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In controluce: salviamo la democrazia
In controluce di Waimer Perinelli
Salviamo la DEMOCRAZIA
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Ringrazio Cesare Scotoni per l’ammirevole volontà di interpretare la decadenza o mancanza della politica, riportata nell’articolo “Uno non vale uno”. Ci vuole tenacia per non arrendersi all’evidente scadimento della democrazia.
Nel manifesto “Per una politica attiva” esordisce con l’attacco al libro “La Casta” di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, edito nel 2007, accusandolo a ragione di essere stato in ritardo di vent’anni. E’ vero ma era in anticipo di una decina di anni sull’ antipolitica proclamata dai Cinque Stelle del Vaffa del comico Grillo e dell’imprenditore piattaformista Casaleggio. La Casta è un libro ed una denuncia che è in anticipo anche sulle tesi del rottamatore Matteo Renzi al quale va riconosciuto il merito di avere tentato nel 2017/18,e in questo 2021 una risposta politica al degrado del nostro sistema democratico. Se lo stesso Salvini, avesse colto la novità del referendum del 4 dicembre 2016, approvando la riforma elettorale, ora sarebbe al governo da almeno tre anni. E invece si logora nella trebbiatrice, nella rete a strascico, dei cacciatori di poltrone, conservatori della propria, nel modo che nessuna democrazia matura può sopportare. Caro ingegnere, ottima ed intrigante la tua premessa: Cosa si deve dare alla Politica? La risposta: Persone, Competenze, Sentimento, Intelligenza. Coerenza. Visione. Aggiungerei Mediazione e Sintesi, che anche tu citi. Come diceva Churchill: La democrazia altro non è che la dittatura di una maggioranza su di una minoranza. Una cinica interpretazione che tutti gli eletti allontanano con la dichiarazione: sarò il presidente di tutti, ben sapendo che prima di tutto vengono i desideri dei propri eletti e protettori riuniti attorno al partito che, per definizione rappresenta una parte. Ma il particolare non esclude il generale come hanno in passato dimostrato alcuni importanti leader . Togliatti, che pochi citano, seppe muoversi pur avendo il suo partito interessi e ideologie particolari, nell’interesse generale e non fu inferiore a Degasperi che muoveva da un’idea opposta e amministrava con sentimento, intelligenza, coerenza, visione: da persona competente. Ciò non lo sottrasse alla mortificazione dei poltronisti, delle tre carte, bianco e nero, la briscola e rosso perde. Il bianco diventerà in breve tempo fuligginoso e, cacciato Degasperi, riuscirà a portarci alle stragi di Milano, Brescia, Bologna.....alla P2, alla trattativa con la mafia. Poveri noi, che vuoi che sia la misera denuncia di Rizzo-Stella sulla meschinità individuale davanti alla delinquenza di tanti piccoli uomini prestati all’interesse di pochi. Il ponte dei Frati neri a Londra, la finestra del Monte dei Paschi di Siena, il caffè amaro di Sindona, sono tentativi di . demolizioni della democrazia che venne salvata dalla parte onesta della società fortunatamente sempre presente. Anche Bettino Craxi, socialista riformista, che Francesco Cossiga classificava fra gli statisti italiani, fece parte dei salvatori. Pur travolto dall’accusa di corruzione non mortificò mai il Parlamento. Eccoci allora tornati alla tua domanda: cosa si deve dare alla politica? Sicuramente persone non comuni come speciali sono questi tempi. La politica chiede leader carismatici ovvero dotati delle qualità da te elencate; capaci di comunicarle e di applicarle nel modo giusto con il comportamento non solo con le parole. In una Paese dove politica e democrazia sono a infimi livelli corre la tentazione dell’uomo della provvidenza solo al comando ma non lasciamoci travolgere da leader che riconosciamo nell’ironica figura descritta da Beppe Fenoglio: “ Io sono il capo se avanzano li seguo”. Il Transatlantico galleggia, l’Europa ha impedito diventasse un Titanic, la Pandemia ci ossessiona , se non recuperiamo in fretta una democrazia parlamentare ordinata e credibile non ci saranno scialuppe per tutti e cominciano a scarseggiare anche i salvagente individuali.