Spinocchio. Buona strada e non mollate mai! di Antonio Mazzi (estratto)

Page 1

Don Antonio Mazzi nasce a Verona nel 1929. Il 26 marzo 1956 è ordinato a Ferrara sacerdote nella Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, fondata da san Giovanni Calabria. Nel 1979 è chiamato a dirigere il Centro di formazione professionale di via Pusiano (Milano), a ridosso del Parco Lambro. Nel 1984 fonda il Gruppo Exodus per recuperare i tossicodipendenti che avevano trasformato uno dei più bei parchi d’Italia nel maggiore ipermercato europeo dell’eroina. Dal 1996 è presidente della Fondazione Exodus Onlus che gestisce e coordina una cinquantina di strutture sul territorio nazionale e internazionale. Svolge attività di comunicazione sociale, di formazione, di promozione di percorsi personalizzati con bambini, adolescenti, giovani e famiglie, di prevenzione e cura delle tossicodipendenze e delle forme di grave disagio sulla base di un approccio di tipo educativo. Ben nota è la sua attività di pubblicista in importanti testate giornalistiche (Gente, Famiglia Cristiana, Vita Pastorale…) e televisive. I suoi titoli più recenti sono È severamente proibito fare figli, Ho perso i chiodi, Non mollare, Lettere a Cristo Bambino, Le parole di papa Francesco che stanno cambiando il mondo, Don Mazzi dà i numeri.

Coordinamento: DOn antonio mazzi

«Dopo aver lavorato per trent’anni tra i disperati, attaccando cerotti a destra e a sinistra, nei prossimi anni ho deciso di lavorare per i normali, smettendo di attaccare cerotti, ma inventando avventure preventive ed educative. Ne elenco tre: l’Università della Famiglia, come centro di formazione permanente da sviluppare in avamposti, sotto forma di laboratori; il Villaggio delle Aquile Reali, come nuova ipotesi più evoluta e moderna dei vecchi oratori. Ma la più ardua e urgente l’ho chiamata “don Milani 2”: attraverso l’esperienza sensoriale, espressiva, artistica, relazionale gli studenti, pre-adolescenti e adolescenti, avranno la possibilità di trovare stimoli e motivazioni all’apprendimento, inteso e vissuto come componente essenziale di un cammino di crescita globale della persona». Don Antonio Mazzi

Don Antonio Mazzi SPINOCCHIO

33L 10 Foto Tagliabue © Periodici San Paolo

Don Antonio Mazzi

Don antonio mazzi

Spinocchio BUONA STRADA E NON MOLLATE MAI

Ancora un libro sull’adolescenza!!! E poiché diverso non sarà, allora don Antonio Mazzi fa diverso il titolo. Per lui SPINOCCHIO non è un dispregiativo. SPINOCCHIO sarebbe un po’ tutto quello che è stato Pinocchio, però alla rovescia: Bambino, non burattino. Pieno di libri e di zainetti, per cui venderne uno o cento, non fa differenza. A scuola basta il telefonino. Con un papà, o due, e quattro nonni (perché Geppetto è più un nonno che un papà). Con tanti amici, non amici, più lepri che gatti, più oche che volpi. Il paese dei balocchi ha infiniti nomi, pur essendo senza balocchi. Anzi l’Italia è tutta un paese dei balocchi. Tutto questo preambolo perché don Mazzi prende da Pinocchio le amicizie, le avventure, gli sbagli e le caratteristiche; infatti, se la storia di Pinocchio è la storia di un adolescente, ci sta dentro tutto e, per don Antonio, ci dovrebbe star dentro anche un finale positivo, bello: l’ultimo capitolo di SPINOCCHIO dovrebbe coincidere col capitolo dell’incontro con il padre, non nella pancia della balena, ma attorno ad un tavolo, per cenare insieme.

In redazione: Maria Alba Marangoni

www.exodus.it

Spinocchio_Cover.indd 1

€ 14,50

9 788892 210547

11/03/17 10.07


001_160_SPINOCCHIO.indd 2

14/03/17 14.01


001_160_SPINOCCHIO.indd 1

14/03/17 14.01


001_160_SPINOCCHIO.indd 2

14/03/17 14.01


Antonio Mazzi SPINOCCHIO

“Buona strada e non mollate mai”

001_160_SPINOCCHIO.indd 3

14/03/17 14.01


© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2017 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) ISBN 978-88-922-1054-7

001_160_SPINOCCHIO.indd 4

14/03/17 14.01


Nota bene introduttivo

Ancora un libro sull’adolescenza!!! Ma poiché diverso non sarà, allora ho fatto diverso il titolo. SPINOCCHIO non è un dispregiativo. SPINOCCHIO sarebbe un po’ tutto quello che è stato Pinocchio, però alla rovescia. Bambino, non burattino. Pieno di libri e di zainetti, per cui venderne uno o cento, non fa differenza. A scuola basta il telefonino. Con un papà, o due, e quattro nonni (perché Geppetto è più un nonno che un papà). Con tanti amici, non amici, più lepri che gatti, più oche che volpi. Trova il papà certamente in qualche aereo, nave o BMW. Le candele ci sono, appunto, ma sono le candele delle varie macchine. Il paese dei balocchi ha infiniti nomi, pur essen­do senza balocchi. Anzi l’Italia è tutta un paese dei balocchi. La mamma c’è ancora, e mi guardo bene dal prenderla in giro. Di mamma ce n’è una sola e per quanto Nota bene introduttivo

001_160_SPINOCCHIO.indd 5

5

14/03/17 14.01


“mamma italiana sia” è sempre unica… e ancora un po’ fatina. Tutto questo preambolo perché Pinocchio alcuni lo leggono per il dritto, altri per il rovescio da psicologi e da teologi, da romanzieri e da registi. Io invece prendo da Pinocchio le amicizie, le avventure, gli sbagli e le caratteristiche perché, se la storia di Pinocchio è la storia di un adolescente, ci sta dentro tutto e, per me, ci dovrebbe star dentro anche un finale positivo, bello. Sì! Perché l’ultimo capitolo di SPINOCCHIO dovrebbe coincidere col capitolo dell’incontro con il padre, non nella pancia della balena, ma attorno ad un tavolo, per cenare insieme.

6

001_160_SPINOCCHIO.indd 6

Spinocchio

14/03/17 14.01


L’adolescenza è una vera profezia

Sul volto delle persone vere c’è sempre una traccia di eternità e cicatrici da piccole profezie. Profeti ce ne sono dovunque e sanno senza enfasi contestare i tempi vecchi a loro rischio e alla loro maniera. Gli adolescenti sono di questa razza. Pare che finalmente si voglia affrontare il tema dell’adolescenza in modo sereno, profondo, non traumatico, ma, soprattutto, non superficiale. Definizioni di adolescenza ce ne sono centinaia. Ma esperienze concrete, coerenti con le situazioni e gli sviluppi velocissimi e quasi sempre inspiegabili, mi pare invece che non ce ne siano. Parto da alcune definizioni corredate da tentativi, più o meno riusciti. *** Edgard Morin nel suo libro Insegnare a vivere pone alcune riflessioni degne di rilettura attenta. Riguardano la vita, ma dentro c’è l’intero problema dell’adolescenza che Morin sintetizza nella capacità di comprendere.

L'adolescenza è una vera profezia

001_160_SPINOCCHIO.indd 7

7

14/03/17 14.01


Vivere è un’avventura. Ogni essere umano, fin dall’infanzia, fin dalla scuola, nell’adolescenza, età delle grandi aspirazioni e delle grandi rivolte, nei momenti delle grandi scelte di vita, d’amore, di famiglia, di lavoro, in qualsiasi età, fino alla fine della vita, incontra il rischio di errore, di illusione, di conoscenza parziale. Vivere è avere continuamente bisogno di comprendere e di essere compresi. Ma la comprensione umana non è insegnata in nessun luogo. Il male delle incomprensioni rode le nostre vite, determina comportamenti aberranti, rotture, insulti, dispiaceri. E se c’è un periodo della vita che avrebbe bisogno del massimo della comprensione, è l’adolescenza che invece sta subendo il massimo della incomprensione.

*** Cornelius Castoriadis ha affermato: «L’uomo è quell’animale folle la cui follia ha inventato la ragione. Che cos’è, però, una vita ragionevole? Non c’è alcun criterio ragionevole per una vita ragionevole». Se questa è la definizione di una vita “normale” possiamo immaginare quando questa tipologia di vita precipita nell’adolescenza. In questo periodo né la scuola, né la famiglia, né la società, soprattutto per gli adolescenti, fornisce il viatico benefico per l’avventura della vita. Forse riesce, a malapena, a fornire in modo lacunoso ed episodico la maniera di vivacchiare, quasi fossero delle persone appena abbozzate, o in via di sgrossatura. Nasce da questa incomprensione il disagio dei nostri adolescenti. La comprensione non accetta il rifiuto, esclu8

001_160_SPINOCCHIO.indd 8

Spinocchio

14/03/17 14.01


de l’esclusione. Rinchiudere nella nozione di traditore, bastardo, bullo, ciò che è di pertinenza di una intelligibilità complessa, impedisce di riconoscere non solo l’errore e il fuorviamento, ma va a toccare le sponde più fragili, i deliri e le paranoie ideologiche fino a portarle alle derive più pericolose. Sta qui l’errore più tragico, portatore di gesti insani e di autolesionismi i­ nspiegabili. *** Daniel Siegel nella Mente adolescente scrive: Desidero dirvi fin d’ora che esistono molti miti che circondano l’adolescenza. Smontiamone tre. Uno è la convinzione radicata che gli ormoni impazziti facciano andare fuori di testa i ragazzi. È assolutamente falso. Invece sono i cambiamenti nello sviluppo del cervello. L’altro falso mito è che l’adolescenza sia semplicemente una fase di immaturità e che non ci sia altro da fare che aspettare che i teenager crescano. Il terzo mito: per crescere, un adolescente dovrebbe passare dalla dipendenza dagli adulti a una completa indipendenza dal mondo adulto.

Sintetizzo in positivo l’idea di Siegel. Scrisse Goethe: «Trattate una persona come se fosse già quella che dovrebbe essere e l’aiuterete a diventare ciò che è capace di essere». L’adolescenza non è un periodo di “pazzia” o “immaturità”. È una fase fondamentale, contrassegnata da emozioni intense, da un forte coinvolgimento nei rapporti sociali e dalla creatività. L'adolescenza è una vera profezia

001_160_SPINOCCHIO.indd 9

9

14/03/17 14.01


I cambiamenti che avvengono a livello cerebrale nei primi anni dell’adolescenza predispongono alla comparsa di quattro caratteristiche mentali: la ricerca di novità, il coinvolgimento sociale, una maggiore intensità emotiva e l’esplorazione creativa. Tutto ciò mette in discussione la tradizione e il passato per dare vita a nuovi modelli di essere al mondo. *** Françoise Dolto, nel libro Adolescenza: esperienza e proposte, affrontando i punti di riferimento e i punti di rottura dell’adolescenza, spiega: L’adolescenza è una fase di mutazione. Altrettanto fondamentale per l’adolescente quanto la nascita e i primi quindici giorni di vita per il neonato. La nascita è una fase di mutazione che permette il passaggio dal feto al neonato e il suo adattamento all’aria e alla digestione. L’adolescente subisce una trasformazione di cui non può dire nulla. Egli stesso, per gli adulti, è oggetto di interrogativi che, da parte dei genitori, sono carichi di angoscia e pieni di indulgenza. Il mio insegnante di filosofia diceva a proposito di una mia compagna che, a suo parere, era rimasta adolescente: «Dio, tavolo o lavandino. Cosa diventerà mai?». Per lui avremmo dovuto essere già tutte adulte. Ecco una delle immagini possibili per definire l’adolescenza, un’età in cui l’essere umano non è né Dio, né tavolo, né lavandino. Lo stato adolescenziale si prolunga in funzione delle proiezioni che i giovani ricevono dagli adulti e in funzione dei limiti di esplorazione che la società impone loro. Gli adulti 10

001_160_SPINOCCHIO.indd 10

Spinocchio

14/03/17 14.01


servono per aiutare un giovane ad affrontare le responsabilità e a non essere ciò che si definisce un eterno adolescente.

Purtroppo oggi molti giovani, dagli undici anni in poi, cadono in stati depressivi e paranoici che si manifestano con un’aggressività irragionevole. Durante quelle crisi il giovane va contro ogni legge perché è convinto che chi rappresenta la legge non gli permetta né di essere né di vivere. Sta nascendo l’adolescente. *** Di Massimo Recalcati prendo il capitolo centrale, quello che spiega il titolo I quattro figli. Secondo Recalcati di quattro figure di figli se ne sono perse tre: il figlio Edipo, il figlio anti-Edipo, il figlio Narciso ed è rimasto il figlio Telemaco. Forse, spiegandomi meglio, spero che in questa baraonda, rivoluzionaria in parte e stupida in altra buona parte, sia rimasta questa stupenda figura di figlio: Telemaco. È il figlio di Ulisse, abbandonato per venti anni dal padre, costretto a partire per la guerra di Troia. Telemaco lo aspetta da sempre, anche in mezzo a gelosie, tradimenti, arroganze, saccheggi e tentativi inutili, da parte dei Proci, di sposare Penelope, la moglie di Ulisse. La sua è un’attesa straordinaria, laboriosa, rischiosa non solo per l’arrivo del padre, ma anche per salvare la sua terra. Finché un giorno, impaziente, intraprende un viaggio per capire dove mai sia andato a finire Ulisse. L'adolescenza è una vera profezia

001_160_SPINOCCHIO.indd 11

11

14/03/17 14.01


Finalmente, quando il padre ritorna, non si riconosceranno perché la dea Athena aveva sapientemente trasformato Ulisse in un mendicante affinché non venisse riconosciuto dai suoi nemici. Solo in un secondo tempo i due potranno finalmente abbracciarsi. Come figli siamo stati tutti Telemaco, abbiamo tutti aspettato un padre che doveva tornare dal mare. La mia tesi è che il nostro tempo non sia più sotto il segno di Edipo, dell’antiedipico e di Narciso, ma sotto quello di Telemaco. Telemaco domanda giustizia: nella sua terra non c’è più legge, non c’è più rispetto, non c’è più ordine simbolico. Egli esige che si ristabilisca la legge e che la “notte dei Proci” finisca. Telemaco, diversamente da Edipo che cade riverso accecato e da Narciso che ha occhi solo per la sua immagine, guarda il mare. I suoi occhi sono aperti all’orizzonte e non estirpati, accecati dalla colpa per il proprio desiderio criminale, né sedotti mortalmente dal fascino della sua bellezza sterile. Egli attende il padre, attende la legge del padre come ciò che porterà ordine nella sua casa usurpata, offesa, devastata dai Proci. Le nuove generazioni domandano che qualcuno faccia loro da padre, che qualcuno torni dal mare, domandano una legge che possa riportare un nuovo ordine e un nuovo orizzonte del mondo. Nel caso di Telemaco l’assenza del padre non significa trauma dell’abbandono, ma anima la necessità della veglia, dell’attesa, della preghiera. Jacques Lacan fa di queste tre dimensioni dell’esperienza umana: l’attesa, la veglia e la preghiera, dei modelli per decifrare la figura del desiderio come desiderio dell’Altrove, come desiderio di Altra cosa. 12

001_160_SPINOCCHIO.indd 12

Spinocchio

14/03/17 14.01


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.