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Speciale Fano Fano, fortuna, vongole e brodetto Massimiliano Rella
Fano, fortuna, vongole e brodetto
di Massimiliano Rella
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Situata ai confini di Pesaro, la cittadina portuale di Fano (PU) si caratterizza in particolare per la pesca delle vongole ed è in effetti un punto di riferimento sulla costa adriatica per questo comparto. Le imbarcazioni per i piccoli molluschi, tra i più popolari e apprezzati bivalvi, sono collocate nella darsena delle vongolare del porto e pescano soltanto vongole spontanee; d’altro canto esistono rigide regole nazionali ed europee per le caratteristiche delle imbarcazioni e del pescato, alle quali si attengono i pescatori riuniti in un Consorzio compartimentale che gestisce l’attività.
L’essenza e la storia di Fano sono legate indissolubilmente allo sviluppo della zona portuale. Realizzato nel 1616, il porto antico corrispondeva con la darsena Borghese, il canale di principale collegamento al mare, che deve il nome a Papa Paolo V Borghese, che volle l’opera. A ridosso del canale sorgono oggi strutture per il ricovero dei natanti, chiamate darsene, con destinazioni diverse: la darsena per le vongolare, le darsene per i motopescherecci di maggiori dimensioni, dediti alla pesca con reti a strascico. E ancora, la darsena per i piccoli motopescherecci dediti invece ad altre forme di pesca nelle aree antistanti la costa. La superfi cie portuale comprende inoltre la capitaneria, la passeggiata del Lisippo e i Quadri, che sono uno tra i luoghi più signifi cativi del lungomare, delle particolari strutture da pesca con “gru” che poggiano su una base quadrata in ferro. Simili ai trabocchi, ma più moderni. Ma il porto è anche incorniciato dalle colorate case dei pescatori.
È dunque in questo contesto e su tali radici che ormai da venti edizioni si svolge ogni anno a settembre il BrodettoFest, un festival gastronomico incentrato sul piatto simbolo di Fano e su altre bontà, non solo di pesce, come i vini Bianchello del Metauro e naturalmente la Moretta, il tipico caffè alla fanese, “miscelato” con tre liquori.
Il brodetto è un piatto di pesce “povero” nato tradizionalmente a bordo dei pescherecci, che utilizzavano gli esemplari non idonei alla vendita per le ridotte dimensioni oppure perché rovinati dalle reti. Senza essere sfi lettati i pesci venivano cucinati in un tegame con olio, cipolla, concentrato di pomodoro e aceto. Il tutto accompagnato da pane raffermo. Pensate un po’, all’ultima edizione del BrodettoFest ne sono stati serviti 10.000, un numero che ha fatto gioire il sindaco della cittadina, Massimo Seri. «L’iniziativa è una proposta culturale che anche quest’anno ha saputo valorizzare la tradizione gastronomica di Fano e la spinta innovativa della nostra città» ha detto Seri. «Siamo ormai un punto di riferimento internazionale per la tradizione del brodetto. Consentitemi un grazie di cuore per l’impegno e la passione a CONFESERCENTI, agli organizzatori, a tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte e ai ristoratori che hanno aderito».
Tra gli eventi erano previsti gli appuntamenti golosi di Spazio Bro – La Cucina dei Pescatori per assaggi di brodetto alla fanese, preparato nei pentoloni, ricetta che mette in
risalto il connubio tra pesce e pomodoro per una zuppa di pesce tra le più buone d'Italia. Inoltre, visite ed escursioni e iniziative come “A scuola di Brodetto”, “Dal mercato del pesce alla tavola di casa” con giro al mercato ittico di Fano e vari cooking show d’autore.
La cittadina di Fano fu un antico centro piceno, poi romano (Fanum Fortunae), in nome di un Tempio della Fortuna eretto a testimonianza della battaglia del Metauro nel 207 a.C., quando le legioni romane sbaragliarono quelle cartaginesi di Asdrubale. Leggenda vuole che i Cartaginesi furono battuti anche perché un po’ storditi da un bianco vino locale di cui avevano abusato; forse l’antenato del Bianchello del Metauro, un nettare che con il brodetto alla fanese lega proprio bene. L’importante è sempre non eccedere.
Massimiliano Rella
>> Link: www.visitfano.info
Nota
Photo © Massimiliano Rella. In alto: a sinistra, la Rocca Malatestiana. Fu una delle prime fortezze erette nelle Marche nel XV secolo.A destra, la darsena Borghese, l’antico porticciolo di Fano sul canale Albani. In basso: la Fontana della Fortuna e il Teatro della Fortuna in piazza XX Settembre nel centro storico del paese. Una curiosità colpisce l’occhio del visitatore: il velo svolazzante della dea Fortuna è rivolto nella direzione contraria a quella dei capelli della stessa; questa, da molti ritenuta un’incongruenza, per altri simboleggia il suo carattere “sfuggente”.