.it
GUIDO GUIDI. COL TEMPO, 1956-2024
Fino al 20 aprile al MAXXI, Roma maxxi.art
JOYN! UN VIAGGIO NEL MONDO NUTELLA PER I SUOI 60 ANNI
Fino al 20 aprile al MAXXI, Roma maxxi.art
MEMORABILE. IPERMODA
Fino al 23 marzo al MAXXI, Roma maxxi.art
MIRÓ - IL COSTRUTTORE DI SOGNI
Fino al 23 febbraio al Museo storico della fanteria, Roma navigaresrl.com
MUNCH. IL GRIDO INTERIORE
Dall’11 febbraio al 2 giugno a Palazzo Bonaparte, Roma mostrepalazzobonaparte.it | arthemisia.it
IMPRESSIONISTI E LA PARIGI FIN DE SIÈCLE
Fino al 27 aprile nella chiesa di Santa Maria Maggiore in Pietrasanta, Napoli polopietrasanta.it | navigaresrl.com
Maggiori informazioni su trenitalia.com
Chambéry
Saint Jean de La Maurienne
Bardonecchia
LEGENDA:
Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce. Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia com Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni della settimana. Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia.com
Cartina aggiornata al 10 gennaio 2025
Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIAROSSA ETR 1000
FRECCIAROSSA ETR 500
Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze
4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 589 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497
WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio FRECCIAROSSA ETR 700
FRECCIAROSSA ETR 600
Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIARGENTO ETR 485
Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIABIANCA ETR 460
Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 9 carrozze
Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
PRIMA DI SCENDERE
FONDAZIONE FS
CHE SALE A OLTRE MILLE METRI D’ALTITUDINE TRA
GLI ALTOPIANI CARSICI DELLA MAJELLA
di Gabriele Romani
Afebbraio l’inverno è al suo culmine e la natura, ricoperta di neve, si prepara alla rinascita. Uno spettacolo che può essere apprezzato dal finestrino di una carrozza anni ‘30, a bordo dei treni storici che percorrono la Ferrovia dei Parchi, in Abruzzo.
Partendo da Sulmona e arrivando a Roccaraso, nell’Aquilano, ogni fine settimana è possibile ammirare gli altopiani carsici del massiccio della Majella, lambendo centri abitati grandi e piccoli, dove l’artigianato locale costituisce un’importante eredità storica.
La ferrovia, soprannominata Transiberiana d’Italia, si arrampica fino agli oltre mille metri d’altitudine, tra boschi e distese, dove
è facile scorgere cervi e camosci e, con un po’ di fortuna, anche lupi appenninici e orsi marsicani. Le soste del treno in provincia dell’Aquila, a Campo di Giove e Rivisondoli-Pescocostanzo, e a Palena, vicino a Chieti, consentono di scoprire un territorio ancora incontaminato, lontano dalle classiche rotte turistiche. In alcune stazioni sono previsti servizi di bus navetta per raggiungere i borghi più distanti dallo scalo, mentre Roccaraso, località da sempre famosa per il turismo invernale, offre la possibilità di cimentarsi nelle attività sportive tipiche di questo periodo.
fondazionefs.it | fstrenituristici.it fondazionefsitaliane
Un treno storico percorre il paesaggio innevato del Parco nazionale della Majella
FUORI LUOGO
di Mario Tozzi
mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]
L’antico insediamento di Carsulae, accanto ad Acquasparta (Terni), esisteva già quando Caio Flaminio cominciò i lavori per la costruzione della sua strada consolare all’inizio del III secolo a.C. Con quell’opera, di cui si individuano ancora con chiarezza i basoli, la città crebbe di importanza. Ma sparì nelle nebbie del tempo a partire dal III secolo d.C., in concomitanza con l’abbandono di quel ramo dell’asse viario. Visitare oggi gli scavi di Carsulae desta un’emozione antica: in mezzo al verde delle colline, un po’ in disparte, ha
poco da invidiare alle città romane più famose, vantando in più un’atmosfera remota, da ultima legione. Merita poi finire il giro ad Acquasparta, un vero gioiello poco conosciuto dove il tempo scorre lento. Ha un centro storico intatto, con affacci sulle valli circostanti e una via principale che si apre su una piazza più grande. Qui si trova un antico bar che produce dolci e liquori. Mentre alla macelleria di Ulisse Taddei, vicino all’ingresso della Porta vecchia, il proprietario confeziona con le sue mani salumi arcaici e cibo casareccio.
MINDFULNESS IN VIAGGIO
di Nerina Di Nunzio
nerina.dinunzio nerinadinunzio
[Esperta di comunicazione, istruttrice mindfulness e coach]
Il sesto pilastro della mindfulness è l’accettazione, la capacità di vedere le cose come sono. Durante la meditazione, quando siamo in silenzio con noi stessi, emergono pensieri, emozioni e distrazioni. La mente si muove veloce come una scimmia tra una preoccupazione e l’altra, mentre il corpo si ribella con fastidi e voglia di muoversi. Accettare tutto ciò senza opporsi o giudicare è fondamentale per comprendere noi stessi. Anche nella vita quotidiana spesso resistiamo a ciò che ci accade o cerchiamo di negarlo. Questo tentativo di forzare la realtà a essere diversa consuma molte energie, amplificando frustrazione e smarrimento. Rifiutarsi di accettare i cambiamenti che non ci piacciono, come un lutto o la fine di una relazione, può portarci a un malessere profondo.
La chiave per ritrovare serenità ed equilibrio è accogliere ciò che non possiamo cambiare. La pratica della meditazione anche per pochi minuti al giorno, al mattino appena svegli o magari mentre stiamo viaggiando in treno, aiuta a interrompere il “pilota automatico” delle credenze e delle abitudini. Scopriamo così che nessuno è perfetto e le difficoltà, come tutte le cose, hanno un inizio e una fine. L’accettazione non è rassegnazione, è la capacità di vivere il presente con consapevolezza, lasciando spazio alle nuove possibilità. A volte, accettando ciò che c’è, arriva anche qualcosa di inaspettato, una sorpresa che arricchisce la vita.
FOTO DEL MESE
di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
Erna Carise, artista e ballerina francese della Jazz Age, impugna un gigantesco hula hoop. Il suo corpo in tensione si incrocia con l’attrezzo circolare, creando un ordine compositivo a regola d’arte. Lo scatto porta la firma di George Hoyningen-Huene, artista russo che ha avuto un ruolo fondamentale nella fotografia di moda all’inizio del ‘900, prestando l’occhio a grandi brand dell’haute couture come Chanel, Balenciaga, Schiaparelli e Cartier. A 125 anni dalla sua nascita, la mostra George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia, a Palazzo Reale di Milano fino al 18 maggio, condensa in dieci sezioni e oltre cento immagini i passaggi chiave della sua vita: dalle collaborazioni con Vogue a Parigi e con Harper’s Bazaar a New York fino ai rapporti con il poliedrico Man Ray. All’interno dell’esposizione, curata da Susanna Brown, una sezione è infatti dedicata all’influenza del Surrealismo sulla ricerca del fotografo. Qui è possibile apprezzare le atmosfere oniriche e gli accostamenti insoliti che caratterizzano i suoi ritratti di moda. palazzorealemilano.it