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Milano: libreria Bocca, due secoli di vita

Libri e Arte a Milano al tempo del Covid

Bocca… una libreria con due secoli di vita

Era il 1775 quando venne aperta, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, la libreria Bocca. Quell’anno nasceva William Turner e in America scoppiava la guerra di Indipendenza. Sono passati oltre due secoli con rivoluzioni e guerre mondiali e la libreria ha continuato a crescere con la città, passando di proprietà dai Bocca ai Dumolard, ai Calabi, ai Mauri e dal 1979 alla famiglia Lodetti. Un viaggio nel tempo e nella cultura come ci racconta Giorgio Lodetti oggi presidente della libreria.

Mio padre ha iniziato a lavorare con la famiglia Mauri come magazziniere, aveva quattro figli, ha continuato a studiare laureandosi in Scienze politiche. Quando nel 1978 i proprietari, che sono stati padrini del mio battesimo, decidono di ritirarsi, mio padre e mia madre grazie ad un semplice contratto di affitto cominciano a gestire lo spazio. Poco fa, alla presenza del sindaco Sala, abbiamo festeggiato i 40 anni di gestione.

La libreria Bocca è nota perché è specializzata nella vendita di libri

di Sabrina Chababi

Ingresso libreria Bocca in Galleria V. Emanuele d’arte, manoscritti, edizioni rare e altri libri, Cercate opere che abbiano comunque un interesse storico?

Si certo, ovviamente da noi si può trovare tutto quello che riguarda il mondo storico e artistico specialmente di nicchia . Dagli anni ‘80 mio padre ha cominciato a focalizzarsi sui cataloghi e libri d’arte. In Italia non ci sono uguali alla libreria Bocca: Cataloghi illustrati, libri d’artista introvabili: Alighiero Boetti, Alberto Giacometti e Lucio Fontana e tanti altri sono presenti da noi.

Libri e Arte a Milano al tempo del Covid

Già da parecchio tempo voi stampate l’agenda degli artisti, Questa agenda quando è apparsa la prima volta? Ed è successiva al “classico dei tre caratteri “?

L’agenda degli artisti nasce nel 1990 grazie a mia madre e Amedeo Cocchi e un altro antiquario sostituendo la fallita Bocca editori. Abbiamo stampato cataloghi di anche 50 pagine. Una scoperta continua di arte e un premio inventato da me e consegnato dal compianto critico Philip D’Averio. Il classico dei tre caratteri nasce nel 1995 con l’almanacco e l’agenda dell’artista. Ricordo il classico dell’autore Alberto Casiraghi, edizioni Pulcino Elefante, Giovanni Spadolini in libreria , Giovanni Testori che era sempre presente ma che si tratteneva solo all’ingresso. Da quando ho 18 anni respiro, vivo e mangio arte. Giorgio Mondadori, Gianni Versace sono persone che frequentavo quotidianamente.

Moltissimi artisti di chiara fama hanno svolto delle mostre personali nella sede della Bocca. Lo spazio è limitato ma di molti artisti è sufficiente vedere un’ opera per avere un visione complessiva?

Lo spazio per quanto piccolo è molto caratteristico. Ricordiamo però che lo spazio è solo una costruzione mentale. Abbiamo avuto tantissime valide idee scaturite dal dialogo fra amici entusiasti come: Pomodoro, l’editore Feltrinelli, Mario Raciti, Claudio Olivieri. La bellezza sta nel piccolo si cerca la cultura non lo spazio.

A suo parere , passato questo terribile periodo a causa del Covid, si potrà tornare alla normalità?

Personalmente attraverso i social e il canale della libreria Bocca sto lavorando e non mi fermo mai. Ho dato avvio alla Social TV della libreria dove abbiamo già raggiunto i 280 video. Molto attivo anche il nostro canale You tube. Torneremo al dialogo in presenza perché la cultura non si ferma.

Moltissimi artisti di chiara fama a cominciare da Sergio Dangelo , Walter Valentini, Shuhei Mat-

Da notare pavimento con quadri sotto vetro suyama , Getulio Alviaini , Aldo Pancheri, hanno arricchito lo spazio ”Bocca”: qual’è il criterio di scelta?

Io rispetto tutte le personalità e tutti gli artisti e i loro universi indipendentemente dal nome, la fama o la loro storia . Tutto per me è vissuto ed esperienza.

Harold Rosenberg ha dichiarato che l’opera d’arte è formata in parte da materia e in parte di parola. In questi giorni, in cui si parla molto, sappiamo in realtà cos’è un’ opera d’arte o tutto può essere classificato arte ?

Ormai al giorno d’oggi la società tramuta tutto in arte che sia poi astratta o figurativa il tempo deciderà quale sarà tramandata. L’importante è che si mantenga viva la conoscenza che permette di costruire un dialogo anche sulle opere di arte contemporanea. Personalmente ho quasi 200 opere che ho comprato come documenti di appartenenza al pensiero e linguaggio contemporaneo di ogni artista.

Bocca Giorgio Lodetti e la sorella Monica Maccheroni di Caterina Tosoni (Recuperi plastica)

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