Il Diavolo c'è di papa Francesco (estratto)

Page 1

Papa Francesco

«Il diavolo c’è anche nel secolo ventunesimo. E non dobbiamo essere ingenui. Dobbiamo imparare dal Vangelo

Papa Francesco

come fare la lotta contro di lui».

IL DIAVOLO C’È

226Q 130

Questo volume raccoglie tutti i testi in cui papa Francesco ha parlato del diavolo e della sua azione nel mondo, dal 1999 (quando era vescovo di Buenos Aires) a oggi. È un’antologia sorprendente, in cui non solo l’attuale Pontefice riflette sull’esistenza del demonio, ma soprattutto fa emergere la sua azione, la sua opera che tocca i vari spazi dell’esistenza quotidiana, sociale, politica: dietro il male del mondo, che colpisce poveri e meno poveri, emergono le ragioni che conducono Bergoglio ad affermare senza alcun dubbio quanto ha fatto scalpore sui media: IL DIAVOLO ESISTE! Affiancando ogni testo del Papa a un brano della tradizione cristiana, Diego Manetti mostra poi come la tematica del lavoro di Satana nel mondo attraversa tutta la storia della Chiesa, dai grandi Padri fino alle dichiarazioni conciliari, ed è raccolta e sintetizzata dallo “spirito pastorale” di comunicazione immediata dal Pontefice argentino. Ne risulta un vademecum che offre una visione concreta dell’azione diabolica e del modo con cui il credente può comunque guardare alla salvezza, come è nello stile di papa Francesco, più che una demonologia teorica.

IL

A cura di Diego Manetti

DIAVOLO

Diego Manetti (Casale Monferrato, 1973), laureato in Filosofia e in Scienze Religiose, docente nella scuola superiore, collabora con Radio Maria ed è autore di diverse pubblicazioni a carattere religioso. In particolare ricordiamo: Oltre. La vita eterna spiegata a chi cerca (San Paolo 2015, 2017), Da Fatima a Medjugorje (Piemme 2017), Pregate per vincere satana (San Paolo 2017).

C’È

Come agisce, come combatterlo

Progetto grafico: Gianni Camusso / On Graphics In copertina: ra2studio / Shutterstock.com

€ 14,50

ESEC PAPA FRANCESCO / Il diavolo c'è.indd 1

9 788892 212602

19/09/17 09:54


001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 2

25/09/17 11:06


Papa Francesco

IL DIAVOLO C’È Come agisce, come combatterlo

a cura di Diego Manetti

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 3

25/09/17 11:06


Per i testi tratti da Papa Francesco, Nei tuoi occhi è la mia parola. Omelie e discorsi di Buenos Aires 1999-2013: Proprietà letteraria riservata © 2016-2017 Rizzoli Libri S.p.A. / Rizzoli, Milano Per i testi di papa Francesco: © Libreria Editrice Vaticana, 2017 00120 Città del Vaticano © EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2017 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) ISBN 978-88-922-1260-2

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 4

25/09/17 11.40


INTRODUZIONE

Il diavolo c’è “Il diavolo c’è anche nel secolo ventunesimo. E non dobbiamo essere ingenui. Dobbiamo imparare dal Vangelo come fare la lotta contro di lui”: queste parole, pronunciate da papa Francesco nell’omelia della messa mattutina celebrata nella cappella di Casa Santa Marta l’11 aprile 2014, dicono in maniera essenziale tre capisaldi del pensiero del Santo Padre in merito al diavolo. Anzitutto il demonio esiste; poi, il diavolo è all’opera, anche oggi, all’inizio del terzo millennio; quindi dobbiamo imparare come ingaggiare in maniera efficace la nostra lotta spirituale contro le potenze delle tenebre. A chi pensasse che questi argomenti potevano andare bene per il medioevo, ma siano ormai totalmente superati nell’era del web, di Facebook e di WhatsApp, papa Francesco risponde perentorio: “non dobbiamo essere ingenui”, perché il diavolo agisce anche nel secolo ventunesimo!

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 5

25/09/17 11:06


6

IL DIAVOLO C’È

L’esistenza del demonio L’esistenza del demonio appartiene al patrimonio della dottrina della Chiesa Cattolica e si fonda sull’insegnamento della Sacra Scrittura, della Tradizione e del Magistero Ecclesiale. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) afferma chiaramente l’esistenza del diavolo (diàbolos, colui che divide; oppure satàn, “satana”, colui che accusa) quale angelo decaduto: Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c’è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato satana o diavolo. La Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio. “Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali – Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi” (CCC 391).

Questo angelo è decaduto, insieme agli altri spiriti creati che ne hanno seguito le orme nefaste, in virtù di una libera scelta con la quale ha “radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno” (CCC 392), commettendo un peccato imperdonabile a causa del “carattere irrevocabile della loro scelta” e non per “un difetto dell’infinita misericordia divina” (CCC 393).

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 6

25/09/17 11:06


INTRODUZIONE

7

L’azione del demonio È Gesù a offrire la descrizione più illuminante ed essenziale in merito all’agire satanico, laddove dice che il diavolo “è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna” (Gv 8,44). In questa lapidaria affermazione sono indicate le due armi con le quali il diavolo attenta alla salvezza delle anime: da una parte la furia omicida, dall’altra la seduzione menzognera. Della prima abbiamo traccia fin dagli esordi della Scrittura, laddove si descrive l’omicidio di Caino ai danni del fratello Abele (cfr. Gen 4,3-16): è il primo omicidio della storia, a partire dal quale si è scatenata quella spirale di violenza che ha insanguinato la storia umana, fino a oggi. Ancor prima di questo drammatico fratricidio, sta però il peccato originale dei nostri progenitori (cfr. Gen 3,1-15): ingannata dalla voce seducente del serpente, Eva cede alla tentazione di mangiare il frutto proibito dell’Eden, inducendo poi Adamo a fare altrettanto, ripercorrendo le tracce dell’originaria ribellione luciferina in virtù di una trappola che il demonio le tende in quanto abile menzognero. Ecco dunque che la storia umana – o meglio, la metastoria eziologica, qual è quella che emerge nei primi undici capitoli del libro della Genesi – appare fin dalle origini segnata dall’azione del demonio che tenta di condurre le anime alla perdizione eterna utilizzando le armi della violenza omicida e della menzogna seducente. Alla luce di questi esordi biblici, non appare affatto strano

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 7

25/09/17 11:06


8

IL DIAVOLO C’È

che Gesù stesso indichi, come già abbiamo ricordato, il diavolo quale omicida e menzognero. È ancora al Catechismo della Chiesa Cattolica che dobbiamo fare ricorso, però, se vogliamo definire meglio l’agire del diavolo: La potenza di satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del regno di Dio. Sebbene satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica – per ogni uomo e per la società, questa azione è permessa dalla divina provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma “noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28) (CCC 395).

Da queste parole appare dunque chiaro che il diavolo ha il potere di agire nella storia umana, fino alla fine del mondo, per divina permissione: pur restando un “grande mistero”, l’azione satanica si innesta nel cammino di salvezza che ogni uomo è chiamato, con la grazia di Dio, a percorrere. Come lottare contro il demonio Su questo terzo punto – che segue logicamente le riflessioni introduttive che abbiamo premesso in merito a esistenza e azione del diavolo – si concentra maggior-

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 8

25/09/17 11:06


INTRODUZIONE

9

mente l’insegnamento di papa Francesco, coerentemente con la profonda attenzione pastorale che ne ha segnato prima il ministero episcopale (a Buenos Aires, Argentina, dal 1999 al 2013), poi quello petrino (dal 2013 fino a oggi). Jorge Mario Bergoglio, sia da arcivescovo sia da pontefice, non si sofferma infatti particolarmente sugli argomenti che potrebbero addurre “prove” e ragioni a sostegno dell’esistenza del diavolo – magari per rispondere proprio a quei detrattori che obiettano che, essendo ormai giunti nel ventunesimo secolo, bisognerebbe tralasciare queste credenze “da medioevo” –, bensì preferisce concentrarsi sull’agire del demonio. Perché? Perché è convinto che le conseguenze dell’azione satanica siano comunque sotto gli occhi di tutti – è infatti sufficiente osservare la spirale di odio e violenze che pare avvolgere sempre più il mondo contemporaneo per accorgersi che il male c’è – e che il passo necessario da compiere sia riconoscere chi sta dietro a questa esplosione di male. Solo così si potrà individuare la vera causa ultima del dolore, della sofferenza, dell’angoscia, del peccato che incatenano il cuore dell’uomo di oggi, cercando di offrirvi adeguata risposta. Se dietro al male c’è il demonio, omicida e menzognero, occorre riconoscere in lui il nemico per eccellenza del genere umano, preparandosi a ingaggiare, ciascuno per la sua parte, una lotta spirituale quotidiana. Lot­ta che si rivela ben ardua, poiché – come ricorda san Paolo – “la nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni cele-

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 9

25/09/17 11:06


10

IL DIAVOLO C’È

sti” (Ef 6,12). È un combattimento difficile perché il Nemico si nasconde, non vuol farsi scoprire, si nasconde abilmente nelle pieghe della vita quotidiana, cercando di colpire le anime con le sue armi mortifere – furia omicida e seduzione menzognera – senza che queste se ne accorgano, ingannandole a poco a poco. Da qui i costanti richiami di papa Francesco a vigilare, a non essere “ingenui”, a non lasciarsi sorprendere, bensì a vegliare nella preghiera e nel pieno e fiducioso abbandono nella Divina Misericordia. Imparare dal Vangelo, e non solo Per imparare come lottare contro il diavolo, papa Francesco fa soprattutto riferimento al Vangelo, ricercando nell’insegnamento di Gesù ogni Parola che possa illuminare le circostanze concrete e attuali in cui l’uomo contemporaneo è chiamato a sostenere il proprio combattimento spirituale. Abbiamo scelto di proporre gli interventi di Bergoglio in ordine cronologico – dapprima attingendo dunque alla raccolta delle omelie e dei discorsi tenuti in qualità di Arcivescovo di Buenos Aires, poi esaminando il materiale disponibile nell’arco del successivo pontificato –, convinti come siamo che, in parallelo a un intensificarsi dell’azione del demonio nel mondo di oggi, anche il Santo Padre stia aumentando i propri richiami alla lotta spirituale contro il Nemico, non perdendo occasione per metterci in guardia contro il principe di questo mondo. Poiché la parola del Papa si presenta sempre come un insegnamento semplice, diretto, concreto – in linea con

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 10

25/09/17 11:06


11

INTRODUZIONE

la prioritaria attenzione pastorale di cui già abbiamo detto –, pur attingendo a un immenso patrimonio che la precede e la fonda, abbiamo altresì optato per la costruzione di una sorta di percorso “a due voci” in cui, alla parola di Francesco, facesse quasi da eco un testo della Scrittura, dei Padri della Chiesa, dei Santi, della Sacra Tradizione, del Magistero… così da far risuonare ancor meglio e in profondità il suo messaggio. Un messaggio quanto mai urgente, estremamente attuale, ma sempre improntato alla speranza e alla fede nelle parole di Gesù che, riconducendo l’azione del demonio alle seduzioni della carne e allo “spirito del mondo”, afferma: “Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!” (Gv 6,33). *** Nota per il lettore Il testo che raccoglie le omelie e i discorsi di Jorge Mario Bergoglio in qualità di Arcivescovo di Buenos Aires è: Papa Francesco, Nei tuoi occhi è la mia paro­la. Omelie e discorsi di Buenos Aires 1999-2013, Rizzoli, Milano 2016; nel presente volume viene indicato, nelle note, semplicemente come Nei tuoi occhi è la mia ­parola. Per gli altri testi di papa Francesco citati nella presente opera, quando non diversamente specificato, la fonte è il sito http://w2.vatican.va/content/vatican/it.html.

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 11

25/09/17 11:06


12

IL DIAVOLO C’È

Per i testi di altri pontefici e del Magistero della Chiesa Cattolica la fonte è il sito www.vatican.va. Per le citazioni di testi patristici e medievali, si è fatto riferimento alle versioni riportate nel sito www.monasterovirtuale.it.

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 12

25/09/17 11:06


IL DIAVOLO NEI DISCORSI DI MONSIGNOR BERGOGLIO, VESCOVO A BUENOS AIRES

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 13

25/09/17 11:06


001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 14

25/09/17 11:06


LE RADICI DEL MALE NELLA CULTURA POSTMODERNA

In questa cultura globalizzata approdano sulle nostre rive i relitti di quella che alcuni hanno definito “cultura del naufragio”, ovvero elementi della modernità che si congeda e della sua posterità che va guadagnando terreno. Proviamo a riconoscere e a definire alcune delle sue caratteristiche. Messianismo profano. Si manifesta sotto diverse forme, sintomatiche dei vari approcci sociali o politici. A volte consiste in uno spostamento dell’ethos dagli atti del singolo verso le strutture, di modo che non sarà l’ethos a informare le strutture, ma queste ultime a produrre l’ethos. È per questo che il cammino di salvezza sociopolitico privilegia l’“analisi delle strutture” e delle azioni politico-economiche che ne derivano. Questa logica si basa sulla convinzione che l’ethos sia un elemento debole mentre, al contrario, le strutture hanno un valore solido e sicuro. Si tratta di una tensione atto-struttura. Quando l’ethos non sostiene la corretta tensione tra l’atto – ovvero ciò che proviene dall’interiorità dell’indivi­duo – e la struttura, esso si sposta verso le strutture, per natura più stabili e robuste. Viene così a mancare il sen-

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 15

25/09/17 11:06


16

IL DIAVOLO C’È

so personale del fine (il bene delle persone, Dio) e rimane soltanto la forza della “quantità”, caratteristica delle strutture. Relativismo. Frutto dell’incertezza pervasa di mediocrità: è la tendenza attuale a screditare i valori o quantomeno a proporre un moralismo immanente che mette in secondo piano il trascendente, rimpiazzandolo con false promesse o scopi contingenti. Il distacco dalle radici cristiane trasforma i valori in monadi, luoghi comuni o meri nomi. Il relativismo è la possibilità di fantasticare sulla realtà, di concepirla come dominabile da un ordine strumentalizzato, in una sorta di gioco. Porta ad attribuire valore alle cose e a giudicarle soltanto sulla base di un’impressione soggettiva: mette da parte le norme pratiche, concrete, oggettive. L’etica e la politica vengono ridotte alla fisica. Non esistono il bene e il male in sé, ma soltanto calcoli di vantaggi e svantaggi. Lo spostamento della ragione morale comporta che il diritto non possa più fare riferimento a un’immagine fondamentale di giustizia, diventando invece uno specchio delle idee dominanti. Tale ripiegamento soggettivista dei valori ci induce ad “avanzare tramite il consenso congiunturale”. Anche in questo caso si produce una degradazione: un “appiattimento verso il basso”, per mezzo del consenso negoziale. Si va avanti a forza di trattative. Alla fin fine, trionfa la logica della forza. D’altra parte instaura il regno dell’opinione. Vengono a mancare certezze e convinzioni. Vale tutto; e da qui al vale niente il passo è breve.

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 16

25/09/17 11:06


IL DIAVOLO NEI DISCORSI DI MONSIGNOR BERGOGLIO…

17

L’uomo di oggi vive in una condizione di sradicamento e abbandono. È stato condotto fin qui dal suo desiderio smisurato di autonomia, lascito della modernità. Ha perduto il sostegno di qualcosa che lo trascenda. Un nuovo nichilismo, che “universalizza” ogni cosa, annullando e svilendo le particolarità, o, al contrario, affermandole con una violenza tale da provocarne la distruzione. Lotte fratricide. Completa internazionalizzazione dei capitali e dei mezzi di comunicazione, disinteresse verso gli impegni sociopolitici concreti e la partecipazione autentica alla cultura e ai valori. Ci piace illuderci di possedere un’individualità autonoma, non discriminata… e finiamo per diventare un numero nelle statistiche del marketing, un bersaglio della pubblicità. L’unilateralità del concetto moderno di ragione: ha diritto a chiamarsi “ragione” soltanto la ragione quantitativa (le geometrie come scienze perfette), la ragione del calcolo e della sperimentazione. La mentalità tecnicista e la ricerca del messianismo profano sono due tratti espressivi dell’uomo odierno, che possiamo ben definire “uomo gnostico”: possessore del sapere, ma privo di unità, e d’altra parte bisognoso dell’esoterico, in questo caso secolarizzato, cioè profano. In questo senso si potrebbe dire che l’educazione corre il rischio di diventare gnostica ed esoterica, se non è capace di impegnare il potere della tecnica secondo quell’unità interiore che scaturisce dai fini reali e dai mezzi usati su scala umana. Una simile crisi non può essere superata da alcun tipo di “ritorno” (di quelli che

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 17

25/09/17 11:06


18

IL DIAVOLO C’È

la modernità agonizzante ha tentato in tutti i modi), ma soltanto per la via del traboccare interno, vale a dire del nucleo stesso della crisi, assumendola nella sua totalità, senza fermarsi al suo interno e invece trascendendola verso dentro. Falsa ermeneutica che statuisce il sospetto. Si diffonde la fallacia, una menzogna che ammalia con la sua struttura apparentemente incontestabile. I suoi dannosi effetti si manifestano nel tempo. Oppure si trasformano la verità e tutto ciò che è nobile in caricatura, ingigantendo in maniera sottile o crudele una prospettiva e lasciandone in ombra molte altre. Così si svaluta il buono. È sempre facile, in pubblico o in privato, mettersi a schernire qualche valore: l’onestà, la non violenza, il pudore; ma ciò conduce inevitabilmente a svuotare di significato quel valore e alla conseguente instaurazione del relativo antivalore, e all’avvilimento della vita. In alternativa si fa ricorso allo slogan che, con un ricco linguaggio verbale o visivo, valendosi dei concetti più apprezzati e più brillanti, assolutizza una parte e deturpa il tutto. La post-modernità non implica più un’avversione nei confronti del fatto religioso, e tanto meno lo relega nell’ambito del privato. Dà luogo a un deismo diluito che tende a ridurre la fede e la religione alla sfera “spiritualista” e alla soggettività (da cui deriva una fede senza devozione). Altrove sorgono istanze fondamentaliste che mettono a nudo l’impotenza e la superficialità. Questa trascendenza misera, incapace persino di farsi carico dei limiti dell’immanenza, è il semplice frutto del-

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 18

25/09/17 11:06


IL DIAVOLO NEI DISCORSI DI MONSIGNOR BERGOGLIO…

19

la propria incapacità a toccare un limite umano e a mettere la mano in alcuna ferita. In stretta connessione con il paradigma del deismo avviene un processo di svuotamento delle parole: parole senza peso proprio, parole che non si fanno carne. Vengono svuotate dei loro contenuti; a quel punto Cristo non c’è più come persona, bensì come idea. Si produce un’inflazione di parole. È una cultura nominalista. La parola ha perso il proprio peso, è vuota. Le manca sostegno, le manca la “scintilla” che la rende viva e che consiste proprio nel silenzio1. *** Oggi si ha la sensazione che da qualche fessura sia entrato il fumo di satana nel tempio di Dio. C’è il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazione, il confronto. Non ci si fida della Chiesa [...]. È entrato il dubbio nelle nostre coscienze ed è entrato per finestre che invece dovevano essere aperte alla luce [...]. Crediamo in qualche cosa di preternaturale (il diavolo, NdA) venuto nel mondo proprio a turbare, per soffocare i frutti del Concilio Ecumenico. Papa Paolo VI, Omelia nella Solennità dei santi Pietro e Paolo, 29 giugno 1972 Respingendo la verità conosciuta su Dio con un atto della propria libera volontà, satana diventa “menzognero” cosmico e “padre della menzogna” (Gv 8,44). Questo vive nella radicale e irreversibile negazione di Dio e cerca di imporre [...] agli uomini la sua tragica “menzogna sul bene” 1

Nei tuoi occhi è la mia parola, pp. 22-24.

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 19

25/09/17 11:06


20

IL DIAVOLO C’È

che è Dio. Nel libro della Genesi troviamo una descrizione precisa di tale menzogna e falsificazione della verità su Dio, che satana (sotto forma di serpente) tenta di trasmettere ai primi rappresentanti del genere umano [...]. In questa condizione di menzogna esistenziale, satana diventa, secondo san Giovanni, anche “omicida”, cioè distruttore della vita soprannaturale che Dio sin dall’inizio aveva innestato in lui e nelle creature. [...] L’influsso dello spirito maligno può “celarsi” in modo più profondo ed efficace: farsi ignorare corrisponde ai suoi “interessi”; l’abilità di satana nel mondo è quella di indurre gli uomini a negare la sua esistenza in nome del razionalismo. Papa Giovanni Paolo II, Udienza Generale, 13 agosto 1986

001_176_IL DIAVOLO C'È.indd 20

25/09/17 11:06


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.