Sea & Green Liguria - Summer 2024

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Contents ESTATE 2024

Contenuti

Massimiliano Monti. Roots for the future

Barbara Amerio. “Women, do not limit yourselves”

Deniz Ozdogan. Shamanic actress and singer from Turkey

Frank Sinatra. Roots in Val Fontanabuona

Marco Bucci: this is my Genoa

Oriental Art. A collector named Chiossone

Cristina Ferrari. The beauty of the bikini

Extravagance: artisanship is back

Conti returns as host of the Sanremo Festival

Giorgia Würth. "My ode to single mothers”

Art is for everybody

Alfa. Genoa is where I breathe easy

Michelin-star cuisine in Liguria

Claudio Orazi. The Carlo Felice, theater without borders

Hamzeian: a Ligurian at the Beaubourg

Etra. The art of delectable dining

The dreamy town of Camogli

La Spezia, hub of the Cinque Terre

Portofino, natural setting for the jet set

Summer boating

Motorbiking dreams come to life

Signature wines

A prize in the name of Di Marzio

The new frontier of Ligurian golf

Massimiliano Monti. Radici verso il future

Barbara Amerio. “Donne, non ponetevi mai limiti”

Deniz Ozdogan. La sciamana turca

Frank Sinatra. La mia Val Fontanabuona

Marco Bucci: la mia Genova

Arte Orientale. Un miracolo chiamato Chiossone

Cristina Ferrari. Il bello del bikini

Basta eccessi, torna la sartorialità

La Riviera dei Fiori ritrova Conti

Giorgia Würth. “La mia ode alle madri single”

L'Arte è di tutti

Alfa. Genova mi fa respirare

La cucina delle stelle Michelin in Liguria

Claudio Orazi. Il mio Carlo Felice senza frontiere

Hamzeian: Un ligure al Beaubourg

Etra. L’arte è un piatto prelibato

Camogli, un borgo da sogno

La Spezia, hub delle Cinque Terre

Portofino, un set naturale per vip

L’estate è in barca

Quattro moto per vivere nel sogno

Cantine d’autore

Un premio nel nome di Di Marzio

La nuova frontiera del golf ligure

Publisher | Editore

Massimiliano Monti

Edizioni Liguri S.r.l. via XX Settembre, 41/3 Tel. +39 010 5532701 amministrazione@edizioniliguri.it

Ufficio pubblicità via XX Settembre, 41/3

Tel. +39 010 5532701 redazione@edizioniguri.it

Editor | Direttore

Paolo Lingua

Production & Creation | Produzione & Ideazione

Renato Tortarolo

Gabriele Sanlazzaro

Art Direction & Layout | Direzione artistica & Impaginazione

Rolando Cassinari

Translations | Traduzioni

Wendy Wheatley

Printed by | Stampato da Giuseppe Lang – Arti Grafiche Via Romairone, 66 16163 Genova (IT)

FRoots for the future Radici verso il futuro

Sole administrator of the Edizioni Liguri publishing house and the Telenord television station Amministratore unico delle Edizioni Liguri e del gruppo televisivo Telenord

oundation for the future is made by remembering and planning. The foundation of tourism is rooted in visitors experiencing history, creating stimulus for them to return, and renewing our offerings. These are the tracks guiding Liguria through 2024. It is a green line toward solidifying our calling to innovate. Green is not only the color of hope; in ancient civilizations it symbolized rebirth and renewal. Still today, it is a way of looking at the future that is evergreen, another word full of courage that we use by mixing our favorite color on the palette of information. The name of our magazine, Sea & Green, is not just a fleeting idea but an actual way of thinking.

Our region is in constant evolution. The pages of its history preserve the memories of Ligurians; they tell the story of aspiring to sustainable development, a direction that must inspirit the elected officials administrating our territory. The pages of a story, a magazine, a television broadcast – all must be a voyage. This has been our commitment with Sea & Green for four years now: remembering what was done centuries ago and figuring out what can be done now. Green like the leaves of a tree that resists the wind and grows thanks to its roots. Here is yet another key word for Liguria's continuing road toward the future. Tourism based on roots is underlined in the 2024 agenda of the government, the regions and the cities. To us this means an exchange between people, history, professional experiences and enterprises from one side of the ocean to the other.

The regional administration of Liguria has made several choices that embrace its strong vocation for tourism, starting with the coast. The eastern Riviera di Levante rides the perpetual wave of beloved towns such as Portofino, which for centuries has been a destination of travelers from all over the world. The western Riviera di Ponente shines with the consolidated attractiveness of the Cinque Terre. Success must be built and maintained with care. It's a question of memory. Tourism has its roots. They need tending for us to grow taller and stronger.

Le radici del futuro, ricordare e progettare. Il turismo delle radici, rivivere, ritornare e ripensare. Sono i binari sui quali si muoverà la Liguria in questo 2024. Una linea verde per far crescere la vocazione all’innovazione della nostra regione. Verde, non è solo il colore della speranza. Era un antico modo di pensare. Resta tale e guarda avanti. È un sempreverde, altra parola piena di coraggio, nata mescolando sulla tavolozza dell’informazione il nostro colore preferito. Mare e Verde. Sea & Green non è solo il titolo della nostra rivista, un’idea come un’altra, ma diventa un vero modo di pensare.

La nostra Liguria è in continua evoluzione. Pagine per custodire le memorie dei liguri, per raccontare la voglia di sviluppo sostenibile che deve animare chi è chiamato dagli elettori ad amministrare i territori. Le pagine di un racconto, una rivista, una trasmissione televisiva, devono essere un viaggio. Ecco il nostro impegno in questi quattro anni: ricordare ciò che è stato fatto, anche secoli fa, e quello che si potrà fare. Verde, come le foglie di un albero, che resiste al vento e cresce grazie alle sue radici. Ecco un’altra parola chiave della Liguria che continua il suo viaggio verso il futuro. Il turismo delle radici è il progetto sottolineato con l’evidenziatore sull’agenda 2024 di governo, regioni e comuni. Per noi significherà mettere a confronto volti, storie, esperienze professionali e imprenditoriali, da una sponda all’altra dell’oceano.

La Liguria, l’amministrazione che guida la Regione, ha fatto sicuramente alcune scelte, indicando con forza la sua vocazione turistica: prima sulle riviere, sfruttando a Levante l’onda in moto perpetuo di località amate come Portofino, da secoli meta di viaggiatori da tutto il mondo; o le Cinque Terre che costituiscono un’attrazione consolidata. Il successo va costruito e poi curato. In fondo è tutta una questione di memoria, il turismo ha le sue radici, quel che serve per crescere e puntare sempre in alto.

Barbara Amerio

The 327 Amer AM 70 designed by Antonio Luxardo
327 Amer 70, progettato da Antonio Luxardo
The Amer Steel Explorer 41 m designed by Luiz De Basto Amer Steel Explorer 41 m progettato da Luiz De Basto
“Women,

do not limit yourselves” “Donne, non

ponetevi mai limiti”
Marta Gasparini
“S “E

he was so gentle that she appeared fragile; but she was more solid than granite." This sentence by Victor Hugo (Les Misérables) makes it easier to introduce Barbara Amerio as a woman, mother, entrepreneuse, impassioned environmentalist, chief executive officer of Permare Group, leader of the Unione degli Industriali della Provincia di Imperia, and Sector 1 president (of superyachts over 24 meters) at the Italian Marine Industry Association in Genoa. Her drivenness is tempered by subtle wit, a typical asset of the sharp-minded. She inherited it from her father, Fernando Amerio, who founded the Permare shipyard in Sanremo in 1973. Still family-run in its third generation, the company began building custom boats (from 28 to over 70 meters long) under its own brand, Amer Yachts, in the early 1990s for Italian and foreign clients. It also conducts routine maintenance and refitting operations.

ra così dolce che sembrava fragile, mentre era più solida del granito”. Con questa frase di Victor Hugo, introdurre Barbara Amerio diventa più semplice. Donna, madre, imprenditrice, grande appassionata di ambiente e sostenibilità, è Ceo del Gruppo Permare, al vertice dell’Unione degli Industriali della Provincia di Imperia e consigliere in Confindustria Nautica di cui presiede il settore navi da diporto oltre i 24 metri.

Il suo impegno dialoga con un’ironia sottile, tipica di chi possiede un intelletto affilato, ereditato dal padre Fernando, fondatore di Permare, la storica azienda di Sanremo che da tre generazioni realizza gli Amer, imbarcazioni custom da 28 a oltre 70 metri di lunghezza destinati a una clientela italiana e internazionale, ma anche nelle attività di rimessaggio e refit di yacht.

What is your life like?

“Rising at the crack of dawn is crucial so I can plan the day, although unexpected things always pop up. I dedicate time to the family, cooking together, and I enjoy music and reading. We live in a sea-view apartment built like a boat with many books, no television, rooms with chestnut-wood paneling, natural materials and an old blue sofa that has been with me for 30 years. To recharge, I look at the spectacular view; it changes continually.”

How hard is it to be Barbara Amerio in a mostly male environment?

“It has never been difficult. I chose for it and found myself increasingly drawn in. I learned the ropes by working for associations, something I'm enthusiastic about because it changes your perspective, so you undertake the promotion of your sector or your region with a broader view, less personal. I have never felt marginalized, nor have I ever been discriminated for being a woman. But had it happened, I would have defended myself with vigor.”

Com’è la sua vita?

“All’alba il risveglio è cruciale perché si pianifica la giornata anche se gli imprevisti sono in agguato. È dedicata alla famiglia: cucinare insieme, musica e letture. Viviamo in un appartamento affacciato sul mare, costruito come una barca con tanti libri, senza televisione, ambienti con essenza di castagno, materiali naturali e un vecchio divano blu che mi segue da trent’anni. La vista spettacolare con un panorama in continuo mutamento è la mia fonte di ricarica”.

Quanto è difficile essere Barbara Amerio in un mondo al maschile?

“Non lo è mai stato. L’ho scelto e ne sono entrata a far parte in modo sempre più coinvolgente. Sono cresciuta attraverso le esperienze associative, un mondo che mi appassiona perché cambia la prospettiva, si lavora per il settore o per il territorio con una visione più allargata e meno personalizzata. In nessun momento mi sono sentita emarginata per genere né ho mai subìto discriminazione pur sapendo che se fosse accaduto mi sarei difesa con vigore”.

Quale messaggio rivolgerebbe alle giovani che si affacciano al mondo del lavoro?

“Primo passo, guadagnare l’autonomia economica. Mio padre mi ha sempre raccomandato di non dipendere da nessuno. Poi viaggiare il più possibile, arricchirsi di un solido bagaglio culturale per poter frequentare gli ambienti più disparati e reggere una conversazione in modo disinvolto, mai banale. Se fossi più giovane punterei sulle materie STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics n.d.r.), le più richieste. Eviterei scorciatoie perché in futuro il risultato ottenuto è solo il nostro”.

Si parla di leadership in molti modi. Qual è il suo stile?

“Credo in un modello di economia gentile anche nel mondo del lusso dove al mero profitto si aggiungano i valori e i contenuti di un’azienda che persegue scelte responsabili per il sociale, l’ambiente e la gestione trasparente. Non per obbligo ma per vocazione”.

Nel 2023 Permare ha festeggiato i suoi primi 50 anni che coinvolgono tre generazioni. Il segreto?

“Passione, umiltà e sacrificio, imparando dagli errori per garantire standard elevati di qualità, investendo in ricerca e innovazione con coraggio e senso di sfida per aprire nuovi percorsi applicativi e puntare su una nicchia di mercato. La transizione ci spinge a cambiare e noi vogliamo essere protagonisti del cambiamento”.

A proposito di ambiente, in che direzione state andando? “Hvo, olio vegetale idrotrattato, un combustibile idrogenato ottenuto da materie prime sostenibili, e soluzioni alternative con motori ibridi sono scelte transitorie, finché

The Amerio family. From left, Barbara, her father Fernando, her brother Rodolfo and her niece Noemie La famiglia Amerio, da sinistra: Barbara, suo padre Fernando, suo fratello Rodolfo, e la nipote Noemie

What message do you have for young people starting out in the working world?

“The first step is gaining financial independence. My father always advised me to not depend on anyone. Travel as much as possible to enrich your cultural baggage so you can frequent the most disparate milieus and easily hold up a conversation. That's important. Were I younger, I'd aim for the fields of science, technology, engineering and mathematics. They are the most requested. I'd avoid short cuts because the obtained result is what you get for the future.”

What is your style of leadership?

“I believe in a respectful economic model, even in the world of luxury, where mere profit is accompanied by the values and content of a company that pursues responsible choices for social wellbeing, the environment and transparent management. Not out of obligation, but as a calling.”

In 2023, Permare celebrated its 50th anniversary, which involves 3 generations. What's the secret?

“Passionate dedication, humbleness, sacrifice, learning from mistakes, commitment to elevated quality standards, bravely investing in research and innovation, rising to the challenge of forging new roads, and aiming for a niche market. Transitions stimulate us to change. We want to be the protagonists of change.”

What direction are you taking regarding the environment?

“Transitory choices are hydrotreated vegetable oil (a hydrogenated fuel obtained from sustainable raw materials) and hybrid engines. This is until we find a green hydrogen-powered engine. We hope there will soon be hydrogen-driven engine rooms, recharging infrastructure on land, or alternatively the on-board production of energy. Having been orphaned by automotive research, which is now based on electric vehicles, we will depend increasingly on developments for trucking, aerospace travel and commercial shipping. As we wait for convincing solutions, we recommend building well-stabilized lightweight hulls for cruising at low speeds. This provides more miles of range autonomy and reduces consumption. It's a simple and efficient piece of advice that is not always heeded.”

What is the new challenge for Permare?

“A new metal construction over 70 meters long. We are already familiar with the material from our refitting operations in Liguria. We are chipping away at this project and have decided to put down roots with a new shipyard in the Navicelli Channel in Pisa, in addition to our Ligurian locations.”

What new boats will we see on the water this year?

“We'll be launching four units in composite material and will be entering the final phases of the metal yachts. Four boats with different styles and a great variety of materials and décors will be the protagonists of the next boat shows.”

non troveremo la propulsione a idrogeno verde. Ammesso che in tempi brevi arriveremo a creare sale macchine funzionanti a idrogeno, l’infrastruttura a terra di ricarica o in alternativa, soluzioni di autoproduzione a bordo. Orfani della ricerca automotive, ormai legata alla svolta elettrica, dipenderemo sempre più dal mondo truck, aerospaziale e shipping commerciale. Noi raccomandiamo, in attesa di soluzioni vincenti, di costruire scafi leggeri ben stabilizzati per navigare a basse velocità aumentando l’autonomia e riducendo i consumi. Un consiglio semplice ed efficace a volte ancora inascoltato”.

La nuova sfida di Permare?

“Una nuova costruzione di metallo di oltre 70 metri, un materiale che già conoscevamo per i refitting eseguiti dai nostri cantieri liguri. Stiamo procedendo alacremente e abbiamo scelto di piantare nuove radici con una nuova struttura cantieristica nel canale dei Navicelli a Pisa oltre che nelle sedi liguri”.

Quest’anno quali novità vedremo in acqua?

“Vareremo quattro unità in composito ed entreremo nelle fasi salienti dei progetti in metallo. Quattro scafi con stili diversi con grande varietà di materiali e scelte decor che saranno protagonisti dei prossimi saloni”.

Nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, che impatto avranno sulla nautica?

“Internet ha fornito un database enorme di informazioni

Amer 120 sailing

What impact will new technology such as artificial intelligence have on boating?

“Internet supplies an enormous database of information used by AI to generate answers made up of words, drawings and pictures. It is also able to alter them, creating fake news that is mixed in with real news. How to tell fact from fantasy will be a key problem to solve. AI will be useful to optimize processes in scientific research, software development and the management of customer experience.”

As an entrepreneuse, what suggestions do you have for Liguria?

“Liguria is fragile territory, along the coast and on land, considering the rise in sea level. We need investments, longterm planning and the right people to guide projects like we do as entrepreneurs by investing in renewal and staying abreast of the market. Genoa is moving in the right direction; it can be seen by the naked eye.”

In the year of the new Waterfront, what will the Genoa International Boat Show be like?

“Genoa is doing everything it can to relaunch the Boat Show. Our boatyard has always supported the show, even in bad times. We deserve a flagship fair for the whole production chain that attracts Italians and foreigners alike. The city is aiming for an avant-garde fairground district like the impressive ones found in Valencia, Marseille, Amsterdam and Hamburg. With this new urban regeneration project, we will be just as good as they.”

utilizzate dall’IA per generare le risposte con parole, disegni, immagini ma è anche in grado di alterarle creando fake news che si mischiano alle notizie reali. Come riconoscere la realtà dall’immaginazione sarà un problema sempre più cruciale. Vedo invece l’IA utile per l’ottimizzazione dei processi nella ricerca scientifica, lo sviluppo software e nella gestione della customer experience”.

Cosa suggerirebbe alla Liguria, da imprenditrice?

“Il territorio ligure è fragile sia a terra che sulla costa, tenendo anche presente l’innalzamento del mare.

Ci vogliono investimenti e programmazione a lungo termine e le persone giuste che si prendano a cuore i progetti come facciamo noi imprenditori, investendo per rinnovarci e mantenerci leader di mercato. Su Genova questa spinta si vede ad occhio nudo e va nella giusta direzione”.

Nell’anno del nuovo Waterfront come immagina il Salone Nautico?

“Genova fa bene a fare di tutto per rilanciare il Salone. Il nostro cantiere lo ha sempre sostenuto, anche in tempi difficili. Meritiamo una rassegna di bandiera per tutta la filiera che attragga sia il compratore italiano che straniero. La città sta puntando su un quartiere fieristico all’avanguardia, cito waterfront di grande impatto come quelli di Valencia e Marsiglia, Amsterdam, Amburgo e con il nuovo progetto di rigenerazione urbana non avremo nulla da invidiare a queste città”.

Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio – Teatro Carlo Felice Dal 28 giugno al 28 luglio 2024 – Inizio spettacoli ore 21.15

Anteprima Festival

Venerdì 14 giugno, sabato 15 giugno, domenica 16 giugno

Sala ballo del Teatro Carlo Felice, Teatro della Gioventù, Parchi di Nervi IL SOGNO DI NERVI

Memorial del Festival internazionale del balletto

A cura di Associazione culturale D’Angel

Master class, rassegna “Omaggio a Mario Porcile” e Premio, proiezioni storiche,

INAUGURAZIONE

Venerdì 28 giugno

ROBERTO BOLLE AND FRIENDS

Prodotto da Artedanza srl

Evento speciale in collaborazione con Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova

Balletto

Domenica 30 giugno S ER SERGIO BERNAL DANCE COMPANY (SPAGNA)

Musiche di Coetus, Beyoncé, Raúl Dominguez, Max Richter, Daniel Jurado, Camille Saint-Saëns, Stromae Sergio Bernal, Ricardo Cue, Raúl Dominguez, Jose Manuel Benitez, José Manuel Álvarez

Voce e pianoforte Antón

Cantaores Paz de Manuel, Roberto Lorente

Chitarra Daniel Jurado

Orquestra Cruz Diez con Sergio Bernal, Cristina Cazorla, Ana Sophia Scheller

Balletto – Anteprima italiana

Mercoledì 3 luglio IL NOSTRO AMICO FRAGILE

Ideato da Antonella Riboldi Brunamonti

Direzione artistica Massimo Arduino

Conduzione Alice De André

Musiche di Fabrizio De André con Cluster, Armanda De Scalzi, Anais Drago, Andrea Filippi, Il Mito New Trolls, Enzo Paci, I Trilli

Guest stars Eleonora Abbagnato e Cristiano De André

Giovedì 4 luglio

CONCERTO GROSSO PER

I NEW TROLLS

Direttore Angelo Valori

Voce e basso Roberto Tiranti, Voce e chitarra Andrea Maddalone, Voce e batteria Lorenzo Ottonello, Voce e tastiere Max Vigilante

Concerto

Sabato 6 luglio AZERBAIJAN STATE BALLET THEATER (AZERBAIJAN)

Musica di Arif Melikov Yuri Grigorovich

Scene di Simon Virsaladze

Martedì 9 luglio

TONY HADLEY - MAD ABOUT YOU

con The Fabulous TH Band

Concerto

Venerdì 12 luglio BÉJART BALLET LAUSANNE (SVIZZERA)

Musiche di John Zorn, Citypercussion, Bob Dylan, Gustav Mahler, Mikis Theodorakis Gil Roman, Maurice Béjart

Costumi Henri Davila

Luci Dominique Roman

Domenica 14 luglio KIND OF BILL

Pianoforte Dado Moroni, Contrabbasso Eddie Gomez, Batteria Joe La Barbera con la partecipazione straordinaria di Paolo Fresu

Venerdì 19 luglio, Sabato 20 luglio HAMBURG BALLET JOHN NEUMEIER (GERMANIA)

Preview Festival del Balletto 2025

Sogno di una notte di mezza estate

Musiche di Felix Mendelssohn, György Ligeti e musica tradizionale meccanica John Neumeier

Scene e costumi Jürgen Rose

Domenica 21 luglio

Teatro Carlo Felice ore 20.00

BALLETTO DEL TEATRO ALLA SCALA

Musiche di Philip Glass, Gioachino Rossini, Johann Strauss, Amerigo Ciervo, Gaetano Donizetti, James Blake Garrett Smith, Sol León e Paul Lightfoot, Roland Petit, Mauro Bigonzetti, Manuel Legris, William Forsythe

Scene Sol León e Paul Lightfoot, William Forsythe

Costumi Monica Guerra, Sol León e Paul Lightfoot, Luisa Spinatelli, William Forsythe

Luci Michael Mazzola, Tom Bevoort, Tanja Rühl

Mercoledì 24 luglio ASTANA BALLET THEATRE (KAZAKHSTAN)

Musiche di da Georges Bizet, Lalo Shifrin, Astor Piazzolla, Carlos Gardel, Sae Kosugi Alberto Alonso, Ricardo Amarante

Regia Timofey Lavrenyuk

Scene Zhandos Omarov

Costumi Natalya Protasova, Ricardo Amarante

Luci Evgeniy Tikhonin

Giovedì 25 luglio EDOARDO BENNATO con la BeBand

Concerto

Domenica 28 luglio

STARS OF TODAY MEET THE STARS OF TOMORROW (USA)

Serata di Gala dello Youth America Grand Prix 2024 - 25° anniversario

Teatro Carlo Felice ore 20.00

Deniz Shamanic actress andfromsingerTurkey

Deniz Özdoğan, citizen of Genoa Suspended between two worlds

La sciamana turca

Attrice e cantante, vive a Genova: “Sono sospesa fra due mondi”

E She's enigmatic and temperamental with a melancholic smile. Deniz Özdoğan (42) is a naturalized Italian born in Istanbul. "Double nationality is a continuing story, one I evoked six years ago in IstanbulBeat," a play she staged with her partner Aleph Viola. She worked for Teatro Nazionale Genova, had a role in Turandot (an 18th-century play written by Carlo Gozzi) and is a member of the musicians collective Trónco. She likes singing; it's a mission. She likes acting – yet another mission. She's as mysterious as a Byzantine court.

nigmatica. Umorale. Sorride ed è malinconica. Deniz Özdoğan è nata a Istanbul, 42 anni, ed è naturalizzata italiana: “Doppia cittadinanza, sì. Un viaggio che continua, evocato sei anni fa in IstanbulBeat”, messo in scena col compagno Aleph Viola. Ha lavorato per il Teatro Nazionale di Genova, è stata nella Turandot di Carlo Gozzi e fa parte della band/collettivo TRÓNCO. Le piace cantare. È una missione. Le piace recitare. Altra missione. È un mistero. Come una corte bizantina.

What part of the Bosporus lingers in you?

“Music makes my Turkish side come to the fore. It grew within my theatrical taste for words. Part of me is nostalgic, angry and involved in world changes, but I can be pacifist and optimistic, too.”

So being born in Istanbul made you a rebel?

“I couldn’t express my dissent back in Turkey. Here, I can. Being a woman over there is a bit complicated. I'm from a feminist family, all warriors. Finding the thread of independence was not easy for me.”

How did you find it?

“My mother is a doctor and belongs to a group of socialist women. They all have short hair, wear trousers and try to claim the right to an identity that is not yet tolerated. They want to be able to work in places dominated by men. I think I left because I did not want to be always hostile toward men. I simply wanted to be a woman without being ashamed. I wanted children; I wanted to make peace with men, but in Turkey it was impossible.”

Were your children born in Italy?

“In Genoa, at home. I wanted to feel safe, protected and free. Now they are seven and eight years old.”

Cosa le rimane del Bosforo?

“La mia parte turca si esalta nella musica. È cresciuta nel gusto teatrale della parola. Poi c’è la Deniz più nostalgica, arrabbiata, partecipe dei cambiamenti nel mondo. Ma so anche essere pacifica e ottimista”.

Quindi è ribelle perché è nata a Istanbul?

“Per la verità, a casa non potevo esprimere il mio dissenso. Qui sì. Essere donna là è un po’ complicato. Vengo da una famiglia molto femminista, tutte combattenti. Trovare il filo alla mia indipendenza non è stato facile”.

E come ha fatto?

“Mia madre è medico. Fa parte di un gruppo di socialiste. Hanno tutte i capelli corti, i pantaloni e cercavano di rivendicare un’identità che ancora non era tollerata.

Di poter lavorare in un ambiente dominato dagli uomini. Io forse sono venuta via perché non volevo esattamente essere sempre ostile ai maschi. Volevo semplicemente essere una donna senza vergognarmi. Volevo figli e volevo fare pace con gli uomini. Ma in Turchia era impossibile”.

I suoi figli sono nati in Italia?

“A Genova, in casa. Volevo sentirmi al sicuro, protetta, libera. Ora hanno sette e otto anni”.

The Turkish actress Deniz Özdoğan, citizen of Genoa Deniz Özdoğan, attrice turca, che vive a Genova - Ph. Fabio Accorrà

When you came to Italy, did you find that the working world was better than in Turkey, or not?

“In Istanbul I saw the stage comedy L’Île des esclaves (Slave Island) by Pierre de Marivaux in its version by Giorgio Strehler. At the end, men and women dance half-naked in a circle. It opened my heart. I imagined that Italy was like that, an island, a utopia. But when I got here, I discovered that this country was not an arrival point, but a place suited to continue my path. I feel I am changing, and I want to remain positive.”

Does working in the theater help you express your femininity?

“Yes, along with music. In Syracuse, Sicily I played the part of Io in the Greek tragedy Prometheus Bound by Aeschylus. Io is a girl who is turned into a heifer. The name Bosporus comes from the ancient Greek words for "cattle passage". The transformation is a strong, terrifying element. From then on, the new humanity would be birthed at the springs of the Nile by Io, finally restored to human form.”

What feelings were roused in you by this part?

“Facing 6,000 people, I saw unhappy, weary human beings, affl icted by sickness and debts with the bank. I asked if all this suffering and pain made sense. So much desperation. The answer was yes. It is in each one of us, hidden in a mysterious place. It is a potent force.”

Is beauty courage or seduction?

“Both. With seduction you are trying to guide beauty toward you, but to take that step you need great courage.”

What does the stage represent?

“A shamanic voyage, like being suspended between two worlds. This happens when I'm acting and when I'm singing. My natural, instinctive path always brings me to the stage. I was practically born in the theater, it's my true home.”

Do you feel freer making music?

“Yes because it sublimates me. With the group Trónco we recorded two albums, but I play music and work with other musicians in Italy and Turkey.”

It's hard to see you as a pop singer. I” studied baroque song. I'm a soprano. But my music is shamanic because it unites many different cultures. There's much improvisation. I call it psychedelic folk; it mixes genres.”

Who's your favorite writer?

“Yaşar Kemal, a master storyteller. He was able to touch the beating heart of the earth with immense love, without judgement. His great wit was a kind of magic of the people.”

Quando è venuta in Italia ha scoperto che il mondo del lavoro era meglio che nel suo Paese, o no?

“A Istanbul avevo assistito L'isola degli schiavi di Pierre De Marivaux nella versione di Giorgio Strehler. Nel finale uomini e donne danzavano semi nudi in cerchio. Mi si spalancò il cuore. Immaginai che l'Italia fosse proprio un'isola. Un’utopia. Qui, invece, scoprii che non era il punto di arrivo ma era il posto adatto per proseguire il viaggio.

Özdoğan in the play IstanbulBeat Ozdogan nello spettacolo Istanbulbeat

Who is your favorite theater character?

“Nora Helmer in A Doll's House by Henrik Ibsen. She is the poetic creation that has given me the most up until now, almost in an overbearing way.”

You have two children and a partner. Do you fall in love easily? Can you develop a crush on a fictional character?

“Yes, I continually fall prey to deluges of sentiment. It's an uninterrupted flow of emotion. But after having children, sometimes I think that part of that energy is gone, that it has

Sento che sto cambiando e voglio rimanere positiva”.

Lavorare in teatro l’aiuta a esprimere la sua femminilità?

“Sì, insieme alla musica. A Siracusa ho recitato la parte di Io, fanciulla trasformata in giovenca, nel Prometeo incatenato di Eschilo. Ora, tutti sanno che Bosforo vuol dire “passaggio della vacca” e in tutta questa trasfigurazione c’è una grande forza. Terribile. La nuova umanità verrà partorita alle sorgenti del Nilo da Io diventata finalmente donna”.

The actress in A Doll's House by Henrik Ibsen L’attrice in Casa di Bambola di Henrik Ibsen – Ph. Luigi De Palm

abandoned me. I wonder if other women feel this way, too.”

Do you ever think about what there was at the dawn of time?

“I grew up with Greek mythology, believing that that's where it all began. It always diminished my hope in life. Once upon a time, people thought there was light and dark, up above and down below, and that one could not exist without the other. Perhaps we have lost our way. Maybe this how it was meant to go.”

E lei cosa provava mentre recitava?

“Davanti a seimila persone vedevo un’umanità infelice, stanca, con malattie e debiti in banca. E chiedevo: ha senso tutta questa sofferenza e questo dolore?

Tanta disperazione? La risposta era sì. È dentro ciascuno di noi, nascosta in un posto misterioso. Una spinta potente”.

La bellezza è coraggio o seduzione?

“Esiste in entrambi. Nella seduzione cerchi di condurla a te. Ma per farlo, per compiere questo passo, bisogna avere un grande coraggio”.

Cos’è il palco per lei?

“Un viaggio sciamanico. È come essere sospesi fra due mondi. E succede se recito o se canto. Il mio cammino naturale e istintivo mi porta sempre in scena. Del resto io sono nata in teatro. È la mia vera casa”.

Però si sente più libera facendo musica?

“Sì, perché mi sublima. Con il TRÓNCO abbiamo inciso due album. Ma suono e collaboro anche con altri musicisti in Italia e in Turchia”.

Effiettivamente non la vedo a fare la cantante pop. “Ho studiato canto barocco. Sono un soprano. Ma la mia musica è sciamanica perché unisce tante culture diverse. C’è molta improvvisazione. Potrei definirla folk psichedelico, che attraversa i generi”.

Qual è il suo scrittore preferito?

“Yaşar Kemal, un grande narratore. Sapeva toccare il cuore palpitante della terra. Con un amore immenso e senza giudizio. E una straordinaria ironia che riesce anche a farsi magia popolare”.

E a teatro, il suo personaggio preferito?

“Nora in Casa di bambola di Henrik Ibsen. È la creazione poetica che sinora mi ha dato di più. In modo persino prepotente”.

Lei ha due figli e un compagno. È una persona da sbandate sentimentali o emotive? Si può innamorare di un personaggio?

“Sì, sono preda di un travolgimento continuo. Un flusso emotivo ininterrotto. Eppure, dopo aver avuto i figli, a volte penso che parti di quell’energia se ne sia andata, mi abbia totalmente abbandonata. Mi chiedo se lo provino anche le altre donne”.

Si chiede mai così ci sia stato nella notte dei tempi?

“Sono cresciuta con la mitologia greca credendo che tutto iniziasse da lì. Questo mi ha sempre un po’ tolto di speranza nei confronti della vita. Una volta si pensava che ci fosse luce e ombra, un sopra e un sotto e che l'una senza l'altra non potesse esistere. Poi ci siamo persi. E forse doveva andare così”.

charme re&lax

Grand Hotel dei Castelli is situated on the peninsula of Sestri Levante, to complete the beautiful scenario of natural park where the Green of Mediterranean vegetation melts with the colors of the sea. From the promontory you can comfortably reach the center of the town, the private beach and the marina, simply using the private lift.

Sulla penisola di Sestri Levante, a coronare lo stupendo scenario del parco naturale dove il verde della macchia mediterranea si fonde con i colori del mare, si trova il Grand Hotel dei Castelli.

Dall'alto del promontorio si possono raggiungere comodamente il centro del paese, la spiaggia privata ed il porto turistico, utilizzando l'ascensore privato.

Via Penisola di Levante, 26 16039 Sestri Levante (GE) Italy

Telefono +39 0185487020 - Fax +39 018544767 info@hoteldeicastelli.it

Roots in Val Fontanabuona La mia Val Fontanabuona

“I “I

have only two faiths: Genova and the Genoa Cricket and Football Club.” It was 1978 and Frank Sinatra had just finished a concert in Nashville, Tennessee. Despite the large number of security officers, an Italian named Giorgio Calabrese succeeded in reaching the star. Calabrese was a television writer and songwriter for Umberto Bindi, Ornella Vanoni and Charles Aznavour. He was a leading exponent of the old generation of Genoese singer-songwriters. It was enough for him to say, "I'm from Genoa" to attract Sinatra's attention. Sinatra felt Genoese. He was born in 1915 in Hoboken, New Jersey to Natalina Dolly Garaventa, who had emigrated from Rossi di Lumarzo in Val Fontanabuona with her parents when she was four years old. Sinatra adored his mother. His father, Anthony Martin Sinatra, was an Italian immigrant from Sicily.

have only two faiths: Genova and Genoa”. Era il 1978 e Frank Sinatra aveva da poco cantato a Nashville, Tennessee. Sotto il palco, nonostante un imponente servizio d’ordine, un italiano era riuscito ad avvicinarlo. A Giorgio Calabrese, autore televisivo e paroliere di Umberto Bindi, Ornella Vanoni, Charles Aznavour, esponente di spicco della “scuola genovese dei cantautori”, era stato su ffi ciente dire “vengo da Genova” per attirare l’attenzione. Sinatra si sentiva “genovese”: era nato nel 1915 a Hoboken, nel New Jersey, da Natalina Dolly Garaventa, emigrata a quattro anni con i genitori da Rossi di Lumarzo, paesino della Val Fontanabuona. Sinatra adorava la madre. Suo padre era Anthony Martin Sinatra, immigrato negli USA anche lui, ma dalla Sicilia.

Rossi di Lumarzo in Val Fontanabuona - Ph. Argyrios Gerentes

Sinatra answered, "I have only two faiths," smiling at the stranger as if he were a fraternal friend just because he was from Genoa. Calabrese later recalled how Sinatra chatted with him at length about his Ligurian roots and his passion for the Genoa Cricket and Football Club.

The journalist Mauro Boccaccio wrote about this anecdote in the book Frank Sinatra è mio figlio (De Ferrari, 2018): "Still today in Lumarzo, people talk about Natalina Garaventa and her famous son.

“Ho solo due fedi” aveva risposto a Calabrese sorridendo allo sconosciuto come fosse un amico fraterno, solo perché veniva da Genova. Il paroliere successivamente ricorderà come in quell’occasione il divo avesse trascorso molto tempo a chiacchierare. Dalle sue radici liguri alla passione per il Genoa Cricket and Football Club.

Lo racconta il giornalista

Mauro Boccaccio nel suo

libro Frank Sinatra è mio figlio (edizioni De Ferrari): “A Lumarzo, ancora oggi, si parla di Natalina Garaventa e del celebre figlio

Ol' Blue Eyes in concert Frank Sinatra in concerto
Left: Dean Martin. Right: Sinatra
A sinistra Dean Martin, a destra Sinatra

The main course was lasagnette al pesto, a mainstay at the Sinatra house. On 20 May 1998, the day of Sinatra's funeral in Beverly Hills, he was buried with a sash from the Genoa Club. As for Lumarzo, the town has never lost contact with its citizens who emigrated to the US. Several of them contributed to the country's history, such as Amadeo Peter Giannini, founder of Bank of America, whose parents were from Favale di Malvaro, a few kilometers from Rossi di Lumarzo; and Rosa Maria Segale, known as Sister Blandina, an immigrant from Cicagna who sought to redeem the outlaw Billy the Kid.

Di certo a Lumarzo il contatto con chi è emigrato in America non è mai mancato. Erano partiti davvero in tanti, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso, dalla Val Fontanabuona per cercare una vita migliore negli States. E alcuni di loro avrebbero poi contribuito a costruire una grande America. Come Amadeo Peter Giannini, fondatore della Bank of America, i cui genitori erano partiti da Favale di Malvaro proprio a pochi chilometri da Rossi di Lumarzo. O Rosa Maria Segale, nota come Suor Blandina che, emigrata da Cicagna, cercò di redimere il bandito Billy the Kid.

Sinatra reading a score while rehearsing for a recording
Sinatra legge uno spartito durante le prove per l’incisione di un disco

dell’acqua bartolone

HIGH JEWELRY

Since 1949

Paolo Bartolone Member of World Diamond Bourses
A Genova in Via Roma 24r e in Via Sestri 138r
Fascinoso
anello in oro bianco
diamante taglio cuscino ct.2,47 e coppia di smeraldi colombiani a triangolo ct.1,20.

MarcoMayorBucci: this is my Genoa Il sindaco Marco Bucci: la mia Genova

Will Genoa be changing?

“Yes, it already has. Change is its destiny. Change means survival, and ultimately, being a guide to other cities.”

The late Jack Welch, chairman and CEO of General Electric, once remarked: "If the rate of change on the outside exceeds the rate of change on the inside, the end is near." Have you ever experienced that?

“Of course I have. But here at the City Hall, we change more on the inside so we can regain the leadership we lost. It is now said that Genoa is the most important place for investment in Italy after Milan, where there is much more space.

Sindaco Bucci, Genova cambierà?

“Sì, lo ha già fatto ed è nel suo destino. Chi cambia non solo sopravvive, ma può arrivare a guidare gli altri”.

Jack Welch, CEO e chairman di General Electric diceva: se il tasso di cambiamento all'esterno supera quello all'interno, la fine è vicina. Si è mai trovato in una situazione del genere?

With all the infrastructure we are building, we will increase our advantage.”

“Certamente. Ma noi, in Comune, ci cambiamo più dall’interno per riprenderci la leadership che abbiamo perso. Oggi si dice che Genova è il posto più importante in cui investire, dopo Milano. Dove peraltro c’è più spazio. Con tutte le infrastrutture che stiamo costruendo saremo molto appetibili”.

A cosa pensa quando parla di leadership persa?

“Naturalmente alla città del Seicento. Poi a quella degli

Mayor Marco Bucci Il sindaco Marco Bucci

What do you mean by lost leadership?

“I'm thinking back to the city's hegemony during the 17th century. And again in the 1960s during the industrial boom. Unfortunately, in the past 30 years the city's value has declined because our leaders were only thinking how to manage the decline. That's a mistake.”

Metropolises usually have a city center, but they also rehabilitate the periphery and their industrial brownfields. Will Genoa do the same?

“We'll be doing it differently because we are multicentral – see Voltri, Nervi, Pontedecimo and Prato Molassana. Back in the day, the error was concentrating all the social housing in a single spot. That's the way you create a ghetto.”

What would you like to do instead?

“Create places where people live all 24 hours of the day. Not bedroom communities separate from business districts and recreational zones.”

anni ’60 con il boom industriale. Purtroppo negli ultimi trenta il suo valore è sceso perché i leader che la guidavano pensavano solo di dover gestire un declino. Sbagliato”.

Le metropoli hanno quasi sempre un centro storico, ma spesso valorizzano anche le periferie o spazi dismessi dall'industria. Genova farà lo stesso?

“Faremo in un altro modo. Perché siamo una città multicentrica. Ne cito almeno quattro: Voltri, Nervi, Pontedecimo, Prato Molassana. Lo sbaglio è stato, all’epoca, concentrare tutta l’edilizia popolare in un posto solo, ma in questo modo si creano ghetti”.

Lei invece cosa vorrebbe?

“Spazi dove vivere tutte le ventiquattr’ore. Non semplici dormitori distinti da posti in cui si lavora e si passa il tempo libero”.

I suoi detrattori dicono che lei ha in mente Gotham City come modello.

Bucci (far right) visiting the construction site of the new Palasport. Below: a rendering of the design Il sindaco a destra nel cantiere per il nuovo palasport. E, sotto, un rendering di come sarà

Your detractors say that your model is Gotham City.

“If they say that because Gotham is sad, I do not agree. Just look around at all the tourists. So many come to the city center to breathe in the atmosphere.”

“Se lo dicono perché Gotham è triste, ovviamente non sono d’accordo. Basta andare in giro per vedere turisti. Ce ne sono molti che vengono in vacanza nel centro storico per respirarne l’atmosfera”.

What makes the place unique?

“We live on a steep hill, so it is easy to observe spectacular scenery against the backdrop of the sea. At the same time, unlike others, we have practically no space. We need to make it by rising to challenges.”

Why are you counting so much on the renewal of the forts up in the hills?

“Because they are a beautiful part of our history. They are privileged locations that offer great views of the city from above. And it's where we can notice that we are the greenest city of Europe. Genoa is 73% greenery.

But we had to regain it by rehabilitating paths and roads. We'll be building a cable car to give people a way to access all this natural wealth. And a new dike is going to allow us to extend out upon the sea.”

Cosa vi rende unici?

“Viviamo in salita. Quindi, osserviamo facilmente scenari spettacolari, affacciati sul mare. Allo stesso tempo, a differenza di altri, non abbiamo praticamente spazi. E dobbiamo ricavarli con nuove sfide”.

Perché lei conta molto sul recupero dei forti in collina?

“Perché sono belli e fanno parte della nostra Storia. Sono uno dei punti privilegiati per vedere la città dall’alto.

E da lì ci accorgiamo che siamo la città più verde d’Europa. Il Comune è verde al 73%, solo che abbiamo dovuto scoprirlo, ripristinando sentieri e strade. Faremo una funivia per darci la possibilità di raggiungere questa ricchezza naturale. E con la nuova diga ci estenderemo ancora di più sul mare”.

Fort Begato, one of the city's old defense systems Forte Begato rappresentava uno dei sistemi di difesa della città

Can you suggest an important place to see that is not the old port, the narrow medieval streets caruggi or one of the Palazzi dei Rolli?

“The Waterfront di Levante and the Foce park will be unique in the world. The marina will be close to the train station, meaning that you could get here from Milan in 90 minutes, enjoy an aperitivo and return home the same evening.”

Why do many residents complain about never being able to decide with you?

“There are really just a few. Some complain, but many do not express themselves at all. I am only applying my electoral plan, voted by 56%. I must keep my promise.”

How long will it be before the outlying suburbs are rehabilitated?

“We are investing 200 million euros per year in ordinary maintenance. We'll be regenerating the districts of Sampierdarena, Certosa, Sestri Ponente and Voltri.”

What's more important: lessening our environmental impact or closing the gap with other European cities?

“Both are equally important. And this must remain so, because if we protect the environment, we will become closer to the most advanced European cities. And vice versa. In any case, with our 73% of greenery we are already doing well regarding carbon dioxide.”

Mi dice un posto importante senza citare porto antico, caruggi e palazzi dei Rolli?

“Il Waterfront di Levante con il parco delle Foce. E sarà unico al mondo per la presenza della nautica da diporto. Sarà vicino alla stazione ferroviaria per cui da Milano in novanta minuti vieni a prendere l’aperitivo e torni a casa in serata”.

Perché molti residenti le contestano il fatto di non poter mai decidere con lei?

“In realtà sono pochi. C’è chi contesta ma moltissimi non si esprimono proprio.

E poi sto solo applicando il programma elettorale. Votato dal 56%. Che devo rispettare”.

In quanto tempo prevede di riqualificare tutte le periferie?

“Investiamo duecento milioni all’anno in manutenzioni ordinarie e rigenereremo Sampierdarena, Certosa, Sestri Ponente e Voltri”.

E più importante l'impatto ambientale o recuperare il gap rispetto ad altre città europee?

“Entrambi. E devono coesistere perché se recupero l’impatto ambientale, mi avvicinerò sempre di più alle città europee più avanzate.

E viceversa. Comunque con il 73% di verde siamo già CO2 positivi”.

What was the worth of the city when you took charge, and what value do you think it will have at the end of your term?

“The results of a survey say it all: the property value of private real estate is 130 billion euros. By building all this infrastructure, it will amount to 210 billion in 2030. That's 80 billion euros of growth.”

A che valore ha preso la città e quale pensa di restituirla alla fine del suo mandato?

“Le rispondo volentieri con i risultati di un’indagine: il valore delle proprietà immobiliari private è di centotrenta miliardi di euro. Ma con la realizzazione di tutte le infrastrutture, nel 2030 questo patrimonio ammonterà a duecentodieci miliardi. Quindi, con una crescita di ottanta miliardi”.

The above-mentioned business leader Jack Welch used to say how his job was finding the right people with the right skills. Are you good at that?

“I think it's the most important thing I've done. The results are here to see. Instead of the people who were managers of decline, I see many who want to make Genoa great again. It's a change of mentality that will allow us to play the cards of the future in the best way. Welch might have been proud to see this.”

Sempre Welch diceva che il suo lavoro era individuare il talento degli altri. Lei ci riesce?

“Credo sia la cosa più importante che ho fatto. E se ne vedono i risultati.

Al posto di quelli che volevano gestire il declino, vedo molte persone che vogliono fare tornare grande Genova. Un cambio di mentalità che può farci giocare al meglio il nostro futuro. Magari Welch ne sarebbe orgoglioso”.

Photo illustration of the future Waterfront Una proiezione del futuro Waterfront
Rendering of the Waterfront di Levante Un rendering del Waterfront di Levante
Sculpted wood mask used in traditional Japanese Noh theater Maschera del Teatro No, tradizionale giapponese

SEA&GREEN 2024/1 - ART & CULTURE ARTE & CULTURA

inety-six large trunks traveled by sea from Japan to Genoa, sent on behalf of Edoardo Chiossone as a gift to his hometown. They were full of art he had spent 23 years of his life collecting. Chiossone, an artist and teacher of drawing and engraving, a graduate of the fine-arts academy Ligustica in Genoa, moved to Japan at the age of 42 in 1875. Born in Arenzano, in the western part of the province of Genoa, his talent took him to London and Germany to specialize in the engraving of copper plate for banknotes.

N N

ovantasei grandi casse fatte viaggiare per mare dal Giappone, per regalare alla sua città la collezione di arte di una vita intera, l’eredità. Edoardo Chiossone, artista e professore di disegno e incisione, diplomato all’Accademia Ligustica dei Belle Arti, si era trasferito a Tokyo a 42 anni, nel 1875. Era nato ad Arenzano, nel ponente genovese, ma la sua bravura lo aveva portato a specializzarsi a Londra e in Germania sull’incisione di lastre per la realizzazione di banconote.

Oriental Art. A collector named Arte Orientale. Un miracolo chiamato

CHIOSSONE

At Dondorf & Naumann in Frankfurt, where he was commissioned to create the first banknote for the Japanese gov ernment, he was introduced to the plenipotentiaries of Emperor Meiji. They had been sent to Europe to find foreign ers who could offer consultancy in a range of disciplines to modernize Japan after centuries of isolation.

Chiossone jumped at the chance to move there, becoming a "hired foreigner" (o-yatoi gaikokujin) employed to direct the Finance and State Polygraphic Institute and Mint at the Ministry of Finance. His attachment to the country and the emperor's court grew so strong that his contract became open-ended, and he was given the honor of painting the official portraits of the emperor and his wife Shoken. The portraits are now on display at Kyoto Imperial Palace. in 1876, Chiossone was also assigned to produce the first modern postage stamps in the history of Japan, called koban kitte.

His effort was rewarded with honors and money. Having never married or had children, Chiossone took to collecting sculptures, masks, jewelry, paintings and prints of all sizes in

A Francoforte, presso le industrie Dondorf & Naumann, dove era stato incaricato di creare la prima banconota per il governo giapponese, lo incontrarono i plenipotenziari dell’imperatore Meiji, inviati in Europa alla ricerca di stranieri che potessero offrire consulenza in varie discipline per modernizzare un Paese uscito da secoli di isolamento.

Chiossone non esitò a trasferirsi e divenne così uno “straniero a contratto” (O-yatoi Gaikokujin), assunto per dirigere l’Officina delle Carte e dei Valori del nuovo istituto Poco del ministero delle Finanze. Il suo legame con il Paese e la corte dell’Imperatore divenne talmente forte che il suo contratto divenne a tempo indeterminato e gli fu assegnato anche l’onore di dipingere i ritratti ufficiali dell’imperatore e della moglie Shoken, ancora oggi esposti nel santuario imperiale di Kyoto. Non solo. Nel 1876 produsse i primi francobolli moderni della storia postale del Giappone, i koban kitte.

Un impegno ripagato con onori e denaro, tanto che l’artista, che mai si sposò né ebbe figli, si dedicò al collezionismo di sculture, maschere, gioielli, dipinti e stampe, di tutte le di-

addition to samurai armor, and opened his house-museum to visitors. Upon his death in 1898, his will indicated that his entire collection was to go to the Accademia Ligustica in Genoa, where he had studied and which he considered to be his "art mother", so that the school could curate its exposition to the public. And so, in 1905, the Museo di Arte Orientale Edoardo Chiossone was established. It preserves what still today is considered the largest and most complete display of Japanese art in Italy, and one of the very few in Europe. The exhibit was inaugurated in October 1905 when the Italian king and queen were visiting Genoa. During World War II, it was shuttered, and the artwork was hidden to protect it from bombs and raids by the Germans.

mensioni, oltre che di armature da samurai, e aprì la casamuseo ai visitatori. Alla sua morte, nel 1898, il suo testamento indicava che la sua intera collezione sarebbe dovuta andare all’Accademia Ligustica di belle Arti, a Genova, dove si era formato e che considerava la propria “madre in arte”, affinché ne curasse l’esposizione al pubblico. Nasce così nel 1905 il Museo di Arte Orientale Edoardo Chiossone, che conserva quella che è ancora oggi considerata la più grande e completa esposizione di arte giapponese in Italia e tra le pochissime in Europa. Il museo fu inaugurato nell’ottobre del 1905 in occasione della visita a Genova del re e della regina d’Italia. Durante la Seconda guerra mondiale fu chiuso, e le opere nascoste per preservarle dai bombardamenti e dalle razzie dei tedeschi.

Oggi la collezione è conservata nel parco di Villetta Di Negro, affacciato su Piazza Corvetto, in un edificio progettato in perfetto stile razionalista dall’architetto Mario Labò, costruito tra il 1953 e il 1967 e inaugurato nel 1971. Si tratta di uno straordinario esempio di architettura razionalista in cemento armato, formato da un avancorpo, da cui si accede in atrio e biglietteria e il cui tetto forma una terrazza panoramica che Aurora Canepari, curatrice del museo, ha deciso di aprire al pubblico per eventi pubblici e privati. Il corpo principale dell’edificio, di pianta rettangolare, è un magnifico spazio a volume unico con un salone al piano terreno e cinque gallerie a sbalzo sulle due pareti lunghe, collegate da rampe di scale in ferro e legno che si snodano in un percorso continuo. Ideato appositamente per accogliere la collezione di arte orientale, il progetto di Labò presenta chiari riferimenti, nella modulazione degli spazi e nella scelta dei materiali, alla architettura tradizionale giapponese. La sala principale è un formidabile colpo d’occhio con le grandi sculture in bronzo provenienti dai templi buddisti e risalenti ai secoli XVII e XVIII, come le statue del Buddha, le lampade che illuminavano il percorso al tempio e grandi incensieri a forma di cicogna. Al piano superiore le vetrine conservano piccoli ciondoli e specchi rituali riferiti al confucianesimo - perché all’epoca di Chiossone erano molto ricercati anche in Giappone - oppure provenienti dalla Corea.

Dal primo livello i visitatori si possono affacciare alla galleria di fronte dove si possono ammirare tredici grandi armature giapponesi “O-yoroi” complete ed equipaggiate di armi, che rappresentano ciascuna una stirpe di samurai.

The collection is currently housed in the park of Villetta Di Negro, overlooking Piazza Corvetto, in a rationalist-style building designed by the architect Mario Labò, built from 1953 to 1967 and inaugurated in 1971. It is an extraordinary example of Italian rationalism made of reinforced concrete with a projecting part in front, with the ticket office and entrance hall. Its roof forms a panoramic terrace that the museum's curator, Aurora Canepari, opens to visitors during public and private events. The main wing is a magnificent open-plan space, rectangular in shape, with a room on the ground floor and five galleries cantilevered over the two long walls, connected by stairs in iron and wood that offer a continuous route.

The Great Wave by Hokusai
La Grande Onda di Hokusai

Conceived specifically to contain Chiossone's collection of Oriental art, Labò's design includes clear references to traditional Japanese architecture. These are found in the modulation of the spaces and the choice of materials. The main room is an impressive sight, with great big bronze sculptures from Buddhist temples, dating to the 17th and 18th centuries, Buddha statues, lamps used to illuminate the path to the temples, and giant censers in the shape of swans. On the upper floor, display cabinets show small pendants and ritual mirrors connected to Confucianism – back in Chiossone's day, these were much sought after in Japan – and others from Korea. From here, visitors can look out onto the gallery across the way, where 13 large, complete sets of Japanese armor (o-yoroi) are equipped with weapons. Each of them represents a different line of samurai. The museum route continues with theater masks in sculpted wood used in Noh theater, and objects made of cloisonné enamel, porcelain and lacquerware. The last display case exhibits a selection of inro (case for small objects) and netsuke (toggle to hold the inro), worn by men as accessories during the Edo period. Thanks to the passion and competence of the curator, multiple activities are organized for visiting schools and the public. The upper galleries host a continuously changing cycle of themed exhibitions. In particular, the prints and illustrated books (ukiyo-e) are alternated often because they cannot be exposed to too much light. At the end of the display, Chiossone's exceptional talent is well understood. Several reproductions of his engravings can be admired. Chiossone died in Tokyo and was buried under a cherry tree in the foreigners’ section of Aoyama cemetery. To the side of the museum's entrance, the bronze bust portraying the artist is a copy of the original that is still located in the gardens of the National Printing Bureau in Tokyo.

Il percorso museale prosegue con le maschere teatrali in legno scolpito del teatro Nō, gli smalti cloisonné, le porcellane, le lacche. Nell’ultima vetrina è esposta una selezione di inrō e netsuke: un piccolo astuccio e il suo ciondolo, accessori dell’abbigliamento maschile del periodo Edo.

Grazie a passione e competenza della curatrice, sono molteplici le attività che vengono offerte alle scolaresche in visita e al pubblico, e le gallerie superiori consentono un ricambio continuo di esposizioni, con mostre a tema. In particolare, le stampe e i libri illustrati ukiyo-e vengono spesso alternati perché non possono essere troppo esposti alla luce. Bisogna arrivare alla fine dell’esposizione per capire l’eccezionale bravura di Chiossone e ammirare alcune riproduzioni di incisioni eseguite dall’artista, che morì a Tokyo e fu sepolto nella sezione dedicata agli stranieri nel cimitero di Aoyama, sotto un albero di ciliegio. Accanto all’ingresso del museo è esposto il busto bronzeo che lo ritrae, copia dell’originale ancora oggi collocato nei giardini dell’Officina Carte e Valori di Tokyo.

The Battle of Ichi-no-Tani La battaglia di Ichi-no-Tani
Kannon Bosatsu
Red-lacquered trunk with landscape and flowers in relief
Stipetto in lacca rossa con paesaggi e fiori a rilievo
The first gallery at Museo Chiossone
La prima galleria del museo Chiossone
Collezione Primavera/Estate

Cristina Ferrari

Thethofbeauty e bikini Il bello del bikini

È S

he was the first to show bathing suits on the catwalk during Milan's fashion week, earning her the epithet of "the signora of bikini-clad charm". Cristina Ferrari's interest in beachwear originated "in a series of coincidences," she says, the first of which was a trip to Brazil, a graduation gift for her degree in languages. Her father, a transportation entrepreneur with an interest in tourism, was hoping to see her embark on a career in recreational travel. In Brazil, where physical beauty is emphasized, Ferrari experienced what she calls "a eureka moment" when she realized how unattractive and unflattering bathing suits were in Italy compared to the beautiful ones she was seeing. Her idea was to make glamorous oneand two-piece swimwear.

stata la prima a sfilare con i costumi da bagno sulle passerelle della Fashion Week milanese. Tanto da essere chiamata “La signora dello charme in bikini”. L’interesse per il beachwear in Cristina Ferrari non è nato per caso. “Per una serie di coincidenze” dice. La prima fu il viaggio in Brasile, regalo per la laurea in lingue, voluta dal padre, imprenditore nei trasporti, ma con interessi nel settore turistico, in cui gli sarebbe piaciuto la figlia lavorasse. Là avviene quello che Cristina chiama “la folgorazione”. Nel Paese dove la bellezza del corpo è enfatizzata si rende conto che i costumi da bagno proposti in Italia non sono attraenti. Non valorizzano. Da qui l’idea di rendere bikini e costumi interi dei capi glamour.

Cristina Ferrari

"My family helped me. Thanks to their contacts, I was able to obtain useful information and access the right places. I went to the best pattern-making school in Milan. My great teacher was Maura, who still works for me today," says Ferrari. She began designing and sewing her first models, immediately realizing the importance of the fabric, how fundamental it is to wearability. She invented a lined fabric to cover elastic and seams that might be too visible or chafe the skin. She made reversible models, too, and called her brand Fisico, the nickname her friends had given her in reference to her great figure. Her beachwear is among the most expensive in the market. One of the reasons is because it uses twice as much fabric as usual. "The secret of a good bathing suit lies in the pattern.

It must have a sartorial cut. Once you have that base, you can build up whatever you want. I always wear the suits myself before I put them into production. According to how they feel, I make corrections and changes. Wearability is key. Another crucial element is sizing," she says. Her first fashion show took place at the Grand Hotel et de

“La famiglia mi ha aiutata” spiega “grazie ai contatti sono riuscita ad avere le informazioni utili e ad accedere ai posti giusti. Ho frequentato la migliore scuola di modellistica a Milano. La mia grande maestra è stata Maura, che tuttora lavora con me”.

Quindi incomincia a disegnare e realizzare i primi modelli. Si rende subito conto dell’importanza del tessuto, di come sia fondamentale per la vestibilità. Inventa il tessuto doppiato, per coprire gli elastici e le cuciture, che a contatto della pelle si percepiscono e possono dare fastidio. Realizza anche capi reversibili. Nasce così il brand Fisico, nome con cui Cristina Ferrari viene chiamata nel giro di amici per il suo fisico, che mantiene sempre perfetto. I suoi costumi sono tra i più costosi sul mercato anche perché utilizzano il doppio del tessuto comunemente usato.

“Il segreto di un buon costume è la modellistica” spiega “deve avere un taglio sartoriale, poi su quella base si costruisce ciò che si vuole. Io li indosso sempre, prima di metterli in produzione. Da come me li sento addosso, correggo e apporto modifiche. La vestibilità è fondamentale . Poi parte il discorso delle taglie” .

La prima sfilata, al Grand Hotel et de Milan, è un successo. In collezione anche copricostumi e pareo. In poco tempo il brand è al vertice nel mondo del beachwear. Con una grossa parte di capi “fuori acqua”, da indossare dal mattino alla sera, che diventa sempre più importante.

Slinky jump-suit Una tuta sinuosa
Sea-inspired colors
Colori che rimandano al mare

Milan. It was a success. The line included beach-robes and wraps. In little time, her brand shot to the top of the beachwear market. An increasingly large part of the collection became "out-of-water" garments to wear from morning to evening. In 2016, after 18 years of fashion shows, Ferrari decided to sell the label, maintaining artistic direction until 2019. "I wanted purification," she explains. She took two years off ("sabbatical years," she says) and traveled the world. When she returned, she founded CK-Cristina Ferrari. Broadening the range, she created the line The Jumpsuit, composed of jump-suits and tracksuits for sport and recreation that also look good on an evening out. Who does she advise to wear a one-piece bathing suit and who should wear a bikini? "A one-piece has many variants, the sexiest of which are for very young women with athletic bodies. But with a few adjustments in wearability, the one-piece is flattering for an 80-year-old. It must support the chest, be soft on the belly and have moderate leg openings. The important factor is glamour. Bikinis can be worn by older women, too, but the bottoms must give more coverage." What about sustainability? "The fabrics I use are Italian-made and exclusive. Production takes place in Italy and the certificates for the dyes and yarns are Italian. My beachwear lasts 20 years, which also makes them sustainable."

Nel 2016, dopo diciotto anni di sfilate, Ferrari decide di vendere il marchio, ma ne mantiene la direzione artistica fino al 2019. “Volevo una purificazione”. Si concede due anni, che lei definisce sabbatici, durante i quali viaggia per il mondo e quando torna fonda CF-Cristina Ferrari.

Ad ampliare l’offerta crea la linea The Jumpsuit, fatta di tute e capi per lo sport e il tempo libero, ma perfetti anche per la sera.

Una domanda nasce spontanea: a chi consiglia il costume intero e a chi il bikini? “Il costume intero ha molte

Bikini with cover-up
Bikini e pareo
Summer chic Chic estivo

The jump-suits will have a winter version. "They are based on the same wearability studies as the swimwear. There are many variants given by the necklines and trouser shape, which can be wide, bell-bottomed, or tight. Fabrics are viscose, wool, elastane, or a blend of viscose, cotton and elastane." Colors are different each year in accordance with the trends but touches of gold and silver are always present. Crystal embellishments have partially substituted the overly expensive Swarovski crystals. Ferrari uses them tone-on-tone – yellow on a yellow item,

varianti, le più sexy sono per le giovanissime con fisici atletici. Ma seguendo certe accortezze di vestibilità, l’intero può stare bene anche alla signora di 80 anni. Deve avere un sostegno sul seno, essere più morbido sul ventre e con una sgambatura più moderata. L’importante è che sia comunque glamour. Anche il bikini può essere indossato a una certa età, ma lo slip deve essere più alto e meno ridotto”. Quanto conta la sostenibilità? “I tessuti che uso sono in esclusiva e tutti italiani, come lo è la produzione, certificati per i coloranti e le filature.

and orange on an orange item. Black, white and nude are always part of the line. For a capsule collection she made for the Four Seasons hotels, Cristina Ferrari created an allnude range. Asked about her favorite beaches, Ferrari answers: "I often go to Monte Carlo, but being from the Veneto region, from San Donà del Piave, I often go to the Adriatic coast, where I have a house. I love the Italian Riviera, especially Sanremo and Portofino, and might even get a house there one day, because they are easy to reach from Turin and Milan, where I spend most of my time."

E poi i miei costumi durano vent’anni e anche questo attiene alla sostenibilità”.

Le tute avranno anche una versione invernale: ”Dietro c’è lo stesso studio di vestibilità dei costumi. Anche qui ci sono molte varianti. Dalle scollature al pantalone, che può essere largo, a zampa o aderente. Sono in viscosa, lana, elastam o in viscosa, cotone, elastam”. Quanto alla scelta dei colori ogni anno variano secondo le tendenze, con la presenza fissa di tocchi d’argento e oro. Le mischie di cristalli di decorazione, che hanno sostituito in parte gli Swarovski diventati troppo costosi, sono tono su tono, gialle sul capo giallo, arancioni su quelli arancioni. Inutile dire che il bianco, il nero e il nude sono sempre presenti. Per una capsule collection dedicata agli Hotel Four Seasons, Cristina Ferrari ha realizzato una collezione interamente nude. Alla domanda di rigore sul “mare preferito” risponde: “Vado spesso a Monte Carlo, ma essendo veneta, di San Donà del Piave, ritorno sovente sull’Adriatico, dove ho una casa. Mi piace molto la Riviera Ligure, specie Sanremo e Portofino, e non escludo che un giorno una casetta lì me la prendo, anche perché sono località comode da raggiungere da Torino e da Milano, città tra cui mi divido”.

OPPING A UXUUR VNGLE ? ALL G H ERR SERROP

Enough extravagance: artisanship is back

Basta eccessi, torna

la sartorialità

The fashion of excess and impact seems to have taken its last breath. That does not mean that creativity is lost. To the contrary. The aim is comfortable wearability and sartorial chicness. For women, this means femininity and grace. For men, there is lightness and attention for details. Special types of fabric are key, as are artisanal techniques, especially for accessories. This ensures durability over time, which is a true expression of elegance as well as a winning formula for sustainable fashion. Classical garments are reinterpreted for her and him, with soft, roomy shapes. Pale colors from beige to gray are favorites, along with pastels and to a lesser extent various shades of brown. Denim remains in vogue in unexpected combinations.

Sembra finita la moda degli eccessi e dei capi a effetto. Questo non significa che non ci sia creatività. Anzi. L’obiettivo è una vestibilità confortevole e la tendenza a un sartoriale chic. Che per la donna significa capi femminili e donanti e per l’uomo leggerezza e attenzione ai dettagli. Fondamentale quindi la ricerca dei materiali e determinanti le lavorazioni artigianali, specie negli accessori. Per assicurare una durata nel tempo, vera espressione di eleganza oltre che formula vincente per una moda sostenibile. Reinterpretazione dei capi classici, sia per l’uomo che per la donna, con forme più ampie e morbide. Preferiti i colori chiari dal beige al grigio, ai pastello con qualche eccezione per le varie tonalità di marrone. Sempre attuale il denim anche in abbinamenti a sorpresa.

Women’s fashion | Moda donna

Open knit bouclé outfit embellished with a Lurex thread. Sleeveless top, drawstring bell-bottoms and floor-length cardigan without buttons. Eleventy

In filato bouclé con tessuto Lurex, il lungo cardigan dal taglio a kimono senza bottoni, pantaloni con coulisse in vita e canotta a spalla larga. Tutto di Eleventy

Jacquard shorts suit. Single-breasted jacket with shawl lapel and hidden button. Open-weave faux-nappa tote with inner pouch. Nappa sheepskin ankle boots with side openings and two snaps. Emporio Armani

Tailleur in tessuto jacquard con giacca monopetto dai revers a scialle a un solo bottone e shorts. Borsa in simil nappa intrecciata con maxi clutch interna. Stivaletti in nappa con doppi bottoni automatici per chiusura alla caviglia. Tutto Emporio Armani

Embroidered denim jacket with metal buttons worn over a long, embroidered shirt in cotton muslin and tulle ballerina miniskirt. Hui

Giacca in denim ricamato con bottoni metallici. È portata su una camicia lunga. in mussola di cotone con ricami ton sur ton e una minigonna stile ballerina in tulle. Tutto Hui

All-linen pantsuit composed of loose-fitting trousers and jacket with two buttons. Worn over silkand-linen shirt with geometric print. Lambskin sandals and calfskin handbag. Kiton

Giacca a due bottoni e ampi pantaloni in lino 100% su camicia in lino e seta con stampa geometrica. Sandali in pelle di agnello e borsa di vitello. Tutto Kiton

Motorcycle-cut windbreaker in quilted nylon with lightweight Thermore batting. Suede edging on zippers and pocket flaps. Husky Di Husky la giacca antivento con taglio da moto in nylon trapuntato e imbottitura leggera in Thermore. Le profilature delle zip e delle tasche sono in camoscio

Ankle-length long-sleeved dress in draped tulle printed with multicolor pixel pattern. Peekaboo waist with knotted crossover. Missoni

Di Missoni l’abito lungo alla caviglia in tulle drappeggiato con stampa pixel multicolor. Cut-out e motivo di nodo segnano il punto vita

Printed cotton muslin caftan with side ties at the waist. Edges decorated with a ruffle. Luisa Beccaria In mussola di cotone stampato il caftano di Luisa Beccaria. Ha un’apertura sul davanti. Orli decorati con volants.

Unlined jacket with side slits made in laminated stretch fabric, worn over cotton cargo Bermuda shorts with elasticized waist and matching blouse. Martino Midali

Giacca sfoderata con spacchi laterali in tessuto laminato stretch, su bermuda cargo in cotone con elastico in vita, e blusa coordinata. E’ il nuovo tailleur di Martino Midali

Skirt suit in double silk duchesse satin. Jacket with rounded shoulders, Medusa-head buttons and crystal-embellished neckline. Sheath miniskirt. Open-toe nappa leather boots. Leather "Medusa 95" handbag. Versace

Tailleur in doppia seta duchesse con giacca dalle spalle arrotondate , bottoni con Medusa, profilo collo con cristalli e gonna a tubino. Stivali in nappa aperti sulla punta e borsa in pelle Medusa 95. Tutto di Versace

Trench coat worn over a long jacket and oversize trousers with pleats. All nylon. Voile bra underneath. "Lauren L" maxi handbag in calfskin. Philosophy di Lorenzo Serafini

Trench in nylon su pantaloni larghi con pinces e lunga giacca, entrambi in nylon. Sotto un reggiseno in voile. In vitello la borsa Lauren L. Tutto Philosophy di Lorenzo Serafini

Women's accessories | Accessori donna

The "Eloise" mini cross-body bag made of natural handwoven wicker with a leather flap in the color Sahara. Fixed shoulder strap. Rodo

Borsa Eloise di Rodo dalla linea tondeggiante in midollino tinta naturale intrecciato a mano, con tracolla, patta e rifiniture in pelle color cuoio

Nine-centimeter stiletto sandal in glossy synthetic material, leather sole, and thin ankle straps adjusted by lateral buckles with gold finish. Giuseppe Zanotti

Sandalo in tessuto sintetico effetto vernice con suola in cuoio, tacco a stiletto e sottili cinturini alla caviglia regolabili con fibbie laterali in metallo dorato. Di Giuseppe Zanotti

Calfskin "Hobo" bag with removable leather handle embellished with tortoiseshell plaque. Hand-threaded decorative laces. Internal closure with magnetic flap. Alberta Ferretti

Borsa Hobo di Alberta Ferretti in vitello con manico in pelle removibile impreziosito da una placca tartarugata. Infilature in pelle e chiusura con patta magnetica interna

Embossed cotton denim ballerina shoes with large bow. Made using the artisanal sacchetto technique for softness and comfort. AGL

Ballerina in denim goffrato con maxi fiocco applicato sul davanti, realizzata con costruzione a sacchetto che la rende morbida da calzare. Di AGL

Roll-up "Giselle Papier" hat in braided paper fiber with nine-centimeter brim and two-tone hatband fastened with a logo snap. Borsalino

Si chiama Giselle il cappello arrotolabile di Borsalino, in treccia carta a tesa larga, con cinta a righe bicolore e bottone automatico

Men's fashion | Moda uomo

Terry-cloth-effect cotton slip-ons with rubber sole and braided edging. Leather inside. Canali

Completano il percorso “smartorial” della collezione Canali le slip on di cotone con suola in gomma e motivi di impunture sulla tomaia

All-wool jacket with horn buttons worn over a cotton-and-wool blend suit with a single-breasted jacket with horn buttons and straight trousers. Merino-wool polo shirt. From the sustainable Circle collection by Corneliani

Giacca dai bottoni di corno in lana al 100% su completo in lana e cotone con giacca monopetto dai bottoni di corno e pantaloni diritti. Polo in pura lana merino. Collezione Circle, interamente sostenibile, di Corneliani

Lambskin jacket with side-seam pockets, front flap pockets and chest pocket. Worn over alllinen shirt and straight trousers. Calfskin loafers with tassels. Kiton

Giacca in pelle di agnello con tasche laterali e sul davanti, camicia e pantaloni diritti in lino al 100%. Mocassini di vitello con nappine. Tutto Kiton

Viscose-and-cotton blend single-breasted pinstripe suit with oversize jacket and baggy trousers with pleats. Linen shirt with bowling collar. Lardini

In viscosa e cotone l’abito monopetto gessato con giacca over e ampi pantaloni con una pince. Camicia in lino con collo bowling. Di Lardini

All-leather logo bag. Cotton denim jacket with checkerboard Damier print and glass pearls. Wool beanie embellished with pearly beads and strass. Strass-decorated sunglasses. Louis Vuitton

Interamente in pelle la borsa con scritta. In denim di cotone la giacca con motivo Damier pop, come sul berretto di lana con perline e strass.Strass anche sugli occhiali. Tutto Louis Vuitton

JEWELRY SINCE 1948

Yellow-gold eternelle with fancy yellow diamonds, 10.52 carats

Eternelle in oro giallo e diamanti fancy yellow, 10.52 ct

Asscher-cut fancy brown-yellow diamonds with suspended chromatic flecks

Asscher cut fancy yellow-brown "destrutturazione cromatica sospesa"

Platinum toi et moi bypass ring symbolizing two points of view. Two fancy brown diamonds with modified brilliant cut

Contrarié in platino a "doppia visione" Due diamanti fancy brown modified brilliant cut

Montres & Bijoux

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HIGH JEWELRY Since 1949

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Anello farfalle in oro bianco gr.10,60, con zaffiri ct. 3,80 e diamanti ct. 0,64.

Bracelet in white gold (23.9 grams) with natural sapphires (22.48 carats) and princess-cut, F-color diamonds (4.11 carats)

Bracciale in oro bianco gr. 23,90, con zaffiri naturali ct. 22,48 e diamanti taglio princess ct. 4,11, colore F

Orecchini in oro bianco gr. 32,01, con perle naturali australiane 15,50 mm. e diamanti ct. 5,46 colore F

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Carlo Conti will be artistic director of the Sanremo Song Festival in 2025.
On the right: the Golden Lion goes to the winner Carlo Conti, direttore artistico del Festival di Sanremo 2025.
A destra il Leone d'oro per il vincitore

Conti returns as host of the Sanremo Festival La Riviera dei Fiori ritrova Conti

A

fter five successful editions with Amadeus at the helm, the Sanremo Festival of Italian Song will be hosted by Carlo Conti, who directed the event for the last time seven years ago. In reap pointing him, leadership at the public broadcaster RAI has opted for a guaranteed result.

Conti will be artistic director of the festival for two install ments, 2025 and 2026, lending a degree of continuity with his directorship in the past. "I am not nervous at all," he says, "I am at a point in my career where I have nothing to prove – not to myself, not to the public, not to the broadcaster. It doesn't matter if my viewing figures ar Amadeus's. The festival is not just about audience share. My aim is to make a good product and to serve the music indus try well; that's what's important. It is unimportant if the share is smaller, otherwise we would have had to close shop after the great editions hosted by Pippo Baudo.

Dopo le cinque edizioni di successo di Amadeus, nessuna paura. Il Festival di Sanremo tornerà ancora una volta più forte che mai.

Carlo Conti, di nuovo alla direzione artistica e alla conduzione dopo sette anni, è una garanzia, una certezza su cui i vertici Rai hanno voluto puntare per andare sul sicuro.

Sarà alla guida della kermesse della città dei fiori per due edizioni, nella ossima e in quella del 2026, per avere una continuità di lavoro, come già aveva fatto in passato. «Non ho nessuna ansia – ha confessato - sono a un punto della mia carriera in cui non devo dimostrare niente, né a me stesso, né al pubblico, né all'azienda. Se farò meno ascolti di Amadeus non importa, non è solo una questione di share. Cercherò di fare un buon prodotto e un buon servizio alla discografia, questa è la cosa importante. Non se farò meno in termini di share, altrimenti dopo i grandi festival di Baudo avremmo dovuto chiudere Sanremo.

Amadeus did a fantastic, extraordinary job, growing from year to year in terms of music as well as audience. I aim to continue his work."

After having led the Sanremo Festival three years in a row from 2015 to 2017, Conti was now chosen by the state broadcaster for being a national television presenter popular with adults and for being considered capable of scouting contemporary Italian performance artists who are liked by Gen Z (people born between 1997 and 2012), the only generation that can make a difference in streaming.

"The key factor is choosing the right songs, because the songs must go on to enrich radio programming and be pertinent to the times. My only hesitation was that my musical ear be ready after seven years of rest. This is what's important for Sanremo. The rest is secondary."

Amadeus ha fatto un grandissimo lavoro, straordinario, crescendo di anno in anno sia dal punto di vista musicale che di ascolti. Io cercherò di continuare quel lavoro».

Già alla guida del Festival nelle tre edizioni dal 2015 al 2017, Conti è il nome che la Tv di Stato ha voluto, convinta che per la riuscita di un evento come Sanremo servissero volti nazional popolari, amati dal pubblico adulto, ma capaci di scovare nella contemporaneità della musica italiana artisti amatissimi dalla generazione Zeta, l’unica in grado di fare la differenza nello streaming.

«La cosa più fondamentale è scegliere le canzoni giuste, perché le canzoni devono poi arricchire le programmazioni radiofoniche ed essere al passo con i tempi – ha ammesso - il mio dubbio era di avere l'orecchio musicale pronto dopo sette anni. Questo è decisivo per Sanremo, il resto è contorno».

Sanremo by night Una spettacolare veduta di Sanremo
The old part of town, named La Pigna La Pigna di Sanremo

Conti is confident while knowing that expectations are high. The festival must innovate while continuing the tradition of Amadeus, who injected the event with youthfulness and publicized the streets, piazze and seafront of Liguria's city of flowers.

"The organization of a festival has very specific phases.

The first thing to do now is write the rules. There will be some changes. I will listen to the newly proposed songs, and then the songs of the big stars. Finally, I'll choose the team that will be at my side on stage." What convinced Conti to return to the music show was the affection shown toward him by the people at RAI. "I accepted because of the esteem that the directors, the technicians and the cleaning lady communicated to me. They were cheering me on, so I said to myself 'Let's do this'. I will be the artistic director for the coming two years. It will be a way to celebrate my first 40 years with RAI, seeing I signed my first contract in June 1985."

E’ tranquillo, Conti, ma sa anche che sono alte le aspettative per un Festival che dovrà innovare, ma anche continuare nella tradizione di Amadeus, che ha ringiovanito la manifestazione e ha reso protagoniste le strade, le piazze e il mare della città dei fiori.

«Nell’organizzazione di un festival ci sono dei passaggi ben precisi, la prima con maggiore urgenza ora è il regolamento, qualche cambiamento ci sarà, poi ascolterò le canzoni delle nuove proposte e successivamente quelle dei Big – ha aggiunto - come ultima cosa deciderò la squadra che mi affiancherà sul palco».

A convincere Conti ad accettare di tornare sul “luogo del delitto” è stato l’affetto enorme sentito in casa Rai. «Ho accettato per la stima che ho sentito dalla Rai intera, dai vertici, ai tecnici fino alla signora delle pulizie, ho sentito questo tifo per me che mi ha fatto dire: torniamo.

Sarò il direttore artistico per i prossimi due anni e per me sarà anche il modo per festeggiare i miei primi quaranta

The first three festivals he directed launched the careers of performers such as Irama, Mahmood, Francesco Gabbani, Ermal Meta and Giovanni Caccamo. Along with the next two events, he will arrive at five, exactly like Amadeus, who, along with Fiorello, was one of the first friends to call Conti as soon as he heard that Conti had been hired again as the festival's art director. "When the news came out confirming my name, I received more well wishes than when my son was born," smiles Conti, who has decided to end the five evenings earlier than usual, without continuing to the wee hours. He also intends to bring back the Dopofestival after-party.

in Rai, visto che ho fi rmato il primo contratto nel giugno del 1985». Nei suoi primi tre Festival, il conduttore ha lanciato giovani artisti come Irama, Mahmood, Francesco Gabbani, Ermal Meta, Giovanni Caccamo. Con i prossimi due arriverà a cinque, esattamente come Amadeus, uno tra i primi a chiamarlo, insieme a Fiorello, appena uscita la notizia del suo ritorno in riviera. «Quando è uscita la conferma del mio nome ho ricevuto più messaggi di quando è nato mio figlio» ha sorriso Conti, deciso a chiudere prima le cinque serate, senza più arrivare a notte fonda e a riportare in auge anche il Dopofestival.

Russian Orthodox Church of Christ the Savior in Sanremo Chiesa di Cristo Salvatore
Bordighera, Giardino Esotico Pallanca, foto di Provenza The Pallanca exotic gardens in Bordighera

Qualità, fantasia, ricerca, rigore.

“Ristorante elegante e curato nei minimi dettagli nell'arredamento.... La cucina qui è mediterranea, ricca di colori e sapori, mentre l'accoglienza calorosa e professionale della famiglia Scala aggiunge fascino. Con una carta dei vini dello stesso standard elevato del cibo, questo è un ristorante in cui tornare!“ (Guida Michelin)

Viale Brigata Bisagno 69 Rosso, 16129 Genova

Giorgia Würth

"My ode to single mothers"
“La mia ode alle madri single”
Actress with a sunny disposition Un’attrice solare e sorridente

Renato Tortarolo

The Genoese writer and actress Giorgia Würth (45) is an enterprising woman. She has six-year-old twins, Leila and Lucas; she had a role in the movies Ex (2009) and Men Vs Women (2010), both directed by Fausto Brizzi; and in Capitan Basilico (2008) and The President's Staff (2019), both directed by Massimo Morini. Würth grew up in Liguria, found acclaim in Rome, and has now returned home. She is currently on tour with the stage show Non so se tu sai che lo so written by David Conati. But in recent years, she has taken on the challenging pursuit of writing: Tutta da rifare (2010), L'accarezzatrice (2014), Io, lui e altri effetti collaterali (2019) and Mamme single per scelta (2023).

Why did you give your children names from Star Wars? “It's all thanks to Massimo Morini, the frontman of the Italian band Buio Pesto. When I told him I was pregnant, he said he had always dreamed of calling children Luke and Leia like in the movie. I played around with the English and settled on Leila and Lucas, which became an homage to the director George Lucas”.

Scrittrice. Attrice. Giorgia Würth, 45 anni, genovese, è una donna intraprendente. Ha due figli, Leila e Lucas, 6 anni.

Ha recitato in Ex e Maschi contro femmine di Fausto Brizzi.

Ma anche in Capitan Basilico dei Buio Pesto e The President’s Staffl di Massimo Morini.

È cresciuta in Liguria, si è imposta a Roma, ora è tornata a casa. È in tour teatrale con Non so se tu sai che lo so di David Conati.

Ma la vera sfida è ormai la scrittura. Ha pubblicato Tutta da rifare, L’accarezzatrice, Io, lui e altri effletti collaterali e Mamme single per scelta.

Perché i suoi figli hanno nomi da Guerre stellari?

“Tutto merito di Massimo Morini, leader dei Buio Pesto. Quando gli confidai che ero incinta, ricambiò dicendo che aveva sempre sognato di chiamare dei figli Luke e Leia, come nei film. Ho giocato un po’ con l’inglese e con Lucas ho fatto pure un omaggio anche al grande regista George”.

Seductive and sincere Seduttiva e sincera

So you are not a direct fan of the saga?

“No, but the names sounded great for twins.”

What are your memories of the band Buio Pesto?

“I adore them. They're all wonderful people and I always had fun when I was around them.”

Your mother is Ligurian, your father Swiss. What has remained of your northern roots?

“Punctuality and respect for other people's time. If you take on a commitment, you must honor it. But I also have a warm side, a more Roman spirit. I enjoy good food and noisy conviviality.”

Your career as an author began with the book Tutta da rifare.

“That was an incredible time. The publisher Fazi was successful with the writer Melissa Panarello (aka Melissa P.)

Quindi lei non è una fan della saga?

“No ma i nomi in coppia suonavano bene”.

Che ricordo ha dei Buio Pesto?

“Li adoro, sono tutte persone bravissime e mi hanno sempre fatta divertire”.

Mamma ligure, papà svizzero. Cosa è rimasto delle sue radici nordiche?

“Sicuramente la puntualità. Il rispetto per il tempo degli altri. Se prendi un impegno, devi rispettarlo. Però ho anche una sensibilità più calorosa, tipica di una certa romanità. Mi piace il buon cibo, la convivialità un po’ chiassosa”.

Lei ha iniziato la sua carriera da scrittrice con Tutta da rifare.

“Periodo incredibile. L’editore Fazi veniva da grandi suc-

Giorgia Würth (45) is popular as a writer Giorgia Würth, 45, è una scrittrice apprezzata

and the Italian translation of Twilight. Things went well for me, too. Then I moved to Mondadori. But my last two books are self-published.”

Why do you publish your own books?

“I don't want to wait so long until I go to print. I can't stand the long period before the books come out. I have always been very independent, and it's getting worse with age. At the start of this new adventure, I was scared. But then I learned so much and grew fond of it. The weight is all on my shoulders, but I believe strongly in what I do.”

Why did you write Mamme single per scelta (“single moms by choice")?

“I found it was necessary and timely. In Italy, many women decide to become mothers without a romantic partner. Or they have a partner who does not feel the same desire for a child. Substantially, they become single mothers. They might later find someone who wants to become a father to their child, or they might not.”

How did readers react?

“The most surprising reaction came from more mature and sometimes elderly women, who wished they could have done this back in their day so they wouldn't have had to put up with their husband all these years. Of course, such things are often said in jest. Men have more preconceived opinions. I do not want to judge what is right and what is wrong. I limit myself to observing that the subject is treated very superficially, especially on social media where certain words attract clicks and gratuitous insults.”

What triggers such spite?

“The most frequent accusation is of bringing a child into the world out of pure egotism. I could agree, but only if people realize that this is always the case, even in a couple. People who have children always do it for themselves. The diffierence lies only in the amount of love you can give”.

Why did you decide to come back to Liguria after a life of travel and film sets?

“I was a fortunate child and wanted to give my children the same privilege of growing up by the sea. Before, I was always on tournée, jumping from movie to movie to television series. Now I want to dedicate myself entirely to Leila and Lucas. Without them, I probably would not have returned before growing old.”

What does being feminine mean these days?

“Unfortunately, I do not feel feminine at all. I look with enchantment to women who succeed in being so. I do think that parading one's endowments is exactly the contrary of femininity. I prefer a certain unselfconsciousness that exalts a person's natural charm.”

cessi popolari come Melissa P. e la saga Twilight. Per me andò benissimo. Poi sono passata a Mondadori ma gli ultimi due miei libri li ho pubblicati da sola”.

Perché è l’editore di se stessa?

“Non voglio aspettare troppo a pubblicare. Non sopporto certi tempi d’attesa per uscire. Sono sempre stata molto indipendente, e invecchiando peggioro. I primi tempi di questa nuova avventura ero letteralmente spaventata. Poi ho imparato tantissime cose e mi è piaciuto molto. È tutto sulle mie spalle ma credo fortemente in quello che faccio”.

Perché ha scritto Mamme single per scelta?

“Lo trovavo necessario in questo momento. In un Paese dove molte donne decidono di diventare madri pur senza avere un compagno. Oppure lo hanno ma non sente lo stesso desiderio e non vuole avere un figlio. Sostanzialmente diventano mamme da sole. Potrebbero trovare un partner che farà da padre a loro figlio oppure non succederà mai”.

E qual è la reazione da parte dei suoi lettori?

“Mi stupiscono le lettrici più adulte, persino anziane, che mi dicono: avessi potuto farlo io ai miei tempi senza dover sopportare mio marito tutti questi anni. Ovviamente, sono spesso battute ironiche. Gli uomini, invece, sono più prevenuti. Io non voglio giudicare cosa sia giusto o sbagliato. Mi limito a constatare che si parla di questo argomento in modo molto sbrigativo, soprattutto sui social dove abbondano titoli acchiappa-clic e insulti gratuiti”.

Da cosa è innescato questo livore?

“L’accusa più frequente è di mettere al mondo un figlio per puro egoismo.

E sarei anche d’accordo a patto che si abbia presente che in realtà è sempre così. Anche in una coppia. Chi fa un figlio lo fa sempre per se stesso. La differenza sta solo nell’amore che sei capace di dargli”.

Perché dopo una vita di viaggi e set ha scelto di tornare in Liguria?

“Sono stata una bambina fortunata e ho voluto dare ai miei figli lo stesso privilegio di crescere al mare. Prima ero sempre in tournée, saltavo da un film a una fiction, ora voglio dedicarmi con tutta me stessa a Leila e Lucas. Senza di loro ci sarei tornata probabilmente solo in vecchiaia”.

Cosa vuol dire essere femminili oggi?

“Purtroppo non mi sento per nulla femminile. E mi incanto a guardare le donne che invece riescono a esserlo. Penso, però, che ostentare le proprie doti sia esattamente il contrario di essere femminile. Preferisco allora una certa inconsapevolezza che esalta invece un fascino naturale”.

T U Art is for everybody L' Arte è di tutti

Interview with Beppe Costa, president of Palazzo Ducale

Intervista a Beppe Costa, presidente di Palazzo Ducale

Renato Tortarolo

he palazzo is a symbol. At the same time, it's aiming for rejuvenation. For Palazzo Ducale, the heart of Genoa's history, the time has come for a change of ideas and aspirations. Beppe Costa, president of Fondazione Palazzo Ducale since 2022, is an entrepreneur with a background in coastal warehousing and edutainment (his organization runs the Genoa Aquarium).

n palazzo che è un simbolo. Un simbolo che si fa giovane. Per il Ducale, cuore della storia cittadina, è tempo di un ricambio di idee e visioni. Come racconta il presidente della Fondazione, Beppe Costa, imprenditore legato al mare, dai traffici alla divulgazione scientifica, fra le sue attività l’Acquario, sempre molto ispirato dall’incontro fra arte, cultura e turismo.

Inspired by the encounter between art, culture and tourism, he explains how numbers are important, but plans for the near future are even more crucial. Palazzo Ducale is the right place for positive evolution, similar to what is being done in other major European cities.

What is the line of action for the immediate future?

“Several major exhibitions, and the broadening of our audience. Our conferences are mainly frequented by adults, and what I'd like to see is the new generations coming in. Palazzo Ducale is a house of culture, with little-known rooms and artwork; their history deserves discovery. If you look up at the painted ceilings here, there is a perceptible distance between powerful figures and excluded figures. This is the gap that needs to be erased in the historical study of this place, which should receive the biggest number of experiences and backgrounds.”

I numeri sono importanti, ma le idee che portano al futuro più prossimo lo sono anche di più. Ecco così che Palazzo Ducale è lo snodo naturale per quel salto di qualità, così simile a quello di altri importanti città europee.

Costa, quali sono i vostri temi guida per l’immediato futuro?

One of your shows is dedicated to nostalgia. Can we still allow ourselves to be nostalgic?

“It depends on the point of view. If it's to mourn the loss of our past fortunes, that's a useless exercise. If instead it is a way to rediscover the riches of this city and gain trust that certain endeavors can be repeated, then it's a

“Sicuramente alcune mostre importanti, ma è fondamentale allargare l’audience dei nostri visitatori. Ai convegni ho visto spesso un pubblico adulto, ma domani vorrei trovarci le nuove generazioni. Noi siamo una casa per la cultura. Con saloni e opere d’arte poco conosciuti, con una storia alle spalle che dovrebbe essere scoperta. Se alzo gli occhi sui soffitti di certe sale, vedrò una distanza percepibile tra figure di potenti e quelle degli esclusi. Un divario che andrebbe cancellato, studiando a fondo la storia del posto in cui ci troviamo. Che dovrebbe raccogliere il maggior numero di esperienze ed esistenze”.

Una

delle vostre mostre è dedicata alla nostalgia. È un sentimento che ci possiamo ancora permettere?

“Dipende dal punto di vista. Se è rimpiangere le nostre fortune del passato, è un’azione inutile. Se, invece, è un modo per riscoprire le ricchezze di questa città e confidare che certe imprese si potranno ripetere, allora è un

Beppe Costa, president of Palazzo Ducale
Beppe Costa, presidente di Palazzo Ducale
Palazzo Ducale

Anthony van Dyck and Peter Paul Rubens belong to an era in which Genoa gained a reputation in the world. We must go beyond – Palazzo Ducale will come back to these artists and other famous and edifying figures, but it must also rise to the challenge of promoting new knowledge.”

È evidente che Antoon Van Dyck o Peter Paul Rubens appartengono a un’epoca in cui ci siamo fatti conoscere nel mondo. Noi dobbiamo andare oltre. Il Ducale tornerà ancora su questi personaggi, come su altri famosi ed edificanti, ma deve avere il coraggio di promuovere nuove conoscenze”.

“First of all, we need to be totally digitalized. We need experts to help us with this, just like many companies are doing. This will result in being followed by broader and diverse ranges of the public.

Cosa dovete avere per essere più sintonizzati sui giovani?

“Prima di tutto dovremo essere davvero digitalizzati. Innestare figure che ci aiutino in questo percorso. Come del resto fanno tante aziende. Tutto questo significa essere seguiti da fasce molto diverse fra loro, essere innovativi anche nella lettura di una mostra. Veloci nell’acquisto di un biglietto con un QR code, in modo da evitare code al pubblico. Gli ambienti del Ducale dovranno essere capaci di accogliere davvero segmenti sempre più giovani, dai quindicenni ai ventenni”.

Prevede l’intelligenza artificiale, nei prossimi anni, per i vostri eventi, soprattutto per promuoverli?

“Certo. Potremo rielaborare in tempo reale quello che avviene, senza sprecare risorse. Tomaso Poggio, genovese, professore al MIT di Boston, ci raccontava che in auto non ascolta più la radio ma dialoga con l’intelligenza artificiale che lui stesso ha contribuito a creare.

Anche questo aspetto deve convincerci che siamo un esempio per la città. Palazzo Ducale ha la possibilità concreta di rivoluzionare il rapporto fra tecnologia e ultime generazioni. E di aiutare altre istituzioni e musei, che non possono permettersi determinati investimenti.

Esiste l’aspetto economico, che rispettiamo, ma è più importante alimentare un motore di cultura”.

E come vede questo motore fra cinque anni?

“Intanto noi siamo qui per donare cultura alla città. Ma non saranno risolutivi i grandi numeri di visitatori. Sono essenziali, ma il vero valore è quello che si porteranno a casa dopo aver visto una mostra o aver partecipato a una conferenza.

Berthe Morisot with a Bouquet of Violets by Édouard Manet, 1872
Berthe Morisot con un mazzo di violette, ritratta da Édouard Manet, 1872

We must be innovative in the content we present, offier quick ticketing with a QR code, and avoid waiting lines. The spaces at the Ducale need to welcome younger members of the population, from 15 years old to people in their twenties.”

Will this include artificial intelligence in the coming years, for the promotion of events?

“Certainly. We'll be able to elaborate upon what is happening in real time without wasting resources. Tomaso Poggio, a Genoese professor at the Massachusetts Institute of Technology in Boston, told us that he no longer listens to the radio in

Palazzo Ducale non è un’università, non ha professori, non deve dare lezioni a nessuno.

Ma deve invitare chi sa entrare nella mente delle persone. Le voglio fare un esempio, per un evento sulla psichiatria si sono presentate più di duemila persone ed è un tema fondamentale perché è chiaramente legato all’intelligenza.

Quindi anche a quella artificiale. In futuro saremo in grado di curare finalmente le malattie più pericolose, di risolvere la carenza di acqua e alimenti. Ma per farlo dobbiamo costruire prima la città del futuro”.

Ilaria Bonacossa, director of Palazzo Ducale
Ilaria Bonacossa, direttrice del Ducale
Two mythological figures by Giorgio De Chirico, 1927. On display at Palazzo Ducale at the exhibition "Nostalgia” Due figure mitologiche nella visione di Giorgio De Chirico, alla mostra sulla Nostalgia - © Archivio Fotografico e Mediateca Mart

the car but converses with the artificial intelligence that he contributed to creating.

This is an aspect that must convince us that we are an example for the city. Palazzo Ducale has the concrete possibility to revolutionize the relationship between technology and the new generations and thereby help other institutions and museums that cannot affiord large investments. There is an economic aspect, which we respect, but fueling the engine of culture is more important.”

What will this engine look like five years from now?

“We are here to give culture to the city, but great numbers of visitors will not be the solution. They are essential, but the real value is what they bring home after having seen an exhibition or attended a conference. Palazzo Ducale is

Genova è stata Capitale del libro. Non le sembra un tipo di riconoscimento datato?

“Parlare di libri non è concentrarsi su uno scrittore o una scrittrice. Ma recuperare un modo di comunicare che rischiavamo di perdere. Non importa vendere cento copie o milioni. È più importante sapere che la storia che ti porti dietro per tutta la vita ha più valore dei messaggi da leggere in trenta secondi. Se ascolti un Nobel, sarai pervaso dal talento e dalla sensibilità che gli hanno meritato quel premio. E lo stesso accade per chi vince un Pulitzer”.

La Victoria & Albert di Londra offre ai più giovani la possibilità di partecipare a workshop. Le piace l’idea, vorrebbe replicarla?

not a university. There are no professors, no lessons need to be imparted. But our institution must invite experts who are able to enter people's minds. For instance, our event on psychiatry attracted over 2,000 people. It's a fundamental subject because it is clearly linked to intelligence, also of the artificial type. In the future we will finally be able to cure the most dangerous diseases, solve the water shortage and food shortage. But in order to do so we must first construct the city of the future.”

Genoa was Italian Book Capital 2023. Is this type of distinction not a bit dated?

“Talking about books does not mean focusing on an author but going back to a means of communication we almost lost. It's not a matter of selling 100 copies or millions; it's about knowing that the story you carry with you for

“Da quando sono stato nominato presidente ho un piccolo sogno: dare spazio ad artisti giovani perché possano sviluppare le loro arti figurative. In questo caso, si potrebbe fare coinvolgendo l’Accademia Ligustica. In termini più generali, non è così essenziale che questi workshop vengano tenuti al Ducale. Che, ripeto, dev’essere una guida per tutti gli altri”.

Meglio comprare una mostra o farsela in casa?

“Ricordo bene quando Luca Borzani, all’epoca presidente della Fondazione, portò a casa ‘Linea d’ombra’ di Marco Goldin. Perché facesse le mostre sugli Impressionisti. Per me dev’essere un mix. Non dico ogni anno, ma a scadenze regolari mi piacerebbe produrre questo tipo di evento. Come accadrà in parte per Berthe Morisot, grande artista impressionista che co-produrremo

Lotus Flower by Amedeo Bocchi, 1905. Collezione d'Arte del Comune di Parma
Amedeo Bocchi, Fior di loto, 1905 - Collezione d'Arte del Comune di Parma

your entire life has more value than messages you read in 30 seconds. If you listen to a Nobel Prize winner or a Pulitzer Prize winner, you will be pervaded by the talent and sensibility for which they received that award.”

The Victoria & Albert Museum in London offers workshops for young people. Would you like to replicate the idea?

“Ever since I was nominated president of the Ducale, I've had a small dream. It's to give space to young artists so that they can develop in the figurative arts. For this we could involve the fine-arts school Accademia Ligustica. It is not absolutely essential that such workshops be held at the Ducale. The Ducale must be a guide for all the other institutions.”

Is it better to buy an exhibition or make one in-house?

“I remember when Luca Borzani, who back then was president of the Fondazione Palazzo Ducale, brought the exhibition organizers Linea d'ombra founded by Marco Goldin to the Ducale so that they would compile shows on Impressionism. I think it's better to have a mix. I'd like to produce this type of event maybe not every year, but on a regular basis. This will happen with the French Impressionist paintress Berthe Morisot. We're co-producing a show of her work with the City of Nice. We could have bought it premade, sold the tickets and be done with it. But we are Palazzo Ducale, and we are proud, so this is how we do things.”

Going back to London – after the Chanel and David Bowie exhibitions, V&A is preparing a big homage to the British supermodel Naomi Campbell. Is that something you'd like to do?

“Yes. She is a timeless beauty who is not afraid to take on new challenges. She’d be a fine subject for the Ducale.”

con il Comune di Nizza. Potevamo prenderla a scatola chiusa, far pagare un biglietto e finiva lì. Ma noi siamo Palazzo Ducale, ne siamo orgogliosi. Da noi si fa così”.

Per tornare a Londra, dopo Chanel e David Bowie stanno preparando un grande omaggio a Naomi Campbell. Piacerebbe anche a lei?

“Sì. Anche perché è una bellezza senza tempo ma continua ad avere il coraggio di mettersi in gioco. Andrebbe benissimo per il Ducale”.

Concetto spaziale, Attese by Lucio Fontana Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese - © Archivio Fotografico e Mediateca Mart
The Cirque at Gavarnie by Gustave Doré, 1882, watercolor on paper Louis Auguste Gustave Doré, Le Cirque de Gavarnie, acquarello su carta - © Pau, Musée des Beaux-Arts
Le stelle by Arturo Martini, 1920, bronze Arturo Martini, Le stelle, 1920, bronzoCourtesy ED Gallery, Piacenza

Alfa: Genova mi fa respirare

Genoa is where I breathe easy

Fabrizio Basso

He came in tenth at this year's Sanremo Festival of Italian Song with Vai! He sang an epic duet with Roberto Vecchioni for the latter's song Sogna, Ragazzo, Sogna. Gave his first concert at Forum di Assago in Milan. Then went on a triumphant tour of concert halls. This is just a hint of all that Andrea De Filippi (23 and from Genoa) – stage name Alfa – has recently accomplished thanks to talent, sensibility and a collaboration with Artist First, a production and distribution label founded by Claudio Ferrante, who intuited his potential when he was still just a social-media phenomenon. Together they embarked on a road of growth and maturation that led to the album Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato a few months back, an original reinvention of folk music. The only thing that has not changed is his Genoese birthright. While he moved to Milan for work, his feelings for his hometown have only grown stronger.

Decimo posto al Festival di Sanremo con Vai! e un duetto epico con Roberto Vecchioni in Sogna, Ragazzo Sogna, il primo Forum di Assago e un tour trionfale nei palazzetti.

È solo un accenno a quanto Andrea De Filippi, 23 anni, genovese, in arte Alfa ha costruito negli ultimi tempi, grazie a talento e sensibilità e alla collaborazione con la Artist First di Claudio Ferrante, che ne ha intuito le sue potenzialità artistiche quando era “solo” un fenomeno social.

Insieme hanno avviato un percorso di crescita e maturazione sfociato, qualche mese fa, nell’album Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato , dove il folk è riletto e reinventato con originalità. Il solo elemento a non aver subito variazioni è la genovesità perché, nonostante per lavoro si sia trasferito a Milano, il legame con la sua città si è rafforzato.

In Nei tuoi occhi cosa c'è you mention Via XX Settembre, a street in downtown Genoa. Why?

“It's the first crowded street I ever saw. During Christmas time it's full of people and the shops are glittery. It was where I went on my first outings with friends from middle school. I had just become a teenager and I remember the very cold winters.”

How did your passion for soccer and the Genoa Cricket and Football Club begin?

“My father used to work for the team, so it was a choice of the heart, natural. I'm a fan. I go to the stadium as often as I can.”

In Nei tuoi occhi cosa c’è citi la centralissima Via XX Settembre. Cosa rappresenta per te?

“La prima strada affollata che abbia mai visto. Nel periodo di Natale è piena di gente e i negozi brillano. A via Venti sono legate le prime uscite con gli amici delle scuole medie: ero appena adolescente e ricordo inverni molto freddi”.

Come è nata la passione per il calcio e per il Genoa?

“Mio padre lavorava per la squadra, dunque è stata una scelta di cuore, naturale. Sono tifoso e ogni volta che posso vado allo stadio”.

Andrea De Filippi (23) from Genoa
Andrea De Filippi, 23 anni, genovese

Do you play soccer?

“I used to, but without much tactical smarts. I'm a bit better at mini-soccer. I play, and even score.”

Could you be a coach?

“Absolutely not. It wouldn't be in the team's best interest.”

Memories of school?

“I graduated in the classical curriculum at Martin Luther King high school. Then I went to university in Milan, but my calling to be a singer dominated.”

Were you a model student?

“Yes, I was. Always methodical. You need commitment for everything in life, but I love music and don't consider it work. I remember Professor Arvigo, who taught ancient Greek with great sensibility. My esteem for him led me to go back to the texts we analyzed in class. I enjoy rereading them now.”

I heard you love the Boccadasse neighborhood of Genoa.

“Whenever I have guests who have never been to Genoa, it's the first place I show them. It's the first impact.”

Your neighborhood?

“Quarto is great because it lies on the sea. It's where I wrote my first songs. It's where Giuseppe Garibaldi sailed offi on the Expedition of the Thousand. It's where I grew up and where I took my first walks.”

What would you do if you were mayor of Genoa for one day?

“I'd make a concert hall, because the city is missing a venue like that. In Milan, there's Fabrique.”

Which are your favorite beaches?

“Pieve Ligure, Recco, and occasionally Santa Margherita because that's where the Milanese girls go.”

Giochi a calcio?

“Lo facevo ma senza molta intelligenza tattica. Vado un po’ meglio a calcetto: gioco e faccio anche gol”.

Potresti fare l’allenatore?

“Assolutamente no e lo dico per il bene della squadra”.

Ricordi della scuola?

“Ho fatto il classico al King, poi l’Università a Milano ma ha prevalso la vocazione di cantante”.

Eri uno studente modello?

“Sì, ero bravo, sempre metodico. In generale devi impegnarti sempre, ma amo la musica e non la considero un lavoro. Ricordo il professor Arvigo che insegnava greco con grande sensibilità. La stima per lui mi ha permesso

Alfa with Francesco Gabbani
Alfa con Francesco Gabbani
A sensitive side of rap Un rapper molto empatico

Your new album is a turning point. You left your comfort zone. Was it tough?

“I took it into account and considered not only my fan base but also the people discovering me through the Sanremo Festival. I did not change direction. It's based on an idea that will need some time to develop in Italy.”

When did you find out that "the world is too big to think small"? (from the lyrics to Vai!)

“Ever since I felt the need to have a voice. Before, I was always in the background. I wasn't a hunk or an extrovert, I had nothing. I was a magician, a YouTuber, a rapper and did a lot of sports, but I really found myself in music. The message is: never give up.”

What is Genoa to you?

“A place where I can breathe easy. It's timeless. When I go back, I find a diffierent measure of time. I like living in Milan. The vitality there is diffierent. But Genoa is more artistic, and it stimulates me to write, it's a continuous source of inspiration. My dream is to go back home one day.”

So che ami Boccadasse.

“Se ho ospiti che non sono mai stati a Genova, è il primo posto dove li porto, quello è il primo impatto”.

Il tuo quartiere?

“Quarto, è bello perché è sul mare. Lì ho scritto le prime canzoni, da lì è partito Giuseppe Garibaldi per l’impresa dei Mille. È dove sono cresciuto, è dove ho fatto le prime passeggiate”.

Fossi sindaco di Genova per un giorno. cosa faresti?

“Creerei uno spazio per i concerti, a Genova manca un club, quello che a Milano è il Fabrique”.

Le tue spiagge preferite?

“Una a Pieve Ligure. Poi Recco, Santa Margherita ogni tanto perché ci incontri le turiste milanesi”.

Il tuo nuovo album è una svolta. Sei uscito dalla comfort zone: pensavi risultasse ostico??

“L’ho messo in conto e non ho considerato solo la fan base ma anche a chi mi stava scoprendo grazie al Festival di Sanremo. Però non ho cambiato strada, è un’idea che ha bisogno di tempo prima che si sviluppi in Italia”.

Quando hai capito che “il mondo è troppo grande per pensare in piccolo”?

“Da quando ho sentito l’esigenza di avere una voce, prima ero sempre sullo sfondo. Non ero bello, non ero estroverso, insomma non avevo niente. Ho fatto il mago, lo YouTuber, il rapper e tanto sport ma è nella musica che ho incontrato la mia natura. Il messaggio è che mai mi sono arreso”.

Cosa è per te Genova?

“Un posto dove si respira meglio, senza tempo. Quando ci torno trovo un’altra unità di misura del tempo. A Milano ci vivo e mi piace, ha una vitalità diversa. Ma Genova è più artistica e a me permette di scrivere, è continua fonte di ispirazione. il sogno, un giorno, è tornare a casa”.

At the 2024 Sanremo Festival with Roberto Vecchioni Con Roberto Vecchioni al Festival di Sanremo 2024

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Design 0,88mg/l Sodio 0,60°f

Roberta Schira

Alassio

One of the coast's loveliest villas has a botanical garden, boutique hotel and Michelinstar restaurant. Such dream was realized by the Ricci family, who saved the mansion and its surroundings from building speculation in 2006. The property has some new features, too: a wellness oasis with pool, the Nirvana Pool Bar, a spa, a gymnasium and a new chef for its restaurant Nove: Antonio Romano (31) from Rome. His pedigree includes important European restaurants such that of Heston Blumenthal in London and La Pergola under Heinz Beck in Rome, with whom Romano worked for six years. "The average age on our team in 25. That gives our cuisine contemporaneity," says Francesca Ricci, the restaurant manager at Nove. Chef Romano is continuously researching ingredients, the most emblematic of which are langoustines, spinach, basil, pine nuts and raisins – langoustines for the sweetness of the sea, and spinach for the ferrous quality of the land. Says Romano: "We are focused on regional produce; I interpret it with curiosity."

Una delle più belle dimore della costa, con giardino botanico, relais e ristorante stellato: un sogno realizzato dalla famiglia Ricci, che ha sottratto l’area alla speculazione edilizia. La proprietà si arricchisce di un’oasi benessere con piscina, il Nirvana Pool Bar, una Spa e palestra. Altra novità per Villa della Pergola Relais e il suo ristorante Nove: arriva un nuovo chef, Antonio Romano, 31 anni, di Roma, apprezzato nelle cucine più importanti d’Europa: dal bistellato di Heston Blumenthal a Londra alla Pergola di Heinz Beck, con il quale rimane sei anni. Spiega Francesca Ricci: “Abbiamo una brigata con età media di venticinque anni, dà contemporaneità alla nostra cucina”. Per Romano il lavoro più importante è la ricerca continua dell’ingrediente perfetto e come emblema propone scampo, spinaci, basilico, pinoli e uvetta. La dolcezza di mare nello scampo e la ferrosità dello spinacio che rappresenta la terra. Dice lo chef: “Sono molto attento alle materie prime regionali, che utilizzo con curiosità, interpretandole”.

NOVE

Via Privata Montagu, 9

Alassio (SV) Tel: 0182 646130

Antonio Romano - Ph. A. Le Mure
Langoustine, spinach, basil, pine nuts and raisins Scampo, spinaci, basilico, pinoli e uvetta

Genova

The pride of the Scala family, which owns two other restaurants in Genoa, is the San Giorgio. Its chef, Samuele Di Murro from Cuneo, en capsulates his philosophy in a new dish on the menu: arti chokes with squid. Says Di Murro: "It seems like traditional fare that you could find in any osteria around Genoa. What we do, however, is start with tradition and then try to improve it. “The new dish exemplifies not throwing anything away. The squid is glazed in fumet and finished with black-eyed peas and laurel. All parts of the artichoke are used for the stuffing. A touch of gold is used to ennoble this great classic. Our aim is to keep improving. We are committed to constant growth." The San Giorgio is a wine destination, too. Its wine list features 1,500 labels and is mentioned in the American lifestyle magazine Wine Spectator. Aficionados place themselves in the hands of sommelier Olga Donici.

Il fiore all’occhiello della famiglia Scala, che possiede altri due locali in città, è il San Giorgio. Samuele Di Murro, giovane chef cuneese, racchiude la sua filosofia nel nuovo piatto in carta: carciofo e seppia. Spiega: “Sembra un piatto tradizionale che potresti trovare in qualsiasi osteria genovese, ma partire dalla tradizione e cercare di migliorarla è una modalità della nostra squadra. Un piatto che insegna a non gettare nulla. La seppia viene glassata con il suo fumetto, si finisce con il fagiolo dell’occhio con un po’ di alloro. Tutte le parti del carciofo vengono recuperate nella farcia. Il tocco d’oro serve per nobilitare un grande classico. Il nostro obiettivo è continuare e impegnarci e migliorare: la parola d’ordine è crescita costante”. Non dimentichiamo che il San Giorgio è anche una meta per gli appassionati di vino. Oggi la sua carta conta circa 1500 etichette ed è citata dalla rivista Wine Spectator: affidatevi alle mani della sommelier Olga Donici.

RISTORANTE SAN GIORGIO

Viale Brigata Bisagno, 69 r - Genova (GE) - Tel: 010 5955205

Artichoke and squid Carciofo e seppia
Sommelier Olga Donici, chef Samuele Di Murro and owner Danilo Scala
La sommelier Olga Donici, lo chef Samuele Di Murro e il patron Danilo Scala

Andora

VIGNAMARE

Strada Castello, 20

Colla Micheri

Andora (SV)

Tel. 351 7135050

Peq Agri is a 30-hectare estate with a farm, winery and guest accommodation on land that was saved from abandonment. Its restaurant Vignamare had already received the Michelin Green Star, awarded annually to restaurateurs at the forefront of sustainable practices such as locally grown produce and respect for the environment. Now, the eatery run by chef Giorgio Servetto has a red Michelin star. An enchanting view of the Gulf of Andora is seen from the middle of the Colla Micheri vineyard. The restaurant is housed inside a renovated circular water cistern from the 1970s. This season's exemplary dish is bruschetta al pomodoro, made with tartare of beefsteak tomatoes, gel of datterino tomatoes and gelatin of plum tomatoes. Served over thickly sliced toasted walnut bread and agliè, a kind of mayonnaise whipped with garlic and boiled potato. Wines are all from Liguria, including three house labels named Lupi, Praié and Guglierame. Grapes are grown on 18 hectares of vineyards.

Peq Agri è un’azienda con 30 ettari di terra, attiva nel settore agricolo, vitivinicolo e strutture ricettive. I terreni sono stati salvati dall’abbandono. Vignamare è più di un ristorante, già premiato con la stella verde che riconosce ai titolari una particolare attenzione al territorio e al rispetto per l’ambiente. L’ultima edizione della Michelin ha portato una stella rossa al locale dove regna chef Giorgio Servetto. La vista è suggestiva e si affaccia sul golfo di Andora, nel cuore di vigna Colla Micheri. Il ristorante nasce dal recupero di una cisterna d’acqua degli anni ’70. Il piatto simbolo di questa stagione è la bruschetta al pomodoro: tartare di cuore di bue, gel di datterino, gelatina di perina, servita con crostone di pane alle noci e agliè, una maionese montata con aglio e patata lessata. Una menzione meritano i vini, tutti liguri. Il meglio delle tre etichette di proprietà, provenienti dai 18 ettari vitati: Lupi, Praié e Guglierame.

Tomato with olive oil and basil, a classic Olio, pomodoro e basilico, nel cuore della tradizione
Chef Giorgio Servetto

The combination of brininess and vegetal produce is a signature trait with chef Enrico Marmo from Asti. He uses it to continue the legacy of Balzi Rossi, starting with his brave vegetarian inter pretation of the highly traditional Ligurian specialty cappon magro He turns it into a roll made of paper-thin slices of vegetables, steamed and dressed with an iodized sauce whose brackish flavor is reminiscent of the sea. This has been a famous dish of his since 2017, during his first stint at the restaurant. Herbs are foraged in the wild, and vegetables come from plots less than 300 meters away, cultivated by Azienda Agricola Ascheri. Another dish is shrimp, peas and caviar –the shrimp is the purple type from Sanremo; locally grown peas confer freshness; and the caviar gives richness. It is garnished with the flowers and leaves of nasturtium plus sauce au beurre blanc, seeing that France is just a few kilometers away.

IVentimiglia

l connubio tra sapori iodati e il mondo vegetale è un po’ la cifra dello chef astigiano Enrico Marmo, che ha saputo raccogliere l’eredità dell’insegna Balzi Rossi. Ha avuto il coraggio di ribaltare il sacro cappon magro, il tradizionalissimo piatto ligure, rivisitato in una ricetta solo vegetale: diventa un "rotolo" con vegetali tagliati in lamine sottilissime, poi cotte a vapore e condite con una salsa che è una sorta di “assoluto di mare”: questo il suo piatto simbolo del 2017, du rante la sua prima espe rienza nel ristorante. Le erbe sono da raccolta spontanea, gli or taggi arrivano da meno di 300 metri, con l’Azienda Agricola Ascheri. L’amore per il verde è profondo e ben rappresentato da gamberi, piselli e caviale. I primi sono quelli viola di Sanremo; i piselli, locali, conferiscono freschezza vegetale alla pietanza; e il caviale ricchezza, le foglie e i fiori di nasturzio la natura che trionfa. C’è anche la salsa beurre blanc perché la Francia è a pochi chilometri.

Jubilant flowers, vegetables and seafood Un tripudio di fiori, verdure e mare

BALZI ROSSI

Via Balzi Rossi, 2 - Ventimiglia (IM) - Tel: 0184 38132

Chef Enrico Marmo

Sanremo

his was one of Liguria's first restaurants to receive a Michelin star back in 1990 when the chef was 25 years old. Paolo e Barbara continues to represent haute cuisine in Sanremo. Paolo Masieri, who gives the place its name, offers prime food from the western Riviera di Ponente. Talented in selecting the best fish and preparing poached eggs fried in tempura batter served with scorzone truffle and flowers of trumpet zucchini, Paolo is known for his cappelletti – each is stuffed with one shrimp and eased into vegetable broth seasoned with saffron. The titular Barbara Pisani, maîtresse d'hôtel, knows the wines and the rules of hospitality. "Our new project is a small wine estate named San Sebastiano that we have owned for 30 years now. It is giving us new enthusiasm, for we are the only ones to produce sauvignon blanc in Liguria using the natural method," says Pisani.

T Fra le prime stelle Michelin della regione, conquistata nel 1990, quando lo chef aveva venticinque anni, l’insegna Paolo e Barbara continua a rappresentare l’alta cucina a Sanremo. Paolo Masieri rappresenta al meglio l’offerta del Ponente, forte di un talento nello scegliere i pesci migliori, ma anche nei piatti di terra come il suo uovo poché fritto in tempura con tartufo scorzone e fiori di zucchina trombetta. Mentre uno dei suoi simboli sono i cappelletti all'uovo ripieni ognuno di un gambero e adagiati in un brodo di verdure allo zafferano. Barbara Pisani, in sala, conosce i vini e le regole dell’ospitalità. Racconta un nuovo progetto: “La piccola azienda agricola San Sebastiano, che possediamo da trent’anni, ora ci regala un nuovo entusiasmo, siamo gli unici a fare Sauvignon Blanc in Liguria con metodo naturale”.

Chef Paolo Masieri
Raviolini alle erbette selvatiche con prescinsêua e pesto di noci
Ravioli with wild greens, prescinsêua cheese and walnut pesto
Crispy and liquid egg with zucchini flowers, Jerusalem artichoke and black truffle Uovo croccante e liquido con fiori di zucchina, topinambur e tartufo nero

Ivan Maniago, 38 anni, inizia a sentirsi attratto dalla cucina a quattordici. E da allora è una continua crescita che lo porta nel dietro le quinte di famosi locali come il bistellato Miramonti l'Altro a Concesio, alle tre stelle delle Calandre a Sarmeola di Rubano, Padova, per passare al Lord Nelson di Chiavari. Con il ritorno in Liguria crea una famiglia con la moglie Romina. Maniago è attento alla biodiversità, alla parte meno nobile delle proteine animali, come il quinto quarto; al mondo vegetale ma anche alla selvaggina dell’entroterra. Piatti mai banali, come lo spaghetto di pasta fresca, quinto quarto di gambero al bergamotto, pepi aromatici. Quintessenza di mare: si crea un tè con il prezioso agrume, si fanno essiccare le teste dei gamberi per otto ore e si trasformano in polvere; si termina con pepe di Timut, indonesiano e del Madagascar. Grande carta dei vini. Sono millecinquecento le etichette affidate alle cure di Madeleine Sophie, anche di nicchia.

ICavi di Lavagna

van Maniago, 38, was drawn to the restaurant business out of boredom at age 14. Since then, continuous evolution brought him behind the scenes of famous places such as Miramonti l'Altro in Concesio, Brescia (two Michelin stars); Le Calandre in Rubano, Padua (three Michelin stars); and Lord Nelson in Chiavari. The latter stint brought him back home to Liguria, where he has been living with his wife Romina and their family. Maniago is interested in biodiversity and the less noble cuts of meat, like offal. Also the vegetal world and game from the inlands. His dishes are never commonplace. See the freshly extruded spaghetti with "fifth quarter" of shrimp (referring to the normally uneaten parts), bergamot and aromatic types of pepper. It is a quintessential searelated delicacy. First, he makes bergamot tea from the precious citrus fruit. Then he desiccates shrimp heads for eight hours and crushes them into powder. Finally, the pasta is seasoned with Timut pepper from Nepal, Indonesian pepper and Madagascan pepper. The great wine list numbers 1,500 labels (including niche wines), entrusted to Madeleine Sophie, who oversees the cellar.

IMPRONTA D’ACQUA - Via Aurelia, 2121 - Cavi di Lavagna (GE) - Tel: 375 5291077

Chef Ivan Maniago - Ph. Paolo Picciotto
Fresh pasta with bergamot-infused shrimp and exotic types of pepper Spaghetto di pasta fresca, gambero al bergamotto, pepi aromatici

Imperia

The fishermen's village of Prino lies on the seafront of Imperia. It's where Andrea Sarri, born into a family of restaurateurs, decided to serve haute cuisine –although his mother's homemade tagliatelle al pomodoro will always remain in his heart. Sarri worked around Italy and France, enriching his curriculum with stints at restaurants such as Le Louis XV in Monte Carlo. Now that the cold-weather feature "tortello stuffed with buridda (seafood stew) and beets" has been retired, he gives us a preview of a new item on the menu: Salade niçoise of melon and shrimp from Oneglia with grilled watermelon and raw ham from the Mangalica breed of pigs. Sarri serves fish of all types from the Ligurian coast, vegetables grown in the vicinity, and meat from the great Martini Carni in Boves, Cuneo. When he's not in the kitchen, Sarri enjoys cycling, skiing and cruising through the city on his motorcycle. Sommelier Alex dal Fior has many labels at his disposal, including a personalized champagne by Philipponnat.

Prino, borgo di pescatori, si affaccia sul lungomare di Imperia. Qui agisce Andrea Sarri, nato in una famiglia di ristoratori. E quando deciderà per l’alta cucina, nel suo DNA saranno sempre ben presenti le tagliatelle al pomodoro fatte in casa dalla madre. Viaggia in Italia e Francia, arricchendo un curriculum di pregio che comprende un approdo a Le Louis XV di Monte Carlo. Ora, lasciato il tortello ripieno di buridda e barbabietola nella carta invernale, racconta in anteprima un nuovo ingresso in menu: insalata nizzarda di melone e gamberi di Oneglia, anguria alla brace e prosciutto di Mangalica. C’è tutto il territorio e oltre: pesci di tutte le varietà del tratto di costa ligure, ortaggi di orti vicini, la carne del grande Martini di Boves. Quando non è in cucina, Sarri, ama andare in bicicletta, sciare o girare in moto per la città. Alex dal Fior è il sommelier e tra le tante etichette c’è anche uno champagne Philipponnat personalizzato per Sarri.

SARRI - Lungomare C. Colombo, 108 - Imperia - Tel: 0183 754056

Chef Andrea Sarri Ph. Massimo Pisati
Seafood triumphs Trionfo di mare

Chef Giuseppe Ricchebuono from Vado Ligure has built a small empire rooted in enthusiasm and constancy. It all started in 1992 when he opened La Fornace di Barbablù in Noli, baking bread and focaccia until he upgraded to haute cuisine in the convivial atmosphere of the 15th-century Palazzo Vescovile, an ancient residence for bishops. When the weather is fine, L'Orto del Vescovado offers meals on typically narrow Ligurian terraces outside above the sea, where the sommelier Pier Ravera is in charge. The kitchen led by Ricchebuono with assistance from chef Alberto Moretti prepares food that has been a gastronomic delight in the region for over 30 years now. Ligurian flavors are found in the raw ham served with green beans and nasturtium. Or the hake with creamed trumpet zucchini and court bouillon of basil. Says Ricchebuono: "Our strength lies in our suppliers – small producers, farmers, fishermen, cheese makers – and our passion for what we do. We have the wellbeing of future generations at heart."

Chef Giuseppe Ricchebuono, originario di Vado Ligure, ha costruito un piccolo impero su amore e costanza. Inizia nel 1992 con l'apertura di La Fornace di Barbablù, dove ha debuttato sfornando pane e focaccia, risalendo sino a cimentarsi con l’alta cucina. Si vive la convivialità nelle atmosfere quattrocentesche del Palazzo Vescovile e nella bella stagione sulle caratteristiche fasce liguri affacciate sul mare. Si chiama l’Orto del Vescovado ed è affidato alla gestione di Pier Ravera, sommelier di vaglia. La cucina, guidata da Ricchebuono, coadiuvato da chef Alberto Moretti, propone piatti che da oltre trent’anni segnano la gastronomia della regione. La Liguria e il suo territorio si avvertono nel Crudo, fagiolini e nasturzio oppure nel Nasello, cremoso di trombetta e nage di basilico. La nostra forza sono i “piccoli produttori, coltivatori, pescatori, caseifici, con la nostra stessa passione per ciò che si fa, con un occhio attento al benessere delle prossime generazioni” spiega.

VESCOVADO

Piazzale Rosselli, 13

Lungomare Marconi (ascensore) - Noli (Sv), Tel: 019 7499059

Chef Giuseppe Ricchebuono
Spaghetti with peas, Sanremo shrimp and pesto of herbs Spago, piselli, gamberi di Sanremo e pesto di erbe
Hake, creamed trumpet zucchini and court bouillon of basil Nasello, cremoso di zucchette trombetta, nage di basilico

Moneglia

Orto, the gourmet restaurant at Hotel Villa Edera e La Torretta, is the fruit of a successful joint effort between the owners (the Schiaffi no family) and the chef Jorg Giubbani, whose tasting menu Avanguardia Ligure is based on his affi nity for what is sometimes called nuova cucina ligure. Giubbani explores the three local ecosystems of sea, vegetable gardens and mountains. His freestyle dishes are made on the spot with great skill and technical prowess. Much fl avo yet easy to digest. Light, yet full of persistent fl avor. See the marinated stone bass with yoghurt and red Zerli onions. Even more singular is the caponata named Ru:ral, made with vegetables grown on the premises and di fferent varieties of basil and oregano, plus caper leaves and olive powder. Complexity is given by bell pepper combined with smoked mango; carrots lacquered with a coulis of passion fruit; and onions with dog-rose ketchup dressing.

Orto è un ristorante nell’hotel Villa Edera e La Torretta, a Moneglia, fra la famiglia Schiaffino e il giovane chef Jorg Giubbani. Propone il menu degustazione Avanguardia Ligure, perché è uno dei più rappresentativi chef della corrente Nuova Cucina Ligure. Qui si esplorano i tre ecosistemi di una regione sfaccettata: mare, orto e montagna. I piatti a mano libera nascono al momento e portano con sé grande perizia e rigore tecnico. Di gusto e digeribili. Leggeri e con lunghe persistenze, vedi cernia maturata, yogurt, cipolla di Zerli tra “saor e carpione”. O ancora più singolare la caponata Ru:ral dove convivono verdure della tenuta e varietà di basilico e origano; la foglia di cappero e la polvere di olive. La complessità si intuisce senza essere svelata, perché il peperone si sposa al mango affumicato, la carota è laccata con una riduzione di passion fruit e la cipolla a un ketchup di rosa canina.

ORTO By Jorg Giubbani

Via Venino, 12 - Moneglia (GE) - Tel: 0185 49291

Jorg Giubbani - Ph. Laura Bianchi
Brown trout, kefir, nasturtium and vegetables
Trota Fario, kefir, nasturzio, ortaggi

Locanda Tamerici lies in the hamlet of Fiumaretta, Ameglia, on the border with Tuscany. This is where Mauro Ricciardi started all over again in 2022 with a new kitchen brigade and new stimulus in the exact same restaurant where he started out in 1990. The restaurant is bright and white, restored by the architect Paola Navone. The chef suggests his risotto with creamed parsnips and baby squid. Most dishes feature seafood, the only meats being lamb and mallard breast whose gravy is combined with citrus sorbet. There are two places to eat at Tamerici: Ristorante della Locanda and Bistrot del Mare, which is on the beach with a view of the Apuan Alps. At the Bistrot, food is more casual and the atmosphere is informal, but Ricciardi's expertise remains present. Its good qualityprice ratio offers an interesting formula: from Wednesday to Saturday, a two-course lunch costs 30 euros.

SAmeglia

iamo a Fiumaretta, piccola frazione di Ameglia, al confine con la Toscana. Qui Mauro Ricciardi nel 2022 è ripartito, con una nuova brigata e rinnovati stimoli, nel locale dove aveva debuttato. La struttura è smagliante dopo l ’intervento creativo dell’architetto Paola Navone. Lo chef segnala il suo Risotto con crema di pastinaca e calamaretti. L’insegna riporta la dicitura “locanda di mare”, infatti per le carni lascia spazio solo ad agnello e petto di germano con il fondo abbinato a un sorbetto agli agrumi. Mentre il Bistrot del Mare si sviluppa sulla spiaggia, con alle spalle la catena delle Apuane; i piatti sono più disinvolti, l’atmosfera informale, ma sempre si sente la mano esperta di chef Ricciardi. Buono il rapporto qualità/prezzo con una proposta interessante: dal mercoledì al sabato, a pranzo, è possibile scegliere un menu con due piatti al costo di 30 euro.

LOCANDA TAMERICI

Via Litoranea, 106 Fiumaretta di Ameglia (SP) - Tel: 0187 1676574

Chef Mauro Ricciardi, left, with his kitchen brigade
Chef Mauro Ricciardi, a sinistra, e il suo team
Risotto with creamed parsnips and baby squid Risotto con crema di pastinaca e calamaretti

Genova

Il Marin is the new entry among Michelin-star restaurants in Liguria. It's a gourmet establishment located inside the Eataly store in the old port of Genoa. Marco Visciola, 34, from Bogliasco (11 kilometers southeast of Genoa) is in charge. He inherited his passion for cooking from his grandfather, who taught him how to use the more modest fish of the catch of the day, like anchovies, mackerel and jack mackerel: by using creativity and avoiding waste. Hence his seafood financière is based on fish innards, pushing the envelope of gastronomy. Along the same lines, there are cuttlefish lard; tuna-and-flying-squid bologna; and amberjack ham, but also a popular item that has been on the menu for six years now, spaghetto Martini cocktail e caviale, and a traditional favorite, cappon magro 2.0, whose vegetables are marinated according to a Korean technique and then combined with mussels, clams and snapper and served with different sauces. The dish's secret touch is a coulis of anchovies for the proper degree of sea saltiness.

Il Marin è il nuovo ingresso in guida Michelin, ristorante gourmet all’interno di Eataly Genova, al Porto Antico. In regia, lo chef Marco Visciola, 34 anni, originario di Bogliasco, deve al nonno cuoco la passione per la sua terra. Gli insegnò soprattutto a usare il pescato più povero, acciughe, sgombro e sugarello. Evitando gli sprechi, usando la fantasia. Ed ecco la finanziera di mare, a base di interiora di pesce, esplorando nuovi confini di gusto. Nascono così il lardo di seppia, la mortadella di tonno e totani, e il prosciutto di ricciola. Ci sono piatti mai tramontati, vedi lo spaghetto Martini cocktail e caviale, in carta da sei anni, oppure un altro piatto rappresentativo: il cappon magro 2.0. Qui gli ortaggi sono fermentati con una tecnica coreana e vanno poi a ricongiungersi a cozze, vongole e dentice insieme alle salse. Il tocco segreto è la colatura di alici che conferisce al piatto il giusto apporto iodato.

IL MARLIN - Ristoro del Porto Antico Eataly - Genova Edificio Millo - Tel: 010 8698722
Chef Marco Visciola - Ph. Francesco Zoppi
Cappon magro 2.0 - Ph. Francesco Zoppi

Genova

To dine under 17th-century frescoes painted by Bernardo Strozzi is a priceless privilege. This is Palazzo Branca Doria, where Ivano Ricchebono (Genoa, 1972) is honoring his Michelin star. His curriculum includes a stint in the great kitchens of Accor, a French multinational hospitality company, and training in haute patisserie. Liguria with an culinary accent from Lombardy plus creativity with quality ingredients are his guidelines. His acciuga su tela is an example of how to ennoble anchovies, a humble but versatile and tasty fish. They are marinated and used in their entirety, accompanied by three sauces: a black sauce of squid ink, a red sauce of charred tomato and bell pepper, and a yellow sauce of lemon grass. The informal spin-off of The Cook is named Isi Bistrot, located in Carignano, Genoa. Behind the scenes, there is still Ivano Ricchebono, but the person in charge is Isotta Alzona.

Cenare sotto affreschi del ‘600 realizzati dal celebre Bernardo Strozzi è impagabile. Siamo nel palazzo Branca Doria, dove Ivano Ricchebono si onora della stella Michelin. Uno chef con un curriculum che include la permanenza nelle grandi cucine di un brand di hotellerie tra i più importanti al mondo, il gruppo Accor, e frequenta corsi di pasticceria d’autore per completare la formazione. Liguria, un accento lombardo e creatività sono le sue parole chiave. L’acciuga su tela è l’esempio lampante di come si possa nobilitare un pesce azzurro, umile ma così versatile e ricco di sapore. Viene marinata e utilizzata ogni parte e accompagnata da tre salse: nera con lische e testa e nero di seppia, una a base di pomodoro bruciato e peperone, l’ultima a base di lemon grass. L’appendice del The Cook è l’Isi Bistrot, a Carignano, Genova, un locale più informale: la mente è sempre Ricchebono, l’azione di Isotta Alzona.

THE COOK

Vico Falamonica, 9r - Genova - Tel: 375 5004773

The dining room at The Cook La sala di The Cook
Chef Ivano Ricchebono
Ravioli del plin

ntonio Buono rose through the ranks in an exceptional way: seven years at Mirazur restaurant in Menton, France under the great Mauro Colagreco. The three-Michelin-star Mirazur has been one of the "World's 50 Best Restaurants" since 2009. Today, Buono is known for his professional maturity and style, meaning clean, distinct flavor and elegant presentation. Casa Buono has room for only 20 diners, welcomed by Antonio's partner Valentina Florio, who guides the culinary experience. Herbs come from the Roya Valley: nasturtium, borage, pimpernel and pineapple sage. Vegetables come from Trucco, Ventimiglia. Fish is local. An emblematic dish is Angus beef from the Roya Valley with herbs and flowers. The talented Guia Malteno is in charge of desserts.

robabilmente la gavetta più blasonata di tutto il panorama della ristorazione ligure; Antonio Buono ha lavorato sette anni al Mirazur di Mentone con il grande Mauro Colagreco, in vetta alla classifica del the World's 50 Best Restaurants e tre stelle Michelin. Ma oggi si deve parlare di Buono per la sua maturità professionale, pienamente raggiunta, e per lo stile. Sapori netti e puliti, impiattamenti di grande eleganza. C’è posto solo per venti fortunati commensali, accolti in sala da Valentina Florio, compagna dello chef. Conduce l’esperienza culinaria. Si lavora con i frutti e le erbe della Valle Roja: nasturzio, borragine, pimpinella, salvia ananas; con i tesori degli orti di Trucco, con i pescatori locali. È una cucina di prodotto, banditi i menu fissi. Piatto emblematico: angus della Valle Roja, erbe e fiori degli orti. Ai dolci la felice mano di Guia Malteno.

Antonio Buono and Valentina Florio
Angus beef from the Roya Valley with herbs and flowers
Angus della Valle Roja, erbe e fiori degli orti

PALAZZO PALLAVICINO A FOUNDATION WORTHY OF A MUSEUM

Palazzo Pallavicino is a diamond that takes light. Located in Piazza Fontane Marose in Genoa, it was built in the mid-sixteenth century and Prince Domenico Pallavicino, its current owner, has decided, with Fondazione Pallavicino Onlus, directed by Vittorio Sgarbi, to open it to the public offering an intense programme of visits, exhibitions, and art publications. Numerous treasures are kept here, including paintings, sculptures, tapestries, and precious furnishings dating back to the period between the 16th and 19th centuries. “I convinced the prince to bring the original paintings and furnishings back to the palazzo” explains Sgarbi “suggesting a few small changes in the layout to enhance masterpieces like ‘Giuseppe explains dreams’ by Bernardo Strozzi. His generosity will allow everyone to admire them”. The palazzo, as rich as a museum, is part of the Palazzi dei Rolli system, a Unesco World Heritage Site since 2006. “It owes its exceptional nature” says Anna Orlando, the City Council advisor for the art and cultural heritage “to the fact that the property has never been divided up over the centuries, remaining a private home. It has belonged to the Pallavicino family since 1836, when Marquis Domenico I, an ancestor and namesake of the current owner, bought it. The presence of two piani nobili is another distinctive feature of the most illustrious dwellings”. :

Palazzo Pallavicino is a diamond that takes light. Located in Piazza Fontane Marose in Genoa, it was built in the mid-sixteenth century and Prince Domenico Pallavicino, its current owner, has decided, with Fondazione Pallavicino Onlus, directed by Vittorio Sgarbi, to open it to the public offering an intense programme of visits, exhibitions, and art publications. Numerous treasures are kept here, including paintings, sculptures, tapestries, and precious furnishings dating back to the period between the 16th and 19th centuries. <I convinced the prince to bring the original paintings and furnishings back to the palazzo> explains Sgarbi <suggesting a few small changes in the layout to enhance masterpieces like “Giuseppe explains dreams” by Bernardo Strozzi. His generosity will allow everyone to admire them>. The palazzo, as rich as a museum, is part of the Palazzi dei Rolli system, a Unesco World Heritage Site since 2006. <It owes its exceptional nature> says Anna Orlando, the City Council advisor for the art and cultural heritage <to the fact that the property has never been divided up over the centuries, remaining a private home. It has belonged to the Pallavicino family since 1836, when Marquis Domenico I, an ancestor and namesake of the current owner, bought it. The presence of two piani nobili is another distinctive feature of the most illustrious dwellings». Among the first events scheduled for autumn-winter 2021-2022, an exhibition of masterpieces belonging to Vittorio Sgarbi’s personal collection: «The exhibition space on the first piano nobile will be opened to the public after freeing it to be offered to the visitors». And now Palazzo Pallavicino is on the map of international tourism.

Palazzo Pallavicino - Atrio
Palazzo Pallavicino - Scalone

PALAZZO PALLAVICINO UNA FONDAZIONE CHE VALE UN

MUSEO

Palazzo Pallavicino è un diamante che prende luce. Situato in piazza Fontane Marose, a Genova, e costruito a metà Cinquecento, per volontà dell’attuale proprietario, il principe Domenico Pallavicino, e della Fondazione Pallavicino Onlus diretta da Vittorio Sgarbi, apre al pubblico con un programma intenso di visite, esposizioni, pubblicazioni d’arte. Custodisce numerosi tesori, fra dipinti, sculture, arazzi e preziosi oggetti di arredo dal Cinquecento all’Ottocento. <Ho convinto il principe a riportare dipinti e arredi originali nel palazzo> spiega Sgarbi <suggerendo qualche piccola variazione nell’allestimento per valorizzare capolavori come “Giuseppe spiega i sogni” di Bernardo Strozzi. La sua generosità permetterà a tutti di ammirarli>. Il palazzo, ricco come un museo, fa parte del Sistema dei Rolli, dal 2006 patrimonio dell’Umanità Unesco. <La sua eccezionalità> osserva Anna Orlando, advisor per arte e patrimonio culturale del Comune <si deve al fatto che la proprietà non è mai stata divisa nei secoli, restando sempre una casa privata. È dei Pallavicino dal 1836, quando la comprò il marchese Domenico I, antenato e omonimo dell’attuale padrone di casa. La presenza di due piani nobili è un altro segno distintivo delle dimore più illustri». Fra I primi appuntamenti per l’autunno-inverno 20212022, una mostra di capolavori della collezione personale di Sgarbi: «Sarà inaugurato lo spazio espositivo al primo piano nobile, liberato per offrirlo ai visitatori». E posizionare così Palazzo Pallavicino sulla mappa del turismo internazionale.

Palazzo Pallavicino è un diamante che prende luce. Situato in piazza Fontane Marose, a Genova, e costruito a metà Cinquecento, per volontà dell’attuale proprietario, il principe Domenico Pallavicino, e della Fondazione Pallavicino Onlus diretta da Vittorio Sgarbi, apre al pubblico con un programma intenso di visite, esposizioni, pubblicazioni d’arte. Custodisce numerosi tesori, fra dipinti, sculture, arazzi e preziosi oggetti di arredo dal Cinquecento all’Ottocento. “Ho convinto il principe a riportare dipinti e arredi originali nel palazzo” spiega Sgarbi “suggerendo qualche piccola variazione nell’allestimento per valorizzare capolavori come ‘Giuseppe spiega i sogni’ di Bernardo Strozzi. La sua generosità permetterà a tutti di ammirarli”. Il palazzo, ricco come un museo, fa parte del Sistema dei Rolli, dal 2006 patrimonio dell’Umanità Unesco. “La sua eccezionalità” osserva Anna Orlando, advisor per arte e patrimonio culturale del Comune “si deve al fatto che la proprietà non è mai stata divisa nei secoli, restando sempre una casa privata. È dei Pallavicino dal 1836, quando la comprò il marchese Domenico I, antenato e omonimo dell’attuale padrone di casa. La presenza di due piani nobili è un altro segno distintivo delle dimore più illustri”. :

Palazzo Pallavicino - Secondo piano nobile
Palazzo Pallavicino
Atrio e scalone

Claudio Orazi The Carlo Felice, theater without borders

Il mio Carlo Felice senza frontiere

Top: the theater's superintendent, Claudio Orazi
In alto, il sovrintendente Claudio Orazi
Idomeneo, an opera seria by Wolfgang Amadeus Mozart
Idomeneo, dramma in musica di Wolfgang Amadeus Mozart

Monica Bottino

“W “

e want to propagate beauty," says Claudio Orazi, the superintendent of Fondazione Teatro Carlo Felice in Genoa. He smiles and casts a faraway gaze, imagining the upcoming phases of a road that is bringing the excellence of a Genoese opera house to the world. In September 2023, for instance, it performed A Bridge of Music: An Italian Journey to New York at St. Patrick’s Old Cathedral in New York City, in which Genoese actors celebrate the librettist Lorenzo Da Ponte, who wrote three of Mozart's most celebrated operas, then fled to the United States in 1805.

You are known for describing the Carlo Felice as a polycentric opera house that performs in places considered inaccessible.

“Yes, not just because of our experience in New York, but because we have the fundamental mission to bring the beauty of music to places that are not a theater. Last July, we held a concert on the jetty of Monterosso in the Cinque Terre, where the backdrop was formed by the sea and the horizon. Under the direction of Dorian Wilson, the orchestra enchanted the public with renditions of Rossini, Mozart and Beethoven.”

Vogliamo essere testimoni di bellezza”. Claudio Orazi, sovrintendente della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, sorride e lascia andare lontano lo sguardo per immaginare le prossime tappe del viaggio che sta portando l’eccellenza del teatro lirico di Genova nel mondo. Come A Bridge of Music: an Italian Journey to New York con l’esibizione di artisti del teatro genovese alla Saint Patrick’s Old Cathedral, per celebrare Lorenzo Da Ponte, librettista mozartiano emigrato negli USA nel 1805.

Lei ama definire il Carlo Felice un teatro dalla natura policentrica, che arriva in posti prima ritenuti impraticabili.

“Sì, non solo per l’esperienza di New York, ma anche per la missione, che ritengo essenziale, di arrivare a portare la bellezza della musica a fondersi con la suggestione di un luogo diverso dal teatro. Nel luglio scorso, ad esempio, abbiamo realizzato un concerto sul molo di Monterosso dove le quinte erano mare e orizzonte. Sotto la direzione di Dorian Wilson, l’orchestra ha incantato il pubblico con composizioni di Rossini, Mozart e Beethoven”.

This past season, reviews were excellent. Madame Butterfly directed by Fabio Luisi and Idomeneo, Mozart's first masterpiece, were praised.

“The artistic programming of Fondazione Teatro Carlo Felice demonstrated the productive growth pursued over the past years. Nine operas and 24 operatic and symphonic concerts in addition to a bounty of chamber concerts and ballets performed at the Teatro della Gioventù in Genoa (managed by the Felice Foundation) and on tour in the region under the Liguria Musica initiative. Our artistic line is aimed at preserving, protecting and promoting our great national operatic heritage while remaining relevant to contemporary times. The project Civiltà Musicale Genovese is part of this, with a series of specialized books published by Libreria Musicale Italiana.”

Nell’ultima stagione le recensioni sono state eccellenti. Come per Madama Butterfly, con la direzione di Fabio Luisi, o l’Idomeneo, primo capolavoro di Mozart.

“La Fondazione, con la programmazione artistica 20232024, ha confermato la crescita produttiva perseguita in questi ultimi anni con nove titoli d’opera e ventiquattro concerti lirico-sinfonici, cui si aggiunge un ricco cartellone di concerti da camera e balletti realizzati al Teatro della Gioventù di Genova e in tournée sul territorio con il progetto Liguria Musica. La nostra linea artistica si propone di conservare, tutelare e valorizzare il grande patrimonio operistico nazionale comprendendo però anche uno sguardo alla contemporaneità. In cui rientra anche il progetto dedicato alla Civiltà musicale genovese, con una specifica collana edita dalla LIM”.

Costume sketch for the opera A Midsummer Night's Dream with music by Benjamin Britten Bozzetto per i costumi dall'opera di Benjamin Britten Sogno di una notte di mezza estate

All this would not be possible without the support of the Italian Culture Ministry, the City of Genoa, the Region of Liguria and the utility company Iren.

“Certainly. We are grateful for this. We have more sponsors: Banca Passadore, Banca Intesa Sanpaolo and the supermarket chain Esselunga contribute to our work. There is a series of collaborations integrated with institutions and associations, too: the University of Genoa, Teatro Nazionale, the Niccolò Paganini Conservatory, the Ligustica fine arts academy in Genoa, Ufficio Scolastico Regionale, Arcidiocesi, Giovine Orchestra Genovese, Premio Paganini, the Royal Opera House Muscat in Oman, the Italian Academy for Advanced Studies at Columbia University in New York, Comunità di Sant’Egidio and Associazione Liguri nel Mondo.”

Then there is the public.

“I'd like to thank all our subscribers who follow our performances with dedication and enthusiasm, and the many young people who come see our performances en masse thanks to sponsors like Iren. I send special thanks to our director emeritus Donato Renzetti, our honorary director Fabio Luisi, our musical director Riccardo Minasi, and our resident composer Francesco Filidei.”

There is much attention for young people.

“The season was so successful thanks to the quality, quan-

Tutto questo non sarebbe possibile senza il sostegno del Ministero della Cultura, di Comune, Regione e Iren.

“Certamente e ne siamo grati. Anche altri partner quali Banca Passadore, Banca Intesa Sanpaolo ed Esselunga concorrono ai nostri progetti. Vi sono poi una serie di collaborazioni integrate con istituzioni e associazioni come Università di Genova, Teatro Nazionale, Conservatorio Niccolò Paganini, Accademia Ligustica di Belle Arti, Ufficio Scolastico Regionale, Arcidiocesi, Giovine Orchestra Genovese, Premio Paganini, Royal Opera House di Muscat, Columbia University di New York, Italian Academy, Comunità di Sant’Egidio e Associazione Liguri nel mondo”.

E poi c’è il pubblico.

“Desidero ringraziare gli abbonati che ci seguono con dedizione e affetto, oltre ai molti giovani, che grazie anche al sostegno di sponsor quali Iren, seguono in massa i nostri spettacoli. Infine, un ringraziamento speciale è rivolto al direttore emerito Donato Renzetti, al direttore onorario Fabio Luisi e al direttore musicale Riccardo Minasi, oltre che al compositore residente Francesco Filidei”.

L’attenzione verso i giovani è significativa.

“La stagione ha avuto un grande successo grazie a qualità, quantità e originalità dell’offerta artistica. Di grande

Scene from the opera Madame Butterfly by Giacomo Puccini Una scena tratta dall’opera Madame Butterfly di Giacomo Puccini

tity and originality of the artistic offerings. Working for the new generations is very important, as well as the professional opera singers who for four years now have been involved in the courses given at the ‘Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici’ at Teatro Carlo Felice under the direction of Francesco Meli.”

There is not only opera, but also ballet.

“Another strong point is the Nervi Music Ballet Festival. Each event is so exciting, like the inauguration with Roberto Bolle and Friends, and the prestigious presence of the Hamburg Ballet.”

rilievo è il lavoro che viene svolto nei confronti delle nuove generazioni, nonché con i professionisti del canto lirico che, ormai da quattro anni, seguono i corsi dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici, sotto la direzione artistica di Francesco Meli”.

Ma non c’è solo l’opera lirica. Pensiamo alla stagione del balletto.

“Un altro punto di forza è il Nervi Music Ballet Festival. Emozioni che non mancano a ogni edizione, come l’inaugurazione con Roberto Bolle and Friends e la prestigiosa presenza dell’Hamburg Ballet”.

AHamzeian: Unalligure Beaubourg

a Ligurian at the Beaubourg

Interview with the architect

Boris Hamzeian, deputy researcher at Centre Pompidou, Paris

Monica Bottino

Intervista all’architetto

Boris Hamzeian responsabile di ricerca al Centre Pompidou di Parigi

thread has been connecting Liguria to Paris ever since 19 July 1971, when the visionary architect and designer Jean Prouvé, and the future first president of Centre Pompidou, Robert Bordaz, announced the winning entry of a competition for the building of a new art center, now known as Centre national d’art et de culture Georges-Pompidou. The architects behind the project were Renzo Piano (from Genoa), Richard Rogers and Gianfranco Franchini.

Un filo rosso lega la Liguria a Parigi. Fin dal 19 luglio 1971 quando l’architetto e design visionario Jean Prouvé, insieme al futuro presidente del Centre Pompidou Robert Bordaz, presenta il progetto vincitore del concorso del Centre Beaubourg di Parigi, noto come Centre national d’art et de culture Georges-Pompidou. I vincitori sono il genovese Renzo Piano, Richard Rogers e Gianfranco Franchini.

The architect Boris Hamzeian Boris Hamzeian, architetto

Now there is another Ligurian at Centre Pompidou: Boris Hamzeian, 34, an architect and scholar of Iranian descent, born in Sestri Levante. Years of diligent research into the Centre's documents allowed him to author two books about the genesis of the post-war's first futuristic building:

The Live Centre of Information: From Pompidou to Beaubourg. 1968-1971 (Actar Publishers, Barcelona 2022) and Centre Pompidou: La sfida del Total Design (Lettera Ventidue Edizioni, Siracusa 2023).

How did you fall in love with the work of Renzo Piano?

“During my architecture studies in Genoa, I delved into the avant-garde artistic movements of the 1960s and '70s under the guidance of my professors Giovanni Galli,

Oggi al Beaubourg c’è un altro ligure, l’architetto e ricercatore Boris Hamzeian, 34 anni, nato a Sestri Levante da padre iraniano, che ha ricostruito, con passione e anni di ricerche di archivio, la storia del primo vero progetto avveniristico del dopoguerra in due volumi: Live Centre of Information, Da Pompidou a Beaubourg, 18681971 e Centre Pompidou. La sfida del Total Design, che Lettera Ventidue ha pubblicato nel novembre 2023.

Con l’opera di Renzo Piano è stato amore a prima vista?

“La mia formazione in architettura a Genova mi ha portato, grazie a professori come Giovanni Galli, Brunetto de Batté o Guglielmo Bilancioni, all’approfondimento delle Avanguardie e quindi all’analisi dei movimenti ar-

Aerial view of the Centre Georges Pompidou in the Marais district – Ph. Francesca Avanzinelli Vista aerea del Centro Georges Pompidou nel distretto del Marais © RPBW - Renzo Piano Building Workshop Architects

Brunetto de Batté and Guglielmo Bilancioni. Then I won a yearly competition organized by the Renzo Piano Foundation to be an intern for six months at Renzo Piano Building Workshop in Vesima, Genoa. That's where I became acquainted with several drawings of a project that would later become Centre Pompidou.”

Do you still conduct historical architectural research?

“My doctorate in architectural history (under the historian Roberto Gargiani) was about Beaubourg. The president of Centre Pompidou, Laurent Le Bon, then invited me to become part of the institution to promote its cultural legacy. I have been teaching history and theory of contemporary architecture at the École Nationale Supérieure d'Architecture de Saint-Étienne. I continue

tistici degli anni Sessanta e Settanta.

Inoltre, ho vinto il concorso annuale bandito dalla Fondazione Renzo Piano per sei mesi da stagista al Renzo Piano Building Workshop a Vesima. Lì mi sono trovato di fronte alcuni dei disegni del progetto che diventò poi il Centre Pompidou”.

Si occupa ancora di ricerca storica sull’architettura?

“Dopo una tesi di dottorato, alla guida dello storico Roberto Gargiani, dedicata a Beaubourg, sono stato invitato dal suo presidente, Laurent Le Bon, a entrare a far parte di questa istituzione per promuoverne l’eredità culturale. Da qualche tempo insegno storia e teoria dell’architettura contemporanea nella Scuola di architettura di SaintÉtienne. E continuo la ricerca con un gruppo di ex colleghi

to conduct research with a group of former fellow students: Filippo Fanciotti, Andrea Anselmo, Gloria Castellini and Giovanni Gloria Lanza. In 2015 we founded the collective False Mirror Office, and our projects include a study of the architecture group UFO, who were among the protagonists of the avant-garde in Florence in the 1960s.”

The Centre Pompidou building is a modern insert in ancient surroundings. Does Genoa resemble Paris in this way?

“When Piano, Rogers and Franchini presented their competition project, they were one of 681 entries from 40 countries. The jury received an incredible range of choice. Initially, the conservative fringe in Paris was not in favor, but over the years the Centre became a muchloved landmark. In Genoa, I look with interest to the rehabilitation of Piazzale Kennedy and the former Fiera del Mare area redesigned by Renzo Piano. They connect to his older design of the Porto Antico.”

What do they have in common?

“They create an arrangement that offers public space

genovesi, Filippo Fanciotti, Andrea Anselmo, Gloria Castellini e Giovanni Gloria Lanza. Nel 2015 abbiamo fondato il collettivo False Mirror Office, per dedicarci a vari progetti come quello dedicato al gruppo Ufo, fra i protagonisti dell’avanguardia fiorentina degli anni Sessanta”. Adesso è arrivato l’incarico di responsabile del fondo patrimoniale Piano & Rogers Architects al Centre Pompidou. Un’opera moderna inserita in un contesto antico. Genova e Parigi sono simili?

“Quando il team di Piano, Richard Rogers e Gianfranco Franchini presentò il progetto del Pompidou tra 681 partecipanti da 40 Paesi, la giuria si trovò di fronte a una scelta assolutamente inedita. Inizialmente la frangia più conservatrice dell’opinione pubblica francese non fu favorevole, adesso invece il centro è amatissimo. A Genova vedo con grande interesse il recupero della zona di piazzale Kennedy e dell’area dell’ex Fiera del Mare, disegnata ancora da Piano. E poi mi viene in mente il progetto del Porto Antico che ha lo stesso DNA”.

Perché?

“La risposta è nella creazione di un dispositivo che rie-

Genoa's old port, renewed some 30 years ago
La rivalorizzazione del Porto Antico di Genova risale a trent’anni fa – Ph. Michel Denancé

where the city can thrive. At Centre Pompidou, the large square is a great spot where people can observe the building and the people entering. In Genoa, the Porto Antico project (1992) by Renzo Piano gave the sea back to the citizens. It uses architecture to mend rents in the city's fabric, something Piano began back in the early 1980s with the rehabilitation of the dock area.”

What about the aging Centre Pompidou? It's been there since 1977.

“Centre Pompidou will be closed for renovation from 2025 to 2030. Certain parts of the building will be used differently, such as the ground floor, which will be opened to the people and made more transparent at the base. The museum route will be revamped and receive the addition of several underground areas. The roof of the building will be made accessible, offering an extraordinary view of the city.”

What is the urban future of Genoa?

“The key is to renew the pre-existing fabric. The land is already overdeveloped, so buildings must be restored and made ecologically sustainable.”

sce a presentarsi alla città come spazio pubblico. Nel caso di Parigi c’è la grande piazza che diventa un parterre per guardare sia l’edificio che la folla che vi entra.

E cos’è il Porto Antico se non restituire il mare ai genovesi? L’architettura qui è uno strumento di rammendo della città, che Piano aveva cominciato già all’inizio degli anni Ottanta, proponendo un risanamento della zona del molo”.

E come possiamo conservare queste realtà?

“Le faccio l'esempio da consigliere del progetto di trasformazione del Beaubourg, fra il 2025 e il 2030, che rivedrà la vocazione di alcuni spazi: come il piano terra restituito al pubblico e reso più trasparente alla base; il riallestimento completo dei percorsi museali, che potranno riconquistare anche alcune aree nel sottosuolo. Inoltre, verrà offerto al pubblico il tetto dell’edificio, che regala una straordinaria vista sulla città”.

Qual è il futuro urbano Genova?

“Il criterio guida è recuperare l’esistente. Il territorio è già troppo costruito e occorre risanare gli edifici e renderli ecologicamente più sostenibili”.

ETRA

The art of delectable dining L’arte è un piatto prelibato

At Piazza De Ferrari 4 in Genoa, Palazzo Doria De Fornari conceals a unique locale: Etra, a restaurant where clients are immersed in surroundings full of art. It is also an art gallery where beauty is served on a plate. This makes for a perfect fusion of sensations, introducing guests to a multisensorial experience. The hosts, Alessandro Ferrada and Iacopo Briano, know a thing or two about art and taste. The former, from Genoa, is an entrepreneur in socio-cultural and artistic fi elds. The latter is a paleontologist from Savona. Together they are on a mission to unite the worlds of art and natural history.

In piazza De Ferrari 4, a Genova, Palazzo Doria De Fornari nasconde un luogo unico. Sì, perché Etra è un ristorante dove i clienti sono immersi nelle opere d’arte, ma anche una galleria d’arte dove la bellezza si trova nel piatto, in una perfetta fusione di sensazioni che introduce l’ospite a un’esperienza multisensoriale. Ne sanno molto di arte e gusto i padroni di casa, Alessandro Ferrada e Iacopo Briano, il primo imprenditore da sempre attivo in campo socioculturale e artistico e il secondo esperto in paleontologia, che hanno in comune la missione di unire i mondi dell’arte e della storia naturale.

Etra, the most recent creation by their company, BF Gallery, substantiates the wish to bring excitement to Liguria. Their career together includes stints in the United States and Paris. In 2017, they founded a modern Wunderkammer in Brussels, modeled after the cabinets of wonders that displayed the collections of curiosities amassed by rich Europeans from the 16th century onward. In 2020 the gallery moved to Genoa under the name Stupendo: the formula is a lively dialogue between typical Wunderkammer objects and work by artists like Damien Hirst, Banksy and Artemisia Gentileschi. All this led to the next step, Etra, a black room furnished with a few very elegant tables. Strategically positioned spotlights point to the curiosities: a tiger skeleton from Sumatra, a giant crab from Japan, and art photos by two Dutch artists who call themselves Darwin, Sinke & van Tongeren (Ferry van Tongeren and Jaap Sinke). Inspired by the naturalist Charles Darwin, they have reinterpreted taxidermy in a contemporary key. Who but Ferrada and Briano could

Etra è l’ultima creazione della loro società BF Gallery, e rappresenta la voglia di riportare un po’ di entusiasmo nella loro terra, la Liguria. Ferrada, genovese, e Briano, savonese, lavorano tra Stati Uniti e Parigi e nel 2017 hanno fondato a Bruxelles una moderna camera delle meraviglie, una Wunderkammer contemporanea, sul modello di quelle che tanto affascinavano i ricchi europei a partire dal XVI secolo, con le collezioni di curiosità. Dal 2020 la galleria si è trasferita a Genova con il nome di Stupendo, spazio dinamico e di dialogo tra gli oggetti tipici della Wunderkammer e le opere di artisti come Damien Hirst, Banksy e Artemisia Gentileschi. Di qui l’evoluzione in Etra, dove il visitatore entra in uno spazio nero, con pochi elegantissimi tavoli, e dove strategici punti di luce mettono subito in evidenza le curiosità: uno scheletro di tigre di Sumatra o un gigantesco granchio del Giappone, e altre opere del duo Darwin, Sinke & van Tongeren, gli artisti olandesi Ferry van Tongeren e Jaap Sinke, che in omaggio a Charles Darwin hanno reinter-

Art in the dining room
Cenare fra l’arte

bring them to Genoa? They are ones who were involved in auctioning two dinosaur skeletons to a Southeast Asian millionaire for 2.85 million euros in Paris in 2018. And who participated in selling the largest Triceratops fossil known to date, nicknamed Big John and roughly 66 million years old, for over 6.6 million euros at a Parisian auction house in 2021. Big John, discovered in South Dakota in 2014, was transported to Trieste to be reconstructed by the Zoic workshop. The Etra adventure includes the chef Davide Cannavino, who gives life to artistic dishes. There is cuttlefish in black and white, where a scallop peeks out of a slit in the style of Lucio Fontana. And there is a dessert named Articolo 21 in reference to the free speech guaranteed by the Italian constitution: an inviting mousse in the form of a mouth, made glossy with cherry coulis and topped by an X made of chocolate as a request for silence. In the meantime, while Briano is back in the United States for more excavations, Ferrada is thinking up new challenges.

SEA&GREEN 2024/1 - CHIC & CHEF

pretato la tassidermia in chiave contemporanea. E chi poteva portarli a Genova se non Ferrada e Briano? Gli stessi che nel 2018 hanno curato a Parigi l’asta in cui un miliardario del sud est asiatico si è aggiudicato due scheletri di dinosauri per 2 milioni e 850 mila euro, o che hanno venduto per più di 6,6 milioni di euro Big John, il più grande scheletro di triceratopo mai scoperto, risalente a 66 milioni di anni fa, trovato in Sud Dakota e trasportato a Trieste dalla ditta Zoic dove è stato ricostruito.

Alessandro Ferrada (left) and Iacopo Briano, the creators of Etra restaurant

Ferrada e Iacopo Briano di Etra

L’avventura di Etra vede in prima linea anche lo chef Davide Cannavino, che dà vita a piatti che sono vere e proprie opere d’arte come la seppia in bianco e nero, dove la capasanta spunta da un taglio alla Lucio Fontana, o il dolce Articolo 21, un’invitante mousse a forma di bocca, lucidata da un gloss alla ciliegia con una croce di cioccolato che le impone il silenzio. Intanto, mentre Briano è di nuovo negli Stati Uniti per altri scavi, Ferrada pensa a nuove sfide.

Alessandro

The Future Skyline: Waterfront di Levante defines a New Way of Living in Genoa

Discover an exclusive community in Genoa where cutting-edge architecture, environmental sustainability and comfort combine to create a visionary and unique urban living experience.

The Waterfront di Levante represents Genoa’s progress and architectural excellence. Designed by the renowned Renzo Piano Building Workshop, this international project combines avant-garde architecture with innovative Nearly Zero Energy Building (NZEB) design. The LEED Gold certification aims to shape a unique, forward-looking community.

This visionary development integrates its architecture with the colors of Genoa's coastal landscape, becoming both the new skyline and a vibrant hub within the former urban area of the Fair. With its blend of exclusive comforts and common areas, Waterfront di Levante embodies a new neighborhood concept that prioritizes well-being, sustainability, and architectural excellence, setting a

new standard for seaside living.

Visionary Living at Waterfront di Levante

Genoa is undergoing a period of profound transformation and renewal with the introduction of the Waterfront di Levante in the Fiera del Mare area. This pioneering initiative aims to reconnect the city with its maritime roots, creating a vibrant "waterfront" that includes a new marina and canals to enrich the urban landscape.

Architectural Elegance on the Water Waterfront di Levante represents a sustainable and visually futuristic architectural marvel. Located on a vast artificial island, the design features buildings reminiscent of ships with glass facades offering unparalleled views of the sea and sky. Developed in line with

NZEB standards and LEED Gold certified, the project harnesses natural elements such as the sea, sun, and wind to create a harmonious balance between innovative design and environmental sensitivity.

Redefining Well-being at Waterfront di Levante

At Waterfront di Levante, well-being is the dominant aspect of the living experience. The prestigious penthouses boast high-quality finishes and materials that enhance both beauty and functionality. Advanced technologies ensure maximum privacy and security for every home, while smart home features allow residents to control lighting, climate, and ventilation to promote an optimal living environment. The complex is also

Lo Skyline del Futuro: Waterfront di Levante definisce un nuovo modo di

vivere

a Genova

Scopri una comunità esclusiva a Genova, dove architettura all'avanguardia, sostenibilità ambientale e comfort si uniscono per creare un'esperienza di vita urbana visionaria e unica

Il Waterfront di Levante rappresenta il progresso e l’eccezionalità architettonica di Genova. Ideato dal rinomato Renzo Piano Building Workshop, questo progetto internazionale unisce l’architettura all'avanguardia con l’innovativo design di Edificio a Energia Quasi Zero (NZEB). La certificazione LEED Gold si prefigge di plasmare una comunità unica, orientata al futuro. Lo sviluppo visionario integra la sua architettura con i colori del paesaggio costiero di Genova, diventando sia il nuovo skyline sia un vivace fulcro all'interno dell'ex area urbana della Fiera. Con la sua miscela di comfort esclusivi e aree comuni, il Waterfront di Levante incarna un nuovo concetto di quartiere che dà priorità al benessere, alla sostenibilità e all'eccellenza architettonica, stabilendo un nuovo standard per la vita in riva al mare.

Abitare visionario al Waterfront di Levante Genova sta attraversando sta vivendo un’epoca di profonda trasformazione e rinnovamento con l'introduzione del Waterfront di Levante nell'area della Fiera del Mare. Questa iniziativa pionieristica mira a ricollegare la città con le sue radici marittime, creando un vivace "lungomare" che include un nuovo porto turistico e canali per arricchire il paesaggio urbano.

Eleganza Architettonica sull'Acqua

Il Waterfront di Levante rappresenta una meraviglia architettonica sostenibile e visivamente avveniristica Situato su una vasta isola artificiale, il design presenta edifici che ricordano navi con facciate in vetro che offrono viste impareggiabili sul mare e sul cielo. Sviluppato in linea con lo standard NZEB e certificato LEED Gold, il progetto sfrutta elementi naturali come mare, sole e vento per creare un equilibrio armonioso tra design innovativo e sensibilità ambientale.

Ridefinire il Benessere al Waterfront di Levante

Al Waterfront di Levante, il benessere è l’aspetto dominante dell’esperienza abitativa. I prestigiosi attici vantano finiture e materiali di alta qualità che ne esaltano sia la bellezza che la funzionalità. Tecnologie avanzate garantiscono massima privacy e sicurezza per ogni casa, mentre le funzionalità smart home permettono ai residenti di controllare l'illuminazione, il clima e la ventilazione per promuovere un ambiente abitativo ottimale. Il complesso è anche dotato di sistemi all'avanguardia di purificazione dell'aria e di ventilazione per un costante apporto di aria fresca e pulita.

CAMOGLI Thetowndreamy of un borgo da sogno

Giovanni Anelli (Camogli, 1959) was elected mayor of Camogli one year ago. He's a retiree who worked 43 years at Fincantieri, one of the largest shipbuilding companies in the world. His council includes Emanuela Caneva, councilor for tourism and schools. We spoke to both about the two-sided coin of tourism – a boon for local business, but a bane for the way it overcrowds the place. The city is responding by widening the scope and variety of cultural offerings. There are the Festival della Communicazione (every September since 2014); performances at Teatro Sociale; the Sagra del Pesce (every May since

Camogli è una fuoriserie a due velocità. Da un anno il sindaco è Giovanni Anelli, 64 anni, che vi ha portato la sua esperienza in Fincantieri.

Della sua giunta fa parte Emanuela Caneva, assessore al turismo e alla scuola.

Con loro parliamo di turismo, desiderato ma anche temuto per il sovraffollamento che può portare qualsiasi migrazione di visitatori.

La città risponde con la sua storia e un’offerta culturale molto varia: il Festival della Comunicazione, la stagione del Teatro Sociale, la Sagra del Pesce con la padella

1952), where fish is fried on the beach in a giant frying pan; and the Festa della Stella Maris (every August since the 1400s), where the colorful Dragun sails to Punta Chiappa to celebrate a Mass in honor of the Virgin Mary, after which thousands of biodegradable floating candles are sent out to sea. The tall houses edging Camogli's coast, the car-free promenade, the beach, the promontory of Portofino and the marina with its moored boats are all so unique that they need to be preserved. Many scenes of the Rai Uno television series Blanca were filmed here. The titular protagonist is an aspiring policewoman played by Maria Chiara Giannetta.

gigante al porticciolo, la tradizionale festa di Stella Maris con la partenza della barca Dragun verso Punta Chiappa dove si celebra una Messa in onore della Madonna, in una giornata che si conclude con la posa in mare di migliaia di lumini galleggianti e biodegradabili.

Le alte case affacciate sul mare e sulla passeggiata pedonale senza macchine e senza parcheggi, la spiaggia, il monte di Portofino, le barche ormeggiate nel porticciolo costituiscono un unicum da preservare.

Qui sono state girate molte scene di Blanca , la serie di Rai Uno interpretata da Maria Chiara Giannetta.

Mayor Anelli, how much effect does tourism have on the local economy?

“It has been the driving force here since the 1950s, when Italy was experiencing postwar reconstruction plus an economic boom.”

How many homes are second homes?

“About 60%. Our population is 5,800, including Italians living abroad. But in summer we receive over 15,000 people, meaning that we must respect the needs of two entirely different groups. The conformation of Camogli makes things complicated: there is no space.”

What is missing?

Sindaco, quanto incide il turismo sulla vostra economia?

“È il comparto più trainante, una tendenza che prende avvio all’inizio degli anni Cinquanta sulla scia della ricostruzione e del boom economico”.

Quante sono le seconde case?

“Circa il 60%. I residenti sono circa 5.800 compresi gli italiani residenti all’estero, ma in estate superiamo le quindicimila presenze. Dobbiamo rispettare due esigenze molto diverse e la conformazione di Camogli rende tutto molto complesso: non c’è spazio”.

Cosa manca?

“We are working on smooth traffic and parking. While we might be able to build quick-fix parking lots, these would create a boomerang effect on the environment. That's not the solution. Nor is limiting the number of visitors.

“Stiamo puntando a migliorare viabilità e parcheggi. Ma se anche da un giorno all’altro potessimo crearne di nuovi, rischieremmo un effetto boomerang con conseguenze sull’ambiente. Non è questa la soluzione.

The untouched beauty of Punta Chiappa Lo scenario selvaggio di Punta Chiappa
Mayor of Camogli, Giovanni Anelli (64) Giovanni Anelli, 64 anni, sindaco di Camogli

We are aiming for a constant flow of tourism throughout the year, for which we are affiliating with towns in the vicinity –Recco, Rapallo and Santa Margherita – to organize a partnership that includes trains and ferries.”

Did you ever think about an entrance fee to the town?

“No. We are trying to shift visitors' attention to lesser-known parts of the surroundings, which would spread the radius of action out over a more extensive area.

Says Emanuela Caneva, the councilor for tourism and schools: "We have a 40-kilometer network of creuze, which are very scenic, littleknown footpaths connecting Camogli to Ruta; Ruta and Recco over Mount Esoli; Ruta and Rapallo over Lazzaretto. These are ancient trails leading to Camogli from the inland. The aim is to broaden visitors' possibilities."

Are there plans for the rehabilitation of the coast?

“We are working on a project to renovate the sandy shore, which has been damaged by numerous coastal storms. We are also focusing on the highlights of the medieval abbey of San Fruttuoso, and Punta Chiappa, a rocky outcrop off the coast.”

Tell us about San Fruttuoso.

“Well, it receives 350,000 visitors per year. It's heritage in need of preservation. We are thinking about levying a symbolic fee of 50 cents. The initiative would give us the funds to finance additional services and improve the experience of the town.”

Tell us about Punta Chiappa.

“We need to safeguard the rock and monitor the cliff above Porto Pidocchio. We also want to improve swimvvming conditions.”

Neppure il numero chiuso. Puntiamo a un afflusso costante per tutto l’anno e stiamo stringendo accordi con le città vicine, Recco, Rapallo e Santa Margherita, per organizzare una rete che coinvolga treno e traghetto”.

What about little-known gems in the surroundings?

“Says Caneva: "The Church of Millenaria di Ruta managed by the diocese can be visited upon reservation. The Church of San Nicolò is ensconced along the path to Punto Chiappa. Piazzetta delle Signore Secche is hidden amid the houses with

Avete mai ipotizzato un biglietto d’ingresso?

“No. Cerchiamo di spostare l’attenzione su parti del territorio non ancora valorizzate, quindi di ampliare il raggio di frequentazione su una zona più ampia”.

“Abbiamo una rete” aggiunge l’assessore Caneva “circa

San Fruttuoso abbey L’abbazia di San Fruttuoso

a fig tree growing in the middle. Our parts can easily become a treasure hunt."

Which are your favorite spots?

"I'm a man of the sea," says Anelli. "I graduated from the Camogli nautical institute, and I love fishing, so without doubt my favorite is the port.

"I am a naturalist at heart," says Caneva. "I like climbing up the Portofino promontory and observing the sea from up high. My favorite place up there is the Semaforo Nuovo, whose terrace looks out onto the batteries. The blue of the sea and the green of the trees are the two sides of Camogli."

40 chilometri di creuze che disegnano percorsi pedonali bellissimi e poco conosciuti. Uniscono Camogli e Ruta, Ruta e Recco attraverso il monte Esoli, Ruta e Rapallo attraverso il Lazzaretto.

Sono le antiche vie di comunicazione, le originarie vie d’accesso a Camogli via terra. Puntiamo ad allargare la possibilità di scelta”.

Esistono progetti di riqualificazione del litorale?

“Ne stiamo elaborando uno per migliorare la superficie dell’arenile, danneggiato da numerose mareggiate. Senza dimenticare due gioielli come San Fruttuoso con l’abbazia medievale e Punta Chiappa”.

Partiamo da San Fruttuoso.

“Riceve 350 mila visitatori l’anno ed è un patrimonio da salvaguardare. Stiamo riflettendo sull’eventualità di introdurre un contributo simbolico, 50 centesimi di euro. Un’iniziativa che ci permetterebbe di avere i fondi per servizi aggiuntivi che migliorino la fruizione del borgo”.

Arriviamo a Punta Chiappa.

“Dobbiamo mettere in sicurezza e monitorare la falesia che sovrasta il tratto intorno a Porto Pidocchio e migliorare la possibilità di balneazione”.

Altri gioielli del territorio non ancora conosciuti?

“La chiesa Millenaria di Ruta – interviene ancora l’assessore Caneva – di competenza della Diocesi e che può essere visitata su prenotazione; la Chiesa di S. Nicolò, una perla incastonata nel sentiero verso Punta Chiappa, la piccola piazza delle Signore Secche, nascosta tra le case, con un albero di fico al centro. Può diventare una vera caccia al tesoro”.

Quali sono i vostri posti del cuore?

Anelli: “Per me che sono uomo di mare, diplomato all’Istituto Nautico di Camogli, appassionato di pesca, è senza dubbio il porticciolo”.

Caneva: “Io ho un animo più naturalistico. Mi piace salire sul monte di Portofino e guardare il mare dall’alto. Forse il mio posto preferito è lo spiazzo detto Semaforo Nuovo con affaccio sulle Batterie. Ci completiamo: nel blu e nel verde risiedono le due anime di Camogli”.

A characteristic stepped alleyway (creuza) Una caratteristica crêuza

La Spezia, hub of the Cinque Terre hub delle Cinque Terre

Eliana Quattrini

The city is a crown jewel of tourism – not just the entrance gate to the Cinque Terre, but an attractive destination in its own right. For many years, collective imagination identified it with the port and navy yard. Now, this distinctiveness is fl anked by other features that are just as strong: history, culture, environment, monuments, and sports related to the sea, the rocky coast and the Apennines. In the opinion of Pierluigi Peracchini, mayor of La Spezia since 2017, twice reelected as a center-right candidate, "La Spezia is the most beautiful city of the world."

That's what every mayor says of their city.

“This stunning part of Liguria is full of unique attractions. La Spezia is the beating heart of a province withs gems like the Cinque Terre, Lerici, Portovenere, Tellaro, Fiascherino, San Terenzo and the island of Palmaria. You're by the sea, you can get to the snow in 40 minutes, and in 1 hour you're at Pisa airport.”

La Spezia gemma turistica. Non solo hub delle Cinque Terre, ma oggetto di attrazione in sé. Per molto tempo nell’immaginario comune è stata identificata con il porto e l’Arsenale. Oggi a questo immaginario se ne affianca uno altrettanto forte, che valorizza altri segmenti presenti nel suo DNA: storia, cultura, ambiente, monumenti, sport diviso tra mare, scogliere e Appennino. Il sindaco Pierluigi Peracchini, in carica dal 2017, candidato per il centrodestra, eletto e riconfermato due volte, non ha dubbi: “La Spezia è la città più bella del mondo”.

Ogni sindaco potrebbe dirlo per la sua.

“In questa parte della Liguria si trovano bellezze uniche. La Spezia è il cuore pulsante di una provincia che racchiude perle come le Cinque Terre, ma non solo: Lerici, Portovenere, Tellaro, Fiascherino, San Terenzo, l’isola Palmaria. Vivi al mare, in quaranta minuti sei sulla neve, in un’ora all’aeroporto di Pisa”.

Does being the hub of the Cinque Terre have its pros and cons?

“Only pros. The tourist influx reaches giant numbers only a few days per year, during the long weekends created by bank holidays. This is not a problem for us. The train station of La Spezia welcomes 8 million arrivals per year, and the Cinque Terre processes 4.5 million.”

Essere l’hub delle Cinque Terre porta più vantaggi o svantaggi alla città?

How much time do visitors spend in La Spezia?

“Seven years ago when I was first elected, they would stay 24 hours. Now, they stay an average of 3 days.”

How are you enhancing this trend?

“We are working on a project called Area Vasta, which affiliates 64 towns that have subscribed to the initiative. The aim is to offer tourists a comprehensive experience ex-

“Solo vantaggi. L’afflusso di turisti raggiunge numeri molto elevati solo qualche giorno all’anno, durante i ponti legati alle festività.

Ma per noi non è un problema: la stazione ferroviaria della Spezia accoglie otto milioni di transiti all'anno, mentre le Cinque Terre ne registrano circa quattro e mezzo”.

Quanti giorni si fermano i turisti alla Spezia?

“Sette anni fa, quando sono entrato in carica, si fermavano ventiquattr’ore. In media adesso stanno tre giorni”

Come pensa di migliorare questa tendenza positiva?

“Siamo al lavoro sul progetto di Area Vasta, che mette in rete 64 comuni firmatari.

Mayor of La Spezia, Pierluigi Peracchini
Pierluigi Peracchini, il sindaco della Spezia

tending to the Garfagnana and Lunigiana areas, meaning it includes locations in the provinces of La Spezia, Massa and Lucca. The attractions range from the possibilities offered by the Cinque Terre to the marble quarries, the castles in the Lunigiana, and hiking trails called passeggiata dantesca, where Dante Alighieri is said to have walked in 1306. It's a concrete way of shifting the attention to lesserknown treasures close by.

What is the biggest project you're working on?

“The Waterfront and the cruise-ship station. This will increase the number of cruise passengers arriving here to 1 million per year. We hope to broaden the offerings linked to coastal activities, where diving and the marina are the most popular. The floor of the sea around Palmaria Island is particularly interesting.”

What is missing in La Spezia?

“Parking space in the city center. None was built in the past, and now we are constructing car parks wherever possible, but there is not much room.”

Which is the most undervalued attraction?

“All our museums have seen an enormous increase in

Lo scopo è rivolgere ai turisti una proposta complessiva che si estenda alla Garfagnana e alla Lunigiana, e quindi comprenda centri situati nelle province di Spezia, Massa e Lucca. Un ventaglio di possibilità che spazia dalle Cinque Terre alle cave di marmo, ai castelli della Lunigiana fino ai percorsi danteschi. Un modo concreto per spostare l’attenzione su altri tesori che fanno parte del territorio limitrofo”.

Qual è il progetto più rilevante a cui state lavorando?

“Il Waterfront e la stazione crocieristica. Puntiamo ad aumentare il numero dei crocieristi in arrivo, con l’obiettivo di raggiungere un milione all’anno. Inoltre speriamo di arricchire l’offerta legata al mare, che trova nel diving e nel porto turistico i suoi punti di forza. In particolare i fondali dell’isola Palmaria”.

Cosa manca alla Spezia?

“I parcheggi in centro. Non sono stati realizzati a tempo debito e ora ne stiamo costruendo dove possibile, ma gli spazi sono veramente pochi”.

Qual è l’attrazione più sottovalutata?

“Nel corso di questi anni tutti i nostri musei hanno conosciuto una grande crescita in termine di partecipazione di

The Morin promenade La passeggiata Morin

popularity over the past years, but we must continue to promote prestigious cultural sites such as Museo Amedeo Lia, which has an unrivalled collection of masterpieces that deserve to be seen by a broader public. Our project La Spezia Forte is a 4-kilometer visitor route of 19th-century fortifications.”

Where does your heart lie?

“I live in La Foce, up in the hills behind the city. From the windows of my house I see the sea, the entire gulf. I've lived there since 1974 with stints in other cities like Rome for work. But I've always returned for that view of the gulf. It's unbeatable.”

pubblico, ma dobbiamo continuare a promuovere di siti culturali prestigiosi come il Museo Amedeo Lia, con una collezione ineguagliabile di capolavori da far conoscere a una platea sempre più ampia. Inoltre abbiamo realizzato il progetto La Spezia Forte, che valorizza un percorso di quattro chilometri sulle fortificazioni ottocentesche”.

Qual è il suo posto del cuore?

“Abito alla Foce, sulla collina. Dalle finestre di casa vedo il mare e lo sguardo spazia su tutto il golfo. Vivo qui dal 1974 e per lavoro mi sono trasferito in altre città, come Roma. Ma sono sempre tornato e la vista del golfo mi ripaga di tutto”.

The Quintino Sella air-raid shelter on Via del Prione Galleria rifugio Quintino Sella in via del Prione
Piazza Brin
Castello San Giorgio

Un vero sorso di Liguria

In soli 3 anni, hanno prima incuriosito e poi conquistato il palato dei consumatori piu' esigenti.

Non si tratta di semplici liquori artigianali, ma delle vere e proprie specialità in forma liquida, con un gusto inedito, che ben rappresenta lo stile di vita della Riviera Ligure, un vero sorso di Liguria...

Una nuova concezione di consumo molto versatile, come digestivi per un lieto fine pasto, oppure da bere

Liquore M'inchinotto

morbido, agrumato e succoso.

Cocktail consigliato: M'inchinotto Tonic

Liquore Basanotto : delicato, fresco e equilibrato.

Cocktail consigliato: Basanotto Spritz Amaro Barzotto : intenso, corposo e speziato. Cocktail consigliato: Americanotto

Portofino natural setting for the jet set un set naturale per vip

They copied the city in Russia. And in 2008, Sheikh Manea Bin Hasher Al Maktoum wanted to build a faux Portofino in Dubai, United Arab Emirates, by cloning the characteristically colored fishermen's houses to recreate the same atmosphere. He wrote to the then mayor of Portofino, Giorgio Devoto, asking for advice and inviting managers of the town's restaurants, boutiques and ice cream shops to run the same type of businesses in Dubai during Portofino's offseason months. The project never took off, but Portofino has remained a favorite destination with Middle Easterners, who consider it the most authentic place on the Mediterranean.

When they travel, they make sure to include a stop there.

L’

hanno copiata in Russia, ma non solo. Lo sceicco Manea Bin Hasher Al Maktoum la voleva ricostruire a Dubai, con le caratteristiche casette colorate per ricreare le stesse atmosfere. Nel 2008 scrisse all’allora sindaco Giorgio Devoto chiedendo consiglio e invitando commercianti di gelaterie e boutique a trasferirsi durante la bassa stagione a Dubai, per condurre le stesse attività. Il progetto non decollò, ma Portofino è rimasta sicuramente una delle mete più ambite dai mediorientali, che la considerano il posto più autentico del Mediterraneo.

C’è chi la ama per la sua intima bellezza, come gli americani: imprenditori, stelle del cinema, dello spettacolo e dello sport. Poi ci sono gli inglesi, i primi in assoluto a

Americans love its intimacy and beauty. US entrepreneurs, movie stars, actors and sportspeople come frequently. The English, who were the first to discover the gorgeous landscape and mild climate, settled there in big villas. The archaeologist Lord Carnarvon had one built for himself on top of the hill. Then there are the locals. Discreetness is the name of the game because the town is adored by V.I.P.s. Elisabetta Sodi, a celebrity photographer who has been working in the town with her colleague Rossana Rossi for 14 years now, says: "It is a good place for couples who can afford romantic dinners. Portofino seems small and out of touch, with nothing to do, but this is not true. It never goes out of fashion. There are celebrity regulars and new ones joining them all the time."

scoprirne paesaggio e clima, tanto da viverci in grandi ville, come lord Carnarvon che se ne fece costruire una in cima alla collina.

Poi ci sono i portofinesi, discreti, perché il borgo è adorato dai vip come spiega Elisabetta Sodi, fotoreporter che lavora con Rossana Rossi da ben quattordici anni: “Va bene per le coppie che possono concedersi cene romantiche. Portofino sembra un posto piccolo e raccolto, con poche cose da fare, ma non è vero. Non passa mai di moda, ci sono i vip più affezionati e se ne aggiungono sempre altri”. Insieme sono state le uniche fotografe a documentare il matrimonio di Kourtney Kardashian e Travis Barker a villa Olivetta di Dolce e Gabbana, un evento che nel 2022 ha fatto il giro del gossip.

The two women were the only photographers allowed to document the 2022 wedding between Kourtney Kardashian and Travis Barker held at Villa Olivetta, the local property owned by Domenico Dolce and Stefano Gabbana. The event was a major gossip tidbit that year.s, stars and megayachts seek out Portofino.

Last summer, the tourist season opened with a Dolce &

Feste, stelle e megayacht diventano l’attrattiva principale di Portofino. L’estate scorsa la stagione turistica si è aperta in piazzetta con una sfilata di Dolce & Gabbana insieme a Mytheresa, e-commerce del lusso, dedicata a colori, disegni e vestiti ispirati al borgo, con tante righe, e come sottofondo la musica di cinque pianoforti a coda, sulle note di Love in Portofino.

Gabbana fashion show on the piazzetta. The show (coorganized by the luxury e-commerce fashion site Mytheresa) was based on colors, stripes and garments inspired by the town, and presented to the notes of Love in Portofino played on five grand pianos.

In nice weather, V.I.P.s flock here. In 2023, Michelle Obama stayed for several days with a group of friends

In quei mesi non manca mai la parata di vip. Come Michelle Obama che nel 2023 si è fermata più giorni a bordo di Seven Seas, lo yacht di Steven Spielberg, insieme a Tom Hanks, a Patti Scialfa, moglie di Bruce Springsteen, e alla conduttrice televisiva Oprah Winfrey, famosa per le sue interviste a personaggi irraggiungibili, come il principe Harry e la moglie Meghan Markle. Capita spesso da queste parti anche che l’imprenditore americano Jeff Bezos, fondatore di Amazon, e non è passata inosservata la sua barca a vela Koru, seconda per grandezza nel mondo, con i suoi 125 metri di lunghezza e 500 milioni di dollari di valore. Con molte curiosità.

including Steven Spielberg, Tom Hanks, Patti Scialfa (Bruce Springsteen's wife) and the television presenter Oprah Winfrey, famous for her interviews with celebrities, such as the one with Prince Harry and his wife Meghan Markle in 2021.

A prua c’è la polena in legno che si ispira ai lineamenti della sua compagna, ornata da una collana dal grande pendente dove si legge “Koru”, importante simbolo Maori. Per rendere più agili gli spostamenti, Koru è sempre accompagnata da uno yacht di 75 metri, chiamato Abeona, che ospita persino un elicottero.

Tra i più affezionati in assoluto al borgo ci sono l’ex cam-

View of the picturesque town Uno scorcio suggestivo del borgo
Michelle Obama Steven Spielberg
Jeff Bezos
Tom Hanks
Ph. Mathieu Thouvenin
Ph. Bharanidp
Ph. Dick Thomas Johnson

The American businessman Jeff Bezos is often here, noticed by many aboard his 125-meter sailing yacht Koru, the second largest in the world, which cost 500 million dollars to build. Features include a wood-sculpted figurehead resembling Bezos's partner, Lauren Sánchez. The sculpture is wearing a necklace with a pendant inscribed with the word Koru, Māori for "new beginnings".

pione di basket e imprenditore Magic Johnson, che ogni agosto con la moglie cena al ristorante Puny. Poi molti attori di Hollywood. Da Samuel L. Jackson a Denzel Washington. Non possono mancare Michael Douglas e la moglie Catherine Zeta-Jones, sempre elegante in lungo vestito viola e espadrilles con tacco a zeppa. Fra le ultime nozze da sogno, quelle tra Nathalie Dompé, figlia del ma-

Koru is always trailed by the motor yacht Abeona, a 75meter support vessel that can even carry a helicopter. People attached to Portofino include the former basketball champion and business phenomenon Magic Johnson, who dines at the restaurant Puny every August with his wife. Hollywood actors who visit range from Samuel L. Jackson and Denzel Washington to Michael Douglas and his wife Catherine Zeta-Jones, recently looking glam in a long purple dress worn with wedge espadrilles. Not long ago, Nathalie Dompé, the daughter of a pharmaceutical magnate, married Chamath Palihapitiya, the founder of Social Capital, in a dream wedding here. One guest was the visionary Elon Musk, founder of Tesla and SpaceX. The event was a very private aff air, seeing that not one photograph of the location – Castello Brown – was published, perhaps thanks to a confidentiality clause signed by guests, with infractions punishable by a 25thousand-euro fine. Native Portofinesi are traditionally respectful of privacy, as described by Antonio Nannicini in his book Lettera da Portofino. An anecdote about Frank Sinatra tells of how the disembarking singer was noticed by a few fishermen, who advised one another to "be careful to look the other way, for it is best that he not think we are observing him."

gnate della farmaceutica, con Chamath Palihapitiya, fondatore di Social Capital, con ospite il visionario Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX.

Evento blindatissimo, perché nessuno scatto è uscito da Castello Brown, grazie anche alla clausola di riservatezza e relativa multa da 25 mila euro.

Anche se in realtà i veri portofinesi sono molto attenti alla

privacy, come scriveva Antonio Nannicini nel suo libro Lettera da Portofino , a proposito di Frank Sinatra. Sbarcando il cantante fu notato da alcuni marinai che si raccomandarono: “Stiamo attenti e giriamoci dall’altra parte, meglio che non pensi che lo stiamo osservando”.

Elon Musk
Denzel Washington
Catherine Zeta-Jones
Michael Douglas
Ph. David Shankbone
Ph. David Shankbone
Ph. Thomas Hawk
Ph. Falkenauge-u84

Summer boating

Four prominent new vessels we'll be seeing along the season's routes are excellent examples of Italian boatbuilding, private oases made to leave terra firma behind and head for the horizon by sail, motor or maxi rib (rigid inflatable boat).

As the British navigator Sir Francis Drake once said, "It isn't that life ashore is distasteful to me. But life at sea is better."

Quattro novità di punta che vedremo navigare lungo le rotte dell’estate. Eccellenze del made in Italy, sono oasi private nate per lasciarsi alle spalle la terraferma e puntare verso l’orizzonte. A vela, a motore o a bordo di un maxi rib la crociera è servita perché, come diceva Sir Francis Drake “non è che la vita a terra mi sia sgradevole.

Ma la vita in mare è migliore”

Marta Gasparini

Tradition in contemporary style. The new entry at Apreamare maintains all its Mediterranean charm and historical elegance of the skiff from Sorrento. Practically perfect for those who enjoy close contact with the sea. Maximum comfort, large spaces and high-performance engines for amusement. The entirely glazed deckhouse offers a 360-degree view of the surroundings. It hosts the pilothouse, a kitchen and an L-shaped dinette for lunches and dinners in company.

The Gozzo 38 Cabin is not just about open-air living and weekend cruising, but also suited for navigating longer routes with family or friends, thanks to the layout. The interior design has optimal livability with two comfortable double cabins and a bathroom with separate shower. Not bad for an 11.45-metre boat.

Il fascino della tradizione in stile contemporaneo.

Il nuovo arrivato in casa Apreamare mantiene tutto il suo charme mediterraneo e l’eleganza storica del gozzo sorrentino. Perfetto per chi privilegia il contatto con il mare, assicura il massimo comfort con grandi volumi e, per divertirsi, prestazioni al top. La tuga interamente vetrata regala una vista a 360° e comprende timoneria, una cucina e una dinette a L per pranzi e cene in compagnia. Come suggerisce il nome, il Gozzo 38 Cabin non guarda solo alla vita all’aria aperta e alla crociera nel week end, ma a navigazioni più lontane e più lunghe in compagnia della famiglia o degli amici grazie al layout da piccolo cruiser. La progettazione degli ambienti si è, infatti, focalizzata sull’ottimizzazione dell’abitabilità con due comode cabine matrimoniali e un bagno dotato di doccia separata. Niente male in 11,45 metri di lunghezza.

GOZZO

Luxury and performance. The new Pershing GTX80 (Ferretti Group) is almost 24 meters long by 5.8 meters wide, with indoor and outdoor areas that are easily experienced at the same time, creating an all-in-one space with a special degree of comfort.

This gran turismo of the sea has the stylistics of a coupé and a convertible car, perfectly mixed. An impeccable cocktail for a vacation on the water, the GTX80 brandishes a sporty 34 knots of maximum speed, giving substance to the thrill that only a Pershing yacht can deliver.

The grandiose open-air areas are spread out over three decks with oases conceived for outdoor life and fun in the sun. To feel increasingly close to the sea, the stern is designed with versatility in mind, offering space for relaxation and recreation thanks to two lateral fold-down terraces from which tenders can be launched, always at the ready to zoom off to discover roadsteads and coves. Inside, the interiors are finely furnished in the manner of a luxurious villa. Four comfortable cabins with separate bathrooms are available for guests.

Lusso e prestazioni. Il

nuovo Pershing GTX80, brand del Gruppo Ferretti, è uno yacht lungo quasi 24 metri e largo 5,80 dove gli ambienti interni ed esterni comunicano tra loro creando un unico spazio e una diversa dimensione di comfort. Facile definirlo un “granturismo del mare” con gli stilemi di una coupé e di una cabrio che si mixano perfettamente. Un cocktail impeccabile per le vacanze sull’acqua dove, il GTX80 da buon sportivo mostra tutta la sua potenza volando a 34 nodi di velocità massima e dando corpo a quel “thrill” che solo il marchio sa regalare. Grandiose le aree esterne che si sviluppano su tre ponti con oasi studiate per la vita en plein air, il sole e il divertimento. E per sentirsi sempre più vicino al mare, spostiamoci a poppa, una zona dal carattere versatile che regala spazi per il relax e lo svago grazie all’apertura di terrazzini laterali. Qui si trova l'area per il varo del tender sempre pronto per salpare alla scoperta di rade e calette. Negli interni, finemente arredati come una lussuosa villa, quattro confortevoli cabine con bagno separato sono a disposizione degli ospiti.

The GS 65 LC offers easy and safe navigation, even with few crew members – it can be helmed by just a couple. The interior layout is coherent with the geometry of the deck, where every small detail has been designed to form a harmonious whole. The tasteful salon features a lunch-table; a kitchen amidships creates a single open-plan space united with the daytime area. Guests are accommodated in three cabins with private bathrooms.

Quando la vita è slow.

Andare in barca a vela è un esercizio per il corpo e per la mente, in relazione con la natura per scoprire i luoghi da una prospettiva diversa. Facciamolo a bordo nel nuovo Grand Soleil 65 Long Cruise (m 21,60) nato per gli amanti del mondo delle lunghe traversate. Massimizzare lo sfruttamento dello spazio disponibile è il concetto attorno a cui il Cantiere del Pardo ha ideato e progettato il layout della coperta e degli interni. Dimensioni, ergonomia, zone di stivaggio, funzionalità e qualità degli accessori sono paragonabili agli standard del mondo dei superyacht.

Il GS 65 LC permette una navigazione facile e sicura, anche in caso di equipaggio ridotto. Può infatti esser portato anche solo da una coppia.

La disposizione degli interni è in coerenza con le geometrie della coperta in cui ogni piccolo dettaglio è stato pensato per ottenere un progetto armonico. Il raffinato salone presenta un’area pranzo, la cucina a centro barca crea un unico grande open-space unito alla parte giorno. Gli ospiti sono accolti in tre cabine con bagno privato.

Fifty feet, fi fty knots.

This translates to spaciousness and speed. As a rigid inflatable boat (called a maxi rib for its 15.2 meters), it is the flagship model of the Walkaround line. With the performance and livability of a classy watercraft, the boat features an unusual layout both above and below deck. Its versatility means it can either be enjoyed as a medium-range cruiser for daily use or employed to attend a superyacht. The contemporary aerodynamic look connects to the stylistics of the range, making the rib look fast even when it's standing still. The outdoor area offers freedom of movement, with generous space for living en plein air, and roomy sunbeds fore and aft. The dinette with bar and kitchen is covered by a hardtop, making it ideal for gourmet lunches and dinners. The under-deck is large with a modern interior; every detail is made with care. Two double cabins (one queen-size mattress in the fore and twin mattresses in the aft) share a sleek bathroom with a built-in shower.

TECNORIB

Cinquanta piedi per cinquanta nodi.

Che tradotto significa molto spazio (15 metri di lunghezza) se pensiamo che si tratta di un gommone, pardon di un maxi rib, e una velocità massima di 50 nodi. Ammiraglia della serie

Walkaround garantisce le performance e l’abitabilità di un’imbarcazione di classe con un layout sorprendente sia sopra che sottocoperta. Dal carattere versatile si presta all’impiego giornaliero come alle crociere di medio raggio, ma anche da barca d’appoggio di un superyacht.

Il look aerodinamico e contemporaneo richiama lo stile della gamma, che fa sembrare il rib veloce anche da fermo. L’esterno offre grande libertà di movimento, generosi gli spazi dedicati alla vita all’aria aperta con ampi prendisole a poppa e a prua. La dinette con zona bar e cucina, coperta dall’hardtop, diventa il luogo ideale per cene e pranzi da intenditori.

Sottocoperta piace la spaziosità: in un ambiente curato nei minimi dettagli troviamo due cabine doppie, una matrimoniale a prua e una a letti gemelli a poppa oltre a un bagno dal design ricercato completo di un’elegante doccia a incasso.

dreamsMotorbiking come to life

Fabio Madaro

Harley-Davidson Hydra-Glide Revival

L G

ive in the present without forgetting the past –such is the philosophy of almost all Harley-Davidson's motorcycles, symbols of a cultural wildfire in biking that originated on America's great roads. In 2024, 75 years after the 1949 introduction of the telescopic front end of the Hydra-Glide, the manufacturer from Milwaukee, Wisconsin is producing a new version of this model as part of the limited-edition series Icons. A new Icon débuts annually. Only 1,750 units of the Hydra-Glide Revival will be built, each of them numbered and available for 34,700 euros. One distinctive element is the two-tone "slash" paint scheme on the teardrop fuel tank, in the colors Redline Red and Birch White, just as it was for the 1956 models. Other vintage details are the chrome "Harley-Davidson V" badges on the tank and the "Hydra-Glide" script on the front fender skirt. The motorcycle has a Softail frame with a Milwaukee-Eight 114 V-twin with 94 horsepower, and 156 newton metres of torque with a balance shaft. The rear mono-shock suspension is adjustable under the seat to find the right driving comfort. Standard features are electronic cruise control, lamps with light-emitting diodes, and anti-lock brake system.

uardare al presente senza mai dimenticare il passato. È la filosofia alla base di tutte, o quasi, le Harley-Davidson, motociclette simbolo di una cultura nate nelle grandi strade americane.

Ora, a settantacinque anni dall’introduzione della prima forcella telescopica su Hydra-Glide, Harley propone una nuova versione di questo modello per la serie speciale Icons. Che ogni anno rilegge il design della casa di Milwaukee.

Di Hydra-Glide Revival verranno costruiti 1.750 esemplari, tutti numerati. Al prezzo di 34.700 euro. Elemento distintivo la tinta personalizzata Redline Red con banda Birch White ai lati del serbatoio, proprio come sui modelli del 1956. Altri dettagli vintage sono gli stemmi cromati Harley-Davidson V sul serbatoio e le scritte Hydra-Glide sui lati del parafango anteriore.

La base su cui poggia Revival è il telaio Softail con motore Milwaukee-Eight 114 da 94 CV e 156 Nm con contralbero di bilanciamento. Il monoammortizzatore posteriore è regolabile da sotto la sella, per trovare il giusto comfort di guida, mentre nella dotazione sono inclusi il cruise control elettronico, luci a Led e ABS.

Harley-Davidson Hydra-Glide 1949

The first Hydra-Glide came out in 1949, presenting a small revolution at Harley-Davidson for its telescopic fork, which incorporated hydraulic damping. This solution was already being used in motorcycles back then, but it contributed to strengthening the Harley image. The principle of the fork was based on two long springs lodged in the fork's tubes, which contained synthetic oil with a high viscosity index for damping and cushioning. The fabled air-cooled V-twin Panhead engine had been in production at Harley-Davidson since 1948. This is a two-cylinder, two-valve-per-cylinder, chain-driven, internal combustion, pushrod (overhead valve) engine. Over the years, the Hydra-Glide evolved along with the market, adjusting to bikers' increasingly discerning tastes, until its current revival with more chrome and splendor than ever before.

La prima Hydra-Glide apparve nel 1949 e introdusse una piccola rivoluzione in casa Harley, la forcella telescopica idraulica. Una soluzione già presente nel mondo delle due ruote che contribuì a rafforzare l’immagine della motocicletta. Il principio di funzionamento era piuttosto semplice grazie a due lunghe molle elicoidali situate nei tubi della forcella, che a loro volta contenevano un olio sintetico ad alta viscosità per lo smorzamento e l’effetto ammortizzante. Il mitico bicilindrico a V raffreddato ad aria era la cosiddetta versione Panhead, con distribuzione ad aste e bilancieri, due valvole per cilindro, trasmissione a catena e alimentazione a carburatore prodotto dalla Casa a partire dal 1948. Ovviamente negli anni la Hydra-Glide si è evoluta seguendo le leggi del mercato, adeguandosi ai gusti sempre più raffinati dei motociclisti. Per ritornare più cromata e splendente.

Honda CB 1000 Hornet

Honda, a pioneer in motorcycle engineering, is the largest manufacturer of two-wheelers, including motor scooters. Its famous four-cylinder engines have gone down in history. One of its leading models is the CB 1000 Hornet, reminiscent of the unforgettable Four models from the 1970s. About to be commercialized, the Hornet is based on the umpteenth evolution of the 999-cubic-centimeter inlinefour piston engine that powered the CBR 1000RR Fireblade superbike from 2017. The new Hornet is a stripped-down ("naked") sports bike with light-emitting diodes in its headlight, a sculpted fuel tank and a pointed tail. Specifications include a 1,000-cubic-centimeter, twincam, 16-valve engine with over 150 horsepower and over 100 newton metres of torque. The double-cradle steel frame is connected to an upside-down fork made by Showa and an adjustable rear mono shock absorber, also by Showa. Three driving modes; selectable torque control; assist and slipper clutch. Prices are still being defined.

È senza dubbio uno dei marchi leader nel campo dell’ingegneria motociclistica, oltre a essere il più grande produttore di due ruote, scooter compresi. I suoi celebri motori a quattro cilindri fanno parte della Storia. Uno dei modelli di punta è la CB 1000 Hornet, che richiama le indimenticabili Four degli anni ’70. Di imminente commercializzazione, è spinta dall’ennesima evoluzione del quattro cilindri in linea di 999 cc che equipaggiava la CBR1000RR Fireblade del 2017. È una naked sportiva con faro anteriore Led, che si raccorda a un serbatoio dalle forme lavorate e a una coda slanciata. Le sue specifiche tecniche indicano un 1.000 cc bialbero, 16 valvole da oltre 150 CV di potenza con una coppia superiore ai 100 Nm. Il telaio è a doppia trave in acciaio ed è collegato a una forcella Showa a steli rovesciati e a un mono ammortizzatore Showa posteriore regolabile. Ci sono tre modalità di guida, il controllo di trazione multilivello e la frizione assistita con antisaltellamento. Prezzi ancora in via di definizione.

Honda CB 750 Four

When the CB 750 Four was presented at the Tokyo Motor Show in 1968, everyone understood that Honda was about to change the world of two-wheelers. The Four was a watershed moment between before and after for myriad reasons, starting with the four-cylinder engine that became a historic reference point. The 736-cubic-centimeter engine had an overhead chain-driven camshaft, electric starter, and 5speed transmission. Its 69 horsepower was fueled by four 28-millimeter carburetors made by Keihin. All this added up to the lightning speed of 200 kilometers per hour. Back then it was the only motorcycle to combine all these characteristics. The Four was not the first four-cylinder; examples of it had already been built by MV, Benelli and Gilera. But the great merit of Honda was to industrialize the idea by making efficient the costs of manufacturing systems that would allow for serial production. The Four soon flooded the world's roads. In 1969, the CB K entered production and remained on the market, with all due updates, until 1978.

Quando venne presentata, al salone di Tokyo del 1968, tutti capirono che Honda avrebbe cambiato il mondo delle due ruote. Four è lo spartiacque tra il prima e il dopo. Per mille motivi, a cominciare da quel quattro cilindri che avrebbe fatto storia: 736 cc con distribuzione ad albero a camme in testa azionato da catena, avviamento elettrico, cambio a 5 rapporti e alimentazione con 4 carburatori Keihin da 28 mm, per una potenza massima di 69 CV. Quanto bastava per raggiungere i 200 km/h. A quel tempo era l’unica a presentare tutte queste caratteristiche insieme. Four non fu la prima quattro cilindri in assoluto (c’erano già stati gli esempi di MV, Benelli, Gilera), ma il grande merito di Honda fu quello di industrializzare l'idea: rendere efficiente un sistema di costi e catene produttive che ne consentisse la realizzazione in serie. Ben presto Four dilagò sulle strade del mondo. La CB K entrò in produzione nel 1969 e restò sul mercato, con i dovuti aggiornamenti, fino al 1978.

Moto Guzzi V100 Mandello

This is the Guzzi flagship model, a descendent of noble ancestry, as we can see from the transverse 90° V-twin cylinders projecting from the frame. It is a far cry from the glorious twin cylinders of the past, however, thanks to features that transform the V100 Mandello into a modern motorcycle. Guzzi proudly incorporates avant-garde technology, starting with a freshly designed water-cooled engine with high-level electronics. The engine's 1,043 cubic centimeters and 8 valves generate 115 horsepower. The engine is coupled to a 6-speed transmission with multiple-disk slipper clutch. The V100 Mandello has 4 riding modes (Tour, Rain, Road and Sport), 4 levels of traction control, and adaptive aerodynamics with lateral deflectors that open at a preselected speed to increase comfort and maximize protection from rain and air. Two versions are available. The basic model costs 15,500 euros and the Mandello S (more technology and more accessories) costs 18,000 euros.

È l’ammiraglia della Guzzi e discende da una nobile stirpe, come si può intuire osservando i due cilindri a V che spuntano dal telaio. Rispetto però alle gloriose bicilindriche del passato è tutta un’altra storia, grazie a una serie di contenuti che trasformano la V100 Mandello in una moto moderna. Questa Guzzi esibisce con orgoglio soluzioni tecniche all’avanguardia, iniziando dal motore riprogettato, raffreddato ad acqua e con un’elettronica di alto livello. Cilindrata di 1.043 cc, otto valvole, esprime una potenza di 115 CV. È accoppiato a un cambio a 6 rapporti con frizione multidisco dotata di funzione anti saltellamento. Oltre a tutta questa tecnologia, la V100 Mandello dispone di quattro modalità di guida, con controllo della trazione regolabile su vari livelli. In evidenza anche l’aerodinamica adattativa, con le appendici laterali che si aprono per aumentare il comfort e la protezione dall’aria in funzione della velocità o del tipo di guida selezionato. Due le versioni in vendita: base a 15.500 euro e Mandello S, più tecnologica e accessoriata, a 18mila euro

Moto Guzzi V7 700 (1965)

It all started with the V7 700 produced by Moto Guzzi from 1965 to 1969. It was the first of many models with a transverse V-twin engine that marked the history of the Moto Guzzi manufacturer from Mandello, Italy. Unlike what some people think, the V7 motor did not originate for use in motorcycles but was designed in 1959 by the engineer Giulio Cesare Carcano as a valid alternative for a probable sports version of the Fiat 500. There was even an 18-horsepower prototype that was tested at the Fiat headquarters in Turin. But no agreement was found with Guzzi, so the project was abandoned. Making its way to motorcycles, the first V7 had a 700-cubic-centimeter, 50-horsepower engine. This classic road model, a popular type back then, was made for the Italian police force to substitute the old Moto Guzzi Falcone, beginning a saga that continues today. The V7 family soon expanded with the V7 Special and the V7 Sport, whose engines were enlarged to 750 cubic centimeters and up to 72 horsepower.

Tutto ebbe inizio con la V7 700, che Moto Guzzi produsse tra il 1965 e il 1969. Capostipite di tanti modelli con il motore a V trasversale, che nel corso di vari decenni hanno scandito la storia della casa di Mandello. A dispetto di quello che molti credono, il propulsore della V7 non ha origini motociclistiche: venne infatti progettato dall’ingegner Giulio Cesare Carcano come valida alternativa per una probabile versione sportiva della Fiat 500 nel 1959. Ci fu anche un prototipo, da 18 CV di potenza, che venne testato dalla casa torinese ma non si trovò alcun accordo con Guzzi e il progetto fu abbandonato. Passando alle moto, la prima V7 aveva un 700 cc da 50 CV ed era un classico modello stradale come si usava allora. Altrettanto importante ricordare come la sua nascita si deve alla Polizia di Stato che doveva sostituire il vecchio Falcone. Una saga che continua anche oggi. Quanto alla V7, presto la famiglia si allargò ad alcune derivate che divennero celebri come le V7 Special e V7 Sport, dotate di motore con cilindrata aumentata a 750 cc e fino a 72 CV di potenza.

Triumph Bonneville

Like Moto Guzzi and Harley-Davidson, Triumph is identified by a particular model that represents a typically English motorcycle: the Bonneville, perhaps the most famous twowheeler from across the Channel. This year, a new series named Stealth will début eight modern classics of the Bonneville with handpainted fuel tanks: the Bobber in purple, the Scrambler 900 in orange, the Speed Twin 900 in green, the Speed Twin 1200 in red, the Speedmaster in red, the T100 in blue, the T120 in blue and the T120 in black. The T100 is equipped with a 900-cubic cen timeter, 65-horsepower engine with 80 newton metres of torque. State-of-the-art anti-lock brake system; throttle with switchable traction control. The T120 has more technical equipment: 41-millimeter cartridge forks, twin rear suspension units with preload adjustment, and twin front calipers made by Brembo with anti-lock brake system. This 1200-cubic-centimeter parallel twin engine offers 80 horsepower and 105 newton metres of torque. The T100 Stealth Edition costs 12,195 euros. The T120 Stealth Edition is yours for 15,095 euros.

Come Guzzi e Harley-Davidson, anche Triumph si identifica in un particolare modello che rappresenta il Made in England. È Bonneville, forse la due ruote più celebre d’Oltremanica. Così sarà anche quest’anno, con l’annuncio di una nuova livrea che debutta in otto Modern Classic. Le Stealth, questo il nuovo nome, hanno serbatoi con finiture dipinte a mano: la Speedmaster in rosso, la Bobber in viola, la T100 e la T120 in blu, la Speed Twin 900 in verde, la Speed Twin 1200 in rosso, la Scrambler 900 in tinta arancione e, infine, la T120 in nero. La T100 ha una cilindrata di 900 cc ed eroga 65 CV con una coppia di 80 Nm. ABS di ultima generazione e controllo della trazione disinseribile fanno parte della dotazione. T120 è tecnicamente più attrezzata grazie anche a forcelle a cartuccia da 41 mm, ai doppi ammortizzatori posteriori con precarico regolabile e doppie pinze freno anteriori Brembo con ABS. Il bicilindrico da 1.200 cc offre 80 CV di potenza e 105 Nm di coppia. Quanto ai prezzi: T100 Stealth Edition costa 12.195 euro, che salgono a 15.095 euro per T120 Stealth Edition.

1960s Triumph Bonneville

The "Bonnie" came out in 1959, when the T120 entered the Triumph range. It was equipped with an air-cooled 650cubic-centimeter parallel twin engine and two carburetors. It was an immediate hit for its high-quality roadworthiness. In the early 1970s, the Bon neville was amped up by a new 750-cc en gine, changing its code to T140. Improvements became continuous, and the Bonnie remained in production until the early 1980s. Then, in 2001, it returned to the range of the "new" Triumph car maker, born from the ashes of the old manufacturer.

La “Bonnie” entrò nel catalogo Triumph dal ’59, quando comparve la T120. Era equipaggiata con un bicilindrico di o ad aria e con due carburatori. Conobbe un rapido successo per via delle sue qualità stradali e, all'inizio degli anni ’70, la Bonneville fu rivista anche montando un nuovo 750 cc che cambiò la sigla della moto in T140. In seguito, i miglioramenti furono continui e la “Bonnie” continuò a essere prodotta fino alla prima metà degli anni ’80. Ma nel 2001 tornò nei listini della “nuova” Triumph, nata sulle ceneri della vecchia azienda.

Steve McQueen on a Triumph Bonneville Steve Mcqueen su Triumph Bonneville - Ph. gp314

Cantine d'autore Signaturewines

Roberta Schira

Due to its geographical conformation, Liguria is much studied by scholars. Its terrain is a stratification of all eras. From Ventimiglia to La Spezia, the area is monitored by enologists, given the close link between wine and mineral characteristics. Although its production is not enormous – 3 million bottles per year produced by 170 wine-makers – the region has carved out a niche of quality in a country full of excellent wines. The book CantineDoc Liguria – Vigne, uomini e vini by Virgilio Pronzati (Multiverso Edizioni, Mazara del Vallo, Sicily 2024) is an overview of Ligurian wine estates, ten very interesting of which are described below.

Per conformazione geologica, la Liguria suscita molto interesse negli studiosi. Nei suoi terreni sono stratificate tracce di tutte le ere. È dunque un'area, da Ventimiglia alla Spezia, monitorata anche dagli enologi, dato lo stretto rapporto fra vino e caratteristiche minerali. Sia pure con una produzione non eclatante, tre milioni di bottiglie all’anno, la regione si è ritagliata uno spazio di qualità in un Paese di eccellenze. Fra circa 170 cantine, ne ha fatto un esame "CantineDoc Liguria. Vigne, uomini e vini" di Virgilio Pronzati, Multiverso, eccone dieci che meritano attenzione.

I Cerri a Carro (SP), in Val di Vara

I Cerri Carro, province of La Spezia

Lying in the Vara Valley, the I Cerri winery produces 24,000 bottles per year in the town of Carro – population 485, elevation 418 meters, set in rugged surroundings. Gianluigi Careddu founded it in the 1980s, but he waited until he had planted 1,000 vines of albarola (a white wine-grape), syrah (dark-skinned) and vermentino (light-skinned) before he started making his own organic wine. He has four labels: Campo Grande (all albarola); Cian dei Seri (80% vermentino); Fonte dietro il Sole (a red blend of merlot, syrah and ciliegiolo); and Poggio alle Api (all albarola, fermented on the grape-skins for one month).

L’azienda, 24mila bottiglie all’anno, si trova in un comune con circa 500 abitanti, a 418 metri sul mare. Una realtà di grande fascino selvatico. Gianluigi Careddu ha fondato i Cerri negli anni Ottanta, ma prima di vinificare in proprio ha aspettato di impiantare circa mille piante di uve Albarola, Syrah e Vermentino. La produzione è biologica. Le etichette sono quattro: Campo Grande, 100% Albarola, Cian dei Seri, 80% Vermentino, Fonte dietro il Sole, rosso Merlot, Syrah e Ciliegiolo) Poggio alle Api,

Cantine Lunae Bosoni Luni, province of La Spezia

The people at Lunae Bosoni describe wine as "a living organism, the product of physical actions and subtle interventions". The hills of Luni have such a unique and favorable microclimate that vineyards here have existed for 2,000 years, as described by Pliny the Elder. Grapes grown by this estate are vermentino, albarola, malvasia nera and massareta – 65 hectares of them, grown organically. The winery uses energy from geothermal and photovoltaic systems. The Bosonis have been producing wine for four generations now, and 100 local vine-tenders constitute their extended family.

Cantine Lunae Bosoni, Luni (SP)

Un manifesto programmatico dell’azienda indica il vino come “materia vivente”, risultante “di azioni fisiche ed energie sottili”.

Sarà che da queste parti, i colli di Luni dal microclima unico e favorevole, la cultura vinicola ha duemila anni, ne scriveva Plinio il Vecchio. Cantine Lunae significa Vermentino, Albarola, Malvasia Nera e Massareta, viti che si estendono su 65 ettari. La produzione è biologica, con utilizzo di impianti geotermici e fotovoltaici. La famiglia Bosoni è legata al territorio da quattro generazioni. E cento vignaioli locali costituiscono una famiglia allargata.

Vineyard in the Cinque Terre
Un vigneto delle Cinque Terre

Stella di Lemmen

Riomaggiore, province of La Spezia

Stella di Lemmen is an organic and biodynamic agricultural project founded in the Cinque Terre in 2015 by a husband-and-wife couple, Lucia and Diego, who rehabilitated four hectares of abandoned land that were practically unreachable. They planted native grapes: albarola, vermentino and bosco. Their first wine, Limen, captures the freshness of the salty sea-air and its metaphysical presence. Processing is done by hand, seeing how the vineyards are located on terraces built after restoring 6,000 square meters of dry-stone walls using traditional techniques.

Stella di Lemmen, Riomaggiore (SP)

Biologica e biodinamica, l’azienda è un giovane progetto agricolo

nelle Cinque Terre, ricavato da terrazzamenti appesi sul mare. Fondata nel 2015 da Lucia e Diego, Stella di Lemmen ha recuperato quattro ettari di terreni in abbandono, praticamente irraggiungibili.

La vigna, con varietà di bianco autoctono, Bosco, Albarola, Vermentino ha cominciato a produrre: primo bianco in etichetta il Limen, che sprigiona l’alito del mare, presenza anche metafisica. La lavorazione è fatta a mano, così sono stati restaurati, con tecniche tradizionali, ben 6000 metri quadrati di muretti a secco.

Perched high over the sea in Corniglia Corniglia, uva a picco sul mare

Azienda Agricola La Ricolla Ne, province of Genoa

Il vino si fa in vigna prima che in cantina is an expression that indicates how the fundamental qualities of a wine are created in the vineyard, long before it is processed in the cellar. Daniele Parma agrees. He founded La Ricolla in 2004 after a long search for abandoned vineyards. His fields are spread out over five towns from Cogorno to Sestri Levante and Casarza Ligure. He stopped using pesticides in 2010. Since 2017, La Ricolla has been equipped with a cellar specialized in the ageing of natural wines, and now offers agri-tourism rental for holidays. Its Berette label is an allvermentino suited for seafood. In addition to vermentino grapes, the winery grows bianchetta genovese, canaiolo, granaccia and sangiovese.

Azienda Agricola La Ricolla, Ne (GE)

“Il vino si fa in vigna” è un motto popolare, condiviso da Daniele Parma che ha fondato La Ricolla nel 2004. I vigneti, abbandonati e rilevati dopo lunghe ricerche, si dislocano su cinque comuni : da Cogorno fino a Sestri Levante e Casarza Ligure. Dal 2010 non si utilizzano fitofarmaci. Dal 2017 l’azienda ha una cantina dedicata all’affinamento dei vini naturali e ha iniziato un’attività agrituristica. Vino d’autore il Berette, Vermentino sincero che si adatta alla cucina marittima. I vitigni coltivati, oltre al Vermentino, sono Bianchetta Genovese, Canaiolo, Granaccia, Sangiovese.

Casa del Diavolo Castiglione Chiavarese, province of Genoa

In the Petronio Valley, on the border between the provinces of Genoa and La Spezia, Casa del Diavolo was founded in 2010 by Valerio Sala from the Brianza area. He turned 7 hectares of land into an impressive estate that now produces 5,000 bottles per year. By 2017, Casa del Diavolo held a position in the top ten compiled by Golosaria. The sinister name ("house of the devil") refers to an abandoned shack on the valley floor. The winery is centered on bianchetta genovese, but also makes all-ciliegiolo (see the Golfo del Tigullio Portofino D.O.C.) and all-dolcetto wines.

Casa del diavolo, Castiglione Chiavarese (GE)

In Valle del Petronio, nel comune che segna il passaggio fra territorio genovese e spezzino, ecco un’azienda creata nel 2010, trasformando sette ettari in una realtà vinicola di tutto rispetto. Adesso, con 5 mila bottiglie all’anno, Casa del Diavolo - nome sinistro che avrebbe indicherebbe una capanna sperduta nel fondovalle - fondata dal brianzolo Valerio Sala, valorizza la Bianchetta Genovese. Già nel 2017, l’azienda di Castiglione, che vanta in etichetta Golfo del Tigullio Portofino Doc, entra nei Top Ten di Golosaria. Vinifica in purezza anche Ciliegiolo e Dolcetto.

BioVio

Bastia d'Albenga, province of

Savona

BioVio, a winery and agri-tourism business located in a restored hamlet in western Liguria, was founded by Giobatta Vio, who goes by the name Aimone. The main grape here is pigato, but also vermentino, rossese and granaccia D O.C. are grown. Sweet passito wine is made from pigato. The composition of the soil, sunny exposure and organic farming methods give high-quality fruit. To think that back in the day, making wine was just a pastime for the Vio family, who produced olive oil with the taggiasca varietal. But now wine is an important branch, holding high the reputation of pigato precisely in its area of origin.

BioVio, Bastia d’Albenga (SV)

Cantina con agriturismo in un borgo restaurato, è un’azienda del Ponente ligure, fondata da Giobatta Vio, detto Aimone. Il Pigato la fa da padrone, ma vengono prodotti Vermentino, Rossese e Granaccia Doc, oltre al passito sempre di Pigato. Composizione del terreno, posizione soleggiata, coltivazione biologica consentono di ottenere frutti di qualità superiore. E pensare che il vino era poco più di un passatempo per la famiglia Vio, produttori di olio da olive Taggiasche. Oggi invece è un comparto importante, che tiene alta la reputazione del Pigato proprio nelle sue terre originarie.

Vineyards on the western Riviera di Ponente
Vigneti nella riviera di Ponente

La Vecchia Cantina Albenga, province of Savona

Founded in 1982 in the hamlet of Salea di Albenga by Umberto Calleri, who built up the winery by renovating an ancient family home. The farm grows pigato, vermentino, frai, rossese and makes sweet passito. Umberto has handed over the reins to his daughter Paola, who proceeds down the same road, assisted by her husband Ennio. Wines are U Pendin (all pigato, intense and fruity), Scuvea (all rossese, dry with notes of red fruit) and Aurea (an all-pigato passito, perfect with aged Ligurian cheeses and desserts). The vineyards lie in the full sun, from dawn to sunset.

La Vecchia Cantina, Albenga (SV)

Nella frazione Salea di Albenga, un’azienda fortemente legata al territorio, attiva fin dal 1982, quando Umberto Calleri la fondò partendo dalla ristrutturazione di un antica casa di famiglia. Oggi produce Pigato, Vermentino, Frai, Rossese, passito. Umberto ha lasciato il testimone alla figlia Paola, che con il marito Ennio prosegue sulla stessa strada. Tra i vini, U’ Pendin, Pigato intenso e fruttato, Scuvea, un Rossese asciutto con note di frutti rossi, Aureo, passito di Pigato, perfetto per i formaggi stagionati liguri e per i dolci. I vigneti sono sempre esposti al sole, dall’alba al tramonto.

Cantina Müragni

Dolceacqua, province of Imperia

Producing 4,000 bottles per year based on rossese and pigato grapes, Müragni was one of the first to receive Ligurian D.O.C. (controlled designation of origin) certification for its rossese.

Located at the far western end of Liguria, Müragni was founded by three young friends, Cristian, Fausto and Marco, who "love their land and are passionate about vines and wine," as they write. Their ambition is to interpret and innovate the winemaking story that saw Liguria come forth from the shadows quite a few years ago. In early 2024 they made their first Rossese di Dolceacqua Riserva, but their main grape is pigato. Harvesting is done by hand.

Cantina Müragni, Dolceacqua (IM)

Circa 4000 bottiglie, vitigni coltivati Rossese di Dolceacqua e Pigato. Così la cantina Müragni è entrata nella scia enologica del primo Doc ligure, appunto il Rossese. Situata nel Ponente ligure estremo, è un’azienda fondata da tre giovani amici: “Cristian, Fausto e Marco, amiamo il nostro territorio, appassionati di vigna e vino”. Hanno l’ambizione di interpretare, ma anche innovare una storia vinicola che ha fatto uscire la Liguria, ormai da anni, dalla zona d’ombra. A inizio 2024, è uscito il loro primo Rossese di Dolceacqua Riserva, ma grande centralità ha il Pigato. Le uve vengono raccolte a mano.

Peq Agri Lupi Andora Pieve di Teco, province of Imperia

The Lupi winery was among the first in Liguria to obtain D.O.C. certification (controlled designation of origin). In the 1960s, Tommaso Lupi focused on cultivating and refining pigato grapes, transforming them into a wine made for lengthy ageing. In 2020, the business was acquired by Peq Agri Andora, which continued Lupi's philosophy through its enologist Alex Berriolo. The Italian writer and film director Mario Soldati was fond of Ormeasco di Pornassio, a wine made here. The Cervoclassico Extra Brut, traditional method with rossese grapes, contains all the fragrance of the Mediterranean scrub.

Peq Agri Lupi Andora, Pieve di Teco (IM)

Tra i primi vini liguri a ottenere la Doc, Cantina Lupi si trova nel cuore di Pieve di Teco, nell’imperiese. Fu Tommaso Lupi che negli anni ’60 pensò di valorizzare il Pigato e di nobilitarlo, trasformandolo in vino da lunghi invecchiamenti. Nel 2020 arriva l’acquisizione da parte della Peq Agri Andora, che ne rispetta la filosofia con l’enologo Alex Berriolo. Estimatore dell’Ormeasco di Pornassio era lo scrittore Mario Soldati, mentre il Cervoclassico Extra Brut, metodo classico da vitigno Rossese, racchiude tutti i sentori della macchia mediterranea.

Fratelli Ascari

Dolceacqua, province of Imperia

Their foremost wine is the Rossese di Dolceacqua Superiore D.O.C., made from the best grapes, and then aged to develop aromas of ripe fruit, flowers and a hint of spice. It is labeled Aaron. The estate was founded in 2010 in the hamlet of Colmo, on land that was abandoned to brambles, and now produces 6,000 bottles per year.

The grapes are turned into wine under the guidance of Alex Ascari. Cultivation here belongs to a category called "heroic viticulture", meaning that the vines grow in inaccessible, difficult-to-work areas at high altitudes. In addition to rossese, a rosé from rossese is made, as well as a clear grappa distilled from rossese.

Fratelli Ascari, Dolceacqua (IM)

Vino di punta il Rossese di Dolceacqua Superiore Doc, che nasce dalla selezione delle migliori uve e viene sottoposto a invecchiamento. Regala sentori di frutta matura, floreale, leggermente speziati. In etichetta, è battezzato Aaron. L’azienda è nata nel 2010, in località Colmo, ricavata da terreni lasciati ai rovi. Le 6000 bottiglie all’anno hanno i processi di lavorazione di Alex Ascari. I vini appartengono alla categoria eroica, ottenuti da raccolta a mano nelle vigne, coltivate su impervie colline. Oltre al Rossese, un Rosato da Rossese e persino una grappa cristallina, da vitigno Rossese.

Tokyo street food

In 200 meters, the Broadside enterprise offers three gastronomic experiences on Via XII Ottobre in Genoa: contemporary sushi, traditional Japanese ramen, and Hawaiian poke. For 12 years now, Lorenzo and Rossella have been enthusiastically continuing the family tradition of serving flavors and philosophies from far away. It was a dream they made come true. There are two eateries, one across the road from the other. Broadside Sushi (Via XII Ottobre 27–31) is all about Japan. Contemporary art hangs on the walls. An open kitchen and sushi counter welcome the eye. Up on the first floor, decked tables surround a glazed wine cellar stocked with bottles from over 250 vineyards worldwide. Not only the original sushi is enjoyed here, but also a revisited version of it, tweaked at length and accurately researched: Genoese sushi. This features cappon maki, maki with octopus and potatoes, Ligurian-style rabbit in teriyaki sauce, and a pansogyoza (a fried Japanese dumpling like a Ligurian pansotto ravioli filled with ricotta and spinach). An entirely different atmosphere is found on the ground floor, at Broadside Ramen, which is like entering a Japanese ramen shop. A Japanese staff prepares the dishes in front of guests. The menu offers ravioli, fried chicken, tako-yaki (octopus dumplings), just like the street food found in Tokyo. Across the way, at Via XII Ottobre 138–140, lies Poke and Bowl Broadside, the first Hawaiian poke restaurant to open in Genoa, back in 2018. Aimed at young people, and perfect for a lunch-break, the list offers over 50 ingredients that can be served over a bowl of rice. Each of the three restaurants offers home delivery. broadsidesushi.it, broadsideramen.it, pokeandbowl.it

Duecento metri e tre esperienze gastronomiche grazie al marchio Broadside, in via XII Ottobre: sushi contemporaneo, ramen della tradizione popolare giapponese e poke hawayano. Da dodici anni Lorenzo e Rossella rinnovano con passione una tradizione di famiglia per servire in tavola gusti e filosofie che vengono da lontano. Era un sogno e lo hanno avverato. I locali sono due, uno di fronte all’altro. Broadside Sushi (via XII Ottobre 27-31 r. tel. 010/5959368) è dedicato al Giappone. Alle pareti opere d’arte contemporanea. Cucina e banco sushi a vista, si sale al primo piano fra i tavoli imbanditi. Al centro una cantina di vetro con oltre 250 aziende vinicole di tutto il mondo. Qui si gusta non solo il sushi originale ma anche la sua versione rivisitata dopo lunghe e accurate ricerche, il sushi alla genovese. “Cappon maki”, “Maki polpo e patate”, “Coniglio alla ligure in salsa teriaki”, fino al “Panso-gyoza”, un pansotto di pasta giapponese ripieno di magro e fritto. Tutt’altra atmosfera al piano inferiore con Broadside Ramen: è come entrare in una trattoria giapponese dove si mangia ramen. I piatti sono preparati a vista da uno staff nipponico. Tra le proposte, ravioli, pollo fritto, polpette di polpo di Osaka “Tako Yaki”, quel che si mangia per strada a Tokyo. Dall’altro lato della strada, in via XII Ottobre 138-140 r., c’è il Poke and Bowl Broadside (tel. 010/0899380) primo ristorante di poke hawayano aperto a Genova nel 2018. Rivolto ai giovani e per fetto per la pausa pranzo, of fre una scelta di oltre 50 ingredienti con cui condire la ciotola di riso a proprio gusto. Ogni cucina prevede consegne a domicilio su

A award in the name of Di Marzio

Big festa in Portofino

Un premio nel nome

di Di Marzio Grande festa a Portofino

Giampiero Timossi

rom the sky over Berlin to the sunset over Portofino. On the evening of 13 May 2024, Italy's 2006 world champions mingled at Castello Brown and on the piazzetta. Soccer's head coach Marcello Lippi, the forward Alberto Gilardino and the goalkeeper Gianluigi Buffon were all in town for another unforgettable evening together. They were part of a group of award winners and guests of the first Premio "Gianni Di Marzio" organized by the broadcaster Telenord, owned by Massimiliano Monti, and sponsored by the General Consulate of Monaco and by GVM Care & Research.

Dal cielo sopra Berlino al tramonto di Portofino. C’erano i campioni del Mondo, quelli del 2006, la sera del 13 maggio, a Castello Brown e poi in piazzetta. Il commissario tecnico Marcello Lippi, l’attaccante Alberto Gilardino, il portiere Gianluigi Buffon, tutti nel borgo per vivere insieme un’altra notte indimenticabile. Erano alcuni dei premiati e degli ospiti della prima edizione del Premio Gianni Di Marzio, organizzato da Telenord, fortemente voluto dall’editore Massimiliano Monti, sostenuta dal Consolato Generale di Monaco e da GVM Care & Research.

Left: the television host Ilaria D'Amico. Right: the late soccer coach Gianni Di Marzio Ilaria D’Amico, giornalista televisiva e, a fianco, Gianni Di Marzio, compianto allenatore

The national award was instituted to commemorate and diffuse a little-known side of the soccer manager Gianni Di Marzio (1940-2022), that of an impassioned, competent and precision-driven soccer journalist. Di Marzio coached long and well. His career, which even included a stint with Genoa, followed a seemingly incompatible list of teams, from Catanzaro, Cosenza and Catania to Palermo –whose fan bases were like water and fire, unable to mix.

But Di Marzio succeeded in uniting faraway worlds; he went to places where others could not – islands and continents – to find young athletes that would become champions. Diego Maradona, Cristiano Ronaldo and Lautaro Martinez are a few of the talents he discovered. Di Marzio had many virtues, among them the ability to communicate sincere enthusiasm in a humble way. This thread runs through the lives and professional careers of all the award winners: Lippi, coach of the Italian

Un riconoscimento nazionale, per ricordare e raccontare un aspetto non ancora indagato della figura di Gianni Di Marzio, quello di giornalista appassionato, competente, puntuale. Gianni ha allenato molto e bene, anche nella Genova genoana, attraversando storie in apparenza incompatibili, guidando Catanzaro e poi Cosenza, Catania e dopo Palermo, narrazioni di calcio e fede sportiva che sembrerebbero come acqua e olio, incapaci di mescolarsi. Invece no, Di Marzio riusciva a unire anche mondi lontani, aveva la capacità di arrivare dove altri non riuscivano, isole o continenti, per far luce su giovani che sarebbero diventati campioni, Diego Armando Maradona, Cristiano Ronaldo o Lautaro Martinez, solo per ricordare alcuni dei talenti scoperti. Aveva molte virtù, fra queste la capacità di comunicare la passione, con sincerità e umiltà, filo conduttore nella vita e nelle storie professio-

national team during the 2006 World Championship (Special Award); Gilardino, Genoa trainer (Best Trainer); Piero Ausilio, sports director of Inter champion of Italy (Best Director); Federico Buffa, writer, actor and journalist ("Gianni Di Marzio–Telenord" Award for Storytelling) and Federico Ferri, director of Sky Sport ("Gianni Di Marzio–Telenord" Award for Journalism). The stage welcomed the journalist and television host Ilaria D'Amico, "key person in the history and growth of Sky," in the words of Ferri. In her acceptance of the "Gianni Di Marzio–Telenord" Award for Television Presentation, D'Amico quipped: "This is a magnificent 'ballon d'or'. Finally my husband will be able to say he won it," eliciting a smile from her husband Gigi Buffon, the great former goalkeeper of Italy's national team. It was a magical night under the stars of Portofino in honor of Gianni Di Marzio. To be continued next year on 19 May 2025. Mark your calendars.

nali di tutti i premiati: Lippi, ct campione del mondo (Premio Speciale); Gilardino tecnico del Genoa (miglior tecnico); Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter campione d’Italia (miglior dirigente); Federico Buffa, scrittore, attore e giornalista (Premio Gianni Di MarzioTelenord per la Narrazione) e Federico Ferri direttore di Sky Sport (Premio Di Marzio - Telenord per il giornalismo). Sul palco anche la giornalista e conduttrice Ilaria D’Amico, “persona chiave nella storia e nella crescita di Sky” come ha ricordato Ferri. A lei il premio TelenordDi Marzio per la conduzione: “Un magnifico pallone d’oro, così anche il mio compagno potrà dire finalmente di averlo vinto”. Il suo compagno ha sorriso, Gigi Buffon, meraviglioso portiere della Nazionale italiana. Anche questa è stata la notte magica per Gianni Di Marzio, sotto le stelle di Portofino. Ci si rivede tra un anno, 19 maggio 2025, segnatevi già la data.

From left: Tuccy Di Marzio, Gianluca Di Marzio and his wife
Da sinistra Tuccy Di Marzio, Gianluca Di Marzio e sua moglie
The coach of the Italian national team during the 2006 World Championship Marcello Lippi (left) with Massimiliano Monti, the owner of Telenord Marcello Lippi, CT campione del mondo, con Massimiliano Monti, editore di Telenord
Gigi Buffon greets Lippi
Il saluto di Gigi Buffon a Lippi
The infectiologist Matteo Bassetti (left) with Alberto Gilardino, former player with the national team and now coach of Genoa
L’infettivologo Matteo Bassetti con Alberto Gilardino, ex azzurro e allenatore del Genoa

VIIVERE ERE LOOSSPPOORT O S A GENO EN AOV

The new frontierofLigurian golf La nuova frontiera del golf ligure

IIn recent years, golf-related tourism has intensified in Italy partly thanks to the Ryder Cup being held in Rome in 2023. This is a biennial men's competition between the 12 best European golfers and the 12 best Americans. By hosting the event, Italy showed foreign tourists that golf is played here, too. There are 136 courses in Italy with 18 holes or more, ready to welcome enthusiasts.

Research by the agency Sports Marketing Surveys found that in the past five years, our country has seen an increase of 31% British and Irish, 56% French, 71% Swedish and 76% German golf tourists. Other numbers confirm this new trend.

In almost all Italian regions, the number of green fees (equal to the number of rounds played by one person) sold to foreigners grew by 8% in 2023.

Negli ultimi anni in Italia il turismo golfistico è aumentato. Un successo dovuto anche alla Ryder Cup, che si è tenuta a Roma nel 2023. È la manifestazione più famosa che vede contrapposti i migliori dodici giocatori europei contro altrettanti americani. Questo evento sportivo ha confermato ai turisti stranieri che anche in Italia si gioca a golf. Ci sono centotrentasei le strutture ricettive, da 18 buche in su, pronte ad accogliere gli appassionati.

Un’indagine di Sports Marketing Surveys ha registrato negli ultimi cinque anni un aumento del 31% di britannici e irlandesi, 56% di francesi, 71% di svedesi e 76% di tedeschi. Altri dati confermano questa nuova tendenza. In quasi tutte le regioni italiane i green fee stranieri, ovvero i giri giocati da un singolo individuo, nel 2023 sono cresciuti dell’8%.

Although not astronomical, the expansion is a good start for a sector that could become an important piece of revenue for the country. Positioned at the crest of the wave is Liguria, which despite its small size (5,416 square kilometers) has none less than 10 golf clubs – 4 with 18 holes, 3 with 9 holes and 3 practice ranges. From 2021 to 2023, entrance tickets to the clubs grew by 67%, going from 6,000 to 10,000 guest green fees. No doubt this was the merit of the Ryder Cup, but a united circuit of tour operators and individual golf clubs contributed, too, giving Italian clubs the opportunity to promote the sport, their own facilities, the particularities of the geographical area, and thereby boost tourism and the local economy.

This is how some golf clubs have opened up to the future by abandoning their traditional approach of aiming only at the sale of membership cards. Several Ligurian clubs are tangible proof of this strategy. Their investments in recent years have begun bearing abundant fruit. One of them is the 18-hole Circolo Golf e Tennis Rapallo on the Gulf of Tigullio. Fabrizio Pagliettini, the director of the club since 1985, says: "Our status is strongly linked to the social fabric, which has changed over the last eight years, making it imperative to invest in the area here. The combination of sport and quality of life greatly benefits hospitality." This same philosophy is behind the regional circuit of competitions organized by Liguria Golf Experience starting mid-March 2024. All the Ligurian golf clubs and practice ranges adhered to this initiative sponsored by the Region of Liguria and the Federazione Italiana Golf.

Non parliamo di cifre astronomiche ma di un buon inizio per quello che, negli anni, potrebbe diventare un importante fattore di reddito. E sull’onda di questa crescita un posto d’onore spetta anche alla Liguria, regione di appena 5.416 chilometri quadrati di superficie che vanta però dieci golf club: quattro percorsi a 18 buche, tre a 9 buche e 3 campi pratica.

Dal 2021 al 2023 le entrate dei circoli sono cresciute del 67% passando da 6 mila a 10 mila green fee. Non c’è dubbio che il merito sia della Ryder Cup, ma anche degli operatori turistici e delle singole realtà che hanno unito le forze. I circoli italiani hanno così l’opportunità di promuovere lo sport, la propria struttura, valorizzare le peculiarità del territorio e contribuire al turismo e all’economia locale. Ecco, quindi, che diversi golf club hanno abbandonato

Hole 18 overlooks the hills Il golf in collina con la buca 18

la classica impostazione che puntava esclusivamente sulle tessere associative per aprirsi al futuro.

Ne sono una prova tangibile un paio di fenomeni liguri, i cui investimenti degli ultimi anni hanno iniziato a dare importanti frutti. Come il Circolo Golf e Tennis Rapallo, 18 buche in Tigullio. “Uno status” racconta Fabrizio Pagliettini, direttore del circolo dal 1985, “fortemente legato al tessuto sociale e che, negli ultimi anni otto anni, si è trasformato cogliendo quanto sia importante investire sul proprio territorio. Una combinazione di sport e qualità di vita che ha fatto un gran bene all’ospitalità”.

Ecco che da questa filosofia, a metà marzo è partito un circuito regionale di gare nato nell’ambito di Liguria Golf Experience. Si tratta di un progetto voluto fortemente da tutti i club e campi pratica liguri, patrocinato dalla Re-

Hole 10 at Golf Club Garlenda
La buca 10 del Golf Club Garlenda

The event marks the first time that professionals from different fields are united toward promoting Liguria. One of the participants is Golf Club Garlenda, located in the Lerrone valley, one of the most enchanting and picturesque settings of our inlands. Bruno Olivetti, the club's director, is very satisfied with the 12% expansion in the number of green fees he has sold between the start of 2022 and the end of 2023. Most growth is ascribed to the stay-and-play template the club introduced a few years ago, when Olivetti began directly managing the guest houses surrounding the golf course. The magic formula would seem to be spending one's days playing 18-hole rounds immersed in ancient olive groves and spending one's nights there, too.

gione e da Federazione Italiana Golf che per la prima volta vede uniti diversi professionisti impegnati a promuovere il territorio. Tra i protagonisti di questa iniziativa anche il Golf Club Garlenda, nella Val Lerrone, una delle più suggestive e pittoresche del nostro entroterra. Bruno Olivetti, direttore del circolo, parla di numeri più che soddisfacenti con una crescita dei green fee del 12% dall’inizio del 2022 e la fine del 2023. A fare da traino la tariffa “stay and play” che la struttura ha introdotto un paio d’anni fa, quando ha preso direttamente in mano la gestione della foresteria che si affaccia sul campo da golf. Soggiornare e giocare 18 buche immersi fra ulivi secolari: sembrerebbe la formula di questo successo.

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