Charles de Foucauld di MichaelDavide Semeraro (estra

Page 1

è monaco benedettino della Koinonia de la Visitation a Rhêmes-Notre-Dame in Valle d’Aosta. Dopo i primi anni di formazione monastica, ha conseguito il Dottorato in Teologia Spirituale presso l’Università Gregoriana di Roma. Coniugando la sua esperienza monastica con l’ascolto delle tematiche che turbano e appassionano il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo, collabora con alcune riviste e, compatibilmente con le esigenze della vita monastica, tiene conferenze e accompagna ritiri. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Quando Gesù dice «no» (2011); È la Pasqua del Signore (2012); Dio ama la vita (2014); La parabola di Ester (2014); La Quaresima. Un’occasione da non perdere (2016).

«Una sola cosa è veramente perfetta, è il fare la volontà di Dio».

Fratel MichaelDavide

Charles de Foucauld

Charles de Foucauld

22H 321

Fratel MichaelDavide Semeraro

www.lavisitation.it

Fratel

MichaelDavide

Charles de

Foucauld Esploratore e profeta di fraternità universale

Il 13 novembre 2015, a dieci anni dalla beatificazione di fr. Charles de Foucauld, è cominciata la celebrazione del centenario della sua morte, avvenuta nel deserto del Sahara il 1° dicembre 1916, una ricorrenza che, insieme a una serie di circostanze, ha indotto l’Autore a scrivere questo libro. Il suo intento è far sì che la memoria di questo cercatore di Dio, piccolo fratello universale, ci aiuti ancora in quel cammino di incremento di intelligenza e di accoglienza del Vangelo voluto dal Concilio Vaticano II e confermato dagli stimoli che papa Francesco sta continuamente dando alla Chiesa. Per questo il lavoro di fr MichaelDavide non vuole essere una biografia, né uno studio sistematico su fratel Carlo di Gesù: vuole invece essere quasi un omaggio a questa figura di monaco senza monastero che non solo ha segnato e guidato la vita di molti che hanno voluto seguire le sue tracce, ma anche aperto prospettive nuove per la vita consacrata e per l’intera comunità cristiana.

In copertina: Charles de Foucauld Dipinto di Giuseppe Cordiano Cappella dei monaci benedettini di Rhêmes-Notre-Dame

Charles_Sovraccoperta.indd 1

€ 16,00

9 788821 598609

13/07/16 14.11


Charles de Foucauld_4bozza.indd 2

11/07/16 15:17


Fratel MichaelDavide

CHARLES DE FOUCAULD Esploratore e profeta di fraternitĂ universale

Charles de Foucauld_4bozza.indd 3

11/07/16 15:17


© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2016 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) ISBN 978-88-215-9860-9

Charles de Foucauld_4bozza.indd 4

11/07/16 15:17


Alle piccole sorelle di GesĂš con le quali ho avuto la gioia di riflettere e di condividere, per crescere insieme alla scuola del Vangelo. Tra i tanti volti, due nomi: Angela Paola e Cosmina

Charles de Foucauld_4bozza.indd 5

11/07/16 15:17


Charles de Foucauld_4bozza.indd 6

11/07/16 15:17


Introduzione UNA NOTA PERSONALE

Il 13 novembre 2015, a dieci anni dalla beatificazione di fr Charles de Foucauld, che d’ora in poi chiameremo in italiano nel modo che ci sembra avrebbe amato di più – fratel Carlo di Gesù – è cominciata la celebrazione del centenario della sua morte, avvenuta nel deserto del Sahara il 1° dicembre 1916. Proprio nel giorno in cui prendevano il via le celebrazioni del centenario del piccolo fratello universale, a Parigi una serie di attentati ha rimesso in moto la paura e ci ha di nuovo resi vulnerabili al terrore, al sospetto, alla sfiducia, alla fatica – talora troppo esigente – di capirsi e di amarsi. Nel contesto di insicurezza e di angoscia che segna la storia del mondo sempre più globalizzato nel nostro tempo, la Chiesa, guidata dal Vescovo di Roma – papa Francesco –, cerca di spalancare le porte della speranza ricominciando a varcare la soglia di una misericordia incondizionata e gratuita. In un tempo di Chiesa come quello che, grazie a Dio, stiamo vivendo, la celebrazione del centenario della morte di fratel Carlo cade dopo cinquant’anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, nel momento in cui 7

Charles de Foucauld_4bozza.indd 7

11/07/16 15:17


papa Francesco ha indetto il Giubileo della Misericordia e a cavallo dell’Anno della Vita Consacrata. Una serie di circostanze, quindi, mi spingono a mettere insieme alcune riflessioni che, in questi anni, ho messo a punto, per far sì che la memoria di questo cercatore di Dio ci aiuti ancora in quel cammino di incremento di intelligenza e di accoglienza del Vangelo voluto dal Concilio Vaticano II e confermato dagli stimoli che papa Francesco sta continuamente dando alla nostra Chiesa. Così scriveva il piccolo fratello Milad Aïssa nel 1960, quasi avvertendo già gli zefiri sereni del Concilio Vaticano II che si stava preparando nella Chiesa, dopo essere stato remotamente e, talora in modo sofferto, anticipato nei cuori: Carlo de Foucauld era l’uomo adatto, per essere l’operaio di questo lavoro sovrumano in terre così aride: camminatore infaticabile, lavoratore accanito, innamorato del vento e della tempesta, sempre sveglio di spirito, sempre a osservare, a immaginare, a creare. Sceglieva sempre il difficile e faceva ogni cosa “con tutte le sue forze”. La sua preghiera sia di giorno che di notte porta il peso della greve ansia per la salvezza di tutti gli uomini, specialmente di coloro dei quali è il pastore solitario, e per i quali lavora, cammina, digiuna, conduce una vita austera, pronto in ogni istante a fare tutto ciò che può per la salvezza di quei poveri, perché sa che “il Padre non vuole che uno solo di questi piccoli si perda”, e che ciascuno di essi è stato acquistato col sangue di Gesù1.

1

Ch. DE FOUCAULD, Opere Spirituali, Paoline 1960, p. 21.

8

Charles de Foucauld_4bozza.indd 8

11/07/16 15:17


Queste pagine non vogliono essere una biografia né uno studio sistematico su fratel Carlo; ci sono opere già all’altezza di svolgere questo compito. Vogliono invece essere quasi un omaggio a questa figura di monaco che ha segnato e ha guidato la mia vita in tutti questi anni. Nonostante non sia incline a parlare di me stesso, mi sembra che in questo caso sia necessario, per aiutare il lettore a comprendere le ragioni profonde di queste pagine. Giovanissimo seminarista presso i Missionari Comboniani a Bari, negli anni 1979-1981, la lettura degli scritti di fratel Carlo, nell’edizione delle Paoline che cito in questo libro, fu per me il luogo privilegiato in cui maturare la mia scelta di vita monastica che mi portò in un monastero benedettino nel 1983. Gli scritti di fratel Carlo e i Detti dei padri del deserto mi hanno fatto riconoscere nella vita monastica la forma di sequela del Signore più adatta alla mia ricerca e alla mia struttura di uomo e di credente. Fratel Carlo faceva già parte dei miei punti di riferimento, avendo conosciuto sin da bambino la realtà dei piccoli fratelli di Spello e quella delle piccole sorelle di Gesù. All’inizio del mio discernimento vocazionale, proprio la figura di fratel Carlo mi spingeva verso la “missione ad gentes” e fu proprio l’esperienza tra i Comboniani, cui devo molto, soprattutto come sensibilità verso la condizione dei più poveri, a farmi comprendere che la mia vita sarebbe stata più piena e adeguata in una cornice monastica. Arrivando in monastero avevo con me solo due libri: oltre alla mia Bibbia, la Vita di san Serafino di Sarov e le Opere Spirituali di fratel 9

Charles de Foucauld_4bozza.indd 9

11/07/16 15:17


Carlo. Questi due riferimenti hanno nutrito, sostenuto, illuminato e indirizzato la mia ricerca di monaco in tutti questi anni. Mi piace condividere con il lettore ciò che fratel Carlo ha rappresentato per me come stimolo continuo, e non sempre facile da gestire, nel cercare di vivere una vita monastica benedettina qual è la mia propria e di cui sono grato e contento, continuamente confrontata con le esigenze del Vangelo. Questo richiede un ascolto oltre che del proprio cuore e del proprio mondo, anche di ciò che “lo Spirito dice alle Chiese” e continuamente opera nella vita, nella storia e nelle domande dei nostri fratelli e sorelle in umanità. Fratel Carlo è stato non solo ispiratore di molti aspetti della mia ricerca, soprattutto quando ho avuto la gioia di confrontarmi con le piccole sorelle di Gesù in tante occasioni, ma quasi una spina nel fianco che mi ha obbligato a vivere l’esodo, necessario ed esigente, da un’immagine di vita monastica, idealistica ed elitaria, a un vissuto monastico più discreto e vulnerabile. La mia esperienza di monaco ha conosciuto e sofferto ciò che si può definire “l’ideale infranto” della vita monastica, intesa come quadro chiaro e sicuro, a favore di un modo di concepire e di vivere la ricerca di Dio secondo lo stile monastico, in un’inquietudine interiore capace di recepire tutte le inquietudini di quanti nel mondo vivono, lottano e soffrono. Come annota in un suo sapiente intervento su Thomas Merton una monaca benedettina pugliese come me: «L’ideale infranto è come un varco per accedere all’altro; è la condizione per vivere la compassione, possibile soltanto all’umiltà. Ma, per questa via, se si frantuma un mondo “sognato”, 10

Charles de Foucauld_4bozza.indd 10

11/07/16 15:17


irreale ed illusorio, si realizza una vocazione contemplativa»2. Questo si è consumato nella vita di fratel Carlo, aprendo varchi che hanno reso possibile quello che oggi sentiamo di voler essere. Con tutte le proporzioni da rispettare, questa rottura dell’ideale, anche a motivo delle mie fragilità e delle mie intemperanze, si va ancora consumando nella mia piccola vita, facendomi sentire assai prossimo a quanti devono attraversare deserti di questo tipo. Un pensiero di Thomas Merton, di cui abbiamo appena celebrato il centenario della nascita, può introdurci in questo percorso che riflette sull’esperienza di fratel Carlo, ma che è un modo per rileggere le nostre stesse esperienze: Il deserto mette a nudo il nostro cuore. Ci spoglia dei nostri pretesti e dei nostri alibi, ci spoglia anche delle nostre imperfette immagini di Dio. Ci riduce all’essenziale e ci inchioda alla nostra vita senza possibilità di fuga. Tutto questo può essere di grande giovamento alla nostra fede, perché è qui, al cuore della nostra miseria, che si manifestano le meraviglie della misericordia di Dio. È al cuore della nostra pesantezza e inerzia che opera la grazia, questa straordinaria forza di Dio, «perché la sua potenza si manifesta pienamente nella debolezza» (2Cor 12,9). Ed è qui precisamente che la simpatia e la comprensione del contemplativo vorrebbero diventare parola di conforto e di speranza3.

2 Comunicazione alla Riunione del DIM tenutasi a Roma – 26/28 ottobre 2015 – di suor Luciana Myrian Mele del Monastero di Lecce: “L’ideale monastico infranto: Thomas Merton”, p. 9. 3 Th. MERTON, Un vivere alternativo, Qiqajon 1994, p. 180.

11

Charles de Foucauld_4bozza.indd 11

11/07/16 15:17


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.