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Bar to Bar

BAR to BAR

Andando per Langa, tra le zone del Barbaresco e quelle del Barolo

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di Elena Simonini

Tutte le stagioni sono belle per infi lare le scarpe da trekking e andare per cammini, ma l’autunno di più. Non solo per i colori, per il vento tiepido e per i profumi, ma anche perché, a ben guardare, l’autunno e il camminare si assomigliano. Entrambi scorrono silenziosi, lenti ma inesorabili. E poi le foglie sono proprio come i passi, i quali cadono a terra sempre uno dietro l’altro, uno dietro l’altro.

Andare per sentieri immergendosi dentro la mite luce dell’autunno è una delle cose che preferisco. Perché rappresenta davvero un’esperienza stupenda, in grado di restituire un’indescrivibile dolcezza che è al tempo stesso malinconica e vitale, con gli alberi fuori che si accartocciano, le luci dentro alle fi nestre che si accendono, e poi con l’aria che odora tutta di caminetti e di mosto.

Tra i vari e diversi itinerari che si possono percorrere in autunno, i più suggestivi sono senza dubbio quelli che si sviluppano, almeno in parte, in mezzo ai vigneti, i quali proprio in questa magica stagione si rivelano nello stupefacente tripudio di tutte le mille e incredibili variazioni dei gialli e dei rossi che la natura riesce a mescolare. È dunque per questa ragione che stavolta, mentre le giornate si accorciano e l’aria rinfresca, ho pensato di condurvi nello strepitoso territorio delle Langhe, a passeggiare tra dolci colline

Immergersi nella Langhe, tra boschi, vigneti e noccioleti, celebri per la nocciola tonda gentile. Il Bar to Bar consente di visitare tranquilli borghi medievali e ammirare vedute mozzafi ato, assaporando straordinari vini e altrettanto straordinari salumi e formaggi per cui il Piemonte è noto nel mondo.

photo © Rostislav Glinsky

e piccoli borghi, spesso avvolti dalla tipica e sottile foschia autunnale, in un percorso che si estende nelle zone di produzione del Barbaresco e del Barolo e che, proprio per questo motivo, viene chiamato Bar to Bar.

Il Bar to Bar è un cammino ad anello che consta di circa 130 km caratterizzati da continui saliscendi, per un dislivello di oltre 3.000 metri. È percorribile in sette o più tappe, a seconda del vostro livello di preparazione, e anche a seconda del tempo che avrete a disposizione, perché si tratta di una strada che è proprio bello esplorare senza fretta, prendendosi anche, quando possibile, le giuste pause per godere appieno della magnifi ca offerta enogastronomica e culturale di tutto questo ricchissimo territorio.

È possibile intraprendere il Bar to Bar in entrambe le direzioni, con partenza da ciascuna delle località lungo il cammino, anche se, di consueto, si suole avviarsi da Alba (e cioè dalla Langa del Barbaresco, nella parte orientale del territorio), città sospesa in mezzo ad infi nite distese di colline ricche di vigneti, che subito, ne sono certa, vi conquisterà.

Il Castello di Barolo, situato al centro del paese.

photo © Alessandro Cristiano – stock.adobe.com

In ogni modo, proseguendo sul cammino, nessuna delle tappe mancherà mai di stupirvi né di incantarvi, col continuo susseguirsi di paesaggi meravigliosi, mai monotoni e sempre diversi. Passo dopo passo, tra faticose salite e ripide discese, si avvicenderanno sotto i vostri piedi e davanti ai vostri occhi strade bianche, intriganti boschi, infi nite colline vitate e splendidi terrazzamenti dai quali godere di insoliti scorci e di panorami mozzafi ato. Avrete l’immancabile opportunità di visitare deliziosi paesini e stupendi borghi arroccati, con castelli e fortezze medievali.

Tra tutte le meravigliose bellezze di cui potrete nutrire lo sguardo, vi consiglio di non perdervi la salita alla piazza del borgo di La Morra la quale, dopo aver di fatto affrontato la scalata più faticosa dell’intero anello, vi restituirà come regalo la migliore e più suggestiva veduta, a perdita d’occhio, su tutto questo territorio unico e magnifi co che è la Langa.

Una volta giunti verso la zona più a sud dell’anello, verso il confi ne con la Liguria, vi potrete sorprendere ad ammirare un netto cambio di paesaggio il quale, piuttosto repentinamente, si trasforma da dolce e soave in selvaggio e più impervio. Qui le colline si elevano in altezza e, diventando inadatte alla coltivazione della vite, sono adibite a pascoli, a boschi, e anche ai meravigliosi noccioleti, che svettano inconfondibili, in infi nite fi le ben ordinate, soprattutto nel territorio intorno al piccolo e davvero grazioso paesino di Cravanzana.

Serralunga d’Alba

(photo © ©Pietro – stock.adobe.com).

Immancabile e irrinunciabile, infi ne, la sosta e la visita alle cittadine che più caratterizzano la zona, e che danno il nome al cammino, e cioè ai paesi di Barbaresco e Barolo e alle località circostanti.

Durante tutto il cammino, in ogni modo, quando vi sentirete stanchi o semplicemente vorrete godervi la bellezza di questo paesaggio, potrete fermarvi, rilassarvi e degustare ottimi calici, direttamente presso le cantine del territorio, e così scoprire le diverse e incredibili declinazioni di note gustative che sono in grado di restituire le uve del Nebbiolo, le cui viti vedrete soavemente appoggiate sui dolcissimi pendii circostanti. E così, poi, sicuramente rinfrancati nel fi sico e nello spirito, potrete ripartire e riprendere a camminare, silenziosamente e lentamente, passo dopo passo, proprio come fa l’autunno che piano piano, inesorabilmente, accorcia la luce alle giornate e ci conduce alla stagione più fredda.

Elena Simonini

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