Gelosia retroattiva maschile. Conviverci, accettarla, combatterla

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SALVATORE NIZZOLINO

GELOSIA RETROATTIVA MASCHILE

CONVIVERCI, ACCETTARLA, COMBATTERLA


Prima Edizione: 2012 ISBN 9788889845653 © 2012 Edizioni Psiconline - Francavilla al Mare Psiconline® Srl 66023 Francavilla al Mare (CH) - Via Nazionale Adriatica 7/A Tel. 085 817699 - Fax 085 9432764 Sito web: www.edizioni-psiconline.it e-mail: redazione@edizioni-psiconline.it Psiconline - psicologia e psicologi in rete sito web: www.psiconline.it email: redazione@psiconline.it I diritti di riproduzione, memorizzazione elettronica e pubblicazione con qualsiasi mezzo analogico o digitale (comprese le copie fotostatiche e l’inserimento in banche dati) e i diritti di traduzione e di adattamento totale o parziale sono riservati per tutti i paesi. Finito di stampare nel mese di Marzo 2012 in Italia da Atena.net srl - Grisignano (VI) per conto di Edizioni Psiconline® (Settore Editoriale di Psiconline® Srl)


INDICE

Premessa 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11.

Atteggiamenti mentali del geloso retroattivo Il tempo dinamico Alterare gli stati d’animo Idealizzazione e disillusione L’accettazione di sÊ Autodistanziamento, dereflessione e intenzione paradossa Il sesso retroattivo Importanza ed equilibrio Quelli che non ne soffrono Dieta e risentimento Esercizi di rinforzo

Conclusioni

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Premessa

Una donna facile è quella che ha la moralità sessuale di un uomo (anonimo) La gelosia retroattiva maschile (di seguito GR) è un insieme di sentimenti di rabbia, ansia, frustrazione e rancore nei confronti della partner a causa delle sue passate esperienze affettivo-sessuali. Secondo la tradizione freudiana, la gelosia in generale non è orientata solo verso l’amata, ma anche verso la “terza persona” che incarna il concorrente in amore. Nel nostro caso abbiamo davanti una sindrome marcatamente ossessiva che non si rivolge alla situazione presente, bensì rivendica un diritto di possesso retrospettivo che investe la trascorsa vita sentimentale della compagna. Gli aspetti dell’ossessione sono fluttuanti e il soggetto vive l’avvicendamento delle emozioni sgradevoli come un fenomeno fuori dal proprio controllo. A volte questo irrefrenabile bisogno accusatorio chiama in causa episodi lontanissimi nel tempo, che vengono così riattualizzati e convissuti in modo drammatico nel presente della coppia. Non potendo incriminare il ruolo di un terzo individuo nella vita dell’amata, il geloso retroattivo riversa tutto il suo astio nelle dinamiche di relazione. Le esperienze passate di cui si è venuti a conoscenza assumono la stessa natura di quelle del presente, anzi, paradossalmente vengono investite di un’autorevolezza che le rende 7


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indicatori di qualità per giudicare il valore della propria donna. Nel geloso retroattivo convivono due personalità: una che ama e condivide il presente della relazione, l’altra che guarda costantemente all’indietro verso un passato che non ha mai visto con i suoi veri occhi, ma solo attraverso i racconti. A questo si aggiunge un senso d’impotenza e di esclusione, ovvero l’essere stati assenti in quelle situazioni che la compagna ha condiviso con altri uomini. Se hai cominciato a sfogliare queste pagine vuol dire che hai già una consapevolezza dell’argomento. Se ne sei una vittima sicuramente stai soffrendo da tempo questo disagio senza intravedere una via d’uscita. Questo libro è stato scritto interamente per te, per aiutarti a capire le sfumature del tuo malessere e indicarti un possibile percorso di riequilibrio emotivo. Di GR ne soffrono uomini e donne, persone giovani e mature, di qualsiasi orientamento sessuale. Ci sono persone che continuano a patirne gli effetti anche dopo molti anni in cui hanno consolidato una relazione stabile e addirittura dopo aver costruito una famiglia. Molti si sono rassegnati a convivere con questo malessere e hanno imparato a sopportarlo in silenzio. Altri riescono, per un lungo periodo, a riporlo in un cassetto per poi scoprire che può ripresentarsi senza preavviso quando tutto sembrava dimenticato. A volte basta un banale dettaglio, una frase, una foto, un riferimento casuale per riportare in superficie il dolore di una ferita che non era mai guarita. Molti uomini che scoprono questa condizione sono completamente sprovvisti di strumenti per gestirla. Oltretutto s’identificano subito con una frangia debole del sesso forte, pensano di appartenere alle fila dei problematici, dei vinti, dei perdenti. Non immaginano che questo disturbo sia la diretta conseguenza del passaggio da una cultura dei tabù sessuali ad una imperniata sulla pansessualità. Dagli anni settanta in poi, e come conseguenza diretta e indiretta della rivoluzione sessuale, la società ha seminato e fertilizzato un 8


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terreno di nuovi valori dell’essere. Si è passati in pochi decenni da una concezione della donna legata al ruolo di moglie e madre, ad un’idea femminile che non solo eguaglia gli stessi diritti di scelta del maschio, ma ne rivendica la stessa disinvoltura erotica che da sempre nella storia era stata appannaggio dell’uomo. Il maschio è ancora impreparato ad accettare una donna sessualmente libera, che matura nelle esperienze affettive e sceglie in piena coscienza, dipendendo solo da sé stessa e non da riferimenti culturali esterni. A rendere la situazione più complessa, contribuisce in modo determinante una tendenza generale della società alla diffusione delle induzioni e delle allusioni sessuali, che finiscono per insinuarsi nelle pieghe della vita di tutti i giorni. Programmi televisivi, stampa, pubblicità e internet creano una sinergia comunicativa finalizzata a proporre l’erotismo come valore e diritto di massima realizzazione individuale. Negli ultimi trent’anni i mass media non hanno fatto altro che affermare che il corpo e il sesso sono la cosa più importante. Tutto questo, come vedremo più avanti, espone l’immaginario maschile a nuove forme di disfunzioni emotive. Nel merito della GR occorre subito delineare alcune differenze tra uomini e donne. Nel maschio questo disturbo è polarizzato nettamente verso l’aspetto sessuale. L’uomo tende a visualizzare con insistenza e dovizia di particolari scene erotiche retrospettive che vedono coinvolte la propria compagna. Laddove mancano informazioni per completare il quadro, interviene l’immaginazione che congettura ogni possibile variazione sul tema. Il risultato è un elevatissimo livello di stress che compromette le attività quotidiane, la concentrazione sul posto di lavoro e le relazioni sociali. Le donne invece, quando sono vittime di questo disagio, focalizzano i pensieri sugli aspetti emotivi e di condivisione affettiva. Una donna può essere gelosa dei progetti che il partner aveva in corso con la compagna precedente, delle speranze e dei sogni che entrambi condividevano, dei momenti di tenerezza. Generalmente l’aspetto sessuale viene accomunato agli altri elementi e, nella maggior parte dei casi, 9


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non riveste un ruolo primario. Ad ogni modo, nel mondo maschile, la GR assume con frequenza il carattere di nevrosi, richiamando molte caratteristiche dei disturbi ossessivo-compulsivi. L’uomo, per status storico e sociale, ha un minore accesso alle energie emotive che invece la donna impiega per superare ostacoli come questo. I fidanzati, i mariti, i compagni d’amore vivono questo malessere come conflitto interiore e di coppia, trovandosi troppo spesso incompresi e frustrati, impreparati a confidare un disagio che la società contemporanea liquida frettolosamente come sintomo di immaturità e debolezza. Se invece ci rivolgiamo a coloro che soffrono il problema, questo si rivela in tutta la sua drammaticità. É interessante citare alcune espressioni utilizzate per descriverne i sintomi, proprio per bocca degli stessi gelosi retroattivi. É un sentimento che “infesta la mente”; uno scorrere di “brutti film”; una sensazione “dilaniante” che a volte sembra condurre verso una “disperazione imminente”; una costante “angoscia per il passato”; i racconti della partner si “fissano come chiodi”; la donna è vista come “macchiata”; si giudica il comportamento sociale delle donne che “oggi se la spassano”. Il disagio presenta molteplici sfaccettature e coinvolge problematiche psichiche, fisiologiche, etiche e morali. Il disturbo può evolvere in un decorso che si sviluppa con differenti caratteristiche, del tutto simili a quelle che identificano le sindromi di natura ossessivo-complusiva. • Decorso episodico, con sintomi presenti solo in determinati periodi della vita, ad esempio all’inizio della relazione, oppure può presentarsi in specifiche circostanze. • Decorso fluttuante, con oscillazioni più o meno regolari. Questo è il caso più frequente, il geloso retroattivo attraversa momenti di crisi acuta intervallati a periodi di calma totale. Queste variazioni di criticità scandiscono la sua vita 10


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di coppia. Decorso stabile, ovvero con sintomi che si manifestano in modo progressivo, fino a raggiungere un livello di stabilità che si mantiene pressoché invariato nel tempo. Decorso peggiorativo, che vede un aggravamento della condizione, seguito da un periodo di tranquillità e poi da un ulteriore degenerazione dei sintomi ossessivi.

Sebbene la “sindrome da gelosia retroattiva” rientri nel novero dei disturbi ossessivo-compusivi, non è quasi mai presente l’aspetto rituale della compulsione. Manca infatti un comportamento o un atteggiamento stereotipato come diretta conseguenza dell’ossessione. Un tossicodipendente, ad esempio, cerca compulsivamente la droga; un pornodipendente stimolato da scene erotiche si abbandona ad una masturbazione compulsiva; l’anoressico che non si vede mai abbastanza magro, rifiuta il cibo. Invece il geloso retroattivo non manifesta azioni particolari per neutralizzare il malessere che soffre. Sebbene in molti casi si presentino atteggiamenti atti a colpevolizzare la compagna e recriminarne il passato, questi tentativi di ri-equilibrio emotivo non assumono mai un carattere rituale. Attraverso una terapia mirata è possibile ridimensionare i sintomi, fino alla loro definitiva scomparsa. Nella cornice di un approccio di tipo comportamentale imparerai ad utilizzare tecniche di sospensione dei pensieri, desensibilizzazione e distrazione della mente da quelle idee che ti stanno torturando. Invece la psicoterapia cognitiva verrà in nostro soccorso fornendoci le tecniche per modificare i processi di pensiero automatici e per spogliare d’importanza quelle idee che appesantiscono il tuo panorama mentale. Infine grazie all’aiuto della PNL, Programmazione NeuroLinguistica, t’insegnerò come automatizzare i pensieri positivi in modo che la tua mente escluda quelli negativi senza il tuo intervento volontario. La metodologia proposta si muove nella direzione di un approccio olistico, infatti avremo modo di riflettere anche su aspetti non strettamente neuro11


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psicologici, ma anche fisiologici e biologici. Per insegnarti a gestire la GR ne parlerò in modo estremamente diretto ma sempre con un linguaggio chiaro e comprensibile. Ho evitato la terminologia scientifico-psicologica dei terapeuti perché il mio obiettivo era quello di esporre concetti semplici e trattarli in modo altrettanto semplice. Percorreremo insieme il tortuoso dolore che stai provando, la vie della tua mente programmata per soffrire, ti spiegherò come cambiare abitudini mentali e associazioni interiori. Mettiamo subito in chiaro l’aspetto dell’allenamento, la frequentazione dei concetti che incontrerai più avanti non ti garantisce una guarigione in virtù della sola lettura, è imprescindibile l’esercizio, l’applicazione dei principi esposti con regolarità e volontà. Ti fornirò suggerimenti pratici che dovrai seguire alla lettera per ottenere dei progressi. Se invece non lo farai non preoccuparti, non succederà nulla, resterai nella tua condizione attuale e continuerai ad essere ostaggio della tua ossessione. Ma sono sicuro che non è questo che vuoi. Tu invece vuoi superare quest’ostacolo e lasciartelo alle spalle per sempre. In alcune circostanze questo malessere assume il carattere di una vera e propria patologia. Nella maggioranza dei casi si tratta di un disturbo che genera un elevato livello di stress, quindi riduce notevolmente la qualità della vita. Sappiamo che produce degli effetti profondamente deleteri, spesso il disagio viene somatizzato in una miriade di sintomi fisici. Non fermiamoci a considerare le conseguenze nella relazione di coppia e come contribuisca a indebolire tragicamente un legame affettivo. Questo libro non persegue lo scopo di trattare il tema dal punto di vista delle cause. Già altre fonti lo citano copiosamente e concludono raccomandando una terapia psicoloica per scoprirne le origini. Internet pullula di blog e forum in cui i malati di GR raccontano la loro storia e chiedono consigli. I suggerimenti che ricevono in 12


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risposta spesso sono banalità degne di una chiacchierata da aperitivo, sintomo della poca considerazione che si attribuisce a questo disturbo. Dispensare consigli e massime come: “il passato è passato!” “Devi concentrarti sul presente!” “ Ora lei sta con te!” è come suggerire ad un tossicodipendente in crisi d’astinenza di guardare la televisione per non pensare alla droga. É indicativo segnalare che le vittime di questo disagio evitano di confidarsi con amici e conoscenti, preferiscono rivolgersi alle community in rete invece di contattare un terapeuta. Questa comportamento manifesta l’incertezza di considerare il disagio degno dell’attenzione di un professionista, inoltre Internet garantisce una condizione di anonimato che il geloso retroattivo vuole mantenere. Il condizionamento derivato dal ruolo maschile imperante nega all’uomo il diritto di palesare pubblicamente questo tormento interiore. Il maschio prova vergogna nel dichiarare un antagonismo verso i fantasmi del passato. Infatti questo equivale ad un’implicita ammissione del suo senso di inadeguatezza sessuale, della paura di non poter competere con ex amanti forse più prestanti ed emotivamente più coinvolgenti. Quando nelle discussioni interviene un terapeuta o uno psicologo, fa sempre bella mostra dell’arte di identificare le cause e mai ho trovato una proposta seria e articolata per la guarigione. Dopo aver udito confessioni sconfortanti, dispensato consigli a persone disperate e letto fiumi di articoli sulle cause della GR mi sono chiesto: Perché nessuno propone un modo definitivo per guarirla? Perché gli esperti della psiche insistono sulle cause e non sulle soluzioni? Per problemi complessi servono soluzioni semplici. La GR è un disagio profondo che ha origine da un groviglio di problemi secondari che s’intrecciano formando un grumo pesante e opprimente. Vedremo più avanti che stai sperimentando gli effetti di varie disfunzioni che vanno tutte corrette, ma che per fortuna risiedono tutte nello stesso luogo: la mente. Non c’entra il cuore, non c’entra lo stomaco, non c’entra il pube; è solo la tua mente che in questa 13


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partita gioca contro di te, e per fortuna puoi trasformarla nel tuo alleato migliore. La GR va combattuta su più fronti e gli attacchi devono essere tutti simultanei, o, almeno in rapida sequenza. L’unica strategia efficace e praticabile è quella di creare degli “anticorpi” che mettano il virus della gelosia in condizione di non nuocere. Non è possibile rimuovere dalla memoria quello che ormai si conosce, ma è possibile creare le condizioni affinché i pensieri scomodi non circolino liberamente nei corridoi della mente. Quando un bambino si ammala per la prima volta di morbillo, la malattia si manifesta e segue il suo decorso. Dopo il primo contagio il corpo sviluppa gli anticorpi specifici, quindi per il resto della vita il virus del morbillo resterà presente nel corpo come un ospite silenzioso. Le nostre strategie biologiche di difesa seguono gli stessi principi per tantissime patologie, le malattie esantematiche sono un ottimo esempio: varicella, scarlattina, rosolia, parotite. Sono patologie di cui ci si ammala soltanto una volta nella vita, normalmente da bambini. Dopo il primo contagio conclamato seguito dalla guarigione, l’individuo continua ad ospitare quei virus dentro di sé senza ricevere nessun fastidio, poiché gli anticorpi generati appositamente li riconoscono e li bloccano. Con la GR perseguiremo lo stesso fine, ovvero quello di creare dei meccanismi di difesa che si comporteranno come anticorpi. Queste difese eserciteranno un effetto inibitorio sui sintomi, ostacolando la comparsa delle crisi ossessive che ben conosci. La GR è frutto di abitudini e automatismi mentali che vanno cambiati. Sei tu che le dai forza, proprio adesso, ci stai pensando e la alimenti. Lo so che per te è un rumore di fondo costante, anche quando non urla è in un angolo in silenzio, e tu sai che balzerà fuori per tormentarti quando meno te lo aspetti. Se riuscissi a staccare la spina questo maledetto spettacolo sparirebbe per sempre. Quello che voglio insegnarti è appunto come relegare questo parassita nel nulla. Nelle prossime pagine affronterò il problema nelle sue manifesta14


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zioni e ti proporrò un percorso dinamico di riflessione e di azione. Le cause della GR, in questa sede, non ci interessano. Quello che davvero importa sono gli effetti e come neutralizzarli. Dovrai imparare, per mezzo di esercizi costanti e regolari, a controllare la comparsa dei sintomi. Se stai pensando che per il tuo caso non c’è soluzione ti dico di stare tranquillo, lo pensano e lo dicono tutti e per patologie ben più gravi. Vedrai che le cose cambieranno velocemente. Se sei arrivato fin qui nella lettura confido che dentro ti te una voce comincia a sussurrarti che esiste un modo per ridimensionare questa ossessione e ritrovare la serenità.

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Atteggiamenti mentali del geloso retroattivo

Nella gelosia c’è più amor proprio che amore (Françoise de la Rochefocauld) Ribadisco che le cause della GR non devono monopolizzare il nostro interesse. Sai perché? Perché anche se l’opinione corrente afferma che capirne le origini serve a prenderne coscienza, si tratta di un percorso che al momento non ti servirà a niente se non impari a dominarla. Forse guarirai conoscendo i veri motivi per cui la tua mente ti sta torturando? Ricercare le radici inconsce richiede molto tempo e l’aiuto di un terapeuta, ma il geloso retroattivo manifesta un’esigenza immediata, spesso le ossessioni hanno compromesso la vita di coppia e rischiano di distruggere la relazione in corso. Se ti caricano sulle spalle un sacco di cinquanta chili e ti descrivono per filo e per segno il suo contenuto, il peso forse si riduce? Fa differenza sapere se a piegarti la spina dorsale è un sacco di patate, di cemento o di flaconi di profumo francese? Lo sforzo necessario a sopportare il carico non diminuisce. I gelosi retroattivi hanno una personalità molto analitica, si rendono conto già da soli che il loro disturbo ha origini recondite, ma questo non li aiuta. Se cadi faccia a terra e ti rompi il naso la frattura non si ricompone perché 17


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accresci la consapevolezza della legge di gravità. Eppure tantissimi terapeuti non fanno altro che questo, si presenta da loro qualcuno con il naso rotto per una brutta caduta e loro gli spiegano come funziona la legge di gravità. Non sarebbe meglio consigliare al malcapitato di fare attenzione a dove mette i piedi? Di evitare i marciapiedi bagnati? Magari di cambiare scarpe e di comprarne un paio con la suola più aderente? Dopo una o due sedute il paziente saprebbe già come andarsene in giro con un’andatura disinvolta e sicura. Allora s’indaga nell’infanzia, nei rapporti con i genitori, nei traumi rimossi, nelle delusioni, nelle insicurezze. In pratica s’impara la causa a menadito ma si continua a cadere, perché si continua ad ignorare l’andatura corretta. Propongo di mettere da parte il tuo vissuto, non mi interessa minimamente se la tua compagna prima di conoscere te ha fatto sesso con cinque, dieci o cinquanta partner diversi. Per guardare un album di famiglia c’è sempre tempo, è lì nella tua testa e nessuno te lo può portare via, fintantoché terrai tutte queste foto archiviate e disponibili. A te interessa risolvere il tuo problema adesso ed è per questo che siamo qui. La premessa obbligata è aprirti gli occhi sulla tua mappatura mentale. Non è importante sapere se i tuoi atteggiamenti sono congeniti, riconducibili ad eventi del tuo passato oppure se sono stratificazioni di comportamenti più recenti. Il mondo abbonda di trattati e di esperti che possono aiutarti a scoprire le radici inconsce del tuo disturbo. L’intento di questo libro è diverso. Per riparare i circuiti mentali scoperti, in primo luogo, occorre isolare gli atteggiamenti del geloso retroattivo, quelli che mette in pratica ogni giorno. Si tratta di una serie di procedure mentali che è utile osservare in dettaglio. Ora individueremo quelle più rappresentative, riconoscerai proprio il modo in cui i tuoi pensieri vengono quotidianamente obbli18


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gati a muoversi. Ti sarà capitato di guardare in televisione la celebre festa taurina di San Firmín, nella città spagnola di Pamplona, in cui i tori vengono lasciati circolare per le strade. In realtà gli animali non sono liberi di scorrazzare a loro piacimento, ma percorrono vie transennate che li obbligano a procedere verso la destinazione: la plaza de toros. I tuoi pensieri, come i tori di Pamplona, sono costretti a muoversi rabbiosamente in strade già tracciate, e tornano a ri-percorrerle ogni giorno. La tua mappatura neurocorticale è stata plasmata dai tuoi atteggiamenti, che hanno cristallizzato le vie dei tuoi pensieri ossessivi. Vediamo le strutture di questi percorsi.

Conclusioni arbitrarie Conosci molti dettagli del passato della tua partner. Hai indagato, sei stato curioso, forse al principio della relazione neanche immaginavi l’entità che avrebbero assunto quelle confessioni che lei ti affidava. Non credevi che quegli interrogatori mascherati da dialoghi liberatori divenissero la tua fonte di veleno. Quel che è peggio è che con ogni singola parola che lei ti ha confidato tu hai costruito un’arringa degna di un pubblico ministero. Nella tua mente è presente un’istruttoria micidiale con una dovizia di aggravanti dalla quale non c’è scampo. Però, che si tratti di un edificio accusatorio fondato su mezze verità, su parole misurate o su confessioni fatte a cuore aperto, resta il fatto che è un “edificio retrospettivo” su false fondamenta. Occorre aggiungere che i tuoi filtri emotivi non si sono limitati a setacciare le informazioni che lei ti confessava, ma le hanno ri-elaborate fino a caricarle di valenze tue e soltanto tue. La grammatica di questo dossier è lontanissima dalle pagine di vita che la tua donna ha vissuto e mai potrà riprodurre il vero codice dei fatti, per un semplice motivo: quello che lei ha sperimentato appartiene esclusivamente alla sua esperienza emozionale. Sembra una banalità, ma forse non hai mai riflettuto seriamente su questo. Ogniqualvolta lei ha risposto ad una tua domanda indagatrice ti ha tra19


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sferito soltanto un racconto, un dettaglio, un episodio per mezzo del linguaggio verbale. Ebbene, tutta la componente emotiva, affettiva, sensoriale e specificamente sessuale ce l’hai messa tu. Sei un investigatore che sta falsificando le prove per incastrare un malcapitato e nel mondo reale il tuo comportamento sarebbe altamente rischioso. Insisto con l’espressione “nel mondo reale”, perché tutte le decorazioni che disegnano le esperienze passate della tua compagna sono un tuo personale lavoro artistico. Quando assaggi una nuova pietanza per la prima volta, ad esempio un cibo esotico, la tua mente apre un nuovo cassetto per riporvi questa nuova sensazione. Quel cassetto era vuoto, in attesa che tu provassi uno stimolo diverso da tutti quelli già sperimentati. Hai appena registrato una nuova proprietà, quel nuovo sapore adesso ti appartiene, i tuoi sensi lo hanno esplorato, la tua mente lo ha intepretato e gli ha incollato un’etichetta, quindi lo ha conservato. Sai senza ombra di dubbio che ti appartiene perché il tuo gusto ha percepito le qualità del cibo. Lo stesso avviene con tutte le esperienze che tu hai vissuto sulla tua pelle e che si sono stratificate nel magazzino della coscienza. Non hai bisogno di andare a controllare se sono lì, sai che ci sono. Invece cosa accade quando cerchi di interiorizzare un’esperienza non tua, ovvero non percepita direttamente? I casi sono due, la registri negli scaffali delle chincaglierie perché per te non è importante, oppure la tieni in bella vista e la riguardi di tanto in tanto, perché alcuni aspetti richiamano il tuo interesse. Se un amico ti racconta di aver scaricato la copia pirata dell’ultimo film di Spielberg, magari tu gli chiedi di fartene una copia e la cosa finisce lì; l’idea di guardare quel film viene messa da parte in un angolo della tua memoria. Non è di grande importanza che quel dvd arrivi nelle tue mani oppure no. Se invece un amico ti racconta di aver conosciuto una donna strepitosa alla fermata dell’autobus e di essere riuscito a chiederle il numero di telefono e ad invitarla a cena, la cosa cambia. Questo racconto stimola molti punti sensibili della nostra sfera emotiva. Innanzi tutto ci chiediamo 20


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se l’episodio si sia realmente svolto come il nostro amico ha raccontato. Avrà esagerato? Sarà poi andata davvero così? Figurati se una simile fortuna capita proprio a lui! Se diamo credito al suo resoconto proveremo un pizzico d’invidia, vorremmo essere al suo posto, sicuramente noi siamo più degni di una simile opportunità, invece questi colpi di fortuna capitano sempre agli altri. In questo caso stiamo pur certi che l’episodio del nostro amico, sebbene non sia una vicenda che abbiamo vissuto in prima persona, entrerà con prepotenza in un settore diverso della nostra mente. Non andremo subito a riporre questa visualizzazione nel magazzino, ma la terremo per un bel po’ di tempo in primissima fila, per immaginarla, ipotizzarla, aggiugervi dettagli e guardarla come al cinema. Questa vicenda ha stuzzicato i nostri desideri, le aspettative, le illusioni, l’orgoglio, l’invidia, l’amarezza di non essere al suo posto e tante altre corde della nostra anima. Allora tutte queste forze ci spingeranno a voler immaginare e analizzare le situazioni che sta vivendo il nostro amico, sebbene non ci appartengano. Con il passato della tua partner attui un tentativo di rappresentazione molto simile, evidentemente con un carico emotivo immensamente più grande, ma la sostanza del processo è la stessa. Non è la qualità dell’episodio a risvegliare il tuo interesse, bensì i riflessi condizionati dei tuoi recettori emozionali che scattano quando ricevono quel tipo di stimolo. Nella tua mappatura neurocorticale si sono formati nel tempo dei punti sensibili ad una precisa categoria di eventi stimolanti. Ogni nuovo input di natura erotica che la tua esperienza stratificava, aggiuneva un grado ulteriore di sensibilità alla tua mente. Possiedi un cervello estremamente sessualizzato ed eroticizzato, per questo risponde subito a qualunque allusione della stessa natura. É difficile accettare che nella realtà quotidiana, in cui la regola dell’informazione è ormai l’eccesso e la duplicazione, tu non possa ‘riprodurre’ le esperienze di un altro essere umano. Una cosa familiare come le immagini e i suoni che liberamente percepisci diventano una tua falsa creazione e non una fedele riproduzione. Puoi sol21


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tanto ricostruire un ipotetico scenario, un panorama di supposizioni, una sequenza di fotogrammi probabili. Un’indagine simile non può condurre a fatti inconfutabili. Rinuncia da subito alla verità, quella non potrai mai conoscerla. Se fosse possibile entrare nella mente della tua donna per qualche minuto, neanche allora avresti l’opportunità di vivere la verità, in quanto i suoi ricordi sono ormai lontani dagli avvenimenti, non contengono più la ricchezza di dettagli emotivi che lei ha sperimentato. Ad ogni modo, in attesa di una simile tecnologia invasiva, rinuncia e investi le tue energie in altre attività che ti mostrerò più avanti.

Assegnazione di modelli interpretativi Per dare forma alle sue esperienze trascorse hai usato ciò che la tua mente aveva a disposizione. Era necessario visualizzarle per poterle guardare e giudicare. Quindi hai fatto ricorso all’enorme bagaglio immaginifico che ognuno di noi porta con sè. Non viviamo forse nella civilità dell’immagine? Certamente, è questa la tua grande fregatura purtroppo. Ti sei mai chiesto perché visualizzare le esperienze sessuali del suo passato sia così facile? Perché fin dall’adolescenza sei cresciuto a pane e sesso. In televisione, nelle riviste pornografiche, nei film da videoregistratore e poi in dvd, non parliamo di Internet che rappresenta una tentazione quotidiana dove il porno è un oceano sconfinato di variabili gratis e a pagamento. Dagli anni settanta in poi la società ha assunto il carattere della pansessualità, ovvero tutto allude al sesso. La tua mente ha plasmato dei calchi con questo codice visuale e adesso confeziona facilmente nuove rappresentazioni per imitazione, per analogia. Tutti gli strumenti per disegnare, colorare e animare i racconti della tua partner escono fuori da uno stampo precostituito. Stai sceneggiando il suo passato usando tutta questa spazzatura. Stai scrivendo un copione ispirandoti ai peggiori modelli proposti. Nei tuoi pensieri lei agisce e prova piacere come un’icona della televisione, la tua mente la 22




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