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i baluardi delle Mura veneziane di Bergamo pag

palazzi storici. Senza trascurare le bellezze naturalistiche e la tradizione enogastronomica. Un gioco di squadra vero, spinto anche da un’intesa femminile d’eccezione tra due assessore alla cultura: Nadia Ghisalberti, a Bergamo, e Laura Castelletti a Brescia, che riveste anche il ruolo di vicesindaca. I due centri mostrano così un volto nuovo, tutto da godere e scoprire. Circa 100 grandi eventi e 500 iniziative tra musica, teatro, arte e innovazione si distribuiscono in quattro aree tematiche. La prima, chiamata la città dei tesori nascosti, punta a valorizzare il binomio tra i monumenti in senso classico presenti nel centro storico e i percorsi paesaggistici extraurbani. La città natura si concentra invece sul rapporto dei singoli, della collettività e delle imprese con le risorse naturali, ridisegnando le relazioni tra i sistemi di trasporto e le risorse ambientali in chiave sostenibile. La terza è la città che inventa e coinvolge le imprese, le Camere di commercio, le università e le istituzioni culturali, puntando sui talenti e le innovazioni volte alla costruzione del futuro. E infine la quarta, la cultura come cura, si pone come risposta all’esperienza della pandemia che ha drammaticamente colpito questo territorio. La festa di Capitale della cultura parte il 20 gennaio 2023 con un’inaugurazione spettacolare di tre giorni: le istituzioni aprono la cerimonia ufficiale del venerdì e le iniziative pubbliche proseguono tra il sabato e la domenica. E poi, per tutto l’anno, si susseguono gli eventi per scoprire le città sorelle, che vantano due siti nella lista Unesco. A Bergamo sono le mura, opere di difesa veneziane costruite tra il XVI e il XVII secolo, un tracciato di oltre sei chilometri e ancora oggi quasi intatto, con 14 baluardi, quattro porte, vari passaggi e cunicoli. Anche se il simbolo del comune è per molti la funicolare, che da più di 120 anni congiunge il centro con la Città alta. A Brescia, invece, il gioiello Patrimonio dell’umanità è Brixia - Parco archeologico di Brescia romana, insieme allo straordinario Museo di Santa Giulia, ex complesso monastico oggi sede di una ricca collezione d'arte e di mostre temporanee internazionali, oltre che al centro di un app game per bambini che consente di viaggiare nel tempo con Geronimo Stilton. Nella città Leonessa d’Italia, il 29 gennaio riapre dopo un lungo periodo di chiusura il Museo del Risorgimento, in una veste rivolta ai giovani e all’attualità, caratterizzata da un approccio multimediale che racconta gli avvenimenti storici in modo dinamico, con documenti, fotografie, stampe e disegni in versione digitale. La Pinacoteca Tosio

© Ky n a S tu d io /Ado beStock

La funicolare di Bergamo

B rixia Parco archeologico di Brescia romana

Martinengo sfoggia invece un nuovo allestimento delle sale dedicate al ‘700, il secolo dei Lumi. Mentre Palazzo Martinengo, dal 21 gennaio all’11 giugno, accoglie l’esposizione Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo. Un derby artistico tra i grandi maestri attivi nelle due città tra Rinascimento e Barocco, come il pittore veneziano Lorenzo Lotto, che visse per oltre 12 anni nella Città dei Mille. Sempre a Brescia, dal 14 febbraio al 28 maggio, il Museo di Santa Giulia prosegue il filone con la mostra Giacomo Ceruti, pittore europeo del ‘700, che sottolinea il suo respiro internazionale. Risponde Bergamo con la monografica Cecco del Caravaggio. L’allievo modello, aperta dal 26 gennaio al 4 giugno all’Accademia Carrara. Un’occasione per conoscere il più misterioso tra i seguaci diretti di Michelangelo Merisi. Guarda al

benessere sociale e al senso di comunità, soprattutto in fase post pandemica, l’edizione speciale del Mantello di Arlecchino, progetto ideato dal Teatro tascabile di Bergamo che – proprio come la maschera multicolore in cui sono mischiati e ricuciti brandelli di stoffa – prevede spettacoli di strada e partecipati che uniscono persone con esperienze e vissuti diversi collegando le due città dal centro alle periferie. A febbraio si punta sulle luminarie: nel centro storico di Brescia, dal 10 al 19, è prevista una gioiosa Festa delle luci, mentre Bergamo illumina la Città alta dal 17 al 26, con fonti rinnovabili a beneficio del risparmio e dell’ambiente. Mentre il 24 e 25 febbraio la Grande notte del jazz, avvolge le due capitali della cultura in un gemellaggio musicale. Prima di uscire dai centri urbani è bene ritagliarsi del tempo anche per qualche assaggio enogastronomico. In entrambe le città sono da gustare i casoncelli, ravioli ripieni di carne o verdura, serviti con burro fuso e salvia, che la tradizione fa risalire addirittura al XV secolo. Bergamo, inoltre, tenta il viaggiatore con nove formaggi Dop, il maggior numero in Europa, primato che nel 2019 le ha fatto ottenere il titolo di Città creativa Unesco per l’enogastronomia. Anche il territorio circostante è pronto ad accogliere molti viaggiatori. A primavera, vengono inaugurate la Via delle sorelle, un cammino a piedi, e una nuova ciclovia tra Bergamo e Brescia, che attraversa 800 beni di interesse storico e culturale e tre parchi regionali. Infine, largo a eventi speciali per tutto il 2023. In particolare a giugno: a Brescia, il 9 e 10, è in programma la Festa dell’opera del Teatro Grande e dal 13 al 17 c'è la Mille Miglia. Il 3 dello stesso mese, a Bergamo, va in scena la Donizetti night che prosegue in autunno con il Donizetti opera festival. C’è tutto l’anno davanti. bergamobrescia2023.it bgbs2023

IL PARADISO DEGLI SCIATORI

SULLE NEVI DELL’ALTO SANGRO, IL PIÙ GRANDE COMPRENSORIO D’EUROPA ALLA PIÙ BASSA LATITUDINE. CELEBRE META TURISTICA GIÀ DAL 1920 GRAZIE A UNA LINEA FERROVIARIA

di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha ilmondodiabha.it

Il paradiso degli sciatori: così un giornale del 1927 definì Roccaraso durante la visita di re Vittorio Emanuele III per l’inaugurazione dell’Hotel Savoia. L’aneddoto, che la dice lunga sull’importanza storica di questa località in provincia dell'Aquila, ci viene raccontato da Dario Colecchi, presidente di Federturismo Abruzzo e di Abruzzo innovazione turismo e a capo, con il fratello Luca, della società Pizzalto che gestisce una parte importante degli impianti dell’Alto Sangro. Una realtà sciistica che, con i suoi 140 chilometri di piste, è tra i primi sette comprensori d’Italia e il più vasto sotto la cinta alpina. «Su queste montagne si è fatta la storia del turismo invernale. Tutto merito dei nostri nonni, che sono stati capaci di affrontare il periodo della distruzione e di una coraggiosa ricostruzione», esordisce Colecchi, riferendosi a quando Roccaraso, posta sulla linea fortificata Gustav, venne rasa al suolo durante la Seconda guerra mondiale. «Si è trattato di rimettere in piedi una tradizione turistica fenomenale, quella di una stazione climatica nota ben prima della guerra, frequentata dai reali e dalla crème dell’alta società romana e napoletana, che popolava hotel dai nomi altisonanti durante la stagione estiva». Roccaraso aveva allora un teatro datato 1698, distrutto poi nel 1943 come la gran parte degli edifici della cittadina: era il tempo in cui le vacanze invernali avevano eguagliato il prestigio di quelle estive e le foto d’epoca, riportate in vari libri sulla zona curati da Ugo Del Castello, raccontano di come l’imponente flusso turistico sulle nevi d’Abruzzo sia cominciato per merito di un’avveniristica linea ferroviaria risalente al 1920-21.

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