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Umberto Osti, il primo macchinista
Storie di casa nostra
di Massimo Dalledonne
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Umberto Osti
Il primo macchinista
Aguidare la locomotiva, quella in testa al convoglio che il 26 aprile del 1896 ha percorso per la prima volta il tratto della ferrovia della Valsugana da Trento a Tezze, c’era un macchinista di Strigno. Si chiamava Umberto Osti e quel giorno è rimasto impresso nella sua mente. Nato il 10 agosto del 1870, aveva imparato a fare il macchinista in Austria. Guidare le locomotive era sempre stata la sua grande passione ed all’età di 26 anni è stato il primo macchinista a percorrere il tratto austro-ungarico della ferrovia della Valsugana. Sposato con Federica Rocchetti (nata a Scurelle il 14 marzo del 1865 e deceduta il 27 aprile del 1953), ha vissuto a Strigno, Borgo e Scurelle dove è sepolto nella tomba di famiglia. Umberto Osti à deceduto il 16 marzo del 1939 all’età di 69 anni. Era davvero orgoglioso del suo lavoro. Lo amava davvero. Era una persona signorile, raffinata. Un piccolo aneddoto, Ce lo hanno raccontato i suoi discendenti che ancora oggi risiedono in valle. Quando passava per la Valsugana, tra una fermata e l’altra, nel tratto compreso tra Borgo e la stazione di Strigno, con il fischio della locomotiva comunicava con la sua fidanzata. I suoi era fischi d’amore, di vera passione. Per quella donna che sarebbe, poi, diventata sua moglie. Ma anche per il suo lavoro. Dai suoi discendenti abbiamo recuperato anche un quadro. È la riproduzione di un incidente in cui incappò lo stesso Umberto Osti. Non è dato sapere il giorno e l’anno esatto, ma sul luogo non ci sono dubbi. È il tratto della ferrovia in prossimità dell’attuale centrale idroelettrica di Grigno, poco prima della stazione ferroviaria. Quel giorno, solo la presenza di un capitello, a suo tempo eretto dalla popolazione dopo una violenta alluvione, ha impedito che l’incidente si trasformasse in tragedia. La locomotiva, infatti, a causa del cedimento della banchina ferroviaria si era inclinata tutto su un fianco. Grazie alla presenza del manufatto Umberto Osti riuscì a cavarsela miracolosamente. Senza nessun danno fisico. Solo un grande spavento.