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Pianeta donna: Donatella Versace
Pianeta donna di Laura Paleari
DONATELLA VERSACE
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Capelli biondi, occhi verdi e uno stile che sembra voglia urlare libertà e indipendenza femminile: questo è, più o meno, il ritratto di una delle più grandi imprenditrici della moda italiana: Donatella Versace.
L’iconica stilista italiana nasce il 2 maggio 1955, a Reggio Calabria, da un uomo d’affari e una sarta, ultima di quattro figli: Santo, Giovanni e Tina (la quale purtroppo morirà di tetano alla tenera età di 12 anni). Giovanni e Donatella ebbero da sempre un rapporto speciale, lui decise di partire alla volta di Milano, per inseguire il suo sogno: quello di lavorare nell’ambito moda e aprire un marchio tutto suo; Donatella, spirito imprenditoriale, decise di studiare a Firenze lingue straniere nel 1973 e, una volta conseguita la laurea, di seguire il fratello. Fin da subito si occupa della parte marketing e delle pubbliche relazioni, rivelando uno spiccato talento e grande inventiva; dopotutto fu lei per prima a inventare il concetto di “Top Model”: modelle con un’immagine talmente forte e incisiva, da farne delle vere e proprie icone e non semplici indossatrici. Gli anni novanta furono per eccellenza l’epoca d’oro di queste mistiche modelle, con le “ Big Six”: Cindy Crawford, Kate Moss, Naomi Campbell, Linda Evangelista, Claudia Schiffer e Christy Turlington. Nel 1988 viene affidata a Donatella la linea Versus di Versace, giovanile e spumeggiante, per poi divenire, in seguito, vice presidente della casa di moda. Per Gianni, Donatella era ben più di una sorella, era la sua ispiratrice, gli abiti che creava passavano sempre sotto l’occhio della sorella. Il 15 luglio 1997 Gianni Versace venne assassinato davanti alla sua villa di Miami Beach, da Andrew Cunanan. Il grande successo e la grande tragedia che colpirono, non solo Donatella, ma tutta la famiglia Versace, portarono la designer all’uso sempre più smodato di cocaina e ad una fortissima tossicodipendenza, unita alla sensazione di non sentirsi all’altezza del marchio di cui era diventata stilista principale dopo la scomparsa dell’adorato fratello. Decise di curarsi, anche grazie all’aiuto dell’ex marito Paul Beck, dal quale ebbe i suoi due figli, Allegra e Daniel, e all’amico Elton John, il quale la portò in in un centro di disintossicazione in Arizona. Ne uscì vincitrice, anche se ben presto dovette affrontare un’altra sfida, forse ancora più impegnativa: quella di affermarsi nel mondo della moda. In un’intervista per il magazine Vogue Italia, Donatella racconta come uomini in giacca e cravatta cercavano di relegarla nel suo ufficio a creare abiti che poi sarebbero passati sotto la loro approvazione. Questo periodo finì con la consapevolezza di aver sempre creato insieme a Gianni e di essere stata la sua spalla destra, a cui lui stesso chiedeva consiglio: “E ho pensato, dopo molti anni, che se Gianni mi consultava per tutte le sue decisioni più importanti, forse non ero così incompetente come volevano farmi credere.” Donatella fu, ed è ancora, una donna di impatto, non solo nella moda ma nel mondo e, nel 2000, portò lei stessa alla creazione di uno strumento usato oggi da tutti: Google Immagini. Siamo ai Grammy Awards e una giovane Jennifer Lopez, che comincia ad affermarsi nel mondo dello spettacolo, accompagnata dal rapper P. Diddy, sfoggia un abito Versace denominato Jungle Dress: realizzato in chiffon di seta, lungo e decorato con fiori tropicali, dai colori verde e blu, completamente trasparente; una profonda scollatura arriva fino all’ombelico, fermata da una spilla a forma di fiore, per poi aprirsi ulteriormente mostrando le gambe (in seguito la stessa Jlo, rivelerà di aver utilizzato del nastro bio adesivo per tenere l’abito “ben incollato” alla corpo). Fu un tale successo che nelle ore successive le foto pubblicate dai Grammy furono scaricate 600 000 volte dal sito ufficiale, portando alla ricerca di massa più alta mai sperimentata fino ad allora e facendo così creare a Google, lo strumento di Google Immagini. È molto interessante come, dopo la tragica morte del fratello, una vera e propria icona, a discapito di tutti quelli che consideravano la piccola sorellina non abbastanza capace, Donatella sia riuscita a continuare il progetto del fratello, ancora oggi vivo e più attuale che mai.