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La Sardegna e non solo per la sostenibilità Sebastiano Corona
La Sardegna e non solo per la sostenibilità
Al via la prima edizione del Festival delle Peschiere tra Mar’e Pontis, Mistras e Marceddì
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di Sebastiano Corona
L’iniziativa è una delle tappe del Festival dello Sviluppo Sostenibile, giunto quest’anno alla sua sesta edizione. Si tratta di un evento importante e ricchissimo di iniziative culturali e di spettacolo, realizzato da Legacoop Sardegna e Dromos Festival in collaborazione con CRU Sardegna Unipol, Regione Sardegna – Strategia regionale sviluppo sostenibile e con il patrocinio dell’Asvis (Alleanza per lo sviluppo Sostenibile). Nella predisposizione di un nuovo modello di sviluppo, i soggetti citati, insieme ad altri partner importanti, vogliono partire da siti fortemente rappresentativi, centro di un ecosistema unico e di impareggiabile interesse naturalistico, turistico, antropologico e storico. Le cornici sono quelle di luoghi come Mar’e Pontis e Mistras, nel territorio di Cabras, e di Marceddì, in quello di Terralba, per ragionare su nuove strade della sostenibilità e dare un contributo alla predisposizione di un nuovo modello di sviluppo che, partendo dal basso, si estenda poi in ambito nazionale ed internazionale e viceversa.
Lo scenario scelto per una 4 giorni di dibattiti, spettacoli, degustazioni, visite guidate e molto altro, non poteva essere più suggestivo e adatto ad un tema tanto importante, quanto attuale, in un momento di crisi energetica e transizione ecologica. Per usare le parole di ANNA RITA PUNZO: «il Festival delle Peschiere nasce dalla volontà di contribuire alla valorizzazione e fruizione ecosostenibile di questi luoghi ed alla conoscenza
La peschiera Mar’e Pontis.
CERAVOLO
MARPESCA GROUP S.R.L.
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile
È la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, allo scopo di diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). In 5 anni sono stati realizzati più di 3.500 eventi tra convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari e molto altro ancora.
Il Festival è stato anche riconosciuto dalle Nazioni Unite come un’iniziativa innovativa e unica a livello internazionale, classifi candosi per due volte come fi nalista agli SDGs Action Awards. È promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) con i suoi oltre 300 aderenti e il supporto dei partner, ma è anche il frutto della collaborazione di chiunque lo voglia. I singoli eventi possono infatti essere organizzati da chi, a vario titolo, intenda contribuire a portare l’Italia e il mondo su un sentiero dello sviluppo sostenibile.
Il Festival si è pertanto potenziato negli anni, arrivando a contare centinaia di iniziative proposte dalle tante anime della società civile e l’edizione appena conclusasi realizzata in presenza e on-line, su tutto il territorio italiano e nel mondo, ha avuto luogo anche grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) che, attraverso il coinvolgimento delle sedi diplomatiche italiane, ha contribuito a diffondere oltreconfi ne, i messaggi della manifestazione. L’ultima edizione ha voluto rappresentare una tappa importante nel percorso verso la realizzazione dell’Agenda 2030 dell’ONU a 8 anni dalla sua scadenza e la celebrazione del conseguimento di uno degli obiettivi storici dell’Alleanza, quale l’inserimento in Costituzione del principio di sviluppo sostenibile, con la riforma degli Articoli 9 e 41 della Carta approvata defi nitivamente a febbraio con una maggioranza politica trasversale. La riforma ha visto l’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, tra i diritti costituzionali, in un’ottica di giustizia intergenerazionale.
Tuttavia, se la riforma della Costituzione ha segnato un passaggio storico, la guerra in Ucraina ha rappresentato una battuta di arresto e un sostanziale fallimento dell’azione multilaterale mirata alla pace, alla cooperazione e allo sviluppo. Ma questa condizione deve diventare uno stimolo per accelerare la transizione ecologica, anche con il supporto della ricerca scientifi ca e tecnologica, in grado di fornire soluzioni per contribuire a mitigare la crisi climatica. Tutti questi eventi tratteranno gli Obiettivi dell’Agenda 2030, e altre grandi tematiche della sostenibilità connesse alla ripresa dalla doppia crisi (pandemica e geopolitica) e le disuguaglianze tra Paesi e nei Paesi. L’obiettivo è di renderle approcciabili e interessanti per il grande pubblico, grazie al coinvolgimento di esperti da tutti i settori, collaborazioni con stakeholder chiave e tanto altro.
del ricco patrimonio culturale e fl oro-faunistico di cui sono custodi, attraverso un progetto che muove dalla cognizione profonda del territorio, dalla partecipazione attiva delle comunità coinvolte, dall’educazione al rispetto per l’ambiente e le biodiversità. Gli eventi che hanno concorso a defi nire il ricco palinsesto della manifestazione nascono dall’interazione tra discipline e linguaggi differenti — arti visive, musica, ecologia, storia, letteratura, ecc… — in dialogo tra loro e in armonia con gli scenari paesaggistici ospitanti, non mere cornici, ma luoghi in cui stabilire equilibrati rapporti con la natura. Le odierne peschiere sono l’esito di una complessa stratigrafi a di memorie individuali e collettive che il Festival intende raccogliere, raccontare e alimentare attraverso l’apporto di energie che concorrano a far emergere l’essenza autentica di questi contemporanei vivaria, dal latino “luoghi della vita”, in cui lasciarsi trasportare da eteree maree di odori, colori, suoni e parole originate dall’accogliente abbraccio della terra che si apre alle miti acque salmastre».
Infatti, le lagune della provincia di Oristano sono autentico scrigno di biodiversità, siti elettivi per numerose specie animali e vegetali, allo stesso tempo ricchi di tradizioni e attrazioni naturali, un contesto ambientale unico nel suo genere, dove incidono attività come la piccola pesca lagunare, la ristorazione, il turismo culturale, ambientale ed enogastronomico.
«Con il Festival delle Peschiere, il sistema cooperativo di Legacoop vuole dare una mano a portare la Sardegna dentro il Sentiero dello Sviluppo Sostenibile», ha spiegato CLAUDIO ATZORI, presidente di Legacoop Sardegna, «per la costruzione di un
nuovo modello di sviluppo, economico sociale, ambientale e istituzionale, con il metodo dell’integrazione delle azioni e del lavoro di tutti coloro che vivono questa società, quali istituzioni, mondo dell’impresa, del lavoro, del terzo settore delle università, del credito e le cittadine ed i cittadini tutti.«L’agenda 2030 dell’ONU, insieme anche alla Lettera Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco — sottolinea Atzori — che è stata determinante per la sua approvazione nel 2015, resta per noi una bussola. Daremo il nostro contributo affi nché le peschiere e tutte le zone umide, paradisi di biodiversità, vengano preservate e rigenerate».
Dromos e il Festival delle Peschiere, inoltre, portano avanti il progetto Suonoverde che, in stretta sinergia con i comuni che ospitano i Festival e attraverso le buone pratiche ambientali promosse dal “Protocollo di Kyoto”, intendono conseguire l’obiettivo primario della riduzione dei rifi uti attraverso azioni concrete, come l’utilizzo di stoviglie biodegradabili, il potenziamento della raccolta differenziata, l’utilizzo di alimenti a km 0, la riduzione dei consumi energetici e il sempre più ampio ricorso a fonti rinnovabili. Obiettivi, questi, che si sposano alle caratteristiche dei concerti dei festival, che spesso nascono per la valorizzazione dei luoghi, dei prodotti tipici e della tradizione enogastronomica di ciascun territorio.
Da anni, inoltre, le scenografi e modulari di Dromos e da quest’anno anche la scenografi a del Festival delle Peschiere si caratterizzano per l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili.
I festival sono a impatto zero e contribuiscono a progetti di riforestazione per l’assorbimento dei gas serra e, per ridurre al massimo il proprio peso, seppur minimo, sui territori, educando la cittadinanza all’adozione di comportamenti e stili di vita sostenibili.
E, poiché ambiente e pesca si intrecciano spessissimo con l’artigianato, la nota azienda tessile di MARIANTONIA URRU di Samugheo (OR) ha offerto una serie di tappeti realizzati con gli sfridi della lavorazione al telaio. Il ricavato è stato investito in iniziative di sensibilizzazione del recupero e dell’utilizzo dei materiali come contributo alla tutela dell’ambiente e in particolare sul progetto Treedoom (www.treedom.net), il primo sito che permette di acquistare o regalare alberi a distanza, che vengono piantati in Africa, America Latina, Asia e Italia, e che è possibile monitorare on-line.
Il progetto si basa, infatti, sul coniugare il benessere dell’ambiente con le necessità delle popolazioni locali coinvolte nei vari progetti, le quali vengono sostenute con fi nanziamenti, formazione tecnica, assistenza e un’attenta attività di agroforestazione tesa a contrastare l’erosione del suolo, arricchire la biodiversità, tutelare la fertilità dei terreni, creare ecosistemi sostenibili e aumentare la produttività di colture e allevamenti.