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FAI: tra luoghi del cuore e progetti scuola
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FAI: tra luoghi del cuore e progetti a scuola
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Fai alla scoperta di Pergine lo scorso ottobre. Tra le proposte culturali: la visita all’ex ospedale psichiatrico, la trecentesca chiesa San Carlo, l’ottocentesco Palazzo Montel e una passeggiata di 8 km alla scoperta di Pergine in una conca verde, le frazioni e il centro. Come ci racconta Anna Moratelli, volontaria FAI da 8 anni, la preparazione di queste giornate è delegata ai vari gruppi attivi sul territorio, oltre alla pratica, c’è un cammino che viene fatto insieme sui beni da andare a scoprire e svelare. Le guide, come quella realizzata per le giornate di primavera dal titolo “Pergine Valsugana. Percorsi di storia e memoria”, ma che a causa della pandemia è stata presentata in quest’occasione autunnale, sono il frutto di questo percorso, che rimane come conoscenza del territorio. Questa guida si presenta come uno strumento agile, un concentrato di conoscenze e di studio non banale, utile a tutti quelli che vogliono conoscere il centro storico della terza città della provincia di Trento, come sostiene la nostra amica Anna. Queste giornate servono a far partecipare le persone che vivono il territorio e nelle pubblicazioni viene dato loro spazio. Anna ci dice che FAI, proprio come il verbo fare, è uno slogan che ti toglie dal divano subito, ti invita a muoverti e a fare, l’acronimo Fondo Ambiente Italiano, mette in gioco i beni creati dall’uomo ma anche quelli propri della natura. Nel logo del FAI si trovano infatti due colori, l’arancio e il verde, di cui ci svela il significato, sono infatti rappresentativi di questi due aspetti: artificiale (creato dall’uomo) e naturale. La fondazione vuole rimanere indipendente e si propone obiettivi precisi per rendere fruibili i beni storico e architettonici del paese, che vanno poi gestiti nel tempo; per questo è necessario raccogliere fondi attraverso le iscrizioni e le giornate FAI. Anna è felice di far parte di questa grande famiglia, con un ricco substrato di appartenenza e orgoglio che contraddistingue tutti coloro che ne fanno parte. La mission del FAI è quella di conoscere il proprio ambiente e i beni che ci circondano, perché come sostiene Giulia Maria Mozzoni Crespi, Fondatrice del FAI: “Si difende ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”, anche secondo Anna quando si conosce qualcosa, per forza la si ama e di conseguenza la si vuole custodire e proteggere, questo “circolo virtuoso” è quello che viene promosso nei progetti scolastici portati avanti dal FAI e dalla stessa Anna Moratelli in Valsugana. Le giornate FAI d’inverno che solitamente si svolgevano a fine novembre quest’anno non si sono svolte, ma gli studenti possono entrare a far parte della community on-line. Quest’evento era solito proporre ai vari gruppi classe di approfondire la conoscenza di un bene culturale del territorio, lavorando con l’insegnante e con i tutor FAI, alla fine del percorso questi ragazzi divengono “apprendisti Ciceroni” raccontando ad altri studenti dell’istituto il bene scelto. Grazie all’intervento del Ministero è possibile per le scuole superiori entrare a far parte del FAI, proponendo ai ragazzi anche attività di alternanza di Chiara Paoli scuola-lavoro. Ai bambini viene chiesto “qual è il tuo luogo del cuore?”. I bambini sono di una sensibilità e di un’empatia incredibile e capiscono al volo cosa si intende per “luogo del cuore”, ci dice la nostra volontaria; non faticano ad individuare un luogo a loro caro e capiscono che non può essere rovinato o abbandonato a sé stesso. Proseguono anche quest’anno, nonostante la pandemia i progetti all’interno delle scuole primarie, grazie all’impegno di Anna Moratelli che crede sia utile investire sul futuro e alla possibilità di vedersi online. Agli studenti si vuole passare il messaggio di salvaguardia dei beni. Da 8 anni Anna porta avanti i progetti nelle scuole di diverso ordine e grado ed è stata per lei una grande soddisfazione vedere bambini di terza-quarta e quinta elementare che diventano “apprendisti Ciceroni” per i genitori o per i compagni più piccoli. Con questo percorso-lezione, superano la timidezza e si rendono non solo protagonisti, ma abili e appassionate guide nel proprio paese. Alle scuole viene proposto di sostenere il FAI iscrivendosi e diventando “classi amiche del FAI”. Tra i “luoghi del cuore” promossi dal FAI, ce ne sono anche alcuni che si collocano in Valsugana, come la Casa delle arti Eugenio Prati a Villa Agnedo, il Caffè Asburgico della Stazione di Levico Terme, la chiesa di San Giorgio a Serso, la chiesetta e gli alberi del Maso Colpi a Santa Giuliana di Levico. Per votare c’è tempo fino al 15 dicembre, si può fare online su: https:// www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/
Il personaggio
Istruttrice fitness, modella e spettacolo, senza dimenticare le sue fotomodella. Nadia Finotti è una “faccende” quotidiane e continuando di quelle donne a cui non piace a lavorare nel campo fitness come rimanere con le mani in mano. Così, istruttrice in piscine e palestre. Ecco ormai da qualche tempo, ha iniziato svelato il segreto di un fisico perfetto a tuffarsi nel mondo dello spetta- e di una eleganza dolcissima, mai colo, della tv, degli eventi e degli banale o provocante. shooting. I risultati? Presto detti: spot pubblicitari per il Parco Sigurtà di cui Com’è iniziata questa è stata madrina d’eccezione su tutto tua avventura? il materiale promozionale, un lungo La mia avventura nel campo della elenco di manifestazioni sportive che fotografia inizia con una collaboraziol’hanno vista nei panni di “madrina”. ne per un book che mi ha portata a Come se non bastasse, si è aggiunta girare l’Italia facendomi crescere molanche una lista in continuo aggiorna- tissimo a livello artistico. Da qui sono menti di fotografi amatori e profes- uscite straordinarie occasioni fra cui sionisti che l’hanno voluta come spot pubblicitari e collaborazioni con fotomodella, costruendole attorno Parco più bello d’Europa-Parco Sigurprogetti innovativi e sperimentazioni tà. Certo, non è stato un cammino di vario genere. Eppure, il tempo per facile, mi sono dovuta scontrare con lei sembra essersi fermato. molte realtà, conoscendo persone di Superata la fatidica soglia dei 40 alto e purtroppo basso livello. Ma fa anni, Nadia si è ritrovata più bella che tutto parte dell’esperienza, o almeno mai. Dalla sua casa sulla riva est del così credo… Lago di Garda da cui ammira vigneti Come mai si sceglie “alla tua età” e paesaggi d’altri tempi, ha saputo di tuffarsi sotto i riflettori? tuffarsi a pieno ritmo nel campo dello Queste passioni le ho sempre avute, ma sono esplose grazie ad una sfilata. Scoccata la miccia, non mi sono più fermata, perfezionandomi con un corso di moda e proseguendo come insegnante di portamento.
Insomma, una carriera a tutta velocità.
Non ho mai avuto paura di mettermi in gioco, tutt’ora lavoro come modella e fotomodella, e per questo di Luca Dell’Orco
Ph. Valentino Azzolini ho ottenuto importanti
Ph. Valentino Azzolini
collaborazioni con case di moda, catene di negozi e attività locali. Nutro questa passione fin da piccola, è dentro di me e il destino della vita, mi ha messo improvvisamente su questa strada. La passione, infatti, è la motivazione fondamentale: colei che muove le montagne. Dedizione e amore per il proprio lavoro: queste sono le ragioni fondamentali.
Insomma, hai imparato cosa
Il personaggio
Ph. Valentino Azzolini
significa essere influencer.
Ma ho vissuto anche questa esperienza con semplicità. Il mio rapporto con i social è puramente di lavoro o di passioni, non amo pubblicare la mia vita privata. Come ho già detto su Instagram, la Moda per me è passione e forma di evasione, mentre lo sport è il mio sorriso. Insomma, tutto questo per spiegare che non mi ritengo una influencer anche se per
Ph. Valentino Azzolini
molte ragazzine lo sono.
Eppure, chi vede il tuo profilo ne rimane colpito…
Nei miei account social vorrei passasse il messaggio di eleganza, raffinatezza, classe e se ci sta…un filo di sensualità mai volgare! La provocazione, l’ostentazione e la volgarità è ciò che mi infastidisce sui social.
Torniamo alla fotografia. Cosa ti ha dato a livello personale e professionale?
La fotografia mi ha dato molto a livello di autostima e sicurezza, ma è anche un sacrificio continuo. Eppure, per me, è passione e sogno allo stesso tempo. Lo spettacolo mi attira: il ruolo di speaker, giornalista e reporter televisiva mi affascinano. E se è vero che ho già all’attivo qualche esperienza…è altrettanto vero che si lavora sempre per migliorare!
Non solo fotografia, ma anche cinema!
Diciamo che ho vissuto un’esperienza indimenticabile partecipando a “Mentre ero via” andato in onda su RAI1. Vorrei avere la possibilità di esprimermi di più in campo cinematografico, purtroppo questo mondo è davvero complicato. Amo intervistare le persone, conoscere usi e costumi e portare informazioni agli ascol-
Ph. Valentino Azzolini
tatori, sia in tema sportivo, di attualità, moda, e storia: ricordo la presentazione in vari teatri del documentario West Star- bunker anti-atomico di Verona. Io però continuo a sognare un futuro da presentatrice nel campo della moda…
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