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Storie di casa nostra” Guglielmo e “William

Storia di casa nostra

Thomas Cornish “Guglielmo” e William Jakeways “William

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Partiamo dai nomi. Thomas Cornish “Guglielmo” e William Jakeways “William”. Due inglesi, altrettanti soldati che, il 20 dicembre del 1944, trovarono la morte a Borgo Valsugana. Una storia, la loro, vissuta anche di persona da molte persone del paese. Quel giorno, infatti, l’intera zona adiacente al cimitero venne completamente blindata. Nessuno poteva avvicinarsi. I soldati tedeschi non faceva transitare anima viva. Sono trascorsi 76 anni, una vicenda, quella dei poveri ragazzi inglesi trucidati dai nazisti, ricostruita sia attraverso notizie storiche che con racconti orali. Come scrive nel suo volume “La Resistenza in Valsugana e in Tesino” Giuseppe Sittoni, pochi mesi prima, assieme ad un terzo soldato Trevos Smith, di cui però non si seppe più nulla, “i tre soldati vennero avvicinati dalla baronessa Lucia Buffa di Carzano presso il rifugio Calamento. Era da poco arrivati in zona dopo lo scioglimento del reparto Gherlenda e stavano cercando il modo più rapido che riparare in Svizzera. Dopo l’8 settembre del 1943 erano fuggiti dai campi di concentramento italiani e, pochi giorni prima, anche dal rastrellamento tedesco sul monte Grappa”. Come si legge ancora nel libro “purtroppo quel giorno, presso il rifugio delle sorelle Rosina e Lorenzina Franzoi, c’era anche la spia dei tedeschi Fiore Lutterotti. A quel tempo ancora nessuno conosceva la sua vera identità e potè ascoltare tranquillamente i discorsi tra i tre soldati inglesi e la baronessa Buffa”. Pochi giorni dopo i tre militari vennero catturati dai tedeschi a Carzano, in località Masi dove erano state indirizzate da diverse persone di Telve. In quella località, infatti, risiedevano alcuni uomini che conoscevano l’inglese. Lo avevano imparato nell’America del Nord. “In seguito lo stesso Lutterotti venne smascherato – conclude Sittoni - proprio in Calamento dove dichiarò a due partigiani di passaggio di essere addirittura “Bruno”, il comandante di brigata”. Ai Masi di Carzano, grazie a Lutterotti ed altre spie del posto, i tre inglesi vennero prima circondati e quindi catturati. Dell’accaduto ne scrive anche don Armando Costa. “Una volta arrestati, i soldati venne condotti nelle carceri di Borgo. Qui rimasero per due mesi, tra maltrattamenti e senza cibo. Poi, il 20 dicembre, la decisione di fucilarli. Questa sarà la sorte di Thomas Cornish “Guglielmo” e William Jakeways “William”. Che fine abbia fatto Trevos Smith nessuno è più riuscito a scoprirlo. di Massimo Dalledonne È mercoledì mattina quando i due soldati vengono condotti nei pressi del cimitero. “Avevano messo delle guardie armate sulle diverse vie che portavano al cimitero per impedire il passaggio alle persone civili. I tedeschi avrebbero voluto ucciderli nel cimitero – scrive don Armando Costa – ma l’arciprete di Borgo monsignor Vigilio Grandi li dissuase in quanto se lo avessero fatto il cimitero sarebbe stato sconsacrato”. Così Thomas Cornish “Guglielmo” e William Jakeways “William” vennero trucidati all’ingresso del camposanto e, successivamente, seppelliti nello stesso in terra non benedetta. Sono trascorsi 76 anni da quel tragico giorno, un fatto molto triste che destò grande impressione nella comunità borghigiana. Una barbara esecuzione, una doppia fucilazione. Due giovani soldati inglesi che stavano cercando la libertà, due tragici destini di cui è bene, e doveroso, raccontare. Per non dimenticare.

Borgo, l'ingresso del cimitero comunale dove sono stati uccisai i due soldati inglesi

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