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Lettera al direttore: Claudio Taverna
Il teatro di casa nostra
Giuseppe Patti e Cristina Andreatta
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tradotte nel locale dialetto, «una singolare derivazione di quello feltrino-bellunese» puntualizza Cristina, e calate nel contesto socio-geografico della valle del Tesino. Pure le rappresentazioni religiose non sono sfuggite all’eclettico radar del regista, è infatti allo studio un gospel drama, “Testimonianze”, ispirato alla Passione di Cristo. Molti sono i copioni battuti a macchina da Patti, ma quello dedicato “all’impiccato” (adattato di proprio pugno dall’originale medievale di fra Jacopo da Varagine) riserva un posto speciale nel suo cuore. Da qui, appunto, il nome della troupe de théatre. Compagnia che nasce nel 2010, in occasione della première de “la Leggenda”, spettacolo itinerante in costume cinquecentesco che abbracciava l’intera borgata, dal colle San Polo al centro storico. Successo che si replicherà l’anno successivo e, più tardi, pure in tourneè a Fondo, Val di Non. Poi il nulla. «Abbiamo provato per anni a riproporlo invano nel nostro paese - racconta Giuseppe - quest’anno sembrava ci riuscissimo ma, causa covid, siamo stati costretti a rimandare. Però contiamo, dall’anno prossimo, di tornare finalmente a calcare le scene con quest’opera tanto apprezzata da turisti e castelazi, magari proprio il 25 luglio, memoria di San Giacomo Apostolo a cui la commedia è dedicata.» Festività che è molto sentita dal professore: per anni ha dedicato l’estate all’accoglienza dei pellegrini sul cammino di Santiago, nelle vesti del caratteristico “hospitalero”. Ovviamente Cristina e “Pippo” non lavorano da soli. Sono coadiuvati da un affiatatissimo manipolo di attori, per i quali la regia confeziona le parti su misura della personalità di ognuno, e ovviamente dai tecnici audio e luci. Ogni commedia è quindi «un lavoro a quaranta mani», amano ricordare. Dopo questa lunga ma appassionante chiacchierata ci congediamo, con gli occhi pieni di meraviglia per il contagioso entusiasmo che Patti e Andreatta sprizzano da ogni poro…
Da parte del dott. Claudio Taverna, già consigliere regionale e provinciale per tre legislature, ci giunge questo comunicato che volentieri pubblichiamo
TRENTO: imposta di bollo su indennità e vitalizi: il Consiglio regionale sbaglia da 10 anni.
Per i vitalizi dei consiglieri regionali è prevista l’esenzione.
L’Agenzia delle entrate – Direzione Centrale di Roma ha pubblicato sul sito istituzionale la risposta n. 419 del 18 giugno 2021 all’interpello che ho presentato, lo scorso 12 marzo: l’imposta di bollo non va applicata sui prospetti dei vitalizi erogati agli ex consiglieri regionali ( e nemmeno sui prospetti delle indennità dei consiglieri). A seguito di ciò, il consiglio regionale è in errore da oltre 10 anni, cioè da quando l’ha introdotta nel mese di novembre 2010. L’oggetto del contendere è irrilevante sul piano quantitativo, mentre assume valore sul piano del principio, ovvero la corretta applicazione del DPR 642/72. Le conclusioni a cui è pervenuta l’Agenzia delle entrate sono conseguenza delle argomentazioni che ho sviluppato con approfondita professionalità, sebbene da anni “fuori esercizio”. Infine, regalo un piccolo consiglio agli sprovveduti colleghi che a sproposito sono intervenuti sulla questione qualche tempo fa: prima di scrivere, accertarsi cosa scrivere! (Claudio Taverna)