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Genitori e figli: mamma ho paura

Genitori e figli di Erica Zanghellini*

Mamma, papà, c'è la guerra... ho paura

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Basta aprire la televisione, o ascoltare la radio o utilizzare la Rete e inevitabilmente ci imbatteremo in qualche notizia di cronaca nera, collegata alla guerra. Russia e Ucraina stanno combattendo già da circa due mesi e si sa, la guerra porta con se sangue, traumi e vittime. I nostri bambini sono molto attenti e anche se si cerca di proteggerli, di cambiare canale quando comincia il telegiornale o non parlare davanti a loro sicuramente ne hanno sentito proferire. E chissà che idea si sono fatti. Qualsiasi cosa sconosciuta, poco prevedibile e che comunque sappiamo essere pericolosa ci fa paura, ci fa rimuginare e ci mette in uno stato di allarme. E allora cosa possiamo fare? Come genitori, anche se può essere difficile dobbiamo accompagnarli a fare chiarezza, dobbiamo parlarne apertamente con loro stando attenti al modo. E’ importante anche perché inevitabilmente anche se noi cerchiamo di tutelarli, con gli altri bambini o giovani ne parleranno. La prima cosa da fare è cercare di capire che cosa sanno, le idee che si sono fatti. Fate domandi semplici e aperte, con un linguaggio adeguato all’età. Cogliete tutto quello che il bambino vi dice e cercate di capire dove hanno raccolto queste informazioni, questo per fornire una risposta più completa possibile. Ricordate che per noi adulti alcune affermazioni possono essere banali, ma dagli occhi di un bambino non è così, per cui attenti a non minimizzare o sminuire le loro preoccupazioni. Meglio fare questa chiacchierata lontano dall’ora della nanna e cercate di rassicurare il bambino, non inventando storie fantastiche ma, cercando di rimandare delle informazioni veritiere e di protezione da parte di noi adulti. Fate attenzione al livello emotivo che il bambino ha, soprattutto all’ansia e nello stesso tempo cercate di controllare anche il vostro. Già di per sé, anche per noi adulti questa situazione può essere destabilizzante, soprattutto per le persone più sensibili può essere una dura prova, per cui mentre parlate con i vostri bambini inevitabilmente il vostro stato emotivo e le vostre di paure si attiveranno. Ricordate che i bambini recepiscono gli stati emotivi, e che quest’ultimi “vincono” sulle parole, per cui anche se a livello verbale i termini possono essere rassicuranti se vengono accompagnate da uno stato emotivo di allerta vincerà l’emozione. Bisogna proprio fare allenamento oppure scegliete chi tra i due genitori riesce a gestire meglio l’emotività. Logicamente state attenti anche al linguaggio del corpo, la mimica del viso può anch’essa far trapelare le emozioni. Un’altra cosa che si può fare è fare emergere l’opportunità di aiutare chi ne ha bisogno. Abbiamo visto che molte associazioni, gruppi, volontari e chi più ne ha più ne metta, si sono attivate per raccogliere beni di prima necessità e/o farmaci, partecipiamo anche noi. Prepariamo assieme lo scatolone di cose che possiamo donare, pensate con i bambini che cosa potrebbe essere utile alla popolazione, potete anche aggiungere qualche disegno del bambino da dedicare ai bambini Ucraini. Oppure se gli impegni quotidiani, non lo permettono, in molti supermercati all’uscita si trova un carrello dedicato alla raccolta di beni da spedire in Ucraina. Durante la spesa provate a chiedere ai vostri bambini che cosa avrebbero piacere di donare e all’uscita fatelo riporre nel carrello. Sono piccoli gesti che però possono far capire al bambino che ci sono tante persone che stanno accorrendo in aiuto della popolazione che purtroppo si trova a fare i conti con la guerra. Ed infine l’ultimo consiglio che posso dare è quello di non abbassare mai la guardia. Non è detto che perché affrontate questo discorso una volta allora tutto è sistemato. Continuate ad osservare i vostri figli, prestate attenzione ai comportamenti, ai loro stati emotivi ma, anche ai loro silenzi. Qualsiasi cambiamento significativo potrebbe sottendere una difficoltà. *Dott.ssa Erica Zanghellini Psicologa-Psicoterapeuta

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