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Storie di casa nostra

Conosciamo il territorio

8 punti informativi e pannelli con scrittura in braille. Vi sono inoltre disegni in rilievo e sagome di animali in vetroresina per consentire la percezione tattile e lungo tutto il tragitto è stata installata una corda che guida i non vedenti. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con la sezione di Trento dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che si è impegnata a predisporre indicatori tattili a terra e corda anche nella porzione di strada che collega Borgo al biotopo. In località Drio Silana a Pieve Tesino, raggiungibile dall’abitato di Pradellano si trova il biotopo “I Mughi”. Si tratta di un grande bacino lacustre circondato da boschi di abete rosso, abete bianco, faggio e pino mugo. Qui hanno sede tre torbiere che sono il naturale sviluppo di 3 laghi di origini glaciali, risalenti al quaternario.

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Biotopo I Mughi (da APT Valsugana)

Abitano questi luoghi specie come la biscia dal collare, il tritone alpino e la salamandra pezzata, cui si aggiungono mammiferi e uccelli che abitano il bosco limitrofo. La visita si snoda su un sentiero di circa 2,3 km con pannelli informativi per conoscere le peculiarità di quest’area. Per chi volesse approfondire l’argomento, vi è un apposito sito della provincia dedicato al tema: www. areeprotette.provincia.tn.it.

STORIE DI CASA NOSTRA I frati e gli uccelli

Si racconta che diversi decenni or sono, un certo signor Pola di Roncegno era solito recarsi dai Frati di Borgo all’ora di pranzo. I frati, con la generosità che sempre li ha contraddistinti, lo invitavano tutte le volte a restare a pranzo con loro. Al termine bastava un grazie, e “alla prossima volta”. La cosa andò avanti per parecchio tempo, per diversi anni, e, parlando del più e del meno, si scoprì che il signor Pola era anche un appassionato cacciatore. E fu così che un giorno disse ai frati: “sareste contenti se in autunno vi mandassi gli uccelli”?. Ma grazie caro, risposero loro. Accettiamo ben volentieri. E già qualcuno dei religiosi pregustava il prelibato piatto di “polenta e osèi”. Poi l’appuntamento si interruppe e del signor Pola si perse ogni traccia. Passò del tempo, forse qualche anno, e un bel giorno uno dei frati incontrò casualmente in una via di Borgo, questo signore del quale non si aveva da tempo più notizie. “Voi siete il signor Pola? Chiese il religioso. E lui rispose subito affermativamente. E’ tanto tempo che non ci vediamo, come state? Terminati i consueti convenevoli, il frate, che non si era dimenticato della promessa, le ribadì: “Vi ricordate che una volta quando venivate a pranzo da noi ci avevate promesso che in autunno ci avreste mandato gli uccelli?. Ebbene questi non solo mai arrivati. Ma come intervenne subito lui, davvero non sono mai arrivati?. Certo che no rispose il fraticello. Mi sembra impossibile replica lui. “Eppure io sono sicuro di averveli mandati.” Ricordo che mi trovavo un giorno nel mio vigneto sopra Roncegno quando vidi uno stormo di centinaia di uccelli passare sopra la mia testa. A quel punto gridai loro a squarcia gola: “andate dai frati a Borgo che vi stanno aspettando!”. Quindi, come vede, io ve li avevo mandati. Se poi non sono arrivati non è colpa mia”. (M.P.)

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