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Punto e a capo
Punto & a Capo
Il babbo e la “speranza” del Natale
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Si sussurra che a Natale tutte le luci saranno accese anche se molti negozi resteranno chiusi. Dicono che fa bene allo spirito e ci tiene comunque allegri. Questo è capace di fare una classe dirigente spesso incapace e troppo pagata. Dirigenti scelti da politici troppe volte più incapaci e inaffidabili. Panem e circenses, cibo e divertimento al popolo, era la regola dei politici della Roma imperiale, oggi il pane scarseggia fuori dai palazzi del potere, e il divertimento è proibito. Non solo per colpa del Covid ,spesso solo di chi lo affronta con armi spuntate dalla malafede o incompetenza. Ho preparato l’abete con palline e luci conservate in un vecchio baule nel quale ho trovato anche una capanna, pastori, pecorelle, artigiani di gesso, la Sacra Famiglia scolpita nel legno da artigiani delle valli di Fiemme, di Sole, Valsugana e Feltrino. Questi personaggi sono i testimoni della nascita di Cristo, di una vita sacrificata di cui, pochi mesi dopo, a Pasqua, viene rappresentata la conclusione. Per la rappresentazione del processo e morte c’è solo l’imbarazzo della scelta, in particolare per il personaggio di Pilato: molti i candidati ad impersonare lo specialista del lavarsene le mani. Nel presepe vorrei quest’anno mettere anche Giuseppe Tiani, il buon pastore, manager responsabile degli appalti della sanità della Regione Puglia, il quale, durante un’audizione alla Commissione Affari Costituzionali si è sfilato dal collo un pendolino spiegando che si trattava di un “purificatore dell’aria” in grado di emettere cationi capaci di distruggere ogni virus vivente nel raggio di un metro cubo. Forse dovrebbe acquistarlo lo Stato alla modica cifra di 50 euro al pezzo.”Ci aiuterebbe a combattere il virus” ha detto. Non si scherza nemmeno in Calabria dove l’ineffabile ministro alla sanità Roberto Speranza, omen nomen, è riuscito a nominare Commissario alla sanità regionale un signore che la scorsa primavera aveva affermato
di Waimer Perinelli con decisione che la mascherina non serve a nulla e che i giovani devono fare sesso liberamente senza temere il Covid il cui contagio solo dopo quindici minuti di bacio alla francese. Avrebbe sostituito il precedente che, intervistato, ha rivelato di non avere preparato il piano sanitario anticovid. Il terzo risultato indagato che non vuol dire colpevole ma fino a prova contraria almeno incauto. Caro Babbo Natale porta un po’ di saggezza alla Speranza. Siamo alla drammatica farsa, al comico macabro. Siamo seri! Noi la speranza non dobbiamo perderla eppure, in questa seconda ondata di virus, è proprio lei a vacillare mentre la paura della povertà sembra vincere perfino su quella della morte, forse perché la vita per essere vissuta dignitosamente ha bisogno di sogni ma anche e soprattutto di prospettive per il futuro, di lavoro e certezze. Nell’attesa apprendiamo che fra i rider anche il campione olimpico di spada individuale, il venezuelano Ruben Dario Limardo,35 anni, che gira in bicicletta, le strade di Lodz in Polonia. Consegna pacchi “Sono senza soldi, dice, e così mi alleno in attesa dei mondiali di Tokyo”. Buone notizie per la nuova “professione” arrivano da Palermo dove un rider, Riders in the storm (cavalieri nella tempesta cantavano i Doors), è stato per ordine del giudice, riassunto dall’azienda che lo aveva licenziato: in tronco cancellandolo dalla piattaforma degli ordinativi. Ora avrà il contratto da fattorino: ammesso che almeno le sentenze dei giudici non siano “palle” di Natale. Auguri.