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Storie di casa nostra: il cria-ore
Personaggi dei nostri tempi
tonico e forte ma specialmente quelli mentali. Ho cominciato a sentirmi una persona migliore, più calma, più felice e riflessiva e non attaccata, agli stress della vita quotidiana. Tutto questo, avverte, senza danneggiare nè la mente, nè la salute”. Tutta questa energia l’ha portata ad affrontare altri viaggi in India, a studiare, imparare fino a ricevere l’attestato di insegnate che lei desiderava sin dalla prima lezione. Nel 2018 tornata in Serbia e diventata l’unica insegnante di Isha Hatha Yoga e traduttrice della disciplina. Croazia, Montenegro, Macedonia e Italia sono i Paesi dove pratica la sua idea di cambiare il mondo con la mentalità di far pensare alle persone al bene e alla serenità non solo personale ma anche di tutti inclusa la natura ed ogni essere vivente. “ Sadguru è la mia ispirazione, racconta, e quando mi sento triste o male fisicamente ascolto le sue parole e rinasce subito la voglia di vivere la serenità. Purtroppo non esiste insegnamento a distanza, come sarebbe auspicabile in questi tristi tempi: lo Isha Hatha Yoga è un processo che si deve vivere visibilmente e con una persona che ti parla di fronte non attraverso uno schermo per darti le sue emozioni e le sue energie. La storia di Tijana però non solo legata allo Yoga anzi è molto lunga e a fasi diverse. Infatti, si è laureata con ottimi voti in giurisprudenza ed è anche avvocato e per mantenersi gli studi ha fatto una brillante carriera da modella a Milano: una donna quindi che oltre alla bellezza ha un cervello ed un grande talento.
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Tijana Stupar
STORIE DI CASA NOSTRA Il Cria-ore
CALDONAZZO - Nell’immediato primo dopoguerra il Comune di Caldonazzo assunse come “guardia notturna" Giovanni Dalprà, che in paese lo chiamavano il "Cria-ore" per quel suo mestiere di urlare tutte le ore della notte. Alle 8 di sera, ci ha raccontato la maestra Agnese Agostini,lui usciva di casa e percorreva tutte le strade del paese, più e più volte, fino all’albeggiare. Scopo principale del Dalprà, era quello di un controllo immediato sulla reale situazione delle strade, dei vicoletti e delle corti. E’ il caso di ricordare che all’epoca più di adesso c’era il pericolo di incendi, per la presenza di fieno stipato nelle "teze", spesso a ridosso di vecchi camini screpolati. Bastava un surriscaldamento della canna fumaria perché le scintille uscite dal camino incendiassero il fieno e da qui l’incendi0 dei tetti di "scandole" e dei soffitti in legno e maltapaia, dei "baiti" con la legna, dei molti "pontesei" in legno e di tutto il resto.Potevano circolare dei “malintenzionati” che, con il paese immerso in una semi-oscurita per la mancanza di un’adeguata rete di illuminazione avevano vita facile.Il "Cria-ore" si ponava in giro i "ferri" del mestiere che erano: un tamburo a tracolla per segnalare la sua presenza ed una grossa pistola per eventuali necessita di difesa personale. Nella sua solitaria marcia faceva tappa ad intervalli regolari ed urlava le ore: "ore dieci. .. e tutto va bene"! quando in via Roma arrivava davanti alla casa del capo-comune Prati si fermava e lanciava il suo grido: "Niente di nuovo"! lo lanciava più volte, fin quando il primo cittadino spalancava la finestra e gli rispondeva: "Niente di nuovo"! La sua passeggiata notturna poteva essere accettabile durante la bella stagione, ma d’inverno doveva sopportare il freddo. Si racconta che come arrivava a casa infagottato in un lungo mantello militare, gli stivaloni in grosso panno grigio e i baffi interamente coperti di “zizampa", metteva paura, tanto che i bambini scappavano terrorizzati. (M.P.)