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Il teatro al tempo del Covid
Società oggi
Il teatro al tempo del Covid
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Un tappeto gettato per strada, un mimo che danza, un uomo che racconta. Questa era nell’antichità una delle prime forme di Teatro.
“Teatro” è un termine che si può applicare a qualsiasi manifestazione dove c’è una persona che agisce ed una o più persone che guardano. Va detto che questa parola “theàomai” (vedo) venne data dai Greci antichi alla Gradinata dalla quale si poteva osservare la rappresentazione drammatica. Poi nel tempo venne estesa a tutto l’edificio destinato alla rappresentazione; nell’antica Atene si diceva il Teatro di Dionisio, come oggi diciamo ad esempio il Teatro Sociale a Trento, il teatro De Sena di Feltre o La Fenice di Venezia. Questo termine nel tempo venne adottato per indicare qualunque forma di spettacolo. Le nostre riflessioni tuttavia si riferiscono, in quest’articolo, al teatro Classico, nel senso consueto del termine. Lo storico del teatro , Joseph Gregor (1888-1960), nella sua “ Weltgeschicht des Theaters” (storia mondiale del teatro), inserisce nel concetto di “Teatro”, tutti gli spettacoli, diversissimi
Paola Gassman e Ugo Pagliai - Romeo e Giulietta (da Teatro.it) Il Teatro Olimpico di Vicenza (da Sipario)
per carattere, origini; dalle danze dei selvaggi, ai riti religiosi, dalle cerimonie popolari, alle parate militari, dalle pubbliche feste ai solenni funerali. In estrema sintesi il Teatro così come è stato inteso nel corso dei secoli fino ad ora potrebbe essere definito dunque come: “la comunione di un pubblico con uno spettacolo vivente “. Uno spettacolo fatto su un palcoscenico che vede gli attori agire ed una platea con degli spettatori. Fino ad ora. Ma in tempo di Corona Virus questa definizione ci potrebbe andare stretta, o meglio non può, momentaneamente essere applicata. Nei secoli scorsi vi era una stretta commistione fra le parole dette e lo spazio nel quale venivano dette. Ricordiamo il teatro greco con le sue tragedie, quello Romano molto più di Laura Mansini allargato, era un’arena all’interno della quale vi potevano essere molteplici spettacoli, dalla lotta degli uomini contro le belve, alle lotte fra gladiatori, ecc. Più tardi si sentì l’esigenza di un Teatro più raccolto, abbiamo così dei piccoli teatri, veri gioielli come quello fatto costruire all’interno del palazzo dei Diamanti di Ferrara da Ludovico Ariosto nei primi anni del 1500. Nell’Italia del Rinascimento anche il teatro conosce una nuova fioritura, si formano compagnie di attori professionisti ed entra in scena la grande scoperta dei pittori italiani, la prospettiva. L’esempio più fulgido di questo secolo è il Teatro Olimpico di Vicenza, considerato uno dei più bei teatri del mondo con la sua scena fissa, ideato dal Palladio per la prima rappresentazione dell’ Edipo Re di
Sofocle. Ma in quegli anni entrò in scena la scenografia pittorica che con la prospettiva ampliò lo spazio dando nuovi impulsi all’arte Teatrale. Teatro specchio dei tempi ed in grado di adattarsi alle nuove scoperte. Ricordo quando negli anni sessanta entrò con la radio e la televisione nelle nostre case, portandoci a conoscere attori e compagnie come quella di Cesco Baseggio, con le commedie venete di Goldoni, di Gallina etc, e poi la famiglia De Filippo, di Napoli e Gilberto Govi di Genova, per non parlare del teatro di Pirandello, rappresentatodalle grandi compagnie nazionali, su su fino a Giorgio Strehler e Luca Ronconi. Si diceva che i teatri avrebbero sofferto, invece fecero conoscere al grande pubblico un mondo riservato a pochi, mentre così tutti impararono a conoscere i grandi attori e si riversavano poi nei teatri per vedere dal
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vivo il loro beniamini. Il teatro come educatore al nuovo. Ora abbiamo delle compagnie, dei teatri come il Centro Santa Chiara, il Veneto Teatro, il Teatro Stabile di Bolzano che propongono un nuovo tipo di spettacolo, creato soprattutto per far vivere le compagnie, non Paola Gassman, Vittorio Gassman e Ugo Pagliai (da Corriere.it) abbandonare i lavoratori dello spettacolo, le commedie in screaming, da guardare dell’opera di Shakespeare, un primo sul computer. E subito, come in tutte esperimento, molto interessante. Un le cose, si è aperta una forte discus- modo intelligente, a mio avviso, di sione sull’argomento, Acquistando entrare nel futuro, con la speranza di un biglietto al Santa Chiara di Trento tornare al nostro passato, magari faho avuto l’opportunità di godere cendo convivere le varie esperienze. con mio marito “Giulietta e Romeo” La cultura deve continuare a progetportata in scena da Paola Gassman tare, a vivere. Le persone a conoscersi ed Ugo Pagliai. Un riadattamento e confrontarsi: in presenza.
Qui USA
Il 7 novembre scorso, il candidato democratico Joe Biden viene ufficialmente dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali statunitensi del 3 novembre. Biden si aggiudica 306 dei 270 grandi elettori necessari per diventare il 46esimo presidente americano. Sconfigge così il Presidente USA in carica, il repubblicano Donald J. Trump, che di grandi elettori ne ottiene 232. Biden conquista i cosiddetti Swing States, ovvero quegli “stati in bilico” che storicamente determinano l’esito delle elezioni USA, tra cui figurano Pennsylvania, Wisconsin, e Michigan. Biden vince anche stati di tradizione repubblicana, come l’Arizona e la Georgia. Dopo quattro anni di governo repubblicano, i democratici tornano alla Casa Bianca, con una lieve maggioranza alla camera, ed un esito incerto al senato. In gennaio, si terranno in Georgia i ballottaggi che determineranno a chi andrà la maggioranza al senato. Nelle settimane precedenti al voto, la situazione era percettibilmente tesa, il clima incerto.
Le elezioni
Le elezioni presidenziali del 2020 sono state molto sentite sia da parte dei democratici, che dei repubblicani. Ben 161 milioni di americani si sono recati alle urne (67% dell’elettorato), stabilendo un primato in un Paese dove l’affluenza elettorale è storicamente piuttosto bassa e raramente supera il 55%. In ascesa il numero di donne afroamericane (tendenzialmente democratiche) che si sono presentate alle urne. Si pensa che la presenza sul ticket presidenziale di Kamala Harris, candidata vicepresidente di origine indiane e giamaicane, abbia incoraggiato un gran numero di donne di colore a votare. Biden ha battuto due di Francesca Gottardi
Joe Biden è il 46esimo Presidente USA
è nostra corrispondente Usa