Franco Manzi
FATIMA
PROFEZIA E TEOLOGIA Lo sguardo di tre bambini sui Risorti
Franco Manzi
Benedetto XVI
FATIMA, PROFEZIA E TEOLOGIA
224B 45
«Il messaggio di Fatima non è concluso, anche se le due grandi dittature sono scomparse. Rimane la sofferenza della Chiesa, resta la minaccia agli uomini e con essa permane anche la questione della risposta; rimane perciò anche l’indicazione che ci ha dato Maria. Anche ora vi sono tribolazioni. Anche oggi il potere minaccia di calpestare la fede in tutte le forme possibili. Anche oggi è perciò necessaria la risposta della quale la Madre di Dio ha parlato ai bambini».
€ 35,00
FatimaProfeziaTeologia_Brossura.indd 1
9 788892 210363
01/02/17 11.04
Fatima, Profezia e teologia.indd 2
26/01/17 09:54
Franco Manzi
Fatima, profezia e teologia Lo sguardo di tre bambini sui Risorti
Fatima, Profezia e teologia.indd 3
26/01/17 09:54
NIHIL OBSTAT QUOMINUS IMPRIMATUR 20/10/2016 Rev. don Francesco Scanziani IMPRIMATUR IN CURIA ARCHIEPISCOPALI MEDIOLANENSI 24/10/2016 ? Pierantonio Tremolada
© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2017 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) ISBN 978-88-922-1036-3
Fatima, Profezia e teologia.indd 4
26/01/17 09:54
A F. e a I. che vedono perchĂŠ credono.
Fatima, Profezia e teologia.indd 5
26/01/17 09:54
Fatima, Profezia e teologia.indd 6
26/01/17 09:54
Introduzione
COM’È STATO POSSIBILE? «Se volete conoscere Dio, non siate solutori di enigmi. Piuttosto guardatevi intorno, e lo vedrete giocare con i vostri bambini». Kahlil Gibran
Fatima, Profezia e teologia.indd 7
26/01/17 09:54
Fatima, Profezia e teologia.indd 8
26/01/17 09:54
I
Per inoltrarsi verso il confine del mistero...
Tanti interrogativi Come sia stato possibile per bambini dai 7 ai 10 anni resistere per mesi a persone – tra cui i loro stessi familiari – che li trattavano come bugiardi, solo Dio lo sa! Altrettanto straordinario è che tre “pastorelli” di quell’età abbiano avuto la forza di ripetere, senza mai contraddirsi, davanti a un mare di credenti, curiosi e increduli, che la Madonna e, prima ancora, un angelo si erano mostrati loro. Si resta senza parole quando si viene a sapere che il sindaco1 massone e miscredente di Vila Nova de Ourém, un certo Artur de Oliveira Santos (18841955), nell’agosto del 1917, li sottrasse con un inganno alle rispettive famiglie e andò avanti, per ben tre giorni, a spaventarli con vere e proprie minacce di morte. E ciò nonostante, i tre bambini non ritrattarono nulla delle visioni che avevano avuto. Anzi, ebbero il coraggio di mantenergli nascosto il “segreto” che la Madonna aveva affidato loro un mese prima2. Infine, stupisce che i tre veggenti avessero contemporaneamente le stesse visioni, benché solo Lucia riuscisse a comunicare con l’angelo e con la Madonna; Giacinta li vedeva e li ascoltava in silenzio, mentre Francesco poteva unicamente contemplarli3. 1 Più esattamente era l’amministratore della municipalità (concelho) di Vila Nova de Ourém, che includeva la cosiddetta “parrocchia civile” (freguesia) di Fatima. 2 Cfr. A.M. Martins (ed.), Documentos de Fátima, L.E., Porto 1976 [= Doc], 268271.470-473.505. 3 Francesco – come riferì egli stesso – era in grado soltanto di vedere la bella Signora (cfr. Doc, 502.513 e anche 252-257.262-263).
9
Fatima, Profezia e teologia.indd 9
26/01/17 09:54
Eppure tutti e tre mostravano di avere, durante le visioni, un senso della realtà differente da quello comune. Senza dubbio, in quegli istanti di grazia, anche loro vedevano – proprio come gli altri presenti – gli alberi di leccio di Cova da Iria. Tuttavia soltanto loro “vedevano” su una di quelle piante una Signora celeste, che nessun altro riusciva a scorgere. Ma cosa percepivano in realtà? Prim’ancora: vedevano davvero qualcosa di più degli altri o era tutto frutto di fantasie e bugie di bambini incompresi? Insomma, cosa avvenne in quello sperduto villaggio di Fatima, a circa cento chilometri a nord di Lisbona, tra il 1916 e il 1917? Flash sugli eventi, le fonti e i sentieri della ricerca Un rapido colpo d’occhio sull’accaduto già stuzzica la curiosità di chi non è al corrente dei fatti di quegli anni. I protagonisti della vicenda furono tre bambini: Lúcia de Jesus dos Santos4 che, alla prima visione della Madonna (13 maggio 1917), aveva 10 anni, e i suoi due cuginetti, Francisco Marto5, di quasi 9 anni e sua sorella Jacinta6, di 7. Dal maggio all’ottobre di quell’anno, i tre bambini7 ebbero ben sei visioni della Madonna: una al mese, sempre il giorno 13, tranne in agosto. L’eccezione di agosto fu dovuta al fatto che i veggenti vennero sequestrati dal già menzionato sindaco di Vila Nova de Ourém, per cui assistettero alla visione il 19 di quel mese. A dire il vero, già l’anno prima i bambini avevano avuto insieme tre visioni di un angelo; e anche dopo il 13 ottobre 1917 ebbero altre visioni della Madonna, ma individuali. Sappiamo tutto questo dalle «Memorie» stese a più riprese da Lucia, mentre non abbiamo alcuno scritto né di Fran4
Aljustrel, 22 marzo 1907 – Coimbra, 13 febbraio 2005. Aljustrel, 11 giugno 1908 – Fatima, 4 aprile 1919. Aljustrel, 11 marzo 1910 – Lisbona, 20 febbraio 1920. 7 D’ora in poi useremo i nomi dei bambini in italiano: Lucia, Francesco e Giacinta. 5 6
10
Fatima, Profezia e teologia.indd 10
26/01/17 09:54
cesco né di Giacinta, morti l’uno il 4 aprile 1919 e l’altra il 20 febbraio 1920. Nel 1935 monsignor José Alves Correia da Silva (18721957), vescovo della diocesi di Leiria, cui già apparteneva Fatima, chiese a Lucia, nel frattempo diventata suora dorotea, di stendere un resoconto dei fatti: si tratta della cosiddetta «Prima memoria» (25 dicembre 1935). Essa però fu preceduta da un primissimo resoconto di Lucia, concluso il 5 gennaio 1922, quando cioè lei aveva 15 anni, intitolato Acontecimentos de Fátima («Eventi di Fatima»). Quindi, la «Prima memoria» risale a ben diciotto anni dopo le prime visioni della Madonna. È ovvio che la religiosa, che peraltro fu sempre dotata di notevoli capacità mnemoniche, ebbe a disposizione un ampio lasso di tempo per comprendere a fondo il senso degli eventi della sua infanzia alla luce della propria esperienza di fede successiva, nell’orizzonte più ampio della Chiesa e della società dell’epoca. Questo processo di approfondimento del significato delle visioni del 1916-1917 sarebbe continuato durante la stesura di altre cinque «Memorie». A ogni modo, è lo scritto risalente all’inizio del 1944 a contenere la terza scena della famosa visione «segreta» del 13 luglio 1917 (cui dedicheremo uno studio accurato nella seconda parte del libro). Fino ad allora, quella scena era rimasta ben protetta nello scrigno dei ricordi di Lucia. Perché suor Lucia l’aveva tenuta nascosta? Lei stessa ripeteva con risoluta semplicità di aver ricevuto al riguardo un preciso ordine divino! Sta di fatto che già nella sua «Terza memoria», stesa nel 1941, la religiosa, per richiesta esplicita del vescovo diocesano di Leiria e con il permesso di Dio, aveva narrato le prime due parti di quel “segreto”, vale a dire la visione dell’inferno8 e la richiesta della Madonna di essere devoti al suo cuore immacolato, di consacrarle la Russia e di fare la comunione per cinque volte il primo sabato del mese9. Invece, il racconto 8 9
Cfr. Doc, 266-267. Doc, 226-227.
11
Fatima, Profezia e teologia.indd 11
26/01/17 09:54
della terza e ultima scena della visione “segreta”, in cui Giacinta, Francesco e Lucia avevano visto che un Papa «era stato ucciso da un gruppo di soldati che gli avevano sparato vari colpi di arma da fuoco e frecce»10, fu consegnato in busta chiusa da Lucia al vescovo di Leiria. A sua volta, egli lo affidò nel 1957 all’allora sant’Uffizio. Ciò che riportò Fatima alla ribalta della cronaca fu che precisamente questo cosiddetto “terzo segreto” di Fatima fu fatto pubblicare nel 2000 da papa Giovanni Paolo II (19202005). A parere del santo Pontefice e di tanti altri con lui, quella profezia si era compiuta nell’attentato da cui era scampato il 13 maggio 1981. Quel giorno coincideva con il 64° anniversario della prima visione della Madonna a Fatima, avvenuta il 13 maggio 1917. Per il Pontefice non poteva essere una mera coincidenza: era stata la Beata Vergine a salvarlo dalla morte. Infine, oltre a tante lettere e biglietti epistolari di Lucia a sacerdoti, vescovi, cardinali e Papi, abbiamo soprattutto i preziosi resoconti degli interrogatori ecclesiastici dei tre bambini: risalenti al tempo stesso delle sei visioni mariane, tali interrogatori si protrassero per tre anni (1917-1919). Questi ultimi documenti sono stati completati in modo consistente da quelli del regolare processo canonico diocesano11, indetto dal vescovo di Leiria il 3 maggio 1922 e conclusosi il 13 aprile del 193012. Queste sono le principali fonti di prima mano, che in parte possediamo anche in traduzione italiana13. Nel 10 [Maria Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato,] «Terza parte del “segreto”», in E. Lora (ed.), Enchiridion Vaticanum 19. Documenti ufficiali della Santa Sede 2000 (= Strumenti), EDB, Bologna 2004 [= EV 19], § 989, pp. 538-545; § 989, pp. 544545. 11 Cfr. A.T.S.S. Neto – J.G. Freire – L.C. Cristino (edd.), Documentação Crítica de Fátima. II - Processo Canónico Diocesano (1922-1930), Santuário de Fátima, Fátima 1999. 12 Per una rapida presentazione del processo, si veda J.G. Freire, «Processo canonico», in C.A.M. Azevedo – L.C. Cristino (edd.), Enciclopedia di Fatima, 357-360. 13 In portoghese le fonti presentate criticamente sono raccolte nei volumi della Documentação Crítica de Fátima, Santuário de Fátima, Fátima 1992-2013; L.C. Cristino – M.M.A. Santos – J.G. Freire (edd.), I - Interrogatórios aos videntes: 1917, 1992; A.T.S.S. Neto – J.G. Freire – L.C. Cristino (edd.), II - Processo Canónico
12
Fatima, Profezia e teologia.indd 12
26/01/17 09:54
presente libro citeremo la maggioranza di queste testimonianze dall’edizione meticolosa – anche se molto perfezionabile – dei Documentos de Fátima (1976), curata dal gesuita António Maria Martins (1918-1997). Rispetto ad altre raccolte in italiano14, essa ha il pregio di presentare non solo l’originale portoghese a fronte delle traduzioni italiana e spagnola, ma anche in molti casi la nitida riproduzione in fotocopia dei documenti originali. Senza dubbio, il nostro studio di queste fonti manterrà un taglio sostanzialmente teologico-biblico. Potrebbe quindi essere completato da ricerche storiche più dettagliate sul contesto esistenziale degli scritti di suor Lucia. Si potrebbero puntualizzare anzitutto i contenuti religiosi da lei appresi in famiglia, per coglierne alcuni presumibili apporti sul suo modo di percepire e “tradurre” quanto lo Spirito suscitò in Diocesano (1922-1930); J.G. Freire – L.C. Cristino – A.T.S.S. Neto (edd.), III Das Aparições ao Processo Canónico Diocesano. 1 (1917-1918), 2002; L.C. Cristino – A.T.S.S. Neto (edd.), III - Das Aparições ao Processo Canónico Diocesano. 2 (19181920), 2004; Idem (edd.), III - Das Aparições ao Processo Canónico Diocesano. 3 (19201922), 2005; Idem (edd.), IV - Do início do Processo Canónico Diocesano à criação da Capelania. 1 (3 Mai. - 12 Out. 1922), 2006; Idem (edd.), IV - Do início do Processo Canónico Diocesano à criação da Capelania. 2 (13 Out. 1922 - 12 Out. 1924), 2007; Idem (edd.), IV - Do início do Processo Canónico Diocesano à criação da Capelania. 3 (13 Out. 1924 - 12 Out. 1925), 2007; Idem (edd.), IV - Do início do Processo Canónico Diocesano à criação da Capelania. 4 (1 Jan. 1926 - 12 Jul. 1927), 2009; Idem (edd.), V - Da criação da Capelania à Carta Pastoral de D. José. 1 (13 Jul. 1927 - 31 Dez. 1929), 2010; Idem (edd.), V - Da criação da Capelania à Carta Pastoral de D. José. 2 (1 Jan. - 30 Jun. 1929), 2010; Idem (edd.), V - Da criação da Capelania à Carta Pastoral de D. José. 3 (1 Jul. - 31 Dez. 1929), 2011; Idem (edd.), V - Da criação da Capelania à Carta Pastoral de D. José. 4 (1 Jan. - 30 Abr. 1930), 2011; Idem (edd.), V - Da criação da Capelania à Carta Pastoral de D. José. 5 (1 Mai. - 31 Ago. 1930), 2012; Idem (edd.), V - Da criação da Capelania à Carta Pastoral de D. José. 6 (1 Set. - 31 Dez. 1930), 2013 14 Da questo punto di vista, le due opere migliori sono quella curata dal vice-postulatore delle cause di canonizzazione dei beati Francesco e Giacinta: Maria Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato, Memorie di suor Lucia. Vol. I (Memorie 1-4). Compilazione di p. Luís Kondor, S.V.D. Introduzione e note di Joaquín M. Alonso, CMF, Edizione Carmelo di Coimbra – Segretariato dei Pastorelli, Coimbra 201010 (1980; originale portoghese: 1977); Idem, Memorie di suor Lucia. Vol. II (Memorie 5-6). Compilazione di p. Luís Kondor, S.V.D. Introduzione e note di Luciano Cristino, Edizione Carmelo di Coimbra – Segretariato dei Pastorelli, Coimbra 20073 (1999; originale portoghese: 1996); e la raccolta selezionata di testi appena pubblicata in: V. Battaglia – S.M. Cecchin (edd.), Santuario di Fatima. Documentazione critica su Fatima. Selezione di documenti (1917-1930), Pontificia Academia Mariana Internationalis, Città del Vaticano 2016.
13
Fatima, Profezia e teologia.indd 13
26/01/17 09:54
lei nelle visioni. Furono due le sue catechiste: sua madre15 – che peraltro amava leggere le vite dei santi16 – e una delle sue sorelle, che era zelatrice del sacro Cuore17. Già da quest’ultimo particolare si evince la diffusione, nella parrocchia di Fatima, della devozione al sacro Cuore di Gesù, la quale giocò un ruolo importante nelle visioni dell’Angelo della pace e in quelle della stessa Madonna. In secondo luogo, l’indagine potrebbe essere ampliata all’educazione religiosa ricevuta in famiglia anche da Francesco e Giacinta. Ma restando concentrati su Lucia – dato che dei suoi due cuginetti non abbiamo scritti –, andrebbero rintracciate le nozioni religiose che verosimilmente lei imparò a scuola, che all’inizio frequentò solo fino alla terza elementare. D’altro canto, si dovrebbe tentare di ricostruire i contenuti fondamentali della predicazione dei parroci portoghesi dell’epoca, ma soprattutto delle loro istruzioni catechetiche. È noto che Lucia andò a catechismo fin da quando aveva 6 anni (1913)18. Perciò si potrebbero studiare i suoi scritti per individuare quali fossero verosimilmente i condizionamenti – positivi o anche negativi – della cultura religiosa portoghese dell’epoca su bambini dell’età di Giacinta, Francesco e Lucia. Sempre allo scopo di intravedere la dipendenza di alcuni aspetti delle visioni dalla cultura-ambiente, sarebbe più semplice un secondo tipo di studio focalizzato sulle statue e sulle altre immagini sacre osservate da Lucia e dai suoi due cugini nella chiesa parrocchiale19. La veggente, infatti, ricorda che vi erano collocate «varie statue della Madonna» e specialmente un «altare della Madonna del rosario». Ed era proprio presso quell’altare che da bambina – come lei stessa attesta – pregava abitualmente, già prima delle visioni20. D’altronde, dalla 15
Cfr. Doc, 14-15.18-19.94-95. Doc, 92-93. Cfr. Doc, 20-21. 18 Cfr. Doc, 94-95.173-179. 19 Cfr. Doc, 22-23. 20 Cfr. Doc, 98-99 e anche 456-457. Una fotografia della statua è riportata in L. Kondor, Memorie, I, 22. 16 17
14
Fatima, Profezia e teologia.indd 14
26/01/17 09:54
fine del Medioevo, in quella zona si era sviluppata una fervente devozione mariana, grazie al monastero domenicano di Santa Maria da Vitória (chiamato anche monastero di Batalha)21. S’intuisce come mai, già prima del 13 maggio 1917, Giacinta, Francesco e Lucia, mentre pascolavano il gregge, recitassero quasi quotidianamente il rosario, sia pure in forma abbreviata22. Un terzo sentiero di ricerca potrebbe tentare di approfondire l’influsso esercitato sulle tre visioni angeliche del 1916 da alcuni elementi costitutivi del culto dell’Angelo custode del Portogallo e da quello – più o meno distinto – dell’arcangelo Michele. In effetti, a partire dal Cinquecento, esso si diffuse nella spiritualità popolare portoghese mediante la liturgia, la costruzione di chiese e cappelle e la proliferazione di numerose immagini23, anche nella zona di Fatima24. Queste e tante altre piste d’indagine storica permetterebbero di rendersi conto più esattamente di come, in un contesto rurale di semplice e genuina pietà popolare, i tre bambini avessero recepito le nozioni basilari della fede cristiana, che non poterono non interagire con le loro visioni. A questo riguardo, si tenga conto, tra l’altro, che Lucia, già a 6 anni, aveva ricevuto dal parroco il permesso di fare la prima comunione proprio perché conosceva molto bene le nozioni basilari del catechismo, che poi avrà spontaneamente insegnato anche ai suoi due cugini più piccoli25. Infine, sarebbe utile un’indagine approfondita per valutare la successiva formazione religiosa di Lucia. Difatti, morti 21 Si consulti R. Aubert, «Fatima», in Idem (ed.), Dictionnaire d’histoire et de géographie ecclésiastiques, Letouzey et Ané, Paris 1967, VI, coll. 679-682: 679. Cfr. anche Doc, 247, nota 1. 22 Cfr. Doc, 30-31. 23 Cfr. J.F. Marques, «Angelo del Portogallo», in C.A.M. Azevedo – L.C. Cristino (edd.), Enciclopedia di Fatima, edizione italiana a cura di P. Collo – G. Boni, Cantagalli, Siena 2010 (originale portoghese: 2007), 23-29: 25-27. 24 Secondo H.S. Louro, O culto do Anjo da Guarda de Portugal na Arquidiocese de Évora, Gráfica Eborense, Évora 1974, 46, vari esempi di immagini dell’Angelo custode del Portogallo sono diffusi nella zona di Fatima e nelle aree adiacenti. 25 Cfr. Doc, 24-25 e anche 94-99.456-457.
15
Fatima, Profezia e teologia.indd 15
26/01/17 09:54
Francesco e Giacinta (rispettivamente a 11 e a 10 anni), Lucia entrò a far parte, prima, delle religiose di santa Dorotea (1925), con il nome di Maria Lúcias das Dores, e poi delle carmelitane (1948), con il nome di Lúcia de Jesus e do Coraçâo Imaculado. Perciò è più che verosimile che ciò che gradualmente apprese nella vita religiosa abbia giocato un ruolo di primaria importanza nell’approfondimento del senso delle visioni della Vergine del rosario, che comunque – stando alla sua stessa testimonianza scritta – continuarono anche dopo il 13 ottobre 1917. Ciò detto, s’impone per noi una scelta di campo. Perciò tra i tanti interrogativi con cui potremmo studiare l’evento-Fatima, uno ci sembra particolarmente intrigante dal punto di vista teologico: com’è potuto accadere che il Cristo glorificato, l’Assunta, san Giuseppe e un angelo si siano “fatti prossimi” in visione a quei tre bambini, passando il “confine” tra il mondo dei risorti a quello terreno? Tre bambini profeti È stato possibile perché Giacinta, Francesco e Lucia erano bambini profeti, paragonabili per certi aspetti al piccolo Samuele, al quale, come narra il Primo libro di Samuele, il Signore si manifestò più volte26. Bambini, cui Dio affidò un arduo compito profetico, per svolgere il quale concesse in dono il “carisma” della profezia – come direbbe l’apostolo Paolo27. Ma anche bambini come gli altri, con tutti i loro pregi e difetti. Per metterlo in luce, analizzeremo in quest’ottica la loro sesta e ultima visione comune, verificatasi il 13 ottobre 1917: in quel frangente è verosimile che l’equilibrio psichico dei piccoli veggenti sia stato messo a dura prova. Come attestarono vari giornali portoghesi dell’epoca, quel giorno, fin dalle prime luci dell’alba, si era raccolta nel luogo delle visio26 27
Cfr. 1Sam 3 e, in particolare, il v. 21. Cfr. specialmente 1Cor 12-14.
16
Fatima, Profezia e teologia.indd 16
26/01/17 09:54
ni una folla di cinquantamila persone (come minimo), fatta di credenti e miscredenti... Gli stessi «pastorelli» attendevano da almeno tre mesi quell’evento: nella visione del 13 luglio, la Madonna aveva precisato la promessa, già precedentemente fatta loro, che avrebbe mostrato a tutti un segno evidente della sua presenza e, quindi, anche una conferma inoppugnabile della loro sincerità. Anche i genitori dei veggenti temevano: se non si fosse verificato nulla, quella marea di gente non si sarebbe scatenata contro di loro28? Perciò molto probabilmente la tensione interiore dei piccoli oltrepassò la soglia di sopportazione e nelle loro menti si accesero immagini, luci e colori simili a quelli di un caleidoscopio o, meglio – come vedremo –, analoghi a quelli delle visioni dell’Apocalisse di Giovanni: tre figure diverse della Madonna, due di Cristo e una di san Giuseppe. Giacinta e Lucia testimoniarono addirittura di aver sentito la Madonna dichiarare che in quello stesso giorno sarebbe finita la guerra! Invece, la prima guerra mondiale proseguì imperterrita per più di un anno, fino all’11 novembre 1918. Un “errore” dei veggenti tutt’altro che irrilevante, tanto da gettare un’ombra sull’autenticità delle visioni! Infine, stando sempre alle testimonianze dei giornali coevi, persino di quelli più anticlericali, la maggioranza dei presenti – benché non tutti – assistette al segno preannunciato. Non solo la folla che gremiva Cova da Iria, ma addirittura persone a chilometri di distanza da lì furono spettatori di uno straordinario fenomeno del sole... non registrato però da alcun osservatorio astronomico!
28 A questo proposito, si potrebbe iniziare a leggere la ricostruzione fatta da L.G. Fonseca, Le meraviglie di Fàtima. Apparizioni, culto, miracoli. Edizione riveduta e aggiornata a cura di Joaquín María Alonso, Paoline, Milano 1987 (originale portoghese: 1934), 82.
17
Fatima, Profezia e teologia.indd 17
26/01/17 09:54